Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 9 decessi correlati al Covid-19.
Due vittime sono state registrate nelle strutture ospedaliere del Maceratese: un 94enne di Macerata è spirato presso il nosocomio civile del Capoluogo di Provincia mentre un 78enne civitanovese si è spento all'Ospedale di Civitanova Marche.
Nei presidi medici anconetani hanno perso la vita sei persone: un 80enne di Cingoli e un 93enne di Osimo all'INRCA di Ancona; una 74enne di Fabriano e un 88enne di Falconara Marittima al nosocomio di Jesi; un 76enne di Castelfidardo a Torrette e presso la Residenza Dorica ha trovato la morte una 88enne di Camerano.
Una vittima è stata segnalata anche in Provincia di Fermo: si tratta di un 88enne, originario di Foligno, deceduto presso la Residenza Valdaso.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2473 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (868), mentre sono 418 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Si è tenuta nella mattinata di oggi, in modalità da remoto, una riunione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto Ferdani alla quale hanno preso parte, oltre ai vertici delle Forze dell'Ordine, il rappresentante della Provincia, i Sindaci dei Comuni di Macerata e di Recanati, l’Assessore del Comune di Civitanova Marche, il Comandante della Sezione Polizia Stradale di Macerata, il Direttore dell’ASUR Area Vasta 3, il rappresentante dell’ASUR Marche, i rappresentanti dell’Associazione Industriali di Macerata, della Confartigianato Imprese di Macerata, del Compartimento POLFER, della RFI Rete Ferroviaria – DTP, che ha affrontato diverse tematiche.
"In merito all’andamento della diffusione del Covid-19 - spiega la Prefettura - è stato in primo luogo rappresentato che, nel territorio provinciale, il quadro epidemiologico continua ad essere caratterizzato da un livello di contagi molto alto e preoccupante. Al contempo, è stato riferito che, in base ai dati disponibili su scala regionale, la curva epidemiologica risulta aver raggiunto il suo picco e sono stati registrati dei segnali di lieve riduzione della diffusione del virus. Pertanto, viene ribadita e condivisa la necessità di continuare a garantire su tutto il territorio provinciale una costante attività di controllo circa l’osservanza della normativa vigente in materia, anche alla luce delle disposizioni recentemente adottate ai fini della prevenzione e del contrasto alla diffusione del Covid-19.
In relazione a quanto prescritto dalle suddette disposizioni, è stata richiamata l’attenzione sulla necessità che i servizi di controllo vengano disposti con accuratezza e si concentrino specificamente nelle aree urbane più sensibili, potenzialmente interessate da fenomeni di assembramento, specialmente in corrispondenza delle giornate festive e prefestive nonché in vista delle prossime festività pasquali.
In particolare, è stata evidenziata l’opportunità di attuare mirati controlli lungo le strade potenzialmente interessate da flussi di traffico più intensi, onde accertare il rigoroso rispetto delle disposizioni in materia di mobilità.
È stata altresì rappresentata la necessità di prestare uguale attenzione alle stazioni ferroviarie, come pure agli altri snodi della mobilità urbana.È stata inoltre ribadita la necessità di continuare a garantire l’attuazione delle predette misure di prevenzione e contrasto anche allo scopo di decongestionare le strutture sanitarie, presso le quali è stata registrata, in alcuni casi, una saturazione dei posti disponibili.
Per quanto riguarda la tematica relativa al Protocollo di legalità tra Prefettura ed Enti finalizzato alla prevenzione di fenomeni di infiltrazioni mafiose, è stato rappresentato che la situazione emergenziale connessa alla diffusione del Covid-19 ha causato, in conseguenza del blocco forzato delle attività produttive dell’intero Paese, una consistente sofferenza della liquidità a disposizione delle famiglie e delle imprese con particolare riferimento, in relazione a queste ultime, a settori quali quello alberghiero e dei servizi di ristorazione.
Ciò posto, l’attuale congiuntura economica, caratterizzata dalle citate difficoltà economiche sofferte da ampie fasce di cittadini e imprenditori, può costituire forte richiamo per gli interessi illeciti delle consorterie della criminalità organizzata.
Alla luce di quanto sopra, è stata rappresentata l’opportunità di realizzare, attraverso il sopra richiamato Protocollo di legalità, predisposto d’intesa con il Ministero dell’Interno, delle strategie e degli interventi finalizzati ad incrementare il livello di efficacia dell’attività di prevenzione generale antimafia.
In particolare su tale iniziativa i rappresentanti della Provincia, dei Sindaci dei Comuni di Macerata, Civitanova e Recanati, dei rappresentanti dell’Associazione Industriali, delle Categorie produttive hanno espresso la loro piena condivisione alla sottoscrizione del Protocollo per contrastare qualsiasi forma di “welfare illegale”; in particolare il Protocollo prevede ulteriori e più ampie forme di verifica, monitoraggio e controllo tese a contrastare il pericolo di infiltrazioni criminali, a tutela della libertà economica e della libera concorrenza, in particolare tramite l’estensione delle cautele antimafia all’interno del comparto turistico e dei citati settori commerciali, a norma del D. Lgs. 159/2011 (Codice delle leggi antimafia), nonché attraverso il costante monitoraggio sulle vicende inerenti i beni aziendali e sulle relative titolarità.
