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Fermo, Pronto Soccorso e sanitari al collasso: "turni infiniti e pazienti in attesa di ricovero da 163 ore"

Fermo, Pronto Soccorso e sanitari al collasso: "turni infiniti e pazienti in attesa di ricovero da 163 ore"

È già stata avviata, come preannunciato nei giorni scorsi dal direttore dell’Area vasta 4, Licio Livini, la fase 3 del piano pandemico all’ospedale "A.Murri" di Fermo. Nella giornata di ieri, erano arrivati a 71 gli operatori sanitari risultati positivi al Covid-19,  di cui 9 medici e 40 infermieri oltre a personale oss e tecnici di radiologia della struttura ospedaliera, tra asintomatici e sintomatici, tutti finiti in isolamento. Un focolaio Covid partito da un reparto pulito, Medicina 2, tant'è che si è proceduto con l’accorpamento delle aree chirurgiche al piano sesto del padiglione nuovo, con la conseguente liberazione del piano quinto da destinare ai pazienti Covid, per un totale di 29 posti letto. I pazienti, oltre ad essere stati trasferiti nei presidi ospedalieri delle altre aree vaste, sono in parte anche stati spostati presso il Pronto Soccorso del noscomio di Fermo andando quindi ad aumentare la pressione in un reparto già ridotto all'osso in termini di personale e posti letto.  Nelle ultime ore sta infatti aumentando il numero dei contagiati tra il personale sanitario del Pronto Soccorso che ha quindi deciso di elencare le criticità quotidiane attraverso una lettera al responsabile del sindacato Nursind per “mettere a conoscenza delle criticità esistenti, permanenti e persistenti". "I pazienti continuano a sostare in Pronto Soccorso 163 ore continuative, con conseguenti pernotti senza riuscire a trovare un posto letto nei vari reparti di degenza o in altre strutture - segnalano i medici del Pronto Soccorso - Questo anche a causa di: - reparti che continuano a tenere poggiati i propri pazienti ricoverati in Pronto Soccorso; - pazienti che provengono da altre aree vaste per consulenze specialistiche (gastroscopiche), che alla fine si trovano a rimanere in Pronto Soccorso senza poter tornare nelle strutture di provenienza; - medici di base che continuano ad inviare pazienti in pronto soccorso per accertamenti, facendo saltare le liste di attesa del CUP ai propri assistiti e a discapito del servizio di pronto soccorso; - centrale operativa 118, che nonostante i ripetuti avvisi degli operatori del Pronto Soccorso, continua ad inviare pazienti al pronto soccorso con problematiche risolvibili in ambulatori di Medicina di Base, mettendoli a rischio contagio perché costretti a sostare nel pronto soccorso per ore, dove sembra non esistere un’area grigia per sospetti covid". "Per di più i medici di reparto sembra che non abbiano più la possibilità di poter usufruire di giorni di riposo per carenza di personale - spiegano - ed ancor peggio per i medici della cooperativa che si sono trovati a lavorare continuamente senza alcuno smonto, addirittura con un turno che a noi risulta iniziato il 28/12/2020 e finito l’1/01/2021, fuori da ogni norma. Inoltre ci segnalano che nell’area covid, nonostante il tipo di patologia preveda tale ausilio, l’impianto di erogazione centralizzato di ossigeno è inesistente". "Si aggiunge a ciò un problema che già il 24/10/2020 è stato sollevato da questo ordine sindacale, senza alcun riscontro da parte vostra, dalle loro dichiarazioni emerge che gli armadietti per il personale in servizio, ancora oggi, non siano ad uso esclusivo di ogni operatore come previsto dal Testo unico per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008, detto anche “Legge 81” ex legge 626) e assolutamente necessario in una situazione di pandemia, ma bensì condivisi - si rende noto nella missiva - Altra criticità riguarda la vaccinazione anti covid per il personale del Pronto Soccorso che è in ritardo addirittura rispetto ad altre categorie che non sono in prima linea come loro, questo genera dei dubbi sui criteri utilizzati per la programmazione del piano vaccinale". "In ultimo ci riferiscono di continue minacce, da parte degli utenti nei confronti degli operatori sanitari, in special modo del personale della croce rossa posizionata all’ingresso del pronto soccorso, scaturite dalla situazione di disagio che si vive in tale contesto, acutizzato dalla negata possibilità di seguire i propri parenti, anche questo dovrebbe essere considerato un campanello di allarme vista la cronaca che continuamente ci racconta di episodi drammatici. Per tutto questo chiediamo che vengano al più presto portate sul tavolo sindacale delle proposte traducibili in azioni nel merito delle questioni, a beneficio del servizio, degli utenti e del personale che fino ad ora ha sopperito a tali mancanze".

14/01/2021 20:30
Area di crisi fermano-maceratese, Castelli: "Tempo fino al 13 marzo per le domande ad Invitalia"

Area di crisi fermano-maceratese, Castelli: "Tempo fino al 13 marzo per le domande ad Invitalia"

Con circolare 12 gennaio, n. 61 è prorogato alle ore 12:00 del 13 marzo il termine per presentare i progetti a valere sull’Avviso pubblico finalizzato alla selezione di iniziative imprenditoriali nel territorio dell’area di crisi industriale complessa del “Distretto delle pelli-calzature Fermano-Maceratese” tramite ricorso alle risorse nazionali della legge n. 181/1989. “Abbiamo tenuto fin dalla fase precedente le festività natalizie – dichiara l’Assessore con delega alle aree di crisi Guido Castelli - un confronto serrato e costante con le istituzioni e le associazioni di categoria locali, da un lato, e con il Ministero dello sviluppo economico e Invitalia, dall’altro, per monitorare lo stato di presentazione delle domande e valutare l’opportunità di una proroga del termine di scadenza". "La decisione di posticipare di 60 giorni il termine - continua l’Assessore Castelli – è stata condivisa da tutti gli attori del territorio e dai soggetti sottoscrittori dell’Accordo, tenendo conto della concomitanza della pausa natalizia, della perdurante fase di emergenza Covid e, elemento non secondario, del fatto che la data di avvio è stata più volte posticipata in attesa della registrazione dell’Accordo di Programma da parte della Corte dei Conti". "Il nostro obiettivo – conclude Castelli - è di assicurare la massima partecipazione delle aziende interessate ad investire e il pieno impiego delle risorse, pari a 15 milioni di euro, contribuendo al rilancio e allo sviluppo dell’area e all’incremento delle opportunità occupazionali per i disoccupati e i giovani del territorio”.

