“Siamo soddisfatti che sia stata approvata in modo unanime una risoluzione che ha recepito tutti i contenuti proposti da un documento della Lega illustrato dal collega Andrea Maria Antonini – dichiarano il capogruppo Renzo Marinelli e i consiglieri regionali del Carrroccio- Il dibattito avvenuto in aula ha sancito una netta linea di demarcazione tra passato e futuro: la Lega ha ribadito che lo stato dell’arte della ricostruzione materiale e le prospettive di quella socio-economica sono tali da non consentire ulteriori indugi.”
La Lega era già sul pezzo dallo scorso dicembre quando ha presentato una proposta di legge di deputati Patassini e Marchetti concepita per capitalizzare l’esperienza delle ZES strutturandola a misura del territorio del Sisma Centroitalia.
“È una PdL che, nei contenuti, tiene ben presente quali siano le necessità dei territori terremotati – spiegano Marinelli e i consiglieri Lega – Sappiamo bene che non tratta solo di colmare le asimmetrie economiche e logistiche, ma di ripensare un modello di sviluppo socio-economico che sia da volano per tutte le Marche, beneficiando della posizione strategica di fulcro nel collegamento tra Roma e il Mare Adriatico. Un dato per tutti: la PdL prevede che i centri decisionali ed operativi siano ubicati all’interno del cratere”.
Nel dettaglio, con il documento unitario si impegna la giunta ad attivarsi anche in attuazione di quanto previsto dalle politiche nazionali ed europee per l’istituzione di un’area a fiscalità agevolata del cratere nei modi e nelle sedi opportune condividendo le finalità e le misure della PdL Patassini-Marchetti; per la ricostruzione sociale e la microeconomia delle comunità appenniniche consentendo ai comuni di attuare misure di sostegno alla residenzialità di privati garantendo i servizi necessari per contrastare il fenomeno dello spopolamento; per il cofinanziamento dello sviluppo delle imprese esistenti in ogni settore merceologico e l’insediamento di nuove attività economiche, in particolare start-up innovative ed imprese ad alto contenuto tecnologico; per affrontare il problema della mancata ricostruzione delle unità immobiliari private, in particolare le seconde case e quelle con multiproprietari, azione determinante per procedere con la riqualificazione dei borghi prospettata anche dal programma di legislatura; a promuovere ogni opportuna azione diretta alla realizzazione della pedemontana che unisce l’alto fabrianese all’ascolano.
“Su un tema che coinvolge migliaia di cittadini marchigiani intrappolati dall’immobilismo della regione abbiamo definito finalmente una linea prioritaria di intervento da porre al centro di dell’azione dei governi regionale e nazionale concludono Marinelli e i suoi consiglieri - Come Lega, ancora una volta, abbiamo affrontato il tema in maniera seria attraverso proposte efficaci che abbiamo voluto e saputo costruire andando oltre le appartenenze”.
"Una data certa per le riapertura delle attività della ristorazione e della somministrazione, delle imprese dell’intrattenimento da ballo, delle imprese balneari e delle imprese che operano nel catering e banqueting"
E’ la richiesta forte e chiara emersa nel corso della manifestazione Confcommercio Marche-Fipe (la Federazione dei Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio) che si è tenuta questa mattina, sotto una pioggia che via via si è fatta più insistente, nel piazzale della Sede Direzionale Confcommercio Marche Centrali di Ancona in via Sandro Totti luogo individuato per motivi di sicurezza. La mobilitazione, di carattere nazionale, è stata indetta per protestare contro i provvedimenti del Governo che oltre a non sostenere adeguatamente il settore sta tentennando pericolosamente sul tema delle riaperture come ha ricordato il Direttore Confcommercio Marche prof.Massimiliano Polacco presentando l’iniziativa: “La crisi generale che sta colpendo la categoria non è più sostenibile – le sue parole –. Per questo siamo qui a richiedere un impegno preciso al Governo e alla Politica: vogliamo una data certa per ripartire in sicurezza”.
Il cuore della manifestazione nazionale è stato Roma dove hanno parlato il Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Carlo Sangalli e il Presidente Fipe-Confcommercio, nonché Vice Presidente Vicario di Confcommercio, Lino Stoppani che hanno ribadito le ragioni di una protesta civile ma determinata. All’ ‘Assemblea in piazza’, come è stata denominata questa mobilitazione, di Ancona hanno partecipato anche alcuni rappresentanti istituzionali per supportare le richieste di Confcommercio Marche. Presenti il Vice Presidente della Regione Marche Mirco Carloni, il Sindaco di Ancona Valeria Mancinelli e il Presidente della Camera di Commercio Gino Sabbatini che hanno dato il loro contributo esprimendo il sostegno al mondo dell’imprenditoria. Poi la parola è passata agli imprenditori e ai collegamenti diretti con le città e tra queste Ancona oltre a Genova, Napoli, Firenze. “Abbiamo voluto dare voce a tutte le Imprese che sono rappresentate dalla Fipe-Confcommercio – ha detto lo Chef stellato Moreno Cedroni Presidente di Confcommercio Marche-Fipe –, per dare un segnale forte al Governo. Per noi #ILFUTURONONsiCHIUDE, per questo Vogliamo riaprire subito in sicurezza!”.