Infine, per ciò che concerne la tematica dei furti di rame recentemente commessi ai danni della Rete Ferroviaria nel territorio del Comune di Civitanova Marche, è stato riferito che il fenomeno è oggetto da parte delle Forze dell’Ordine di una costante attività di prevenzione, che ha contribuito a determinare una forte riduzione dello stesso. Tale risultato è stato conseguito anche grazie all’impiego di nuovi sistemi tecnologici e al rapporto sinergico intercorrente tra i diversi soggetti istituzionali competenti".
"Francesco Acquaroli risulta essere tra i Presidenti di Regione più apprezzati d’Italia con un gradimento in forte crescita di consenso, rispetto al dato elettorale delle regionali del settembre 2020, passando dal 49% al 53%. È quanto emerge dal sondaggio pubblicato da SWG sulla percezione dell’efficacia dell’operato dei Presidente di Regione, in cui si rileva come il Presidente Francesco Acquaroli sia al quinto posto nazionale dopo solo cinque mesi alla guida della Regione".
Ad affermarlo è Carlo Ciccioli, capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio Regionale Marche, nel commentare i dati del sondaggio SWG che vede il governatore marchigiano alle spalle dei soli Zaia, Bonaccini, Fedriga e De Luca in termini di gradimento.
"Si tratta di un risultato che conferma la bontà dell’azione amministrativa che il Presidente delle Marche, esponente di Fratelli d’Italia, sta portando avanti anche e soprattutto nella gestione dell’emergenza Covid - aggiunge Ciccioli -. Del resto, il dinamismo dimostrato nei primissimi mesi di governo, con interventi mirati come lo screening di massa, il numero di posti letto di terapia intensiva più che raddoppiati, l’accordo con i medici di medicina generale per avviare le vaccinazioni a domicilio e gli accordi con le categorie per i vaccini sui luoghi di lavoro, ha certamente avuto una significativa incidenza sul gradimento e il livello di fiducia nel Presidente Acquaroli”.
“È un grande onore essere testimonial della mia regione. Speriamo che porti fortuna anche alla Nazionale in vista degli impegni del 2021”. Sono le prima parole pronunciate dal commissario tecnico Roberto Mancini, in veste di testimonial delle Marche. Questa mattina, a Palazzo Raffaello della Giunta regionale, ha firmato l’accordo che lega la sua immagine alla promozione turistica della Regione fino al 2023. La Camera di commercio è partner in questa iniziativa che avrà Mancini come protagonista. Un ritorno, quello del commissario tecnico, che è già stato testimonial delle Marche, da calciatore della Lazio, sul finire degli anni ’90.
Ora proverà a rilanciare la sua terra natale, ferita dall’emergenza Covid, alla guida della Nazionale italiana. “Accettando questa sfida ci aiuta a portare le nostre Marche in tutta Europa e in tutto il mondo – lo ha ringraziato il presidente Francesco Acquaroli - Per il mister saranno mesi molto importanti, alla guida della Nazionale, ma ha accettato ugualmente di sposare l’immagine della nostra regione per rilanciarla”. Il presidente ha evidenziato come le Marche vivano “una carenza infrastrutturale che le allontana da tutti. Il rischio è di non essere riconosciuti negli scenari internazionali, come invece meriterebbero. Ringraziamo Roberto perché, in questo momento particolare della sua carriera, ha accettato di legarsi alla sua terra. È uno sportivo che ha sempre inorgoglito la nostra regione.
Con i suoi successi agonistici ha portato in alto il nome delle Marche”. Mancini ha affermato di sentirsi onorato per questa collaborazione: “Le Marche sono una delle regioni più belle d’Italia. Non è semplice arrivarci, ma i tanti miei amici, nazionali e internazionali che sono arrivati qui, sono rimasti scioccati dalla bellezza e dall’accoglienza ricevuta. Abbiamo tutto per ripartire. Non sarà così difficile far rinascere questa regione dopo la pandemia. Ci sarà da lavorare, ma credo che insieme ci riusciremo”. Il presidente della Camera di commercio Marche Gino Sabatini ha esortato “a ripartire dopo un anno bloccati dalla pandemia. Migliore testimonial non potevamo avere. Roberto è un ragazzo che, da piccolo, è partito con un sogno nel cassetto: quello di diventare un calciatore. È divenuto uno dei più importanti calciatori italiani, ha portato in alto il nome dell’Italia anche in altri campionati esteri. Per noi è un vanto che oggi rappresenti le Marche con la sua immagine, perché ci aiuta a far conoscere meglio questa regione che ha saputo forgiare tantissimi protagonisti del mondo economico, sociale e sportivo. Roberto si mette in discussione per aiutare la sua regione in un momento di ripartenza, per riprenderci quei mercati che avevamo acquisito prima della pandemia. Insieme a lui faremo ritornare in alto le Marche, dopo questa lunga emergenza”.
A una domanda sugli impegni che attendono l’Italia nel 2021 (Final Four di Nations League, fase finale degli Europei e qualificazioni Mondiali), Mancini ha risposto che ci sarà “da lavorare. Non sarà così semplice perché ci sono tante Nazionali forti. Noi però siamo sulla buona strada. Abbiamo una squadra giovane che deve cercare di migliorare. Credo ci riusciremo”.
Novità positive per l’area di crisi industriale complessa del distretto pelli-calzature fermano-maceratese: dal 26 marzo prossimo sarà possibile presentare una domanda per il finanziamento di progetti di trasformazione digitale dei processi produttivi, nell’ottica del Piano Impresa 4.0 e dell’acquisizione di servizi specialistici di innovazione di prodotto, processo, organizzativa e commerciale. Il bando, infatti, con una dotazione complessiva di circa 2 milioni di euro, sarà pubblicato sul BURM del 25 marzo 2021 e si chiuderà il 5 maggio.
