Benvenuti a questa nuova puntata, ho aspettato a pubblicare per avere un po' più di dati relativi alla riapertura del 4 maggio e poter dire più accuratamente gli effetti che ci sono stati, sembrerebbe che i contagi continuino la loro discesa.Finalmente le Marche sono scese anche sotto la media nazionale delle terapie intensive anche se i contagi non sono calati moltissimo evidentemente causa dei focolai riaccesi a Pesaro prima e poi qui a Macerata che negli ultimi giorni è stata la pecora nera della regione.+
Nella solita classifica siamo inchiodati al 15-esimo posto notiamo come l'Emilia Romagna abbia migliorato moltissimo la sua situazione quasi dimezzando i contagi in una settimana nonostante le riaperture, purtroppo abbiamo anche il caso del Molise al quale è bastato poco per precipitare in classifica.
Ci apprestiamo a queste nuove riaperture senza ancora una volta la app di tracciamento , la famosa Immuni che dal MIT di Boston addirittura aveva ricevuto il voto massimo, il paradosso una volta che si fa qualcosa di buono ... non la si usa, e soprattutto si va alla riapertura ancora una volta per tutte le regione allo stesso modo, questo è un grave errore personalmente avrei pensato ad una riapertura di luoghi di aggregazione come ristornati e bar (specie al chiuso) solo dove si fossero raggiunti i 5 casi per milione di abitante , o almeno i 10, è chiaro che per luoghi come la Lombardia questo sia ancora davvero troppo presto almeno per mia opinione e magari anche per noi un'altra settimana sarebbe stata utile.Ed ora arriviamo al vero nocciolo di questo articolo, abbiamo tutti la percezione che il virus abbia perso letalità, infondo vediamo il numero di decessi calare ogni giorno no? Ma stanno calando più i contagi o i morti?L'Istituto Superiore di Sanità indica che i decessi avvengono mediamente 6 giorni dopo la scoperta di essere positivi, dunque chi non sopravviverà solitamente lascia questo mondo 6 giorni dopo il tampone positivo, facciamo allora un bel grafico del rapporto fra Decessi al giorno g+6 rispetto ai casi del giorno g... ed ecco cosa abbiamo:Qui miei cari lettori l'amara scoperta , il virus è esattamente letale come all'inizio il rapporto decessi/contagi rimane circa costante quindi stiamo avendo purtroppo un falso senso di calo di pericolosità del virus, da questa analisi il virus ha mantenuto tutta la sua letalità, semplicemente il migliorare della situazione è dovuto al calo dei contagi. Quindi esorto tutti alla responsabilità, sappiamo che le attività all'aperto sono molto meno rischiose che al chiuso quindi posso suggerire di stare il meno possibile al chiuso e quando ci si sta adottare tutte le dovute cautele.
Il Gores, come di consueto, ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 5 sugli 680 analizzati.
I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6683 su un totale di 5668 campioni testati. Dimiuisce in maniera significativa l'incidenza giornaliera del numero dei positivi rispetto alla giornata di ieri, tant'è che in 24 ore si è passati dal 3,4% allo 0,7 % (il dato più basso dall'inizio dell'emergenza). Il rapporto totale tra tamponi effettuati e il numero di positivi continua, invece, la sua lenta e costante discesa (si è passati dall'11,92% all'11,79% di oggi).
Di seguito, nel dettaglio, i dati riportati dal Gores:
La giunta regionale riunita oggi a Palazzo Raffaello ha approvato il Piano territoriale per la riapertura graduale dei centri semiresidenziali sanitari e sociosanitari nella fase 2 dell’emergenza covid-19, per garantire la graduale ripresa delle attività delle strutture, che accolgono persone disabili, anziane e affette da disturbi mentali, nell’osservanza delle misure per la prevenzione del contagio da COVID-19.
Il documento è stato concordato con Asur, enti gestori, organizzazioni sindacali e Anci e contiene le misure per la prevenzione del contagio, le procedure per l’accesso graduale ai centri semiresidenziali sanitari e sociosanitari per persone disabili, anziane e affette da disturbi mentali, le nuove modalità di funzionamento dei centri, i servizi alternativi.
“L’attenzione ai servizi dedicati alle persone più deboli è sempre stata una nostra priorità” afferma il presidente della Regione Luca Ceriscioli. “Riapriamo dunque – prosegue - ma garantendo tutte le condizioni di sicurezza per i pazienti, per gli operatori e per le famiglie. I nostri servizi hanno curato i protocolli nei più minimi dettagli, dimensionando tutte le procedure sia in relazione agli utenti, compresi i casi e le situazioni che necessitano di trattamenti particolari e individuali considerata, sia in relazione alle strutture che li accolgono”.
Impegnate nella gestione di questi protocolli saranno le Unità operative sociali e sanitarie (Uoses), a cui afferiscono in coprogettazione i servizi dei distretti sanitari e dei Servizi sociali degli Ats.
