Tra le 18 province italiane che superano la soglia di incidenza dei 150 casi per 100.000 abitanti, sono presenti anche Fermo (172) ed Ascoli Piceno (166), nelle Marche. Ad evidenziarlo sono i dati emersi dal monitoraggio settimanale (17-23 novembre) della Fondazione Gimbe. Il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta puntualizza: "Quando l’incidenza supera i 150 casi per 100 mila abitanti, gli amministratori locali devono verificare tempestivamente l’esistenza di focolai e decidere eventuali restrizioni mirate per arginare la diffusione del contagio". Si tratta, dunque, di un'incidenza da zona gialla.
Anche a livello nazionale l'incidenza settimanale continua ad aumentare, secondo quanto rilevato dall'Istituto Superiore di Sanità: 125 per 100mila abitanti (19/11/2021-25/11/2021) contro 98 per 100mila abitanti della scorsa settimana (12/11/2021-18/11/2021, dati flusso Ministero Salute). Nel periodo tra il 3 e il 16 novembre, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1,23 (range 1,15 - 1,30), stabile rispetto alla settimana precedente (quando era pari a 1,21) e al di sopra della soglia epidemica.
Una Regione risulta classificata a rischio alto questa settimana: secondo quanto apprende Ansa, sarebbe il Veneto. Diciotto Regioni e Province autonome, rileva l'Iss, risultano classificate a rischio moderato. Dieci Regioni e Province autonome riportano, invece, un'allerta di resilienza mentre nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.
In crescita anche l'occupazione dei reparti ospedalieri per i casi di Covid-19. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 6,2% in Italia (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 25 novembre) contro il 5,3% di sette giorni fa (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 18/11). Nelle Marche invece il tasso di occupazione in terapia intensiva, stando al monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, è vicino alla soglia critica del 9%: peggio soltanto il Friuli Venezia-Giulia con il 14%. Diciassettesimo posto per la regione sia per percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale (75,5% contro una media nazionale del 76.6%) e sia per il tasso di copertura vaccinale con dose "booster" (33,7% contro il 29,1% della media nazionale).
Preoccupa anche la nuova variante dal Sudafrica. Per questo motivo l'Italia ha bloccato gli ingressi da sette paesi africani per 14 giorni. "Ho firmato una nuova ordinanza che vieta l'ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini. I nostri scienziati sono al lavoro per studiare la nuova variante B.1.1.529. Nel frattempo seguiamo la strada della massima precauzione". Queste le parole del Ministro della Salute, Roberto Speranza.
EDITORIALE. Come spesso accade di fronte alle giornate di rilevanza storica, occorre rallentare, fermarsi e provare a mettere un punto. Dal quale poi, di norma, si tenta di andare a ritroso, riavvolgere il nastro delle puntate precedenti, nella speranza di avere un quadro della situazione più chiaro e meno ingannevole. Quella di “Mario” – persona tetraplegica da 10 anni – è senz’altro una vicenda che segna, in qualche modo, una svolta nella storia del comparto etico e morale dell’Italia (leggi qui). L’uomo è risultato il primo malato in Italia ad ottenere il via libera – a fronte del possesso dei requisiti legali, secondo il comitato etico dell'Asl delle Marche (Asur) – per procedere al suicidio medicalmente assistito, meglio noto ai più come “eutanasia legale”.
Una richiesta durata ben 14 mesi, quella di Mario, e che ha messo le istituzioni nuovamente con le spalle al muro, dimostrandone la mancata presenza e decisione rispetto a un tema di questa portata. Si è parlato di scaricabarile, di ideologie, di indecisione del Governo (si pensi alla diffida nei confronti dei Ministri Speranza e Cartabia), di paralisi del Parlamento (che a tre anni di distanza dalla richiesta della Corte costituzionale, ancora non si è espresso). E più di tutti, di indifferenza. Eppure, il 6 ottobre di quest’anno, il Referendum sull’Eutanasia – promosso dall’Associazione Luca Coscioni - raccoglieva più di 1,2 milioni di firme, diventando il primo referendum consegnato presso la Corte Costituzionale sul quale sono state depositate le firme dopo 10 anni. Di fatto, quindi, il 93% degli italiani (sondaggio SWG) è pro eutanasia. Perché, allora, c’è chi – attraverso la vicenda di “Mario” – continua a non volersi esprimere, o a considerare quello del suicidio medicalmente assistito un crimine piuttosto che un diritto?
Innanzitutto, è bene sottolineare che - giuridicamente parlando - quella del suicidio assistito rientra a pieno titolo nella gamma di modalità attraverso le quali la “buona morte” (dal greco, eutanasia) può essere messa in pratica. Ma sebbene il Parlamento italiano tardi a pronunciarsi in termini legislativi sulla questione – essendo la nostra una società pluralista fondata su valori – è stato possibile per la Corte Costituzionale stabilire le condizioni per le quali “l’assistente al suicidio” possa rimanere impunito, invece di incappare nell’art.580 c.p. e le relative conseguenze. Parliamo di 4 condizioni - legate al paziente – definite nell’ordinanza n.207/2018, ratificata nella sentenza n.242/2019: la patologia deve essere irreversibile; le sofferenze, sia psicologiche che fisiche, devono essere insopportabili; la persona deve essere tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale; la persona deve essere capace di intendere e di volere.
Molto è stato dibattuto a riguardo anche nelle ultime settimane, soprattutto dal Popolo della Famiglia, a seguito delle firme raccolte dal referendum. Da sempre strenuo oppositore della cosiddetta “cultura dello scarto”, il leader Mario Adinolfi si è in questo senso espresso lamentando l’imbroglio che sarebbe stato nascosto agli italiani firmatari, ovvero che si trattasse in realtà di una manovra atta ad abrogare le pene dall’art. 579 che punisce l’omicidio consenziente. Una sorta di via di fuga per il politico e attivista Marco Cappato - noto per il sostegno nel caso Piergiorgio Welby (2006) e per l’assistenza in quello di Fabiano Antoniani-Dj Fabo (2017). Da qui il passo è stato breve nel dare ulteriore slancio alla campagna in difesa dell’ordinamento giuridico della Repubblica Italiana, facendo leva sull’impossibilità da parte della Corte Costituzionale di agire rispetto all’eutanasia legale per la “vacatio legis” che ne deriverebbe. Quindi, sì al diritto di nascere e di vivere, ma non a quello di morire.
Resta emblematico, a tal proposito, il caso che interessò Eluana Englaro, risalente al 1992. La ragazza 21enne finì in coma per alcuni mesi a seguito di un grave incidente stradale, per poi uscirne ed essere dichiarata in stato vegetativo, ovvero in una condizione tendenzialmente perpetua di totale incoscienza. Solo dopo 17 anni di vicende giudiziarie, il padre di Eluana ottenne l’autorizzazione a interrompere il trattamento di idratazione e alimentazione forzata presso la casa di cura "Beato Luigi Talamoni" di Lecco, ma solo dopo il ricorso presentato alla Corte di Cassazione ai sensi dell’art.32 della Costituzione: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
Peraltro, le Suore Misericordine che dal 1994 assistevano la ragazza si opposero all’autorizzazione concessa dalla Corte d’Appello di Milano - alla quale fu rinviato il caso (decreto del 9 luglio 2008) -, chiedendo che venisse lasciata alle loro cure e che i genitori si dimenticassero di lei. Fatto che costrinse gli stessi a trasferire Eluana in un'altra struttura ove poter eseguire le sue ultime volontà. Quelle ricostruite secondo le testimonianze delle amiche e dei familiari, che nel corso del tempo provarono a interagire con lei nel tentativo di coglierne delle risposte coscienti.
