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Confartigianato, il Bonus Casa diventa a portata di click: ecco lo sportello “Non Solo 110%"

Confartigianato, il Bonus Casa diventa a portata di click: ecco lo sportello “Non Solo 110%"

Il Bonus Casa 2021 ha introdotto una serie di agevolazioni che possono essere molto vantaggiose per i cittadini. Ma orientarsi nella normativa non è sempre alla portata di tutti. Per essere ancora più vicini alle esigenze del territorio, Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo ha ideato lo sportello “Non Solo 110% - Bonus Casa a portata di click”. Il progetto presentato questa mattina, è volto ad orientare i cittadini e le imprese sulle varie tipologie di Bonus Casa. Nel sito web di Confartigianato è stata ospitata una sezione che rappresenta l’incontro tra domanda e offerta, a disposizione di un potenziale bacino d’utenza di 30.000 famiglie. In questa nuova sezione, sarà possibile consultare le imprese, i professionisti e le banche disponibili alle agevolazioni, e ricevere l’assistenza e la consulenza di Confartigianato per ottenere il beneficio richiesto.“Non Solo 110%” è uno strumento utile anche ad incentivare l’economia del territorio, dando al cittadino la possibilità di conoscere i bonus e metterlo in contatto con le realtà  delle province di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo interessate allo studio di fattibilità e alla realizzazione. Al progetto hanno collaborato gli Ordini professionali interessati e le attività produttive. Allo sportello hanno ad oggi aderito 170  imprese e 70 tra ingegneri, architetti e geometri. Negli elenchi sono inoltre riportati i cinque istituti di credito che sono già convenzionati per assorbire il credito d’imposta: sono Intesa Sanpaolo, Bper, Unicredit,  Artigiancassa e Uni.Co. Alla conferenza stampa online di questa mattina hanno partecipato i partner dell’iniziativa. Renzo Leonori, Presidente Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli Piceno, Fermo ha sottolineato come l’Associazione vuole con questo progetto “dare il proprio supporto al territorio anche pensando ad un settore focale come l’edilizia e su temi centrali quali la ricostruzione post-sisma, soprattutto in uno dei più difficili contesti economici che stiamo vivendo”. “Il nostro è un progetto di comunità locale - ha aggiunto il Segretario Generale Giorgio Menichelli - che va verso il rilancio della filiera dell’edilizia e del mondo della ristrutturazione. Siamo convinti che in questo mercato si faranno quasi esclusivamente operazioni utilizzando credito d’imposta e cessione del credito, e proprio per questo motivo abbiamo voluto mettere a disposizione di tutti questo nuovo sportello. Questo rilancio è interconnesso alla ricostruzione post-sisma, che ha preso un nuovo slancio. Ma l’iniziativa non si esaurisce qui, perché sostiene i privati e i consumi in un momento di particolare difficoltà. Non di meno, la riqualificazione va verso la tutela ambientale e il risparmio energetico”. Le conclusioni sono state affidate a Pacifico Berrè, responsabile Settore Edilizia: “Abbiamo intercettato l’esigenza di mettere insieme tutti gli attori dei vari bonus disponibili, creando una sorta di sportello in cui trovare tutte le informazioni utili, dalle imprese, ai professionisti agli istituti di credito. Bene ha fatto il legislatore a metter mano sul comparto, Confartigianato sarà parte attiva per far sì che tali agevolazioni possano essere prorogate anche dopo giugno 2022. A livello di ricostruzione post sisma ci sono stati importanti provvedimenti del Commissario Legnini che estendo il 100% all’accollo, ovvero alla parte che non viene finanziata dall’Ufficio Speciale Ricostruzione. Altrettanto importante è il provvedimento che prevede la possibilità di ottenere una maggiorazione del 50% in più, quindi 165%, del credito di imposta sui lavori fuori dal sistema del contributo pubblico. Ringraziamo tutti i professionisti, imprese e gli  istituti di credito che si sono resi disponibili e hanno collaborato alla realizzazione di questo importante progetto”.

18/01/2021 13:45
'Sos Fattoria Marche', Coldiretti lancia l'allarme:"dal sisma perse il 21% delle aziende zootecniche"

'Sos Fattoria Marche', Coldiretti lancia l'allarme:"dal sisma perse il 21% delle aziende zootecniche"

Dal dopo terremoto a oggi si è perso, secondo l'analisi di Coldiretti Marche su dati dell'Anagrafe zootecnica nazionale, il 21% delle aziende mentre il patrimonio zootecnico è diminuito di circa il 3%. In controtendenza rispetto agli altri il comparto avicolo che cresce del 4% .Nella nostra regione sono presenti circa 3.500 allevamenti di bovini, 94 bufalini, circa 4mila ovicaprini, quasi 8mila suini, 430 avicoli e anche 62 attività di acquacoltura tra acqua dolce e mare. Lo riferisce Coldiretti Marche in occasione del 17 gennaio in cui si celebra Sant'Antonio Abate, protettore degli animali, e cui c'è la tradizionale benedizione degli animali. l settore è in crisi anche per il perdurare delle restrizioni a ristoranti, bar e alberghi imposte a causa dell'emergenza Covid con il conseguente crollo dei consumi. "Gli allevatori marchigiani - secondo Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche - svolgono un ruolo di presidio e mantenimento del territorio naturale. Il loro lavoro, basato sulla sostenibilità ambientale, - afferma - contribuisce a generare valore e occupazione anche in territori marginali. Ovviamente la crisi sanitaria che stiamo vivendo rende la zootecnia uno dei settori più colpiti. Chiediamo alle Istituzioni di sostenere oggi e continuare in futuro a potenziare il settore così importante per la nostra regione". Più di una famiglia marchigiana su due, riferisce ancora Coldiretti Marche, ha un animale in casa. Amici a quattro zampe, soprattutto cani e gatti, che secondo i dati dell'anagrafe regionale degli animali d'affezione superano quota 382mila. Un numero a cui si aggiungono agli animali allevati nelle campagne marchigiane in 16mila aziende zootecniche che si occupano di circa 306mila animali tra mucche, bufale, pecore, capre, cavalli e maiali senza contare 4,5 milioni di volatili tra polli, galline, tacchini, oche, anatre ma anche quaglie e, negli ultimi anni, pure struzzi ed emu. 

