Oramai da qualche anno a questa parte, stanno prendendo sempre più piede le carte prepagata con IBAN e potremmo tranquillamente definirle le carte del futuro per un sacco di motivi diversi che vi andremo ad illustrare qui di seguito.
Naturalmente ci sono moltissime carte prepagate diverse e a seconda di quella che sarà la vostra esigenza primaria, potrete valutare di scegliere una carta rispetto all’altra per essere completamente soddisfatti del vostro nuovo metodo di pagamento elettronico.
Clicca qui per trovare l'elenco completo delle carte prepagate con IBAN disponibili in Italia.
Abbandonare finalmente i contanti
Il vantaggio di non avere più con sé i contanti non è affatto da sottovalutare, fondamentalmente per diversi aspetti. Nel caso in cui abbiate la necessità di viaggiare da un Paese all’altro che non prevede l’uso della vostra valuta, sarete in grado di non dover andare necessariamente da un cambia-valuta e potrete fare un pagamento diretto presso qualsiasi negozio, semplicemente usando la vostra carta prepagata.
Inoltre, il fatto di non dover girare per le strade di città grandi e potenzialmente pericolose con un portafoglio rigonfio di banconote ben in vista agli occhi di qualche malvivente è di certo un altro vantaggio che vi consigliamo vivamente di non farvi scappare. Sempre meglio non dare nell’occhio quando si viaggia all’estero o in posti che non si conoscono a fondo.
I vantaggi di non avere un conto in banca
Al giorno d’oggi, pur inseguendo le varie offerte, avere un conto in banca significa fondamentalmente avere delle spese fisse mensili e annuali che vedranno diminuire di volta in volta l’ammontare del vostro capitale depositato.
I vantaggi di avere una carta prepagata con IBAN sono molteplici, dato che sarete in grado sia di farvi accreditare lo stipendio dal vostro datore di lavoro, che di pagare l’affitto con una semplice operazione via internet.
Sarete in grado anche di pagare le diverse bollette per le utenze, fare una ricarica al vostro cellulare, oppure effettuare un bonifico per il regalo in comune che state pensando di fare per il compleanno del vostro migliore amico.
Tutte le operazioni che una volta venivano di fatto eseguite presso uno dei tanti sportelli bancari, possono essere, oggi, eseguite tranquillamente con una carta prepagata con IBAN ed evitare file e assembramenti, che di questi tempi non sono proprio il massimo a livello di sicurezza.
Poter portare sempre con sé la carta prepagata
Forse non ci avete mai pensato, ma di certo ve ne accorgerete quando sarà il momento di togliere le giacche pesanti piene di tasche e avrete soltanto un paio di bermuda o dei pantaloni leggeri con pochissime tasche. I portafogli tradizionali, pieni di contanti e monete pesano parecchio e sempre più difficilmente trovano posto all’interno di un abito estivo.
Pensate a quanto starete comodi con un portafoglio di ultima generazione che dovrà di fatto contenere soltanto la vostra carta prepagata con IBAN e un documento di identità in formato tessera. Lo spazio sarà notevolmente ridotto e non vi troverete a dover trascinare con voi un peso inutile.
Grazie ai molti dispositivi elettronici di pagamento che oramai si trovano praticamente all’interno di qualsiasi locale o negozio, non dovrete fare altro che usare la vostra carta quando andrete ad acquistare un qualsiasi tipo di prodotto.
Tutta la sicurezza di cui si ha bisogno
Le carte prepagate con IBAN hanno inoltre la capacità di essere bloccate con una semplice telefonata al centro di assistenza in caso di furto o di smarrimento. Non rischierete quindi che qualcuno che trovi la vostra carta per strada o che ve l’abbia magari appena rubata, possa fare acquisti alle vostre spalle.
La stessa cosa non si può dire che possa succedere nel caso in cui andiate a perdere dei contanti e, proprio per questo motivo, il livello di sicurezza di una carta prepagata con IBAN è decisamente soddisfacente e non vi farà rimpiangere i vecchi metodi di pagamento.
Assicuratevi di avere la carta che faccia al caso vostro e godetevi la vostra nuova vita!
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati due decessi correlati al Covid-19.
Una vittima è stata registrata all'ospedale di Jesi: si tratta di un 76enne di Filottrano.
Un decesso segnalato anche agli Ospedali Riuniti di Ancona, dove ha perso la vita un 75enne del capoluogo di regione.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2970 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (972), mentre sono 497 quelle totali nella provincia di Macerata.
Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico:
"La vittima è Marco Vannini, il ventenne ucciso da un colpo di pistola nella notte tra il 17 e il 18 maggio del 2015 nella villetta dei genitori della fidanzata, la famiglia Ciontoli.
Il processo per la sua morte si è definitivamente concluso il 3 maggio scorso con la sentenza della Cassazione che ha confermanto quanto stabilito dalla Corte D’Appello, e ha condannato in via definitiva Antonio Ciontoli a 14 anni di carcere per omicidio volontario con dolo eventuale, la moglie e i figli a 9 anni e 4 mesi per concorso anomalo in omicidio volontario.
Il papà e la mamma di Marco, Valerio e Marina, hanno atteso fuori dalle aule la sentenza.
“Non sono stata presente alla lettura della sentenza - ha raccontato Marina Vannini, intervistata dai microfoni di Chi l’ha visto - Ho sentito un boato e ho capito che era andata come volevamo noi. Il mio primo pensiero è stato quello di mandare un messaggio sul telefono a mio figlio. Gli ho scritto che era andato tutto come mi aveva detto lui. Perché io me l’ero sognato una settimana fa e me l’ero tenuto solo per me. Era una cosa mia. Perché poi avevo paura che non andava così. Gli ho detto: Marco, il sogno si è avverato”.
