Dopo il miglioramento previsto per la giornata odierna, la Protezione Civile della Regione Marche ha emanato una nuova allerta, valida sino alla mezzanotte del 28 dicembre, per condizioni meteo avverse. Flussi di provenienza sud-occidentale tenderanno infatti ad interagire con la catena appenninica, favorendo, sulla nostra regione, la formazione di forti venti di garbino.
Nelle zone dell'entroterra marchigiano venti spireranno da sud-ovest, con raffiche fino a tempesta violenta; mentre nelle zone costiere i venti proveranno da sud-ovest con raffiche fino a burrasca forte.
Prorogata di 24 ore anche l'allerta gialla riguardante il rischio valanghe sui Monti Sibillini.
Il cielo sarà nuvoloso o molto nuvoloso, con precipitazioni sparse dalla tarda mattinata e nelle ore pomeridiane, diffuse nelle zone interne, anche a carattere di rovescio. Il limite delle nevicate salirà attorno a quota 1000-1200 metri.
Le temperature saranno ovunque in aumento nei loro valori massimi.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 1173 tamponi: 541 nel percorso nuove diagnosi (di cui 34 nello screening con percorso Antigenico) e 632 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 33,5%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 181: 59 in provincia di Macerata, 60 in provincia di Ancona, 49 in provincia di Pesaro-Urbino, 5 in provincia di Fermo, 6 in provincia di Ascoli Piceno e 2 fuori regione
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (24 casi rilevati), contatti in ambito domestico (35 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (47 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (11 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (9 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (7 casi rilevati), screening percorso sanitario (5 casi rilevati).
Per altri 41 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 34 test ed è stato riscontrato un solo caso positivo (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 3% . In aumento di 17 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 493, di cui 65 in terapia intensiva (+1 rispetto a ieri). Sono, invece, 6 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 105 pazienti: 42 all'ospedale di Macerata, 50 al Covid Hospital e 13 a Camerino.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un notevole incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 33,45% oggi, contro il 16,22% di ieri.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:
Contrariamente a quanto annunciato in precedenza, la seduta del Consiglio regionale sarà posticipata al 29 dicembre e si terrà a porte chiuse senza la presenza del pubblico, nè dei rappresentanti degli organi di informazione.
La decisione è stata assunta dopo aver riscontrato la positività di un consigliere al tampone per il Covid 19, che ha immediatamente portato all’attivazione del protocollo previsto per la prevenzione e il contenimento dell’epidemia. “Nella conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari – specifica il Presidente dell’Assemblea legislativa, Dino Latini – si è deciso di confermare lo svolgimento del Consiglio per l’approvazione del Bilancio della Regione, ma con tutte le necessarie precauzioni per la tutela della salute del personale, dei cittadini e dei consiglieri e amministratori. Siamo sicuri che anche in questa occasione la macchina organizzativa saprà funzionare al meglio, garantendo il normale svolgimento dei lavori”.
Il Presidente evidenzia, inoltre, che “l’obiettivo rimane quello generale di interesse pubblico, affinchè con la massima attenzione possibile sia prevenuta ed evitata qualsiasi forma di contagio”.
La seduta sarà attivata in forma mista, sia in presenza che in videoconferenza. L’accesso nell’Aula di Palazzo Leopardi sarà consentito esclusivamente ai consiglieri e ai dipendenti che si sottoporranno in anticipo al tampone.
L’ordine del giorno prevede l’esame dei Bilanci di previsione 2021 – 2023 della Regione Marche e dell’Assemblea legislativa, della legge di stabilità 2021 e del Defr (Documento di economia e finanza regionale). In discussione anche la proposta di legge in materia di diritto allo studio.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente le controversie che possono insorgere tra condomini nei rapporti di vicinato, in particolare in riferimento alla problematica delle immissioni di fumi, odori e rumori molesti.
Di seguito la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da un nostro lettore di Porto Recanati, che chiede: “A quali responsabilità può andare incontro colui che pone in essere delle immissioni moleste nell’appartamento condominiale sovrastante con l’odore di cucinato o rumori?".
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ai controversi rapporti che possono insorgere tra condomini, con particolare riguardo alle cosiddette molestie olfattive, nello specifico in odori o fumi provenienti da cucine o da ambienti simili, o acustiche, tali da creare fastidio e disagio nel soggetto che le subisce.
Innanzitutto, occorre specificare quanto previsto dall’art. 674 del codice penale: “Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a 206 euro”.
A tal proposito, risulta utile riportare un consolidato principio giurisprudenziale della Suprema Corte, che recentemente ha ribadito quanto segue: “La contravvenzione prevista dall’art. 674 del codice penale è configurabile anche nel caso di molestie olfattive con la specificazione che, quando non esista una predeterminazione normativa dei limiti delle emissioni, si deve avere riguardo alla normale tollerabilità di cui all’art. 844 c.c., criterio che costituisce un referente normativo per il cui accertamento non è necessario disporre una perizia tecnica, potendo il giudice fondare il suo convincimento su elementi probatori di diversa natura, anche ricorrendo alle sole dichiarazioni testimoniali dei confinanti” (Corte di Cassazione, Sez. III Penale, sentenza n. 14467/17; depositata il 24 marzo 2017).
Pertanto, ai fini della configurabilità della contravvenzione di cui all’art. 674 c.p., le immissioni possono considerarsi moleste soltanto nel momento in cui superano il limite della normale tollerabilità; infatti, ai sensi dell’art. 844 c.c., il proprietario di un terreno o di un edificio non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e altre propagazioni derivanti dal terreno o edificio del vicino, se le stesse non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi.