18/01/2021 11:50
Coronavirus Marche, 157 nuovi casi nelle ultime 24 ore: 25 sono nel Maceratese

Coronavirus Marche, 157 nuovi casi nelle ultime 24 ore: 25 sono nel Maceratese

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 2340 tamponi: 1454 nel percorso nuove diagnosi (di cui 984 nello screening con percorso Antigenico) e 886 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 10,8%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 157 (25 in provincia di Macerata, 62 in provincia di Ancona, 13 in provincia di Pesaro-Urbino, 17 in provincia di Fermo, 37 in provincia di Ascoli Piceno e 3 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (22 casi rilevati), contatti in setting domestico (36 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (48 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (14 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (7 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (5 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (6 casi rilevati), screening percorso sanitario (3 casi rilevati). Per altri 16 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 984 test e sono stati riscontrati 22 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 2%. Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 10,79% oggi, contro il 12,73% di ieri. Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche dall'inizio dell'emergenza sanitaria è di 50.268 per un totale di 371.928 campioni testati. Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:

18/01/2021 11:00
Screening 'Marche Sicure', un mese dopo: "quasi raggiunti i 1000 positivi asintomatici"

Screening 'Marche Sicure', un mese dopo: "quasi raggiunti i 1000 positivi asintomatici"

"Il 18 dicembre aveva inizio l'operazione di screening "Marche Sicure", con i tamponi rapidi per tutta la nostra popolazione marchigiana ed oggi, ad un mese di distanza, abbiamo quasi raggiunto i 1000 positivi tra i testati, tutti soggetti completamente asintomatici. A questi numeri va aggiunto il tracciamento conseguente nei confronti dei contatti stretti". A renderlo noto è il Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli a un mese esatto dall'avvio del progetto di screening diffuso che è partito dalle città capoluogo di Provincia per e proseguito  le città con più di 20 mila abitanti per un totale di popolazione di 698.651 abitanti- E’ tutt'ora in tatto la seconda fase ovvero quella che sta vedendo coinvolti tutti con meno di 20 mila abitanti, per un target di 819.749 cittadini: "Un Grazie di cuore a quanti hanno reso possibile tutto questo con la loro partecipazione e il loro lavoro - ha chiosato Acquaroli -  Lo screening continuerà fino a fine mese in molte località, il dettaglio sul sito istituzionale della Regione".

18/01/2021 10:17
Omicidio Ascoli, accoltellato ex collaboratore di giustizia: fermato 17enne per concorso in omicidio

Omicidio Ascoli, accoltellato ex collaboratore di giustizia: fermato 17enne per concorso in omicidio

La Procura per i Minori di Ancona ha indagato per omicidio volontario il nipote 17enne di Petre Lambru, il rumeno di 57 anni arrestato venerdì notte ad Ascoli Piceno con l'accusa di aver ucciso Franco Lettieri, 56enne salernitano, ex collaboratore di giustizia che risiedeva nella città marchigiana. Il reato di concorso in omicidio volontario è contestato ora allo zio (dalla Procura di Ascoli) e al nipote per il quale la magistratura ha disposto il fermo. L'uccisione del 56enne, secondo le prime indagini, non sarebbe dunque connesso al suo passato di collaboratore di giustizia. Il 17enne, con il quale il 56enne avrebbe avuto un litigio prima di essere ucciso, si è presentato stamattina presso la caserma del comando provinciale dei carabinieri di Ascoli e ha fatto dichiarazioni importanti riguardo a quanto accaduto la sera di venerdì 15 gennaio nel centro storico di Ascoli. Al termine il ragazzo è stato trasferito in una casa protetta. Domani mattina è intanto in programma l'udienza di convalida dell'arresto di Petre Lambru che nega ad aver materialmente compiuto lui l'omicidio di Lettieri. Proprio la vittima, prima di morire, ha telefonato al 112 rivelando chi lo aveva accoltellato. (Fonte: ANSA)    

18/01/2021 08:58
Legnini ricorda le vittime di Rigopiano: "Immane tragedia, il 2021 sarà l'anno dell'operosità"

Legnini ricorda le vittime di Rigopiano: "Immane tragedia, il 2021 sarà l'anno dell'operosità"