Va detto che, per la scienza medica, parlare oggi di stato vegetativo rappresenta una forzatura: di fatto, un paziente che non risponda a stimoli esterni non significa che non li senta o percepisca. Nel 2014, uno studio della Cambridge University ha dimostrato come la ricchezza delle reti neurali che comporta il nostro stato di coscienza in cervelli sani sia tipicamente - ma non sempre - compromessa in pazienti in stato vegetativo. In alcuni pazienti in tale condizione infatti si preservano le reti neurali, che rimangono simili a quelle degli adulti sani. Una linea di confine molto sottile, ma significativa: la scoperta sta permettendo concretamente ai ricercatori di sviluppare un modo relativamente semplice per riuscire a differenziare i pazienti in un completo stato vegetativo da quelli che in realtà lo sembrano solamente, ma che sentono, percepiscono e rispondono a qualunque forma di stimolo esterno.
Nel frattempo, però, l’eutanasia in Italia resta ancora illegale. E il Parlamento italiano presto dovrà affrontare a viso aperto la questione ed esprimersi sul tema della “buona morte” in quanto diritto umano (in primis) e giuridico (in secundis). Tenendo presente, allo stesso tempo, di appartenere ad uno Stato laico, ovvero neutrale in campo religioso. E quindi, non discriminante nei riguardi di alcuna confessione.
Per il Covid in classe, l'azienda sanitaria unica regionale Asur annuncia che la "procedura è operativa dal 25 novembre". "La Circolare ministeriale del 3 novembre ha definito nuove modalità di gestione dei casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico - ricorda la Regione - che prevedono la possibilità di attivare un percorso rapido con l'effettuazione di tamponi alla classe coinvolta; l'atto ha richiesto l'organizzazione del percorso con la previsione di punti prelievo con fasce orarie specifiche dedicate alle scuole oltre a modifiche dell'applicativo dedicato alla gestione dei casi".
La circolare ministeriale prevede che "con un positivo, i compagni dell'alunno e l'insegnante dovranno effettuare un tampone su indicazione del referente scolastico per il Covid-19 o del dirigente scolastico. Se il risultato è negativo si torna in classe, ma con l'obbligo di ripetere il test dopo 5 giorni. Se l'insegnante non è vaccinato, scatta la quarantena di dieci giorni".
"Con due positivi - invece - si effettua un tampone immediatamente dopo la comunicazione della presenza dei positivi e uno dopo 5 giorni. I ragazzi non vaccinati dovranno seguire una quarantena di 10 giorni. Anche per gli under 12 (per cui la vaccinazione non è prevista) scatta la quarantena di 10 giorni. Per gli insegnanti valgono le regole di quando c'è un solo positivo in classe".
"Tutti a casa se tre o più alunni sono risultati positivi al tampone per il coronavirus. - prevede ancora la circolare - Quarantena obbligatoria di 7 giorni per i vaccinati e di 10 giorni per i non vaccinati. I bimbi fino a 6 anni vanno in quarantena per 10 giorni, insieme ai loro educatori e agli operatori delle scuole dell'infanzia entrate a stretto contatto con la persona contagiata (se vaccinati la quarantena dura 7 giorni), sia se vaccinati sia se non vaccinati".
La proposta di procedura operativa definita da Asur "è stata poi oggetto di confronto con l'Ufficio Scolastico Regionale per la definizione delle attività in capo ai dirigenti scolastici e al fine di raggiungere la massima condivisione l'Usr ha organizzato due conferenze dei servizi con i Dirigenti scolastici. La procedura è stata resa operativa dal 25 novembre e sarà oggetto di monitoraggio congiunto tra Servizio Sanità, Usr e Asur al fine di valutare le problematiche operative e adottare le misure correttive eventualmente necessarie".
“Come noto il Consiglio dei Ministri di mercoledì sera ha messo mano alla tanto annunciata politica del super green pass. Nel medesimo atto del Governo si è però messo mano anche all’estensione dell’utilizzo del green pass cosiddetto ordinario, ovvero quello ottenibile anche con i tamponi, ad ambiti che fino ad ora erano stati esclusi. Parliamo del trasporto pubblico regionale e locale”. È quanto ricorda l’assessore regionale ai Trasporti della regione Marche, Guido Castelli.
“Fino a ieri infatti l’obbligo per il trasporto pubblico era limitato ai servizi ferroviari nazionali, ora si passa anche al trasporto ferroviario regionale e probabilmente anche al trasporto pubblico locale. Il condizionale è motivato da un testo del Decreto non ancora assestato e circolato senza questa ultima fattispecie. In ogni caso una stretta sull’utilizzo del trasporto locale, ma che darà maggiore tranquillità a chi lo utilizza uniformando il settore ad altri ambiti” puntualizza Castelli.
“Ora si apre il confronto con i gestori che dovranno applicare praticamente le disposizioni su un sistema che ha oggettivamente delle complessità intrinseche che richiedono qualche riflessione aggiuntiva rispetto quello che, ad esempio, si fa nella ristorazione - aggiunge l'assessore -. Il legislatore sembra aver già dato alcune soluzioni prevedendo che sul trasporto regionale il controllo si faccia a campione e che l’attività di supervisione alla corretta applicazione complessive delle nuove disposizioni sia coordinata dai Prefetti, un modello che ci sembra abbia funzionato bene nell’organizzazione die servizi scolastici insieme alle scuole e agli Enti locali”.
L’industria Felix Magazine - in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, Simest, Sole 24 Ore - ha preso in esame nell’anno 2019 circa 850mila società di capitali con sede legale in Italia. L’azienda di trasporto pubblico locale, Steat di Fermo è risultata essere tra le imprese top, rispetto ad un oggettivo algoritmo di competitività estratto dal Conto Economico e convalidato dal Comitato Scientifico coordinato dal professor Cesare Pozzi, docente di Economia Industriale all’Università Luiss Guido Carli e dall’Ingegner Vito Grassi, Vice Presidente Nazionale di Confindustria.
Nel settore delle aziende controllate a maggioranza pubblica, riguardo la solvibilità e sicurezza finanziaria del bilancio, la Steat è rientrata tra le migliori imprese con sede legale in Italia per performance gestionali e affidabilità finanziaria Cerved. Altro fattore preso in considerazione è stato l’invarianza o l’aumento del personale nel periodo di gestione, tendente a valorizzare le aziende che hanno mantenuto o aumentato l’occupazione.
Tra le aziende di trasporto pubblico locale, nelle Marche e nel centro Italia, tale importante riconoscimento è stato conferito soltanto alla Steat di Fermo. Ha ritirato il Premio, presso l’università Luiss di Roma, il Presidente della Steat Fabiano Alessandrini, accompagnato dal presidente del collegio sindacale Alfredo Vitellozzi.