Nel corso della manifestazione sono stati resi noti alcuni dati regionali inerenti il settore. Un quadro drammatico se si pensa che secondo l’Ufficio Studi Confcommercio Marche nel 2020 sono stati persi 4 miliardi E 700 mila euro , con una flessione del -12% del PIL. Solo il comparto della ristorazione ha perso 1 miliardodi euro di PIL. Il crollo dell’occupazione nel territorio è di 65.000 unità di cui 38 mila del settore Turismo e Ristorazione. (anno 2020). Per i primi 3 mesi del 2021 si ipotizza una perdita di 2 miliardi di euro (per il settore Terziario) nel territorio delle Marche (i saldi e la Pasqua incidono pesantemente in tutto il settore commercio e ristorazione, in particolare per il comparto Abbigliamento Moda). La ristorazione nelle Marche ha perso oltre 450 milioni di euro nei primi 3 mesi del 2021.
Dati che definire allarmanti è riduttivo, per questo l’appello del Presidente Confcommercio Marche Centrali Giacomo Bramucci è sembrato una vera e propria esortazione alla Politica: “E’ necessario – ha detto Bramucci a chiusura della mobilitazione –, far ripartire l’intero comparto del Terziario definendo e programmando le aperture in maniera chiara e definitiva”.
Segnano ancora un forte rialzo le azioni Tod's che a Piazza Affari al momento passano di mano intorno al +8% a 35,6 euro per azione. Il titolo è sotto i riflettori dall'annuncio, lo scorso 9 aprile, dell'ingresso in cda di Chiara Ferragni.
Rispetto al valore della chiusura in Borsa alla vigilia, l'8 aprile, gli acquisti sul titolo hanno portato ad oggi ad un rialzo intorno al 24%.
Già nel 2017 Chiara Ferragni aveva lavorato con Tod's per una mini-collezione (#chiaralovestods) dedicata all'estate in cui aveva reinterpretato due dei campioni d’incassi del gruppo. Ma la capsule collection dai toni del rosa cipria non era bastata, da sola, a risollevare i conti. Tod's, infatti, è passata dai 963 milioni di vendite del 2017 con utile netto di 71 milioni e una posizione finanziaria positiva per 9,3 milioni, ai 940 milioni di ricavi del 2018 con un utile di 47,1 milioni, fino a chiudere il 2020 con 637 milioni di fatturato (-30% sul 2019), un rosso di 73 milioni (46 milioni di profitti un anno prima) e un debito di 124,9 milioni (escludendo i 396,4 milioni delle passività per i contratti di affitto dei negozi). Ecco, quindi, che quattro anni dopo, per l’imprenditrice ed influencer si è spalancata la porta dei vertici di Tod's.
(Fonte Ansa)
La scorsa sul circuito cittadino di Roma è andata in scena la Formula E , ora le mie considerazioni non verteranno sulla gara in sè ma sull‘intero campionato della formula elettrica.
Tale campionato è concepito con auto elettriche, di tipo formula, per essere ecosostenibile , ecologico ed “economico” si disputa nelle maggiori città del mondo con al volante delle auto anche ex piloti di F1.
Ora le auto elettriche, usate in questo campionato, come tutte le auto elettriche del resto, inquinano nel loro ciclo di produzione molto di più che le auto a combustibile fossile, i generatori per ricaricare le batterie delle auto durante le gare sono a diesel e le gare si disputano all’ interno di grandi città, paralizzando, per le giornate di gare economia e viabilità.
Si vocifera inoltre che le auto siano pessime da guidare, ma molti piloti siano obbligati da contratto e rilasciare dichiarazioni entusiaste sulla guidabilità delle vetture medesime.
Considerando tali fatti sembrerebbe un campionato non privo di contraddizioni, quasi un “palcoscenico” per abituare all’ auto elettrica in chiave ecologica e prestante, peccato che le auto e le modalità di utilizzo non siano ne ecologiche e neanche tanto prestanti.
A Porto San Giorgio, nei pressi di Piazza Bambinopoli, dopo un intervento per rissa tra alcuni giovani italiani e stranieri, sulla quale sono ancora accertamenti, identificati cinque 20enni residenti in altro Comune, alcuni noti alle forze dell'ordine per precedenti di polizia, che, senza alcun giustificato motivo, erano giunti nel Comune: i cinque sono stati sanzionati per violazione del divieto di spostamento, per la maggior parte sanzione raddoppiata per la recidiva specifica.È uno dei risultati dei controlli disposti nel Fermano nel fine settimana dal Questore.
Hanno partecipato tutte le forze di polizia e le Polizie Locali nei Comuni della costa per prevenire reati, per la sicurezza dei cittadini e verifica del rispetto delle disposizioni a contrasto della diffusione della pandemia.La sinergia operativa tra le pattuglie della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Capitaneria di Porto e delle Polizie Locali di Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant'Elpidio ha consentito di garantire il presidio dei Comuni del litorale, identificare più di 300 persone a piedi, in particolare in luoghi d'aggregazione, sottoporre ad accertamento 150 veicoli e 55 attività commerciali (nessuna irregolarità rilevata a carico delle attività).
Numerose, invece, le sanzioni irrogate dalla Polizia per violazione di norme anti-Covid. In un gruppo di ragazzi, sei giovani che non utilizzavano o non avevano al seguito i dispositivi di protezione, sono stati identificati in un'area pubblica di Porto Sant'Elpidio e sanzionati.