Tutto ciò anche riguardo alle immissioni rumorose, dette anche acustiche, provenienti dagli appartamenti adiacenti, situazioni anch’esse motivo di accesi contrasti condominiali tra colui che le subisce e il soggetto che le emette, attraverso condotte, quali: spostamento di mobili, tenere la musica ad alto volume, continuo vociare, utilizzo nelle ore serali o notturne di elettrodomestici particolarmente rumorosi.
La tutela penale di riferimento è rappresentata dall’art. 659 c.p., secondo il quale: “Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 309 euro”.
Ebbene, anche in questo caso, ed in risposta al nostro lettore risulta corretto affermare che, “Al fine di comprendere se l’immissione acustica sia illecita o meno, sarà necessario procedere alla sua valutazione tenendo presente il criterio della normale tollerabilità, il cui superamento del limite dovrà recare un potenziale disturbo ad una pluralità di persone, a nulla rilevando poi che alcune non siano state effettivamente disturbate (Cass. I, n. 1394/1999).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati cinque decessi correlati al Covid-19.
All'ospedale di Pesaro hanno perso la vita tre persone: due donne di 64 e 83 anni entrambe di Vallefoglia e un 75enne di Mondolfo.
Un decesso si è verificato anche al "Murri" di Fermo, dove è spirata una 90enne originaria di Torre San Patrizio. Infine una 95enne è morta all'ospedale di Senigallia.
Dall'inizio della pandemia nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1527 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (649), mentre sono 262 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:
L’RSA anconetana “Residenza Dorica Santo Stefano Riabilitazione”, del Gruppo Anni Azzurri, è la prima RSA nelle Marche e una delle prime in Italia a partire con la vaccinazione dei propri operatori sanitari.
Saranno infatti 20, tra infermieri, oss e fisioterapisti, gli operatori della RSA del Capoluogo regionale che domani (domenica 27), proprio in quello che è stato ribattezzato a livello internazionale il “vaccine day”, verranno sottoposti, su base volontaria, al nuovo vaccino anti Covid.
Tra questi 20 c’è Alessandro Romagnoli, 52 anni anconetano, di professione infermiere professionale e coordinatore infermieristico di Residenza Dorica.
“Sono mesi che la categoria degli operatori sanitari è in trincea contro questa “bestiaccia” – dice Alessandro – non possiamo tirarci indietro e titubare proprio ora che è stato individuato il vaccino. Questo vaccino rappresenta uno spiraglio di luce dopo mesi di buio e siamo proprio noi operatori sanitari a dover dare il buon esempio. Per tutti questi motivi ho aderito senza indugio alla possibilità di fare il vaccino. Lo dobbiamo anche ai nostri cari ospiti che assistiamo e accudiamo ogni giorno in RSA”.
“Da parte di Residenza Dorica, così come di tutto il nostro Gruppo Anni Azzurri – dice Lucia Masiero, Direttore della RSA anconetana – c’è la massima fiducia nei confronti del vaccino anti Covid e, più in generale, della scienza. Abbiamo individuato i 20 volontari per questa prima tranche di vaccinazione e abbiamo molti altri operatori sanitari che hanno già manifestato la loro adesione e sarebbero pronti in futuro ad essere a loro volta vaccinati”.
Nelle Marche in questa fase arriveranno 200 dosi, sulle 9.750 dosi di vaccino della Pfizer che verranno complessivamente distribuite in eguale percentuale in tutte le regioni.
L‘appuntamento con la profilassi per gli operatori sanitari di Residenza Dorica è fissato per la mattinata di domani presso l’Inrca di Ancona, sede individuata dalla Regione con l’Asur.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 1797 tamponi: 1270 nel percorso nuove diagnosi (di cui 747 nello screening con percorso Antigenico) e 527 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 16,2%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 206: 24 in provincia di Macerata, 83 in provincia di Ancona, 91 in provincia di Pesaro-Urbino, 3 in provincia di Fermo, 5 in provincia di Ascoli Piceno.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (33 casi rilevati), contatti in ambito domestico (48 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (54 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (7 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (15 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (3 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (1 casi rilevati), screening percorso sanitario (3 casi rilevati).
Per altri 42 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 747 test e sono stati riscontrati 32 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia una stabilità rispetto alla giornata precedente: incidenza all'11,46% oggi, contro il 11,91% di ieri.
In aumento di diciotto unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 476, di cui 64 in terapia intensiva (+4 rispetto a ieri). Sono, invece, 6 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 107 pazienti: 43 all'ospedale di Macerata, 51 al Covid Hospital e 13 a Camerino.
“Usate la rabbia inespressa per trasformarla in creatività come ho fatto io, invece di farla diventare depressione” : le parole del rapper J-Ax alle vittime di bullismo
Queste le parole di J-Ax, durante la trasmissione “Chi l’ha Visto” del 17 dicembre 2020, mentre in studio si affrontava il caso di un giovanissimo ragazzo, youtuber, Michele Ruffino, 17 anni, di Torino, morto per bullismo lanciandosi nel vuoto dal ponte di Alpignano (Torino) due anni fa.
Michele aveva lottato per vivere, sin da bambino, con tenacia e forza di volontà, senza mai smettere di sorridere, dopo che da piccolissimo gli fu diagnosticata una ipotonia agli arti superiori ed inferiori causata dalla somministrazione di un vaccino scaduto.
Michele a tre anni non poteva correre come gli altri bambini, non poteva giocare al parco con la sorellina, perchè faceva uno, due, tre passi, e poi cadeva. Sino a che, un giorno, Michele non cade più: anzi, comincia a correre verso la vita: Michele non era guarito, ma aveva imparato a gestire la sua difficoltà.