Marina condivide con l’intervistatrice un’amara quanto reale considerazione: sembra che in tutto questo iter processuale Marco sia rimasto nascosto.
E’ così. Se è vero che l’attenzione del pubblico viene molto spesso catalizzata dalla figura del reo e dalla curiosità, a volte morbosa, sugli sviluppi delle indagini, è anche vero che proprio per questa ragione, spesso la vittima rimane solo un’ombra sullo sfondo, un oggetto passivo del reato.
Ci sembra giusto e doveroso quindi, tra le tante notizie di approfondimento e di cronaca giudiziaria pubblicate sul caso, ricordare chi era Marco Vannini. E quali sono le migliori parole da usare, se non quelle dei suoi genitori che hanno di fronte ai loro occhi, ogni giorno, il suo sorriso meraviglioso.
“Marco era un ragazzo sempre disponibile, sempre pronto ad aiutare tutti. Ma non perchè era il mio Marco, potrebbero pensare che lo dico perchè sono a mamma, ma proprio perchè era così”
La mamma prosegue: “Marco era un ragazzo che aveva tanti sogni nel cassetto, aveva vent’anni quando è stato ucciso”.
“Il sogno più grande di Marco era volare con le Frecce Tricolori” e la mamma è convinta che ci sarebbe riuscito perchè era ambizioso; aggiunge “forse oggi che avrebbe 26 anni il suo sogno si sarebbe realizzato, quindi io lo voglio immaginare così sfrecciare nel cielo con le Frecce Tricolori”.
Anche il papà Valerio si aggiunge al ricordo di Marina e lo immagina così, sfrecciare nel cielo.
Valerio condivideva con il figlio la passione per le moto, uscivano spesso insieme; “un figlio ma anche un fratello, un rapporto molto forte, tanti i bei ricordi di quando uscivano in moto insieme”.
Le sensazioni di oggi, quando con la testa chiusa nel suo casco sente Marco “come se gli fosse addosso” sono bellissime, dice il papà, “ma la cosa brutta è che purtroppo ci parli ma non ti può risponedere. Solo ricordi, ricordi e sensazioni”.
Marco è stato l’orgoglio di due genitori che, spiegano, l’hanno visto crescere bello, buono ed educato.
“Viviamo l’ergastolo della sofferenza” questa la frase del papà di Marco che esprime la tragicità del dolore senza fine in cui vivono i due genitori.
Se la famiglia Ciontoli si fosse attivata per chiedere subito i soccorsi, scrive il giudice nella motivazione della sentenza, Marco si sarebbe potuto salvare.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3898 tamponi: 2082 nel percorso nuove diagnosi (di cui 390 nello screening con percorso Antigenico) e 1816 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 12%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 250: 51 in provincia di Macerata, 36 in provincia di Ancona, 67 in provincia di Pesaro-Urbino, 33 in provincia di Fermo, 54 in provincia di Ascoli Piceno e 9 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (39 casi rilevati), contatti in ambito domestico (67 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (95 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (10 casi rilevati), contatti in ambito sanitario (1 caso rilevato).
Per altri 36 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 390 test e sono stati riscontrati 19 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 5%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 12% oggi, contro il 9.6% ieri.
In diminuzione di 13 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (390), di cui 59 in terapia intensiva (-2 rispetto a ieri). Sono, invece, 29 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 114 pazienti: 45 all'ospedale di Macerata, 49 al Covid Hospital e 20 a Camerino. Altre 5 persone sono accolte nei pronto soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall'avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato tematiche riferibili alla crisi economica che sta attraversando la nostra società riguardo i rimedi ai fini del recupero del credito nei confronti dei propri debitori, e nello specifico la possibilità o meno di poter pignorare il reddito di cittadinanza. Di seguito l’analisi dell’avvocato Oberdan Pantana sulla vicenda.
A tal proposito risulta utile analizzare la vicenda giudiziaria riguardante la richiesta di una moglie, titolare di un assegno mensile di 360 euro per il contributo al mantenimento delle due figlie minori, di ordinare al Ministero del lavoro e/o all'Inps, nella qualità di ente erogatore del reddito di cittadinanza percepito dal marito, di provvedere al pagamento diretto della cifra suddetta in suo favore, stante l'inadempimento del coniuge.
Richiesta che il Tribunale di Trani con l’Ordinanza del 20.01.2020 accoglie in quanto il giudice ritiene che il reddito di cittadinanza "possa essere utilizzato per i bisogni primari delle persone delle quali il titolare dell'assegno ha l'obbligo di prendersi cura, anche se non fa più parte dello stesso nucleo familiare" e perché la dottrina chiamata a esprimersi sulla pignorabilità di questa misura si è espressa favorevolmente, precisando che nel caso di specie non devono osservarsi i limiti contenuti nell'art. 545 c.p.c..