I sostegni ai progetti sono destinati alle micro, piccole e medie imprese, con sede operativa in uno dei Comuni dell’area di crisi, appartenenti al settore manifatturiero, delle costruzioni e di alcuni servizi alla produzione, del turismo, con priorità per la filiera delle pelli-calzature e per le attività ricettive e potranno utilizzare la piattaforma Sigef per la presentazione delle domande.
“Diamo continuità alla strategia di rilancio del distretto – spiega l’assessore regionale alle Aree di crisi complessa, Guido Castelli – con un’ulteriore misura inclusa nella strategia approvata con l’Accordo di Programma che abbiamo cercato di adattare anche ai fabbisogni di investimenti derivanti dalla crisi Covid. Abbiamo introdotto tutte le misure di semplificazione consentite, quali la retroattività di parte della spesa al 1° gennaio 2021 al fine di rendere lo strumento quanto più possibile aderente al contesto attuale.
Per agevolare la partecipazione delle aziende interessate, abbiamo creato uno strumento duttile e semplificato che, attingendo a più priorità del POR FESR, consentirà alle imprese di presentare un progetto unitario, articolato in due linee di intervento, distinte ma complementari. La prima riguarda l’acquisto di beni materiali ed immateriali finalizzati al trasferimento e all’applicazione delle nuove tecnologie digitali nell’ambito di tutta la catena del valore: dalla logistica alla produzione, dalla produzione alla vendita e al marketing fino ai servizi post vendita e supporto al cliente, inclusi investimenti in modelli di smart working nelle differenti funzioni aziendali. Con la seconda, le imprese potranno acquisire servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale, tra cui, per esempio, servizi specialistici finalizzati all’analisi organizzativa e dei processi interni aziendali, all’ottenimento di certificazioni di qualità, di processo, di sicurezza, sociali ed etiche e all’adozione di modalità di lavoro agile, spese di marketing digitale, ricerche di mercato e servizi per lo sviluppo e il miglioramento della qualità del prodotto e della sua sostenibilità”.
Per essere finanziati, i progetti dovranno avere una spesa ammissibile compresa tra 40.000 e 80.000 euro e includere l’acquisto di almeno un bene materiale o immateriale 4.0. L’agevolazione consisterà in un contributo a fondo perduto pari al 40% della spesa approvata ammissibile a finanziamento a valere sul Quadro temporaneo adottato dalla Commissione europea per gli aiuti di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19.
“La valutazione dei progetti – conclude Castelli – è improntata a criteri di qualità ed efficacia per la selezione dei progetti più meritevoli in termini di validità e fattibilità del progetto, sostenibilità economico-finanziaria e rispondenza a specifici fabbisogni del tessuto imprenditoriale dell’area, grado di innovatività, incremento degli addetti, livello di competenze tecniche presenti in azienda.”
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 6168 tamponi: 3493 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1017 nello screening con percorso Antigenico) e 2675 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 23,5%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 820: 111 in provincia di Macerata, 319 in provincia di Ancona, 230 in provincia di Pesaro-Urbino, 86 in provincia di Fermo, 44 in provincia di Ascoli Piceno e 30 fuori regione. Questi casi comprendono soggetti sintomatici (89 casi rilevati), contatti in ambito domestico (178 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (255 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (27 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (5 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (4 casi rilevati), screening percorso sanitario (3 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione.
Per altri 256 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1017 test e sono stati riscontrati 62 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 6%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 23,47% oggi, rispetto al 18,5%.
In aumento di 11 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 891, di cui 139 in terapia intensiva (+6 rispetto a ieri). Sono, invece, 52 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 151 pazienti: 51 all'ospedale di Macerata, 62 al Covid Hospital, 7 al nosocomio di Civitanova e 31 a Camerino. Altre 31 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
L'opinione di Enzo Polverigiani
Siamo tutti sbalorditi. Non per il fatto in sé, pure senza precedenti, ma per la scelta di Mentana di aprire il suo telegiornale nè con il covid né con la politica, ma...
Domanda del giornalista di Abc: "il presidente russo Vladimir Putin è un killer?". Risposta del neo presidente americano Joe Biden: "sì, e pagherà le sue colpe". Un'accusa esplosiva, inaudita anche ai tempi della guerra fredda, di Kennedy e Kruscev che sotto sotto si erano simpatici, di Reagan e Breznev che avevano paura l'uno dell'altro.
Il vecchio Joe ha sferrato un diretto imprevisto e imprevedibile, con il candore di un nonno americano un po' rinco davanti al tacchino agli steroidi del Ringraziamento, che a un certo punto, nel clima di festa, dice verità indicibili e sbarella contro l'odiato vicino di casa, incurante delle conseguenze: è un assassino, mi ha ammazzato il cane con una polpetta avvelenata.
Il pensiero è volato ai casi recenti e misteriosi dell'ex spia Livtinenko e del dissidente Navalny, più o meno sistemati col tradizionale metodo ex Kgb (polonio nel tè) ma poi Biden ha doppiato con un sinistro, accusando l'uomo di Mosca di aver tentato di sabotare le recenti elezioni americane.
Apriti cielo. Come prima mossa, il Cremlino ha respinto sdegnosamente l'accusa, giudicando quella di Biden un'uscita “isterica dovuta a impotenza”, poi ha richiamato il suo ambasciatore a Washington, che - s'immagina - sarà rimasto male aspettando il richiamo del vaccino Pfizer, non fidandosi dello Sputnik.