Michele non si sente diverso. Diventa un adolescente come tutti, desideroso di avere molti amici, di fare gruppo.
Un ragazzino da una spiccata sensibiità emotiva, forse generata proprio da quella malattia che l’aveva condizionato nella sua giovane vita, e che probabilmente, veniva vista come segno di debolezza da prevalicare, da colpire, da umiliare.
Purtroppo è stata la diseducazione dei suoi coetanei compagni di scuola a farlo sentire diverso, escluso, emarginato. E per questo ha sofferto. Tanto. Troppo.
Alle scuole medie i suoi coetani gli sputano addosso in palestra, lo chiamano handicappato. Lo allontanano e lui si chiude. Ma continua ad avere i sogni e le aspirazioni di un adolescente; si iscrive all’istituto alberghiero perchè desidera fare il pasticcere. Anche qui i compagni non sono migliori di quelli che ha lasciato alle medie: lo prendono in giro, gli urlano “vai a morire!”.
Michele è psicologicamente distrutto. Non deve lottare solo contro i suoi dolori fisici, che non l’hanno mai abbandonato, ma anche contro la stupidità e la cattiveria di quelli che avrebbe più di ogni cosa desiderato diventassero i suoi amici.
Questo ragazzo smette di combattere senza rendersene conto. Si chiude.
Quel giorno, il suo ultimo giorno di vita, Michele dopo aver pranzato con i genitori esce di casa dicendo che di li a breve sarebbe rientrato. Le ore passano. Il silenzio viene rotto in casa Ruffino da una telefonata dei Carabinieri che convocano i genitori in caserma.
La mamma ed il papa’ di Michele trovano ad accolglierli il Maresciallo che, con le lacrime agli occhi comunica loro :” Michele non c’è più”.
Una donna in macchina, in transito sul Ponte di Alpignano, testimonierà di aver visto quel ragazzo: aveva incrociato i suoi occhi. L’aveva visto tirarsi su il cappuccio, le cuffie alle orecchie, il lancio nel vuoto.
L’ultimo estremo tentativo di Michele di chiedere aiuto era stato quello di scrivere una lettera al suo unico amico, consegnandolo ad una compagna di classe perchè gliela recapitasse. “Tu sei l'unico dei pochi amici che avevo che mi aveva capito e sei l'unico che riesce a calmarmi e a riflettere sul senso della vita e anche come andare avanti sempre e in qualunque caso. Io ti ringrazio di tutto, ti voglio un bene dell'anima, ma è arrivato il momento di dirti addio, spero che non mi dimenticherai facilmente anche perché quando ti arriverà questa lettera, io non ci sarò più".
I compagni di classe avevano letto quella lettera. Avrebbero potuto allertare i genitori di Michele, gli insegnanti. Ma hanno scelto di lasciare Michele solo, ancora una volta, pur consapevoli che avrebbero potuto fare qualcosa per salvarlo, come testimonia l’audio di uno di loro diffuso da Chi l’ha visto : “Molto probabilmente faranno delle indagini e quindi quella lettera di cui sappiamo, è come se non esistesse, non deve esistere perché se scoprono, cioè se scoprono, che avevamo quella lettera ci possiamo andare nei ca**i, perché sarebbe omissione di soccorso, perché noi potevamo saperlo e quindi potevamo fermarlo. Fatevi i ca**i vostri. Ve l'ho spiegato in maniera tranquilla, adesso ve lo dico: fatevi i ca**i vostri.”
Le parole toccanti della mamma di Michele dovrebbero far riflettere molti : “In famiglia lo incoraggiavamo a rispondere al bullismo e alla violenza con educazione, a farsi scivolare tutto addosso, perchè non abbiamo mai insegnato l’aggressività, non ci appartiene “
Ed ancora “Persino dopo la morte Michele è stato preso in giro, sui social. Ho denunciato tutti, scuola compresa e un ragazzino che rideva di lui al suo funerale. Per i bulli di mio figlio non voglio il carcere, ma la rieducazione. C’entrano anche i genitori, che non educano più perché è più comodo dare un tablet in mano ai figli. Bisogna formare loro per primi. Mi dicevano che il problema era di Michele, che erano solo ragazzate».
Ragazzate! Con questo termine si etichettano problemi complessi che superficialmente si vorrebbe invece considerare semplici , immaturi atteggiamenti di non grande importanza. Questi atteggiamenti invece conducono all’annientamento della vittima che non riesce a ribellarsi e cede alla prepotenza cieca e sconsiderata, scomparendo da un mondo che, in realtà, non l’accetta davvero.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 6711 tamponi: 5062 nel percorso nuove diagnosi (di cui 2954 nello screening con percorso Antigenico) e 1649 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari all'11,9%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 603: 103 in provincia di Macerata, 193 in provincia di Ancona, 158 in provincia di Pesaro-Urbino, 95 in provincia di Fermo, 26 in provincia di Ascoli Piceno e 28 da fuori regione
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (77 casi rilevati), contatti in setting domestico (125 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (198 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (19 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (21 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (17 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (13 casi rilevati), screening percorso sanitario (13 casi rilevati).
Per altri 120 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 2954 test e sono stati riscontrati 59 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia una stabilità rispetto alla giornata precedente: incidenza all'11,91% oggi, contro il 11,38% di ieri.
Grazie all'amicizia di lungo corso con il direttore Guido Picchio, la Redazione di Picchio News ha nuovamente raggiunto l’accademico napoletano di fama mondiale, il professor Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia e rappresentante del Ministero dell'Ambiente italiano.