14/01/2021 19:25
Coronavirus Marche, dieci decessi nelle ultime 24 ore: due vittime al Covid-Hospital

Coronavirus Marche, dieci decessi nelle ultime 24 ore: due vittime al Covid-Hospital

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 10 decessi correlati al Covid-19. Due le vittime registrate nelle strutture ospedaliere del Maceratese entrambe al Covid-Hospital di Civitanova Marche: si tratta di un 74enne originario di Riesi (paese in provincia di Caltanissetta) e una 82enne civitanovese. Sono state 53 le persone decedute all'Opedale di Pesaro dove si sono spenti un 88enne di Mondolfo, una 91enne di Fano e una 83enne pesarese. A Fossombrone è morta una 82enne di Borgo Pace, mentre al nosocomio di Urbino hanno perso la vita: una 89enne e una 85enne, entrambe di Pergola. Nel territorio anconetano si sono registrate altre due vittime: un 85enne di Falconara Marittima è spirato all'INRCA di Ancona mentre un 60enne di Senigallia si è spento all'Ospedale di Jesi. Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1763 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (758), mentre sono 292quelle totali nella provincia di Macerata. Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni. Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità regionale:

14/01/2021 17:57
Marche, cambiano i criteri delle fasce di rischio: "pur con l'RT sotto 1, possibile la zona arancione"

Marche, cambiano i criteri delle fasce di rischio: "pur con l'RT sotto 1, possibile la zona arancione"

"Ho definitivamente appreso dalla conferenza Stato Regioni di questa mattina che il criterio prevalente di valutazione per l’assegnazione del colore alle regioni non è più solo quello dell’indice RT, ma soprattutto quello della valutazione del 'rischio' - a dirlo è il Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli -  cioè in base allo stato di occupazione delle terapie intensive, delle strutture ospedaliere, alla stima dei focolai e altri fattori". "Quindi non è bastato abbassare le soglie RT per l’assegnazione delle fasce, ma hanno ritenuto di andare anche oltre - tuona - Questi continui e repentini cambi dei metodi di valutazione creano disorientamento. Dunque, di fatto, se anche le Marche domani avranno l’indice RT sotto ad 1, rischiano seriamente di finire in fascia arancione - annuncia Acquaroli - Queste osservazioni le ho poste stamattina nell’incontro con le Regioni e i Ministri competenti, e ho chiesto ancora una volta un confronto su scelte così impattanti per tutti noi. Anche perché, alla luce del voto favorevole in Parlamento avvenuto ieri dopo l’informativa del Ministro Speranza, potremo essere vincolati a queste restrizioni per lunghe settimane". "Questo deve essere fin da subito chiaro a tutti - sottolinea - Deve anche essere chiaro che sono preoccupato per l’evolversi della pandemia e non voglio essere superficiale, per questo chiedo da settimane un confronto che non si basi solo sulla mera lettura dei numeri, che dicono tanto ma non raccontano tutto. Oltre a questa preoccupazione, c'è anche la consapevolezza dell'esasperazione e della difficoltà di tenuta del sistema socio-economico, già sottoposto ad una pressione prolungata. La salute e la sicurezza sono imprescindibili ma esse sono anche legate alle esigenze concrete della quotidianità - conclude Acquaroli - Spero che il Governo tenga conto di quanto richiesto, ora restiamo in attesa delle decisioni definitive".

14/01/2021 15:00
Stop agli spostamenti fuori regione e a casa di parenti solo in 2: approvato il nuovo Decreto

Stop agli spostamenti fuori regione e a casa di parenti solo in 2: approvato il nuovo Decreto

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti per il contenimento della diffusione del COVID-19. Il Consiglio, convocato mercoledì sera alle 21,30 in piena crisi politica, ha dato il via libera al provvedimento che limita i movimenti dei cittadini anche in fascia gialla e fa entrare direttamente in fascia arancione le regioni che hanno un livello “alto” di rischio. Nel decreto è stabilito che, fino al 15 febbraio 2021, «è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione». Il divieto vale anche per le regioni che si trovano in fascia gialla. Per limitare gli incontri, nel decreto è stato stabilito di prorogare la norma che era stata approvata in vista delle festività natalizie. E dunque «in ambito regionale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi». Il governo ha, inoltre, stabilito che questo spostamento «può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa», fatto salvo «quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti» (vedi il punto qui sotto). Resta la deroga varata con il decreto che ha preceduto il Dpcm di Natale: «Qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia». Anche questa norma vale dal 16 gennaio 2021 al 5 marzo 2021. Il decreto istituisce una «fascia bianca», dove la liberta è quasi totale. I criteri stabiliti per entrare in fascia bianca sono: «Scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso con una incidenza settimanale dei contagi, per due settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti». Nel decreto è specificato che «l’eventuale successivo superamento dei parametri per il collocamento nello scenario di tipo 1 ha effetto, ai fini dell’applicazione di misure più restrittive, se il superamento perdura per almeno 14 giorni consecutivi». In area «bianca» non si applicano le misure restrittive previste dai Dpcm per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli — e possono comunque essere adottate, con Dpcm, «specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico». Rischio alto in arancione Il governo decide di ampliare la possibilità di far scattare l’ingresso nelle fasce che prevedono restrizioni e nuovi divieti. Secondo i parametri attuali si entra in fascia arancione con un Rt pari a 1 e in fascia rossa con Rt pari a 1,25. Si è però deciso che vanno in arancione «secondo la medesima procedura ed in presenza di una analoga incidenza settimanale dei contagi, anche le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio alto». In questo caso scatta la chiusura di bar e dei ristoranti e il divieto di uscire dal proprio comune. Sono aperti i negozi, i parrucchieri e i centri estetici.  