In ogni caso, la rinnovata tensione tra Usa e Russia ci è sembrata, per paradosso, un piccolo spiraglio nella cappa di piombo delle pessime notizie sotto la quale si vive - peggio, si sopravvive - da ormai un anno. Ecco come siamo messi.
Come finirà? Forse con uno scambio di battute al telefono rosso. Caro Vladimir, scherzavo, sai che ti voglio bene. Caro Joe, ti rimando l'ambasciatore che ha appena fatto il richiamo, ma con lo Sputnik, così impara.
Quindi torneremo sotto il bombardamento della guerra dei vaccini, di quelli che appaiono e scompaiono, si fermano, ritardano e ripartono, di quello che deve cambiare nome altrimenti non lo vuole più nessuno, dei piani di battaglia del generale vaccinatore, degli allarmi del protettore civile Bertolaso, dei silenzi parlanti di Draghi, degli anticorpi monoclonali del governatore Acquaroli (nudi o coniugati?), degli assembramenti impuniti, degli apericena clandestini. Soprattutto del passaporto sanitario per poter prenotare viaggio e ombrellone di ferragosto senza problemi.
Torneremo anche ad occuparci di Enrico Letta rinnovatore del Pd che ha aperto il dibattito su Ius soli e voto ai sedicenni, e nomina il vicesegretario, una donna nelle previsioni, che però si chiama Andrea Orlando. Tutti argomenti essenziali per dare un po' di ossigeno a un'economia da troppo tempo alla canna del gas.
E se proprio lo scazzo tra Biden e Putin dovesse volgere al peggio, ecco un modesto consiglio gratis: rivolgersi al benemerito maceratese Andrea Angeli, che da funzionario Onu è diventato uno specialista delle emergenze internazionali. Riuscirebbe a far dialogare perfino i cani e i gatti, molto più refrattari degli umani. La pace nel mondo ripartirebbe proprio da Macerata. Hai visto mai?
I Vigili del fuoco sono intervenuti questa mattina, poco dopo le 6:30 del mattino, a Cerreto D'Esi sulla Strada Provinciale 256 Muccese per un incidente stradale tra un minibus e un'auto.
Sei le persone coinvolte, tutte trasportate all'ospedale di Fabriano con le tre ambulanze accorse sul posto.
La squadra dei vigili del fuoco di Fabriano ha provveduto ad estrarre le due persone che erano a bordo dell'auto, in collaborazione con il personale del 118, e messo in sicurezza i mezzi coinvolti.
Presenti anche i Carabinieri di Fabriano, che stanno ricostruendo con esattezza la dinamica del sinistro.
"Nessuno è pronto per affrontare nuovamente zona rossa e Dad" cioè la didattica a distanza. L'allarme è lanciato dalla Presidente dell'Ordine degli Psicologi delle Marche Katia Marilungo, dopo i provvedimenti che hanno riportato la regione in zona rossa da lunedì "riproponendo di fatto una situazione molto simile a quella dell'anno scorso".
"Essere in salute significa anche godere di una salute psicologica, - osserva - che sta venendo meno alla luce dei disagi riscontrati con zona rossa e Dad.
Come Opm auspichiamo un celere ritorno ai banchi di scuola almeno per i più piccoli, che hanno dimostrato di rispettare le norme anticovid, come divulgato con la campagna #ioleregolelehorispettate". Tra i rischi anche quello dell'"on-line brain perché le tecnologie creano dipendenza".
"Corpo e mente sono provati da un anno di sacrifici, cui vanno sommati lutti e sofferenze, frustrazioni e isolamento - spiega - quindi non siamo psicologicamente preparati per ritornare alle condizioni in cui eravamo lo scorso marzo. Si sta aggravando una situazione già fortemente compromessa, in particolare per gli studenti di tutte le età, costretti ancora a un lungo periodo di Dad". Da una parte "i genitori che devono lavorare fuori casa non possono lasciare soli i figli, - ricorda -, dall'altra parte non godono neanche degli aiuti economici per sopperire a evidenti esigenze. Se oggi smartworking e teledidattica, come a marzo 2020, sono tornati al centro della quotidianità, è nella famiglia che si verificano i maggiori disagi perché "tra le mura domestiche insistono i principali scenari di problematicità". Oltre alla "convivenza forzata" che nel 2020 ha portato a un "incremento vertiginoso di separazioni e divorzi", disagi anche ai più giovani. Per gli adolescenti "sono numerose le problematiche riscontrate dai nostri professionisti".
Tra le altre "isolamento fra social e computer, difficoltà di mantenere vive le relazioni personali, paura di uscire, fino all'autolesionismo". Registrati "evidenti disagi anche fra i più piccoli in quanto per i bambini l'avvicinamento a tablet e pc necessari per la Dad è stato repentino e non graduale, esponendoli anche solo potenzialmente alle trappole della rete".
(Fonte: ANSA)
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 12 decessi correlati al Covid-19.
Sette decessi sono stati registrati nei presidi medici anconetani : si tratta di un 82enne di Ostra e una 94enne di Corinaldo all'Ospedale di Senigallia; una 86enne di Castelfidardo, una 90enne di Camerano e un 94enne di Falconara Marittima all'INRCA; un 62enne jesino al nosocomio di Jesi e un 83enne di Ancona a Torrette.
In provincia di Fermo sono state tre le vittime: una 87enne di Montemarciano all'INRCA, una 80enne di Belvedere Ostrense presso la residenza Valdaso e una 62enne di Porto Sant'Elpidio al Murri.