Al professor Giordano, abbiamo chiesto di illustrarci in cosa consiste la 'variante inglese' del Covid-19 e un giudizio sulla campagna vaccinale che partirà in Italia il 27 dicembre.
La seconda ondata pandemica ha messo di nuovo a dura prova il sistema sanitario nazionale. Ritiene siano state messe in campo tutte le forze e misure adeguate per contenerla?
"Anche se non è semplice gestire una pandemia è indubbio che il periodo estivo è stato caratterizzato da qualche rilassatezza di troppo e che non si è approfittato del vantaggio del momento per organizzare adeguatamente la scuola, i servizi ma anche il tracciamento dei focolai. Lo stesso vale per la riorganizzazione del personale sanitario che, negli anni, aveva subito ingenti tagli. Sicuramente questo virus ha evidenziato l’importanza della sanità e della scienza".
Come giudica il lockdown natalizio messo in atto dal Governo in relazione di una ipotetica riduzione dei casi di positività?
"Il lockdown italiano è basato sulla responsabilità dei cittadini. Sono state prese in considerazione le esigenze di gran parte dei lavoratori e, nonostante tutto, molte categorie sono state fortemente penalizzate da queste chiusure. Le restrizioni sono necessarie, il virus continua a circolare e senza il nostro contributo continuerà a diffondersi. Rispettare le regole a Natale significa rispettare il proprio diritto alla salute e quello degli altri".
Molti parlano di una recrudescenza del virus che si verificherà a fine gennaio con una terza ondata pandemica. Crede che sia un rischio reale?
"Il virus è una infezione nuova per tutti, e credo sia corretto fare affermazioni sulla base di fatti e dati concreti. In tempi record, abbiamo ottenuto il vaccino, e mi auguro che la maggior parte delle persone si sottopongano ad esso continuando, nell’attesa a tenere atteggiamenti responsabili".
Nella Regione Marche si è appena iniziata una imponente opera di screening di massa, quanto pensa sia stata utile per il tracciamento dei contagiati ?
"Il tracciamento dei contagiati è fondamentale per identificare ed isolare un focolaio nel più breve tempo possibile. Quello che sottolineerei, però, è che purtroppo, ad oggi, molti test di screening non sono ancora del tutto affidabili, il 'patentino di positività/negatività' continua ad essere rilasciato esclusivamente dal tampone molecolare. Con ciò non intendo dire, che i test di screening non vadano effettuati perchè certamente offrono un’importante indicazione".
Nell’ultimo periodo è spuntata fuori la ‘variante inglese’ del Covid-19, una mutazione che sembrerebbe essere più contagiosa, in cosa consiste?
"Il nuovo ceppo di Sars-CoV-2, chiamato «VUI-202012/01» (variant under investigation) sta destando non poche preoccupazioni anche se i dati che, attualmente, abbiamo a disposizione riguardo la nuova sequenza virale non vanno esasperati. Rapidamente, si è diffusa l’informazione che tale ceppo avesse una capacità di replicazione più alta dei precedenti. Per quello che sappiamo al momento la mutazione potrebbe variare l’affinità per un recettore umano ma non alterare trasmissibilità, o pericolosità; inoltre il fatto che sia stata identificata ora non vuol dire necessariamente che si sia diffusa così rapidamente in poco tempo dal momento che potrebbe circolare da più tempo (a settembre era già stata notata a Londra) e tale dato sarebbe supportato dal fatto che la famiglia mutata non si trova solo in Inghilterra ma anche in Australia, Danimarca, Olanda ed un singolo caso anche in Italia. Con i dati disponibili non si può affermare che variante sia più aggressiva, ma al tempo stesso, sono necessarie tutte le azioni atte a ridurre la sua diffusione".
I vaccini già sviluppati per il coronavirus saranno capaci di combattere anche il nuovo mutante?
"La nuova variante non dovrebbe causare alcun tipo di problema ai vaccini sviluppati finora. La vaccinazione fa si che il sistema immunitario impari a combattere il patogeno, producendo anticorpi contro la proteina Spike, se questa proteina dovesse mutare il vaccino potrebbe fallire. Ma non è questo il caso".
Il 27 dicembre in Italia inizierà la somministrazione delle dosi di vaccinazione prodotte da Pfizer-BionTech quanto ritiene siano efficaci?
"Sono efficaci esattamente come annunciato dalla ditta, più del 90%. Un’ottima percentuale, nessun vaccino arriva al 100% di efficacia. L’immunità massima si otterrebbe dopo circa venti giorni dalla somministrazione della seconda dose".
Quale differenze ci sono con le dosi di vaccino immesse sul mercato dalla società farmaceutica ‘Moderna’?
"Entrambi sono vaccini ad RNA, l’acido ribonucleico del virus. Viene utilizzato questo materiale genetico per istruire il nostro sistema immunitario a produrre gli anticorpi anti Sars-CoV-2. Entrambi hanno una efficacia superiore al 90% e più dettagliatamente 95% per Pfizer e 94,5% per Moderna. Cambiano, invece, i metodi di conservazione: necessari -80 gradi per il primo, -20 per Moderna. Infine per quanto riguarda il costo, dovrebbe essere molto simile, intorno ai 20 dollari".
Con quali tempistiche la campagna vaccinale porterà al raggiungimento di una immunità di gregge? Dal suo punto di vista quand’è che potremo abbandonare l’uso delle mascherine e tornare a respirare un’aria di normalità?
"Non sono in grado di fare previsioni. Abbiamo bisogno di studiare e comprendere, e questo lo stiamo facendo ininterrottamente da marzo".
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati dodici decessi correlati al Covid-19.