In via prioritaria, e fino alla completa riattivazione dei percorsi per tutti i pazienti, saranno verificati e autorizzati i progetti individuali urgenti e indifferibili, sulla base della condizione clinica della persona o sulla base delle effettive condizioni di sostenibilità del tessuto familiare di riferimento. Quanto alle indicazioni operative da adottare per contrastare la diffusione dell’epidemia, al fine di consentire la ripresa delle attività dei Centri semiresidenziali, i responsabili delle strutture o i loro coordinatori dovranno attenersi a una serie di misure per la prevenzione del contagio e la riorganizzazione dei servizi, che comprendono le verifiche preliminari sullo stato di salute dei pazienti, la regolamentazione degli accessi, l’uso obbligatorio dei dispositivi di protezione (minimo mascherine e guanti), l’attivazione di spazi per la vestizione e svestizione degli operatori, la costante disponibilità di gel disinfettanti o idralcolici a disposizione dell’utenza e degli operatori, la formazione degli assistiti sulle norme di igiene da tenere. Prima della riattivazione del servizio, inoltre, gli operatori e gli assistiti dovranno essere sottoposti a screening per accertamento della positività da COVID-19 da parte dell'Area Vasta competente per territorio e per gli stessi dovrà essere programmato uno screening periodico con cadenza almeno mensile.
Per la graduale riapertura dei Centri, la struttura erogatrice dei servizi semiresidenziali dovrà presentare un Progetto di Struttura, in cui siano esplicitate le modalità di attivazione delle misure di sicurezza per la prevenzione del contagio. Il progetto complessivo presentato dalle strutture erogatrici dovrà essere preliminarmente condiviso con i Dipartimenti della Prevenzione territorialmente competenti.
Gli assistiti che non possono frequentare il Centro o cui è stata ridotta la frequenza per osservare le misure di contrasto al contagio da COVID-19 o che decidono di non voler frequentare, potranno fruire di forme alternative di trattamento, da garantire attraverso la costituzione di Gruppi Operativi Territoriali e l’assistenza individuale domiciliare, per cui sono previste norme speciali di prevenzione del contagio.
I Centri diurni sanitari e sociosanitari potranno attivare anche interventi a distanza per diverse finalità: ascolto, sostegno, counseling, monitoraggio dello stato di salute della persona assistita e dei suoi familiari; proseguimento degli interventi in corso con le modalità telematiche più idonee nonché il supporto ai caregiver per l’organizzazione della giornata e per la scelta delle attività opportune di parent training.
Le nuove Ordinanze sulla semplificazione delle pratiche per ottenere i contributi alla riparazione degli immobili, i Piani Straordinari di Ricostruzione nei comuni più colpiti, l’assegnazione degli studi per valutare la pericolosità delle faglie attive e capaci, il programma delle opere pubbliche ad Amatrice, che vedrà la posa della prima pietra del nuovo ospedale, finanziato dal governo della Germania, nel mese di agosto.
Questi alcuni degli argomenti discussi oggi dal Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini nel corso della sua visita a Campotosto, in provincia dell’Aquila, comune che rientra nel “doppio cratere” del terremoto, colpito nel 2009 e nel 2016, e ad Amatrice, in provincia di Rieti, città che ha accusato un altissimo numero di vittime e danni gravissimi alle abitazioni e alle infrastrutture pubbliche.
A Campotosto, ospite del sindaco Luigi Cannavicci, insieme al direttore dell’Ufficio della Ricostruzione abruzzese, Vincenzo Rivera, all’assessore al bilancio della Regione, Guido Liris, al consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, e davanti a numerosi sindaci dell’Alto Aterno, Legnini ha annunciato l’affidamento nel corso della settimana dei primi quattro studi di approfondimento sulle faglie attive e capaci, e dei successivi tre entro la fine del mese di maggio. L’obiettivo, ha detto il Commissario, è completare questi studi, che attualmente bloccano la ricostruzione in diversi comuni del cratere, prima della fine dell’anno. Nel corso dell’incontro si è deciso di approfondire entro breve tempo tutte le tematiche specifiche relative alla ricostruzione nel “doppio cratere” insieme a tutti i sindaci interessati. Nei giorni scorsi, con la firma di un decreto da parte del Commissario, d’intesa con l’Ufficio Speciale della ricostruzione del cratere abruzzese 2009, sono stati intanto sbloccati i fondi aggiuntivi destinati alla riparazione delle case che hanno subito danni in entrambi i terremoti. A breve, inoltre, è in programma un nuovo incontro tra Legnini e Fabrizio Curcio, responsabile della struttura di missione Aquila 2009, per coordinare tutte le iniziative.
Legnini ha poi visitato Amatrice e alcune delle sue 69 frazioni, molte delle quali, come il capoluogo, letteralmente rase al suolo dal terremoto dell’agosto 2016, registrando un positivo stato di avanzamento dei lavori. Tanto che nel mese di agosto, ha confermato Legnini, accompagnato dal Prefetto di Rieti, Giuseppina Reggiani, dall’assessore alle Infrastrutture della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, e dal direttore dell’Ufficio Speciale per la ricostruzione, Wanda D’Ercole, sarà avviata la costruzione del nuovo Ospedale, finanziato dal governo della Germania, ed entro l’anno partirà anche il cantiere delle nuove scuole.