In nottata, a Fermo, è stata segnalata una accesa lite tra due persone. Giunti sul posto, all'1.40, gli operatori della Volante hanno identificato i due soggetti che, in evidente stato di elevata ebbrezza alcolica, stavano discutendo animatamente a voce alta. Dopo essere riusciti, con non poca fatica, a dividere i due che stavano venendo alle mani", gli agenti hanno ricostruito con i due 30enni i futili motivi della lite.
Riportata la calma, sono stati entrambi sanzionati amministrativamente per il reato di ubriachezza e per la violazione del coprifuoco senza giustificato motivo.
Una vittima del Covid fra gli operai della Astaldi che lavorano nel cantiere della Quadrilatero Ancona-Perugia a Fabriano. Ad annunciarlo, in una nota, i sindacati di categoria Feneal- il, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, insieme alle Rsu del campo base di Borgo Tufico.
"Si tratta di un lavoratore calabrese altamente specializzato che, da decenni, era occupato nel settore edile: lascia moglie e due figli. L'operaio, da giorni, verteva in condizioni critiche causa Covid ed era stato trasferito presso l'ospedale di Senigallia dopo un primo ricovero nella struttura ospedaliera di Fabriano", riferiscono le parti sociali. Non appena appresa la notizia, i suoi colleghi hanno organizzato spontaneamente una raccolta fondi e vogliono donare alla famiglia delle loro ore lavorative.
La stessa Astaldi, tramite il direttore di cantiere, ha già manifestato la volontà di aiutare la famiglia e di organizzare eventi commemorativi per il lavoratore. "Il dolore non deve però cancellare la valutazione attenta di quanto accaduto al lavoratore a seguito del contagio da virus - ammoniscono i sindacati -; invitiamo pertanto tutti i soggetti istituzionali a fare la loro parte per meglio capire se ci sono state eventuali inosservanze o omissioni imputabili a qualsiasi soggetto. Per domani, 13 aprile, era prevista un'assemblea con i lavoratori e, in quella sede, verranno valutate iniziative con gli stessi per commemorare il collega e sensibilizzare la comunità all'evento luttuoso che ci ha colpiti".
(Fonte: ANSA)
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 11 decessi correlati al Covid-19.
Due vittime sono state registrate presso le strutture ospedaliere del Maceratese: si tratta di un 84enne di Civitanova Marche e un 75enne di Jesi che hanno trovato la morte presso il Covid Center.
Cinque decessi sono stati segnalati nei presidi medici anconetani: di cui quattro a 'Torrette' dove sono spirati un 72enne di Fabriano, una 50enne di Matelica (con patologie pregresse), una 74enne di Falconara Marittima e una una 76enne Osimo mentre all'Ospedale di Jesi è deceduta una 85enne di Castelbellino. Nella stessa città si sono spenti, alla Residenza Sanitaria di Villa Serena, una 88enne e una 77enne, entrambe jesine.
Una 86enne di Comunanza ha trovato la morte al nosocomio di San Benedetto del Tronto ed infine nel pesarese, una 89enne di Cerreto d'Esi si è spenta presso la Residenza Sanitaria Galantara.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2792 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (926), mentre sono 464 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 97,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
"Mi farò carico con il ministro Carfagna in merito alla proposta della Zona Economica Speciale perché questo territorio, se lasciato in condizioni di abbandono, corre il rischio che presto possa rientrare nei parametri delle regioni del Mezzogiorno”.
E’ stata questa la promessa del Ministro degli Affari Regionali Maria Stella Gelmini fatta oggi durante la conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Raffello alla presenza del Governatore Francesco Acquaroli, l’Assessore con delega al sisma Guido Castelli e il Commissario Straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini.
Non si è parlato solo della campagna vaccinale in atto e delle possibili riaperture ma soprattutto della situazione in cui versano ancora molte zone dell’entroterra marchigiano ancora alle prese con le ferite provocate dal sisma del 2016: “La quotidianità di oltre 80 comuni, da quasi 5 anni, è ancora toccata da questo dramma – ha introdotto Acquaroli - se da una parte sono stati raggiunti grandi risultati dal punto di vista della ricostruzione, dall’altro occorre imbastire una programmazione forte che consenta a questi territori di pianificare uno sviluppo capace di garantire attrazione e occupazione volte a scongiurare una desertificazione sia economica che sociale – ha evidenziato – il tema centrale che abbiamo posto al Governo verte sul rilanzio delle infrastrutture che sono imprescindibili per i servizi, non ultimo il collegamento con i presidi ospedalieri e l’introduzione di agevolazioni fiscali; tutte situazioni affrontabili attraverso la Zes, senza dimenticare inoltre, la grande partita del Recovery Fund”.
Dello stesso tenore le parole dell’Assesspore Castelli e il Commissario Legnini: “Il terremoto non è una questione che tocca solo la Marche ma tutto il centro Italia –ha affermato l’assessore regionale con delega al sisma - l’attenzione che chiediamo deriva da questa constatazione, ovvero, che l’Italia del centro è in profondissima crisi, ecco perché, la Zes e il Recovery Fund sono le tematiche focali sulle quali abbiamo sollecitato il Governo”.
“La ricostruzione del centro Italia può definirsi transitata in una fase matura nella quale sono consistenti il numero dei cantieri aperti e il ritmo di approvazione delle pratiche – ha illustrato Giovanni Legnini – ora è necessario superare quel dualismo antico che si riscontra tra ricostruzione e sviluppo”.
