Altri comuni

Confidi Marche, quasi 36 milioni di euro a favore delle PMI regionali: il 12% in più rispetto al 2020

Confidi Marche, quasi 36 milioni di euro a favore delle PMI regionali: il 12% in più rispetto al 2020

Sono quasi 36 i milioni di euro che nel primo bimestre del 2021 Uni.Co, (il Confidi delle Marche), attraverso la propria garanzia o in maniera diretta, ha permesso di fare arrivare alle PMI marchigiane. Un aumento del 12% rispetto al credito ricevuto dalle imprese marchigiane nello stesso periodo del 2020, che si attestò intorno ai 32 milioni. Dietro questo incremento di risorse, c’è il ruolo determinante dello stesso Uni.Co che si è impegnato, tra credito diretto, fideiussioni dirette e garanzie per quasi 30 milioni di euro, ben il 187% in più rispetto a quanto fatto nello medesimo lasso temporale del 2020.  Sempre raffrontando i mesi di gennaio e febbraio tra il 2020 e il 2021, si evince come in questo nuovo anno Uni.Co abbia sostenuto per il 51% l’artigianato, per il 27% il commercio, per il 12% l’industria e per il 4% l’agricoltura. Il restante 6% è suddiviso tra il mondo dei servizi, dei professionisti e della cooperazione. Osservando la destinazione territoriale degli importi deliberati da Uni.Co, al primo posto c’è la provincia di Ancona con quasi 9 milioni di euro, seguita da Macerata con una cifra vicina agli 8 milioni di euro, poi Fermo con più di 5 milioni di euro. Infine, Pesaro Urbino e Ascoli Piceno vanno a braccetto nelle ultime posizioni, ciascuna con meno di 4 milioni di euro. Da questo quadro è facile intuire come sia indispensabile agevolare l’accesso al credito per le Pmi marchigiane. Per questo motivo, Uni.Co, il Confidi delle Marche, rimarca la volontà di rendere fluido il rapporto tra mondo imprenditoriale e il sistema bancario tratteggiando gli obiettivi da raggiungere nei prossimi mesi. Il direttore generale Paolo Mariani crede che “in questo momento abbiamo davanti delle prerogative da raggiungere: oltre a portare a termine il progetto aggregativo che è partito nel 2018, vogliamo lavorare con maggiore convinzione sulla logica consulenziale. Tra i nostri punti di forza non c’è solo la facilitazione al credito, ma anche il desiderio di essere utili anche su altri settori che riguardano l’attività aziendale, tra cui la gestione della ‘crisi di impresa’. Considerato che non vanno in difficoltà esclusivamente i grandi gruppi industriali, affianchiamo le aziende di medie e piccole dimensioni per affrontare le situazioni più critiche attraverso una visione sartoriale, affinché venga messo a punto un piano di interventi che conduca l’impresa fuori dall’impasse”. Quello che rende Uni.co un interlocutore privilegiato è l’aderenza con le necessità dell’azienda. “Abbiamo la competenza necessaria per essere i partner adeguati consentendo alle imprese marchigiane di guardare al futuro con coraggio”. Tra i propri elementi caratterizzanti, Uni.Co vuole rendere ancora più protagonista il socio. “Avvertiamo l’urgenza di essere più performanti, mettendo al centro del progetto il nostro socio che ci deve vedere come un alleato con cui condividere un percorso. E’ infatti nostra intenzione frequentare il territorio, al fine di affiancare strutturalmente le imprese con l’obiettivo di aiutare le stesse a generare valore. Crediamo dunque che sia fondamentale tornare a presidiarlo ‘sporcandoci le mani’ e ripristinando un rapporto, vitale, tra tessuto produttivo e sistema finanziario, con quest’ultimo da sempre abituato ad un dialogo osmotico con la sua terra d’appartenenza”. Uni.Co punta a rafforzare la propria presenza nelle Marche, alzando lo sguardo “verso altre zone geografiche, tra cui l’Umbria e l’Abruzzo che hanno un contesto economico molto simile al nostro, composto da aziende di medie dimensioni che rappresentano il cuore propulsivo. Questo ambiente operativo offre occasioni che Uni.Co vuole sfruttare e veicolare”.  A proposito degli interventi da adottare affinché le aziende marchigiane tornino a correre, Mariani ritiene che “occorre investire sul digitale, sulla logistica e sulla internazionalizzazione. Facciamo in modo che le micro, le piccole e le medie imprese resistano e tornino ad investire. Dobbiamo fare squadra in un territorio nel quale la regola è stata la frammentazione. Serve un lavoro sinergico tra amministrazione regionale, corpi intermedi come Uni.Co, imprese e banche, in una visione prospettica, condivisa e concertata. Le premesse sono buone, visto le intenzioni messe in campo dalla nuova giunta regionale. Noi vogliamo essere un elemento di sostegno e supporto per l’Ente Regione con l’obiettivo di rafforzare lo spirito d’impresa e riconsegnare alle Marche la leadership avuta in passato”.    

16/03/2021 14:47
Acquaroli: "Cure con anticorpi monoclonali anche nelle Marche. Presto cabina di regia vaccinale"

Acquaroli: "Cure con anticorpi monoclonali anche nelle Marche. Presto cabina di regia vaccinale"

"Arriveranno a breve anche nella nostra Regione le cure con gli anticorpi monoclonali. Abbiamo richiesto l'avvio di una fase sperimentale per ampliare queste cure anche alle fasce più giovani, non solo a quelle più anziane".  È quanto afferma il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, nel corso di una seduta straordinaria del Consiglio Regionale dedicata all'emergenza Covid.  Il governatore ha fatto - nel corso del suo intervento - la cronistoria di tutti i provvedimenti presi dalla sua Giunta, a partire dalla seconda ondata del virus verificatasi nel mese di novembre. "Siamo passati da 1.800 tamponi al giorno ad una potenziale di 6.000 tamponi al giorno - afferma Acquaroli -. Un'implementazione che ritengo importante, visto che il tracciamento è uno degli strumenti fondamentali per tenere la curva dei contagi sotto controllo. Abbiamo altresì potenziato le Usca, che ora contano 34 unità".  Il presidente Acquaroli ha anche fornito l'aggiornamento circa l'andamento della campagna delle vaccinazioni, arrivata ad oltre 6mila dosi inoculate quotidianamente. "Un numero importante che ci pone tra le prime regioni d'Italia - dice -. Nelle prossime settimane partirà anche la vaccinazione con Pfizer e Moderna per i disabili" precisa il governatore.   "Siamo tutti in attesa delle tantissime dosi che ci sono state annunciate - aggiunge -. L'imprevisto AstraZeneca ha creato dei disguidi anche nella nostra Regione, perchè, prima abbiamo dovuto sospendere dei lotti, e poi siamo dovuti arrivare alla sospensione definitiva con tutti i conseguenti disagi che si sono riverberati nei territori. Tali disagi sono dovuti anche al fatto che nelle ultime settimane è cambiata la destinazione d'uso del vaccino AstraZeneca, che prima era destinato solo agli under 55, poi agli under 65 e poi ancora, con la circolare del Ministero della Salute del 9 marzo, è stato esteso anche agli ultraottantenni. Questo tipo di cambio in corsa porta con sè delle problematiche". Inoltre Acquaroli ha annunciato il potenziamento del numero verde per il Coronavirus (800936676), per renderlo maggiormente di sostegno per tutti i cittadini. Verrà anche "predisposto un sito Internet che quotidianamente darà tutte le informazioni necessarie sulla vaccinazione nella nostra Regione - annuncia il governatore -. In più costituiremo una cabina di regia per la vaccinazione, per cercare di correggere il tiro quotidianamente".  "Questa mattina ho avuto un colloquio telefonico con il ministro Gelmini. Nel nuovo decreto Sostegno sono previsti non meno di 10-11 miliardi di euro da distribuire alle aziende sulla base del fatturato perso nel 2020 rispetto al 2019. Significa che non ci sarà un ristoro dovuto alla misure di chiusura, ma rispetto al fatturato perso. Un ottimo segnale" conclude Acquaroli che precisa, infine, come nell'ultima settimana per la prima volta, da un mese a questa parte, si sia avuto un lieve decremento dei contagi nella Regione Marche.     