Inoltre, un 74enne di Ancona e un 61enne di Cantiano si sono spenti all'Ospedale di Pesaro.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2464 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (868), mentre sono 415 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
“Il PD ha trasformato il consiglio regionale sull’emergenza covid in un ring ed è finito alle corde sotto i colpi dei fatti e della sua stesa frustrazione per una legittima scelta popolare che non riesce ad accettare”.
È questa la sintesi che il vicecapogruppo della Lega Mirko Bilò, e i colleghi componenti della commissione sanità Giorgio Cancellieri e Anna Menghi riservano alla seduta sull’emergenza covid del Consiglio Regionale, andata in scena ieri in forma straordinaria.
“Sono settimane che assistiamo, con amarezza, ad un crescendo di esternazioni imbarazzantidei consiglieri PD. Invece di combattere il virus, hanno dichiarato guerra alla giunta Acquaroli – ha sottolineato Bilò – Chiedono di unire le forze in una cabina di regia, ma ad ogni occasione fanno solo propaganda sulla pelle dei marchigiani. La storia insegna che un nemico comune si sconfigge solo attraverso l'unità di intenti. Il PD invece agisce con l’unico intento di trasformare la tragedia della pandemia in terreno di rivincita elettorale. Sono fiducioso che ci sia all’interno del Consiglio una minoranza responsabile pronta a collaborare per il bene dei marchigiani”.
Gli fa eco Cancellieri, che per professione il Covid lo fronteggia quotidianamente in quanto medico di base.
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“Nessun amministratore degno di questo nome alimenta, come invece ha fatto il PD con i vaccini, la diffidenza e il panico in una popolazione impaurita che ha bisogni sanitari, psicologici ed economici – dichiara Cancellieri – So che facile è parlare, difficile fare, ma quando ascolto certi interventi in consiglio mi dico che vorrei portare queste persone con me sul territorio perché vedano quanto è difficile gestire il covid nella sanità che hanno depauperato. Non vanno sprecati né un minuto, né una goccia di siero per combattere il virus. Invece il PD spreca e fa sprecare energie montando scandali che non esistono. La pandemia si è insinuata in ogni ambito della nostra esistenza: si metta senza riserve a servizio della causa comune invece di baloccarsi con campagne denigratorie”.
Amarezza e sconcerto condivisi dalla consigliera Anna Menghi: “Non tollero che in un momento come questo si faccia sterile contrapposizione. I tentativi di spaccare la maggioranza da parte dell’opposizione non raggiungeranno il loro obiettivo, perché l’attuale Giunta è molto operativa e gode del pieno appoggio della maggioranza in Consiglio - spiega la consigliera, membro della Commissione Sanità -. Qualche collega dell’opposizione ha provato a decantare l’esperienza accumulata dalla sinistra in questi ultimi vent’anni di gestione della sanità regionale, quasi a ribadire che l’attuale amministrazione non ne ha abbastanza per governare un momento così difficile. Considero anche intollerabile la strumentalizzazione che si sta facendo della vaccinazione alla popolazione disabile".
"Quella dei vaccini mi sembra infatti una guerra tra poveri - continua la consigliera Menghi - Se fino ad oggi non c’è stata una vaccinazione capillare dei disabili è perché il Governo Conte bis aveva stabilito altre priorità. Per fortuna l’attuale ministero alla Disabilità, voluto dalla Lega e istituito dal Governo Draghi, ha provveduto a correggere gli errori fatti, e, fermo restando la libertà di scelta di ciascuno, per me sacra, ad esercitare il diritto di vaccinarsi, questa “guerra dei vaccini” tra i cosiddetti fragili, fomentata dalla sinistra, sarà presto archiviata e risolta una volta per tutte”.
“Ancora una volta, malgrado un’epidemia ormai fuori controllo e il rischio di un commissariamento, la maggioranza chiude la porta a ogni possibile collaborazione con l’opposizione per provare a uscire dal dramma del Covid. E lo fa nel peggiore dei modi, lanciando strali e offendendo pesantemente i consiglieri di opposizione per l’intera durata del consiglio regionale solo per aver presentato democraticamente delle proposte”.
Così il gruppo assembleare del Partito Democratico commenta la bocciatura della risoluzione presentata ieri durante la seduta del consiglio regionale monotematico sulla pandemia. Con il documento, i dem chiedevano di costituire una cabina di regia operativa e decisionale con tutti i gruppi assembleari, il presidente Francesco Acquaroli e l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini sull’emergenza sanitaria.
“Ritenevamo la proposta – spiegano i consiglieri del Pd – un atto indirizzato non solo a condividere la responsabilità istituzionale delle scelte rispetto alla grave situazione che stiamo vivendo, ma anche volto a rafforzare la strategia complessiva adottata dalla Regione Marche e fare uno scatto in avanti, considerati i tanti ritardi e i troppi errori commessi da questa giunta fin dal suo insediamento”.
“Invece nulla di fatto – continuano i dem -: alla mano tesa dal Partito Demcoratico si è preferito rispondere con gli insulti come mai accaduto in precedenza. Ma soprattutto si è scelto di perseverare ostinatamente nell’errore, confermando cieca fiducia all’assessore alla Sanità Saltamartini, che si è rivelato del tutto inadeguato, non solo per le insensate proposte riguardanti l’utilizzo dell’idrossiclorochina e dell’ozono terapria o la produzione dei vaccini nei stabilimenti marchigiani di Pfizer e Angelini Pharma, ma soprattutto per la mancanza di una pianificazione seria degli interventi per contenere il Covid, particolarmente evidente soprattutto dopo la comparsa a Loreto della cosiddetta variante inglese".