La parola è poi passata al Ministro, con delega agli affari regionali, Maria Stella Gelmini che ha subito fatto il punto sullo stato dell’arte della campagna vaccinale nel territorio, facendo riferimento alla vista del Generale Francesco Paolo Figliulo nei nuovi hub regionali: “Le Marche hanno pagato un prezzo altissimo durante questa pandemia ma oggi possiamo dire di vedere a portata di mano la fine di questo incubo –ha esordito il Ministro Gelmini - Questa regione sta facendo un grande lavoro in merito al Piano Vaccinale dove quasi il 76% degli over 80 ha già ricevuto la prima dose e oltre la metà è stata vaccinata. Un dato estremamente positivo in quanto il tema delle riaperture andrà di pari passo con l’andamento dei contagi e delle persone vaccinate”.
“Per Governo, questa che è appena iniziata, sarà un settimana cruciale perché saremo chiamati ad esprimerci in merito ad uno scostamento di bilancio poderoso volto a dare un supporto all’economia – ha annunciato - con l’accortezza di non fare solo assistenzialismo ma di provare ad utilizzare le risorse del Recovery, indirizzandole a quelle realtà economiche che versano in una condizione di fragilità”.
Il focus poi si è spostato sulla questione sisma, sviscerata sia dal punto di vista della ricostruzione e del rilancio economico: "Mi farò carico con il Ministro Carfagna in merito alla proposta della Zona Economica Speciale perché questo territorio, se lasciato in condizioni di abbandono, corre il rischio che presto possa rientrare nei parametri delle regioni del Mezzogiorno – ha assicurato Maria Stella Gelmini - il Commissario Legnini ha portato avanti un lavoro straordinario sulla ricostruzione e credo che il suo modello di semplificazione sia da esportare e soprattutto da utilizzare come base sulla quale incardinare le risorse del Recovery Fund – ha sottolineato - sono previsti 1 miliardo e 700 milioni di euro da destinare alla ricostruzione ma il paradigma proposto dalla Regione Marche è quello di porre una grande attenzione alle attività economiche e infrastrutture e nelle priorità dovrà scuramente rientrare la questione relativa alla pedemontana”.
“La Zona Economia Speciale la trovo un idea brillante che sarà decisiva per non far compiere un salto all’indietro a questi territori – ha spiegato il Ministro – la nostra visione deve non solo essere efficace per contrastare l’emergenza sanitaria ma ha l’obbligo di gettare le basi per spingere la ripartenza nel medio periodo. Lo Stato sul Recovery deve costruire un azione programmatica insieme a tutte le Regioni in modo che non sia un opportunità perduta ma da cogliere – ha concluso Gelmini - il rilancio industriale, infrastrutturale e la Zes, rappresentano tre direzioni individuate dalla Regione Marche che il Governo centrale deve incentivare per imprimere accelerazione sulla ripartenza di questi territori”.
“Siamo un partito che si basa sul confronto, per questo oggi porteremo le nostre proposte sulle riaperture a Mariastella Gelmini, Ministro degli Affari regionali del Governo Draghi in quota centrodestra. Noi continuiamo a vedere nel Centrodestra un valore e cerchiamo di fare del nostro meglio per risollevare una Regione che per troppo tempo ha visto soffocare molte attività”.
Questo è quanto annunciato questa mattina dal Capogruppo Fdi alla Camera dei Deputati, On. Francesco Lollobrigida, in conferenza stampa ad Ancona alla presenza dell’On. Emanuele Prisco, commissario regionale Fdi, e dei vertici regionali del partito. Sul piatto la ripartenza post-Covid e la ricostruzione delle aree terremotate.
“La pandemia – prosegue Lollobrigida – non è più un’emergenza, ormai è una crisi sanitaria ed economica. Non possiamo sapere quando finirà la crisi sanitaria, ma non possiamo immaginare che si sacrifichi l’economia di una Nazione in maniera definitiva: le imprese sono state la spina dorsale di questa Regione e possono rappresentare la spinta per la ripartenza delle Marche, ma hanno bisogno di certezze, perché comparti come quello turistico non possono ripartire senza date precise".
"Le proteste dei ristoratori ci hanno molto colpito e, pur condannando sempre ogni forma di violenza, va riconosciuto che le loro istanze sono correttissime - aggiunge Lollobrigida -. Sono sparite le zone gialle dove si potevano svolgere, pur con limitazioni, alcune attività. Perché non far ripartire le attività all’aperto visto che, secondo gli studi, solo un contagio su mille avviene all’aperto? Fratelli d’Italia vuole ragionare su aperture sicure”
"Dobbiamo spingere la campagna vaccinale, mettendo anche le associazioni di categoria in condizione di poter collaborare, permettendo di ripartire il prima possibile – sostiene l’On. Emanuele Prisco, Commissario regionale di Fratelli d’Italia nelle Marche – Non è possibile vedere mezzi pubblici delle grandi città sovraccarichi di cittadini mentre bar e ristoranti, magari con spazi all’aperto, rimangono chiusi. Andremo a chiedere al Ministro Gelmini che il Governo cambi rotta rispetto all’atteggiamento e ai provvedimenti del Governo Conte II”
"Ringrazio Giorgia Meloni, Francesco Lollobrigida e tutta Fratelli d’Italia per citare costantemente il ‘modello Marche’. Le Marche sono una delle prime regioni italiane per partite IVA, l’impegno delle attività economiche familiari piccole o medio-piccole sono fondamentali per il nostro benessere. Il mondo delle partite IVA ha sofferto tantissimo con la pandemia: alcune attività sono rimaste aperte malgrado fossero in perdita, altri hanno chiuso e altri ancora hanno sospeso l’attività. Questo non può accadere ancora, pena il tracollo sociale ed economico e una fortissima depressione dei nostri cittadini. Non dobbiamo abbassare la guardia dal punto di vista sanitario, ma dobbiamo iniziare a progettare il futuro ipotizzando anche una convivenza col virus” ha affermato Carlo Ciccioli, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale.