16/03/2021 13:32
Marche, dai Maestri di Sci alle Guide Alpine: i professionisti della montagna vengono disciplinati

Marche, dai Maestri di Sci alle Guide Alpine: i professionisti della montagna vengono disciplinati

“Dalla Giunta regionale un valido ausilio per il riavvio delle professioni turistico-sportive della montagna nelle aree interne con un conseguente beneficio economico e di rilancio di questi territori”. L’assessore allo Sport, Giorgia Latini, spiega così il fine della delibera, approvata ieri dall’esecutivo regionale, che disciplina i corsi per Maestri di Sci, per gli Aspiranti Guide Alpine di primo e secondo livello e per gli Accompagnatori di media montagna. Si tratta della regolamentazione dei corsi delle professioni della montagna che preparano i candidati all’abilitazione professionale e all’iscrizione ai Collegi professionali. L’assetto complessivo prevede che i corsi siano gestiti dai Collegi che, in quanto enti pubblici, potranno operare in autonomia per la realizzazione delle attività formative sotto il controllo della Regione. “Altro aspetto importante della delibera – sottolinea Latini -  è il fatto che sia stato semplificato il procedimento burocratico per snellire le procedure”. Vengono quindi revisionati i tre profili professionali che fanno capo al collegio delle Guide Alpine e viene confermato il percorso formativo per Maestro di sci alpino. Compatibilmente con l’emergenza in atto, le attività saranno quanto prima implementate facendole partire con la selezione dei candidati alla frequenza dei corsi, selezione che verrà attivata a seguito degli avvisi che verranno pubblicati dai Collegi e dalla Regione Marche.  

16/03/2021 11:53
I giovani per bene e la loro vita Covid-travolta che non fa notizia

I giovani per bene e la loro vita Covid-travolta che non fa notizia

Per una volta no, non parliamo del numero dei contagiati dal virus, di tamponi positivi. Ma di giovani in salute forti e sani in tempo di covid. Una realtà sommersa che sfugge ai numeri con cui abbiamo a che fare quotidianamente. L'impatto dell' isolamento sociale travolge tutti con effetti tutt'altro che trascurabili. Senza  scordare i gravi problemi che, causa covid,  investono il mondo di noi adulti, di cui spesso si parla e di cui parleremo, oggi voglio pensare, per una volta, solo ai giovanissimi. A quei giovani che non fanno notizia perché sono giovani per bene, che non si drogano, non sono violenti, sono sportivi, studiosi o lavoratori. Penso a quei ragazzi che si dovrebbero affacciare in questi anni alle prime esperienze indimenticabili della loro vita. Penso alla loro vitalità, al bisogno di crescere condividendo ogni esperienza con gli amici che diventano famiglia, "fratelli e sorelle"...alle prime cotte...proprio quelle a cui noi, adulti di oggi, ancora riusciamo a dare il nome, quelle di cui ricordiamo perfettamente ogni dettaglio, quelle che ci fanno dire "il primo amore non si scorda mai”. I nostri ragazzi causa covid stanno perdendo queste emozioni, emozioni semplici; forse banali e trascurabili per quegli adulti che hanno dimenticato cosa significa vivere quell'età, ma che in realtà anche per loro, se ci pensano un po', sono quelle emozioni indelebili che fanno ancora diventare gli occhi lucidi. Penso ai momenti condivisi e attesi: il sabato pomeriggio in piazza, lungo il corso, la domenica la partita. Trovarsi a studiare insieme a casa di questo o di quell'amico, per studiare poco e parlare di quella che ci piace in classe...momenti di coesione e di aggregazione. La pizza con gli amici e le prime birre al posto della Coca Cola o della Sprite che sono già un lasciapassare per sentirsi adulti, il dopo cena al cinema o in disco o nel locale dove "tanto ci troviamo tutti lì stasera”. La spalla della migliore amica su cui versare fiumi di lacrime o il consiglio, spesso disastroso, del miglior amico per farci notare da quella che "sembra guardi tutti tranne che me"...Momenti in cui l'io si plasma anche con il confronto con l'altro, assumendo una propria identità e imparando piano piano a convivere con gli altri, tra somiglianze e differenze.  Tutto questo non potrà mai essere sostituito dalla vita “online”. Perché tutto questo è fisico, è contatto, è sguardo su un mondo che si muove e che rimanda l’immagine personale proprio nel confronto e nello scambio "con” e "nel" sociale. E che risvolto ha tutto ciò sul presente di questi giovani, che da un anno sopportano limitazioni che anche per molti adulti sono oramai al limite della sopportabilità?  Oggi, in un momento in cui ci viene richiesto uno sforzo in più dalle ulteriori limitazioni imposte con la zona rossa, un "forza ragazzi" vorrei andasse proprio a quei giovani che silenziosamente, fanno semplicemente ciò che ci si aspetta da loro: il loro dovere. E per questo se ne parla forse troppo poco.  

16/03/2021 10:36
Coronavirus, oggi 529 nuovi casi nelle Marche: la provincia di Macerata quella con più positivi

Coronavirus, oggi 529 nuovi casi nelle Marche: la provincia di Macerata quella con più positivi

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5577 tamponi: 3402 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1270 nello screening con percorso Antigenico) e 2175 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 15,5%). I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 529: 154 in provincia di Macerata, 147 in provincia di Ancona, 124 in provincia di Pesaro-Urbino, 44 in provincia di Fermo, 41 in provincia di Ascoli Piceno e 19 fuori regione. Questi casi comprendono soggetti sintomatici (78 casi rilevati), contatti in ambito domestico (146 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (143 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (13 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (4 casi rilevati), screening percorso sanitario (1 caso rilevato) e 2 casi provenienti da fuori regione.  Per altri 141 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1270 test e sono stati riscontrati 170 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 13%. Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un sensibile decremento rispetto alla giornata precedente, quando ad influire nel calcolo era stato il weekend: incidenza al 15,54% oggi, rispetto al 33,17%.  In aumento di 14 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 868, di cui 133 in terapia intensiva (+1 rispetto a ieri). Sono, invece, 43 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 133 pazienti: 51 all'ospedale di Macerata, 63 al Covid Hospital e 20 a Camerino. Altre 34 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino.