Nella provincia di Macerata si è verificato un decesso all'Ospedale di Civitanova Marche dove è spirato un 72enne originario di Macerata.
Nelle strutture ospedaliere dell'Anconetano si sono registrati tre decessi: due a Torrette, dove si sono spente un uomo 85enne di Potenza Picena e una 83enne di Osimo, mentre al nosocomio di Senigallia hanno perso la vita un 87enne. Una vittima anche all'ospedale di Jesi dove ha trovato la morte un 90enne di Fabriano.
Al'ospedale di Pesaro sono deceduti una 89enne e una 88enne entrambe di Fano oltre una 92enne pesarese, mentre alla RS Galantara è spirata una 83enne di Vallefoglia.
Un decesso all'Ospedale di Ascoli Piceno dove si registra il decesso di un 87enne di Spinetoli così come al nosocomio di San Benedetto del Tronto, dove si è spenta una 87enne ascolana. Anche alla Residenza Valdaso Campofilone è venuto a mancare un 80enne di Fermo.
Dall'inizio della pandemia nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1516 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (644), mentre sono 262 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.
Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:
"È stato un anno particolare e saranno festività particolari".
Si è espresso con queste parole, scritte in un post sul proprio profilo facebook, il Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli che ha voluto formulare i suoi personali auguri di buon Natale a tutti i marchigiani: "Un anno difficile che ci ha messo a dura prova, ma dobbiamo trovare le energie per guardare con speranza al futuro".
"Ci aspettano altri mesi complicati, ma sono sicuro che supereremo questo difficile momento e sapremo risollevarci - osserva il Presidente Aquaroli - Lo faremo insieme. A voi, alle vostre famiglie, a tutti i marchigiani, buon Natale. Per il nuovo anno ci risentiamo".
I dpcm con cui Giuseppe Conte sta governando da quasi un anno l’Italia "sono viziati da violazioni per difetto di motivazione" e "da molteplici profili di illegittimità". In quanto tali, aggiunge il Giudice del Tribunale di Roma nell'ordinanza n. 45986/2020 , “sono caducabili”.
Stando alle parole del magistrato, usate nell’ordinanza con la quale non ha convalidato l’intimazione di sfratto di un esercizio commerciale che non aveva potuto pagare i canoni per la chiusura imposta dai divieti previsti per l’emergenza Coronavirus, ciò significherebbe che i dpcm non sarebbero produttivi di effetti concreti, e pertanto sarebbero da annullare.
PROFILI DI ILLEGITTIMITA' - Si legge nell’ordinanza che “punto indiscusso è che le libertà fondamentali degli individui siano state compresse attraverso un DPCM. Tale atto, come noto, non è di natura normativa, ma ha natura amministrativa. Tale natura resta anche laddove un provvedimento avente forza di legge, preventivamente lo legittimi. (omissis..) Come già evidenziato da altra giurisprudenza, non può ritenersi che un DPCM possa porre limitazioni a libertà costituzionalmente garantite, non avendo valore e forza di legge”.
“(omissis..) Appare evidente - si legge ancora nell'ordinanza - che la limitazione ai diritti fondamentali e costituzionalmente garantiti che si è verificata nel periodo di emergenza sanitaria è dovuta, quindi, non all’intrinseca diffusione pandemica di un virus ex se, ma alla adozione “esterna” dei provvedimenti di varia natura (normativi ed amministrativi) i quali, sul presupposto della esistenza di una emergenza sanitaria, hanno compresso o addirittura eliminato alcune tra le libertà fondamentali dell’Uomo, cosi come riconosciute sia dalla Carta Costituzionale che dalle Convenzioni Internazionali... (omissis) Anche i DPCM che disciplinano la Fase 2 sono, ad avviso di questo giudicante, di dubbia costituzionalità poiché hanno imposto una rinnovazione delle limitazioni dei diritti di libertà che avrebbe invece richiesto un ulteriore passaggio in Parlamento diverso rispetto a quello che si è avuto per la conversione del decreto “Io resto a casa” e del “Cura Italia”(cfr. Marini). Si tratta pertanto di provvedimenti contrastanti con gli articoli che vanno dal 13 al 22 della Costituzione e con la disciplina dell’art. 77 della Costituzione, come rilevato da autorevole dottrina costituzionale”.
LA MANCANZA DI MOTIVAZIONE - Si osserva in conclusione nell’ordinanza: “Come noto, tutti provvedimenti amministrativi devono essere motivati ai sensi dell’art. 3 legge 241/1990. A tale obbligo non sono sottratti neanche i DPCM. Orbene, nel corpo dei provvedimenti relativi alla emergenza epidemiologica, la motivazione è redatta in massima parte con la peculiarità tecnica della motivazione “per relationem, cioè con rinvio ad altri atti amministrativi e, in particolare (ma non solo) ai verbali del Comitato Tecnico Scientifico (CTS). Tale tecnica motivatoria è in astratto ammessa e riconosciuta dalla giurisprudenza, ma richiede (eccettuato il caso di attività strettamente vincolata) che gli atti cui si faccia riferimento siano resi disponibili o comunque siano conoscibili. È fatto notorio (essendo anche stato oggetto di dibattito politico messo in risalto dai mass media) che alcuni di tali atti vengano resi pubblici con difficoltà, talvolta solo in parte, e comunque con una tempistica molto lunga, in alcuni casi addirittura prossima alla scadenza di efficacia del DPCM stesso".