14/01/2021 10:22
Marche,  in arrivo le prime 1500 dosi di vaccino "Moderna"

Marche, in arrivo le prime 1500 dosi di vaccino "Moderna"

Sono stati consegnati oggi alla Regione Marche circa 1500 dosi di vaccino dell’azienda farmaceutica Moderna come previsto dal piano di distribuzione vaccinale nazionale. I vaccini saranno smistati tra gli hub di Inrca, Civitanova Marche, Macerata, l'ospedale di Torrette di Ancona.  Ne dà notizia l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini.  I vaccini Moderna devono essere custoditi ad una temperatura di meno 20 gradi, “modalità che potrà garantire una conservazione più semplice rispetto ai vaccini Pfizer BionTech facilitando la somministrazione alle categorie a rischio, anziani e persone fragili, mediante l’inoculazione a livello domiciliare tramite i medici di famiglia” specifica l’assessore.   La Regione è ora in attesa della seconda consegna del vaccino Moderna di circa 1700 dosi previste da calendario tra il 25 e 27 gennaio 2021.  

13/01/2021 18:25
Coronavirus Marche, 18 decessi nelle ultime 24 ore: una vittima all'Ospedale di Macerata

Coronavirus Marche, 18 decessi nelle ultime 24 ore: una vittima all'Ospedale di Macerata

Il Servizio Sanità regionale ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 18 decessi correlati al Covid-19. Una vittima nelle strutture ospedaliere della provincia di Macerata: si tratta di una 84enne di Tolentino che si è spenta al nosocomio civile del Capoluogo. Sono state 6 le persone decedute all'Ospedale di Pesaro dove hanno perso la vita un 95enne di Pergola, un 73enne di Cartoceto insieme a un 55enne e una 76enne di Terre Roveresche congiuntamente ad un 79enne e un 78enne entrambi pesaresi. A Fossombrone è morto un 83enne di Pesaro, mentre al nosocomio di Urbino è spirata una 89 enne di Sassocorvaro. Una vittima anche alla Residenza Sanitaria Macerata Feltria dove si è spenta un 91enne di Pesaro. Nel territorio anconetano si sono registrate altre sette vittime: due all'INRCA di Ancona dove hanno trovato la morte un 94enne e un 88enne anconetani. Due decessi anche a Torrette dove si sono spenti un 67enne e una 70enne entrambi di Falconara Marittima. Una vittima anche all'Ospedale di Senigallia dove è morta una 88enne senigalliese mentre al nosocomio di Jesi sono spirati un 73enne di Serra San Quirico e una 92enne di Fano. Una vittime anche all'Ospedale di San Benedetto dove hanno perso la vita un 86enne originario di Offida. Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1753 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (752), mentre sono 291 quelle totali nella provincia di Macerata. Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni. Di seguito i dati resi noti dal Servizio Sanità della Regione Marche:

13/01/2021 18:04
Banco Marchigiano è il primo tra gli istituti di credito regionali: a dirlo è “l’atlante" di Milano Finanza

Banco Marchigiano è il primo tra gli istituti di credito regionali: a dirlo è “l’atlante" di Milano Finanza

Il Banco Marchigiano, in attesa di diventare banca interregionale a seguito della fusione con Banca del Gran Sasso d’Italia, si posiziona al 1° posto, fra tutte le banche regionali, nella speciale classifica  “L’Atlante delle Banche leader 2020”, stilata come ogni anno da Milano Finanza. Il rigoroso ranking del quotidiano nazionale economico-finanziario, stilato in collaborazione con la società di consulenza internazionale Accenture, mette sotto la lente i bilanci di 49 Gruppi Bancari e 362 Istituti di credito italiani ed esamina un articolato ventaglio di dati oggettivi, valori e parametri di riferimento, tra cui i mezzi amministrati, l’utile netto, il rapporto sofferente nette e impieghi dei clienti, il margine di intermediazione, la raccolta diretta, il risultato di gestione. “I dati fatti registrare dalla nostra Banca – dice il DG Marco Moreschi - evidenziano in maniera oggettiva risultati eccellenti sia in termini di solidità patrimoniale che di capacità commerciale. Per noi è motivo di grande orgoglio essere in cima a questa graduatoria ma quel che più conta è continuare quotidianamente a perseguire il nostro obiettivo che è quello di sostenere in modo concreto, reale, pragmatico, il territorio, le famiglie e le imprese che ne rappresentano la spina dorsale imprescindibile, cercando al contempo di tenere in equilibrio la nostra efficienza economica”. “Abbiamo aperto questo nuovo anno come meglio non potevamo sperare – dice il Presidente Sandro Palombini - e questo riconoscimento fa il paio con altre importanti recenti novità tra cui l’apertura di una filiale in Ancona centro e l’annunciato progetto di aggregazione con la Banca del Gran Sasso d’Italia”.