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"Qui si è prodotto il vero disastro, pari forse solo a quello compiuto nell’ambito della riapertura scolastica senza le necessarie precauzioni per studenti, insegnanti e personale - attaccano i consiglieri del Pd marchigiano -. Dal 23 dicembre, infatti, data del primo caso accertato, non solo non si è fatto nulla per settimane, ma quando i contagi hanno preso a dilagare, anziché scegliere coraggiosamente di dichiarare la provincia di Ancona zona rossa, si è scelto di virare su provvedimenti che hanno palesemente accelerato la circolazione del virus: prima perimetrando questo territorio di arancione e facendone uno spazio in cui non era possibile entrare e uscire, ma dove al suo interno tutto o quasi era permesso, poi scaricando sui Comuni la scelta di decidere la fascia di sicurezza, gialla o arancione, facendo venir meno così la necessaria uniformità del provvedimento”.
“Tutto questo – conclude la nota dei consiglieri – mentre continuano a pesare come un macigno sulla salute dei marchigiani le lentezze della campagna vaccinale, soprattutto per quanto concerne i soggetti fragili come gli anziani over 80 e le persone non deambulanti o affette da disabilità insieme ai loro caregivers, anche a causa dei pochissimi centri vaccinali attivati. Senza ovviamente dimenticare l’opaca vicenda delle dosi ricevute dalla Regione Marche, da quest’ultima ufficialmente indicate in 176.810 dosi, di cui 155.014 inoculate per una percentuale del 87,7%, mentre il servizio Salute regionale ha fornito numeri significativamente diversi pari a 211.740 dosi consegnate e 146.317 dosi inoculate che, cambiano sostanzialmente la percentuale di somministrazione attestandola al 69,1%. Insomma, con la bocciatura della cabina di regia proposta dal Partito Democratico, assolutamente di buon senso e molto concreta, si è persa l’ennesima occasione di dare una risposta efficace alla crisi e ai cittadini”.
Un esposto alla Guardia di Finanza per chiedere di far emergere la verità sulla conformità dei DPI distribuiti al personale sanitario (in continuo contatto con pazienti positivi) operante nei presidi ospedalieri della Regione Marche,dichiarata recentemente zona rossa a causa del dilagare del COVID-19 . Il portavoce al Senato del M5s Sergio Romagnoli ha consegnato il documento ai militari dell’Arma che potrebbe anche arrivare alla Procura della Repubblica e avviare una specifica inchiesta riguardo la certificazione delle Mascherine FFP2 già oggetto di indagine presso l’ufficio antifrode dell’Unione Europea.
"Non si tratta di strumentalizzazione politica ma di una questione molto seria" - afferma Romagnoli confermando il deposito dell’esposto con conseguente sollecitazione all’apertura dell’indagine.
Continua il Senatore Romagnoli : "Mi sono sentito di fare la mia parte senza sbraitare ma sfruttando gli strumenti che tutti abbiamo a disposizione per far emergere la verità. Sono stato votato dal mio territorio per rappresentarlo e difenderlo, pertanto ho raccolto diverse segnalazioni nei giorni scorsi e ho deciso di procedere con l’esposto".
"C’è chi è preposto a controllare, con i dovuti strumenti a disposizione e io ho solo invitato a farlo. Seguo da vicino la questione della sanità: ho verificato che purtroppo ci sono situazioni difficili, dove il sistema ancora riesce a reggere essenzialmente grazie al grande attaccamento al lavoro dei dottori. Ma non si può andare sempre avanti in questo modo. Il Covid sta presentando il conto, evidenziando tutte le carenze e le debolezze. Bisogna intervenire perché questa è una battaglia per il bene comune da combattere insieme, al di là delle fazioni politiche" - conclude Romagnoli.
Pubblicato il bando di concorso, per titoli ed esami, per l’ammissione di 66 allievi ufficiali del ruolo normale – comparti ordinario e aeronavale – presso l’accademia della Guardia di Finanza, per l’anno accademico 2021/2022.
I posti disponibili sono così ripartiti: 58 (cinquantotto) destinati al comparto ordinario; 8 (otto), destinati al comparto aeronavale. In quest'ultimo caso i posti sono ulteriormente suddivisi così come segue: 4 (quattro) riservati alla specializzazione “pilota militare”; 4 (quattro) riservati alla specializzazione “comandante di stazione e unità navale”.
La presentazione delle domande dovrà avvenire entro le ore 12.00 dell’8 aprile 2021 e riguardare uno solo dei predetti comparti e specializzazioni.
Possono partecipare al concorso i cittadini italiani che: abbiano, alla data del 1° gennaio 2021, compiuto il diciassettesimo anno di età e non superato il giorno del compimento del ventiduesimo anno di età (vale a dire siano nati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1999 e il 1° gennaio 2004 - estremi inclusi); siano in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione a corsi di laurea previsti dalle Università statali o legalmente riconosciute; non essendo in possesso del previsto diploma alla data di scadenza per la presentazione delle domande, lo conseguano nell’anno scolastico 2020/2021.
La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo “https://concorsi.gdf.gov.it”, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.
