Due scosse di terremoto, la prima di magnitudo 2.6 alle 8:03 del mattino e la seconda di 3.6 alle 10 del mattino, sono state registrate nella zona di Norcia dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Secondo i vigili del fuoco si è avvertito "distintamente" un boato così come riferito dal personale in servizio presso il distaccamento Valnerina.
La squadra è quindi uscita per un sopralluogo sul territorio. Al momento alla sala operativa non sono arrivate richieste di intervento.
L'epicentro della seconda scossa, quella di magnitudo 3.6, si trova a 13 chilometri da Castelsantangelo sul Nera, a 16 chilometri da Visso e a 18 chilometri da Ussita. È stata avvertita chiaramente in tutto l'entroterra maceratese.
Molte le segnalazioni sui social, anche da Fiastra, dove è in corso un convegno per fare il punto sulla ricostruzione.
L’abbiamo vista comparire nei film, abbiamo letto di lei in romanzi famosi, e nel linguaggio d’uso comune è diventata a tutti gli effetti metafora di “azzardo”, di rischio. Stiamo parlando della roulette, gioco le cui origini sono non del tutto note e contribuiscono a conferire maggior fascino a quest’intrattenimento. Analizziamone un po’ la storia, qualche curiosità e vediamo come si è evoluta nell’epoca moderna grazie a digitale, streaming e applicazioni.
Prima di passare all’analisi dei giochi di roulette online, fenomeno in continua crescita non soltanto in Italia bensì in tutto il mondo, è bene partire dalle origini di questo intrattenimento ludico. Facciamo una doverosa precisazione dicendo che giochi basati sulla rotazione di un “disco” risalgono già al periodo degli antichi romani, quando veniva utilizzata la ruota di un carro da guerra rovesciata su un lato in cui veniva conficcata una freccia. Sul terreno venivano poi disegnati degli spazi, si lasciava girare la ruota e a seconda di dove la freccia si fermava veniva determinato il vincitore.
Ma il primo vero “prototipo” di roulette come lo conosciamo oggi è risalente al diciottesimo secolo e rappresentava l’eredità di giochi quali hoca e portique. Veniva menzionata per la prima volta con il nome attuale di roulette a Bordeaux, precisamente nel 1716, fino a raggiungere la struttura odierna alla fine del 1700, arrivando poi a essere bandita in Francia fra il 1836 e il 1933.
L’evoluzione della roulette e i diversi tipi di gioco
Per la sua natura tutto sommato semplice la roulette ha avuto un successo planetario sin da quando era diventato l’intrattenimento principale nelle sale da gioco intorno agli inizi del 1800. Come spesso accade per elementi che si trasferiscono da una cultura a un’altra anche la roulette ha vissuto delle “personalizzazioni” nel corso della propria storia, e al giorno d’oggi abbiamo principalmente tre tipi di roulette: francese, inglese e americana.
La roulette francese è sicuramente la più antica e allo stesso tempo la più diffusa. Consta di un disco che riporta numeri dallo 0 al 36 e condivide con la variante inglese il numero di caselle. La roulette inglese non presenta però la regola en prison, evento che si verifica quando la pallina si arresta sul numero 0. La roulette americana ha la caratteristica di aggiungere una casella in più nella ruota, 00 detta il doppio zero. Anche nella versione americana non esiste la regola en prison, ma a differenza di roulette francese e inglese all’uscita dello 0, le chance semplici perdono.
Con l’introduzione delle nuove tecnologie in particolare streaming e touch-screen la roulette ha fatto il “salto” da analogico a digitale come tanti altri giochi da casinò, ed è ora possibile trovare centinaia fra applicazioni e siti internet che offrono la possibilità di intrattenersi a questo gioco dalle radici antichissime. Inoltre la possibilità di essere connessi a reti stabili ed efficienti permettono a giocatori in tutto il mondo di “incontrarsi” virtualmente attorno a una roulette, e grazie allo streaming di poter usufruire della “presenza” di un croupier in carne e ossa da remoto a rendere solenne il gioco come se si fosse al casinò.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2256 tamponi: 1212 nel percorso nuove diagnosi (di cui 459 nello screening con percorso Antigenico, con quattro positivi rilevati) e 1044 nel percorso guariti (un rapporto positivi testati del 3,3%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 40 di cui 7 nella provincia di Macerata, 12 nella provincia di Ancona, 8 nella provincia di Pesaro-Urbino, 3 nella provincia di Fermo, 4 extra regione e 6 nella provincia di Ascoli Piceno.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (7 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (12 casi rilevati), contatti in ambito domestico (16 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (1 caso rilevato), contatti in ambiente di vita/socialità (1 caso rilevato), casi extra regione (1) e 2 ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 3,3% oggi, rispetto al 4,1% registrato ieri.
In discesa di una unità il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche rispetto a ieri: sono undici tra i quali due in Terapia intensiva (a Marche Nord), nove in reparti non intensivi mentre le Semintensive restano Covid-free. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nessun decesso correlato alla pandemia registrato nelle ultime 24 ore: il numero di vittime resta 3.038.
Intanto gli ospiti di strutture territoriali restano 9 e non ci sono assistiti Covid-positivi nei pronto soccorso. Aumentano, invece, i numeri dei contagiati in isolamento domiciliare: 1.380, (+18 rispetto a ieri).
L’Associazione Bancaria Italiana e la Cassa Depositi e Prestiti hanno raggiunto un’intesa per accelerare i tempi di erogazione delle somme concesse a titolo di contributo per la riparazione degli edifici danneggiati dal sisma del 2016.
L’accordo, che si configura come un addendum alla convenzione siglata dalle banche nel 2016 con CDP, l’Istituto pubblico che gestisce il Plafond sisma Centro Italia, con le risorse stanziate dal bilancio pubblico per il ripristino degli immobili privati, punta a migliorare e rendere più rapidi i pagamenti connessi alla ricostruzione.