“Oggi ricordiamo l’immane tragedia di Rigopiano, l’enorme valanga di quattro anni fa che causò 29 vittime, e ci stringiamo nel dolore e nel ricordo ai famigliari, che attendono verità e giustizia. Il 17 e 18 gennaio del 2017 furono giorni drammatici, il terzo atto della sequenza di forti scosse sismiche che nei mesi precedenti avevano sconvolto il Centro Italia". Queste le parole con cui il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma Giovanni Legnini ricorda quanti hanno perso la vita a seguito del terremoto.  "Il ricordo dei morti innocenti di Rigopiano, come quelli di Amatrice, Accumoli e Arquata, deve rappresentare un ammonimento costante. Sarà la Giustizia a stabilire la verità su Rigopiano - sottolinea Legnini -, chi ha perso i propri cari e tutta la comunità ne hanno diritto. Le istituzioni e coloro che le rappresentano hanno comunque il dovere di evitare che, per  responsabilità degli uomini, i fenomeni naturali si trasformino in tragedie come quelle del Centro Italia e di tanti altri territori del nostro meraviglioso Paese. E’ per questo che abbiamo assunto l’impegno per una ricostruzione sicura e sostenibile". Proprio in merito alla ricostruzione post-sisma il Commissario Legnini ricorda come "nei mesi della pandemia, grazie anche ad un rinnovato impegno ed attenzione del Governo e del Parlamento, abbiamo riscritto e fortemente semplificato le regole per i cittadini e le imprese, i professionisti e le istituzioni locali. Abbiamo aumentato gli organici del personale tecnico ed amministrativo, ottenuto maggiori risorse per la ricostruzione pubblica, ci siamo muniti di una strategia puntuale per ricostruire e ripartire". "Nonostante il COVID19, i primi concreti risultati sono arrivati - aggiunge Legnini -: 4 mila famiglie sono già rientrate nelle loro case, 1.700 l’anno scorso, e a fine 2020 avevamo 3.200 cantieri aperti, con 8 mila domande di contributo in più. Abbiamo definito scadenze e programmi per far sì che nel corso del 2021 altre miglia di cantieri privati e pubblici possano partire. Ne daremo più puntuale conto nel rapporto che presenteremo agli inizi di febbraio. Ciò che è certo è che il 2021 dovrà essere l’anno dell’operosità e delle realizzazioni per recuperare quella fiducia che stava scemando". "Soprattutto, in questi mesi, abbiamo assunto decisioni concrete affinché, nel ricostruire, quei territori diventino luoghi di vita e di lavoro sicuri. Molta cura dovrà essere riservata alla sicurezza sismica degli edifici, da ricostruire nel rispetto della legge e anche con l’utilizzo dei superbonus edilizi, e molta attenzione dovremo riservarla alla cura di un territorio di per sé fragile. Per questo stiamo portando avanti con rapidità, grazie alle competenze scientifiche dell’INGV e delle Università lo studio delle Faglie attive e capaci, e abbiamo disposto la realizzazione, insieme all’Autorità di Bacino dell’Italia Centrale, degli approfondimenti degli studi sulle frane che interessano i centri da ricostruire, per poi intervenire con un nuovo piano di interventi di mitigazione e contrasto ai dissesti idrogeologici. Si ricostruirà solo dove sarà possibile assicurare la sicurezza degli edifici e dei cittadini, non arrestandosi di fronte alla necessità di eventuali dolorose scelte di delocalizzazione” conclude il Commissario Giovanni Legnini.  

17/01/2021 20:33
Coronavirus Marche, undici vittime nelle ultime 24 ore: due decessi negli ospedali maceratesi

Coronavirus Marche, undici vittime nelle ultime 24 ore: due decessi negli ospedali maceratesi

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 11 decessi correlati al Covid-19. Due le vittime registrate in provincia di Macerata: un 83enne di Montecassiano spirato all'ospedale di Macerata e un 75enne civitanovese scomparso al Covid Hospital di Civitanova Marche.  Nel territorio anconetano sono state quattro le vittime: un 94enne e una 99enne di Ancona deceduti all'ospedale Torrette e all'Inrca, una 63enne di Senigallia spentosi al nosocomio cittadino e una 74enne di Senigallia spentasi all'ospedale di Jesi.  Due le persone spirate all'ospedale di San Benedetto del Tronto dove si sono spenti un 79enne del luogo e un 71enne di Ascoli Piceno. Nella residenza Valdaso di Campofilone ha perso la vita una 85enne di Montottone.  All'ospedale di Pesaro è deceduto un 89enne del luogo, mentre una vittima c'è stata anche al "Murri" di Fermo: si tratta di una 88enne fermana.  Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 1794 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (766), mentre sono 300 quelle totali nella provincia di Macerata. Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.