La stagione balneare 2021 inizia il primo maggio e termina il 3 ottobre per le acque marino costiere e quelle interne dolci degli invasi artificiali (Castreccioni, Borgiano e Fiastra), mentre per le acque balneari fluviali (Ascoli Piceno) l’inizio sarà il 25 giugno e terminerà il 5 settembre 2021.
La qualità delle acque è valutata eccellente per l’86,2% e buona per l’8,3% delle 254 acque di balneazione, con un significativo miglioramento rispetto alla precedente stagione che presentava acque eccellenti per l’80%.
Sono i dati che emergono dalla delibera sulla gestione delle acque di balneazione per la stagione balneare 2021, sulla qualità delle acque e sulle attività di tutela dei bagnanti, approvata questa mattina dalla Giunta regionale su proposta dall’assessore all’Ambiente Stefano Aguzzi.
“L’intensa attività per migliorare il sistema fognario e la depurazione delle acque reflue urbane sta dando ottimi risultati, lo attestano i dati sulla qualità delle nostre acque balneari che nel corso dell’ultimo anno sono migliorate significativamente – dichiara l’assessore –. La Regione si è mossa per centrare due obiettivi: rafforzare la tutela dei bagnanti attraverso la garanzia di conformità delle acque balneari e migliorare la qualità delle stesse aumentando la capacità di depurazione delle acque reflue urbane. Mi preme anche esprimere soddisfazione per l’anticipazione dell’apertura della stagione balneare al 1° maggio e il posticipo della chiusura al 3 ottobre: così vogliamo incoraggiare la ripresa delle attività del settore della balneazione. Ritengo che questo possa essere il primo segnale di una ripartenza più complessiva della nostra economia della quale sono particolarmente fiducioso”.
I controlli sono effettuati come di consueto dall’Arpam (Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche) che nei giorni immediatamente precedenti alla stagione balneare effettuerà i campionamenti su tutte le 254 acque di balneazione e la verifica della loro conformità. Arpam proseguirà nel monitoraggio per tutta la stagione balneare secondo gli indirizzi della Regione.
I potenziali divieti di accesso alle spiagge e alle acque marine balneari, dovuti eventualmente al periodo emergenziale riferibile all’epidemia di Coivid-19, saranno quelli emanati dalle autorità nazionali e regionali. Arpam effettua anche il monitoraggio delle fioriture algali, come Ostreopsis Ovata per il mare e Oscillatoria Rubescens per i laghi, che hanno implicazioni igienico sanitarie in quanto durante le loro fioriture producono tossine.
La Regione Marche investe 1,5 milioni di euro per rilanciare il settore del commercio nel 2021. Su proposta del vicepresidente Mirco Carloni, la Giunta regionale ha approvato e trasmesso alla competente Commissione consiliare dell’Assemblea legislativa, per il previsto parere, il programma di utilizzo delle risorse.
“La situazione che stiamo vivendo e affrontando è veramente difficile. Tra i comparti più colpiti dalle restrizioni imposte dal Covid-19 figura sicuramente quello del commercio che vogliamo sostenere e rilanciare con tutte le opportunità disponibili – afferma il vicepresidente - Oltre ai ristori, previsti da altri provvedimenti, con il Programma 2021 puntiamo anche sugli investimenti. Nostro intendimento è quello di aumentare ulteriormente le risorse nel corso dell’anno, in modo da favorire più imprese commerciali possibili in questa operazione di rilancio post pandemia”.
Il Programma si articola in cinque settori di intervento. I primi due finanziano le piccole e medie imprese commerciali che realizzano ristrutturazioni, ampliamenti e acquisto di attrezzature. A disposizione avranno 1,3 milioni di euro a fondo perduto, parte dei quali riservati alle attività svolte nei comuni sotto i cinquemila abitanti. Il terzo interviene, sempre con contributi a fondo perduto, rafforza la sicurezza delle attività sottoposte al rischio di criminalità con l’installazione di sistemi antintrusione.
Il quarto e il quinto intervento promuovono, da un lato, il settore fieristico e, dall’altro, la diffusione dei negozi di vendita dei prodotti sfusi e alla spina. Sono queste attività che valorizzano, in particolare, le produzioni biologiche, naturali e da filiera corta, con una trasparenza dei prezzi sempre apprezzata dai consumatori.
L’ultimo intervento prevede contributi alle attività iscritte nel registro regionale del commercio equo e solidale per adeguare gli spazi di vendita.
E’ aperta da qualche giorno la lista di adesione alla vaccinazione sul sito dell'Asur e della Regione Marche dedicata agli operatori sanitari e socio sanitari non iscritti agli ordini professionali e non dipendenti delle strutture pubbliche ma che fanno comunque parte della categoria (educatori centri privati, assistenti alla poltrona, oss e altri).