16/03/2021 09:50
Alessandro Maccioni sarà direttore amministrativo dell'Usl Umbria 1 sino al 2024

Alessandro Maccioni sarà direttore amministrativo dell'Usl Umbria 1 sino al 2024

Alessandro Maccioni confermato alla direzione amministrativa dell’Azienda Usl Umbria 1. L'ufficialità della notizia è arrivata oggi a seguito della delibera del direttore generale Gilberto Gentili.  Maccioni, in carica come direttore amministrativo dallo scorso 31 luglio, conserverà l'incarico sino ai trenta giorni successivi alla scadenza del mandato del direttore generale (vale a dire fino al 30 gennaio 2024). Si ricorda come dall’agosto 2015 fino al 30 luglio 2020 il dottor Maccioni sia stato direttore dell’Area Vasta 3 della provincia di Macerata, dove ha anche affrontato l’emergenza legata al sisma del 2016 e la prima fase della pandemia di Covid-19.

15/03/2021 21:39
Coronavirus Marche, 15 decessi nelle ultime 24 ore: altre 3 vittime nel Maceratese

Coronavirus Marche, 15 decessi nelle ultime 24 ore: altre 3 vittime nel Maceratese

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 15 decessi correlati al Covid-19. Una vittima è stata registrata nelle strutture ospedaliere del Maceratese: si tratta di una 89enne di Civitanova Marche che si è spento al Covid Center e una 96enne di Tolentino ha, invece, perso la vita presso il nosocomio del Capoluogo di Provincia.  Cinque decessi sono stati segnalati all'Ospedale di Pesaro dove sono spirati un 82enne di Esanatoglia, un 58enne di Fabriano insieme ad una 87enne, una 83enne e una 92enne, tutte originarie di Fano. Sette vittime sono state registrate nei presidi medici anconetani: si tratta di una 83enne e una 95enne, entrambi del capoluogo, che sono spirati presso la Residenza Dorica. Un 82 anconetano e un 71enne di Castelfidardo all'Inrca. Un 81enne di Falconara Marittima e un 82enne di Ancona hanno perso la vita a 'Torette' mentre all'ospedale di Jesi è, invece, morto una 73enne di Cupramontana.  Infine, all'Ospedale di San Benedetto del Tronto si è spenta una 78enne di Grottammare. Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2437 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (866), mentre sono 410 quelle totali nella provincia di Macerata. Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.

15/03/2021 17:59
Stop al vaccino AstraZeneca in Italia. Speranza: "Fiducia che tutto si chiarisca nelle prossime ore"

Stop al vaccino AstraZeneca in Italia. Speranza: "Fiducia che tutto si chiarisca nelle prossime ore"

L'Agenzia italiana del farmaco Aifa ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell'EMA, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 su tutto il territorio nazionale. "La decisione della sospensione delle somministrazioni del vaccino Astrazeneca, per ragioni esclusivamente precauzionali, da parte di Aifa è stata assunta dopo un colloquio tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Ministro della Salute Roberto Speranza. Durante la giornata Speranza ha avuto colloqui con i ministri della Salute di Germania, Francia e Spagna", spiegano fonti del Ministero della Salute all'Ansa. "Le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su Astrazeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione di Ema. Abbiamo fiducia che già nelle prossime ore l'agenzia europea possa chiarire definitivamente la questione", afferma il Ministro della Salute, Roberto Speranza. Tale decisione è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei come Germania e Francia. L'Agenzia italiana del farmaco comunica che renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, "incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose". Pertanto tutte le vaccinazioni in programma nelle Marche con il vaccino AstraZeneca vengono temporaneamente sospese fino ai pronunciamenti ufficiali dell'Ema e delle decisioni dell'Aifa e del Ministero. Sono dunque sospese tutte le nuove vaccinazioni, sia per i cittadini over80, sia per il personale scolastico docente e non docente sia per le forze dell'ordine. Saranno invece garantiti i richiami per i cittadini over 80 già vaccinati con Pfizer e Moderna nelle scorse settimane, che potranno recarsi nei punti di vaccinazione così come da programma per il completamento del ciclo vaccinale. "Si comprendono i disagi che la popolazione sta affrontando in queste ore collegati a scelte prudenziali di natura nazionale che non sono imputabili al nostro sistema sanitario regionale. Si invitano tutti i cittadini ad attenersi alle comunicazioni ufficiali degli enti competenti. Sarà cura del Servizio sanitario regionale comunicare ai cittadini le nuove date di vaccinazione dopo il pronunciamento dell'Ema" ha fatto sapere l'assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini.

15/03/2021 17:38
Il Governo pronto a cancellare 60 milioni di cartelle fino a 5mila euro e bollo auto: sarà vero?

Il Governo pronto a cancellare 60 milioni di cartelle fino a 5mila euro e bollo auto: sarà vero?

Nel dossier del Decreto Legge ‘Sostegno’ all’esame del Governo e di prossima pubblicazione, si evidenzia la possibile cancellazione delle cartelle esattoriali con importo fino a 5mila euro e relative al periodo 2000/2015. Si estende inoltre tale tolleranza anche al bollo auto multe non pagate fino al 2015, purchè di importo inferiore a mille euro, per il quale omesso versamento deve essere accertato dall’Ente entro la fine del terzo anno successivo a quello del mancato pagamento. Ciò significherebbe stralciare e quindi azzerare, secondo il Governo, circa 60 milioni di cartelle. Una misura ritenuta eccezionale, altro ‘bazooka dalla potenza di fuoco’ che andrebbe a vantaggio di tutti contribuenti, persone fisiche, partite IVA e professionisti. Già in precedenza il Governo Conte si era adoperato a tali benedici, soffermandosi alla cancellazione dei ruoli fino a mille euro ed emessi dal 2000 al 2010. Tale procedura a parere dell’Associazione Tutela Impresa e rappresentata dal Presidente Cav.Rag. Giuseppe Tosoni, andrebbe letta in una altra ottica, cioè da un punto di visto più realistico e dalla parte del contribuente che sminuisce di molto la fumosa presentazione della ‘gradita regalia’. Infatti gran parte delle somme in questione sono già prescritte e nessuna somma con tale caratteristica dovrebbe essere pagata, soprattutto quelle riguardanti INPS (5 anni) e bollo e multe auto (3 anni), ivi comprese quelle superiori agli importi predetti, iscritti da a ruolo da oltre 10 anni. Pertanto il Dpcm in emanazione necessiterebbe di un maggior approfondimento e rettifica per raggiungere l’obiettivo politico prefissato. Inoltre si premette che l’attuale Governo con tale ‘bazooka’ cerca di recuperare il così detto ‘magazzino di imposte’ che dal 2000 al 2019 è rappresentato dalla gigantesca cifra di 955 miliardi, importo che non verrà mai recuperato, come attestato dal Direttore Nazionale dell’Agenza delle Entrate Ernesto Maria Ruffini e dai dati e calcoli emersi dall’analisi effettuata della Corte dei Conti. -153 mld = sono importo dovuti a ditte fallite -119 mld =da contribuenti deceduti ed imprese cessate -109 mld = da nulla tenenti - 69 mld = da pratiche giudiziarie sospese - 410 mld = riscossioni in corso con recuperi parziali - 80 mld = azioni di recupero respinte - 15 mld = rateizzazioni con valutazione sull’effetto recupero Ed ecco il secondo punto di vista, degno ancora di maggior attenzione. Ma tali cifre non dimostrano per l’ennesima volta che gli accertamenti fatti nel corso degli ultimi anni dal Fisco sono stati sproporzionati ed esclusivamente fantasiosi. Se gli stesso fossero stati coerenti e veritieri, i contribuenti avrebbero sicuramente pagato quanto richiesto. A tal riguardo si precisa invece che molti contribuenti, spesso non sono in grado neanche di opporsi e fare ricorso a tali ingiuste illazioni, in quanto i costi per tali difese sono spesso troppo elevati ( contributo unificato, spese dei professionisti), ai quali vanno aggiunti il pagamento anticipato di 1/3 delle maggior imposte accertate. Ad agevolare e promuovere tali ingiustizie sono sicuramente incentivanti anche i premi di produzione che l’Agenzia delle Entrate assegna a favore degli stessi Dirigenti (gestori di accertamenti) a raggiungimento annuale degli obiettivi, tra i quali indici c’è appunto il numero e l’entità degli accertamenti effettuati. Non è il caso di fare una dovuta necessaria riflessione e cominciare a ragionare su una valida ed opportuna riforma fiscale, dove magari si possa intravedere un ‘Fisco più amico’ come in quasi tutte le Nazioni Europee ed annullare le miriadi di leggi attualmente in vigore, molte delle quali addirittura emanate ante Repubblica. A questo punto molti contribuenti si augurano che veramente possa intervenire un Governo di ‘discontinuità’ e quindi attuare una sostanziale e valida riforma, a posto di questi pubblicitari interventi solo di carattere politico e di matrice esclusivamente pseudo assistenzialistica. L’Associazione Tutela Impresa ed i suoi aderenti, si augura quindi che si realizzi quanto prima un definitivo delle norme fiscali, rapportandole ad un più adeguato profilo amministrativo e burocratico.

