Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 17 del 2 marzo 2021 - 4^ Serie Speciale - è stata pubblicata la procedura di selezione per il reclutamento di 3 allievi finanzieri del contingente ordinario della Guardia di Finanza, riservata al coniuge e ai figli superstiti, nonché ai fratelli o alle sorelle del personale delle Forze di polizia, deceduto o reso permanentemente invalido al servizio, con invalidità non inferiore all’80% della capacità lavorativa.
Possono partecipare i cittadini italiani che, alla scadenza del termine per la presentazione della domanda, abbiano compiuto il 18° anno di età, non abbiano superato il giorno di compimento del 26° anno di età e siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione ai corsi per il conseguimento della laurea.
La domanda di partecipazione alla procedura reclutativa dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo “https:concorsi.gdf.gov.it”, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.
I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (P.E.C.), dopo aver effettuato la registrazione al portale, potranno accedere, tramite la propria area riservata, al format di compilazione della domanda di partecipazione e concluderne la presentazione seguendo la relativa procedura automatizzata.
Sul predetto sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 11 decessi.
Quattro vittime sono state registrate nelle strutture ospedaliere del Maceratese: una 85enne di Montecosaro è spirata presso il nosocomio di Camerino, un 83enne di Matelica si è spento all'ospedale di Macerata, una 67enne di Recanati ha perso la vita all'ospedale di Civitanova Marche mentre una 67enne di Jesi se n'è andata al Covid Hospital.
Sono cinque i decessi registrati al nosocomio di Pesaro: una 71enne di Sassofeltrio, una 85enne di Mombaroccio, un 62enne di Osimo e un 74enne di Jesi.
All'ospedale di Urbino ha perso la vita una 87enne di Fermignano, mentre a Senigallia è deceduto un 65enne di Chiaravalle. Al "Torrette" di Ancona è morto un 71enne di Osimo.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2512 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (875), mentre sono 425 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Castelluccio di Norcia nella tormenta. Nel primo giorno di primavera quello che rimane del paese di Castelluccio e del monte Vettore è visibile nella bufera, visto che correnti fredde dai Balcani imperversano nell'Appennino, di nuovo innevato.
Il timelapse "Castelluccio di Norcia - primo giorno di Primavera", è stato realizzato tramite la tecnica del timelapse daily, dal punto di ripresa webcam riattivata a Castelluccio con una campagna di crowdfunding, che ha coinvolto donatori da tutta Italia.
Il progetto è stato realizzato da "Scenari Digitali srl", una startup innovativa con sede a Foligno (Pg), che opera nel settore dell'information technology con una consolidata esperienza nei sistemi webcam stand alone in ambienti montani.
Ecco il video integrale del timelapse:
"Quando annunciai in Consiglio regionale l’avvio di protocolli sperimentali per l’uso di anticorpi monoclonali, la stessa cura che era stata impiegata per il Presidente Trump, furono in molti a irriderne l’idea".
A dirlo è l'Assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini che poi ha continuato: "Quando, qualche mese dopo dissi che l’Italia, prima industria farmaceutica d’Europa e terza del mondo dopo Cina e India, dovesse produrre i vaccini, andò in scena lo stesso soggetto, derisione e disprezzo".
"E perché non produrre i vaccini e gli anticorpi monoclonali nelle Marche, anche con la cooperazione dei centri di ricerca delle nostre Università? - si chiede Saltamartini - Adesso, anche il Gabinetto Draghi con il Ministro Giorgetti, seguono la stessa rotta - sottolinea -. La rotta dell’interesse nazionale che non necessariamente confligge con le politiche dell’UE".
"Le piccole Marche guidano la testa dell’innovazione nella lotta al Covid 19. Merito dei nostri medici e ricercatori, ma anche del cambio della classe politica nelle Marche, con il centro destra che detta la road map - conclude l'Assessore alla sanità regionale - Tutta la nostra classe dirigente deve ritenersi vincolata alla coesione e alla cooperazione per la ripresa sociale e produttiva. Saranno pure solo 133 sacche di anticorpi quelli che l’Aifa ci ha inviato, ma sono quelli che salvano la vita, anche quella sociale"
"Purtroppo la curva dell’andamento dei contagi, che aveva iniziato a decrescere già da due settimane, flette molto lentamente e addirittura nella scorsa settimana, per alcune fasce di età, nonostante le scuole chiuse, continuava a crescere"-
E' quanto comunicato dal Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli in merito all'andamento epidemiologico nel territorio marchigiano
"Si vede bene dal grafico che compara le Marche con l’andamento nazionale e quello di altre regioni".
"Mi raccomando di prestare la massima attenzione, non solo perché l'andamento della settimana che sta per iniziare sarà determinante a dirci come saremo classificati dal Ministero nella settimana dopo Pasqua, - chiosa il Presidente Acquaroli - ma soprattutto perché la pressione ospedaliera è molto alta e dobbiamo riuscire ad abbassarla".