Ad Amatrice, dove si contano circa 300 famiglie sfollate, sarà aperta entro agosto anche una sezione speciale dell’Ufficio Ricostruzione del Lazio, per agevolare le procedure per la riparazione delle abitazioni e degli impianti produttivi danneggiati dal sisma. Legnini ha poi avuto un colloquio con il Vescovo di Rieti, Domenico Pompili, con il quale sono stati messi a punto i passaggi per l’avvio del progetto di ricostruzione dell’Istituto Don Minnozzi, nel centro della cittadina, completamente distrutto, affidato all’architetto Stefano Boeri.
“Ci aspettiamo che grazie all’Ordinanza sulla semplificazione appena varata, e sfruttando le deroghe previste dai Piani Straordinari di Ricostruzione nei comuni più colpiti che sono stati individuati, e che saranno messe a punto entro poche settimane con le Linee Guida, la ricostruzione privata possa finalmente essere avviata. Per la ricostruzione pubblica, purtroppo – ha detto Legnini – occorre una norma di legge che permetta di superare gli ostacoli che sistematicamente bloccano la loro realizzazione. In tre anni la struttura del Commissario ha impegnato una somma importante, circa 3 miliardi di euro, per le opere pubbliche, ma il grado di realizzazione e lo stato di avanzamento è bassissimo”.
Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 2 persone. Nelle strutture sanitarie maceratesi il Gores ha registrato il decesso di un uomo di 86 anni originario di Sarnano che si è spento al Covid-Hospital di Civitanova Marche. Mentre la seconda vittima è una pesarese di 62 anni che ha perso la vita all'ospedale di Pesaro dove si trovava ricoverata.
"Come avevamo detto ieri - ha affermato il presidente Luca Ceriscioli - la battaglia non è finita e occorre non abbassare assolutamente la guardia, in questa delicatissima fase della ripartenza. Le nostre condoglianze vanno alle famiglie e agli amici di chi ha perso la vita e di chi ancora oggi continua a soffrire"
Salgono a quota 986 le vittime complessive, dall'inizio della pandemia. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (522),mentre sono 163 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,8 % dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
Ecco la tabella resa nota dal Gores:
La Protezione Civile della Regione Marche ha emesso un'allerta meteo alle ore 13 della giornata odierna, valida per 24 ore e partirà dalla mezzanotte tra lunedì 18 e martedì 19 maggio.
La presenza di una struttura depressionaria centrata sul Tirreno determinerà una fase di maltempo, con temporali che localmente potranno avere anche una certa intensità.
Si tratta di un livello “giallo” di criticità che riguarderà le zone 1-3-5 della Regione Marche, in pratica tutti i terittori dell'entroterra.
“Le Marche sono terra di imprese, soprattutto di PMI. Aziende dove nella stragrande maggioranza dei casi il rapporto tra datore di lavoro e collaboratori è franco, schietto, lineare. Nelle nostre aziende lavorare bene insieme è obiettivo comune. Oggi l’obiettivo è farlo in totale sicurezza. Non accettiamo quindi lezioni da chi strumentalmente usa questa tragedia per spezzare questo rapporto di lealtà e fiducia”. Arriva anche da Gianni Tardini, Presidente Piccola Industria Marche il sostegno alla presa di posizione del Presidente Claudio Schiavoni in merito alla mancata firma del protocollo d’intesa con la Regione Marche in tema di sicurezza.
“Nelle Marche l’emergenza sanitaria ci ha visti tutti uniti nel mantenere un comportamento responsabile per contenere il diffondersi del virus e per garantire una ripresa tempestiva delle attività economiche sospese per decreto, riducendo il più possibile l’impatto su un tessuto produttivo già pesantemente provato – spiega Tardini - La crisi economica che ne è seguita dovrebbe vederci altrettanto uniti nel garantire una ripresa delle attività economiche – e una prosecuzione di quelle che non si sono mai fermate – chiara e organizzata. Ci dispiace molto constatare che non è così. Mi riferisco nello specifico al dialogo con la Regione Marche, che in questo momento non sta lavorando per una ripresa armonica e condivisa”.
“La rigida applicazione del Protocollo Nazionale ha permesso a tutte quelle imprese che non si sono mai fermate di avere assicurata la propria continuità produttiva al servizio della collettività, garantendo la tutela della salute di tutti i propri collaboratori, prassi che costituisce modello anche per le imprese che dal 4 maggio hanno riavviato l’attività. – chiosa il presidente di Piccola Industria Marche - Così hanno fatto le imprese marchigiane. L’intesa nazionale, applicata nelle aziende che hanno potuto proseguire le attività, ha dimostrato di funzionare. La tutela della salute dei lavoratori e la sicurezza delle nostre aziende sono principi non negoziabili. Se quel protocollo fosse stato insufficiente – o peggio ancora disatteso – oggi non staremmo qui a disciplinare ulteriori riaperture.