17/01/2021 18:18
Covid-19, il caso Juventus-Napoli: risvolto giudiziario

Covid-19, il caso Juventus-Napoli: risvolto giudiziario

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.  In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente le vicende riguardanti il protocollo da seguire nell’esercizio dell’attività sportiva fino ad arrivare al caso specifico della partita non giocata tra Juventus-Napoli del posticipo della terza giornata di andata del campionato di calcio di Serie A. Di seguito l’analisi dell’avvocato Pantana in merito al risvolto giudiziario della partita Juventus-Napoli.  È la vigilia della sfida valida per la 3^ giornata di Serie A, sabato che registra la mancata partenza del Napoli destinazione Torino. Per decisione dell'Azienda Sanitaria Locale del capoluogo campano, il viaggio degli azzurri viene bloccato dopo l'ordine di rimanere in "isolamento fiduciario per 14 giorni dopo la data dell'ultima esposizione con il caso positivo in oggetto (1 ottobre)" e di comunicare il domicilio presso il quale verrà effettuato l'isolamento. Tutto inizia dopo la notizia della positività di Elmas, di 24 ore successiva a quella di Zielinski e di un membro dello staff (riscontrate venerdì 2 ottobre). Secondo il parere dell'Asl di Napoli, è troppo pericoloso far spostare un così alto numero di potenziali positivi, entrati in stretto contatto coi primi due positivi del Napoli e a soli 6 giorni dalla partita contro il Genoa, che nei giorni seguenti al match del San Paolo aveva fatto registrare ben 22 casi di positività (19 giocatori e 3 dello staff). Assenza determinata quindi da un'autorità locale, ma per la Lega Serie A il match resta programmato per domenica 4 ottobre così come annunciato dalla Juventus attraverso un comunicato: il club bianconero anticipa che si presenterà allo stadio per scendere regolarmente in campo. Da ricordare come le norme pubblicate dalla Lega Serie A, il 2 ottobre precedente in un comunicato ufficiale, affermano che se una squadra ha almeno 13 giocatori negativi e dunque disponibili (compreso un portiere) e non si presenta, rimedierà una sconfitta a tavolino per 3-0. Il 14 ottobre arriva la decisione del giudice sportivo: 0-3 a tavolino per il Napoli e 1 punto di penalizzazione per il club campano, con la seguente motivazione: "Gli atti delle Aziende sanitarie delineano un quadro che non appare al Giudice affatto incompatibile con l'applicazione delle norme specifiche dell'apposito Protocollo sanitario FIGC e quindi con la possibilità di disputare l'incontro di calcio programmato a Torino". Il giudice ha deciso sulla mancata presenza del Napoli a Torino e sulle "cause di forza maggiore" rivendicate dal Napoli, applicando l'articolo 10 della giustizia sportiva (giudicata assente la "fattispecie della forza maggiore"). Fissata per il 9 novembre, la sentenza della Corte d'Appello Federale (ovvero il secondo grado di giudizio): respinto il ricorso del Napoli e confermato il 3-0 a tavolino per la Juve (con un punto di penalizzazione a carico degli azzurri). La motivazione: "Contrariamente a quanto sostenuto in ricorso, la Società ricorrente non si è trovata affatto nella impossibilità oggettiva di disputare il predetto incontro, avendo, invece, indirizzato, in modo volontario e preordinato, la propria condotta nei giorni antecedenti all'incontro nel senso di non disputare lo stesso, con palese violazione dei fondamentali principi sui quali si basa l'ordinamento sportivo, ovvero la lealtà, la correttezza e la probità". E ancora: "Il fine ultimo dell'ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo. Tale principio non risulta essere stato rispettato, nel caso di specie, dalla Società ricorrente (Napoli), il cui comportamento nei giorni antecedenti Juventus-Napoli, risulta teso a precostituirsi, per così dire, un 'alibi' per non giocare quella partita. La mancata disputa non è dipesa da una causa di forza maggiore bensì da una scelta volontaria, se non addirittura preordinata. Infine, annullato senza rinvio è la formula con la quale il Collegio di Garanzia del Coni (ovvero il terzo grado di giudizio) ha accolto il ricorso del Napoli contro la Figc e le sentenze che infliggevano lo 0-3 a tavolino e un punto di penalizzazione al club partenopeo per non essersi presentato a Torino per la gara con la Juve dello scorso 4 ottobre. La decisione di fatto cancella il risultato a tavolino e il punto di penalizzazione alla squadra azzurra, che dunque sale a quota 24 punti raggiungendo la Roma al quarto posto. Come conseguenza, inoltre, la Juve perde i 3 punti della vittoria a tavolino, scivolando anche lei a 24 in attesa di recuperare la partita contro il Napoli. Tale vicenda, sotto il profilo giuridico, ruota intorno all'interpretazione dell'art. 55 N.O.I.F., il quale disciplina i casi di mancata partecipazione alla gara per causa di forza maggiore. Il primo comma prevede che "Le squadre che non si presentano in campo nel termine di cui all'art. 54, comma 2, sono considerate rinunciatarie alla gara con le conseguenze previste dall'art. 53, salvo che non dimostrino la sussistenza di una causa di forza maggiore.". Mentre il secondo comma statuisce che la declaratoria della sussistenza della causa di forza maggiore compete al Giudice Sportivo in prima istanza e alla Corte Sportiva d'Appello in seconda e ultima istanza. L'art 55 delle NOIF (norme organizzative interno federali) stabiliscono la mancata partecipazione alla gara per forza maggiore. Ovvero la dottrina, per forza maggiore si intende, ogni forza esterna contro la quale il soggetto non può resistere e che lo determina, contro la sua volontà ed in modo "inevitabile", al compimento di un'azione(C.S.A. UU, DEL 15/1/18) In buona sostanza se una società dimostra di aver fatto di tutto quanto in proprio potere per disputare la gara(in questo caso si dimostra aver seguito i protocolli sanitari antecedenti alla gara), nessun giudice sportivo potrà mai condannarla alla punizione sportiva della perdita della gara! E invero, ove la società avesse deciso di partire il giorno 3 ottobre per raggiungere il luogo dell'incontro, avrebbe violato proprio le disposizioni che l'autorità sanitaria avrebbe meglio specificato il giorno seguente, con il risultato di non poter ugualmente giocare la partita e di aver anche aggravato il rischio di diffusione della pandemia sul territorio nazionale, non potendosi peraltro escludersi - dato il carattere volontario e consapevole della condotta - l'insorgenza di ulteriori profili di responsabilità, anche penali. Tali considerazioni, trasposte sul piano giuridico, conducono ad escludere una responsabilità della parte asseritamente inadempiente, non solo e non tanto sotto il profilo della sussistenza di una causa di forza maggiore, ma in base al diverso principio dell'inesigibilità ex fide bona, avendo tenuto la SSC Napoli un atteggiamento improntato a diligenza e orientato sulla base degli elementi di fatto (e di diritto) nella propria sfera di conoscenza. In sintesi, la condotta della SSC Napoli non appare passibile di sanzione ai sensi dell'art. 53 N.O.I.F. e dei richiamati principi di origine civilistica. Pertanto la sentenza del Collegio di Garanzia sicuramente ha applicato i principi sopra richiamati, pur esprimendo dubbi sulla sua competenza a decidere in materia di sanzioni disciplinari. In data 07.01.2021 le Sezioni Unite del Collegio di Garanzia del Coni hanno depositato le motivazioni della sentenza del 22.12.2020, nelle quali si legge che le decisioni dei giudici di primo e secondo grado non hanno tenuto conto del sistema legislativo emergenziale e della gerarchia delle fonti. Il Napoli ha applicato il protocollo FIGC vigente all'epoca dei fatti, che rimandava la decisione alla competenza, in caso di positività, all'ASP territorialmente competente. Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.