15/03/2021 16:43
Tecnologia e auto usate: l’Intelligenza Artificiale calcola il prezzo corretto su automobile.it

Tecnologia e auto usate: l’Intelligenza Artificiale calcola il prezzo corretto su automobile.it

Acquistare o vendere un’auto non è mai un’operazione semplice, soprattutto per quanto riguarda la valutazione del corretto prezzo di acquisto o di vendita. I valori delle vetture possono variare drasticamente, e calcolare la svalutazione di un veicolo non è mai semplice, dato che ci sono diversi fattori a incidere. In media si è calcolato che un’auto perde il 25% del proprio valore dopo 1 anno dall’immatricolazione, il 63% dopo 4 anni e il 71% dopo 5 anni, ma ci sono moltissime variabili da considerare. Fortunatamente oggi è possibile inserire le marce alte della tecnologia per stabilire il valore di una vettura, così da acquistarla o venderla al giusto prezzo. Grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, automobile.it, sito di annunci di auto usate, nuove, Km 0 e a noleggio di proprietà del gruppo eBay, ha realizzato uno strumento per la valutazione delle auto usate gratuito e semplice da utilizzare. Il tool ha bisogno solamente delle principali caratteristiche del veicolo (casa produttrice, modello, allestimento, chilometraggio) e l’utente avrà a disposizione in pochi istanti un valore medio di riferimento che fornirà anche i prezzi minimi e massimi, ottenuti grazie al confronto tra gli annunci di vetture simili. In questo modo si evitano valutazioni fuori mercato o calcoli complicati, che dipendono da molteplici fattori. Ad esempio ci sono alcuni modelli che sopportano meglio lo scorrere del tempo. In particolare due auto molte apprezzate in Italia, ovvero la Opel Adam e la Volkswagen T-roc, al primo posto tra i crossover più venduti nel nostro paese, conservano rispettivamente l’87% e il 78% del loro valore dopo il primo anno di vita. Quali sono i brand più apprezzati dagli italiani nel mercato dell’usato? Al primo posto rimane stabile Fiat (25% del mercato) che, se considerata a livello di gruppo FCA, raggiunge una quota di mercato del 31%. Seguono Ford e Volkswagen con un market share di poco superiore al 6%. Infine una piccola nota di merito per Mitsubishi e Smart: sono le due case automobilistiche in crescita rispettivamente con il +2,6% e +1,4% di passaggi di proprietà a gennaio 2021.

15/03/2021 16:22
La morte di Ilenia Fabbri: uomini violenti e una seconda vittima, la figlia

La morte di Ilenia Fabbri: uomini violenti e una seconda vittima, la figlia

Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico.  Claudio Nanni, ex marito di Ilenia Fabbri, uccisa nella sua casa a Faenza con un profondo taglio alla gola, è in carcere con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio della donna.  Dal canto suo il 54 enne ha sempre affermato di aver dato le chiavi di casa al suo amico Barbieri, “ma solo per spaventarla e non per ucciderla”. Pierluigi Barbieri, 53 enne  soprannominato “ lo zingaro”, nell’interrogatorio di garanzia dello scorso lunedi innanzi al gip avrebbe ammesso di essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Ilenia Fabbri: avrebbe ucciso spinto dalla promessa dell’ex marito della vittima, mandante dell’omicidio, di 20.000 euro e di un’auto. Il piano concordato tra i due, sempre secondo la versione del Barbieri, era quello di buttare giù Ilenia per le scale e strangolarla, simulando un furto finito male. Ma la presenza di una testimone in casa, l’amica della figlia di Ilenia, circostanza non prevista al momento dell’ideazione del piano omicidiario, avrebbe indotto il killer ad affrettarsi ad uscire da quella casa e quindi avrebbe afferrato un coltello trovato nella cucina dell’abitazione e avrebbe finito la donna, sgozzandola mentre tentava di sfuggire alla presa del suo assassino. Quale delle due, la versione del Nanni o del Barbieri sarebbe più veritiera? Nell’attesa di maggiori dettagli sul caso alcune certezze sono già evidenti: i due uomini sono uomini violenti, avidi, uomini che odiano le donne, facenti parti di quella cultura-non cultura che prevede il dominio dell’uomo sulla donna, assoggettata e controllata dal compagno. L’ex marito di Ilenia aveva installato un GPS per seguire i suoi movimenti; Ilenia stessa tra le altre cose, aveva confidato alle amiche di dover limitare la pubblicazione di foto sue e del nuovo compagno su Facebook perchè l’ex marito si irritava nel vederle: ciò nonostante anche il Nanni avesse in corso una nuova relazione. Questo oltre alle minacce e ad una precedente denuncia per lesioni sporta dalla vittima. Un uomo “malato” quindi non solo di soldi, ma anche di “Ilenia”. Un uomo che oggi dal carcere, invia una lettera a sua figlia, di seguito ne leggiamo alcuni stralci: “Arianna, come ti avranno detto i miei avvocati, le cose sono andate diversamente da come dovevano andare”. “Ho commesso un errore e dovrò pagare”. “Dovresti provare odio nei miei confronti e questo mi butta giù, per questo provo vergogna nel parlare e farmi vedere da tutti, ma soprattutto da te”. “Nonostante tutto il mio amore per te è grande”. “Le cose non dovevano andare così, volevo solo spaventarla. Ti voglio e ti vorrò sempre bene”. Ad oggi sappiamo che dopo aver letto la lettera, la figlia Arianna ha chiesto di vedere il padre in carcere: Arianna ha sempre sostenuto il padre ed oggi dice di credere alla sua versione dei fatti, secondo la quale avrebbe appunto incaricato il Barbieri di spaventare solamente l’ex moglie. Sicuramente questa vicenda ha creato un trauma importante ad Arianna, che si è ritrovata a perdere due genitori contemporaneamente: la madre uccisa ed il padre in carcere con l’accusa di omicidio. Pare più che naturale il tentativo della ragazza di  “salvarne uno”, l’unico che per forza di cose può essere salvato. Salvarlo non tanto dall’opinione pubblica quanto dal suo stesso giudizio di colpevolezza: Arianna ha probabilmente bisogno di credere che il padre non abbia agito per uccidere sua madre. Ne ha bisogno per sopravvivenza, per attenuare, per quanto possibile, il suo dolore lacerante.  Una legge, la n. 4 del 2018, ha introdotto tutele processuali ed economiche agli “orfani speciali”, figli minorenni, e maggiorenni come Arianna,  economicamente non autosufficienti, della vittima di un omicidio commesso dal coniuge, anche legalmente separato o divorziato o dal convivente, per aiutarli a risolvere problemi gravi ed urgenti sia dal punto di vista psicologico che economico. I figli delle vittime avranno almeno una giustizia economica, anche se molto difficile arrivare ad ottenerla questa giustizia..! Dobbiamo ricordarci che questi orfani speciali sono orfani due volte: hanno perso la madre ed il padre. Quasi tutti hanno bisogno di attenzioni ed interventi specialistici che riportino in loro la capacità di vivere una vita normale e serena.        