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5206 tamponi: 2893 nel percorso nuove diagnosi (di cui 877 nello screening con percorso Antigenico) e 2313 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 24,2%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 700 (172 in provincia di Macerata, 209 in provincia di Ancona, 205 in provincia di Pesaro-Urbino, 61 in provincia di Fermo, 29 in provincia di Ascoli Piceno e 24 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (84 casi rilevati), contatti in setting domestico (208 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (247 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (30 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (4 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento studenti di ogni grado di formazione (1 caso rilevato), screening percorso sanitario (3 casi rilevati) e 3 casi provenienti da fuori regione. Per altri 118 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 877 test e sono stati riscontrati 69 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'8%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un lieve incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 24,2% oggi, rispetto al 22,2%.
In aumento di 12 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 907, di cui 146 in terapia intensiva (+6 rispetto a ieri). Sono, invece, 47 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 152 pazienti: 49 all'ospedale di Macerata, 65 al Covid Hospital, 8 al nosocomio di Civitanova e 30 a Camerino. Altre 40 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
Tra chiusure e zone rosse, la nostra economia prova a ripartire. Ecco alcuni casi virtuosi, conditi di numeri e statistiche.
È passato un anno dallo scoppio della pandemia. Abbiamo conosciuto il lockdown, abbiamo provato a ripartire, ma il Covid 19 sta tornando alla carica con la terza ondata. Sembra non riuscire a tornare la vita di un tempo, i ritmi di una volta, le abitudini di prima. Sembra non riuscire a ripartire una volta per tutte neppure la nostra economia. Uno dei parametri più importanti per capire la ripresa è quello delle assunzioni, un argomento che viene toccato poco dalle imprese italiane. Nel secondo trimestre del 2021, infatti, le prospettive di inserimento di nuove figure professionali sono addirittura più deboli del trimestre precedente.
Lo riporta un’indagine di Manpower Group, che sottolinea come in tre regioni su quattro i datori di lavoro saranno costretti a ridurre gli inserimenti durante i primi tre mesi. A guidare questa triste classifica è il Centro Italia, che vanta una prospettiva di occupazione netta pari al -5%, seguita dal Nord Ovest con il -2% e da Sud e Isole, con -1%. Timidi segnali di ripresa nel lavoro sono dati invece dal Nord Est dove la prospettiva di occupazione è del +1%.
Guardando poi ai settori che faticano a ripartire e che prevedono una diminuzione del personale al primo posto c’è ovviamente il settore della ristorazione e della ricezione turistica, uno dei più colpiti dalla pandemia: -24% di posti. L’aumento dei posti è invece previsto solo per il segmento finanziario e commerciale, per le costruzioni e quello degli altri servizi. “Oggi, le aziende e le persone continuano ad essere chiamate a misurarsi con il costante cambiamento: le nuove tecnologie subentrano repentinamente e i cicli economici sono sempre più brevi e i modelli di business evolvono” questo il parere di Riccardo Barberis, amministratore delegato di Manpower Group, che indica la via maestra per dare slancio al mercato del lavoro: la formazione.
In un contesto simile, però, non mancano le storie positive. Anche in un settore così colpito dalla crisi economica come quello del gioco legale. Novomatic, azienda austriaca leader nella produzione di slot machine online e partner consolidato dei casinò online italiani, è stata premiata per i suoi sistemi di assunzione all’avanguardia da Best Recruiters, uno studio che sancisce la qualità dei metodi di assunzione in Austria. Tra le prime cento aziende austriache, la Novomatic è stata insignita con un marchio d’argento.
Esempi simili non mancano neanche in Italia. Precisamente a Biella, dove la Robinson srl, azienda del settore Information Technology, ha lanciato una propria Academy per formare figure professionali e mirare all’inserimento in azienda. “Il nostro obiettivo – racconta Franco Borio, amministratore delegato di Robinson. è quello di incrementare la nostra struttura con giovani del territorio, per risolvere i problemi reali che hanno le aziende nostre clienti.”
A piccoli passi. L’economia riparte anche così.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante il COVID-19 e nello specifico l’autocertificazione che deve essere redata per motivare l’uscita di casa in zona rossa. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Macerata che chiede: “Se nell’autocertificazione in quanto in zona rossa dichiaro il falso per uscire di casa commetto il reato di falso ideologico?
Il caso di specie ci porta subito a ricordare l'art. 13 della Costituzione, il quale prevede che, "Le misure restrittive della libertà personale possono essere adottate solo su atto motivato dall'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge”; perciò, alla luce del suddetto articolo della Costituzione un DPCM non può limitare la libertà personale perché norma regolamentare di grado secondario e non atto normativo con forza di legge.