In base al nuovo accordo Cassa Depositi e Prestiti provvederà ad effettuare due erogazioni mensili alle banche convenzionate anche ad agosto e dicembre, invece che una come è stato fin qui. Gli istituti di credito, da parte loro, si impegnano ad erogare i contributi di ricostruzione riconosciuti sulla base degli stati di avanzamento dei lavori, utilizzando le anticipazioni della CDP, entro tre giorni lavorativi (invece di cinque).
“Ringrazio la Cassa Depositi e l’Associazione Bancaria. È un passo avanti, una risposta alle istanze dei cittadini e delle imprese sui tempi di pagamento, di cui ci siamo fatti portavoce, e alle esigenze di questa nuova fase della ricostruzione, molto più veloce del passato, che non può prescindere dall’efficienza del sistema finanziario” ha detto il Commissario Straordinario alla ricostruzione Sisma 2016, Giovanni Legnini, sottolineando la necessità che gli Istituti di Credito convenzionati si attengano ai nuovi tempi di erogazione dei pagamenti, e ricordando che con le banche è attivo un tavolo di lavoro permanente per la soluzione dei problemi specifici che si dovessero presentare sul territorio.
Il testo dell’Addendum alla Convenzione Abi-Cdp, in vigore dal 13 luglio, ed applicabile automaticamente, è scaricabile dal sito dell’Associazione Bancaria, al seguente indirizzo:
https://www.abi.it/DOC_Mercati/Crediti/Iniziative-sul-territorio/Misure%20per%20calamita-Naturali/Sisma%20Centro%20Italia%202016/UCR-ULS-002370%20(1).pdf.
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In che modo è possibile trovare la nicchia giusta e profittevole? E’ meglio scegliere un argomento generico oppure una nicchia specifica? Nei prossimi paragrafi risponderemo a queste domande.
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Infine, al termine della campagna riceverai una commissione per ogni vendita effettuata grazie ai contenuti che hai pubblicato.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2797 tamponi: 1460 nel percorso nuove diagnosi (di cui 516 nello screening con percorso Antigenico, con nove positivi rilevati) e 1337 nel percorso guariti (un rapporto positivi testati del 4,1%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 60 di cui 4 nella provincia di Macerata, 9 nella provincia di Ancona, 16 nella provincia di Pesaro-Urbino, 8 nella provincia di Fermo, 5 extra regione e 18 nella provincia di Ascoli Piceno.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (8 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (17 casi rilevati), contatti in ambito domestico (11 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (4 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (4 casi rilevati), casi extra regione (3) e 13 ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 4,1% oggi, rispetto al 1,7% registrato ieri.
In aumento di una unità il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche rispetto a ieri: sono dodici tra i quali due in Terapia intensiva (a Marche Nord), dieci in reparti non intensivi mentre le Semintensive restano Covid-free. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nessun decesso correlato alla pandemia registrato nelle ultime 24 ore: il numero di vittime resta 3.038.
Intanto gli ospiti di strutture territoriali scendono a 9 (ieri erano 11) e non ci sono assistiti Covid-positivi nei pronto soccorso. Aumentano, invece, i numeri dei contagiati in isolamento domiciliare: 1.362, (+23 rispetto a ieri).
Da Senigallia ad Arcevia, da Fano a Sant’Angelo in Campo, a Jesi: il prossimo appuntamento di Linea Verde Estate, con Marco Bianchi ed Angela Rafanelli, in onda domenica 18 Luglio, alle 12.20 su Raiuno, sarà un viaggio nelle Marche.
Sfilate di giganti carri allegorici in carta pesta, maschere, musica, centinaia di chili di dolciumi ed il rogo finale in cui viene bruciato Il grande Pupo: a Fano, lo spettacolo unico e indimenticabile del Carnevale più antico d’Italia, datato 1347. 500 ettari di dolci colline, un microclima favorito ad est dalle correnti marittime e da ovest dalla protezione degli Appennini, proprietà nutritive uniche: ad Arcevia, in un’azienda agricola , nel mezzo di un mare di spighe color oro, l’unicità del cereale più antico d’italia, il farro, risultato di un lavoro paziente e rigoroso che ha richiesto oltre un decennio di attenta selezione.
Uno spaccato, curioso e divertente, una meravigliosa finestra sul passato, 12 pescherie che si approvvigionano direttamente dalle barche da pesca: a Fano, il tripudio di colori e sapori del mercato del pesce all’ingrosso, inaugurato neI 1939 e, con gli amici della “Confraternita del Brodetto”, la preparazione di una succulenta zuppa di pesce.
Il fascino dei castelli di Loretelio e di Piticchio, una cooperativa agricola nata dall’iniziativa coraggiosa e pionieristica di giovani soci fondatori: al confine tra Arcevia e San Lorenzo in Campo, in una meravigliosa campagna punteggiata di borghi murati, la valorizzazione del biologico, anima dell’agricoltura marchigiana.
Un luogo votato ai profumi e alla memoria collettiva, concepito “passando ore, giorni e anni a guardare 11 lungo mare, che restituisce costantemente bellezza”, pensando alla nonna “che raccoglieva in quel lembo di terra adiacente al mare i grugni, le acetoselle, la ma/va”: a Marzocca di Senigallia, con Moreno Cedroni, due stelle Michelin, la realizzazione dell’Orto Marittimo e l’importanza delle materie prime per una cucina sana e genuina.
Uno scorcio morbido di campagna marchigiana, trenta tipi di formaggi prodotti: tra Ancona e Jesi, la secolare tradizione di una famiglia locale che esprime una delle migliori arti casearie del territorio marchigiano.