Il Tribunale nel provvedimento evidenzia le argomentazioni dottrinali a sostegno della pignorabilità:
- il reddito di cittadinanza è definito dalla legge come "misura fondamentale di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro, di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale, nonché diretta a favorire il diritto all'informazione, all'istruzione, alla formazione e alla cultura attraverso politiche volte al sostegno economico e all'inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro;
- nel testo di legge non ci sono riferimenti alla natura alimentare del reddito di cittadinanza;
- le norme che prevedono limiti alla pignorabilità sono eccezionali rispetto al principio generale contenuto nell'art. 2740 c.c., che sancisce la responsabilità patrimoniale del debitore tenuto a rispondere dei propri debiti con tutti i suoi beni presenti e futuri;
- assenza di ragioni di ordine logico o giuridico, una volta ammessa la pignorabilità del reddito di cittadinanza, in grado di impedire di disporre l'ordine di pagamento diretto della misura in favore della richiedente;
- perché secondo la Cassazione la facoltà del Tribunale di ordinare il pagamento diretto dei redditi da lavoro del coniuge obbligato non è soggetto ai limiti di pignorabilità dello stipendio avendo, il mantenimento dei figli, funzione alimentare.
L'ordinanza, per giustificare la sua decisione, prima di tutto evidenzia che non ci sono ostacoli letterali alla pignorabilità del reddito di cittadinanza perché il testo di legge che lo disciplina, nulla dispone al riguardo.
In effetti è proprio così, il Dl n. 4/2019 non vieta né consente il pignoramento del reddito di cittadinanza.
L'altro aspetto interessante che merita un approfondimento è quello secondo cui, per la dottrina, il reddito di cittadinanza non è sottoposto ai limiti dell'art. 545 c.p.c., norma che contiene l'elenco dei crediti impignorabili e che, per la parte che interessa approfondire, prevede che:
"1. Non possono essere pignorati i crediti alimentari, tranne che per cause di alimenti, e sempre con l'autorizzazione del presidente del tribunale o di un giudice da lui delegato e per la parte dal medesimo determinata mediante decreto. 2. Non possono essere pignorati crediti aventi per oggetto sussidi di grazia o di sostentamento a persone comprese nell'elenco dei poveri, oppure sussidi dovuti per maternità, malattie o funerali da casse di assicurazione, da enti di assistenza o da istituti di beneficenza."
Appare evidente che la dottrina è giunta a considerare pignorabile il reddito di cittadinanza perché non considera tale misura come un sussidio in favore dei poveri, negandole anche la natura alimentare; difatti, per la dottrina il reddito di cittadinanza è una forma di politica attiva al lavoro e proprio per questo pignorabile.
A mettere in dubbio questa versione tuttavia c'è il dato letterale della norma che definisce il reddito di cittadinanza anche come una "misura di contrasto alla povertà"; trascurando questo dato si svilisce il significato più profondo e complesso del Reddito di cittadinanza, la cui misura, come ricordiamo, è stata stabilita partendo dal presupposto che, in base ai dati Istat, chi in Italia vive con meno di 780 euro al mese si trova al di sotto della soglia di povertà.
Il reddito di cittadinanza quindi non ha, in base al dato letterale della norma, solo natura di politica attiva, ma anche di contrasto alla povertà, elemento che, se può essere trascurato come nel caso di cui si è occupato il Tribunale di Trani, perché finalizzato a soddisfare bisogni primari come quello alimentare, merita un approfondimento se i crediti vantati presentano una diversa natura.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Chi è alla ricerca di un robot aspirapolvere e si appresta a selezionarne uno, prima di procedere all’acquisto è bene che abbia un quadro più completo possibile riguardo ai migliori robot aspirapolvere presenti sul mercato.
La serie di prodotti offerti dalle varie case di produzione è veramente sterminata, esistono circa 300 modelli di robot aspirapolvere, che differiscono tra loro per quanto riguarda la qualità, il prezzo, le promozioni, il consumo energetico, la durata di autonomia e ricarica ed infine il sistema informatico di mappatura, memorizzazione e impostazione di orario per la messa in funzione.
Proprio per questo motivo Migliori Robot Aspirapolvere, il portale dedicato alla vendita di robot aspirapolvere sul web, ha l’obiettivo di selezionarei migliori aspirapolvere robot secondo i criteri suddetti, sostanzialmente rapporto qualità-prezzo, prestazioni di più elevato livello, efficienza e precisione nella pulizia delle diverse superfici.
Quali sono i migliori robot aspirapolvere presenti sul mercato
L’utente, che decide di saperne di più circa i migliori robot aspirapolvere per comperarne uno, deve tenere ben presenti quali siano le esigenze che ha intenzione di soddisfare, quali siano le superfici su cui intende far lavorare l’aspirapolvere ei comfort aggiuntivi di cui si desidera disporre, come ad esempio un telecomando di attivazione, piuttosto che la capacità di programmazione o la funzione che permette al robot di tornare in totale autonomia sulla base di ricarica.
Se nel contesto abitativo o lavorativo sono presenti animali, è importante che il potenziale acquirente valuti le offerte relative ai migliorirobot aspirapolvere per peli animali, i quali sono dotati di speciali spazzole e filtri anti-allergeni.
Alla luce degli acquisti effettuati e ai feedback ricevuti dai clienti, risulta che le scelte maggiormente apprezzate, in quanto a funzionalità, performatività e qualità del prodotto, siano principalmente 5: Ariete 2713 Pro Evolution, IRobotRoomba 980, Ariete 2712, Lefant M201 e Lefant M301. Mentre le case di produzione considerate più affidabili e sicure, in grado cioè di fornire qualità e assistenza sul robot aspirapolvere: ANNEW, Ariete, ECOVACS ROBOTICS, IKOHS, iRobot, LEFANT, Neatorobotics, Proscenic, Rowenta, Venga e Vilenda.