13/01/2021 17:20
Il real estate crowdfunding si conferma trend in crescita anche nel 2020

Il real estate crowdfunding si conferma trend in crescita anche nel 2020

Il fenomeno crowdfunding non accenna a scemare. Questa nuova modalità di raccolta capitali ha visto una crescita incredibile negli ultimi anni a livello globale, arrivando a valere 20 miliardi euro nel 2019. Una somma che è raddoppiata rispetto all’anno precedente e che punta a crescere ancora in futuro. Il crowdinvesting consiste in una raccolta fondi, da parte di imprese e società, con l’obiettivo di finanziare un progetto. Più precisamente, il crowdfunding immobiliare sviluppa progetti nell’ambito del real estate residenziale o commerciale. In questo modo, viene favorito quel settore che ha risentito maggiormente della crisi degli ultimi anni. Le imprese che hanno intenzione di avviare una raccolta di capitali devono necessariamente iscriversi a piattaforme dove far transitare gli investimenti di denaro. Questi portali sono strettamente regolamentati e controllati dalla Consob, in modo da assicurare le più stringenti tutele per gli investitori. All’interno di questa tipologia di portali, si può citare la Concrete Investing come punto di riferimento del settore real estate crowdfunding in Italia. La piattaforma fa parte della rete di 11 portali che ospitano le raccolte fondi ed ha come obiettivo finanziare progetti immobiliari prestigiosi e di sicuro profitto. La Concrete Investing fa parte del settore equity crowdfunding, assieme ad altre 3 piattaforme italiane. Le restanti 7 si focalizzano su un’altra tipologia di crowdfunding, denominato lending. La differenza tra i due consiste nella modalità di investimento. L’equity crowdfunding prevede una partecipazione societaria a tutti gli effetti, con un investimento di denaro in cambio di quote di società. Il lending crowdfunding, al contrario, simula invece un prestito, con la restituzione delle somme investite maggiorate dagli interessi maturati. Al 30 giugno 2020, il quinto Report Italiano relativo a questo innovativo fenomeno, ha registrato un totale di 219 campagne avviate e concluse con successo. Le operazioni hanno raccolto 72 milioni di euro, di cui 24,5 milioni riferite al primo semestre del 2020. Considerate le difficoltà economiche riscontrate quest’anno a causa dell'emergenza da Covid19, si tratta di un risultato incredibile e che promette sviluppi ancora più incoraggianti. Il real estate crowdfunding ha incuriosito in misura sempre maggiore gli investitori. I vantaggi, infatti, sono numerosi. Finora l'investimento immobiliare tradizionale ha sempre richiesto una gestione attiva dell’immobile e la necessità di disporre di grande liquidità.  Questa nuova tipologia di investimento, al contrario, permette anche di partecipare con importi di denaro limitati e consente di diversificare i propri investimenti. L’ambito della finanza digitale attrae, per questi motivi, sempre più finanziatori, in un settore in continua espansione e crescita.

13/01/2021 16:53
Focolaio Covid Ospedale di Fermo, 71 i sanitari positivi: "siamo alla ricerca di ulteriore personale"

Focolaio Covid Ospedale di Fermo, 71 i sanitari positivi: "siamo alla ricerca di ulteriore personale"

“Stiamo attentamente monitorando la situazione creata dal focolaio Covid all’Ospedale Murri di Fermo intervenendo velocemente  anche coinvolgendo le strutture delle aree vaste  limitrofe”: così l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che questa mattina ha presieduto un incontro operativo a Fermo con Nadia Storti, direttore generale dell'Asur Marche, il direttore dell’Area vasta 4, Licio Livini , il Direttore Medico della Direzione Ospedaliera Luca Polci, il dottor Fabrizio Santillo e il dottor Renato Rocchi. Sono attualmente 71 gli operatori sanitari risultati positivi ai test di cui 9 medici e 40 infermieri oltre a operatori oss e tecnici di radiologia della struttura ospedaliera, tra asintomatici e sintomatici tutti in isolamento: “si è deciso di trasferire 20 pazienti attualmente in attesa di ricovero presso il pronto soccorso di Fermo negli ospedali delle altre aree vaste. Mentre si sta provvedendo rapidamente alla sanificazione, viene comunque garantita la funzionalità del dipartimento materno infantile, l’area oncologica, il dipartimento di salute mentale, la gastroenterologia, la nefrologia e dialisi, i servizi radiologici e di laboratorio oltre a tutte le attività territoriali e di prevenzione” assicura l’assessore. A risultare ridotti, sono i servizi di chirurgia, urologia, ortopedia e otorino, “salvo naturalmente le urgenze emergenze e  interventi in codice A che vengono regolarmente garantiti” aggiunge Saltamartini. “Ancora nessuna risposta alla nostra richiesta alla sanità militare di medici infettivologi, anestesisti e internisti. Proseguiamo costantemente nella ricerca di ulteriore personale sanitario per rinforzare l’ospedale Murri che è l’unico presidio della Provincia di Fermo".  

13/01/2021 14:42
Coronavirus Marche, 480 nuovi casi in 24 ore: 121 quelli in provincia di Macerata

Coronavirus Marche, 480 nuovi casi in 24 ore: 121 quelli in provincia di Macerata

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 7031 tamponi: 4588 nel percorso nuove diagnosi (di cui 2579 nello screening con percorso Antigenico) e 2443 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 10,5%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 480: 121 in provincia di Macerata, 216 in provincia di Ancona, 81 in provincia di Pesaro-Urbino, 27 in provincia di Fermo, 17 in provincia di Ascoli Piceno e 18 fuori regione. Questi casi comprendono soggetti sintomatici (51 casi rilevati), contatti in setting domestico (76 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (124 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (26 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (24 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (11 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (10 casi rilevati), screening percorso sanitario (10 casi rilevati).  Per altri 148 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 2579 test e sono stati riscontrati 82 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 3%. Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un notevole decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 10,46% oggi, contro il 14,20% di ieri.  Rimane invariato, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 667, di cui 73 in terapia intensiva (-6 rispetto a ieri). Sono, invece, 20 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 122 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 54 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altri 14 sono accolti nei pronto soccorso degli ospedali di Macerata e Civitanova Marche.  