14/03/2021 10:18
Convivenza di fatto: quali sono i diritti riconosciuti?

Convivenza di fatto: quali sono i diritti riconosciuti?

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante i rapporti affettivi interpersonali e, nello specifico, i diritti e doveri tra i conviventi di fatto. Ecco la risposta dell’avvocato Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Macerata che chiede: “Quali sono i diritti e doveri tra i due partner nascenti dalla convivenza di fatto?"  La famiglia legittima, che trae origine da un atto formale (il matrimonio) con cui marito e moglie si obbligano ad una reciproca assistenza materiale e morale, si distingue dalla cosiddetta famiglia di fatto, in cui tali doveri sorgono spontaneamente per effetto della condotta di vita dei due partner; si tratta di una situazione di fatto che trova copertura costituzionale grazie all’art. 2 Cost., che tutela le formazioni sociali, ove ciascun individuo esplica la propria personalità. La nozione di convivenza di fatto, che nel corso degli anni è stata oggetto sia di elaborazione giurisprudenziale che di interventi normativi discontinui, consiste nella relazione stabile tra due persone caratterizzata da un elemento soggettivo, l’affetto, e da un elemento oggettivo, la reciproca e spontanea assunzione di diritti ed obblighi. A questa definizione, nel 2016, ha fatto seguito la nozione legale di convivenza di fatto con la legge n. 76/2016 (c.d. legge Cirinnà), con la quale è stata introdotta una disciplina organica della convivenza more uxorio: all’art.1, comma 36, ha definito i conviventi di fatto come due persone maggiorenni che, sebbene non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da unione civile, siano unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale. Nonostante la legge Cirinnà, al comma 37 dell’unico articolo di cui è composta, richieda la dichiarazione anagrafica per l’accertamento della stabile convivenza, la giurisprudenza ritiene che ciò che conta sia il fatto materiale della convivenza, che può essere accertato in altro modo, anche in assenza di tale dichiarazione; pertanto, la legge n. 76/2016 si applica anche alle coppie che abbiano volontariamente omesso di procedere alla registrazione anagrafica. Gli indicatori che rilevano ai fini dell’accertamento di un rapporto di convivenza sono plurimi; si pensi, per esempio, alla ricorrenza di un progetto di vita comune, alla prestazione di reciproca assistenza, alla compartecipazione di ciascuno dei conviventi alle spese comuni, all’esistenza di un conto corrente comune e, infine, alla coabitazione. In merito a quest’ultimo indicatore, la Corte di Cassazione si è espressa con l’ordinanza n. 9178/2018 chiarendo che la coabitazione, indice che finora era stato considerato rilevante per l’esistenza di una famiglia di fatto, non è più un elemento imprescindibile, essendo diventato un indice meramente recessivo a fronte del mutato assetto della nostra società; la Suprema Corte, nella citata ordinanza, tra i fattori complici del suddetto mutamento annovera la crisi economica, la sempre maggiore facilità dei contatti telefonici e l’economicità dei trasporti. La scelta del luogo di abitazione, infatti, spiega la Corte, non può essere sempre conforme alle scelte affettive delle persone, ma può essere necessitata dalle circostanze economiche; così come la ricerca di un lavoro può portare l’individuo a spostarsi in un luogo diverso da quello in cui risiede il proprio centro affettivo e a trascorrervi gran parte della settimana o del mese: non per questo si può dire che venga meno la famiglia. Nonostante debba escludersi un’applicazione per analogia delle norme dettate specificamente per la famiglia legittima, al convivente more uxorio, in alcuni casi, sono riconosciuti i medesimi diritti che spettano a chi possiede lo status di coniuge. Innanzitutto, al comma 38 della legge Cirinnà è prevista l’equiparazione del convivente al coniuge nei casi stabiliti dall’ordinamento penitenziario, tra i quali assume un certo rilievo il diritto di visita; i detenuti, infatti, hanno il diritto di avere dei colloqui con i familiari, per tali intendendosi non solo il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado, ma anche il convivente, indipendentemente dal sesso. Oltre a ciò, in caso di malattia o ricovero di uno dei conviventi, il comma 39 della legge citata prevede che il partner abbia il diritto di visita e possa accedere alle informazioni personali riguardanti il convivente, secondo le regole di organizzazione delle strutture ospedaliere previste per i coniugi e gli altri familiari. Il convivente, inoltre, ai sensi del comma 48 della legge Cirinnà, può essere nominato amministratore di sostegno del partner infermo oppure suo curatore o tutore qualora quest’ultimo venga dichiarato inabilitato o interdetto. II comma 65 della legge n. 76/2016, infine, prevede che in caso di cessazione della convivenza di fatto, il giudice stabilisca il diritto del convivente di ricevere gli alimenti qualora versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento; gli alimenti sono assegnati per un periodo proporzionale alla durata della convivenza e in rapporto alle possibilità dell’alimentante. Si tratta di un diritto ad una prestazione di tipo strettamente alimentare, che si differenzia sia dall’assegno di mantenimento a favore del coniuge separato sia dall’assegno divorzile. Da ultimo, ai sensi dell’art. 199, comma 3, lett. a), c.p.p., il convivente dell’imputato in un processo penale ha il diritto di astenersi dal testimoniare. Per quanto riguarda, invece, i diritti del convivente superstite, il comma 42 della legge n. 76/2016, prevede che in caso di morte del proprietario della casa di comune residenza il convivente superstite abbia il diritto di abitarvi ancora per due anni o per un periodo pari alla convivenza se superiore ai due anni, e comunque non oltre i cinque anni; tale diritto viene meno qualora il convivente superstite contragga matrimonio o si unisca civilmente ad altra persona ovvero in caso di nuova convivenza di fatto. Il comma 44, inoltre, prevede il diritto del convivente a subentrare nel contratto di locazione della casa di comune residenza intestato all’altro convivente, in caso di morte di quest’ultimo. È altresì prevista la risarcibilità del danno da perdita del convivente derivante dal fatto illecito di un terzo; invero, il comma 49 della legge Cirinnà prevede che nell’individuazione del danno risarcibile vengano applicati i medesimi criteri individuati per il risarcimento del coniuge superstite. Al convivente spetta, dunque, in concorso con i familiari della vittima, il risarcimento del danno patrimoniale, commisurato ai contributi per il mantenimento dovuti o fondatamente attesi per il futuro e venuti a mancare in seguito all’uccisione, oltre che il risarcimento del danno non patrimoniale, consistente nel dolore derivante dalla perdita del partner. Infine, in materia di successione per causa di morte, il convivente more uxorio del defunto non è contemplato tra gli eredi legittimi, ossia tra coloro che possono succedere ex lege qualora il de cuius non abbia redatto il testamento; la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 310/1989 ha negato l’illegittimità di tale esclusione e con la legge 76/2016 la situazione non è mutata, infatti tuttora non sono previsti diritti successori ex lege a favore del convivente. Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.                                            