Dopo la mostra Raffaello e Baldassare Castiglione, il Palazzo Ducale di Urbino dedica una nuova rassegna di alto profilo a un maestro del Rinascimento italiano, Pietro Vannucci detto il Perugino (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, 1523), con la mostra "Perugino, il maestro di Raffaello". L’esposizione celebra la sua arte raffinata, che seppe fondere con straordinaria armonia le migliori prerogative della pittura centro-italiana della seconda metà del XV secolo ed esercitò una grande influenza sul giovane Raffaello. L'inaugurazione è fissata per il 19 luglio, alle ore 16:30.
Frutto della collaborazione tra la Galleria Nazionale delle Marche, la Regione Marche e il Comune di Urbino, curata da Vittorio Sgarbi e organizzata da Civita Mostre e Musei e Maggioli Cultura, la mostra completa idealmente le celebrazioni per il quinto centenario della morte di Raffaello e anticipa il quinto centenario della morte di Perugino che si celebrerà nel 2023.
La mostra affronta, attraverso una ventina di opere, uno dei momenti più alti nella storia dell’arte rinascimentale. Perugino è uno dei maggiori maestri del suo tempo e dopo aver guidato il cantiere della Cappella Sistina, è in assoluto il più quotato.
Ma la mostra intende cogliere un momento particolare della sua vicenda artistica, quando gli equilibri del Quattrocento sono ormai alle spalle e Perugino è all’apice della carriera, quando emerge nella sua stessa bottega il genio precoce del giovane Raffaello.
La rassegna si apre con le opere di alcuni artisti umbri e marchigiani, tra cui Giovanni Boccati e Bartolomeo Caporali, per richiamare il contesto figurativo del secondo Quattrocento, dove si sentono ancora i bagliori del tardogotico e nel quale si muove la prima formazione artistica di Perugino. Ma il suo orizzonte si sposta presto a Firenze, nella bottega di Andrea del Verrocchio, a quel tempo frequentata dai talenti più promettenti della pittura fiorentina, tra cui Leonardo, Botticelli e Ghirlandaio.
Fu proprio in virtù di questo prestigioso apprendistato che Perugino acquisì quell’invidiabile scioltezza del disegno che sarà poi alla base della sua arte. A Firenze era inoltre possibile ammirare i capolavori dei più celebrati maestri fiamminghi, che Perugino tentò sempre di emulare, specialmente nei suoi paesaggi luminosi e smaltati. Non meno importante per la sua formazione fu l’incontro con Piero della Francesca, che gli trasmise un più misurato senso compositivo e una perfetta competenza prospettica. Nel 1481 fu chiamato a dirigere, insieme ad altri artisti, la decorazione della Cappella Sistina, un’impresa che segnerà un punto di svolta decisivo per la sua carriera. Il maestro riuscì a godere per almeno due decenni di un successo incontrastato e ad attirare commissioni da ogni parte d’Italia, al punto da tenere ben due botteghe a Firenze e a Perugia.
La rassegna, con prestiti dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, dal Museo di Arte Antica e di Arte Sacra di Sutri, dal museo del tesoro della Basilica di San Francesco di Assisi, oltre che dalla stessa Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, si snoda in un percorso narrativo articolato in sezioni allestite nelle Sale del Castellare.
La sezione iniziale, dedicata agli artisti che hanno preceduto Perugino, mette in evidenza la straordinaria unità di linguaggio artistico tra i due “versanti” dell’Appennino umbro e marchigiano, segno di un tempo in cui la montagna non era una barriera ma piuttosto un fattore di unità nell’arte e non solo.
Nella seconda sala espositiva l’opera di Perugino viene evocata attraverso le opere di suoi “colleghi” come Giovanni Santi, Bartolomeo della Gatta, Pinturicchio e Signorelli, questi ultimi in parte anche suoi allievi.
La terza sezione presenta il nucleo più importante delle opere di Perugino, realizzate tra il XV e il XVI secolo, prima che Raffaello si trasferisca a Firenze e per Perugino inizi invece una stagione più ripiegata verso il suo territorio.
La sala finale è dedicata all’eredità di Perugino e quindi agli artisti che hanno interpretato la sua lezione dando vita ad una maniera che si è diffusa anche oltre i confini umbro marchigiani.
Perugino ha infatti creato un linguaggio nazionale (anticipando in questo Raffaello e per la prima volta dopo Giotto) da cui deriva una sorta di “manierismo” peruginesco che determina la sua fortuna “italiana”. Il percorso narrativo è arricchito da due contributi video.
Il primo filmato mette a confronto lo Sposalizio della Vergine di Perugino, dipinto nei primi anni del Cinquecento per la cattedrale di Perugia e oggi nel Musée des Beaux Arts di Caen in Normandia con lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la tavola dipinta nel 1504 per la chiesa di San Francesco a Città di Castello e oggi nella Pinacoteca di Brera.
Partendo dalla Consegna delle chiavi, affrescata da Perugino nella Cappella Sistina tra il 1481 e il 1482 e dagli affreschi nel Collegio del Cambio di Perugia, il filmato mette in luce il “debito” verso Perugino e nello stesso tempo il “sorpasso” già compiuto dal giovane Raffaello.
Un secondo video consente ai visitatori di ripercorrere la produzione artistica della maturità di Perugino attraverso una selezione di venti capolavori. La mostra è infine accompagnata da un catalogo scientifico edito da Maggioli Cultura.
C’è chi un tempo, per proteggere i propri risparmi, metteva addirittura i soldi sotto il materasso. Oggi il modo in cui gestiamo il nostro denaro è radicalmente cambiato tanto che a volte non ci rendiamo nemmeno conto di mettere a repentaglio il nostro gruzzolo. Con l’avvento dei pagamenti digitali e degli e-commerce, di cui si è parlato diverse volte su Picchio News, è infatti molto più facile spendere decine e decine di euro senza pensarci due volte e lo shopping online ha aggiunto un nuovo livello di rischi: non solo finiamo spesso con lo spendere più del previsto, ma i nostri dati e il nostro denaro possono esserci sottratti. Per fortuna possiamo mettere in atto alcune buone abitudini che ci permetteranno di continuare a spendere denaro online in sicurezza.