L'art. 13 della Costituzione prevede inoltre una doppia riserva, una legislativa e una giurisdizionale: solo un provvedimento del giudice infatti può incidere sulla libertà personale di un soggetto, nei soli casi stabiliti dalla legge; così che, il DPCM trattandosi di fonti secondarie, regolamentari, non vi è nemmeno la necessità da parte di un giudice di sollevare la questione di legittimità costituzionale per violazione dell'art. 13 Costituzione da parte dei DPCM; il magistrato, quindi, deve solo procedere alla loro disapplicazione perché illegittimi per violazione di legge.
Come ha chiarito la Corte Costituzionale, "la libertà di circolazione riguarda i limiti di accesso a determinati luoghi, come ad esempio, l'affermato divieto di accedere ad alcune zone circoscritte che sarebbero infette ma giammai può comportare un obbligo di permanenza domiciliare; si tratta evidentemente di due libertà distinte, che non possono essere confuse, perché quando la libertà non riguarda i luoghi ma le persone si rientra nel campo della libertà tutelata dall'art. 13 della Costituzione.
Per quanto riguarda quindi il caso di specie, il DPCM del 08.03.2020 che prevede l'obbligo di compilare e sottoscrivere un'autocertificazione per motivare il proprio spostamento, risulta in totale contrasto con i principi sanciti da uno Stato di diritto.
Pertanto, in risposta al nostro lettore risulta corretto affermare che “Siccome la norma giuridica contenuta nel DPCM del 08.03.2020 che impone la compilazione e sottoscrizione della autocertificazione per motivare il proprio spostamento dalla propria abitazione è costituzionalmente illegittima e va disapplicata, non è configurabile il delitto di cui all’art. 483 c.p., e cioè il falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, nei confronti chi abbia dichiarato falsamente di trovarsi in una delle condizioni che consentivano gli spostamenti anche all’interno del Comune di residenza in base al medesimo DPCM dell'8 marzo 2020” (Tribunale Reggio Emilia, Sez. GIP-GUP, sentenza n. 54/21; depositata il 27.01.2021).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Per il progetto di vaccinazione sui luoghi di lavoro, avviato dalla Regione Marche, con il coinvolgimento su base volontaria di imprese, categorie economiche e sociali e ordini professionali, i vaccini "sono e resteranno gratuiti per tutti i cittadini e saranno rispettate le linee guida del Ministero della Salute e le categorie prioritarie per le vaccinazioni secondo il piano vaccinale nazionale" Lo precisa l'ente in una nota, dopo le polemiche per scambi di missive di due ordini professionali. "Lo schema di protocollo che la Regione Marche ha proposto alle categorie, rilevata la loro disponibilità a rendersi parte integrante della campagna vaccinale, definisce formalmente il principio di gratuità della vaccinazione per i cittadini e di volontarietà nell'adesione all'iniziativa" si legge.
Il protocollo "prevede l'adesione volontaria alla rete regionale di vaccinazione con l'obiettivo di estendere i canali vaccinali nella futura fase di vaccinazione di massa, e il principio di auto-organizzazione dei centri vaccinali e delle risorse professionali necessarie e funzionali al perseguimento degli obiettivi vaccinali e al rispetto delle direttive e linee operative della Regione Marche.
"Ciò premesso - sottolinea la nota -, le categorie, le realtà sociali ed economiche e gli ordini professionali che aderiranno all'accordo si occuperanno autonomamente e con risorse proprie dell'organizzazione e della gestione del punto vaccinale. Questa ulteriore organizzazione non pregiudicherà la precedenza stabilita nella vaccinazione delle categorie più fragili o di quelle individuate come prioritarie dal piano nazionale. La fase di vaccinazione sui luoghi di lavoro - si legge ancora - inizierà contestualmente alla fase di vaccinazione di massa della popolazione secondo le linee del piano vaccinale nazionale. La Regione verificherà che i siti vaccinali rispettino le regole di sicurezza per il cittadino previste nelle linee operative disposte nel protocollo d'intesa e garantirà la registrazione dei dati dei vaccini eseguiti sul portale in uso per il piano vaccinale.
Qualsiasi notizia differente o in contrasto con quanto previsto dallo schema di protocollo è da non ritenersi confermata né ufficiale".
(Fonte: ANSA)
È questo il titolo del libro di Albert Bandura, nel quale l’autore descrive i meccanismi con cui gli individui riescono a “disimpegnarsi temporaneamente dalla morale senza sentirsi in colpa, come se questa fosse un interruttore che si può accendere e spegnere a proprio piacimento”.
Quali sono questi meccanismi cognitivi che permetterebbero all’individuo di mettere in atto un’azione lesiva e riprovevole continuando a “sentirsi a posto”?
“Se mi sono comportato così, l’ho fatto per difendere il mio onore...la mia famiglia..”