Le funzionalità più apprezzate dei migliori robot aspirapolvere
All’interno della vasta produzione dei robot aspirapolvere, alcune funzionalità risultano essere maggiormente apprezzate perché più rispondenti a richieste ed esigenze particolari, come ad esempio l’aspirazione dei capelli o dei peli di animali domestici, ma anche la presenta di particolari filtri che impediscano la diffusione di polveri o allergie.
Per questo, la scelta dei migliori robot aspirapolvere è contraddistinta da precise aspettative capaci di soddisfare al meglio i seguenti requisiti:
- prolungata autonomia e tempi di ricarica brevi;
- dotazione di sensori anti-collisione e sensori anti-caduta che assicurano la stabilità dell’apparecchio rispetto agli oggetti sul pavimento, rilevati come ostacoli; di spazzole frontali e laterali (queste ultime pensate per la pulizia della base dei mobili e del battiscopa) ed infine di protezioni gommate anti-urto e di filtri anti-allergeni;
- basso livello di consumo;
- autosufficienza nella gestione della ricarica: ritorno autonomo alla base di carica;
- precisione e innovazione del sistema informatico con cui viene programmato il robot aspirapolvere per la mappatura e la memorizzazionedella posizione, nonché per l’impostazione degli orari di lavoro.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati tre decessi correlati al Covid-19.
Una vittima è stata registrata in provincia di Macerata, presso il Covid Hospital di Civitanova Marche: si tratta di un 71enne di Servigliano.
Un decesso è stato segnalato anche al 'Murri' di Fermo dove è spirato un 91enne di Porto Sant'Elpidio. All'ospedale di Pesaro, invece, è venuto a mancare un 77enne di Tavullia.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2968 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (972), mentre sono 497 quelle totali nella provincia di Macerata.
"Ho appena firmato l’ordinanza che consentirà le visite in piena sicurezza in tutte le Rsa. Ringrazio le Regioni e il Comitato Tecnico Scientifico che hanno lavorato in sintonia con il Ministero della Salute per conseguire questo importante risultato. È ancora necessario mantenere la massima attenzione e rispettare le regole e i protocolli previsti, ma condividiamo la gioia di chi potrà finalmente rivedere i propri cari dopo la distanza indispensabile per proteggerli".
Ad annunciarlo, attraverso un post pubblicato sul suo profilo Facebook, è stato il ministro Roberto Speranza.
Per accedere nelle Rsa sarà necessario il Green Pass (ecco cos'è). Al terzo comma dell'articolo 1 viene spiegato che i familiari e i visitatori, al momento dell'accesso, dovranno esibire esclusivamente agli incaricati delle verifiche (nel rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali) le "certificazioni verdi Covid-19", previste dal decreto legge del 22 aprile.
Un concetto ribadito anche nel documento che detta le Modalità di accesso/uscita di ospiti e visitatori in queste strutture, precisa l'Adnkronos. I Green Pass, viene spiegato, "possono essere un utile strumento di orientamento alla regolamentazione delle visite e delle uscite programmate, compatibilmente con la situazione locale e con la specificità di servizi e strutture che possono accogliere utenti con diverso grado di fragilità e rischio di trasmissione infettiva". Viene puntualizzato anche che "il possesso e la presentazione delle certificazioni verdi non sostituisce il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio né l'interruzione di programmi di screening ove previsti".
L'ordinanza disciplina l'accesso di familiari e visitatori a strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti, e strutture residenziali socio-assistenziali. Accesso, si legge nel testo, consentito nel rispetto del documento che detta le Modalità di accesso e uscita, adottato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, come integrato e validato dal Comitato tecnico scientifico per l'emergenza coronavirus. Documento che costituisce parte integrante dell'ordinanza.
Al comma 2 dell'articolo 1 si precisa che "il direttore sanitario o l'autorità sanitaria competente, in relazione allo specifico contesto epidemiologico, possono adottare misure precauzionali più restrittive necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione".
"Gli accessi devono riguardare di norma non più di due visitatori per ospite per visita, identificati dall'ospite o, in caso di sua incapacità certificata, identificati nella sfera di relazione/affetti dell'ospite stesso e per una durata definita per favorire anche frequentemente le visite a tutti coloro che vengono autorizzati" si legge nel documento.
"In specifiche condizioni cliniche/psicologiche - si precisa - è possibile valutare l'alternanza di più visitatori individuati specificatamente, così come per eventuali caregiver, anche per frequenze e durate superiori a quanto ordinariamente previsto".
Nel documento si definisce inoltre "sconsigliato l'accesso ai minori di 6 anni per i quali non sia possibile garantire il rispetto delle misure di prevenzione".
"In presenza di condizioni climatiche favorevoli, vanno sempre privilegiati gli incontri in spazi aperti e allo scopo dedicati" si legge ancora nel documento.
"Deve essere vigilato l'adeguato distanziamento tra visitatore e ospite - si precisa - e quello fra gruppi familiari diversi contemporaneamente presenti, previa valutazione della configurazione degli spazi esterni e della loro superficie, per calcolare il numero massimo di visite ammissibili contemporaneamente, avendo cura di garantire riservatezza e intimità a familiari e ospiti".
Inoltre "deve essere garantita, per quanto possibile, la separazione fra gli spazi esterni utilizzabili per le visite e quelli utilizzati per altre funzioni o da soggetti presenti a diverso titolo nella struttura".
L'ordinanza resterà in vigore sino al 30 luglio.