“L’apertura ci avvicina al completamento della Perugia-Ancona, una direttrice altamente strategica per l’intero sistema viabilistico del Centro Italia e del Paese”. Ha affermato l’Amministratore Delegato di Anas Massimo Simonini nel corso di un sopralluogo tecnico sui cantieri
La Quadrilatero Marche Umbria, società controllata da Anas, ha aperto al traffico altri 2 chilometri della strada statale 76 “della Val d’Esino” nell’ambito dei lavori di potenziamento della direttrice Perugia-Ancona tra Albacina e Serra San Quirico, in provincia di Ancona.
Il nuovo tratto comprende la galleria “Valtreara”, il viadotto “Gattuccio” e lo svincolo di Valtreara. L’apertura consente tra l’altro di ripristinare l’originario collegamento con le Grotte di Frasassi, noto sito di interesse turistico nel comune di Genga.
I lavori di completamento della direttrice Perugia-Ancona proseguono sui restanti 8,5 km della SS76 “della Val d’Esino” che saranno ultimati nel 2021. Lo scorso marzo era stato aperto il tratto Fossato di Vico-Fabriano Ovest, lungo 7,5 km, e a luglio il tratto Albacina-galleria Sassi Rossi di ulteriori 3,5 km.
L’AD Simonini ha poi incontrato l’Amministratore delegato di Astaldi, Filippo Stinellis, con il quale è stato concordato l’imminente avvio dei lavori anche degli ultimi due lotti della Pedemontana delle Marche, per un investimento complessivo di 153 milioni di euro, recentemente approvati in via definitiva dal CdA della Società Quadrilatero Marche Umbria.
La Protezione Civile delle Marche ha diramato un’allerta meteo “gialla” per venti forti, neve e temporali che interesserano la regione durante l'intera giornata di sabato di 26 dicembre dove l’afflusso di aria fredda, di origine artica, determinerà un peggioramento del tempo su tutto il territorio associato ad un sensibile calo delle temperature.
Il cielo si presenterà molto nuvoloso o coperto, con locali schiarite dalla serata sul settore settentrionale con diffuse, a prevalente carattere di rovescio, in graduale attenuazione nel corso del pomeriggio/sera ad iniziare da nord.
Le cumulate risulteranno più abbondanti nel settore montano, specie quello centro-meridionale. Limite delle nevicate attorno ai 400-500 metri, localmente e temporaneamente anche a quote più basse in occasione dei rovesci più intensi; ciò porterà ad una sensibile diminuzione, con i valori minimi che verranno registrati in serata.
Si registra inoltre una “criticità valanghe” di piccole o medie dimensioni che potranno interessare la viabilità montana sul versante est dei Monti Sibillini e Laga marchigiana. Il mare si presenterà molto mosso o agitato.
Quello del trasporto pubblico per gli studenti resta uno dei principali nodi per la riapertura delle scuole il 7 gennaio prossimo. Ma l’Ufficio scolastico regionale per le Marche è pronto in ogni caso a supportare l’organizzazione del servizio grazie a una piattaforma che rileva in tempo reale i flussi degli spostamenti dei ragazzi.
Il documento operativo stilato dalle prefetture marchigiane dovrà su questo tema esprimere la mediazione tra le difficoltà rappresentate dalle aziende del trasporto pubblico locale alla Regione, competente per la sua gestione, a fronte della domanda di trasporto degli studenti e delle loro famiglie per raggiungere le sedi scolastiche con la ripresa dell’attività in presenza.
A supporto dell’attuazione concreta del servizio l’ufficio scolastico regionale ha elaborato fin da luglio un sistema informatico di rilevazione in tempo reale dei flussi degli spostamenti quotidiani degli studenti.
Ciascuna scuola comunica infatti sulla piattaforma tutti gli orari di ingresso e uscita e i comuni e le località di provenienza di tutti i ragazzi di ogni singola classe di ogni singolo plesso per ogni giorno della settimana.
Il sistema consente in questo modo di dare indicazioni puntuali al sistema dei trasporti, alla Regione e alle prefetture, fotografando in tempo reale la situazione "trasportistica" e supportando le aziende nella risoluzione dei problemi di organizzazione del servizio.
Per fare un esempio, attraverso il sistema si è quindi in grado di sapere che la tale classe del tale istituto di Ancona entra alle 8.00, esce alle 13.00 ed è composta da 20 alunni provenienti 5 dal quartiere delle Grazie, altrettanti da Torrette, 2 da Collemarino e 8 da Falconara Marittima. L’insieme di tutti i dati di ciascuna classe relativi a quell’istituto consente all’azienda di trasporto di ottimizzare il servizio per quella scuola.
In vista del prossimo rientro tutti i flussi di ingresso e di uscita potrebbero essere ridefiniti in modo da aggiornare la domanda delle scuole sulla base di quanto stabilito dal documento operativo sul piano dei trasporti elaborato dalle prefetture
Intensificati in tutta la provincia da parte della Questura di Macerata i servizi di prevenzione e di controllo del territorio in occasione delle festività natalizie per contrastare i fenomeni legati al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nella mattinata di ieri, i poliziotti hanno fermato a Cupramarittima, mentre viaggiava a bordo della sua autovettura un cittadino albanese che è stato successivamente tratto in arresto con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente che è stato eseguito unitamente a personale della Questura di Ascoli Piceno.
L'uomo, un 40enne di origini albanesi, si è mostrato da subito insofferente al momento del controllo tant'è che la perquisizione effettuata subito dopo, ha portato alla luce , ben nascosti all’interno del portabagagli del suo mezzo, oltre 5 kg di marijuana, confezionati all’interno di cinque sacchetti in plastica. Droga che divisa in dosi destinata a rifornire la piazza locale proprio in vista delle prossime festività.