Impennata di contagi al coronavirus nelle Marche. Sono 480 i casi positivi registrati nell'ultima giornata con un'incidenza delle infezioni che continua a salire e si attesta al 149,99 (ieri era al 137,33) su 100mila abitanti. In totale sono stati eseguiti 6376 tra tamponi e test antigenici con l'indice di positività giornaliero che aumenta al 12,7% rispetto all'11% di ieri. Lo fa sapere il Servizio Sanità della Regione Marche che dà conto anche del fatto che i ricoverati in area medica sono aumentanti di tre unità rispetto alle ultime 24 ore (95) mentre rimane stabile il numero complessivo di ricoverati in terapia intensiva (23). Sono, invece, 3 i soggetti dimessi.
Tra le province, diventa Pesaro-Urbino quella che fa contare il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore (147), seguita da Ancona (123), Ascoli Piceno (93), Macerata (66) e Fermo (42), 9 nuovi contagi provengono invece da fuori regione. Tra i positivi sono 114 le persone che presentano sintomi; i casi, inoltre, comprendono 125 contatti stretti di positivi, 136 contatti domestici, 17 in ambiente di scuola/formazione, 4 di lavoro, 2 in ambito assistenziale e 1 sanitario, 3 in ambiente di vita-socialità; per 75 casi approfondimenti epidemiologici in corso.
Il numero più alto di infezioni giornaliere si conferma essere nella fascia d'età 25-44 anni (132) seguita da quella tra i 45 e i 59 anni (123). Tra giovani e giovanissimi si registrano 11 contagi tra gli 0-2 anni, 9 tra i 3-5 anni, 36 tra i 6-10 anni, 27 tra 11-13 anni, 36 tra 14-18 anni, 32 tra 19-24 anni. Inoltre ci sono 28 contagi tra persone tra i 60 e 69 anni, 30 nella fascia 70-79, 13 in quella 80-89 e 3 in quella dai 90 anni in su. Purtroppo, nelle ultime 24 ore, si è registrato un decesso correlato al Covid-19: si tratta di una 90enne fermana spirata presso la Residenza Valdaso.
“Da tempo chiedevamo un giro di vite sul green pass e il provvedimento approvato dal consiglio dei ministri ci soddisfa pienamente perché va a tutelare i sacrifici fin qui fatti per salvaguardare la salute pubblica, evitare il sovraffollamento delle strutture ospedaliere e scongiurare nuove chiusure per le attività commerciali”. Così il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi sull’introduzione del Super Green Pass dal prossimo 6 dicembre.
“Personalmente – continua Mangialardi - sarei favorevole all’applicazione del Super Green Pass, acquisibile solo tramite vaccinazione o guarigione dalla malattia, anche a tutti i lavoratori pubblici e non solo alle professioni sanitarie e al mondo della scuola. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane e se sarà necessario sollecitare il governo in questa direzione. Per il momento chiediamo alle istituzioni locali e alle forze dell’ordine uno sforzo in più affinché sia garantito un controllo capillare sul rispetto delle nuove regole”.
“Di certo – spiega il capogruppo dem - non ci possiamo permettere di tergiversare sul presente e sul futuro del Paese per dare ascolto a una minoranza di No Vax che fa dell’antiscienza il proprio credo negando la realtà dei numeri. Dunque, ha fatto bene Draghi a mettere all’angolo la Lega di Salvini, sempre più ai margini del suo stesso partito, e ancora meglio hanno fatto i presidenti delle Regioni italiane che hanno fortemente voluto questo provvedimento. Unica eccezione, manco a dirlo, il solito presidente Acquaroli, che anziché rappresentare i cittadini marchigiani, compresa la stragrande maggioranza di quelli che si sono vaccinati, continua a prendere ordini dalla Meloni scambiando il ruolo istituzionale con quello politico. Un modus operandi, è evidente, che di fronte anche a tanti governatori del centrodestra che hanno spinto sul Super Green Pass, a partire da quelli di Liguria e Friuli Venezia Giulia, rischia di portare le Marche verso un pericoloso isolamento all’interno della Conferenza Stato Regioni dai risvolti molto preoccupanti”.
Rafforzamento delle misure per contenere il contagio, evitando il più possibile la chiusura delle attività economiche. È questa la linea d'azione decisa dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla fine della cabina di regia e del confronto con le Regioni avvenuti nella giornata odierna. Con il nuovo decreto, il Super Green pass diventerà un obbligo già a partire dal 6 dicembre, e sarà valido per tutto il periodo natalizio fino al 15 gennaio. Ma il periodo potrebbe essere anche prorogato.
Ad accedere alla nuova certificazione digitale potranno, però, solamente i vaccinati e i guariti dal Covid-19. A fronte di una risalita della curva epidemiologica - sia per i contagi, sia le ospedalizzazioni -, il Governo ha ritenuto opportuno scongiurare il rischio di una chiusura per imprese e attività proprio in vista del periodo natalizio. Restano pertanto esclusi dalle attività ricreative i non vaccinati. I divieti previsti per questi ultimi riguardano l'impossibilità di frequentare bar, ristoranti, alberghi, cinema, teatri, stadi e palazzetti sportivi, piscine e palestre, impianti sciistici, discoteche e sale gioco. In più saranno anche limitati negli spostamenti. Obbligo di Green pass o tampone anche per accedere ai mezzi pubblici, e tampone valido solo per andare al lavoro, per i servizi essenziali o per gli spostamenti a lunga percorrenza.
Inoltre, per evitare qualunque tipo di discriminazione fra le Regioni, si è deciso di far partire tutti dalla zona bianca, con l'eccezione di avere a portata di mano il Green pass rafforzato. Nel caso di passaggio da una fascia all'altra le attività potranno restare attive e i locali accessibili, ma solo a chi è in possesso del super green pass). In zona rossa, limitazioni e chiusure scatteranno per tutti, anche per vaccinati e guariti; mentre l'obbligo di mascherina all'aperto scatterà già in zona gialla.
Sull'obbligo vaccinale invece il premier Draghi rimane cauto, onde evitare problemi di carattere giuridico, costituzionale e di impatto pesante sul mondo del lavoro.Viene confermato, invece, per insegnanti e forze dell'ordine, così come per personale sanitario e delle rsa, con estensione alla terza dose.
Il periodo di validità del Green pass passerà da 12 a 9 mesi. Per gli under 12 non ci sarà obbligo di certificato, nemmeno con il via libera alla vaccinazione per bambini e ragazzi tra i 5 e gli 11 anni.
“I vescovi delle Marche esprimono vicinanza e pregano per chi è nella sofferenza di ogni malattia o sta affrontando situazioni di dolore e di sofferenza. Si rammaricano che ci sia chi nella sofferenza ritiene di rinunciare alla vita, scelta che ritengono di non poter mai condividere”. Lo si legge in una nota dei vescovi marchigiani nel commentare la vicenda di Mario, il 43enne tetraplegico che potrebbe essere il primo in Italia ad ottenere il suicidio medicalmente assistito (leggi qui).
I prelati "ritengono che la scelta di darsi la morte non sia mai giustificabile e che compito di solidarietà sociale sia creare le condizioni affinché questo non avvenga mai, senza lasciare nessuno nella solitudine della sua malattia. La vita è un bene ricevuto che va sempre difeso e tutelato".