14/03/2021 10:00
Più smartworking anche per la pubblica amministrazione: tutte le novità

Più smartworking anche per la pubblica amministrazione: tutte le novità

Il buon funzionamento della macchina pubblica è la base per garantire una società giusta e la recente crisi sanitaria ha dimostrato quanto questa affermazione sia vera. Il settore pubblico ha quindi un ruolo centrale nell’affrontare la situazione attuale, sottolineando sempre di più la necessità di riformarlo e ammodernarlo il più possibile. Secondo gli ultimi dati, l’età media di chi lavora nel settore pubblico si aggira intorno ai cinquantun anni mentre vent’anni fa quasi era di 10 anni in meno. Un altro aspetto evidenziato riguarda la formazione del personale. In media un dipendente viene formato in media di un solo giorno con una spesa relativa di appena € 48 a dipendente. Le novità per il settore pubblico Questa settimana è stato quindi siglato un nuovo accordo per la pubblica amministrazione che avvicina il sistema contrattuale a quello in atto nel settore privato. Tra le novità spiccano non solo le maggiori attenzioni alla formazione per avere del personale più preparato, ma riguardano anche la flessibilità del lavoratore. Infatti, anche nella pubblica amministrazione si farà sempre più ricorso allo smartworking che già moltissime aziende private hanno deciso di adottare anche dopo la pandemia. Insomma, chi lavora nella PA dovrà presto predisporre un piccolo ufficio domestico per organizzare uno spazio di lavoro con tutto quello che serve come calcolatrici e strumenti vari per l’ufficio. Un capitolo importante delle novità introdotta riguarda anche l’introduzione di agevolazioni e permessi a sostegno della genitorialità. Via il blocco del turnover che da oltre dieci anni impedisce l’arrivo di nuova forza lavoro, aumentando così l’età media dei dipendenti che hanno sempre meno dimestichezza con i nuovi strumenti informatici. L’innovazione digitaleè infatti un punto centrale per la rivoluzione delle pubbliche amministrazioni che sono sempre più distanti dal cittadino. Aumenti in arrivo per i dipendenti L’accordo non riguarda solo e unicamente l’introduzione di novità ma anche un aumento della mensilità per il dipendente che, in media, riceverà un centinaio di euro in più in busta paga. Grazie ai nuovi accordi sindacali, si riparte e si dà nuova linfa vitale alla macchina pubblica. Questo riguarda anche il sistema di assunzioni che avverranno in modo più rapido rispetto a prima. L’accordo è stato siglato soprattutto per vincere l’immediata sfida della pandemia che ha messo in evidenza come il settore pubblico sia disorganizzato e impreparato. I servizi pubblici vanno rafforzati anche per assicurare pari diritti e opportunità a tutti i cittadini rispondendo alle loro esigenze. Questa sfida passa certamente dalla capacità di affrontare I problemi della società e dei cittadini attingendo alle migliori competenze professionali di chi lavora negli enti pubblici come Stato, regioni, province autonome, comuni. L’introduzione e il potenziamento di piattaforme efficienti e userfriendly per i cittadini hanno lo scopo di snellire la macchina pubblica e la burocrazia, evitando per esempio di dover richiedere gli stessi documenti ogni volta che bisogna richiedere un atto.

14/03/2021 09:37
Coronavirus, 616 nuovi casi oggi nelle Marche: 125 quelli in provincia di Macerata

Coronavirus, 616 nuovi casi oggi nelle Marche: 125 quelli in provincia di Macerata

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5998 tamponi: 3628 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1481 nello screening con percorso Antigenico) e 2370 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 17%). I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 616: 125 in provincia di Macerata, 229 in provincia di Ancona, 135 in provincia di Pesaro-Urbino, 38 in provincia di Fermo, 59 in provincia di Ascoli Piceno e 30 fuori regione. Questi casi comprendono soggetti sintomatici (71 casi rilevati), contatti in ambito domestico (125 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (223 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (13 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (6 casi rilevati), screening percorso sanitario (3 casi rilevati). Per altri 174 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1481 test e sono stati riscontrati 177 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 12%. Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 16,97% oggi , rispetto al 26,44%.  In aumento di 21 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 834, di cui 131 in terapia intensiva (+13 rispetto a ieri). Sono, invece, 46 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 132 pazienti: 52 all'ospedale di Macerata, 62 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 41 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino.   Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:

14/03/2021 09:25
Coronavirus Marche, 16 decessi nelle ultime 24 ore: tre vittime sono del Maceratese

Coronavirus Marche, 16 decessi nelle ultime 24 ore: tre vittime sono del Maceratese

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 16 decessi correlati al Covid-19. Una vittima è stata registrata nelle strutture ospedaliere del Maceratese: si tratta di un 60enne, originario di Sarnano, che si è spento all'Ospedale di Macerata. Una 79enne civitanovese ha, invece, perso la vita presso la Residenza Valdaso.  Tre decessi sono stati segnalati all'ospedale Torrette di Ancona, si tratta di tre cittadini dorici: un uomo di 77 anni e due donne di 77 e 86 anni. Altri tre morti si sono avuti all'ospedale di Jesi: un 82enne e un 83enne del luogo, a cui si aggiunge una 83enne cingolana.  Sempre nell'Anconeteno si registrano due vittime anche all'ospedale di Fabriano: una 91enne di Cerreto d'Esi e un 53enne fabiranese. Una 83enne di Filottrano è, invece, spirata all'Inrca di Ancona.  Tre vittime sono state registrate presso il nosocomio di Pesaro: si tratta di una 86enne di Frontone, di un 61enne di Cartoceto e di un 86enne di Fano. Al "Murri" di Fermo ha perso la vita un 73enne di Sirolo, mentre all'ospedale di San Benedetto del Tronto se n'è andato un 81enne di Pedaso.  Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2395 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (863), mentre sono 406 quelle totali nella provincia di Macerata. Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.