Sorprende quindi la decisione della Regione Marche di proporre un nuovo protocollo e le modalità che hanno portato alla sua firma.
E sorprende ancora di più che il Presidente Ceriscioli non abbia minimamente tenuto conto del ruolo e del peso che la nostra rappresentanza ha sul territorio. Un ruolo guadagnato in oltre cento anni di storia”.
“Non possiamo accettare che Confindustria Marche diventi spettatrice dei processi decisionali - conclude Tardini - o che non vengano messe nelle condizioni di contribuire con proposte alla costruzione di quelle norme che esse stesse saranno chiamate a rispettare. Ricevere bozze di documenti alla vigilia di un’approvazione di Giunta non è accettabile. La costruzione di un Protocollo condiviso è un’altra cosa.
Domenica 17 maggio, nei pressi di Pintura di Bolognola, a circa 1400 metri di quota, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, è stato ritrovato un individuo ucciso di Vipera dell'Orsini (Vipera ursinii). Si tratta di una specie molto rara in Europa; in Italia vive esclusivamente negli ambienti montani (oltre 1350 m di quota) dei principali massicci montuosi dell'Appennino Centrale tra cui i Monti Sibillini. È quindi tutelata da normative italiane ed europee, tra cui la Convenzione internazionale di Washington (CITES) e la Direttiva “habitat” ed è inserita nella categoria "Vulnerable" nella recente versione della Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Pur essendo una vipera (neanche la vipera comune in realtà costituisce un serio pericolo), è considerata assolutamente innocua per l'uomo, essendo di dimensioni ridotte (meno di 40 cm di lunghezza) e dotata di denti veleniferi molto piccoli e di un veleno blando e idoneo ad uccidere grilli e cavallette di cui si nutre. Vale ovviamente la regola, come per tutti gli altri animali, di non infastidirla avvicinandosi troppo né, tano meno, di tentare di catturarla.
La carcassa dell’animale è stata segnalata ai Carabinieri Forestali di Fiastra dal signor Cosimo Moricca di Osimo, il quale ha poi provveduto ad inviare le relative foto al Parco. Da una prima ricostruzione dei fatti sembra che l’animale sia stato intenzionalmente ucciso.
Nel territorio del Parco, anche grazie alle recenti indagini erpetologiche che hanno portato alla redazione del quaderno scientifico-divulgativo dedicato agli Anfibi e ai Rettili dei Sibillini, la specie è stata rilevata fino ai 2300 metri di quota, ampliando il limite superiore del range altitudinale noto per l'Italia. Peraltro, il sito di ritrovamento a Pintura di Bolognola è particolarmente importante, in quanto si tratta del punto più settentrionale d’Italia dell’areale di presenza di questa specie.
È comunque un evento relativamente raro poterla osservare lungo i sentieri ed uno dei fattori di minaccia più gravi è, per l'appunto, l'uccisione diretta da parte dell'uomo. Purtroppo, l'ignoranza alimenta ancora ingiustificate paure.
“La possibilità di tornare a frequentare le montagne dopo la chiusura dettata dall’emergenza covid19 – sottolinea il direttore, Carlo Bifulco - è una grande opportunità anche per il rilancio delle aree protette e, in particolare, del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, già duramente colpito dagli eventi sismici del 2016. Ma mai come ora la frequentazione di questi ambienti tanto straordinari quanto fragili richiede tutta la nostra attenzione e responsabilità”.
Il Parco lancia, dunque, il suo appello a tutti i frequentatori della montagna affinché le attività escursionistiche avvengano sempre più nella consapevolezza e nel pieno rispetto di quei delicati valori ambientali che un Parco Nazionale ha il compito di tutelare.
I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 11 sui 321 analizzati: 1 nella provincia di Pesaro/Urbino, 8 ad Ancona, 2 a Macerata, e 0 nelle altre province. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6678 su un totale di 55988 campioni testati.
Continua ad aumentare il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti: si è passati dai 3.118 di ieri, ai 3.379 di oggi. Allo stesso tempo scendono i contagiati ancora in isolamento domiciliare: sono 2.142 oggi contro i 2.396 di ieri.
I pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali sono 173, di cui 17 quelli in terapia intensiva: 5 di loro sono ospitati negli ospedali maceratesi (2 a Civitanova Marche, 3 a Camerino).
Di seguito le tabelle rese note dal Gores:
Nasce il progetto “Le Marche in cammino”, un’idea di alcune Guide Ambientali Escursionistiche marchigiane per il rilancio del turismo slow nella regione. L’emergenza sanitaria causata dal coronavirus ha fermato anche la loro attività ma hanno continuato a lavorare con nuove idee. Circa venti guide hanno deciso di collaborare e di percorrere alcune tappe dei dodici cammini presenti nelle Marche con lo scopo di promuovere una forma di turismo di cui questa figura professionale è portavoce e che può essere da volano per le Marche nel 2020 e nel futuro.