Le giuste attenzioni
Ci sono molti modi per difendere i propri guadagni. I più ovvi, forse, sono quelli riguardanti la nostra stessa attenzione. Ci sono casi in cui, purtroppo, cadiamo vittime in truffe difficili da prevedere. In altri casi, invece, possiamo non dedicare sufficiente cura alla navigazione online tanto da non accorgerci che i nostri dati sono stati rubati. Ovviamente, la prima cosa da fare è evitare di mostrare online di dati della propria carta di credito. Se pubblichiamo quindi una foto su social come Facebook o Instagram, dobbiamo far attenzione che non appaia alcun codice delle nostre carte di credito o dei nostri documenti d'identità. Non sappiamo chi potrebbe appropriarsene! È inoltre fondamentale scegliere delle password difficili da indovinare e diverse per ogni profilo. In questo modo anche nel caso in cui subissimo il furto di una delle nostre password, questa non permetterebbe agli hacker di accedere ad altri nostri profili.È inoltre importante non credere alla cosiddette e-mail di phishing. Questi messaggi sono facilmente individuabili da un occhio relativamente esperto: sembrano e-mail inviate da social media o dai nostri account bancari, o perfino dalle Poste Italiane, che ci comunicano di un problema con il nostro account. Nella e-mail ci viene richiesto di accedere al nostro profilo tramite un link. Si tratta però di una truffa che porta al furto delle nostre credenziali di accesso da parte dei truffatori. In molti casi è facile notare se si tratta di phishing: l’indirizzo e-mail del mittente non è quello ufficiale del sito, il messaggio presenta errori grammaticali o di lingua, non sono presenti né il nostro nome né altri dettagli del nostro profilo.
Affidarsi alle giuste piattaforme
È però anche di fondamentale importanza affidarsi alle giuste piattaforme che implementano sistemi dedicati alla protezione dei nostri dati e dei nostri risparmi. Talvolta, infatti, i siti sono vittime di attacchi hacker che, anche se siamo stati attenti a tutelare le nostre informazioni, rubano i dati degli utenti presenti sulla piattaforma. Prima di tutto, quindi, è importante che l’indirizzo del sito presenti la sigla HTTPS la quale indica la presenza di un protocollo di sicurezza riguardante la comunicazione tra computer e rete. Quando effettuiamo spostamenti di denaro importanti, inoltre, è fondamentale affidarsi a siti protetti dalle crittografia SSL o TSL, ma non solo. Alcune piattaforme implementano ulteriori sistemi di protezione dei dati degli utenti, soprattutto se sul sito vengono effettuati molte transazioni.Molti e-commerce, ad esempio, si affidano ad antivirus come Avast per proteggere ulteriormente la loro piattaforma, mentre, come spiegato invece da Vegas Slot Online, i casinò digitali più affidabili per gli utenti italiani sono quelli provvisti della certificazione ADM che assicura al giocatore che la piattaforma sia affidabile, utilizzi sistemi di pagamento sicuri e offra una buona assistenza clienti in caso di problemi. Fortunatamente quando accediamo a un sito web è facile reperire queste informazioni: sono infatti spesso riportate sul fondo della pagina o in sezioni dedicate della piattaforma. È infine importante assicurarsi che i siti scelti offrano sistemi di pagamenti sicuri e tracciati. Tra questi spiccano ad esempio i portafogli elettronici come PayPal, che si offre come intermediario tra le dispute da cliente e venditore, i pagamenti tramite circuito Visa o Mastercard o il bonifico bancario, che permette all’utente di essere tutelato dalla propria banca in caso di problemi.
Fare shopping online è estremamente semplice, a volte anche fin troppo. Quando facciamo acquisti in rete, infatti, i nostri dati personali e bancari sono a rischio. Non dobbiamo però farci prendere dal panico: possiamo tutelarli senza troppa fatica facendo attenzione alle nostre abitudini in rete e scegliendo di affidarci a siti sicuri e protetti.
Cari lettori bentornati nella mia consueta rubrica settimanale che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nella regione Marche e in Italia. Purtroppo le notizie non sono positive. Con il diffondersi della variante Delta i contagi sono schizzati in alto, quasi raddoppiati, un po' in tutta Italia, con lo scoppio di vari focolai.
Lo scorso anno ad inizio luglio si era toccato il minimo dei contagi e poi era cominciata una lenta risalita che ha accelerato fino alla seconda ondata autunnale. Purtroppo anche quest'anno abbiamo avuto un'inversione di tendenza nella prima settimana di luglio, ma molto più violenta.
Vediamo che la risalita dei contagi trascina, come prevedibile, le grandezze ospedaliere che hanno quasi azzerato la loro discesa e quasi sicuramente presto ricominceranno a salire.
La nuova variante risulta essere 3 volte più contagiosa delle precedenti, con una maggiore capacità di creare super diffusori asintomatici o pre sintomatici.
Come detto nelle regioni le cose vanno maluccio un po' ovunque...purtroppo le Marche sono tra quelle che presentano dati peggiorati.
Continuiamo a dare uno sguardo al Regno Unito dove si sta effettuando una politica, a mio parere assurda, ovvero quella di lasciar correre i casi. Ingressi ospedalieri e decessi seguono, infatti, di pari passo l'impennata dei contagi.