13/01/2021 11:58
'Io apro', 50mila ristoratori alzano la testa con un loro Dpcm: "dal 15 gennaio aperti a cena"

'Io apro', 50mila ristoratori alzano la testa con un loro Dpcm: "dal 15 gennaio aperti a cena"

Dopo il serrato confronto di ieri tra Stato e Ragioni, dove al centro del dibattito c’erano le nuove misure anti-Covid da inserire nell’oramai prossimo Dpcm, il Governo si prepara nuovamente a ‘colpire’ il settore della ristorazione introducendo il divieto per i bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18. (leggi l'articolo) Restrizioni ancora più pesanti quindi per un segmento economico già duramente provato dalle già in atto norme di contenimento del contagio da Coronavirus alle quali si dovrebbe aggiungere anche lo stop alla mobilità tra le regioni, anche tra quelle gialle. Un inizio di 2021 tutt’altro che felice quindi per i ristoratori che dopo i sacrifici fatti durante le festività natalizie, hanno ora deciso di alzare la testa con una ‘disobbedienza civile’ programmata per il 15 gennaio. #ioapro1501, ecco l'hashtag che sta rimbalzando sui social e che lancia di fatto il guanto di sfida al nuovo Decreto del Governo Conte. Un’iniziativa nata da un appello sul web lanciato da Maurizio Stara, titolare del pub RedFox di Cagliari e che prevede una protesta pacifica volta a dimostrare la capacità dei ristoratori di ottemperare e far rispettare le regole di prevenzione del Covid-19. Sono infatti state decine di migliaia le adesioni a questa protesa pacifica che vedrà questo fine settimana bar e ristoranti rialzare le serrande in tutta Italia sia a pranzo che e cena. Uno scenario che accadrà sicuramente nei locali del ristoratore pesarese Umberto Carriera, balzato agli onori della cronaca dopo aver fatto cenare nel suo ‘La Macelleria’ , all’indomani del Dpcm emanato ad ottobre 2020, circa 90 persone malgrado il lockdown e oggi veste i panni di uno dei promotori del ‘Decalogo Pratico Commercianti Motivati’ (un nuovo dpcm in pratica n.d.r.). “Noi ristoratori la chiamiamo ‘Obbedienza Costituzionale' - spiega Carriera - siamo partiti con questo tam-tam mediatico che eravamo solo dieci  ed al momento abbiamo raccolto 50 mila adesioni tra bar e ristoranti sparsi in tutta Italia, che dal 15 gennaio saranno pronti a rialzare le serrande per cena. Non si tratta di un open day - specifica il ristoratore pesarese – ma da quella data in poi rimarremo aperti e non si tratta di una protesta ma di un'assoluta necessità di un settore oramai arrivato al collasso“. “Il Governo da metà ottobre non ci permette più di lavorare al 100% delle nostre possibilità e parallelamente non è stato capace di darci delle direttive da rispettare per premetterci di proseguire – dichiara Carriera - di conseguenza abbiamo diramato un nostro dpcm autonomo dove il messaggio che vogliamo trasmettere è chiaro: ovvero che dal 15 gennaio l'Italia è pronta a ripartire in totale sicurezza”. Massimo 4 persone ai tavoli , distanziati e con le mascherine: ecco alcune delle regole che i clienti sono chiamati a rispettare nei locali aderenti all’iniziativa. “Abbiamo anche una tutela legale sia per gli esercenti e sia per quanto riguarda i cittadini che decideranno di supportare le nostre attività – annuncia Carriera che aggiunge, inoltre, che le eventuali multe ai clienti saranno gestite dai ristoratori stessi - crediamo che questo sia un giusto monito per far ripartire tutta l'economia in quanto i ristori del Governo non sono sufficienti per cui non possiamo più fare a meno di aprire”. Una ripartenza che avverrà anche nel rispetto del lavoro delle Forze dell’Ordine che dall’inizio della pandemia sono impegnate nel monitoraggio per il contenimento dell'emergenza epidemiologica: "Loro sono le prime vittime di questo sistema in quanto purtroppo si trovano a dover far chiudere gli esercizi commerciali e controllare persone – incalza il portavoce della protesta che interesserà tutta la penisola - quando arriveranno i controlli, da parte nostra ci sarà massima gentilezza anche perché le Forze dell'Ordine durante l'apertura dei miei ristoranti sono sempre state molto cortesi e anzi mi hanno rivelato più volte che ,senza una divisa addosso, sarebbero lì a mangiare con noi". "Dobbiamo quindi metaforicamente stringere la mano a queste persone che lavorano e sono obbligate ad elevare multe ma sappiamo bene che sono i primi a non essere d'accordo con le regole contenute nei vari Dpcm” aggiunge Carriera. Un nuovo anno che si prospetta ancora in salita per tutto il settore della ristorazione costretto più volte a stringere i denti durante tutto il 2020: "Iniziamo in maniera deficitaria nel senso che è vero che è stata dichiarata zona gialla fino a venerdì ma in città come quelle marchigiane la pausa pranzo non è presa in considerazione o comunque riguarda una fetta che si aggira attorno al 10-15% del fatturato di un esercizio - illustra il titolare di ben sei attività ristorative nella provincia di Pesaro Urbino - personalmente ho oltre 35 dipendenti, la maggior parte con figli e mogli a carico, che ad oggi sono tutti in cassa integrazione ecco perchè sostengo che la situazione è terribile". "Non chiediamo alcun tavolo di confronto al Governo in quanto hanno dimostrato a più riprese che gli interessa poco di noi, non sono in grado  di capire le nostre esigenze perché probabilmente non conosco il lavoro che svolgiamo è di conseguenza non sono in grado di dettarci delle regole da seguire. Ecco perché - conclude Umberto Carrera - abbiamo deciso di aprire in maniera autonoma nel rispetto di tutte le norme compresa quella del coprifuoco tant'è che nel nostro dpcm è inserito il conto al tavolo alle 21.45, per dare modo appunto alle persone di ritornare a casa per tempo”. 