(Fonte: Adnkronos)
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4758 tamponi: 2652 nel percorso nuove diagnosi (di cui 635 nello screening con percorso Antigenico) e 2106 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 9,6%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 254 (66 in provincia di Macerata, 40 in provincia di Ancona, 84 in provincia di Pesaro-Urbino, 22 in provincia di Fermo, 33 in provincia di Ascoli Piceno e 9 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (42 casi rilevati), contatti in setting domestico (59 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (78 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (3 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (18 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione. Per altri 51 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 635 test e sono stati riscontrati 30 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 5%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 9,6% oggi, contro l'12,5% ieri.
In diminuzione di 18 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (403), di cui 61 in terapia intensiva (-4 rispetto a ieri). Sono, invece, 38 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 114 pazienti: 44 all'ospedale di Macerata, 50 al Covid Hospital e 20 a Camerino. Un'altra persona è accolta nel pronto soccorso di Civitanova Marche.
Prevenire i reati in materia di criminalità organizzata e terrorismo. Una azione che si rinforza da oggi dopo la sigla di un protocollo tra la Procura distrettuale, procura nazionale antimafia e antiterrorismo, procure circondariali delle Marche che metteranno insieme e condivideranno in tempo reale le informazioni, in particolare sui cosiddetti reati spia, e una banca dati sempre aggiornata su persone e società da monitorare.
In nove hanno firmato il protocollo, stamattina nell'aula Mario Amato del tribunale di Ancona presente il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho.: "Il protocollo sarà uno strumento per impedire alle mafie di fagocitare attività - ha osservato De Raho -, impedire che si manifestino attraverso il fenomeno dell'usura ad esempio o con documentazioni false per gestire qui le attività da dentro". De Raho ha ricordato come la criminalità, in molte occasioni, cerchi di eludere i controlli su cambi di governance sospetti, immettendo capitali e lasciando in apparenza immutata la titolarità delle aziende. "Possiamo contrastare tutto questo - ha osservato - solo con l'unione delle conoscenze".
“Non è uno strumento che elimina i rischi - ha ammonito il procuratore generale Sergio Sottani, che lascerà l'incarico nelle Marche per prendere servizio alla Procura generale di Perugia dalla prossima settimana - ma è un segnale forte per dire che si tiene alta l'attenzione". Importante per evitare ritardi investigativi sarà il tempestivo scambio di notizie tra gli uffici dei pm, anche grazie al lavoro di inserimento e valutazione dei dati della polizia giudiziaria con unità di polizia, carabinieri e guardia di finanza. "Sarà un'ottima opportunità per il lavoro di squadra - ha detto Luigi Antonio Catelli, presidente della Corte di Appello -. Si cerca di rimediare così alle lacune di risorse e personale che abbiamo".
"Si è in presenza - ha commentato Monica Garulli, che guida la Procura di Ancona e quella distrettuale antimafia, di un "metodo di lavoro nuovo, in un contesto di crisi economica e sociale determinata dalla pandemia che suscita gravi preoccupazioni". La collaborazione al protocollo servirà anche a un più efficace monitoraggio dei cantieri della ricostruzione post sisma.
(Fonte: ANSA)
Nessuna regione è in area rossa. Sono in area arancione le regioni Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta.
Tutte le altre regioni, dunque anche le Marche, e province autonome sono in area gialla. E' quanto prevedono le nuove ordinanze che il Ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà in giornata. Le ordinanze andranno in vigore a partire dal 10 maggio.
"Zona gialla anche la prossima settimana? Prima di anticiparlo voglio una comunicazione ufficiale però i numeri ci dicono che siamo in una situazione di stabilità, in una fase ancora da zona gialla mi auguro e spero - è quanto aveva affermato il Governatore Acquaroli nella giornata di ieria a margine degli stati generali dell'Ente Parco naturale del Conero a Sirolo.ù
"Però - aveva aggiunto - ci tengo a dire che la discesa che abbiamo visto nelle settimane scorse non c'è più: nonostante la vaccinazione che continua - ha proseguito il presidente - il numero delle terapie intensive è rimasto costante; dunque invito tutti alla massima attenzione con la fiducia su un'altra settimana di zona gialla ma con anche l'attenzione a una pandemia che ancora gira ed è presente".
Sale anche questa settimana l'indice di contagio del coronavirus in Italia che passa dallo 0.85 della scorsa settimana a 0.89. E' questo il valore che, secondo quanto si apprende, stanno valutando gli esperti della cabina di regia. L'incidenza secondo gli ultimi calcoli sarebbe ancora in discesa dal valore 146 registrato nel monitoraggio della scorsa settimana, arrivando ora a 127.
"Domani si avvia la prenotazione delle persone con 60-64 anni (leggi l'articolo) - ha annunciato l'assessore alla sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini - lunedì partiranno le prenotazioni, da verificare sempre sul sito ufficiale della regione Marche, per le persone con patologie non gravi che non rientrano tra quelle estremamente vulnerabili, di età compresa tra 50 e 60 anni".
"Il completamento della vaccinazione dei caregiver e familiari già avviata, è previsto sia portata a compimento entro il 20-25 maggio in occasione dei rifornimenti previsti - ha reso noto l'assessore - Fin'ora sono stati vaccinati 1715 caregiver".
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 5 decessi correlati al Covid-19.
Due vittime sono state registrate in provincia di Macerata: si tratta di un 78enne di Macerata che ha perso la vita al Covid Hospital di Civitanova Marche e un 79enne di Morrovalle che si è spento all'Ospedale di San Benedetto del Tronto.