Con questo progetto, passo dopo passo, le guide accompagneranno gli utenti in un tour virtuale alla scoperta dei Cammini delle Marche attraverso il gruppo facebook “Le Marche in cammino”, a partire da mercoledì 20 maggio con video, foto, interviste e tanto altro. Sarà così possibile ammirare il ricco patrimonio naturale delle montagne e delle colline, falesie, boschi e spiagge e scoprire sorprendenti paesaggi, bellezze artistiche e culturali ed eccellenze enogastronomiche.
«Le guide hanno condiviso gli stessi passi divertendosi – raccontano gli organizzatori – È stata un'esperienza significativa ed importante per confrontarsi tra colleghi e colleghe, sviluppare idee ed ampliare i progetti di promozione per il turismo lento nelle Marche. Per seguire i nostri passi, basterà iscriversi al gruppo facebook dove tutti i giorni, a partire da mercoledì, saranno caricati contenuti alla scoperta del territorio». I post saranno pubblicati con l’hashtag di riferimento #lemarcheincammino.
Il Gores, come di consueto, ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 11 sugli 321 analizzati: 1 nella provincia di Pesaro/Urbino, 8 ad Ancona, 2 a Macerata, e 0 nelle altre provincie.
I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6678 su un totale di 55988 campioni testati. Aumenta lievemente l'incidenza giornaliera del numero dei positivi rispetto alla giornata di ieri (si è passati dal 2,89% al 3,42%). Il rapporto totale tra tamponi effettuati e il numero di positivi continua, invece, la sua lenta e costante discesa (11,97% di ieri contro l'11,92% di oggi).
Di seguito, nel dettaglio, i dati riportati dal Gores
Stato di agitazione dei precari del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. A proclamarlo è il sindacato CUB Pubblico Impiego.
"Puntiamo il dito contro il Governo che, nel recente decreto Rilancio, non ha stanziato alcuna risorsa per la stabilizzazione dei Vigili del Fuoco precari - riferisce Maria Teresa Turetta, Segretario nazionale della CUB Pubblico Impiego -. Una decisione che rappresenta l’ennesimo schiaffo in faccia a diecimila lavoratori privi dei più elementari diritti, lavoratori che reggono nei fatti le sorti dell’intero Comparto nazionale dei Vigili del fuoco".
"Una decisione irresponsabile e incomprensibile, anche agli occhi dei cittadini che, in varie forme, hanno espresso solidarietà e sostegno alla vertenza per la stabilizzazione dei Vigili del Fuoco precari - aggiunge il Segretario -. Da qui la decisione di mobilitare la categoria a livello nazionale proprio alla vigilia della stagione, dove il rischio incendio è più elevato. L’esperienza della pandemia Covid 19 non ha insegnato nulla al nostro Governo: bisogna investire in lavoro certo e tutelato per mettere in sicurezza il territorio e la vita dei cittadini. Il Governo deve capire che non siamo più disponibili a tollerare altri lutti e disgrazie: stabilizzare i diecimila Vigili del Fuoco discontinui è una scelta non più rinviabile".
La mobilitazione del personale precario del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco si è resa necessaria per la situazione di grave carenza d’organico in cui versa il Comparto nazionale e per il mancato riscontro alle numerose richieste del CUB Pubblico Impiego riguardo la stabilizzazione diretta e straordinaria di tutti i Vigili del Fuoco precari discontinui, anche in relazione alle numerose prese di posizione e di condanna della Commissione europea nel confronti dell’Italia per l'abuso di contratti a tempo determinato nella Pubblica amministrazione.
Sono state rese note le tabelle del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Nella giornata di oggi dopo diverse settimane non è stato registrato alcun decesso nella Regione Marche.
Al momento sono 984 le vittime complessive, dall'inizio della pandemia. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (521),mentre sono 162 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,8 % dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
"Da tante settimane ormai - afferma il presidente Luca Ceriscioli - aspettavamo questo giorno e questa notizia: oggi nelle Marche nessuna persona è deceduta per il Coronavirus. E' una giornata importante e sono felice di condividere questa notizia con tutti voi, con tutti i cittadini marchigiani, con gli operatori che da mesi sono in prima linea per supportare le persone malate e i più deboli. La battaglia non è finita ma questa buonissima notizia ci aiuta a proseguire nella gestione di questa difficile emergenza. Noi continuiamo a tenere alta la guardia e a lavorare responsabilmente per contenere i contagi, e sono sicuro che continuerete a farlo anche tutti voi, soprattutto in questa delicatissima fase delle riaperture. Questa sera, ancora una volta, il nostro abbraccio più affettuoso va alle famiglie di coloro che hanno perso i loro cari".
Grande successo per la prima puntata di “Giù la Maschera” , la nuova iniziativa editoriale a firma quotidiano online Picchio News - Il giornale tra la gente e per la gente, che venerdì scorso ha debuttato in diretta web sfondando il muro dei 2000 contatti.