Il vaccino mantiene però il coefficiente di letalità del virus molto basso, attorno allo 0.3%, I dati parlano di una riduzione del rischio di ospedalizzazione e decesso di circa il 90% con il ciclo completo di 2 dosi, mentre con la variante Delta la protezione della sola prima dose è abbastanza ridotta rispetto alle varianti precedenti.
Il mio invito è certamente a vaccinarsi specie per le categorie a rischio e soprattutto di non pensare che una sola dose possa bastare poichè con l'arrivo della Delta - per una protezione completa - serve assolutamente il completamento del ciclo.
La scelta di lasciar correre i casi con una campagna vaccinale in corso è a mio avviso alquanto errata poichè si aumenterebbe da un lato la probabilità di nascita di nuove varianti resistenti al vaccino e dall'altra si rischia di far infettare persone che si stanno vaccinando. Una parte della popolazione vaccinata permette di tenere i contagi sotto controllo con restrizioni inferiori a prima, specie ora che è estate, ma è ancora troppo presto per toglierle completamente.
Un evento per festeggiare il neo campione d’Europa Roberto Mancini.
La giunta regionale delle Marche sta 'lavorando' per organizzare un evento con il ct della Nazionale di calcio Roberto Mancini, marchigiano di Jesi e testimonial della campagna di promozione turistica regionale, dopo la vittoria azzurra agli Europei di calcio.
"Siamo contenti di avere un'opportunità - riferisce il presidente Francesco Acquaroli senza entrare nei dettagli - di festeggiare insieme a lui questo successo straordinario per la nostra Nazionale che è anche un'iniezione di fiducia per il Paese che vuole ripartire e il riscatto che cerchiamo con la nostra regione".
"Avere anche alcuni giocatori insieme al ct? Per ora non ci sono ipotesi sul tavolo, - conclude Acquaroli - . Cerchiamo di organizzare un momento nel rispetto delle precauzioni anti-Covid per condividere questo successo".
Tempo di calciomercato e tempo di Europei, di calcio giocato. L'estate italiana di tutti gli appassionati di calcio si sta strutturando secondo questi due filoni narrativi: da un lato gli affari di calciomercato che coinvolgono tutte le squadre a partire dai top club di Serie A e via via a scendere, dall'altro il format itinerante degli Europei che dopo dei gironi senza troppe sorprese ha visto dei turni a eliminazione diretta ricchi di partite al cardiopalma e di colpi di scena.
Vicende di calciomercato che, in ambito regionale, stanno coinvolgendo ovviamente la grande novità rappresentata dall'Ancona-Matelica: il club che ha stupito nel suo primo anno nella categoria Lega Pro ha deciso di accettare la proposta e di trasferirsi nel capoluogo marchigiano e da agosto sarà il Del Conero a ospitare le partite casalinghe del neonato club comandato dal presidente Mauro Canil. Il primo cosiddetto colpo di calciomercato è stata la conferma del mister Gianluca Colavitto, alla terza stagione consecutiva sulla panchina biancorossa.
Come detto, però, per ora gli interessi per il calciomercato sono ancora parzialmente sopiti, nonostante stiano già prendendo forma diversi affari di massima importanza per i club dei piani alti e per chi occupa stabilmente le prime posizioni di Serie A: dalla cessione di Hakimi da parte dell'Inter, all'interessamento della Juventus per Manuel Locatelli, proprio una delle principali rivelazioni di questi Europei, da Calhanoglu (direzione Inter) e Donnarumma che hanno lasciato il Milan con le spalle al muro, a Napoli, Roma e Lazio che stanno parlando fittamente con i rispettivi allenatori per rinforzare le proprie rose.
Infatti, è il calcio giocato a tenere banco. Sono le stesse scommesse su Euro 2020 a testimoniare come il torneo sia diventato sempre più interessante, appassionante e imprevedibile. Un torneo che è nato con formule sicuramente innovative: da un lato l'ideazione di disputare le partite in dodici Paesi e dodici stadi diversi, a simboleggiare anche una ripresa post-pandemia che possa abbracciare indistintamente tutto il continente europeo; dall'altro il ripescaggio delle quattro migliori terze alla fine dei gironi, di modo da allungare di un turno a eliminazione diretta il torneo.
Una scelta, soprattutto la seconda, che si è rivelata azzeccata. Ai quarti di finale si sono infatti presentate ben tre terze qualificate nei rispettivi gironi (Svizzera, Repubblica Ceca e Ucraina), tante quante sono state le prime classificate ad essere giunte a questo punto della competizione. Scelte che hanno dato respiro all'immagine della UEFA agli occhi internazionali dopo le diverse problematiche dettate dalla questione Superlega prima e dal supporto dei diritti LGBTQ+ e della lotta al razzismo poi.
Danish commentators going crazy over Pasalic"s equaliser against Spain 😂 #CRO pic.twitter.com/3WLCC9AbUv
— Abdi (@Abdi1922) June 29, 2021
I gironi non avevano mostrato segnali preoccupanti per tutte le principali contendenti del trofeo: l'Italia ha agevolmente dominato il proprio girone così come fatto dall'Olanda, dal Belgio e dall'Inghilterra. Il girone di Francia, Portogallo e Germania ha sì regalato spettacolo, con una serie di gagliarde prestazioni sul campo da parte dell'Ungheria, ma senza arrivare poi a escludere una delle tre squadre favorite. Spagna e Croazia avevano faticato, ma senza mai mettere a repentaglio il proprio passaggio al turno successivo.
Le grosse sorprese sono arrivate agli ottavi di finale, con partite che rimarranno nell'immaginario e nella memoria collettiva per lungo tempo: ecco perché è inevitabile che, in questo preciso momento, sia il calcio giocato a prendere il sopravvento sulle dinamiche di calciomercato. Il roboante 4-0 con cui la Danimarca di Eriksen ha spazzato via il Galles e la vittoria ai supplementari dell'Italia contro una tenace Austria hanno aperto un turno che ha vissuto i suoi attimi più palpitanti con le partite tra Spagna e Croazia e tra Francia e Svizzera.