Il Vice Presidente della Regione Marche Mirco Carloni, delegato dal Presidente Francesco Acquaroli, è oggi arrivato a Dubai per rappresentare la regione Marche alla Giornata dell’Italia ad Expo 2020. Nell’occasione questa mattina ha incontrato, nella sede della Camera di Commercio emiratina, H.E. Sultan Bin Saed Al Mansouri, Ministro dell’Economia dal 2008 al 2020, presidente dell’Autorità per l’Aviazione civile e grande amico delle Marche, premiato anche con il Picchio d’oro nel 2011.
Subito dopo Carloni ha partecipato al Country Briefing, riunione ristretta su selezionati inviti con l’ambasciatore Nicola Lerner e con gli stakeholder per confrontarsi su strategie e numeri che riguardano i rapporti tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti, per poi fare visita al Padiglione Italia di Expo Dubai 2020, dove le Marche recitano un ruolo di prima importanza.
“È per me motivo d’orgoglio – commenta Carloni – poter rappresentare le Marche ad un evento di portata mondiale e avere questa preziosa opportunità di riprendere e rilanciare i buoni rapporti di collaborazione in essere tra la nostra Regione e gli Emirati Arabi Uniti. Riteniamo, infatti, questo Paese un importante motore di crescita e sviluppo di un’area geopolitica che si estende dal mondo arabo alla penisola indiana. Per questo motivo la Regione Marche parteciperà attivamente all’Esposizione Universale con un proprio programma settimanale, dal 20 al 26 febbraio 2022 e sarà presente con una folta e qualificata rappresentanza istituzionale ed economica guidata dal presidente Acquaroli. Proprio per confrontarci su questo, H.E. Sultan Bin Saed Al Mansouri, oggi ci ha accolto con grande amicizia e cordialità parlando di diversi progetti di sviluppo per le imprese e università da realizzare insieme”.
Tra gli argomenti affrontati dal vicepresidente Carloni: la sottoscrizione di un nuovo accordo di cooperazione tra la Regione Marche e la Camera di Commercio di Dubai, quale importante punto di riferimento delle Marche nell'area emiratina; la condivisione con le autorità emiratine di un programma pluriennale finalizzato a promo-commercializzazione dei prodotti, attrazione di investimenti emiratini nel territorio delle Marche, investimenti diretti delle imprese marchigiane nell'area geopolitica che ha in Dubai un punto nevralgico di riferimento; sviluppo di programmi di cooperazione in campo scientifico ed universitario, oltre che in attività di promozione turistica e culturale.
È stato, inoltre, offerto a Dubai l'uso delle infrastrutture delle Marche (porto, aeroporto, interposto) e i relativi collegamenti autostradali e ferroviari, quale hub di arrivo e di partenza dei prodotti per i mercati italiano ed europeo, oltre che la costruzione di un Desk Marche a Dubai che abbia il compito di raccogliere tutte le informazioni economiche e commerciali utili alle imprese marchigiane.
Avete mai sentito parlare di Cloudname? Ebbene, si tratta di una start up che lavora nell'ambito del domain trading. Questa particolare realtà, è nata nel 2020 insieme all'idea di iniziare questo lungo percorso in un settore innovativo. Lo scopo di una piattaforma del genere è quello di incrociare domanda e offerta nella compravendita dei nomi di domini, per generare poi, un valore della differenza. Questa è una piattaforma che offre agli utenti anche una serie di servizi e li aiuta a investire per iniziare a guadagnare online.
Vediamo come nasce l'idea e qual è la nuova frontiera di investimenti finanziari che offre. Inoltre, scopriamo insieme in che modo questa start up aiuta a inserirsi in un mercato che vale oltre 200 miliardi di dollari e si estende in tutto il mondo, senza confini.
La mission
Come accennato, Cloudname è una start up svizzera nata da una brillante idea di esperti web. Nel 2020 l'idea ha iniziato a prendere forma. Lo sviluppo della start up inizia con l'autofinanziamento fino a quando non si inizia a lavorare al piano aziendale. Nel tempo, ovvero nel giro di appena un anno questa società ha iniziato la vendita privata e istituzionale dei domini e ha messo a disposizione degli utenti una serie di servizi che aprono le porte di un mondo finanziario ancora nuovo per l'Europa. Le possibilità di crescita sono altissime come menzionato in questo articolo di Medium.
Cloudname apre la porta di un mondo particolare, fatto di investimenti sul web. Si tratta, in pratica, di investire su una parola o su una combinazione di parole iniziando a farlo e tracciando i valori del dominio che si acquista, in tempo reale. Ci si basa sulle attività di compravendita. Basta, a volte anche un'intuizione o un'analisi attenta sugli andamenti del mercato. Questa giovane start up dunque, nasce proprio per cambiare l'approccio degli investimenti online, facendo entrare in toto il cliente in questo business.
I servizi offerti
I servizi offerti aiutano chi vuole, a muovere anche i primi passi in questo settore. Infatti, la piattaforma richiede una registrazione che permette di accedere a un mondo fatto di statistiche e di dati sui domini grazie anche agli algoritmi basati sull'intelligenza artificiale di tipo predittivo che gli esperti hanno realizzato.
Usando l'intelligenza artificiale, si analizzano tutti trend delle parole rilevanti e si massimizza la possibilità di investire secondo i risultati. Si può iniziare a fare uno scambio, partendo dalla tokenizzazione dei propri domini. In pratica, in questo sistema i domini si tutelano in quanto si crea uno “Smart contract” a loro salvaguardia.
Cloudname offre quindi, la possibilità di gestire il proprio portafoglio, di attirare facilmente i ricavi e anche di generare un guadagno passivo dai propri domini o dai propri pool di domini.
Insomma, questa realtà è davvero molto interessante e sta crescendo a dismisura. Se solo si pensasse che questa piattaforma è a costo praticamente pari a zero, se non per dei servizi Premium, ci si rende conto che di fatto aiuta a creare una propria attività in rete senza grandi difficoltà. Le potenzialità, di contro, sono molto interessanti.
Il domain trading
Il domain trading di Cloudname ha il vantaggio di essere molto pratico, facile e aiuta a far aumentare i propri profitti con un investimento online, neanche troppo alto. Investire sui domini, infatti, dà l'occasione di dare un valore economico a delle parole, cercare di basarsi sulle proprie intuizioni e di ottenere degli ottimi guadagni. Con la possibilità di ottenere uno sconto sulle commissioni, una promozione di vendita gratuita e l'accesso al sistema di algoritmi di intelligenza artificiale, il domain trading di Cloudname è davvero un'occasione di investimento da non perdere. La piattaforma funziona insieme a realtà mondiali come Ethereum, Solana, Polkadot e Binance, in modo tale da consentire il flusso di comunicazioni e di farlo nel massimo della sicurezza, attraverso anche la tokenizzazione dei domini tradizionali e la blockchain.
Il 26 novembre si terrà il seminario “Le criptovalute tra trading, blockchain e tassazioni” presso il Dipartimento di Economia dell’Università Politecnica delle Marche. Un evento dal tema attuale, interamente organizzato da giovani studenti appartenenti ad ELSA Macerata e Starting Finance PoliMarche.