17/01/2021 12:42
La Strada delle Vittime - “Voglio uccidere qualcuno, voglio farlo a pezzi”. Lo farà a soli 21 anni.

La Strada delle Vittime - “Voglio uccidere qualcuno, voglio farlo a pezzi”. Lo farà a soli 21 anni.

Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico.  “Mercoledì ho avuto una crisi mentre stringevo un cuscino, ho pensato che a differenza mia gli altri abbracciano delle vere ragazze e così sono scoppiato a piangere. Ho comprato qualche attrezzo…voglio uccidere qualcuno, voglio farlo a pezzi. Ho accettato la stanza, nella stessa casa di F., e ho già le chiavi e da qui quando andrò via potrò uccidere Daniele…mi piacerebbe una donna per prima, ma penso che così sarà una buona base di partenza”. Il 7 agosto 2020, Antonio De Marco autore reo confesso dell’omicidio di Daniele De Santis e Eleonora Manta avvenuto pochi giorni dopo, il 21 settembre , scriveva queste parole nel suo diario segreto. Accanto al diario nella camera dell’ assassino, gli inquirenti hanno ritrovato anche un dattiloscritto, un “romanzo breve” dello stesso De Marco; il titolo è “Vendetta” e racconta come il protagonista, che sarebbe il suo “avatar”, avesse come obiettivo quello di provocare la sofferenza e la morte degli altri. A distanza di poco più di tre mesi dall’omicidio, il  gip Michele Toriello ha disposto per De Marco il giudizio immediato, come richiesto dalla Procura. Ricordiamo che sulla scena del crimine è stato ritrovato durante le indagini un bigliettino in cui,  oltre allo studio delle mosse da compiere la sera dell’omicidio per evitare le telecamere di sicurezza sulla pubblica via, vi è appuntato da parte dell’assassino  il dettaglio delle fasi dell’azione omicidiaria calcolata nei minimi particolari. Impossibile non scorgere, da tutti questi elementi  la premeditazione del gesto. Del resto sia la premeditazione che la dinamica omicidiaria emergono dalle parole dell’interrogatorio dello stesso De Marco: “Ero più arrabbiato del solito... Sarà stato dettato tutto dalle crisi che ho avuto quel giorno e mi sono deciso a farlo, alle volte riuscivo a fermare i miei pensieri, sia quelli autolesionistici che quelli magari rivolti ad altri…quel giorno no”... “Sono andato a trovare Daniele ed Eleonora convinto di trovare entrambi. Quando sono entrato in casa i due erano seduti in cucina. Ho incontrato Daniele nel corridoio, il quale si è spaventato perché avevo il passamontagna. Dopo aver avuto una colluttazione con lui li ho uccisi. Quando ho colpito lui ha cercato di aprire la porta per scappare. Ho ucciso prima lei e poi ho colpito nuovamente Daniele. Dopo aver lottato con loro sono andato via senza scappare perché non avevo fiato. Dopo aver compiuto il gesto sono tornato a casa mia sita in via Fleming. Ho dormito fino alla mattina successiva. Mi sono disfatto dei vestiti gettandoli in un bidone del secco di un condominio poco distante dall’abitazione”. Nell’ordinanza di convalida del fermo si parla di  "compiacimento sadico", di un "pericolo di recidiva per estrema pericolosità dell’indagato" e di "un’ indole particolarmente violenta, insensibile ad ogni richiamo umanitario: nonostante le ripetute invocazioni a fermarsi urlate dalle vittime l’indagato proseguiva nell’azione meticolosamente programmata inseguendole per casa, raggiungendole all’esterno senza mai fermarsi" La fredda imperturbabilità con cui l’assassino ha organizzato l’omicidio dei due fidanzati di Lecce emerge anche in un post su Facebook del 3 luglio 2020, accompagnato da due faccine sorridenti. "La vendetta è un piatto da servire freddo... e non risolve il problema ma per pochi istanti ti senti soddisfatto", ha scritto il 21enne. Si parla sempre più di violenza cieca, questa è la definizione che si da a questa furia , a questa forza impetuosa che acceca una persona. Ci addolora e ci spaventa molto vedere che in questo nostro tempo tanti sono i ragazzi che divengono attori di questi impulsi violenti. Ma di fronte a tutto ciò la condanna non basta, è necessario capire le radici di questo sentimento malsano in modo da impedirne il verificarsi ed evitare che vite innocenti vengano falciate da questa violenza cieca e criminale. La prima udienza del processo sarà celebrata il 18 febbraio davanti alla Corte d’Assise di Lecce.  

