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"Il canto Dell’Aquila": Manuel saluta il calcio con un gol decisivo e un post da brividi sui social

"Il canto Dell’Aquila": Manuel saluta il calcio con un gol decisivo e un post da brividi sui social

Manuel Dell’Aquila ha detto basta. Dopo una carriera piena di reti fra Eccellenza e Promozione, l’attaccante classe ’84 ha scelto di chiudere il suo percorso con una stagione in Seconda Categoria, alla Stese. E l’addio non poteva essere più simbolico: un gol decisivo nel finale della sua ultima partita e un post su Instagram che ha fa vibrare le corde del cuore di chi ama davvero questo sport.

A 41 anni, Dell’Aquila lascia il calcio giocato con 12 reti stagionali all’attivo, tra cui un paio in rovesciata – la sua specialità – ma l’ultima marcatura, quella contro il CSI Recanati, è arrivata nel modo più semplice e bello: all’ultimo minuto, pesante, determinante. Il punto finale di un cammino lungo più di 20 anni.Nel messaggio pubblicato sui social, l’attaccante si rivolge direttamente al calcio, raccontando ogni dettaglio della sua ultima domenica. Una lettera intensa, che vale più di mille statistiche:

«Caro calcio,
ancora faccio fatica a realizzare che sia tutto finito.
Due giorni fa ho giocato la mia ultima partita, ma è come se una parte di me fosse ancora lì, su quel prato, tra quelle linee bianche che per 34 anni sono state casa.

La giornata è iniziata con l’ansia, quella buona. Quella che ti fa capire che stai per vivere qualcosa che non tornerà più.
Il discorso ai compagni, l’appello dell’arbitro, la fascia da capitano passata da un grande amico… ogni gesto aveva un peso, un significato.
Anche nel cambiarmi, ho ripetuto i miei riti: il nastro sull’anello, il bacio al polsino con le iniziali dei miei nonni, che sono sempre stati con me.
E poi l’ingresso in campo. L’ultimo. Ma il più bello.
Accanto a me i miei figli, a chiudere un cerchio iniziato tanto tempo fa, quando ero solo un bambino con un pallone tra i piedi e un sogno negli occhi.

In campo ero bloccato, non sembravo nemmeno io. Fiato corto, emozioni a mille.
Poi, all’ultimo minuto, come in una sceneggiatura scritta dal destino: una palla che attraversa tutta l’area, arriva a me, e senza pensarci… gol.
L’ultimo.
Il più emozionante.
Come se fosse il primo.

Ho abbracciato tutti, pianto tanto, sentito il calore dei compagni, degli avversari, dei miei mister – due grandi amici – dei miei figli.
Quel gol è stato il mio modo per dirti GRAZIE.
Come se tu stesso, calcio, mi avessi risposto:

“Ciao Manuel, ti voglio bene anche io.”

Mi hai insegnato a cadere e a rialzarmi. A soffrire. A lottare. A non mollare.
Mi hai tolto tanto, ma mi hai dato tutto.
E adesso ti saluto, col cuore pieno e gli occhi lucidi.
Con la stessa passione con cui ti ho incontrato, oggi ti lascio andare.
Ma non ti perderò mai davvero.
Perché resterai in ogni ricordo, in ogni sorriso vissuto insieme, in ogni piccolo gesto che mi hai insegnato a portare anche fuori dal campo.

Grazie, calcio.
Per ogni passo, per ogni sogno, per ogni rete gonfiata.
Ti ho amato. E ti amerò sempre.

Manuel»

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