“L’evento nasce dal voler creare una cooperazione tra due associazioni di giovani studenti che si pongono i medesimi obiettivi: diffondere cultura giudico-economica e diminuire il divario tra mondo lavorativo ed universitario” dice Debora Sagripanti, vice presidente per lo Sviluppo Professionale di ELSA Macerata. “Per realizzare tale progetto abbiamo lavorato per mesi, ci siamo sin da subito mobilitati per reperire il posto, l’aula ed i più preparati professionisti nell’ambito del tema scelto”, continua Debora.
“Il motivo che ci ha spinti a collaborare con ELSA Macerata“ afferma Giacomo Magi, presidente di Starting Finance PoliMarche “è stato il fatto che ci accomunassero i medesimi obiettivi, pertanto abbiamo accolto l’idea della realizzazione di questo seminario multidisciplinare sin da subito e con molto entusiasmo. Si tratta di un argomento estremamente attuale e complesso che verrà analizzato sotto tutti i punti di vista, quello economico, giuridico e tecnologico”.
L’evento sarà aperto a tutti, studenti e non, sia in presenza che attraverso la piattaforma Teams. Tra i relatori che interverranno vi saranno Giuseppe Rivetti, docente di diritto tributario presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata; Camilla Mazzoli, docente di intermediari finanziari del dipartimento di Management dell’Università Politecnica delle Marche; Marco Baldi, professore associato di telecomunicazioni presso il Dipartimento di ingegneria dell’informazione dell’Università Politecnica delle Marche; I professionisti Francesco Losso, Leone Spitella e Matteo Marchesini, traders, analisti e consulenti.
Nelle Marche sono 264 i casi di contagio al coronavirus registrati nell'ultima giornata con un'incidenza delle infezioni che aumenta al 135,01 (ieri era al 132,47) su 100 mila abitanti. In totale sono stati eseguiti 6526 tra tamponi e test antigenici con l'indice di positività giornaliero che scende al 6,8% rispetto al 7,8% di ieri. Lo fa sapere il Servizio Sanità della Regione Marche che dà conto anche del fatto che i ricoverati in terapia intensiva sono diminuiti di una unità rispetto alle ultime 24 ore (22) così come il numero complessivo di ricoverati in area medica (90). Sono, invece, 9 i soggetti dimessi.
Tra le province, è di nuovo Ancona a contare il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore (90), seguita da Ascoli Piceno (60), Fermo (50), Pesaro-Urbino (34) e Macerata (20), 10 nuovi contagi fuori regione. Tra i positivi sono 62 le persone che presentano sintomi; i casi, inoltre, comprendono 58 contatti stretti di positivi, 71 contatti domestici, 17 in ambiente di scuola/formazione, 4 di lavoro, 1 in ambito assistenziale e 1 sanitario, 2 in ambiente di vita-socialità; per 45 casi approfondimenti epidemiologici in corso.
Il numero più alto di infezioni giornaliere si è rilevato nella fascia d'età 45-59 anni (67) seguita da quella tra i 25 e i 44 anni (66). Tra giovani e giovanissimi si registra 4 contagi tra gli 0-2 anni, 6 tra i 3-5 anni, 22 tra i 6-10 anni, 17 tra 11-13 anni, 14 tra 14-18 anni, 14 tra 19-24 anni. Inoltre ci sono 28 contagi tra persone tra i 60 e 69 anni, 14 nella fascia 70-79, 10 in quella 80-89 e 2 in quella dai 90 anni in su. Purtroppo, nelle ultime 24 ore, si registrano anche 5 decessi correlati al Covid-19: le vittime sono una 86enne di Macerata che ha perso la vita all'ospedale di Pesaro, un 74enne di Loreto che è spirato a Torrette e sempre all'ospedale di Ancona è morto un 86enne di Falconara Marittima. Si segnala, inoltre, il decesso di un 89enne di Pesaro presso l'ospedale cittadino e di un 88enne di Arcevia alla Rsa Valdaso.
Si può usare un solo dato per capire l’utilizzo del mobile in Italia. Nel nostro paese per 60 milioni di abitanti ci sono 80 milioni di cellulari attivi. Un numero esorbitante, che ci fa capire come la nostra vita sia lentamente migrata online, complice anche la pandemia.
Non si va più in edicola per comprare un giornale, basta usare un click. Non si va più in un negozio per comprare qualcosa, basta usare un dito. Non serve più cercare una strada, basta usare uno schermo. Quello delle cartine stradali è l’esempio che i più grandi soprattutto possono capire meglio: prima in ogni macchina c’era uno stradario, un tutto città. Oggi questi oggetti sono qualcosa da museo, da esposizione vintage. Oggi c’è semplicemente Google Maps.
Secondo i dati pubblicati all’interno del Digital Report “We Are Social”, In Italia sono attive su internet circa 50 milioni di persone, vale a dire l'84% della popolazione, con 35 milioni di queste attive sui propri canali social in maniera costante. Sono soprattutto giovani, 65%, di età compresa tra 18 e 24, mentre il 63,6% fa riferimento invece alla fascia d'età dai 25 ai 34 anni, con la fascia più anziana compresa dai 35 ai 54 anni, rappresentata dal 57,8%.
Ma cosa fanno gli italiani su internet? Innanzitutto si passano 6 ore online, divise tra social media, piattaforme streaming, ascolto di musica e piattaforme di gaming. Ecco, è soprattutto qui che si concentra una bella fetta del cambiamento. Complice anche la svolta tecnologica del gioco legale italiano, sempre più operatori hanno sviluppato applicazioni che consentono di giocare in ogni momento e in ogni luogo. È il caso ad esempio dell’App Pokerstars Casino, l’applicazione più popolare tra gli amanti del settore.
A proposito di app, scopriamo insieme quali sono quelle più seguite. In cima alla lista delle applicazioni più usate al mondo non possono che esserci i grandi social: YouTube e ovviamente Whatsapp in testa, seguite da Instagram e da Facebook. Attenzione poi all’ascesa di TikTok, il social più scaricato dagli under18, così come Twitch, che attraverso i suoi live e i suoi streaming si sta ritagliando una bella fetta di mercato. Più appartati appaiono invece Twitter, Linkedin, Pinterest e Skype.
Ma tra i lati positivi di internet, gli italiani non dimenticano le cose negative. Le loro paure più diffuse sono legate a fake news, dati personali e cookies. A conferma che il mondo digitale ha ormai sostituito quello reale. Tanto da regalargli qualsiasi nostro dato.
Il comitato etico dell'Asl delle Marche (Asur) ha attestato che Mario (nome di fantasia di un tetraplegico immobilizzato a letto da dieci anni) possiede i requisiti per l'accesso legale al suicidio assistito. Lo riporta il quotidiano "la Stampa". Il via libera è arrivato dopo due diffide legali all'Asur e l'aiuto offerto dall' associazione Luca Coscioni. Mario è il primo malato in Italia a ottenere il via libera al suicidio medicalmente assistito, dopo la sentenza 'Cappato-Dj Fabo' emessa dalla Corte Costituzionale.