17/01/2021 09:45
"Io apro", niente protesta bis: il ristorante di Carriera resta chiuso

"Io apro", niente protesta bis: il ristorante di Carriera resta chiuso

Dopo sanzione, chiusura di 5 giorni e multe non riapre come invece aveva annunciato. Contrariamente a quanto annunciato ieri mattina e ribadito nel pomeriggio dal titolare Umberto Carriera, nell'ambito della protesta #ioapro contro le chiusure dei ristoranti dopo le 18, è rimasto chiuso stasera il ristorante "La Grande Bellezza" a Mombaroccio (Pesaro Urbino). Lo hanno confermato fonti delle Forze dell'ordine che hanno verificato sul posto se l'esercizio fosse aperto, trovandolo invece serrato. Il ristoratore aveva annunciato la protesta bis dopo l'apertura del locale il 15 gennaio, a seguito della quale gli era stato notificato, da polizia e carabinieri, il provvedimento del Questore con la sanzione della chiusura del ristorante per 5 giorni mentre i clienti erano stati identificati e verranno sanzionati. (Leggi qui per saperne di più)   (Fonte Ansa)

17/01/2021 08:40
Marche, Acquaroli studia la curva dei contagi: "Possibile rientro a scuola anticipato" (VIDEO)

Marche, Acquaroli studia la curva dei contagi: "Possibile rientro a scuola anticipato" (VIDEO)

"Stiamo vivendo un momento difficile, sia per la forte ripresa della pandemia nella nostra Regione e nazione, sia perché i vari provvedimenti che si alternano dal mese di novembre ad oggi creano difficoltà e non riescono a dare risposte a tante categorie che vedono ristrette le  loro possibilità di movimento, di lavoro e di riuscire a costruire un futuro". Così il presidente regionale Francesco Acquaroli, in una diretta facebook, fa il punto della situazione all’indomani del passaggio delle Marche in zona arancione. “Mi hanno accusato di metterci la faccia solo nei momenti belli – dichiara il presidente -  ma chi mi segue sa che non è così. Non posso negare - prosegue Acquaroli - una perplessità di fondo per questa decisione presa dal Governo, visto che abbiamo una Rt sotto a uno.  . Nella settimana in corso c’è una diminuzione soprattutto dei casi sintomatici. La scorsa settimana ogni giorno erano intorno ai 65-70, questa settimana invece intorno ai 50 e solo un giorno abbiamo raggiunto i 60. In considerazione di questa evoluzione sicuramente c’è stato un aumento del numero dei ricoverati – aggiunge Acquaroli -. Ma a fronte di questo numero c’è anche quello, sempre da tenere in considerazione, dell’andamento del periodo che conosciamo. Perché l’Rt risale sempre alla settimana precedente. E in questi giorni la curva sembra un po’ in rallentamento”. Poi il presidente regionale affronta il tema scuola: “abbiamo posticipato il rientro delle superiori in un momento in cui c’era un peggioramento della curva. Il problema è che  non sappiamo l’effetto del movimento di una massa importante di persone. È stata una misura a scopo precauzionale. E vi anticipo che se l’andamento della curva resterà così anche la prossima settimana: potremmo pensare a un provvedimento che anticipi il rientro in presenza al 50% delle superiori. Tutto sta nei numeri e nella verifica giorno dopo giorno. Nel frattempo abbiamo provveduto a potenziare il sistema di trasporto scolastico, che sarà pronto per il rientro in classe" “Perciò non vogliamo creare contrasti col Governo, ma vogliamo rappresentare quella che è la reale situazione attuale e collaborare in maniera fattiva. I numeri che vengono trasmessi al dal ministero andrebbero letti a ragion veduta considerando che non c’è scritto. ad esempio, che fra pochi giorni il numero di terapie intensive sarà superiore perché andremo ad implementarle di 17 unità”. Acquaroli, che si è detto preoccupato della tenuta economica della regione. “La nostra è una preoccupazione forte e fondata, provvederò a convocare una riunione con i parlamentari marchigiani per fare il punto della situazione. Massima attenzione e rispetto alla pandemia oltre che alla curva epidemiologica, ma dall'altra parte dobbiamo guardare il risvolto sul lavoro, quindi economico della nostra Regione. La disperazione dei cittadini, che noi sentiamo, sono sentimenti che non possono essere ignorati” conclude Acquaroli.            