Chi si auto-giustifica in questi modi dopo aver commesso un’azione riprovevole è consapevole di aver agito in modo disonesto o violento, ma si convince di aver perseguito finalità giuste e meritevoli, di aver perseguito una “giusta causa”.
Questo è il meccanismo della GIUSTIFICAZIONE MORALE.
“In fondo stavamo solo discutendo”
L’azione violenta viene in questo caso “addolcita” con una modifica del linguaggio e diventa “solo una discussione” per alleggerire la gravità del comportamento. Quando si utilizza questo espediente Bandura parla di LINGUAGGIO EUFEMISTICO.
“Ti ho solo aggredito verbalmente, non fisicamente”
In questo caso l’individuo si autoassolve confrontando la propria azione riprovevole con altra peggiore e più grave; utilizza il CONFRONTO VANTAGGIOSO per rinnegare il disvalore dell’azione compiuta.
“Se ho agito così, la colpa è di chi mi ha convinto ad agire così”
La responsabilità di un comportamento immorale viene in questo caso spostato su un soggetto esterno a sè stessi. Si attua uno SPOSTAMENTO DELLA RESPONSABILITA’ per prendere le distanze dall’azione commessa.
“La colpa non è solo mia, sono stati gli altri che..”
Qundo ci si muove in un gruppo ed il gruppo stesso pone in essere azioni immorali, nessun individuo si sente davvero responsabile. Si attua una DIFFUSIONE DELLA RESPONSABILITA’ .
“Cosa vuoi che sia, non si è fatto/a niente è tutta scena”
In questo caso si minimizzano, si trascurano i danni provocati e si arriva addirittura a contestare l’esistenza del danno derivato dalle proprie azioni. Si attua una NEGAZIONE DEGLI EFFETTI LESIVI della propria condotta per non sentire il senso di colpa dipendente dall’entità del danno provocato.
“Tizio è un verme”
“Dalla spersonalizzazione alla deumanizzazione il passo è breve”.
La vittima dell’azione immorale non viene vista come individuo dotato di sentimenti speranze e preoccupazioni; si inizia trattando la vittima con distacco emotivo, senza empatia, per giungere a deumanizzarla con frasi che la privano dell’essenza della sua natura umana. Si parla di DEUMANIZZAZIONE DELLA VITTIMA
“A quell’ora in giro da sola se l’ è cercata” (esempio di caso di violenza sessuale”)
L’ autoassoluzione in questo caso deriva dal considerare la propria condotta lesiva come obbligata dalle circostanze o dalla provocazione della vittima. Con L’ ATTRIBUZIONE DELLA COLPA ALLA VITTIMA il colpevole ritiene addirittura giusta la propria azione: la vittima, per l’agente, diviene colpevole, se l’è meritata.
Bandura spiega che “ all’inizio le persone compiono atti poco nocivi che riescono a tollerare solo con qualche fitta di senso di colpa ma, dopo che il loro autobiasimo si è indebolito con la ripetizione di comportamenti lesivi, il livello di spietatezza aumenta finché azioni che prima vedevano come orribili possono essere perpetrate con scarsa autocensura. A questo punto le pratiche disumane diventano un’abitudine priva di riflessione".
Che sia condivisa o meno la sua teoria, frutto di molti anni di studio da parte dello psicologo canadese, per tutti conoscerla potrebbe essere uno spunto di riflessione su noi stessi e sulla nostra società, o semplicemente una conoscenza in più da acquisire “al nostro bagaglio di informazioni”.
Si è svolto oggi in via telematica un incontro tra il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli, vicecommissario alla ricostruzione, l’assessore alla ricostruzione Guido Castelli, il commissario Giovanni Legnini, il subcommissario Gianluca Goffredo e il direttore dell’Usr Marche, Stefano Babini, per fare il punto sullo stato dell’arte delle pratiche della ricostruzione post-sisma.
“Dal confronto – afferma il presidente Acquaroli – è emerso un datomolto positivo che denota un’accelerazione estremamente rilevante rispetto all’andamento e all’approvazione dei progetti di ricostruzione degli edifici danneggiati. Da fine dicembre 2020, cioè dal momento dell’insediamento del direttore Babini, ad oggi, i decreti emessi dall’Usr Marche sono passati da 4427 a 5689, con un aumento di 1262 decreti in circa tre mesi, e un aumento significativo anche nei Sal finali, che corrispondono alla chiusura degli interventi di ricostruzione, passati da 2219 a 3039, con un incremento di 820 nello stesso arco di tempo, anche per effetto dell’ordinanza 100”.
Nel corso dell’incontro sono state anche esaminate le istanze che sono pervenute dai Comuni destinatari di ordinanza speciale in deroga. Nella cabina di coordinamento in programma per il prossimo 31 marzo potrebbero già essere licenziate le prime ordinanze specifiche per le esigenze puntuali di semplificazione rilevate.