"Mi sento più leggero, mi sono svuotato di tutta la tensione accumulata in questi anni". Questo, rende noto l'Ass. Coscioni, il commento di Mario dopo aver letto il parere del Comitato etico. "Sono stanco e voglio essere libero di scegliere il mio fine di vita. Nessuno - dice in un video - può dirmi che non sto troppo male per continuare a vivere in queste condizioni", e "condannarmi a una vita di torture. Si mettano da parte ideologie, ipocrisia, indifferenza, ognuno si prenda le proprie responsabilità perchè si sta giocando sul dolore dei malati".
Quello di Mario è un "calvario dovuto allo scaricabarile istituzionale". Questo il commento di Marco Cappato, Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni. "Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha a tutti gli effetti legalizzato il suicidio assistito, nessun malato ha finora potuto beneficiarne, in quanto il Servizio Sanitario Nazionale si nasconde dietro l'assenza di una legge che definisca le procedure - afferma Cappato -. Mario sta comunque andando avanti grazie ai tribunali, rendendo così evidente lo scaricabarile in atto. Dopo aver smosso l'Azienda Sanitaria locale che si rifiutava di avviare l'iter, ora è stata la volta del Comitato Etico. Manca ora la definizione del processo di somministrazione del farmaco eutanasico".
Tale "tortuoso percorso è anche dovuto alla paralisi del Parlamento, che ancora dopo tre anni dalla richiesta della Corte costituzionale non riesce a votare nemmeno una legge che definisca le procedure di applicazione della sentenza della Corte stessa. Il risultato di questo scaricabarile istituzionale - rileva Cappato - è che persone come Mario sono costrette a sostenere persino un calvario giudiziario, in aggiunta a quello fisico e psicologico dovuto dalla propria condizione".
"È possibile che la decisione del Comitato etico consentirà presto a Mario di ottenere ciò che chiede da 14 mesi. Ma è certo che per avere regole chiare che vadano oltre la questione dell'aiuto al suicidio e regolino l'eutanasia in senso più ampio - conclude Cappato - sarà necessario l'intervento del popolo italiano, con il referendum che depenalizza parzialmente il reato di omicidio del consenziente".
È "molto grave la lunga attesa che Mario, primo malato ad aver ottenuto il via libera al suicidio medicalmente assistito in Italia, ha dovuto subire. Ora procediamo con indicazioni sull'autosomministrazione del farmaco per il suicidio assistito". Lo sottolinea Filomena Gallo, co-difensore di Mario e segretario dell'Associazione Luca Coscioni. Su indicazione di Mario, continua Gallo, "procederemo ora alla risposta all'Asur Marche e al comitato etico, per la parte che riguarda le modalità di attuazione della scelta di Mario, affinché la sentenza Costituzionale e la decisione del Tribunale di Ancona siano rispettate. Forniremo, in collaborazione con un esperto, il dettaglio delle modalità di autosomministrazione del farmaco idoneo per Mario, in base alle sue condizioni. La sentenza della Corte costituzionale pone in capo alla struttura pubblica del servizio sanitario nazionale il solo compito di verifica - conclude - di tali modalità previo parere del comitato etico territorialmente competente".
A commentare la notizia con toni molto duri è anche Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia: "Uccidere un uomo con l’attiva collaborazione al suicidio di soggetti pagati dallo Stato, in assenza di una norma di legge deliberata dal Parlamento che lo consenta, è una inaccettabile forzatura. Il suicidio assistito è e resta un crimine, non può essere autorizzato da un comitato etico locale senza assunzione di responsabilità né del potere legislativo né da parte dell’esecutivo, che con Roberto Speranza ha scaricato la questione in ambito territoriale. Serve una cornice normativa certa e questa cornice non c’è perché il popolo italiano, attraverso i suoi rappresentanti in Parlamento, non vuole cedere alla cultura della morte".
Potrà vaccinarsi contro il Covid un ragazzino di 12 anni che aveva espresso la volontà di essere immunizzato a fronte delle opinioni contrastanti dei genitori, separati, uno favorevole, l'altro contrario. Lo ha deciso il Tribunale di Ancona, sezione civile, con un decreto depositato oggi.
l minore aveva manifestato il desiderio di ricevere il vaccino anti-Covid trovando il consenso della madre e il dissenso del padre. Per questo, tramite la madre, residente in provincia di Ancona, ha deposito un ricorso urgente al Tribunale. Oggi il deposito della decisione che ha dato il via libera al 12enne per il vaccino.
Si tratta della prima pronuncia di questo tipo del Tribunale di Ancona dall'inizio della pandemia. La famiglia è italiana ma i genitori del minorenne sono separati: quando il bambino ha chiesto di fare il vaccino ha trovato due opinioni opposte. La decisione del Tribunale, presa in maniera collegiale, autorizza adesso la parte ricorrente (la madre) a dare il proprio assenso affinché il figlio minore riceva la somministrazione del vaccino anche senza il consenso paterno.
L madre potrà così portare il figlio in un centro vaccinale e presentare il ricorso accolto che le permetterà di far fare l'inoculazione al bambino. Il ricorso è stato presentato con urgenza tramite l'avvocato Gesi Dignani, perché il minore aveva contratto il Covid un anno fa e tra pochi giorni sarebbe scaduto il tempo massimo limite entro cui - per considerare la vaccinazione valida, efficace e utile per il rilascio del Green pass - potrebbe vaccinarsi con una sola dose. Il padre potrebbe impugnare il provvedimento ma al momento non sembrerebbe intenzionato a farlo.
Le farmacie sono pronte a scendere in campo con le vaccinazioni per contrastare l’influenza, affiancando questa attività a quella già avviata per il vaccino anticovid, anche nella terza dose per tutte le fasce di popolazione ammesse a tale servizio.
“Siamo pronti a dare il nostro contributo sul territorio, dove spesso siamo il primo presidio territoriale di prossimità”, dichiara Andrea Avitabile, presidente di Federfarma Marche. L’influenza stagionale quest’anno si prevede “più virulenta rispetto agli anni passati e il nostro contributo nelle vaccinazioni antinfluenzali attesta il ruolo del farmacista nella prevenzione – spiega Avitabile – lo scorso anno i contagi sono stati pochi per via della ridotta attività sociale, del divieto degli spostamenti e dell’utilizzo massiccio delle mascherine. Quest’anno bisognerà proteggere i soggetti fragili che, più degli altri, corrono seri rischi se contagiati – precisa il presidente di Federfarma Marche. Avitabile infine commenta positivamente l’accordo in fase di definizione con la Regione Marche per autorizzare le farmacie – almeno 125 in sede regionale – a somministrare dal 1 dicembre 2021 ai cittadini in fascia di rischio il vaccino antinfluenzale a carico del servizio sanitario nazionale ed eventualmente a pagamento a coloro che, non in fascia di rischio, vorranno comunque salvaguardarsi.
“Continuiamo anche a somministrare il vaccino anti Covid (ne sono stati somministrate nelle farmacie più di 40.000 dosi), anche nella terza dose – conclude Avitabile – stiamo riscuotendo consenso in queste attività a conferma del fatto che se i cittadini possono scegliere, hanno più facilità a vaccinarsi dal farmacista di fiducia, per questione di accessibilità, di confidenza, di rapporto personale”.
SERIE B – girone D – 7° giornata
Etabeta F.C. – Futsal Potenza Picena (4-3): Prima sconfitta in campionato per la Futsal Potenza Picena che era riuscita a rimanere imbattuta fino alla settima giornata. I portopotentini avevano la possibilità di agguantare le prime della classe ma devono accontentarsi del quarto posto.