"Dove ci porta l'asporto?", questo è stato il tema trattato durante la trasmissione, magistralmente condotta dal duo formato dalla speaker radiofonica Morena Oro e il consulente in comunicazione Maurizio Lombardi che hanno con competenza sviscerato un argomento che vede impegnati in primi linea tanti titolari di bar ristoranti, balneari e non solo
I veri protagonisti sono stati soprattutto anche i tanti ospiti presenti che hanno portato il loro contributo collegati da casa, infatti per l’occasione hanno preso parte alla puntata d'esordio, il Sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, Massimiliano Polacco della Confcommercio Marche e Marco Scarpetta, titolare dello chalet “Raphael Beach".
Una serata ricca di spunti di riflessione importanti soprattutto in relazione al via libera decretato da parte del Governo in merito alla riapertura della quasi la totalità delle attività commerciali a partire da lunedì 18 Maggio. Proprio per questo la puntata è stata arricchita con interviste ai titolari di balneari, gelaterie, bar, ristoranti e pizzerie che hanno offerto la loro testimonianza proprio su come affronteranno questa delicata fase nei prossimi giorni.
La parola poi è passata agli ascoltatori collegati da remoto che hanno avuto la possibilità di interagire con i presenti tramite la pagina Facebook di Picchio News con domande e curiosità, offrendo così un prezioso contributo per quello che vuole essere un format che vuole parlare direttamente alla gente e della gente.
Appuntamento ora fissato per martedì 19 maggio, sempre a partire dalle 21:15 in diretta web, con la seconda puntata dal titolo “Rimettiamo la testa a posto”, dove i protagonisti questa volta saranno gli acconciatori e i titolari di centri estetici, i quali proprio domani torneranno ad alzare le serrande.
Ricordiamo inoltre che sarà possibile intervenire in diretta con domande, riflessioni e suggerimenti che saranno poi discussi dagli ospiti nel corso della trasmissione.
RIVEDI LA PRIMA PUNTATA: "Dove ci porta l'asporto?"
Il Gores, come di consueto, ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 25 sugli 863 analizzati: 3 nella provincia di Pesaro Urbino, 6 ad Ancona, 11 a Macerata, 3 a Fermo, 1 ad Ascoli e 1 fuori regione.
I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6667 su un totale di 55667 campioni testati. Aumenta lievemente l'incidenza giornaliera del numero dei positivi rispetto alla giornata di ieri (si è passati dal 2,32% al 2,89%). Il rapporto totale tra tamponi effettuati e il numero di positivi continua la sua lenta e costante discesa (12,11% ieri, 11,97% oggi).
Continua, invece, ad aumentare il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti: si è passati dai 3.003 di ieri, ai 3.118. Allo stesso tempo scendono i contagiati ancora in isolamento domiciliare: sono 2.396 oggi, rispetto ai 2.486 di ieri.
I pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali sono 169, 18 quelli in terapia intensiva: 5 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (2 a Civitanova Marche, 3 a Camerino).
Di seguito le tabelle rese note dal Gores:
Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 2 persone. Nelle strutture sanitarie maceratesi il Gores ha registrato il decesso di un uomo di 91 anni originario di Recanati deceduto al Covid-Hospital di Civitanova. Mentre la seconda vittima è una donna di 84 anni, originaria di Piandimeleto, che ha perso la vita all'ospedale di Pesaro dove si trovava ricoverata.
Salgono a quota 984 le vittime complessive, dall'inizio della pandemia. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (521),mentre sono 162 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,8 % dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
Le Imprese che attendevano una risposta sulla possibile riapertura del 18 maggio dopo l’emergenza da Covid-19, hanno la certezza di poter riaprire. Un comunicato stampa del Consiglio dei Ministri ha di fatto sancito la possibilità per le Imprese, ancora chiuse per le misure anti Covid-19, di riaprire da lunedì prossimo “nel rispetto - si legge nel comunicato stampa del Governo - dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali”.
In assenza di disposizioni regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale. Non è il caso delle Marche che ha approvato, già lunedì scorso, dei Protocolli frutto dell’intensissimo lavoro di concertazione tra Confcommercio Marche e i referenti dell’ente regionale, con il Governatore Ceriscioli in testa.
La decisione del Governo arriva anche a seguito del forte scossone arrivato da Confcommercio Nazionale che chiedeva una risposta immediata per dare certezze alle Imprese.
“Quella risposta è arrivata - commenta il Direttore di Confcommercio Marche prof.Massimiliano Polacco -, e conferma quanto abbiamo già affermato nel corso di queste settimane intense nelle quali abbiamo lavorato per dimostrare la bontà del nostro lavoro. Abbiamo presentato dei Protocolli con delle linee guida semplici ed efficaci allo stesso tempo per contrastare il contagio da Covid-19. Linee guida capaci di permettere alle Imprese una ripartenza immediata con la possibilità via via di aggiustare il tiro rispetto ad una auspicata redditività crescente. Siamo molto soddisfatti di quanto abbiamo fatto perché il lavoro fatto da noi nelle Marche ha avuto un effetto detonante a livello nazionale ed ha infranto il muro dell’incertezza che circondava il 18 maggio. E’ stato un grande sforzo di lobby nei confronti delle Imprese che rappresentiamo e non possiamo che andarne fieri”.