La prima è finita con uno spettacolare 5-3 ai tempi supplementari, dopo che la Croazia aveva rimontato un parziale di 3-1 proprio con il goal del pareggio siglato nei tempi di recupero dall'atalantino Mario Pasalic. Francia-Svizzera sembrava invece una partita dal risultato scritto, mentre si è dimostrata uno scontro dai mille volti: il vantaggio degli elvetici con Seferovic, il rigore sbagliato da Rodriguez e di conseguenza la Francia che approfitta del mancato colpo del KO mettendo a segno tre gol. Partita finita? No: la Svizzera, in maniera rocambolesca, pareggia al novantesimo minuto per poi vincere ai rigori, con il calcio dagli undici metri decisivo sbagliato da Mbappè.
🧤 SOMMER PARA IL RIGORE A MBAPPÉ😮 La Svizzera elimina la Francia agli ottavi➡️ https://t.co/RJeZAz5dGH🎥 @AAlciato#SkySport #SkyEuro2020 #EURO2020 #FranciaSvizzera #Mbappé #Sommer pic.twitter.com/MUxy3cD3u1
— skysport (@SkySport) June 28, 2021
Spettacolo, colpi di scena, e livelli di calcio altissimo: sono gli Europei a prendersi la scena in questa estate italiana.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2381 tamponi: 1254 nel percorso nuove diagnosi (di cui 525 nello screening con percorso Antigenico, con sei positivi rilevati) e 1127 nel percorso guariti (un rapporto positivi testati del 1,7%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 21 di cui 6 nella provincia di Macerata, 2 nella provincia di Ancona, 7 nella provincia di Pesaro-Urbino, 2 nella provincia di Fermo, 1 extra regione e 3 nella provincia di Ascoli Piceno.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (4 caso rilevati), contatti stretti di casi positivi (5 casi rilevati) e contatti in ambito domestico (7 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (1 caso rilevato) e 3 ancora in attesa di approfondimento epidemiologico.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza all'1,7% oggi, rispetto al 2,5% registrato ieri.
In aumento di una unità il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche rispetto a ieri: sono undici tra i quali due in Terapia intensiva (a Marche Nord), nove in reparti non intensivi mentre le Semintensive restano Covid-free. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nessun decesso correlato alla pandemia registrato nelle ultime 24 ore: il numero di vittime resta 3.038.
Intanto gli ospiti di strutture territoriali restano 11 e non ci sono assistiti Covid-positivi nei pronto soccorso. Diminuiscono anche i numeri dei contagiati in isolamento domiciliare: 1.339, +20 rispetto a ieri).
“Rispetto alle notizie apparse ieri, che vorrebbero le Marche potenzialmente tra le Regioni a rischio di tornare in “zona gialla”, vorrei ricordare alcuni dati forniti dal Servizio Salute.
Il primo è che per andare in “zona gialla”, con le normative attuali, occorre registrare 50 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti. Mentre la media nazionale attualmente è di 11 nuovi positivi settimanali su 100 mila abitanti, nella nostra regione il dato ad oggi è di 14,45, cioè di fatto nell’ultima settimana abbiamo avuto in assoluto 51 nuovi positivi “in eccesso” rispetto alla media nazionale, circa 7 casi al giorno in più”. Attualmente siamo molto lontani dal raggiungere i numeri che ci potrebbero riportare in zona gialla e di fatto siamo in linea con la media nazionale". È quanto afferma, in una nota, il presidente regionale Francesco Acquaroli, il quale fa il punto riguardo la situazione Covid.
Mi preme aggiungere inoltre che nonostante i dati così esigui, il numero dei tamponi che noi effettuiamo giornalmente, nel tentativo di individuare e tracciare i positivi, ha raggiungo anche i 3000 giornalieri proprio per cercare di circoscrivere il virus ed evitare eventuali focolai. Ricordo anche che il numero dei ricoverati in questo momento per Covid nelle strutture sanitarie regionali è di 10 persone in tutto.
Questa mattina sono stato raggiunto dalle telefonate allarmate degli operatori turistici che dopo gli articoli di ieri stanno registrando molteplici disdette con conseguenti riscossioni di caparre. Io invito tutti ad essere attenti nel dare le informazioni, perché vorrei si evitassero danni economici ingenti a causa di una diffusione non veritiera dei dati inerenti la pandemia.
Facciamo attenzione perché nessuno di noi vuole apparire superficiale davanti alla gestione di questa crisi sanitaria, ma classificare una regione come potenzialmente a rischio per una differenza di circa 4 casi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti, e ampiamente sotto il dato che farebbe scattare la zona gialla, non sembra prevenzione quanto piuttosto un allarmismo attualmente ingiustificato”.
La Rete delle Elisuperfici Marchigiane (REM) nei prossimi giorni si arricchirà di una nuova elisuperficie adibita al volo notturno, a garanzia e copertura dei territori dell’Unione Montana del Montefeltro. Lo rende noto l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini.
L’elisuperficie, sita nel Comune di Sassocorvaro (PU), a seguito dei lavori di adeguamento e del completamento del relativo iter autorizzativo, è ora pronta a ospitare l’eliambulanza Icaro nell’arco delle 24h per qualsiasi esigenza di carattere sanitario.
“Questo intervento - dichiara Saltamartini - rende possibile il soccorso per i casi più gravi e l’abbattimento dei tempi di ricovero presso l’Ospedale Regionale di Torrette DEA di 2 livello per tutti i cittadini dell’area del Montefeltro garantendo le cure più appropriate.