Un decesso è stato segnalato al 'Murri' di Fermo dove è spirato un 89enne di Montegiorgio così come al nosocomio di Pesaro e all'INRCA di Ancona dove sono rispettivamente deceduti una 88enne originaria di Termoli e una 74enne di Osimo.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2965 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (971), mentre sono 497 quelle totali nella provincia di Macerata.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha revocato l’Ordinanza con la quale era stata dichiarata non utilizzabile un’abitazione singola, sita in località Colleluce, a seguito delle scosse di terremoto del 2016.
Dopo i lavori di riparazione del danno con rafforzamento localizzato della struttura, finanziati dall’ufficio speciale per la Ricostruzione della Regione Marche con un contributo di circa 120mila euro, l’abitazione potrà tornare ad essere abitata da una famiglia che risiedeva qui prima del sisma.
Al via domani, sabato 8 maggio, dalle ore 12, la prenotazione per il vaccino anti-Covid per la fascia d’età 60-64 anni.
Lo aveva gia annunciato nella tarda serata di ieri l'assesore regionale alla sanità Filippo Saltamartini con un post sui social: "La prenotazione della vaccinazione 60/64 anni potrà essere effettuata sabato. I dettagli verranno forniti domani sul sito ufficiale della Regione Marche - ha dichiarato -Com'è facile verificare la nostra Regione e' saldamente in testa al rapporto dosi somministrate/dosi ricevute".
"Per questa ragione, chi ha responsabilità di Governo deve far parlare i fatti - ha affermato - E' solo per questo, che in assenza di notizie certe sulle forniture dei sieri sono stato silente. Non certo per mancanza di rispetto nei riguardi dei cittadini. Da sabato, dunque, partiranno le prenotazioni 60/64, sempre domani forniremo informazioni sulla vaccinazione 50/60 con comorbidita - ha concluso Saltamartini - Infine, il Commissario ha riaperto la vaccinazione per i 6000 insegnanti "rinviati" un mese fa.
La categoria 60-64 anni (conta l’anno di nascita) sarà vaccinata nei punti vaccinali della popolazione (PVP) individuati sul territorio regionale. Sarà possibile prenotare le vaccinazioni anti-Covid-19 attraverso il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it o tramite il Numero Verde 800.00.99.66 (attivo dal lunedì a domenica dalle 9 alle 20). Per la prenotazione online, oltre ai dati personali dell’utente, occorrerà disporre del numero di tessera sanitaria e del codice fiscale, e di un numero di cellulare al quale verrà notificata la conferma.
Con l’ausilio di Poste Italiane, è possibile prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale (è sufficiente inserire la tessera sanitaria) o tramite i portalettere che consegnano la posta a casa. Una volta avviata la prenotazione, all’utente verrà immediatamente comunicato il giorno, la sede dove verrà somministrato il vaccino e l’orario in cui ci si deve presentare al Punto di Vaccinazione. Al momento della somministrazione della prima dose, sarà comunicato il giorno per effettuare il richiamo. Si ricorda inoltre che Poste Italiane ha attivato un ulteriore metodo di prenotazione per il vaccino antiCovid via SMS che si aggiunge a quelli già noti.
I cittadini delle Marche potranno prenotare la loro dose semplicemente inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947. Entro 48-72 ore verranno ricontattati dal servizio clienti di Poste Italiane per procedere telefonicamente alla scelta di luogo e data dell’appuntamento. Il servizio è attivo 24 ore su 24 e non presenta costi aggiuntivi rispetto a quelli previsti per l’invio di un semplice SMS dall’operatore telefonico di appartenenza. Tutte le informazioni sulla campagna vaccinale nelle Marche sono disponibili al link: https://www.regione.marche.it/vaccinicovid.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4466 tamponi: 2508 nel percorso nuove diagnosi (di cui 631 nello screening con percorso Antigenico) e 1958 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 12,5%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 314 (46 in provincia di Macerata, 47 in provincia di Ancona, 145 in provincia di Pesaro-Urbino, 18 in provincia di Fermo, 44 in provincia di Ascoli Piceno e 14 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (51 casi rilevati), contatti in setting domestico (75 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (88 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (11 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (22 casi rilevati). Per altri 66 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 631 test e sono stati riscontrati 29 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 5%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un leggero incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al12,5% oggi, contro l'11,5% ieri.
In diminuzione di 17 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (421), di cui 65 in terapia intensiva (invariato rispetto a ieri). Sono, invece, 30 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 118 pazienti: 45 all'ospedale di Macerata, 52 al Covid Hospital e 21 a Camerino. Altre 4 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
I dati del primo quadrimestre 2021 della ricostruzione post sisma nelle quattro Regioni del Centro Italia dimostrano che la semplificazione della normativa e delle procedure varata nel corso del 2020 sta producendo frutti importanti. Il numero di domande di contributo approvate nei primi quattro mesi è quasi pari a quello dell’intero 2020, con un ritmo di crescita triplo. E con le nuove Ordinanze, concordate venerdì scorso con i Governatori e i Sindaci e firmate oggi dal Commissario Straordinario, Giovanni Legnini, si apre una nuova fase.
Quella segnata dall’avvio della ricostruzione nei centri maggiormente colpiti, come Amatrice e Camerino, e delle opere pubbliche più critiche e urgenti, a partire dall’edilizia scolastica, con le Ordinanze Speciali in deroga. Il processo di ricostruzione, inoltre, fa un altro forte salto di qualità con l’Ordinanza che aumenta, fino a raddoppiarli, i contributi dello Stato per la riparazione e la ricostruzione degli edifici di interesse storico, artistico e culturale, anche se non espressamente vincolati.