I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (P.E.C.) o ricorrere, se minorenni, a quello in uso a uno dei componenti del nucleo familiare esercente la potestà genitoriale o, in mancanza, al tutore, dopo aver effettuato la registrazione al portale, potranno accedere, tramite la propria area riservata, al form di compilazione della domanda di partecipazione.
Sul predetto sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.
Le ceneri dell'Etna anche sulle Marche. A rilevarle le centraline di Arpa Marche, come riporta il sito dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale.
Il fenomeno è stato registrato in particolare tra il 24 e il 27 febbraio scorsi, in concomitanza della ripresa eruttiva del vulcano, e si è andato ad aggiungere alle polveri sahariane che proprio in quei giorni si sono spinte su tutto il centro-sud Italia. Sarebbero state proprio le polveri provenienti dal deserto africano, complice la condizione meteo favorevole, a far schizzare all'insù i rilievi delle Pm10 che ad Ancona - zona stazione ferroviaria - hanno raggiunto il picco di 223 µg/mü , alle ore 20 del 27 febbraio. La centralina ha fatto registrare il valore giornaliero più alto nel periodo con 115 µg/mü.
Tornando alle ceneri dell'Etna, l'Arpa ha spiegato che "i vetrini di aerobiologia hanno evidenziato il fenomeno non solo nelle Marche, ma in diverse regioni italiane". "L'eruzione dell'Etna, la più grande emissione di anidride solforosa (SO2) dell'Etna per quel che riguarda il recente passato, - fa sapere l'Arpam - ha emesso in atmosfera decine di Kilotoni di tale sostanza". "I venti spiranti nel Catanese, prevalentemente di scirocco, - spiega - hanno determinato lo spostamento di particelle carboniose e la caduta di cenere anche in altre città siciliane e hanno via via interessato il centro-sud dell'Italia, principalmente la Sardegna, il Lazio, la Toscana, l'Emilia Romagna, l'Umbria e anche le Marche".
L'agenzia sottolinea che "si tratta ovviamente di un fenomeno ad alte quote che non ha, o ha scarsamente, ripercussioni al suolo; un fenomeno certo curioso, ma non così strano, se basta ricordare che, in caso di eruzioni potenti, le nubi vulcaniche riescono a raggiungere anche i 12-13 km di altezza, penetrando parte della stratosfera, mentre i forti venti che spirano in queste zone - oltre 250 km/h - riescono a trasportare minuscole particelle di fumo per centinaia e migliaia di chilometri".
(Fonte Ansa)
Bentornati cari lettori, le Marche e l'Italia si tingono di rosso, e siamo bombardati da allarmismo. Se ricordate, la scorsa settimana, avevo detto che i contagi nelle Marche si sarebbero probabilmente stabilizzati (rileggi qui), invece le cose sono andate anche meglio del previsto: i contagi, come preventivato, sono rimasti esattamente uguali, mentre sono scesi del 6% i sintomatici.
Probabilmente durante questa settimana dovremo avere il picco dei posti occupati in terapia intensiva e potremo sperare anche in un calo dei contagi tra il 10 e 20%.
Possiamo notare nel grafico della variazione degli indici che anche le terapie intensive, i ricoveri e i decessi hanno frenato la forza del loro rialzo e la loro crescita sembra essere stata meno ripida di quella dei contagi, Burioni parlava di come la variante Inglese sia più letale di quella precedentemente diffusa, ma sinceramente i dati che possiamo estrapolare da nostri grafici dicono il contrario. La crescita dei contagi è seguita da una crescita meno ripida dei casi gravi, a conferma di ciò il rapporto sintomatici/positivi nelle Marche è ancora in lieve diminuzione.
Nella tabella uso i casi giornalieri medi per 1 milione di abitanti e traducendo le specifiche di zona rossa e bianca nella mia metrica, sopra quota 357 si è in zona rossa e sotto 71 si può aspirare alla zona bianca.
Per uscire dalla zona rossa dovremo registrare un calo del 22%: è possibile che lo si ottenga in circa 2 settimane.
Emilia e Friuli si contendono la maglia nera dei contagi mentre per le terapia intensive - dopo Trento - le Marche sono la regione peggiore d'Italia ma probabilmente, come detto, si stabilizzeranno questa settimana e dovrebbero iniziare a ridursi la prossima.
Con lo stop momentaneo al vaccino AstraZeneca certamente la campagna di vaccinazione subirà un brusco rallentamento, comunque si sono registrati circa 149 casi di gravi reazioni su oltre 16 milioni di dosi: significa una probabilità dello 0.00093% ovvero meno di 1 su 100,000, per gli amanti del Lotto è come indovinare una quaterna giocando 5 numeri.
Attualmente lo sviluppo di sintomi gravi dipende molto dall'età. Sopra i 60 anni siamo quasi al 10% dei casi, e nel 2% questi sintomi sono critici: stando a vedere lo stato di diffusione del virus è stimabile ad almeno un 10% la probabilità di contrarre il virus.
Questo è per dare semplicemente un'informazione statistica. Allo stato attuale, prendendo un soggetto sessantenne con il vaccino ha lo 0.00093% di probabilità di avere una reazione grave, senza il vaccino ha una probabilità dell'1% di finire in ospedale, dello 0.2% di finire in terapia intensiva (circa la stessa che ha di non sopravvivere).
Cinquecento milioni per la rete ferroviaria Orte-Falconara e novanta milioni per il collegamento dorico tra porto di Ancona-aeroporto di Falconara Marittima-interporto di Jesi tramite Anas. Il titolare delle Infrastrutture Giovannini mi ha confermato nel corso dell'audizione in commissione l'arrivo di risorse ingenti previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per migliorare due infrastrutture fondamentali per il nostro territorio".