12/01/2021 20:24
"Acquaroli, ce senti? Riapri le scole": continua la protesta in Regione di studenti e insegnanti

"Acquaroli, ce senti? Riapri le scole": continua la protesta in Regione di studenti e insegnanti

"Acquaroli, ce senti? Riapri le scole". Studenti, insegnanti e genitori sono tornati sotto la sede della Regione, usando anche il dialetto, oggi pomeriggio, per la terza manifestazione indetta dal comitato 'Priorità alla scuola' che contesta l'ordinanza che nelle Marche ha prolungato la didattica a distanza nelle superiori fino al 31 gennaio. Mentre a Palazzo Leopardi era in corso il Consiglio regionale, i manifestanti si sono riuniti nel piazzale antistante l'ingresso, srotolando due striscioni, di cui uno scritto in dialetto, per ribadire al presidente della Regione di riaprire le scuole. Un centinaio i presenti, con polizia e carabinieri a presidiare la manifestazione. Forti delle ultime parole ribadite anche dal ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, che ha detto che la didattica a distanza oggi non può più funzionare, i manifestanti hanno preso la parola per farsi sentire sulle ragioni del ritorno a scuola in presenza. La protesta è iniziata alle 15 ed è proseguita fino a quando una delegazione è stata ricevuta dall'assessore regionale all'Istruzione Giorgia Latini. (Foto: ANSA).    

12/01/2021 18:28
Saltamartini sui vaccini: "Dopo il personale sanitario, priorità a disabili e persone fragili"

Saltamartini sui vaccini: "Dopo il personale sanitario, priorità a disabili e persone fragili"

“Campagna vaccinale covid nelle Marche perfettamente al passo con i protocolli ministeriali. Disabili e persone a vario grado di fragilità saranno i primi ad essere vaccinati nella fase immediatamente successiva a quella in corso che si concentra su personale sanitario ed ospiti delle RSA. La macchina organizzativa è rodata per procedere con la tempestività e la cura necessarie alla tutela delle fasce più deboli della cittadinanza, ma è sempre più urgente disporre di un numero adeguato di vaccini". Lo dichiara l’assessore leghista alla sanità delle Marche Filippo Saltamartini a margine di un infuocato consiglio regionale.  "Appena riceveremo dal commissario di governo le scorte necessarie - ha aggiunto l'assessore -, procederemo con una nuova campagna di vaccinazione seguendo lo stesso modello organizzativo utilizzato per lo screening di massa. Inoltre, ricomprenderemo nelle categorie prioritarie anche insegnanti e professori così procedere con la messa in sicurezza anche della Scuola”.  

12/01/2021 18:15
Coronavirus Marche, 12 decessi nelle ultime 24 ore

Coronavirus Marche, 12 decessi nelle ultime 24 ore

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 12 decessi correlati al Covid-19. Quattro le vittime registrate nelle strutture ospedaliere del Maceratese: si tratta di una 73enne di Tolentino deceduta all'ospedale di Macerata, di una 75enne di Civitanova deceduta al Covid Hospital, di una 93enne di Matelica e di una 91enne di Jesi decedute all'ospedale di Camerino.  Sono state 4 le persone scomparse, a causa del virus, nel Pesarese. Nel nosocomio del capoluogo hanno perso la vita una 88enne di Mercatello sul Metauro e un 82enne del luogo, mentre all'ospedale di Urbino si sono spenti un 91enne di Fossombrone e una 95enne di Tavoleto.  Nel territorio anconetano si sono registrate altre quattro vittime: si tratta di una 94enne di Filottrano a Villa Serena di Jesi, un 88enne di Chiaravalle e una 80enne di Gradara all'ospedale di Jesi, un 76enne di Jesi all'ospedale Torrette di Ancona.   Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1735 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (742), mentre sono 290 quelle totali nella provincia di Macerata. Secondo i dati complessivi, nel 95,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 81 anni.    

12/01/2021 17:59
Ricostruzione post sisma, in arrivo altri 138 dipendenti per gli Uffici Speciali: 72 assegnati alle Marche

Ricostruzione post sisma, in arrivo altri 138 dipendenti per gli Uffici Speciali: 72 assegnati alle Marche