Il potenziamento della rete REM è un percorso che l’Assessorato alla Sanità vuole portare a compimento prima possibile, essendo finalizzato a rendere più capillare e distribuita la presenza di elisuperfici nel territorio marchigiano, con particolare riguardo alle aree montane.
Dopo l’incontro con i sindaci e le associazioni rappresentative del territorio avevo assunto questo impegno – ha aggiunto l’assessore alla Sanità - per portare l’ospedale sul territorio e oggi possiamo dire che questo piccolo ma fondamentale passo lo abbiamo compiuto.
Mi piace sottolineare che quando le istituzioni collaborano le cose possono funzionare meglio, come la nazionale di calcio - conclude Saltamartini- e per questo devo ringraziare il sindaco di Sassocorvaro, il Presidente dell’Unione montana e tutti i sindaci di quella bellissima ma svantaggiata zona della nostra regione”.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 845 tamponi: 359 nel percorso nuove diagnosi (di cui 80 nello screening con percorso Antigenico) e 486 nel percorso guariti (un rapporto positivi testati del 2,5%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 9 di cui nessuno nella provincia di Macerata, 7 nella provincia di Ancona, 1 nella provincia di Fermo e 1 nella provincia di Ascoli Piceno.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (3 caso rilevati), contatti stretti di casi positivi (5 casi rilevati) e contatti in ambito domestico (1 caso rilevato).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente (anche a causa dell'incidenza del weekend): incidenza al 2,5% oggi, rispetto al 3,5% registrato ieri.
Stabile il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche rispetto a ieri: sono dieci tra i quali due in Terapia intensiva (a Marche Nord), otto in reparti non intensivi mentre le Semintensive restano Covid-free. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nessun decesso correlato alla pandemia registrato nelle ultime 24 ore: il numero di vittime resta 3.038.
Intanto gli ospiti di strutture territoriali restano 11 e non ci sono assistiti Covid-positivi nei pronto soccorso. Diminuiscono anche i numeri dei contagiati in isolamento domiciliare: 1.319, -5 rispetto a ieri).
Sara Pedri è una ginecologa 31enne di Forlì, innamorata della sua professione, in servizio all’ospedale di Trento, dove arriva a metà novembre dello scorso anno dopo aver vinto il concorso, e dopo aver concluso brillantemente la laurea specialistica a Catanzaro.
In pochi mesi la sua passione per il lavoro si trasforma in un incubo: il suo sguardo si spegne, la sua voce squillante si affievolisce, il suo sorriso sparisce, smette di mangiare. Quando si reca a Forlì a trovare i suoi genitori, la trovano deperita in modo preoccupante. La situazione nell’ambiente lavorativo per Sara era diventata insostenibile, non ne fa mistero: le vessazioni sul lavoro le tolgono “linfa vitale” ma lei resiste: “ non mollo” scriveva alle amiche ed al fidanzato.
A marzo Sara sparisce, dopo aver dato le dimissioni dall’ospedale in cui aveva preso servizio pochi mesi prima
Solo dopo la sua sparizione si è sgretolato il muro di omertà ed anche le sue colleghe cominciano a denunciare che la dottoressa è stata vittima di gravi persecuzioni professionali sul posto di lavoro: i racconti e le denunce fatti sui frequenti episodi di mobbing, a quanto pare all’ordine del giorno in quel reparto di ginecologia, giungono però quando oramai si teme il peggio: il ritrovamento della sua auto abbandonata nei pressi di un ponte a 40 Km da Trento ed il riconoscimento di tracce di Sara da parte dei cani molecolari nei pressi di un dirupo a ridosso del lago di Santa Giustina, non lontano da dove è stata rinvenuta la macchina, hanno fatto pensare al gesto estremo.
La Procura ha aperto un fascicolo e l’Azienda sanitaria ha avviato un indagine interna, mentre il Ministero della Salute ha inviato ispettori ministeriali che parleranno con le altre dipendenti, acquisiranno materiale, raccoglieranno ogni informazione utile per comprendere cosa accade nel reparto dove in due anni si sono già dimesse 11 persone.
I dipendenti del reparto hanno parlato di “abusi di potere, minacce continue e umiliazioni”. In altre parole di mobbing.
Il mobbing si concretizza in una forma di terrore psicologico sul posto di lavoro esercitata da parte di un superiore gerarchico (cd. bossing o mobbing verticale) o dai colleghi (cd. mobbing orizzontale): questi con intento persecutorio, ripetutamente, per un lasso di tempo significativo, vessano con denigrazioni, messaggi ostili ed ogni altra azione moralmente scorretta il lavoratore preso di mira.
Tali comportamenti protratti nel tempo, quotidianamente, comportano gravi danni per la salute del dipendente: gli esperti dichiarano accertate importanti patologie derivanti dal mobbing: stress, ansia, depressione, aritmie, malattie dell’apparato cardio circolatorio, malattie legate al sistema immunitario, gastriti.
Il disagio psico fisico, quello procurato dal mobbing, può far entrare la vittima già prostrata dalle vessazioni, e quindi fragile, in una spirale che può condurre al suicidio.
Quanto alla denuncia di queste situazioni, la maggiore criticità sta nel fatto che per dimostrare la condotta lesiva perpetrata ai danni della vittima di mobbing servono i testimoni. Ed i testimoni sono i colleghi di lavoro, raramente disposti a testimoniare, soprattutto quando il mobbing è attuato dal datore di lavoro, poichè temono ripercussioni personali.
Consapevole di questa difficoltà la vittima si sente sempre più isolata ed impotente ed è questa la fase più pericolosa in cui si possono aggravare i disturbi psico fisici.
In una società civile come dovrebbe essere la nostra, lo spirito di colleganza, di solidarietà, potrebbero essere i più validi e concreti aiuti per evitare l’isolamento e la disperazione di queste vittime: quando ciò non accade, o accade “troppo tardi” l’individualismo, l’egoismo utilitaristico avranno vinto. Il resto saranno solo vuote parole di circostanza.