Lo comunica in una nota il deputato marchigiano Tullio Patassini (Lega), componente della commissione Ambiente, dopo l'audizione del ministro delle Infrastrutture. "L'integrazione tra porto, aeroporto e interporto va resa strutturale ed efficiente- conclude-. Su questo obiettivo la Lega e' impegnata da tempo. Grazie al Governo Draghi, arriva un cambio di passo per il territorio marchigiano con misure che contribuiscono concretamente allo sviluppo economico e sociale anche di quelle aree colpite dalla tragedia del terremoto.
Il Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma 2016 in Centro Italia, Giovanni Legnini, è stato ricevuto oggi dal Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, al quale ha esposto gli ultimi dati incoraggianti sulle attività in corso e i pochi residui problemi da affrontare.
Dopo i buoni risultati ottenuti nel 2020, che ha visto crescere del 62% le domande di contributo per la ricostruzione privata presentate ed accolte dagli Uffici, i primi due mesi dell’anno in corso consolidano e rafforzano la tendenza positiva. Tra gennaio e febbraio, in particolare, sono stati concessi contributi alla riparazione e ricostruzione di 1.135 edifici ed aggregati edilizi, che consento l’apertura immediata di altrettanti cantieri, mentre si è registrata la conclusione di altri 542 interventi con un’ulteriore forte crescita rispetto al 2020. I contributi approvati dagli Uffici Speciali regionali sono stati pari a 350 milioni di euro.
Il Commissario ha sottoposto al Presidente Draghi gli obiettivi per il 2021 ed esposto alcune necessità da risolvere per accompagnare al meglio il processo di ricostruzione che sembra essere ormai definitivamente decollato. Per quest’anno, ha spiegato il Commissario, sarà prioritaria la definizione delle undicimila istanze di contributo già presentate, con l’obiettivo di aprire diverse migliaia di nuovi cantieri, insieme all’attuazione del cronoprogramma degli interventi sulle opere pubbliche e l’avvio della ricostruzione nei centri più distrutti, grazie anche ai Programmi Straordinari di Ricostruzione e le Ordinanze speciali per l’attuazione dei poteri in deroga.
Oltre alla ricostruzione fisica di abitazioni, impianti produttivi ed edifici pubblici, ha sottolineato Legnini, è ora necessario pensare alle misure per favorire la ripresa e lo sviluppo economico di questi territori, dando attuazione al Contratto Istituzionale di Sviluppo e sfruttando le possibilità offerte dal Recovery Plan.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 15 decessi correlati al Covid-19.
Quattro vittime sono state registrate nelle strutture ospedaliere del Maceratese: un 91enne di Montecosaro, un 83enne di Caldarola e una 83enne di Macerata sono spirati al nosocomio civile del Capoluogo di Provincia mentre una 58enne di Civitanova Marche si è spenta al Covid Center.
Due decessi sono stati segnalati all'Ospedale di Pesaro dove hanno trovato la morte una 68ennne di Osimo e un 81enne di Colli al Metauro.
Nei presidi medici anconetani hanno perso la vita 6 persone: un 96enne di Camerno e una 90enne di Ancona all'INRCA; un 81enne di Chiaravalle e un 86enne di Belvedere di Ostra al nosocomio di Jesi; una 74enne di Ostra all'Ospedale di Senigallia e infine presso la Residenza Dorica è morto un 93enne originario del Capoluogo di Regione.
Una 98enne di Cossignano è spirata nel presidio medico di Ascoli Piceno mentre in quello di San Bendetto del Tronto ha trovato la morte una 93enne di Cupra Marittima. Una vittima è stata registrata anche in Provincia di Fermo: si tratta di un 88enne di Montelupone deceduto presso la Residenza Valdaso.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2452 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (867), mentre sono 415 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Sono 40mila le dosi di AstraZeneca che non potranno essere per ora somministrate a causa dello stop, prima di un lotto da parte della Regione Marche dopo il decesso di un docente in Piemonte e poi generalizzato da parte dell'Aifa per tutto il territorio nazionale in attesa del pronunciamento dell'Ema.
Lo ha riferito l'assessore regionale alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini a margine della presentazione della nuova Tac a 64 strati per pazienti Covid posizionata nel parcheggio antistante il Pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Ancona.
Intanto, ha riferito l'assessore, oggi sono arrivati nelle Marche circa altri 20mila vaccini Pfizer-BioNTech che "serviranno per fare i richiami, le seconde dosi". Sulla questione dello stop temporaneo ad AstraZeneca, ha osservato, questo "imporrà un rallentamento delle vaccinazioni". Oltre, ha sottolineato, a causare disagi a chi era stato chiamato per la prima dose o a coloro che erano stati già programmati per la seconda. Sul fronte comunicazione, per avvertire le persone dello slittamento, Saltamartini ha annunciato che l'azione regionale si muoverà su tre pilastri, come già preannunciato dal Governatore Acquaroli (leggi l'articolo) : messaggi sms per informare dello slittamento e anche della riprogrammazione soprattutto per persone chiamate per i richiami; aumento a 20 unità del personale addetto al numero verde Covid (800936677) per dare "risposte tempestive"; e "un sito regionale con cui verranno informati i cittadini non solo sulla tipologia di vaccini che arriveranno ma anche su tutta la fase di somministrazione con numeri e rendicontazione, in modo che ognuno possa verificare lo stato d'avanzamento della vaccinazione"