Si creano le condizioni, dunque, per una ricostruzione rispettosa dei luoghi e della loro storia, dell’ambiente, grazie alla possibilità di coniugare contributi e Superbonus, e sicura, grazie agli studi di approfondimento su frane e faglie.
I dati di aprile e dei primi quattro mesi
Nei primi quattro mesi del 2021 sono state approvate 2.600 richieste di contributo, quasi quante quelle accordate in tutto l’anno scorso, che sono state 2.700. Nel complesso, a fronte 20.300 domande presentate, circa un terzo di quelle realisticamente attese, quelle accolte sono pari a 9.546.
In 4.651 cantieri i lavori di ricostruzione o riparazione si sono già conclusi con la consegna degli edifici, ed il conseguente rientro a casa delle famiglie che li abitavano. Dall’inizio dell’anno gli immobili riparati, all’interno dei quali vi sono in genere più unità immobiliari, sono circa mille (957), dal 30 giugno 2020 oltre duemila (2.109). I cantieri che sono attualmente attivi in tutti i Comuni del cratere e fuori cratere sono più di 4.500.
La forte accelerazione della ricostruzione è confermata dai dati della Cassa Depositi e Prestiti, che gestisce i fondi per la ricostruzione, attraverso le banche convenzionate. Le erogazioni effettive nel periodo gennaio-aprile del 2021 sono cresciute del 55% rispetto all’analogo periodo del 2021.
L’Ordinanza sugli edifici storici e culturali
Con l’Ordinanza 116 si introduce un’innovazione radicale nella determinazione dei contributi pubblici per la riparazione o la ricostruzione delle abitazioni danneggiate dal sisma, in considerazione dell’importanza paesaggistica e del carattere dell’architettura storica di cui, per la maggior parte, sono costituiti i piccoli centri dell’Appennino danneggiati dal sisma. Si prevede, in particolare, un aumento del contributo di ricostruzione fino al 100% per gli immobili dichiarati di interesse culturale, fino al 70% per quelli tutelati ope legis e per quelli ricompresi nei centri e nuclei storici sottoposti a vincolo paesaggistico specifico, e fino al 50% per gli immobili nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, o qualificate come tali dagli strumenti urbanistici regionali o comunali, in quanto architettura storica e tradizionale. Viene superato in questo modo l’attuale sistema di maggiorazione del contributo, automatico e rigido, prevedendo un incremento in funzione premiale all’adozione di buone soluzioni progettuali e di idonee pratiche realizzative, per favorire soluzioni conservative di restauro e scoraggiare il ricorso semplicistico alla demolizione e ricostruzione.
Le Ordinanze Speciali in deroga
Dopo l’intesa raggiunta venerdì in Cabina di Coordinamento il Commissario Giovanni Legnini ha firmato oggi sette Ordinanze Speciali in deroga
- la ricostruzione del centro storico di Amatrice,
- la ricostruzione del centro storico Camerino
- ripristino del comune e delocalizzazione edilizia residenziale pubblica a Valfornace (Mc)
- ricostruzione delle scuole di Ascoli Piceno
- ricostruzione delle scuole e del Municipio di Teramo,
- ricostruzione degli edifici residenziali pubblici di Teramo e di altri comuni della Provincia.
- ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia
Un’altra Ordinanze Speciale, per le scuole di San Ginesio sarà firmata nei prossimi giorni, non appena ricevuto il parere dell’Anac. Al momento sono in fase di predisposizione una ventina di altre Ordinanze Speciali in deroga, tra le quali quelle per Accumoli, Arquata del Tronto, Campotosto, Norcia, Pieve Torina e molti altri Comuni tra quelli maggiormente colpiti.
Con questi provvedimenti viene data concreta attuazione ai poteri speciali concessi da Governo e Parlamento al Commissario, che può disporre Ordinanze in deroga alla normativa vigente per la ricostruzione di opere pubbliche urgenti o caratterizzate da criticità e per la ricostruzione unitaria dei centri storici dei comuni maggiormente colpiti. Le Ordinanze definiscono specificamente le deroghe cui si ricorre, in particolare riguardo al codice degli appalti e al procedimento di approvazione dei progetti, il supporto tecnico a sostegno dei soggetti attuatori, la nomina dei sub-commissari e gli stanziamenti necessari.
Compresa quella per Unicam, le Ordinanze Speciali prevedono interventi pubblici per un importo di 276,6 milioni di euro, dei quali 172 già stanziati con le vecchie Ordinanze ed ulteriori 104 milioni di euro a valere sulla contabilità speciale del Commissario Straordinario, da realizzarsi in tempi che variano da 6 mesi a un massimo di 36 mesi.
Prende il reddito di cittadinanza, ma ha una barca da diporto di 12 metri: denunciata una donna dell’Anconetano
Nell'ambito dei controlli per accertare l'avvenuta comunicazione al fisco del valore delle unità da diporto immatricolate all'estero, i militari della Guardia di Finanza del Reparto Operativo Aeronavale di Ancona hanno individuato una cittadina italiana residente nell'Anconetano proprietaria di una barca a vela, che oltre a non segnalarla al fisco, ha indebitamente percepito il reddito di cittadinanza per 23 mesi, presentando per ben due volte la richiesta del sussidio, dichiarando di possedere i requisiti previsti per l'erogazione. Nel corso dell'ordinaria attività di controllo svolta nel porto di Marina Dorica, i finanzieri della Stazione Navale di Ancona hanno individuato l'imbarcazione battente bandiera belga, ma di proprietà di un'italiana.