Il link al quale fare riferimento è il seguente: clicca qui.
La Regione Marche ricorda inoltre che gli operatori sanitari e socio sanitari dipendenti delle strutture pubbliche che non si sono ancora prenotati per il vaccino Anticovid19 possono richiederlo direttamente al proprio ente d’appartenenza.
Tutti gli altri soggetti, operanti nelle strutture private, potranno aderire rivolgendosi al proprio Ordine Professionale al quale è stato fornito apposito accesso di prenotazione.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 1810 tamponi: 955 nel percorso nuove diagnosi (di cui 413 nello screening con percorso Antigenico) e 855 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari all'11,6%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 111: 12 in provincia di Macerata, 55 in provincia di Ancona, 10 in provincia di Pesaro-Urbino, 7 in provincia di Fermo, 18 in provincia di Ascoli Piceno e 9 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (22 casi rilevati), contatti in ambito domestico (25 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (26 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (4 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (1 caso rilevato), contatti rilevati in ambito assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (1 caso rilevato), screening percorso sanitario (2 casi rilevati).
Per altri 28 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 413 test e sono stati riscontrati 19 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 5%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra una decrescita rispetto alla giornata precedente: incidenza all'11,6% oggi, rispetto al 16,8% di ieri.
Aumenta di 5 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 862, di cui 129 in terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri). Sono, invece, 29 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 168 pazienti (-4 rispetto alle ultime 24 ore): 50 all'ospedale di Macerata, 66 al Covid Hospital, 18 al nosocomio di Civitanova e 34 a Camerino. Altre 15 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
Hai scoperto della possibilità di giocare online? Scopri come funziona in questo articolo.
Al giorno d’oggi giocare online è una vera e propria realtà, in questo caso però non parliamo di games a cui possono partecipare anche i ragazzi o di siti che permettono di giocare con le carte per passa tempo ma di giochi online che sono autorizzati dagli enti competenti e permettono di giocare d’azzardo comodamente dal divano di casa. Vuoi per la pandemia in corso, vuoi per l’avanzare inesorabile della tecnologia, oggi questi giochi sono particolarmente richiesti e diventati molto popolari. In questo articolo vogliamo parlartene meglio, permetterti di scoprire di cosa si tratta e di come funzionano. Scopri di più proseguendo questa lettura.
Che cos’è il gioco online?
Il gioco online è messo a disposizione da diverse piattaforme e siti web regolarmente registrati e che hanno tutte le autorizzazioni necessarie per legge per lavorare in questo settore. Come puoi immaginare il settore del gioco d’azzardo è regolato da particolari leggi che tutti devono rispettare, sia chi si iscrive sia chi lo propone. Ecco perché chiunque scelga di avvicinarsi a questo settore deve sempre stare attento ad affidarsi a siti seri e regolarmente registrati. Queste regole e norme a cui sono sottoposti permettono di tutelare non solo l’azienda ma anche il giocatore durante le sue sessioni di gioco, sia per quanto riguarda i pagamenti, le vincite, le perdite, che i dati sensibili e finanziari. Online troviamo diverse piattaforme ognuna delle quali ci mette davanti la possibilità di giocare a uno o più giochi. Solitamente, vista la grande popolarità degli ultimi mesi, queste piattaforme offrono una vasta quantità di giochi differenti tra cui scegliere, vi sembrerà perciò di entrare in un casinò dove avrete la possibilità di scegliere il gioco più idoneo a voi.
Come funziona?
Per poter giocare è necessario registrarsi e non è sufficiente inserire una mail e i dati anagrafici. Dovrai infatti mettere a disposizione del sito anche i tuoi dati finanziari, i tuoi dati di riconoscimento, la copia della tua carta di identità o di un altro documento di riconoscimento, scegliere le credenziali di accesso e stabilire un limite di deposito massimo, solitamente il limite minimo è stabilito dal sito stesso. Una volta che avrete predisposto tutto quanto il sito vi permetterà di giocare, ovviamente però per iscriversi è necessario essere maggiorenni.
Chi stabilisce le regole?
In Italia a stabilire le regole del gioco d’azzardo sia online che offline è l’Agenzia Dogane e Monopoli conosciuta anche con l’acronimo ADM. Questo ente stabilisce tutte le regole da seguire e si occupa di eseguire i controlli per verificare che siano rispettate.
Come funziona il gioco?
Online possiamo trovare slot machine, poker, roulette, altri giochi di carte e tipici del casinò. Ogni volta che vogliamo giocare dobbiamo partecipare economicamente con le quote previste dal sito web o dal tavolo a cui partecipiamo, e come nella vita reale il resto è un’incognita, possiamo perdere oppure vincere ed è proprio per questo che si chiama gioco d’azzardo.
Una scossa di magnitudo 3.1 è stata registrata dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nella provincia di Macerata alle ore 23:13 della serata odierna.
Il comune più vicino all'epicentro, a 3 chilometri dallo stesso, è Valfornace. Il terremoto è stato registrato ad una profondità di 9 chilometri. La scossa è stata avvertita anche nei paesi vicini ma non si registrano danni o feriti tra la popolazione.