“Ci concentreremo ora – afferma l’assessore Guido Castelli – sul Recovery Plan terremoto attraverso una campagna d’ascolto dei sindaci, che convocheremo entro la prima decade di aprile, per una maggiore definizione della proposta di utilizzo della cifra pari a 1,78 miliardi che Draghi ha confermato essere destinata alla rigenerazione socioeconomica delle aree del sisma. Proposte che saranno convogliate nel pacchetto che le Marche intendono presentare al Governo e proprio per questo il Presidente Acquaroli ha invitato ad Ancona il ministro agli affari regionali Maria Stella Gelmini per un confronto sulle istante marchigiane inerenti al PNRR”.
La Giunta regionale ha inoltre chiesto alla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Regionale di calendarizzare una seduta straordinaria aperta dell’assemblea legislativa per fare il punto della situazione in merito alla ricostruzione post-sisma a circa sei mesi dall’insediamento della nuova amministrazione regionale.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 6616 tamponi: 3859 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1121 nello screening con percorso Antigenico) e 2757 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 22,2%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 856 (148 in provincia di Macerata, 286 in provincia di Ancona, 227 in provincia di Pesaro-Urbino, 85 in provincia di Fermo, 70 in provincia di Ascoli Piceno e 40 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (89 casi rilevati), contatti in setting domestico (212 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (333 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (14 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (2 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento studenti di ogni grado di formazione (3 casi rilevati), screening percorso sanitario (3 casi rilevati).
Per altri 198 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1121 test e sono stati riscontrati 90 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'8%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un ulteriore lieve calo rispetto alla giornata precedente: incidenza al 22,2% oggi, rispetto al 23,7%.
In aumento di 5 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 895, di cui 140 in terapia intensiva (-1 rispetto a ieri). Sono, invece, 48 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 152 pazienti: 49 all'ospedale di Macerata, 62 al Covid Hospital, 7 al nosocomio di Civitanova e 34 a Camerino. Altre 33 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
Di seguito le tabelle rese note dal Servizio Sanitatio regionale:
“Dalle 15 di ieri è ripartito il piano di vaccinazione anche con AstraZeneca nella nostra Regione. Intanto il Commissario Figliuolo ha reso noto che nel mese di aprile alle Marche verranno consegnati 210.000 farmaci quindi poche dosi anche in questa fornitura”.
A renderlo noto è stato l'Assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini che ha aggiornato sull'andamento della campagna vaccinale in atto su tutto il territorio, dopo che ieri sono ripartite le inoculazioni del vaccini AstraZeneca “Su 133.000 aventi diritto, fino ad oggi, hanno il ricevuto il vaccino nei punti di vaccinazione circa 75.000 persone. Altre 6.000 nelle Case di riposo – ha illustrato - La vaccinazione domiciliare, invece, parte nelle prossime settimane con le nuove forniture di vaccini ad opera dei medici di famiglia.
“Nella nostra Regione è iniziata da 2 settimane anche la vaccinazione delle persone estremamente vulnerabili (in dialisi, trapiantati o in attesa di trapianto) - ha aggiuntio Saltamartini - La fornitura Pfizer e Moderna ha consentito fino ad oggi di vaccinare 1.634 persone su una platea di 250.000 di cui 117.000 particolarmente fragili. Si prosegue fino al completamento dell’intera platea in base ai rifornimenti”
L'assessore regionale alla Sanità ha inoltre spiegato in che modo saranno distribuite la dosi in arrivo il prossimo mese: “Con la stessa fornitura dei vaccini di aprile verrà aperto lo slot di prenotazione per la fascia di età 70-80 anni – ha precisato - Ma l’andamento di aprile sarà ancora molto debole considerando che con 210.000 dosi si potrà completare il ciclo per 100.000 persone circa”.
In merito al protocollo d'intesa siglato tra Regione e ordini professionali per le inoculazioni dei vaccini anti-Covid distribuiti dall’Asur, che tante polemiche ha generato nella giornata di ieri (leggi l'articolo) Saltamartini ha chiarito: “Il nuovo piano di vaccinazione del 10 marzo, ha previsto il completamento della copertura vaccinale per insegnanti, forze di polizia, vigili del fuoco e protezione civile, senza aggiungere altre categorie. In sostanza, le persone che verranno vaccinate nei prossimi mesi, sono individuate sulla base dell’età (prima da 70-80 e poi da 60-70) e sulle fragilità – ha concluso l’Assessore - Probabilmente solo a maggio-giugno, dopo l'esaurimento della copertura delle persone da 60 a 80 e di tutti i fragili, sarà possibile consegnare direttamente i vaccini nelle fabbriche e alle associazioni che hanno aderito all'Accordo proposto dalla nostra Regione”.