13/03/2021 17:59
Fibra nelle aree interne, Feliciotti scrive al ministro Colao: "Occorre censire tutte le aree bianche"

Fibra nelle aree interne, Feliciotti scrive al ministro Colao: "Occorre censire tutte le aree bianche"

Il presidente dell'Unione Montana Monti Azzurri Giampiero Feliciotti, in merito all'assenza della fibra nelle aree interne del Maceratese, ha scelto di scrivere una lettera aperta al neo Ministro per la Transizione Digitale Vittorio Colao. Il suo è un appello a fare presto, affinché nessuna area del Paese venga lasciata indietro in una società sempre più incentrata sul digitale.  Di seguito il contenuto della lettera firmata dal presidente dell'Unione Montana Giampiero Feliciotti:  "Signor Ministro, con vivo piacere plaudo alla Sua esternazione sulla banda larga: “Situazione inaccettabile”. Mappatura da rifare e nodo aiuti di Stato! Di certo ha colto nel segno salvo poi non essere capace di organizzare una semplice filiera dei compiti, dove ciascuno deve fare il proprio nei tempi stabiliti. Avete una statura curriculare troppo alta per capire operazioni piu’ umili e vi affidate tutti alla famosa affermazione di Trilussa: eravamo in tre, abbiamo mangiato te polli, quindi uno ciascuno. Invece se li è pappati tutti uno e nel nostro caso le città ed i luoghi più urbanizzati succhiano risorse messe sul tappeto per lo sviluppo delle aree interne ,alle quali viene lasciata la lotta fratricida dei vari operatori FWA. Il Recovery Plan prevede fondi pubblici per l’infra-strutturazione: è sul piano aree grigie che sono puntati i riflettori, ma non basta ciò ed è indispensabile un censimento puntuale fatto dal basso, siano essi Province o Unioni Montane, ma di certo con ratifica di ciascun Comune delle aree bianche che dal 2015 non hanno visto progressi se non dichiarazioni che non si traducono in opere. Occorre capire subito lo stato dell’arte e ciò non lo può fare Lei dal Ministero né ordinarlo senza una ratifica dei Comuni. Il ministro alla Transizione digitale ha dichiarato: “Stiamo rivedendo i piani, forse dovremo spendere di più”. Bene, bella affermazione, ma intanto si incominci a fare dove serve ed individuare operatori specifici ed unici per aree precise evitando dualismi che non fanno procedere l’opera fino a compimento . Il suo intervento alla presentazione dell’analisi dell’Alleanza Italia per lo Sviluppo sostenibile dove ha detto chiaramente che “una delle priorità devono essere le reti a banda larga” Le fa onore ma non ci illuda anche Lei con i programmi a lungo termine! “Stiamo lasciando dietro parti di Paese: quando si legge che in alcune parti d’Italia il 90% delle scuole sono connesse, e in altre il 60%, vuol dire che in alcune zone stiamo escludendo uno studente su tre e i dati ci dicono che in 12 settimane si crea il gap formativo. Per me è inaccettabile“. Bravissimo ma crei aree con responsabili precisi che ratifichino ai Comuni l’esatta copertura e i tempi di lavoro. Il “censimento” sulle aree bianche è fermo al 2015, pertanto non è chiara la situazione a seguito del Piano portato avanti da Open Fiber e da Tim e delle attivazioni degli operatori Fwa: occorre subito censire tutte le aree bianche.  Non è così difficile chiedere alle Regioni, in 30 giorni, un censimento preciso e affidare poi ad ogni operatore spazi proporzionali alla capacità dell’azienda senza fare, anche qui, la fine dei vaccini: il mondo del lavoro sa ottemperare ai contratti, sono i Ministeri a non conoscere le normali regole del mondo del lavoro perché non hanno mai maturato esperienze lavorative sul campo. Lei non può avere scusanti e siamo certi che non ci deluderà, ma faccia presto perché nelle aree interne la ripresa passa solo da questa autostrada virtuale".  

13/03/2021 17:40
Convertire PDF in testo OCR: come fare e quali software utilizzare

Convertire PDF in testo OCR: come fare e quali software utilizzare

In moltissime situazione può rendersi necessario modificare un PDF scannerizzato. Purtroppo però, il maggior pregio dei file PDF, ovvero la loro sicurezza data proprio dalla difficoltà nel modificarli, corrisponde anche al loro maggior limite. Per editare i PDF infatti, occorrono dei software che solitamente si rivelano anche piuttosto costosi. Fortunatamente però, esistono anche delle soluzioni gratuite che si comportano efficacemente. Vediamo insieme quali sono. PDF e OCR: cosa sono? Il file PDF è una tipologia di documento inventata da Acrobat che presenta moltissimi pregi. Il primo di questi risiede sicuramente nel suo aspetto, dal momento che si presenta piuttosto bene e con un’immagine professionale. Il secondo vantaggio dei PDF è che sono difficilmente modificabili, caratteristica che rende questo tipo di documenti piuttosto sicuri nel momento in cui vengono inviati ad altre persone. Ma questo secondo fattore in determinate occasioni si rivela anche un limite. In alcune situazioni infatti, può rendersi necessaria la modifica dei PDF, magari dopo averlo acquisito attraverso uno scanner. Per assolvere questo compito esistono numerosi software, tra cui Adobe Creator, lanciato dalla stessa azienda che ha ideato i file PDF. La controindicazione in questo caso però, è che il costo di questi programmi è piuttosto alto. In questo scenario però, si inserisce un’applicazione che permette di convertire PDF in OCR gratis online. OCR è un acronimo che indica il riconoscimento ottico dei caratteri, e si tratta di una funzionalità che permette proprio di ricavare del testo editabile da qualsiasi PDF o immagine Jpeg e PNG. Uno dei migliori software che mette a disposizione questa funzionalità è PDFelement, che trasforma PDF in Word OCR, ovvero un file che consente la modifica, l’aggiunta di elementi, o la loro rimozione, in qualsiasi momento. Due i vantaggi principali del programma: è disponibile online ed è gratuito. PDFelement: cos’è e a cosa serve Come anticipato, PDFelement permette di ottenere un documento OCR da un PDF o da un’immagine Jpeg o PNG. Il software è disponibile online. Questo significa che non è nemmeno necessario installare alcun programma sul proprio computer, nonostante sia comunque disponibile il download per sistemi operativi Windows, MacOs, e persino per gli smartphone Android. Questa particolarità rende l’applicazione particolarmente fruibile anche in presenza di terminali differenti. Un convertitore OCR online gratis come PDFelement oltre a permettere la modifica della parte testuale di un documento PDF, è in grado di fare molto altro. Tra le funzionalità principali ricordiamo l’aggiunta di immagini (o la loro rimozione), piuttosto che di tabelle, markup, e collegamenti ipertestuali. Un altro pregio di PDFelement risiede nella sua semplicità di utilizzo, dal momento che in pochi click è possibile ottenere un documento OCR pronto per essere modificato a piacimento. La semplicità di PDFelement Abbiamo detto che uno dei pregi principali di PDFelement risiede nella sua semplicità di utilizzo, fattore che rende la curva di apprendimento davvero molto breve. Fin dal primo avvio infatti, potrai renderti conto della sua immediatezza dovuta all’interfaccia grafica ben organizzata e tradotta interamente in italiano, che per molti aspetti richiama i software di casa Microsoft come la suite Office. L’esperienza di editing dunque, è davvero molto rapida, e direttamente dalla home del software avrai a disposizione tutti i comandi principali. In parole povere, PDFelement può essere considerato come un lettore ocr free online tra i migliori in circolazione. Oltre a quanto descritto sino a questo momento, il programma include alcuni strumenti davvero molto utili, come la possibilità di aggiungere firme, rimuovere o modificare la filigrana presente sui documenti, e persino comprimere i PDF per renderli più leggeri, e dunque più facilmente inviabili via e-mail o con le varie app di messaggistica.    