Di seguito la tabella rilasciata da INGV dei comuni inclusi entro 20 chilometri dall'epicentro:
Nella notte, inoltre, è stata registrata un'ulteriore scossa di magnitudo 3.0 a 10 chilometri da Visso e con epicentro a Preci, in provincia di Perugia. Il terremoto è stato registrato ad una profondità di 10 chilometri.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 10 decessi correlati al Covid-19.
Quattro le vittime registrate presso l'ospedale di Senigallia: un 69enne di Fabriano, una 73enne di Arcevia, una 61enne di Senigallia e una 73enne di Ancona.
Tre decessi sono stati segnalati, invece, all'ospedale di Pesaro: una 90enne di Mercatello sul Metauro, una 88enne di Gradara e un 69enne di Monte Grimano Terme.
Un 87enne di Jesi e un 86enne di Osimo hanno trovato la morte al nosocomio di Jesi mentre, in provincia di Ascoli Piceno, ha perso la vita un 47enne sambenedettese con patologie pregresse presso l'ospedale cittadino.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita, a causa del Covid-19, 2781 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (926), mentre restano 462 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi (dall'inizio dell'ondata pandemica), nel 97,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
A febbraio di quest’anno la Polizia ha recuperato 35.000 euro e un chilo e mezzo di gioielli che erano stati sottratti ad alcuni anziani residenti a Bologna e a Forlì.
La truffa ha inizio sempre con lo stesso tipo di telefonate alle vittime: “suo nipote è grave, l’unica possibilità di salvarlo è un costoso vaccino anti Covid ”; viene quindi richiesto di far fronte alle spese con contanti o anche con gioielli. I truffatori si presentano poi nelle abitazioni dei malcapitati, ritirano “il bottino” e spariscono.
A Milano nel mese di marzo si sono moltiplicate le segnalazioni per truffe tentate e riuscite dello stesso tipo.
Molti i casi di truffe anche in altri parti d’ Italia, comprese le Marche, perpetrate con modalità diverse ma sempre sfruttando la parola d’ordine: Covid 19. In questi casi i truffatori, spacciandosi per addetti di compagnie elettriche, telefonano agli anziani estorcendo il loro Iban e dati personali con la scusa di “ versare un rimborso per il Covid”, di 90 euro.
In altri casi ancora gli anziani ricevono visite o telefonate da sedicenti operatori sanitari che, con la scusa di “sanificare l’ambiente” o “verificare il loro stato di salute”, una volta ottenuto l’accesso nelle loro abitazioni li derubano.
Numerosi in Italia sono i progetti messi in campo dalle Associazioni in collaborazione con le Amministrazioni locali, con la finalità di prevenire ogni tipo di truffa agli anziani, attraverso una capillare attività informativa, l’attivazione di un numero telefonico dedicato per ricevere le segnalazioni degli anziani ed offrire loro supporto e tutela sia da un punto di vista legale che psicologico.
“Il supporto psicologico è di fondamentale importanza per un anziano che ha subito una truffa”, fa riflettere il Prof. Antonino Giorgi, psicologo psicoterapeuta e vittimologo, docente all’Università Cattolica di Brescia che tra le altre specializzazioni ha quella in psicogeriatria : “il sentimento di vergogna, di colpa, che si trova a provare l’anziano, può essere devastante per la sua esistenza, tanto più se è solo o se subisce una seconda vittimizzazione dalla famiglia che magari lo colpevolizza per essere stato raggirato, giungendo alla conclusione che non può prendersi più cura di sè.
Tali sentimenti di inadeguatezza e di vergogna, non sono connessi tanto con l’entità dei beni che vengono sottratti, quanto piuttosto con la ferita ricevuta nella propria buona fede.”
“L’anziano, soprattutto se isolato, è più fragile e meno resiliente: dopo un evento del genere è difficile reagisca in maniera proattiva . La sofferenza psicologica che ne deriva potrebbe sfociare in un disturbo post traumatico da stress, in un disturbo d’ansia, in un disturbo del ciclo sonno-veglia o in uno stato depressivo, solo per citarne alcuni” chiarisce il Prof. Giorgi.
E’ perciò importante tutelare i nostri anziani, prestare loro ascolto e farli sentire liberi di narrare i loro malesseri o le loro difficoltà senza che si sentano giudicati come “inadeguati”.
Non farli sentiti mai isolati, ma al contrario farli sentire accolti amati e protetti non dovrebbe essere in realtà solo un’ attenzione messa in atto per prevenire il pericolo delle truffe in cui rischiano di incorrere, ma forse dovrebbe essere una predisposizione d’animo sincera e profondamente sentita nella nostra società, spesso troppo disattenta ai bisogni delle persone più fragili.
In questo nostro tempo cosi difficile non dovrebbero trovare spazio truffe o altre incoscienti furbizie egoistiche a danno degli anziani, ma dovremmo tutti pensare alla popolazione anziana come ad un patrimonio di esperienza e saggezza e anche ricordare che per una famiglia su 3 è il primo e spesso unico reddito. Dobbiamo quindi pensare a questo mondo della fragilità come a una risorsa e non gestirlo semplicemente come un onere.
Il 38,79% degli over 80 in Italia è stato vaccinato anche con il richiamo mentre il 68,20% ha ricevuto solo la prima dose. È il dato riportato nel report del governo, aggiornato a questa mattina e dal quale emerge come siano molto più basse le percentuali che riguardano gli italiani tra i 70 e i 79 anni.