La ricostruzione del Centro Italia dopo il sisma del 2016 accelera, e gli Uffici Speciali della Ricostruzione delle quattro Regioni interessate, Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, che devono gestire le pratiche presentate dai cittadini per ottenere i contributi pubblici, si rafforzano. Con i nuovi fondi stanziati con la Legge di conversione del Decreto di Legge di Agosto e risorse reperite dal Commissario, si avvia infatti l’assunzione immediata di altri 138 dipendenti da destinare agli USR, che si aggiungono ai 640 degli organici attuali. E si rafforza anche la struttura del Commissario Straordinario, con 12 nuove unità di personale e la nomina di due sub-commissari per l’esercizio dei nuovi poteri straordinari in deroga per le ricostruzioni complesse, Fulvio Soccodato e Gianluca Loffredo. Metà alle Marche, l’Abruzzo riequilibra Dei 138 nuovi tecnici in arrivo negli Usr, 72 sono assegnati alle Marche, la regione che ha subito i maggiori danni, 18 a testa agli uffici di Lazio ed Umbria e 30 all’Abruzzo, che recupera così il sottodimensionamento del passato. L’intesa sul riparto delle nuove risorse è stata raggiunta ieri dai Presidenti delle quattro Regioni sulla base di una proposta del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, Giovanni Legnini, che tiene conto dei carichi di lavoro attesi, ma potrà essere rivista a settembre, quando il quadro della ricostruzione pubblica e privata sarà molto più chiaro. Entro luglio, infatti, tutti i cittadini che non hanno ancora presentato i progetti (si ricorda che il termine per le istanze relative ai danni gravi è stato prorogato a fine ‘21), dovranno trasmettere attraverso i tecnici una manifestazione di volontà a presentare la domanda, con una prima quantificazione del contributo richiesto. E inoltre, nelle prossime settimane sarà avviato un censimento delle Opere Pubbliche che devono ancora essere finanziate. Il quadro attuale Su 80 mila edifici censiti come inagibili dopo il sisma del 2016-17, le istanze di contributo presentate fino ad oggi sono 19.500. Le pratiche in lavorazione negli Uffici Speciali e nei Comuni ed in fase di integrazione da parte dei tecnici, quindi non ancora giunte a conclusione, sono circa 12 mila. I contributi richiesti ammontano a circa 4,5 miliardi di euro, quelli già decretati a oltre 1,5 miliardi, mentre le erogazioni effettive, che procedono con lo stato di avanzamento dei lavori nei cantieri, sono pari a circa 700 milioni di euro. Le priorità del 2021 La mole di lavoro che si prospetta nei prossimi mesi, e che giustifica questo nuovo rafforzamento degli Uffici Speciali, è dunque molto elevata. Anche tenendo conto che, oltre ai controlli sullepratiche della ricostruzione privata, gli USR dovranno gestire sul campo alcune fasi fondamentali della ricostruzione pubblica: la redazione e l’attuazione dei Programmi Straordinari di ricostruzione nei comuni più colpiti, le opere da realizzare in deroga, utilizzando i poteri speciali attribuiti al Commissario. Per attuare i poteri speciali, che potranno ad esempio essere applicati per la ricostruzione di singole opere, ma anche di interi centri urbani, viene adeguata anche la struttura del Commissario Straordinario alla Ricostruzione con la designazione di due nuovi sub-Commissari. Chi sono Loffredo e Soccodato Sentiti i Presidenti delle quattro Regioni il Commissario Legnini ha provveduto oggi a nominare Fulvio Soccodato e Gianluca Loffredo. Soccodato, ingegnere, all’Anas dal 2003, è stato Soggetto attuatore di tutte le opere di ripristino della viabilità dopo il sisma, ma è stato in precedenza responsabile del procedimento, progettista e coordinatore di numerosissime opere pubbliche per importi molto rilevanti. Loffredo, fisico ed ingegnere, docente all’Università di Ferrara, autore di numerose pubblicazioni scientifiche, è stato fondatore e amministratore dello studio di progettazione Archliving e coordinatore di vari eventi internazionali sulla sicurezza sismica.        

12/01/2021 14:30
Covid-19, i contagi in salita muteranno il colore delle Marche: l'analisi dell'Ingegner Petro

Covid-19, i contagi in salita muteranno il colore delle Marche: l'analisi dell'Ingegner Petro

Bentornati al nostro appuntamento di inizio settimana e la nostra Regione è rimasta in zona gialla per pochissimo e molti si chiedono come mai. La risposta è che l'indice Rt porta se >1 ad andare in zona arancione e >1.25 in zona rossa è abbastanza variabile in base al giorno in cui si calcola e lo si può vedere anche nella linea rossa del nostro grafico dei contagi dove alcuni giorni era maggiore di 1 altri inferiore. Il trend registrato è comunque al rialzo ovvero: più il tempo passa più il numero di contagiati giornalieri sintomatici tende ad innalzarsi. Notiamo inoltre che i casi totali (sintomatici + asintomatici) stanno aumentando ancora più velocemente. La percentuale di sintomatici sui nuovi contagi si è abbassata dal 15% dell'autunno ad un 10-11% dall'inizio dell'anno a conferma come qualcosa sia cambiato in questo virus. Come vi dicevo sembra una contagiosità più elevata ma di inferiore gravità, purtroppo il guadagno in contagiosità è più grande della perdita di aggressività. Come vediamo sono tornate mediamente in crescita anche terapie intensive e ricoveri oltre che decessi. Ci aspetta forse il periodo peggiore da qui ad aprile e vedendo i casi in risalita in paesi come l'Argentina, inizia a far temere che potrebbe non esserci una tregua estiva come lo scorso anno. Unica speranza vera in questa situazione sono le vaccinazioni: ad oggi ci sono 718.000 vaccinati a cui andrebbero sommati approssimativamente un 6-7 milioni di persone che hanno contratto il virus ma nonostante ciò siamo ben lontani dall'immunità di gregge. La vera tregua sarebbe riuscire a vaccinare tutte le persone anziane e sarebbero richiesti 14 milioni di vaccinati dunque 28 milioni di dosi con consegne di 500mila settimanali. Richiederebbe alla velocità attuale circa un anno ma si spera che a breve anche l'EMA autorizzi i vaccini Oxford e Moderna per avere più dosi disponibili in modo da passare un'estate più tranquilla Purtroppo le Marche rimangono nella zona bassa della classifica e sembra che i problemi maggiori siano nella parte dell'alto adriatico come in Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna. Nella nostra regione inoltre aumentano sensibilmente terapie intensive e ricoveri ma di questo passo andare in zona 'arancione' o 'rossa' sarà inevitabile.    