La partita si apre fina dai primi minuti quando i ragazzi di Perugini sbloccano il risultato con la rete di Wendel, ben servito da Pizzo. A metà primo tempo arriva il pareggio di Sabatinelli, abile nello sfruttare una disattenzione difensiva di troppo. Porto Potenza però riesce a ritrovare velocemente il vantaggio: Pizzo che trasforma un bello schema da calcio laterale; poco sarà Silveira ad offrire la palla del gol a Montagna che non sbaglia.
La squadra di casa riesce a trovare un gran gol firmato Lourencete a inizio ripresa e segna quindi il 2-3. Dopo poco, al 12’, arriva il fallo di Callegari che gli costa l’espulsione. Giaconi riesce a salvare inizialmente il risultato parando il rigore a Lourencete, ma Etabeta trova il pareggio in superiorità numerica con Sabatinelli. Sarà ancora Sabatinelli a segnare il gol del sorpasso che da punizione riesce a battere Giaconi. Potenza Picena prova l’arrembaggio finale con il portiere di movimento ma non riesce a strappare il pareggio.
Recanati C5 – Arpi Nova (8-2): Il Recanati C5 conquista un’altra vittoria in casa imponendosi sulla formazione dell’Arpi Nova C5. I padroni di casa, nei primi minuti di gara, sono piuttosto contratti, ma con il passare del tempo iniziano a macinare gioco. Il vantaggio arriva grazie ad un gol di rapina di Gattafoni, lesto a ribadire in rete una corta respinta del portiere avversario. Il ritmo si alza progressivamente e la manovra dei leopardiani diviene sempre più fluida. Gattafoni realizza altre due reti: prima c’è uno scambio corto tra Favero e Zacheo che lancia lungo su Di Iorio, il quale corregge al centro proprio per il nostro numero 10 che, in corsa, scaglia la palla sotto la traversa; poi tocca a Filippo concludere a rete con un tocco da biliardo, dopo un’azione in contropiede orchestrata con Zacheo. Il Recanati ha la partita in mano e gli ospiti, già prima dell’intervallo, per invertire la rotta tentano la carta del quinto di movimento, ottenendo però l’unico risultato di aumentare il passivo. Prima Di Iorio intercetta una palla e Favero mette in rete il successivo diagonale di Zacheo, poi è lo stesso numero 5 ad andare a referto, sfruttando un errore in uscita della retroguardia toscana. Nella prima frazione c’è spazio anche per il secondo goal di Favero che segna (prima doppietta in maniera giallorossa) su appoggio di Zacheo, in transizione offensiva. Nel secondo tempo il tema tattico della partita non cambia con i padroni di casa che alternano manovra offensiva e difesa compatta per contrastare le folate offensive avversarie, realizzando altre due reti. La più classica delle azioni corali conclusa da Gattafoni che in tal modo realizza il suo poker personale. Sul finale di gara Mister Martin decide di ruotare tutti gli effettivi a sua disposizione compreso il secondo portiere Nicolò Torriani all’esordio stagionale che si fa trovare comunque pronto. Infine, quasi a fil di sirena, arriva il gol di Zacheo che vale l’8-2 finale.
Un’altra prestazione collettiva e di sostanza per Morresi e compagni, con una menzione particolare per Gattafoni che si porta a casa il pallone. Ora, sfruttando il turno di riposo previsto per la prossima settimana, i ragazzi avranno la possibilità di ricaricare le batterie ed al contempo preparare al meglio la prossima sfida di campionato, continuando a lavorare con la stessa intensità e determinazione per crescere ulteriormente come squadra.
SERIE C2 – girone B – 8° giornata
Real Fabriano – Bayer Cappuccini (3-5): Viaggio appagante per il Bayer Cappuccini che nella trasferta più lunga dell'anno batte 5-3 il Real Fabriano e porta a casa tre punti importantissimi, ponendo così la squadra del presidente Starnoni nelle zone alte della classifica. Oltre agli avversari, i maceratesi hanno sconfitto anche la sfortuna che si accanisce con infortuni più o meno gravi sui ragazzi di mister Tirri; infatti l'unico momento di difficoltà della gara, disputata finalmente con la giusta concentrazione ed intensità, si è avuto nei minuti successivi l'uscita di Salvi per un problema al ginocchio, dove i locali hanno trovato il momentaneo pareggio. Conquistato il vantaggio allo scadere del primo tempo, il Bayer nella ripresa ha subito allungato mantenendo fino al termine il più due. Migliore in campo Seferi, 60 minuti di sostanza conditi dal primo gol stagionale, decisivo per le sorti del match; la tripletta del bomber Serantoni ed una buona solidità difensiva sono stati altri due fattori determinanti del successo.
Fin dall'inizio entrambe le formazioni sembrano agguerrite, i locali si affidano alle soluzioni su palla inattiva mentre gli ospiti attuano un pressing a tutto campo. È il solito Petetta, diventato un habituè del gol, a sbloccare la gara su schema d'angolo; nei fabrianesi il n°8 Sakuta ha il tritolo nel piede destro, infatti un suo potente tiro respinto da Palma carambola su Centocanti che sigla il pareggio. Allo scadere del primo tempo è Serantoni a riportare avanti i suoi su un'altra combinazione da calcio d'angolo; immediato 3-1 ad inizio seconda frazione con l'assist di Palazzesi per Seferi che in diagonale non lascia scampo a Fabbri. Il Bayer insiste e 10 minuti dopo Bonfigli manda in confusione la difesa locale e consente a Serantoni di segnare a porta vuota il 4-1; reagiscono i giovani di mister Rinaldi con una fucilata nel "sette" di Sakuta. Ultimi gol allo scadere: Serantoni con un bel numero fa 5-2 immediatamente replicato da un tiro fotocopia del solito Sakuta per il 3-5 finale; con un miracolo di Palma ed un tiro libero sbagliato di Serantoni il risultato non cambierà più.
Futsal Sangiustese – Tre Torri Sarnano (7-0): Sconfitta netta della Tre Torri Sarnano che capitola al cospetto di un'ottima Futsal Sangiustese. Nonostante un primo tempo inizialmente condotto bene, la Tre Torri viene punita bene per le sue disattenzioni con grande cinismo dalla Sangiustese e si va al riposo sul 3-0. Al rientro in campo subito il quarto gol che chiude praticamente ogni velleità di rimonta, complice il netto calo della Tre Torri nella seconda frazione, che paga anche qualche assenza di troppo.
Aurora Treia – Nuova Ottrano (2-6): Facile vittoria in trasferta per la squadra di Filottrano, che mantiene salda la posizione in testa alla classifica. Primo tempo che si chiude con la rete di Panella, artefice anche del gol del 2-0 a inizio secondo tempo. Al rientro in campo infatti la squadra di mister Rossetti dilaga e si porta sul 5-0. Colpo di reni tardivo dell’Aurora Treia che non riesce a invertire le sorti della gara: la rete di Rusan viene infatti subito vanificata dal secondo gol personale di Carnevali. La partita si chiude 2-6 per gli ospiti.