Colto in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, l'uomo è stato tratto in arresto e condotto presso il carcere di Fermo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
“Grazie all’attività di scouting dell’Assessorato al Bilancio nell’ambito delle risorse regionali, sono stati reperiti ulteriori 8,7 milioni di euro da destinare ad alcune categorie particolarmente colpite dalle restrizioni conseguenti la pandemia”. Lo annuncia l’assessore al Bilancio ed ai Trasporti Guido Castelli dopo l’approvazione del provvedimento di variazione oggi in giunta.
“Il tessuto economico e produttivo delle Marche – prosegue Castelli – sta soffrendo moltissimo e, come Regione, ognuno nell’ambito delle proprie possibilità e competenze, è nostro preciso dovere aiutare chi si trova in difficoltà perché non rimanga indietro. Per questo motivo, insieme ai colleghi Carloni e Latini abbiamo concordato che 5,9 milioni andranno a rimpinguare i provvedimenti a sostegno delle attività produttive, 1,6 milioni sono destinati ai ristori delle aziende del trasporto pubblico locale e 1,2 milioni sono stati riservati al mondo della cultura e dello spettacolo”.
“Ringrazio l’assessore Castelli – sottolinea il vicepresidente Mirco Carloni con delega alle attività produttive – per lo sforzo fatto nel reperire nuove risorse con cui potremo far scorrere le graduatorie dei bandi e dare ulteriore sostegno a tante piccole e micro imprese che stanno vivendo un momento davvero difficile a causa dell’emergenza Covid. Sono state infatti finora 8.567 le aziende che hanno presentato domanda per accedere ai contributi del bando della Regione Marche per il sostegno alla ripartenza, per un totale complessivo di 8,5 milioni di euro”.
I 5,9 milioni saranno infatti così suddivisi: 3,8 milioni come contributi alla ripartenza imprese per l’ammodernamento tecnologico; 462.500 euro come contributi alla ripartenza delle imprese per interventi di digitalizzazione; 1,5 milioni come contributi per investimento a favore delle micro e piccole imprese.
Per quanto riguarda invece i fondi riservati al mondo dello spettacolo e della cultura, la cifra di 1,2 milioni di euro si aggiunge agli oltre 2 milioni di euro già assicurati in precedenza.
“Questo stanziamento – specifica l’assessore alla Cultura Giorgia Latini – si affianca alle iniziative già assunte a favore dei soggetti di spettacolo dal vivo: parliamo di vere e proprie imprese che svolgono attività costitutiva del sistema dello spettacolo regionale ed assicurano continuità del servizio ed occupazione. Siamo perfettamente coscienti e consapevoli della durata e delle gravità della crisi, e per questo motivo ulteriori misure sono allo studio per il nuovo anno anche a seguito del confronto avvenuto con i rappresentanti dello spettacolo e del cinema e sulla base delle istanze pervenute”.
“È chiaro che nessuno della maggioranza PD-Cinquestelle ha mosso una paglia per estendere alle Marche la misura della decontribuzione al 30% prevista invece per l’Abruzzo. Soltanto la Lega si è impegnata in aula e in commissione presentando tre emendamenti ed un ordine del giorno per estendere la decontribuzione al cratere e alle aree di crisi industriale complessa. Tutti respinti. Il governo ha, ancora una volta, rifilato il pacco alle aree depresse e terremotate delle Marche alimentando pure le disparità”.
Lo riferiscono il commissario regionale della Lega on. Riccardo Augusto Marchetti ed il collega on. Tullio Patassini, che ha presentato l’ordine del giorno già per il DL Ristori ed è primo firmatario degli emendamenti portati avanti strenuamente da fine novembre, compreso questo lungo fine settimana vissuto in commissione bilancio.
“Il segretario del PD fermano Alessandrini invita i compagni di governo a svegliarsi e dare le risposte attese e a fare fronte comune. Le proposte della Lega sono pronte e sono le uniche ad essere state presentate e respinte dalla maggioranza. Alessandrini e i suoi dicano ai relatori di inserirle nella Legge di Bilancio. Solo così le Marche potranno seriamente tornare a sperare nel futuro – spiegano i parlamentari leghisti - Ridicoli i trionfalismi di amministratori e politici locali di ogni colore per l’emendamento 27.3 a firma Mancini: non è l’ossigeno miliardario della decontribuzione fiscale, ma 135 milioni in 3 anni. Spiccioli, non per tutto il territorio piceno e pure da dividere in tanti: i comuni del comprensorio di bonifica del fiume Tronto, le province di Latina e Frosinone, l'Isola d'Elba, i comuni della provincia di Rieti già compresi nell'ex circondario di Cittaducale e quelli della provincia di Roma compresi nella zona del comprensorio di bonifica di Latina”.
Tutti i superbonus edilizi al 110%, così come gli altri incentivi fiscali, possono essere utilizzate nella ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma per coprire la spesa eccedente il contributo pubblico che ricade sui proprietari. I bonus potranno essere utilizzati anche per gli interventi per i quali sia già stato emanato il decreto di concessione del contributo, se necessario attraverso una variante in corso d’opera, e anche nei casi in cui gli edifici da ricostruire debbano essere, per ragioni di sicurezza, obbligatoriamente delocalizzati. La disciplina del superbonus è una delle principali novità contenute nell’Ordinanza 111 sulla ricostruzione privata approvata dalla Cabina di Coordinamento e firmata oggi dal Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, che, tra le altre cose, sposta al 31 dicembre 2021 la scadenza del termine per le domande di contributo per i danni gravi e definisce il calendario per il completamento delle istanze sui danni lievi il cui termine di presentazione è scaduto il 30 novembre scorso.
