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Covid-19, arriva in Italia il vaccino Johnson & Johnson: prime dosi in consegna la prossima settimana

Covid-19, arriva in Italia il vaccino Johnson & Johnson: prime dosi in consegna la prossima settimana

Il 38,79% degli over 80 in Italia è stato vaccinato anche con il richiamo mentre il 68,20% ha ricevuto solo la prima dose. È il dato riportato nel report del governo, aggiornato a questa mattina e dal quale emerge come siano molto più basse le percentuali che riguardano gli italiani tra i 70 e i 79 anni.

Arriverà intanto in Italia la prossima settimana il vaccino di Johnson & Johnson. Si tratta, secondo quanto si apprende, delle prime 184mila dosi circa delle 400-500mila attese entro la fine di aprile. Le fiale dell'unico vaccino monodose dovrebbero arrivare tra martedì e mercoledì all'hub della Difesa all'aeroporto di Pratica di Mare, assieme a 175mila dosi di Astrazeneca. Entro mercoledì, inoltre, Pfizer dovrebbe consegnare in tutta Italia oltre un milione di dosi mentre è prevista sempre per l'inizio della settimana la consegna da parte di Moderna.

Aifa: seconda dose non oltre 42 giorni per Pfizer e Moderna - L'intervallo "ottimale tra le dosi è, rispettivamente, di 21 giorni per il vaccino Comirnaty di Pfizer-BionTech e di 28 giorni per il Vaccino Covid-19 Moderna. Qualora tuttavia si rendesse necessario dilazionare di alcuni giorni la seconda dose, non è possibile superare in ogni caso l'intervallo di 42 giorni per entrambi i vaccini a mRNA. Si ribadisce che per ottenere una protezione ottimale è necessario completare il ciclo di vaccinazione con la seconda dose". È quanto afferma la Commissione tecnico scientifica dell'Aifa nel parere che è allegato alla nuova circolare del ministero della Salute 'Vaccinazione anti Sars-CoV2'.

"La situazione dell'Italia è ancora di estrema gravità, per questo siamo molto preoccupati del numero molto elevato di morti tutti i giorni. La sensazione è che ci sia ancora molto da fare e un po' da resistere e soffrire per i prossimi due mesi. Lo sforzo attuale è di vaccinare il più possibile". Così, durante un incontro online organizzato dal Centro Psicoanalitico di Bologna e dalla Biblioteca Salaborsa, il direttore generale di Aifa Nicola Magrini. "Occorre continuare a fare il massimo - ha aggiunto - per spegnere questa pandemia, come fatto in altri Paesi e si è visto che è possibile".

(Fonte: ANSA)

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