"Zona Economica Speciale o Marche come il Mezzogiorno": Gelmini spinge la ricostruzione
"Mi farò carico con il ministro Carfagna in merito alla proposta della Zona Economica Speciale perché questo territorio, se lasciato in condizioni di abbandono, corre il rischio che presto possa rientrare nei parametri delle regioni del Mezzogiorno”.
E’ stata questa la promessa del Ministro degli Affari Regionali Maria Stella Gelmini fatta oggi durante la conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Raffello alla presenza del Governatore Francesco Acquaroli, l’Assessore con delega al sisma Guido Castelli e il Commissario Straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini.
Non si è parlato solo della campagna vaccinale in atto e delle possibili riaperture ma soprattutto della situazione in cui versano ancora molte zone dell’entroterra marchigiano ancora alle prese con le ferite provocate dal sisma del 2016: “La quotidianità di oltre 80 comuni, da quasi 5 anni, è ancora toccata da questo dramma – ha introdotto Acquaroli - se da una parte sono stati raggiunti grandi risultati dal punto di vista della ricostruzione, dall’altro occorre imbastire una programmazione forte che consenta a questi territori di pianificare uno sviluppo capace di garantire attrazione e occupazione volte a scongiurare una desertificazione sia economica che sociale – ha evidenziato – il tema centrale che abbiamo posto al Governo verte sul rilanzio delle infrastrutture che sono imprescindibili per i servizi, non ultimo il collegamento con i presidi ospedalieri e l’introduzione di agevolazioni fiscali; tutte situazioni affrontabili attraverso la Zes, senza dimenticare inoltre, la grande partita del Recovery Fund”.
Dello stesso tenore le parole dell’Assesspore Castelli e il Commissario Legnini: “Il terremoto non è una questione che tocca solo la Marche ma tutto il centro Italia –ha affermato l’assessore regionale con delega al sisma - l’attenzione che chiediamo deriva da questa constatazione, ovvero, che l’Italia del centro è in profondissima crisi, ecco perché, la Zes e il Recovery Fund sono le tematiche focali sulle quali abbiamo sollecitato il Governo”.
“La ricostruzione del centro Italia può definirsi transitata in una fase matura nella quale sono consistenti il numero dei cantieri aperti e il ritmo di approvazione delle pratiche – ha illustrato Giovanni Legnini – ora è necessario superare quel dualismo antico che si riscontra tra ricostruzione e sviluppo”.
La parola è poi passata al Ministro, con delega agli affari regionali, Maria Stella Gelmini che ha subito fatto il punto sullo stato dell’arte della campagna vaccinale nel territorio, facendo riferimento alla vista del Generale Francesco Paolo Figliulo nei nuovi hub regionali: “Le Marche hanno pagato un prezzo altissimo durante questa pandemia ma oggi possiamo dire di vedere a portata di mano la fine di questo incubo –ha esordito il Ministro Gelmini - Questa regione sta facendo un grande lavoro in merito al Piano Vaccinale dove quasi il 76% degli over 80 ha già ricevuto la prima dose e oltre la metà è stata vaccinata. Un dato estremamente positivo in quanto il tema delle riaperture andrà di pari passo con l’andamento dei contagi e delle persone vaccinate”.
“Per Governo, questa che è appena iniziata, sarà un settimana cruciale perché saremo chiamati ad esprimerci in merito ad uno scostamento di bilancio poderoso volto a dare un supporto all’economia – ha annunciato - con l’accortezza di non fare solo assistenzialismo ma di provare ad utilizzare le risorse del Recovery, indirizzandole a quelle realtà economiche che versano in una condizione di fragilità”.
Il focus poi si è spostato sulla questione sisma, sviscerata sia dal punto di vista della ricostruzione e del rilancio economico: "Mi farò carico con il Ministro Carfagna in merito alla proposta della Zona Economica Speciale perché questo territorio, se lasciato in condizioni di abbandono, corre il rischio che presto possa rientrare nei parametri delle regioni del Mezzogiorno – ha assicurato Maria Stella Gelmini - il Commissario Legnini ha portato avanti un lavoro straordinario sulla ricostruzione e credo che il suo modello di semplificazione sia da esportare e soprattutto da utilizzare come base sulla quale incardinare le risorse del Recovery Fund – ha sottolineato - sono previsti 1 miliardo e 700 milioni di euro da destinare alla ricostruzione ma il paradigma proposto dalla Regione Marche è quello di porre una grande attenzione alle attività economiche e infrastrutture e nelle priorità dovrà scuramente rientrare la questione relativa alla pedemontana”.
“La Zona Economia Speciale la trovo un idea brillante che sarà decisiva per non far compiere un salto all’indietro a questi territori – ha spiegato il Ministro – la nostra visione deve non solo essere efficace per contrastare l’emergenza sanitaria ma ha l’obbligo di gettare le basi per spingere la ripartenza nel medio periodo. Lo Stato sul Recovery deve costruire un azione programmatica insieme a tutte le Regioni in modo che non sia un opportunità perduta ma da cogliere – ha concluso Gelmini - il rilancio industriale, infrastrutturale e la Zes, rappresentano tre direzioni individuate dalla Regione Marche che il Governo centrale deve incentivare per imprimere accelerazione sulla ripartenza di questi territori”.
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