Invicta Futsal Macerata – Borgorosso Tolentino (10–6): Altra vittoria ricca di gol per l'Invicta Futsal Macerata che ottiene così la sua quarta vittoria consecutiva. La sfida con il Borgorosso Tolentino termina 10-6 per la squadra di casa. Nel primo tempo i ragazzi di mister Pennesi si portano subito sul doppio vantaggio con le reti di Cassaro e Matteo Gattari, ma si fanno raggiungere dagli ospiti sul 2 a 2 con le reti di Pagliari e Diallo. Proprio allo scadere della prima frazione la seconda rete di Cassaro porta l’Invicta in vantaggio.
Ma è nel secondo tempo che il ritmo si alza e il numero di reti cresce. Il Borgorosso deve recuperare il risultato e gli spazi necessariamente si aprono per i locali che ne approfittano segnando addirittura 8 gol nella ripresa, con le reti ancora di Matteo Gattari, la doppietta di Marco Gattari e di Favetti. Gli ospiti cercano di limitare il passivo con le reti di Del Pupo, Kryezu, Feroce e Corvini che rendono un pò meno amara la netta sconfitta. Con questa partita l’Invicta Futsal si riconferma per distacco la squadra con il miglior attacco e la peggior difesa della C2, considerando tutti e tre i gironi: 53 gol segnati e ben 38 subiti in sole 8 partite. Borgorosso, ultima in classifica, ha subito 5 gol in meno durante il campionato. Da segnalare purtroppo gli infortuni di Marco Gattari e Denis Meca a cui facciamo gli auguri di pronta guarigione.
Serralta – Avenale (0-3): Partita in discesa per l’Avenale che riesce a portare a casa senza troppe difficoltà la posta in palio. Mister Maccioni al 23’ apre la partita e segna il gol del vantaggio. Quasi a voler replicare il risultato della scorsa giornata, seguono i gol di Beccacece e Campana nella seconda frazione di gara. Di nuovo 3-0 per i cingolani, solidi in zona playoff con 14 punti.
Polisportiva Victoria – Futsal Sambucheto (1-0): Vittoria di cortomuso per la Polisportiva Victoria che però con attenzione e perseveranza riesce a portare a casa l’intera posta contro il Futsal Sambucheto. Partita molto combattuta che vede due squadre sostanzialmente alla parti. Ne risulta una prima frazione molto equilibrata, con poche occasioni e che termina per 1-0 con la rete di Marchegiani all’ultimo minuto.Dopo la ripresa gli ospiti sembrano avere un avvio migliore, ma i padroni di casa tengono duro, impostano un’ottima fase difensiva e trovano anche diverse occasioni da gol, senza mai però riuscire a chiudere definitivamente il match. Secondo tempo che si chiude a reti bianche e che conferma il parziale della prima frazione.
Nelle Marche sono 93 i casi di contagio al coronavirus registrati nell'ultima giornata con un'incidenza delle infezioni che resta stabile a 132,47 (ieri era al 132,87). In totale sono stati eseguiti 2133 tra tamponi e test antigenici, un numero inferiore rispetto a quelli delle ultime 48 ore (oltre 8.400) a causa della concomitanza del weekend: l'indice di positività si attesta al 7,8% rispetto al 10,1% di ieri.
Lo fa sapere il Servizio Sanità della Regione Marche che dà conto anche del fatto che i ricoverati in terapia intensiva siano aumentati di quattro unità (23) così come il numero complessivo di ricoverati in area medica (91). Sono, invece, 9 i soggetti dimessi.
Tra le province, è Ancona a contare il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore (46), seguita da Pesaro-Urbino (33), Macerata (7), Ascoli Piceno (3) e Fermo (1); mentre sono 3 i casi da fuori regione. Tra i contagiati sono 22 le persone che presentano sintomi; i casi, inoltre, comprendono 14 contatti stretti di positivi, 36 contatti domestici, 2 in ambiente di scuola/formazione, 1 di lavoro, 1 in ambito assistenziale e uno sanitario; per 15 casi approfondimenti epidemiologici in corso.
Il numero più alto di infezioni si è rilevato nella fascia d'età 25-44 anni (21) seguita da quella tra i 45 e i 59 anni (18). Tra giovani e giovanissimi si registra un contagio tra gli 0-2 anni, 1 tra i 3-5 anni, 10 tra i 6-10 anni, 2 tra 11-13 anni, 8 tra 14-18 anni, 4 tra 19-24 anni. Inoltre ci sono 9 contagi tra persone tra i 60 e 69 anni, 14 nella fascia 70-79, 5 in quella 80-89. Purtroppo, nelle ultime 24 ore, è anche deceduta - a causa del Covid - una donna di 45 anni, originaria di Civitanova Marche, presso la Residenza Valdaso. Presentava patologie pregresse.
Nella Giornata nazionale dedicata alla sicurezza nelle scuole prende il via il piano da un miliardo e 300 milioni di euro per l’immediato rafforzamento e la ricostruzione di tutti gli istituti danneggiati dai terremoti nel Centro Italia del 2016-2017, il primo programma in assoluto che copre in maniera sistematica tutti gli edifici scolastici del territorio. Lo ha annunciato oggi il Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, insieme al Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel corso della cerimonia per ricordare le vittime degli incidenti avvenuti nelle scuole italiane.
Tra il Commissario e il Ministero è stato stipulato un accordo di collaborazione e coordinamento delle attività per inquadrare tutti gli interventi necessari, che riguarderanno circa 450 plessi scolastici in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Accanto alle 250 scuole del cratere che erano già oggetto di un finanziamento di 624 milioni di euro per la ricostruzione o la riparazione dei danni post sisma, il censimento condotto presso tutti i comuni delle quattro regioni ha fatto emergere altri 190 istituti che necessitano di interventi di riparazione e ricostruzione, per un importo di ulteriori 650 milioni di euro, di cui una parte messi a disposizione dal Ministero.
A dare corpo ai nuovi interventi, ed accelerare quelli già in corso, sarà un’Ordinanza Speciale, che prevede l’utilizzo di poteri in deroga alla normativa per un’esecuzione più celere delle opere necessarie, già predisposta e che il Commissario Legnini sottoporrà nei prossimi giorni all’approvazione della Cabina di Coordinamento Sisma. Il protocollo sottoscritto oggi, intanto, istituisce tra Struttura commissariale e Ministero un Tavolo tecnico di coordinamento che ha il compito, tra gli altri, di ottimizzare gli interventi evitando sovrapposizioni di finanziamenti. Prevede inoltre la creazione di Tavoli regionali di confronto permanente, in modo da assicurare un raccordo efficace tra le diverse istituzioni.
“La firma del protocollo oggi, Giornata nazionale sulla sicurezza nelle scuole, è un atto importante perché per la prima volta si stabilisce un coordinamento stretto tra la ricostruzione e la programmazione scolastica – ha detto il Commissario Legnini -. Si tratta di un ulteriore passo avanti nel percorso intrapreso quest’estate, insieme alle Regioni e agli Uffici Speciali della ricostruzione, con il quale ci siamo posti l’obiettivo ambizioso e doveroso di garantire agli studenti e al personale scolastico di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, una ricostruzione in tempi ragionevoli e allo stesso tempo adeguata ai massimi profili di sicurezza”.