Il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del dl Sostegni. "Questo decreto è una risposta significativa molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese e ai lavoratori, è una risposta parziale ma il massimo che abbiamo potuto fare all'interno di questo stanziamento", ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del Cdm. "I pagamenti inizieranno l'8 aprile, per chi avrà fatto domanda. Se tutto va come previsto oggi, 11 miliardi entreranno nell'economia nel mese di aprile", ha aggiunto.
Cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali fino a 5mila euro tra il 2000 e il 2010 (anziché 2015) e solo per chi rientra in un tetto di reddito di 30mila euro. Sarebbe questo, secondo quanto apprende Ansa da diverse fonti ministeriali, il punto di caduta trovato in Consiglio dei ministri sullo stralcio delle cartelle, inserito nel decreto Sostegni.
Ora "è necessario accompagnare le imprese e i lavoratori nel percorso di uscita dalla pandemia, questo è un anno in cui non si chiedono soldi, si danno soldi, verrà il momento di guardare al debito ma non è questo il momento, di pensare al Patto di stabilità", ha spiegato Draghi.
"E' chiaro che sulle cartelle lo Stato non ha più funzionato, uno Stato che ha permesso l'accumulo di milioni e milioni di cartelle che non si possono esigere: bisogna cambiare qualcosa". Non usa giri di parole il premier per spiegare, in riferimento allo stralcio delle cartelle che è stato deciso, che nel decreto Sostegni ci sarà anche "una parte che prevede una modifica della riscossione, una piccola riforma della riscossione, del controllo e dello scarico" delle cartelle. Senza - spiega - in un paio di anni avremmo avuto ancora milioni di cartelle da dover esigere".
Sul tema della cancellazione delle vecchie cartelle, prima del Cdm si sarebbe consumato un braccio di ferro tra i partiti.
Lo 'stralcio' delle cartelle prevede un importo contenuto di 5.000 euro "che corrisponde ad un netto di circa 2.500 euro tra interessi e sanzioni varie". E questo "permette all'amministrazione di perseguire la lotta all'evasione anche in modo più efficiente", ha detto Draghi definendo la norma un 'condono' che però sarà limitato ad una piccola platea, sotto un certo reddito "e forse con minore disponibilità economica. Avrà impatti molto molto limitati".
Rispondendo a una domanda sui vaccini, il presidente del Consiglio ha detto: "Non mi sono ancora prenotato ma farò Astrazeneca. La campagna delle vaccinazioni ha subito un rallentamento ma non è stato disastroso. L'obiettivo è di arrivare a 500 mila dosi a metà aprile, siamo arrivati ora a 165 mila, a giugno contiamo di aumentare ancora", ha detto Draghi.
"Per quel che mi riguarda la scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media", ha sostenuto il premier.
“Nelle Marche è stata già avviata la cura sperimentale con gli anticorpi monoclonali, la terapia consentirà una riduzione dei ricoveri e dei decessi stimata intorno all’85%. Questa nuova arma terapeutica rappresenta, insieme ai vaccini, un ulteriore passo verso il ritorno alla normalità nelle Marche sono in arrivo 133 flaconi di anticorpi monoclonali che saranno distribuiti nei nosocomi della regione".
Lo hanno sottolineato il Commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti, e l’Assessore regionale alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini.
"L’ospedale di Pesaro ha già iniziato la sperimentazione e altre quattordici strutture tra Ancona, Urbino, Senigallia, Jesi, Fabriano, Civitanova Marche, Macerata, Camerino, Fermo, San Benedetto e Ascoli, hanno già ricevuto l’abilitazione per avviare la terapia, efficace nella fase iniziale di positività dei pazienti. I dati che verranno raccolti negli ospedali marchigiani, inoltre, saranno determinanti anche per ampliare lo studio farmacologico condotto dall'Ospedale Spallanzani di Roma. Siamo orgogliosi che le Marche siano capofila in questa nuova sperimentazione - hanno concluso Marchetti e Saltamartini - da mesi siamo al lavoro per restituire dignità al sistema sanitario regionale, e, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, abbiamo raggiunto risultati importanti, che anche grazie agli eccellenti professionisti del settore, renderanno la nostra regione un modello a livello nazionale”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 20 decessi correlati al Covid-19.
Quattro vittime sono state registrate nelle strutture ospedaliere del Maceratese: una 79enne di Cingoli è spirata presso il nosocomio civile del Capoluogo di Provincia mentre un 58enne civitanovese, un 77enne maceratese e una 56enne di Matelica si sono spenti al Covid Hospital di Civitanova Marche.
Tre decessi sono stati segnalati all'Ospedale di Pesaro dove hanno trovato la morte una 88ennne di Sassocorvaro, un 86enne di Frontone e un 87enne di Piobbico.
Nei presidi medici anconetani hanno perso la vita 9 persone: un 80enne di Osimo e una 88enne di Poggio San Marcello all'INRCA di Ancona; un 61enne di Osimo e una 71enne di Falconara Marittima all'ospedale Torrette di Ancona; una 83enne di Fabriano e un 92enne di Fabriano all'ospedale di Senigallia; un 79enne di Jesi e un 84enne di Fabriano all'ospedale di Jesi; un 87enne anconetano all'Inrca Residenza Dorica.