Nell’Ordinanza ci sono anche le nuove regole per il riparto del contributo pubblico per i condomini, un trattamento più favorevole per gli edifici di interesse storico, artistico e culturale, la possibilità per i comuni di mettere in sicurezza o demolire ruderi e collabenti che impediscono la ricostruzione in caso di inerzia dei proprietari, e molti altri interventi di sistemazione della normativa previgente, compresa una maggiorazione del contributo per il superamento delle barriere architettoniche per i proprietari degli edifici con invalidità permanenti riconosciute.
Sempre oggi è stata firmata l’Ordinanza 112 per il rinnovo delle convenzioni con Fintecna e Invitalia, che forniscono parte del personale addetto alla ricostruzione. Con le risorse liberate da risparmi di spesa degli anni precedenti ed i nuovi stanziamenti sarà possibile rafforzare notevolmente la dotazione attuale del personale impiegato prevalentemente negli Uffici Speciali regionali e nella Struttura commissariale.
“Con queste Ordinanze si conclude virtualmente il percorso che in questi mesi ha portato alla completa rivisitazione della normativa sulla ricostruzione pubblica e privata, che è stata drasticamente semplificata portando ad una consistente accelerazione delle procedure. I nuovi strumenti disponibili, compreso il superbonus maggiorato del 50% nei tetti di spesa alternativo al contributo previsto dalla Legge di Bilancio –sottolinea il Commissario Legnini - possono dare nel 2021 la spinta decisiva alla ricostruzione del Centro Italia. Voglio ringraziare i presidenti delle Regioni, i sindaci, i professionisti, le associazioni dei cittadini, imprese e sindacati, i Vescovi, il governo e il parlamento per il lavoro intenso e proficuo fatto quest’anno per restituire a questi territori una prospettiva di rinascita, e rivolgere a tutti gli auguri per il Natale e con l’auspicio che il nuovo anno possa davvero rappresentare la svolta di questa difficilissima ricostruzione”.
Superbonus
A seguito di un confronto con l’Agenzia delle Entrate, l’Ordinanza stabilisce in modo chiaro che tutti i superbonus al 110% possono essere fruiti per l’importo eccedente il contributo per la ricostruzione, anche nel caso di edifici per i quali si sia resa obbligatoria la ricostruzione in altro sito. Per poter accedere al bonus, in aggiunta al contributo, è possibile redigere un progetto unitario e un unico computo metrico estimativo, e qualora il contributo fosse stato già concesso è sufficiente, se necessario, presentare una variante in corso d’opera. Queste indicazioni consentono già ai tecnici di impostare i progetti di ricostruzione e riparazione degli edifici inagibili contemplando l’utilizzo dei bonus. Le modalità operative di fruizione del bonus insieme al contributo potranno essere meglio definite e precisate, se necessario e comunque in tempi molto brevi, con un provvedimento congiunto del Commissario e dell’Agenzia delle Entrate.
Danni lievi e danni gravi
Il termine per la presentazione delle richieste di contributo per i danni gravi viene prorogato dalla fine dei quest’anno al 31 dicembre 2021. Per avere un quadro attendibile e completo delle necessità, in termini di risorse finanziarie e di lavoro, i proprietari o i tecnici incaricati sono obbligati a presentare agli Uffici speciali, entro il 31 luglio 2021, una dichiarazione con la manifestazione di volontà a presentare la domanda di contributo per i danni gravi.
Nello stesso tempo l’Ordinanza definisce il calendario per l’integrazione delle domande semplificate di contributo per i dann i lievi presentate entro la scadenza del termine di legge del 30 novembre scorso. Resta fermo il termine del 31 gennaio per le eventuali integrazioni delle domande presentate e già corredate degli elementi necessari. Viene invece concesso più tempo per la definizione delle altre pratiche avviate in forma semplificata: il 28 febbraio per gli edifici nei quali sia presente almeno un’unità qualificata come abitazione principale i cui proprietari usufruiscono del CAS, il contributo di autonoma sistemazione, il 31 marzo se il proprietario dell’abitazione principale usufruisce di una SAE, le soluzioni abitative di emergenza, il 30 aprile in tutti gli altri casi.
Beni di interesse storico e culturale
Una nuova Ordinanza, adottata d’intesa con il Ministero dei Beni Culturali, saranno riordinate e razionalizzate le norme che riguardano la determinazione del contributo per la riparazione degli edifici di proprietà privata di interesse storico, artistico e culturale che abbiano un vincolo decretato dalla Sovrintendenza o che hanno presentato un’istanza per ottenerlo, prevedendo le maggiorazioni del contributo necessarie per coniugare nel modo più efficace le esigenze di tutela con quella della sicurezza.
Collabenti e condomini
Per garantire la messa in sicurezza e lo sviluppo ordinato della ricostruzione, una norma specifica prevede l’obbligo per i proprietari di mettere in sicurezza o demolire i ruderi e gli edifici collabenti che costituiscono pericolo per la pubblica incolumità, o che impediscano od ostacolino l’avvio dei lavori per la riparazione di immobili adiacenti o limitrofi, con un contributo massimo di 80 euro al metro quadro. In caso di inerzia dei proprietari, dopo aver intimato i lavori e concesso un termine per farlo, i sindaci provvedono alla demolizione o alla messa in sicurezza avvalendosi delle risorse della contabilità speciale del Commissario, che provvederà a rivalersi sui privati.
Per i condomini viene stabilita una diversa e più equa modalità di riparto del contributo, distinguendo meglio tra i costi afferenti le strutture e quelli relativi alle finiture e agli impianti.