Arriverà intanto in Italia la prossima settimana il vaccino di Johnson & Johnson. Si tratta, secondo quanto si apprende, delle prime 184mila dosi circa delle 400-500mila attese entro la fine di aprile. Le fiale dell'unico vaccino monodose dovrebbero arrivare tra martedì e mercoledì all'hub della Difesa all'aeroporto di Pratica di Mare, assieme a 175mila dosi di Astrazeneca. Entro mercoledì, inoltre, Pfizer dovrebbe consegnare in tutta Italia oltre un milione di dosi mentre è prevista sempre per l'inizio della settimana la consegna da parte di Moderna.
Aifa: seconda dose non oltre 42 giorni per Pfizer e Moderna - L'intervallo "ottimale tra le dosi è, rispettivamente, di 21 giorni per il vaccino Comirnaty di Pfizer-BionTech e di 28 giorni per il Vaccino Covid-19 Moderna. Qualora tuttavia si rendesse necessario dilazionare di alcuni giorni la seconda dose, non è possibile superare in ogni caso l'intervallo di 42 giorni per entrambi i vaccini a mRNA. Si ribadisce che per ottenere una protezione ottimale è necessario completare il ciclo di vaccinazione con la seconda dose". È quanto afferma la Commissione tecnico scientifica dell'Aifa nel parere che è allegato alla nuova circolare del ministero della Salute 'Vaccinazione anti Sars-CoV2'.
"La situazione dell'Italia è ancora di estrema gravità, per questo siamo molto preoccupati del numero molto elevato di morti tutti i giorni. La sensazione è che ci sia ancora molto da fare e un po' da resistere e soffrire per i prossimi due mesi. Lo sforzo attuale è di vaccinare il più possibile". Così, durante un incontro online organizzato dal Centro Psicoanalitico di Bologna e dalla Biblioteca Salaborsa, il direttore generale di Aifa Nicola Magrini. "Occorre continuare a fare il massimo - ha aggiunto - per spegnere questa pandemia, come fatto in altri Paesi e si è visto che è possibile".
(Fonte: ANSA)
È di pochi giorni fa l’approvazione del DL 44/2021 che tra le misure per contrastare la pandemia contiene anche una riforma per il presente e il futuro di tutti i concorsi pubblici.
"Il ministro Brunetta inserisce la valutazione dei titoli come passaggio obbligatorio per essere ammessi alle prove d’esame dei concorsi: in sostanza, ciò che prima dava dei punti aggiuntivi nelle graduatorie finali ora sarà richiesto e valutato dall'inizio, sostituendo le attuali prove preselettive". È quanto affermano Pietro Casalotto (Responsabile Lavoro PD Marche) e Giovanni Gostoli (Segretario Regionale PD Marche).
"La conseguenza è purtroppo semplice - spiegano i dem -: la valutazione preventiva di master, corsi, dottorati ed esperienza pregressa, combinata con il sempre altissimo numero di domande di partecipazione rispetto ai posti disponibili, impedirà di fatto di poter anche solo sostenere le prove d’esame a diplomati, laureati anche con il massimo dei voti e lavoratori che non hanno potuto ottenere questi titoli per mancanza di tempo e denaro o perché a inizio carriera".
"E non è tutto: questo decreto si applica anche ai concorsi già avviati che per l'emergenza covid non abbiano ancora iniziato le prove - aggiungono Gostoli e Casalotto -. Stiamo parlando di decine di migliaia di nuovi posti di lavoro nel pubblico impiego in un periodo in cui è necessario andare a rinnovare la pubblica amministrazione per le grandi sfide della ripartenza dopo l’emergenza Covid".
"Non può essere questa la direzione da intraprendere: l'accesso ai concorsi pubblici deve restare alla portata di tutti i cittadini, e a tutti deve essere data la stessa possibilità di dimostrare le proprie capacità nelle prove d’esame, sia che abbiano o meno titoli ed esperienze in più rispetto ai requisiti richiesti. Il PD delle Marche è contrario a quello che è un vero e proprio colpo mortale alla speranza dei giovani e di chi ha scarsi mezzi economici di poter lavorare nella Pubblica Amministrazione e chiede al Parlamento di modificare questa norma: serve una riforma ma non questa" concludono Gostoli e Casalotto.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4753 tamponi: 2450 nel percorso nuove diagnosi (di cui 769 nello screening con percorso Antigenico) e 2303 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 16,9%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 414: 76 in provincia di Macerata, 113 in provincia di Ancona, 107 in provincia di Pesaro-Urbino, 37 in provincia di Fermo, 58 in provincia di Ascoli Piceno e 23 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (59 casi rilevati), contatti in ambito domestico (112 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (123 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (9 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (2 casi rilevati), contatti rilevati in ambito assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (1 caso rilevato), screening percorso sanitario (1 caso rilevato) e 2 casi provenienti da fuori regione.
Per altri 104 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 769 test e sono stati riscontrati 73 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 9%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra una sostanziale stabilità rispetto alla giornata precedente: incidenza al 16,9% oggi, rispetto al 17% di ieri.
Diminuiscono di 23 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 857, di cui 132 in terapia intensiva (-2 rispetto a ieri). Sono, invece, 51 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 173 pazienti (+1 rispetto alle ultime 24 ore): 53 all'ospedale di Macerata, 68 al Covid Hospital, 18 al nosocomio di Civitanova e 34 a Camerino. Altre 16 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.