All'ospedale di San Bendetto del Tronto hanno trovato la morte un 78enne del luogo, una 82enne di Fabriano e un 81enne di Monteprandone.
Una vittima è stata segnalata anche in Provincia di Fermo: si tratta di un centenario fermano deceduto presso l'ospedale "Murri".
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2493 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (871), mentre sono 422 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
È stato un vero e proprio boom di richieste che ha rallentato la piattaforma informatica, tanto da dover essere presidiata, nella notte, dagli informatici e dai funzionari della Regione.
A poche ore dall’avvio della prima finestra disponibile per accedere al bonus DDI (Didattica digitale integrata), sono giunte oltre duemila domande dalle famiglie con figli studenti per l’acquisto di computer. “Una richiesta massiccia tuttora in corso, che stiamo gestendo con la massima disponibilità, on line e telefonica, da parte di tutto il personale coinvolto”, afferma l’assessore all’Istruzione Giorgia Latini.
Il bonus regionale è destinato ai nuclei familiari, in possesso dei requisiti richiesti, con figli studenti del primo e del secondo ciclo di istruzione o dei successivi percorsi di istruzione terziaria. Viene concessa una somma forfettario di 600 euro per l’acquisto di un pc portatile o di 570 euro per uno fisso, inclusi gli accessori e il software. Il contributo è a sportello (ordine cronologico di arrivo, fino all’esaurimento delle risorse).
A disposizione ci sono 2,5 milioni di euro, assegnati secondo tre finestre temporali fino al 10 giugno (18 marzo-14 aprile; 15 aprile- 12 maggio; 13 maggio-10 giugno). Le domande vanno presentate telematicamente tramite la piattaforma “Siform2” della Regione Marche. “Garantiamo agli utenti la necessaria assistenza per inoltrare le richieste e accelerare la procedura – afferma l’assessore Latini – L’emergenza Covid ha evidenziato i limiti della digitalizzazione che ha interessato anche il settore scolastico. Le piattaforme sono ormai divenute essenziali anche per il sistema educativo e formativo. Molte famiglie hanno inoltre subito i contraccolpi economici della pandemia, per cui non è da sorprendersi che così tante richieste di contributo stiano arrivando alla Regione, che aveva previsto questa specifica misura di sostegno proprio per assicurare a tutti gli studenti il diritto all’istruzione”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5975 tamponi: 3463 nel percorso nuove diagnosi (di cui 893 nello screening con percorso Antigenico) e 2512 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 23,7%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 822 (153 in provincia di Macerata, 279 in provincia di Ancona, 202 in provincia di Pesaro-Urbino, 75 in provincia di Fermo, 83 in provincia di Ascoli Piceno e 30 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (87 casi rilevati), contatti in setting domestico (193 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (303 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (13 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (1 caso rilevato), contatti in setting assistenziale (3 casi rilevati), screening percorso sanitario (4 casi rilevati). Per altri 218 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 893 test e sono stati riscontrati 69 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'8%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra una certa stabilità rispetto alla giornata precedente: incidenza al 23,7% oggi, rispetto al 24,7%.
In diminuzione di una unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 890, di cui 141 in terapia intensiva (+2 rispetto a ieri). Sono, invece, 55 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 151 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 62 al Covid Hospital, 7 al nosocomio di Civitanova e 32 a Camerino. Altre 34 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
Via libera dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) al vaccino AstraZeneca. "Il vaccino AstraZeneca è sicuro, efficace, i benefici sono superiori ai rischi ed escludiamo relazioni tra casi di trombosi" e la somministrazione dei sieri. Lo afferma la direttrice di Ema Emer Cooke argomentando il via libera al vaccino nella conferenza stampa. I casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca "sono inferiori" a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata, ha detto Sabien Straus, presidente del Prac (Commissione di farmacovigilanza). Tuttavia non può essere escluso un legame con i rari casi tromboembolici e perciò occorre avvertire di queste possibilità, ha spiegato la direttrice dell'Ema, Emer Cooke.