12/01/2021 14:00
Focolaio Covid alla casa di riposo di Morro D'alba: positivo l'80% degli ospiti

Focolaio Covid alla casa di riposo di Morro D'alba: positivo l'80% degli ospiti

Focolaio alla Casa di Riposo di Morro d'Alba nell'Anconetano.  dove l'80% degli ospiti  risulta contagiato dal Covid. Positivo anche un operatore della struttura residenziale per anziani. Lo comunica il Comune, in un post su facebook. "Al momento sono quasi tutti asintomatici, solo alcuni paucisintomatici", si legge nel messaggio ai cittadini. L'allarme è scattato lunedì, quando un anziano, ricoverato all'Ospedale di Jesi per una frattura, è stato sottoposto a tampone ed è emersa la sua positività. Così - fa sapere l'amministrazione - "si è provveduto immediatamente a sottoporre a tampone tutti gli ospiti, gli operatori e altre pochissime persone che avevano avuto contatti con la struttura. Oltre agli ospiti solo un operatore è risultato positivo. Il focolaio è pertanto stato tracciato e circoscritto. La situazione è costantemente seguita dalle autorità sanitarie e le famiglie degli ospiti vengono continuamente aggiornate". Gli anziani sono stati isolati all'interno della struttura e al momento non si registrano situazioni gravi. Il Comune ricorda che "anche se il focolaio presso la struttura è stato circoscritto, il virus è già circolante da giorni sul nostro territorio. È dunque assolutamente fondamentale che tutti rispettino le regole per evitare il contagio, per proteggere noi stessi e le persone più fragili della nostra comunità. La situazione è difficile ma ci auguriamo di poterla affrontare insieme con coraggio e speranza", conclude l’Amministrazione comunale. (Fonte Ansa)  

12/01/2021 10:31
Covid-19, prende forma il nuovo Dpcm: confermata l'ipotesi stop asporto dai bar dopo le 18

Covid-19, prende forma il nuovo Dpcm: confermata l'ipotesi stop asporto dai bar dopo le 18

Confronto serrato fra governo e Regioni in vista delle nuove misure anti-covid da inserire nel prossimo Dpcm.  Scontro sul divieto all'asporto per bar e ristoranti dopo le 18. Il Governo in vista delle nuove misure e conferma di voler introdurre nel Dpcm il divieto per i bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18. La scelta sarebbe stata ribadita nel corso della riunione con le regioni nel quale sono state illustrate anche le altre misure: conferma per tutte le zone della regola che consente a massimo due persone di andare a trovare a casa parenti e amici, stop alla mobilità tra le regioni, anche tra quelle gialle, istituzione di una zona bianca, per "dare un segnale" del lavoro che si sta facendo e che consentirà di entrare in una fase diversa in tempi però più lunghi. "Intervenire sugli indici di rischio per facilitare gli ingressi in zona arancione delle regioni a rischio alto": è quanto avrebbe proposto, secondo quanto si apprende, il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della riunione tra governo e Regioni, ribadendo che sarà mantenuto il modello delle fasce e che sarà confermato nel nuovo Dpcm l'abbassamento della soglia dell'Rt: con 1 si va in arancione e con 1,25 in zona rossa. Senza le misure restrittive introdotte per le vacanze di Natale "avremmo altri numeri", avrebbe sottolineato Speranza nel corso delle riunione con le Regioni, invitando a guardare cosa sta succedendo nel resto d'Europa, dove c'è "una situazione complessa". Il divieto di ospitare a casa più di due parenti o amici "si è dimostrata una norma ragionevole che ha funzionato nel periodo natalizio. Credo che avrebbe senso confermarla", ha detto Speranza  il ministro della Salute Roberto Speranza, al termine dell'odierna riunione tra Governo e regioni. "Domani sarà il Parlamento ad esprimersi ed entro giovedì venerdì avremo un testo definitivo. La situazione epidemiologica non è da sottovalutare, l'epidemia è ancora molto forte e per questo - ha ribadito - servono ancora restrizioni e comportamenti corretti".  "Ho detto al Governo - dice Giovanni Toti via Facebook al termine dell'incontro - di essere contrario al divieto di asporto take away per ristoranti e bar dopo le 18". "Queste attività, pur potendo continuare con le consegne a domicilio, rischiano di essere penalizzate ancora di più, dopo aver già subito pesanti restrizioni. Bene invece l'introduzione di una zona bianca, come avevamo proposto già oltre un mese fa, cioè una zona dove, virus permettendo, si possa cominciare un lento ritorno alla normalità". Tutte le attività che rimarranno chiuse "saranno ristorate". E' quanto ha garantito, secondo quanto si apprende, il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia alle Regioni nel corso della riunione di oggi. Il ministro ha ribadito la validità del sistema a fasce - "ci ha salvato due volte da un nuovo lockdown" - e ha riconvocato le Regioni per una nuova riunione giovedì, dopo che il ministro della Salute Roberto Speranza avrà illustrato le misure in Parlamento. (Fonte: ANSA)

11/01/2021 20:04
Marche, consigliere positivo al Covid: il Consiglio regionale si terrà a porte chiuse

Marche, consigliere positivo al Covid: il Consiglio regionale si terrà a porte chiuse

Il Consiglio regionale delle Marche convocato per domani martedì 12 gennaio si terrà a porte chiuse senza la presenza del pubblico, né dei rappresentanti degli organi di informazione. La decisione è stata assunta dopo la notizia della positività di un altro consigliere regionale al tampone per il Covid 19. Immediata l'attivazione del protocollo previsto per la prevenzione e il contenimento dell'epidemia, con l'accesso nell'Aula di Palazzo Leopardi consentito ai consiglieri e ai dipendenti che si sottoporranno in anticipo al tampone, mentre la seduta si terrà in forma mista, sia in presenza che in videoconferenza. L'ordine del giorno prevede l'esame della proposta di legge, ad iniziativa del consigliere Andrea Putzu, inerente la modifica della normativa in materia di pesca marittima e acquacoltura. Sarà probabilmente iscritta anche quella, sempre a firma Putzu, concernente le "Disposizioni urgenti in tema di economia ittica e sostegno alle imprese". A seguire interrogazioni, interpellanze e mozioni su diversi argomenti. (Fonte: ANSA)

11/01/2021 19:11
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