(Foto Ansa)
Il marketing digitale al centro delle strategie delle PMI italiane durante la pandemia di Covid-19: l'Osservatorio Piccole Imprese di GoDaddy, l'azienda che supporta gli imprenditori di tutti i giorni fornendo loro gli strumenti necessari per far crescere il proprio business online, condotto dalla società di ricerca Kantar, ha preso in esame 5100 piccole e medie imprese in Italia, Germania, Francia e Spagna. Sotto la lente d’ingrandimento proprio le scelte strategiche dell’ultimo anno.
Secondo il report di GoDaddy il 62% delle piccole imprese italiane possiede un sito web, di queste il 71% svolge attività di marketing e promozione attraverso il proprio sito o i propri canali social media.
Facebook è ancora il social network più utilizzato in Italia (86%), seguito da Instagram (58%). Il 36% delle piccole imprese italiane utilizza anche LinkedIn, chiude al 18% Twitter, contro il record della Spagna del 31%.
WhatsApp è stato usato come canale per promuovere servizi e prodotti e mantenere il contatto con i clienti dal 54% delle piccole imprese italiane che utilizzano i social media per scopi di marketing: secondo l'Osservatorio di GoDaddy, l’app di messaggistica è stata lo strumento più utilizzato soprattutto da piccoli ristoranti, negozi al dettaglio, artigiani e aziende ortofrutticole a conduzione familiare.
"In quest’ultimo anno si è vista un’accelerazione della penetrazione degli strumenti di marketing digitale nelle piccole imprese italiane, soprattutto in quei settori che prima si affidavano quasi interamente ai canali di vendita fisici, come il retail, la piccola ristorazione, i negozi di alimentari e artigianato”, spiega Gianluca Stamerra, Regional Director di GoDaddy per Italia, Spagna e Francia. "Tuttavia, ci sono ancora un po' di resistenze verso gli strumenti digitali. Per questo GoDaddy è fortemente impegnata a educare e formare gli imprenditori sulle potenzialità del digitale nel supportare il loro business quotidiano, attraverso corsi e incontri come la School of Digital, un ciclo di lezioni gratuite tenute da esperti del mondo digital per aiutare gli imprenditori a ridurre il gap di competenze.
Per quanto riguarda le attività di marketing, le imprese italiane intervistate hanno mostrato di prediligere quelle online (48%) rispetto a quelle offline (40%), con una nicchia del 27% che predilige una forma ibrida tra online e offline. Rimangono ancora poco esplorate alcune nuove attività di marketing digitale: solo il 7% ha infatti attivato campagne di influencer marketing e solamente il 2% ha invece sfruttato la popolarità dei podcast.
Mentre a Cagliari erano esplosi i festeggiamenti in strada per la vittoria della Nazionale contro la Spagna martedì scorso, lui stava facendo il suo lavoro: Alessandro, in sella al suo scooter, 51 anni, portava pizze e bibite a domicilio ma quella sera, in un attimo, è stato circondato da un gruppo di ragazzi, che partecipavano alla festa in piazza per l’Italia e che hanno iniziato a colpirlo: manate sul casco, calci alle ruote dello scooter, sino a che l’uomo è caduto a terra ed ancora, circondandolo gli stavano sopra.
“Quelli che mi hanno aggredito erano certamente ubriachi, mi sono spaventato ma sono riuscito a divincolarmi e scappare”. Accanto al racconto della paura provata c’è anche il ringraziamento per i gesti di solidarietà ricevuti, soprattutto quello di un ragazzo ed una ragazza che lo hanno aiutato e, temendo gli avessero rubato le pizze, volevano ripagargliele.
Oggi Alessandro è stato ricevuto in Comune dal Sindaco di Cagliari (luogo in cui è avvenuto l'episodio ndr), che si è scusato ufficialmente a nome di tutta la città per il gesto inqualificabile ed ha comunicato che alcuni dei giovani autori dell’assalto erano già stati identificati. Alla notizia il rider con estrema dignità ha dichiarato di non avere “nessun desiderio di vendetta per quei teppisti” ma ha richiesto più controlli per evitare che ciò che è successo a lui non accada ad altre persone.
Non si può dire che quei ragazzi “hanno superato i limiti del festeggiamento perchè erano ubriachi”. Ciò che è accaduto nasce da una cultura “violenta”, da branco a tendenza delinquenziale.
E’ lo stile di vita violento che facilita situazioni sociali che promuovono l’assunzione esagerata di alcolici: e in un circolo vizioso, l’alcool perpetua la violenza.
Questo è un esempio di una intrinseca disposizione all’aggressività che va fortemente condannata anche se non ci sono state fortunatamente gravi conseguenze per la vittima.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2280 tamponi: 1253 nel percorso nuove diagnosi (di cui 589 screening con percorso Antigenico) e 1027 nel percorso guariti (un rapporto positivi testati del 2,8%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 35 di cui nessuno nella provincia di Macerata, 16 nella provincia di Ancona, 4 nella provincia di Pesaro-Urbino, 0 nella provincia di Fermo, 14 nella provincia di Ascoli Piceno e 1 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (4 caso rilevato), contatti stretti di casi positivi (11 casi rilevati), contatti in ambito domestico (13 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (1 caso rilevato), contatti in ambiente di vita/socialità (1 caso rilevato), contatti con provenienza extra-regione (1 caso rilevato).
Nel percorso Screening sono stati effettuati un totale di 589 test antigenici, con la conseguente rilevazione di 8 soggetti positivi: un rapporto positivi/testati pari all'1%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un leggero incremento rispetto alla giornata precedente (anche a causa dell'incidenza del weekend): incidenza al 2,8% oggi, rispetto al 2,1% registrato ieri.