Sono stati riportati 25 casi" di eventi tromboembolici rari "su 20 milioni di vaccinati" con AstraZeneca. Lo ha detto la presidente della commissione sicurezza dell'Ema, Sabine Strauss."I benefici del vaccino di AstraZeneca continuano ad essere molto superiori ai rischi. La commissione sulla sicurezza dell'Ema non ha trovato prova di problemi di qualità o sui lotti". Così Sabine Strauss, a capo della commissione sulla sicurezza dell'Ema."Lanceremo ulteriori approfondimenti per capire di più" riguardo agli eventi avversi rari segnalati dopo la vaccinazione con AstraZeneca. Lo ha detto la direttrice dell'Agenzia europea del farmaco (Ema), Emer Cooke.Il foglietto illustrativo del vaccino AstraZeneca "deve essere aggiornato: è importante che venga comunicato al pubblico e agli operatori sanitari perché apprendano meglio queste informazioni, permettendo loro di mitigare questi effetti collaterali". Lo ha detto Sabien Straus, presidente del Prac (Commissione di farmacovigilanza) "Vogliamo inviare una lettera ad AstraZeneca, che ci permette di avviare un dialogo con l'azienda nel quadro della risoluzione dei conflitti, la lettera è in preparazione": lo ha detto un portavoce della Commissione Ue, precisando che la lettera è in preparazione, e che Bruxelles sta consultando gli Stati membri per poterla inviare rapidamente.
"Il governo italiano accoglie con soddisfazione il pronunciamento dell'Ema sul vaccino di AstraZeneca. La priorità del Governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile". Lo dice il premier Mario Draghi. Domani dalle ore 15.00 riprendono le vaccinazioni con il vaccino anti-Covid di AstraZeneca, comunica il ministero della Salute. "Sentito il Ministro della Salute, la Direzione generale della Prevenzione e il Consiglio Superiore di Sanità, l'Agenzia italiana del farmaco Aifa rende noto - si comunica in una nota - che sono venute meno le ragioni alla base del divieto d'uso in via precauzionale dei lotti del vaccino, emanato il 15 marzo 2021". Pertanto, domani, "non appena il Comitato per i farmaci ad uso umano (CHMP) rilascerà il proprio parere, AIFA procederà a revocare il divieto d'uso del vaccino AstraZeneca, consentendo così una completa ripresa della campagna vaccinale a partire dalle ore 15.00". Da quanto comunica la Regione, invece, nelle Marche si ricomincerà con la somministrazione del vaccino AstraZeneca dal prossimo sabato 20 marzo.
"Si è proceduto - informa l'Ente regionale - alla predisposizione degli elenchi degli utenti a cui, negli scorsi giorni, era stato sospeso l'appuntamento per il vaccino e che saranno contattati telefonicamente, a partire da domani, venerdì 19 marzo, dagli operatori che forniranno loro indicazioni circa il giorno, il luogo e l'orario del nuovo appuntamento per la vaccinazione.
La somministrazione dei vaccini AstraZeneca riprende, progressivamente, a partire da sabato 20 marzo, in tutti i punti vaccinali predisposti, che sono stati potenziati al fine di procedere al recupero di tutti gli appuntamenti entro il 31 marzo. Nel frattempo sta procedendo regolarmente come da programma la somministrazione dei richiami Pfizer e Moderna ai cittadini di età superiore ad 80 anni che hanno ricevuto la prima dosa tra il 20 febbraio e il 12 marzo.
La Regione Marche ricorda a "a tutti l'importanza della vaccinazione per poter superare la fase critica della pandemia e che i vaccini in uso sono efficaci e sicuri nella protezione dal Covid19, così come definito dalla stessa Ema, che ha concluso che il vaccino non può essere associato ad un aumento di eventi tromboembolici".
La Regione Marche assegna 168mila euro di contributi per favorire la pratica sportiva delle persone diversamente abili. Beneficiarie sono dieci società sportive che hanno risposto al bando regionale 2020. Tre non sono state ammesse per mancanza dei requisiti richiesti.
“Sosteniamo l’attività di queste associazioni che, attraverso la pratica sportiva, svolgono un servizio impareggiabile per offrire a tutti pari possibilità di crescita educativa e sociale - afferma l’assessore allo Sport Giorgia Latini – Queste società devono sostenere costi maggiori per garantire un’adeguata logistica, insieme ad attrezzature dedicate e a una particolare dotazione di ausili necessari. Assicuriamo loro un aiuto per programmare al meglio le attività svolte”. Il bando rientrava nel programma annuale degli interventi di promozione sportiva. I contributi sono stati concessi con il parere favorevole del Comitato italiano paralimpico Marche.
Queste le società beneficiarie e gli importi che riceveranno sulla base di progetti presentati (60% della spesa ammissibile): Associazione sportiva “Cavalluccio Marino” di San Benedetto del Tronto (9,5 mila euro); Sport Village di Pesaro (7,7 mila euro); Sordapicena di San Benedetto del Tronto (24,4 mila); Stefano Sport di Potenza Picena (40 mila euro); Anthropos di Civitanova Marche (40 mila euro); Polispostiva Mirasole di Cerreto D’Esi (7,3 mila euro); Stella del mare di San Benedetto del Tronto (23,4 mila euro); Albatros di Ascoli Piceno (1,4 mila euro); Bocciofila metaurense (1,5 mila euro); Borgo Solestà di Ascoli Piceno (13,3 mila euro).