16/01/2021 17:50
Coronavirus Marche, 467 nuovi casi: 87 quelli in provincia di Macerata. Ricoverati a quota 676

Coronavirus Marche, 467 nuovi casi: 87 quelli in provincia di Macerata. Ricoverati a quota 676

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5682 tamponi: 3668 nel percorso nuove diagnosi (di cui 2057 nello screening con percorso Antigenico) e 2014 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 12,7%). I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 467 (87 in provincia di Macerata, 137 in provincia di Ancona, 132 in provincia di Pesaro-Urbino, 58 in provincia di Fermo, 37 in provincia di Ascoli Piceno e 16 fuori regione). Questi casi comprendono soggetti sintomatici (52 casi rilevati), contatti in setting domestico (84 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (132 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (26 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (14 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (9 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (13 casi rilevati), screening percorso sanitario (3 casi rilevati) e 1 rientro dall'estero. Per altri 133 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 2057 test e sono stati riscontrati 80 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%. Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 12,73% oggi, contro il 14,57% di ieri. Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche dall'inizio dell'emergenza sanitaria è di 49.671per un totale di 366.327 campioni testati. In aumento di 7 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 676, di cui 85 in terapia intensiva (+3 rispetto a ieri). Sono, invece, 29 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali. Nel Maceratese sono accolti 122 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 54 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altri 10 sono accolti nel pronto soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche.  Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:  

16/01/2021 12:16
Confartigianato Trasporti, in arrivo oltre 600mila euro di "buoni viaggio” per disabili e famiglie

Confartigianato Trasporti, in arrivo oltre 600mila euro di "buoni viaggio” per disabili e famiglie

Confartigianato Trasporto Persone esprime soddisfazione per l'emanazione del DM Interministeriale MIT e MEF per la ripartizione dei fondi pari a 35 milioni di euro per i "buoni viaggio” per persone disabili e famiglie in difficoltà, destinati ai Comuni capoluogo di Provincia. I fondi saranno erogati per favorire la mobilità delle persone disagiate che utilizzeranno per i loro spostamenti i Taxi e gli NCC. Il buono viaggio consente il rimborso del 50% del costo del Taxi con un massimo di 20€ per ciascun viaggio, da utilizzare fino al 30 giugno 2021 per gli spostamenti effettuati a mezzo servizio reso da TAXI o NCC.  Gli importi previsti per i capoluoghi marchigiani sono complessivamente  672.000 euro cosi suddivisi: Macerata 110.043€, Ascoli Piceno 115.874€, Fermo 101.352€, Ancona 174.874€ e Pesaro e Urbino169.549€.  “Il provvedimento - afferma Paolo Zengarini responsabile interprovinciale di Confartigianato Trasporti - stanziava le risorse per favorire la mobilità delle persone disabili o con mobilità ridotta, con patologie accertate, appartenenti a nuclei familiari più colpiti dagli effetti economici derivanti dall’emergenza sanitaria e per consentire inoltre la ripresa di un settore in profonda crisi. Per sollecitare l'emanazione di questo DM, Confartigianato si era attivata, prima per l'uscita del DL con lo stanziamento delle risorse e poi per attuare quanto previsto. Negli scorsi mesi di settembre ed ottobre abbiamo incontrato diverse amministrazioni comunali e gli Assessori ai servizi sociali di riferimento per evidenziare queste opportunità e comprendere le modalità di gestione da parte dei Comuni. Siamo tutt’oggi in contatto con i comuni interessati per verificare che presentino la richiesta di assegnazione dei fondi spettanti entro 10 giorni dalla pubblicazione del DM sulla G.U., e per concertare le procedure che intenderanno adottare per avviare questi nuovi servizi, che ci auguriamo rimettano in moto il settore del trasporto persone a mezzo Taxi o Ncc. Grazie alle sollecitazioni dell’Associazione inoltre, il termine per l’utilizzo dei fondi, precedentemente previsto per il 31 dicembre 2020, è stato prorogato al 30 giugno prossimo, e ci auguriamo che i servizi agevolati vengano avviati tempestivamente”.

16/01/2021 11:12
Carriera riapre il ristorante ma trova le Forze dell'Ordine: multa ai clienti e 5 giorni di chiusura

Carriera riapre il ristorante ma trova le Forze dell'Ordine: multa ai clienti e 5 giorni di chiusura

Chiusura per 5 giorni del ristorante "La Grande Bellezza" di Mombaroccio al termine della cena organizzata dal titolare Umberto Carriera nell'ambito dell'iniziativa #ioapro, in violazione delle norme anti covid. Il provvedimento del questore di Pesaro Urbino è stato notificato a Carriera da Polizia e Carabinieri nella serata di ieri. I titolare, che aveva annunciato l'intenzione di riaprire anche domani, aveva consegnato il conto agli ultimi commensali alle 21:45, in modo da consentire loro di far ritorno nelle proprie abitazioni senza violare il coprifuoco. Ma i clienti (poco meno di 40) sono stati fermati dalle forze dell'ordine a valle del borgo di Mombaroccio e identificati: saranno sanzionati.

16/01/2021 09:45
Omicidio Ascoli Piceno, 56enne accoltellato in pieno centro: arrestato il presunto assassino

Omicidio Ascoli Piceno, 56enne accoltellato in pieno centro: arrestato il presunto assassino