13/03/2021 14:47
Schema elettrico: cos’è, a cosa serve, e come realizzarlo

Schema elettrico: cos’è, a cosa serve, e come realizzarlo

Uno schema elettrico è una tipologia di schema che impiega simboli pittorici astratti che consentono di mostrare le interconnessioni dei vari componenti di un sistema. Uno schema elettrico è composto da due differenti elementi, ovvero i simboli che mostrano quali sono i componenti, e le linee che rappresentano quelle che sono le connessioni tra essi. In questo articolo vedremo nel dettaglio cos’è uno schema elettrico, a chi può servire crearne uno, e una delle migliori soluzioni digitali che ne permettono tale creazione: Edraw Max. Schemi elettrici: cosa sono e chi li utilizzano Come anticipato, uno schema elettrico non è altro che uno schema che attraverso dei simboli mostra le interconnessioni dei vari componenti di un sistema. Gli schemi elettrici sono dunque in grado di far conoscere la posizione dei suddetti elementi, e come questi sono collegati tra loro. Quando gli ingegneri devono apprendere e lavorare sui progetti di elettronica, ricorrono proprio agli schemi elettrici. Per leggere uno schema elettrico è necessario innanzitutto conoscere quali sono i simboli utilizzati. Gli elementi che sicuramente sono più comuni in uno schema elettrico la terra, l’alimentazione, la connessione, gli interruttori, i dispositivi di uscita, le luci, il gate logico, ed altri ancora. Ogni linea presente sullo schema elettrico rappresenta un filo. I cavi in determinati punti possono incrociarsi, ma questo non significa in ogni caso che questi siano collegati. Ad ogni modo, per aiutare l’interpretazione dello schema elettrico, solitamente è inclusa una legenda. Come creare uno schema elettrico con EdrawMax Ora vedremo come disegnare un circuito elettrico con il noto software EdrawMax. Disegnare e leggere schemi elettrici infatti, non è difficile, a patto di utilizzare i giusti strumenti. Un software per schemi elettrici professionale è in grado di produrre schemi elettrici di altissima qualità in breve tempo. EdrawMax assolve egregiamente questo compito, dal momento che si tratta di un’applicazione appositamente progettata in grado di automatizzare molte delle operazioni più comuni per creare un diagramma. Il programma si mostra particolarmente versatile, dal momento che è compatibile con tutti i sistemi operativi: Microsoft Windows, MacOS, e Linux. Ma i pregi di EdrawMax non terminano qui, dal momento che l’interfaccia grafica del software risulta davvero di facile comprensione. Si tratta di una caratteristica di fondamentale importanza per un software professionale, perché permette di abbassare notevolmente la curva di apprendimento. I vantaggi di EdrawMax Grazie a EdrawMax è possibile creare disegni elettrici con qualsiasi simbolo elettrico. Conoscere tutta la simbologia elettrica infatti, può risultare difficoltoso, ma grazie a questo software tutto si rivelerà più semplice. Grazie ad un’interfaccia grafica molto intuitiva è possibile etichettare i componenti, personalizzare i simboli e le linee, ed infine esportare il proprio progetto in altri formati molto diffusi, come PDF, SVG, PNG, Visio, e molti altri ancora. Ad ogni modo, EdrawMax permette la creazione di oltre 280 tipologie di diagrammi, e si avvale di un’interfaccia drag and drop che dunque permette di visualizzare in real time le modifiche apportate con un semplice trascinamento del mouse. La progettazione di uno schema elettrico con il software utilizza simboli grafici elettrici standard in grado di essere compresi da chiunque. Ma oltre a tutti questi vantaggi dobbiamo menzionare anche la possibilità di testare tutte le funzionalità grazie alla versione demo gratuita. Nonostante il funzionamento del programma sia molto semplice, sarà comunque necessario apprendere il posizionamento delle varie funzionalità. Il materiale informativo a corredo del software è già molto completo, ma se non dovesse risultare sufficiente, sul web è possibile trovare numerosi video tutorial che potranno fungere da ispirazione per la creazione di diagrammi e schemi elettrici.   

13/03/2021 14:39
Saltamartini: "i tre vaccini sono equivalenti". In arrivo nelle Marche un milione di dosi da Aprile

Saltamartini: "i tre vaccini sono equivalenti". In arrivo nelle Marche un milione di dosi da Aprile

“L’allarme va evitato, perché la vaccinazione è l’unico strumento per tornare alla normalità”. L’assessore alla sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini è intervenuto a seguito delle polemiche per il lotto di AstraZeneca che è stato sospeso in via precauzionale: “I tre vaccini sono equivalenti – ha spiegato - E’ questo il mantra che dal Presidente del Consiglio Draghi, ai Ministri Gelmini e Speranza ai dirigenti dell’Istituto superiore della Sanita e dall’Aifa è ripiombato nell’intera giornata di ieri nelle Conferenze Stato-Regioni. In molti punti di vaccinazione dislocati nel territorio marchigiano l'unico vaccino disponibile era proprio AstraZeneca, anche per gli over 80, e varie persone ne hanno rifiutato l'inoculazione. “Il piano vaccinale prosegue sulla base delle forniture di farmaci che dal Commissario giungono nella nostra regione – ha annunciato  Saltamartini - Archiviata la triste polemica sui dati dei vaccini che mettono le Marche in pole nell’organizzazione nazionale di copertura anti covid, ieri il Governo ha anticipato la modifica del Piano Nazionale di vaccinazione”. “Infatti, il nuovo sistema sarà basato sulle fasce d’età – ha continuato - Da aprile, con le nuove forniture, si dovrà iniziare la vaccinazione delle persone tra 70 e 80 anni e, poi a seguire, da 60 a 80. Contestualmente dovranno essere vaccinate le persone fragili che sono state dettagliatamente individuate in base alle loro patologie. Che cosa cambia ? Non si tiene conto più delle priorità in relazione alla propria attività professionale o lavorativa e vale solo l’età e l’eventuale patologia di cui le persone soffrono”. Saltamartini ha infine fatto il punto sulla progressione delle inoculazioni dei vaccini nel mese di Marzo: “Nelle Marche abbiamo vaccinato fino ad oggi circa 54.000 persone  su 133.000 soggetti che ne hanno diritto con più di 80 anni, somministrando il 94,2% dei vaccini finora consegnati, una delle Regioni più efficienti a livello nazionale e ricordo solo che le persone che si sono prenotate sono oltre 90.000 – ha concluso - La vaccinazione con circa 1 milione di farmaci è invece prevista nel secondo trimestre: da aprile, maggio e giugno”.    

13/03/2021 12:34
Coronavirus Marche, oggi i nuovi casi toccano quota mille: oltre 800 i ricoverati, 29 più di ieri

Coronavirus Marche, oggi i nuovi casi toccano quota mille: oltre 800 i ricoverati, 29 più di ieri

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 6648 tamponi: 3781 nel percorso nuove diagnosi (di cui 947 nello screening con percorso Antigenico) e 2867 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 26,4%). I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 1000 (226 in provincia di Macerata, 441 in provincia di Ancona, 153 in provincia di Pesaro-Urbino, 59 in provincia di Fermo, 78 in provincia di Ascoli Piceno e 43 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (101 casi rilevati), contatti in setting domestico (256 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (344 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (31 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (4 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (3 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (9 casi rilevati), screening percorso sanitario (1 caso rilevato) e 2 casi provenienti da fuori regione. Per altri 249 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 947 test e sono stati riscontrati 78 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'8%. Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 26,44% oggi , rispetto al 24,46%.  In aumento di 29 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 813, di cui 118 in terapia intensiva (+7 rispetto a ieri). Sono, invece, 46 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 130 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 62 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 23 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino. Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:   

13/03/2021 10:14
Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.