Da lunedì 18 maggio dunque il mondo del Terziario, del Commercio in sede fissa e su aree pubbliche, dei Bar e dei Ristoranti e dei Servizi alla Persona tornerà al lavoro nel rispetto dei Protocolli per l’apertura che si affiancheranno ai protocolli sulla sicurezza per quanto riguarda le linee guida da applicare internamente alle Aziende.
“Abbiamo inviato a altre Confcommercio regionali - commenta ancora Polacco -, i nostri testi, per poterli confrontare con i rispettivi Enti Regionali, e possiamo affermare senza timore di smentita che i nostri Protocolli sono stati adottati tout court o con poche differenze. Penso alla distanza di un metro tra i tavoli in Bar e Ristoranti, che ora anche a livello nazionale non è più indicato a 4 metri, grazie alla Regione Marche che ci ha permesso di essere apripista in tutta Italia, ascoltando le richieste della nostra Organizzazione. Davvero un grande lavoro!”.
In mattinata inoltre è arrivata la conferma e il via libera della regione Marche anche al settore turismo in particolare, dal 18 ripartiranno: villaggi turistici, campeggi e marina resort, attività ricettive rurali, residenze d’epoca extra-alberghiere, case per ferie, ostelli per la gioventù, case religiose di ospitalità; centri di vacanza per minori e anziani, rifugi alpini, escursionistici e bivacchi fissi, affittacamere, case e appartamenti per vacanze, appartamenti ammobiliati per uso turistico, offerta del servizio di alloggio e prima colazione (b&b), aree di sosta attrezzate, le agenzie di viaggio, i tour operator e i servizi di prenotazione.
Infatti gli alberghi non sono mai stati chiusi dalle misure anti covid-19, nonostante ciò sono stati tra le categorie che hanno sofferto di più durante il lockdown e che nei prossimi mesi dovranno ripartire con un turismo perlopiù di prossimità e da quando saranno riaperte le frontiere regionali, un turismo nazionale.
Infine per quanto riguarda il settore degli stabilimenti balneari potranno ripartire anche loro già il 18 maggio con la sola attività di somministrazione, mentre per ripartire con l’esercizio vero e proprio di stabilimenti balneari dovranno ancora aspettare fino al 29 maggio prossimo.
“Voglio augurare un buon lavoro all'On. Riccardo Marchetti, che mi succede e potrà contare su di me per questo passaggio di consegne, e esprimere un ringraziamento a Matteo Salvini per la fiducia e le parole di apprezzamento sul lavoro che è stato portato avanti nelle Marche in questi ultimi 30 mesi durante i quali il movimento è cresciuto, si è radicato, si è organizzato ed è diventato punto di riferimento e speranza di cambiamento per moltissimi cittadini, imprenditori, artigiani, liberi professionisti e tanti amministratori”. Lo dichiara il Senatore Paolo Arrigoni in merito all’avvicendamento alla guida della Lega nelle Marche.
“Ci tengo inoltre ad esprimere gratitudine a tutti i meravigliosi militanti - continua Arrigoni -, ai segretari provinciali e cittadini, ai sindaci e consiglieri della Lega Marche per l'impegno e la passione profusi in questi anni, ad esclusivo beneficio della Lega e del proprio territorio, e per l'affetto con cui mi hanno accolto e supportato. Nelle Marche ci attende una sfida impegnativa per le elezioni regionali di ottobre e sono certo che Riccardo Marchetti saprà proseguire al meglio il lavoro svolto per strappare per la prima volta questa regione a una sinistra inefficiente e incapace di ascoltare le esigenze dei marchigiani. Da parte mia ci sarà il massimo sostegno al nuovo commissario”.
“Mi aspettano altri compiti e impegni – conclude Arrigoni - il ruolo di responsabile del settore energia per la Lega, assegnatomi da Matteo Salvini, mi porterà a confrontarmi tra l’altro con la sfida della green economy e della transizione energetica, che segneranno il futuro del nostro Paese. Ad ogni modo porterò sempre le Marche nel cuore”.
Il Gores, come di consueto, ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 23 sui 991 analizzati.
I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6642 su un totale di 54804 campioni testati. Aumenta lievemente l'incidenza giornaliera del numero dei positivi rispetto alla giornata di ieri (si è passati dal 2,04% al 2,32%), ma il trend resta consolidato. Il rapporto totale tra tamponi effettuati e il numero di positivi, infatti, continua a rimanere sostanzialemente stabile (12,30% ieri, 12,11% oggi).