Il controllo eseguito con l'ausilio delle banche dati in uso al Corpo, ha consentito di riscontrare la mancata presentazione, fin dal 2017, delle dichiarazioni dei redditi con il relativo quadro RW attestanti il possesso dell'imbarcazione, un bene estero del valore di euro 38mila. Alla donna sono state contestate le violazioni amministrative per l'omessa dichiarazione dei redditi con le relative sanzioni. È risultato, inoltre, che percepiva il reddito di cittadinanza, avendo omesso di essere proprietaria della barca, il cui possesso esclude automaticamente dal beneficio. In questo modo aveva percepito indebitamente oltre 16mila euro. È stata segnalata alla Procura della Repubblica di Ancona per aver indebitamente percepito erogazioni a danno dello Stato, reato che prevede fino a 6 anni di reclusione, e all'Inps per il blocco dell'erogazione ed il contestuale recupero della somma incassata
(Fonte Ansa)
Oggi il Ministro per la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, ha emanato un decreto ministeriale per l'assegnazione di 60 milioni di euro in tre anni destinati all'attività di ricerca e alta formazione, dando attuazione alla norma contenuta nella legge di Bilancio 2021.
60 milioni di euro in tre anni saranno assegnati per attività di alta formazione e ricerca nei territori colpiti dagli eventi sismici del 2016-2017.
“Ringrazio il Ministro Carfagna per la sollecita approvazione del decreto con il quale si dà avvio all'assegnazione di importanti risorse per centri di ricerca e Università nel cratere del centro Italia. Si tratta di una iniziativa molto importante con la quale si attribuisce agli Atenei di quei territori così duramente colpiti, l'opportunità di sviluppare attività di alta formazione e ricerca necessari per rafforzare il processo di rinascita sociale e culturale. Con tale provvedimento, il Contratto Istituzionale di Sviluppo e poi le misure contenute nel Pnrr, si dà finalmente avvio alla seconda gamba della ricostruzione, quella dello sviluppo e della ripresa economico-sociale del cratere”, ha dichiarato il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, Giovanni Legnini commentando la notizia.
Lo stanziamento è di cinque milioni l'anno per tre anni per ciascuna delle quattro regioni del Centro Italia interessate dalla ricostruzione post sisma 2016 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) che saranno destinatarie del fondo dal 2021 al 2023. Al bando, emanato dall’Agenzia per la Coesione territoriale, potranno partecipare centri di ricerca e università, anche in cooperazione con enti pubblici, imprese pubbliche e private, operatori specializzati, purché con sede nelle regioni interessate.
Il fondo sarà ripartito in maniera paritaria (20 milioni ciascuno) tra i settori di intervento previsti, a sostegno della creazione o il potenziamento di centri di ricerca, per il trasferimento tecnologico oppure per l’ampliamento dell’offerta formativa universitaria. Le attività potranno fare riferimento alle aree di intervento incluse nel Piano Nazionale della Ricerca 2021-2027 e spaziano dalla salute alle attività sociali, dal digitale al green.
È una buona notizia ma non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia perché mentre tre Comuni sono usciti dalla zona arancione rafforzata ci sono dei Comuni che entrano nell’osservatorio per la prossima settimana”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, a margine di una conferenza stampa a palazzo Raffaello commentando l’uscita dalla zona arancione rafforzata di Montelabbate e Vallefoglia in provincia di Pesaro Urbino e Cerreto d’Esi in provincia di Ancona. Un dato positivo che però, specifica il governatore, non autorizza a cali di attenzione. “Speriamo siano casi singoli ed isolati quelli che si sono verificati, altrimenti altri Comuni rischiano di andare nella zona arancione rafforzata- conclude Acquaroli-. Noi dobbiamo continuare a stare attenti perché in due settimane e mezzo siamo passati da 160 terapie intensive a circa 70, ma poi nelle due settimane successive non siamo riusciti a scendere ulteriormente, siamo a 69: c’è ancora un livello di occupazione delle terapie intensive elevato che è intorno al 30%. Questo non ci può rendere tranquilli. Sono 6/7 i Comuni sotto osservazione”.
Secondo quanto riporta l’agenzia Dire sono sette i Comuni sotto osservazione: Acqualagna, Petriano e Fossombrone in provincia di Pesaro Urbino, Montappone in provincia di Fermo e Folignano, Acquaviva picena e Castel di Lama ad Ascoli Piceno. I sette Comuni sono sotto osservazione perché la settimana scorsa hanno superato i 250 nuovi contagi settimanali ogni 100.000 abitanti. Lunedì prossimo la Regione valuterà i dati di questa settimana e, in base al superamento o meno dell’indice dei 250 nuovi casi, deciderà se adottare un’ordinanza restrittiva.
“Io mi aspetto che non si politicizzi un concetto che credo faccia parte del buon senso”. Sulla questione del coprifuoco, attualmente in vigore fino alle 22, il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, spinge per un possibile allentamento delle restrizioni. “Siamo verso la stagione estiva e praticamente tra qualche giorno la luce si protrarrà fino alle 21.30/22- premette Acquaroli-. Credo che, in questa fase, seppur nel rispetto dei distanziamenti e delle regole di sicurezza, permettere alle famiglie e ai giovani di poter fare una passeggiata anche negli orari dopo cena, fino alle 23/23.30, credo sia una questione di buon senso. Non significa consentire assembramenti o consentire riaperture sfrenate ma significa dare una boccata d’ossigeno dopo una fase così complicata come quella che abbiamo vissuto”.
(fonte: Agenzia DIRE)