Di seguito le tabelle rese note dal Gores:
La Giunta Regionale, nella riunione convocata per il pomeriggio di ieri, ha approvato il Rendiconto 2019 e a seguire le “Misure straordinarie ed urgenti per l’economia, il lavoro ed il welfare connesse alla emergenza epidemiologica da Covid 19 per la ripartenza della Regione Marche”.
Si tratta di una manovra straordinaria, corposa e complessa, che stanzia risorse per complessivi € 201 milioni.
"I beneficiari saranno famiglie, imprese, lavoratori, professionisti di sanità, sociale e sport, trasporti, imprese, agricoltura e pesca, lavoro, territorio, edilizia abitativa e ambiente, turismo e cultura. Abbiamo previsto misure specifiche - sottolinea il governatore Luca Ceriscioli -, sotto forma di contributi a nuclei familiari che a causa del lockdown nel periodo dello stesso abbiano visto azzerate e/o ridotte del 50% le entrate, contributi a fondo perduto per affitti passivi di cittadini ed imprese, per bar, ristoranti, strutture ricettive, attività commerciali, imprese sociali di servizi alla persona, onlus, settori dell'agricoltura e della zootecnia più in crisi, scuole paritarie, settore comunicazione stampa, radio e tv, trasporto pubblico locale, pesca, acquisto dispositivi sicurezza Covid per aziende di ogni tipo, famiglie con disabili, attività di acconciatore ed estetista".
"I meccanismi di erogazione saranno rapidi, agili, efficaci e a sportello, secondo criteri ben definiti che individueranno immediatamente i beneficiari e l'entità dei contributi" ha sottolineato il presidente Ceriscioli.
La manovra, nello specifico, si articolo nel modo seguente. Approvazione di una PDL che prevede:
- la sostituzione del vincolo originario dell’avanzo ex art. 109 D.L. n. 18/2020 con un vincolo a favore di interventi necessari ad attenuare la crisi del sistema economico derivante dagli effetti diretti ed indiretti del virus Covid 19 che genera € 56,3 milioni per contributi una tantum ed a fondo perduto a famiglie ed imprese;
- fondo, per € 42,7 milioni, per interventi di investimento (a titolo esemplificativo e non esaustivo: manutenzioni ordinarie e straordinarie, adeguamenti, acquisto dispositivi sicurezza Covid per aziende di ogni tipo, anche bar, ristoranti, strutture ricettive), con contributi una tantum ed a fondo perduto, connessi alla ripartenza del sistema economico e produttivo colpito dagli effetti diretti ed indiretti del virus Covid 19;
- fondo corrente ex D.L. n. 18/2020, per € 2,100 milioni per interventi Covid 19;
- recupero entrata/spesa vincolata per imprese interventi Covid 19, € 3,00 milioni.
Totale Euro 104,1 milioni
Approvazione di una DGR che stanzia € 97 milioni attraverso il mantenimento del vincolo originario dell’avanzo applicato, ma finalizzato ad interventi diretti a sostenere il sistema economico colpito e danneggiato dal Covid 19.
All’esito dell’approvazione della PDL da parte del Consiglio Regionale, la Giunta definirà:
- la platea dei beneficiari da individuare in famiglie, imprese, lavoratori, professionisti nei pilastri sanità, sociale e sport, trasporti, imprese, agricoltura e pesca, famiglie, lavoro, territorio, edilizia abitativa e ambiente, turismo e cultura;
- le specifiche misure che a titolo esemplificativo e non esaustivo possono essere individuate in: contributo una tantum a nuclei familiari che a causa del lockdown nel periodo dello stesso abbiano visto azzerate e/o ridotte del 50% le entrate e in base all’ISEE; contributo a fondo perduto per affitti passivi di cittadini ed imprese; contributo a fondo perduto per bar, ristoranti, strutture ricettive; contributo a fondo perduto per attività commerciali, bar, ristoranti, strutture ricettive delle Aree Interne; contributo a fondo perduto imprese sociali di servizi alla persona; contributo a fondo perduto per onlus; contributo a fondo perduto per settori agricoltura e zootecnia più in crisi; contributo a fondo perduto per scuole paritarie; contributo a fondo perduto per settore comunicazione stampa, radio e tv; contributo a fondo perduto per aziende tpl; contributo a fondo perduto settore pesca; contributo a fondo perduto per acquisto dispositivi sicurezza Covid per aziende di ogni tipo; contributo a fondo perduto famiglie con disabili; contributo a fondo perduto per attività di acconciatore, estetista.
Il sistema di accesso che sarà il più rapido possibile anche attraverso il meccanismo della autocertificazione (ai sensi degli artt. 46 e 47 DPR n. 445/2000).
Per quanto riguarda i tempi, la Regione conta di arrivare alle erogazioni nel tempo più breve possibile, consapevole che l’urgenza costituisce la cifra della differenza.
Si aprirà, quindi, dalla prossima settimana un rapido confronto con il Consiglio regionale in modo da recepire tutte le proposte aggiuntive di miglioramento.