Un uomo di 56 anni è stato ucciso nella tarda serata ad Ascoli Piceno. Stando alle prime informazioni raccolte da Ansa si tratta di un salernitano, già noto alle forze di polizia, da tempo residente in città. Franco Lettieri, questo il nome della vittima, è stato trovato a terra sanguinante nella centralissima via dei Soderini: sarebbe stato raggiunto da diversi colpi di coltello. Inutili i tentativi di soccorrerlo da parte del personale del 118, ma secondo alcune indiscrezioni prima di morire avrebbe fatto in tempo a dare indicazioni ai soccorritori per identificare l'aggressore. Le indagini sono condotte dai carabinieri.  - AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10 - E' stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario l'uomo rintracciato ieri sera dai carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno dopo l'omicidio di Franco Lettieri, il 56enne di Salerno ucciso a colpi di coltello intorno alle 22 in via dei Soderini, in pieno centro storico di Ascoli. Si tratta di un muratore romeno di 57 anni, residente anche lui in città. Ora è in carcere. Sentito durante a notte dal procuratore Umberto Monti e dai carabinieri, non ha confessato l'omicidio, ma ad inchiodarlo ci sarebbero gli elementi raccolti dagli investigatori che immediatamente hanno avviato le indagini, partendo dal nome che la vittima ha fatto prima di morire. Sopralluoghi e riscontri nell'immediato hanno consentito di mettere insieme elementi ritenuti decisivi per l'arresto del 57enne.

16/01/2021 00:25
Urbino, sesso durante la lezione online. Stimato prof si scusa: "Non ci vedevamo da tanto"

Urbino, sesso durante la lezione online. Stimato prof si scusa: "Non ci vedevamo da tanto"

Accademia di Belle Arti di Urbino, didattica a distanza. Il Prof durante la lezione fa partire un video ad integrazione dell’argomento che aveva da poco finito di spiegare. Pensando di non essere più inquadrato si “dedica” a chi gli era accanto, lasciandosi andare ad atti sessuali espliciti. Purtroppo il Prof aveva fatto male i conti con l’ampiezza dell’inquadratura della telecamera che ha ripreso tutto, mentre i suoi studenti  assistevano in diretta. Il Direttore dell’Accademia di Belle Arti, informato della vicenda ha convocato il professore che si è dimesso, con le scuse ad i suoi ragazzi affidate ad una lettera. “Tutto pensavo tranne che potessi essere visto in diretta. La persona che era con me non la vedevo da diversi mesi per colpa della pandemia. Una lontananza che pesava perchè il nostro è un rapporto stabile. Sono mortificato perchè una cosa di questo genere non mi era mai accaduta e mai più accadrà”. Il Prof si è scusato anche con la Scuola: "Convinto che i ragazzi fossero impegnati a seguire i filmati e la lezione, ci siamo lasciati andare. Ho ceduto. Vorrei essere giudicato sotto il profilo umano perchè non sono un perverso e neanche un esibizionista. E per questa ragione subito dopo l’episodio ho presentato le dimissioni alla direzione dell’Istituto urbinate. Vorrei essere compreso e non giudicato per quanto accaduto” ha concluso il docente. Il Direttore, nel rendere pubblica la notizia, ha dichiarato che il professore è un ottimo insegnante anche molto seguito e rispettato, con cui lui stesso è legato da stima e amicizia che restano immutate, se pure la reazione della direzione non poteva essere diversa da quella che è stata.  

15/01/2021 20:28
Come combattere lo stress grazie all’aiuto di uno psicologo

Come combattere lo stress grazie all’aiuto di uno psicologo

I ritmi della vita moderna mettono a dura prova anche la persona più tranquilla e pacifica al mondo:tutti almeno una volta nella vita si sono sentiti sotto stress. Tuttavia per molte persone questa condizione psicologica, diventa una vera e propria situazione cronica capace di ledere il benessere psicofisico. Purtroppo ad oggi in molti sottovalutano lo stress connesso ai ritmi frenetici che la vita moderna impone. Questo è senz’altro un grave errore dal momento che lo stress potrebbe causare un progressivo peggioramento della salute di una persona. Cos’è lo stress Il termine “stress” viene utilizzato spesso impropriamente: in molti lo usano ad esempio come sinonimo di “ansia”.Più precisamente, però, lo stress è una reazione ad una situazione logorante. Normalmente chi soffre di stress si trova in una situazione di difficoltà derivante da fattori esterni, collegati frequentemente ad un determinato contesto sociale o lavorativo. Lo stress potrebbe derivare inoltre da un sovraccarico di stimoli: chi soffre di questa condizione emotiva molto spesso si ritrova “ingabbiato” in un molteplice numero di compiti e incombenze da risolvere. Vale la pena ricordare che è possibile imparare a gestire lo stress con l’aiuto di un professionista esperto, come ad esempio uno psicologo psicoterapeuta. Oggi fortunatamente non è più necessario recarsi fisicamente presso uno studio per poter essere ascoltati ed aiutati: online infatti esistono moltissime applicazioni che offrono la possibilità di ottenere un supporto qualificato da parte di psicologo online verificato. Con l’aiuto della tecnologia, è possibile svolgere una seduta a distanza anche via chat con uno psicologo altamente qualificato senza nemmeno doversi muovere da casa. Evitare situazioni stressanti Un metodo tanto semplice quanto banale per ridurre lo stress consiste senz’altro nell’evitare le situazioni che possano favorirlo. Applicare concretamente questo principio tuttavia è un po’ più complicato. In astratto infatti qualsivoglia cambiamento potrebbe essere di per sé idoneo a creare una situazione stressante. E ciò vale anche per i cambiamenti positivi, quali ad esempio la decisione di sposarsi, la nascita di un figlio, un cambio o un upgrade lavorativo e molto altro ancora. Esistono però situazioni che risultano essere maggiormente stressanti rispetto alla altre: assistere una persona con una malattia grave, affrontare la morte di un amico o di un parente, fare i conti con un divorzio, subire trattamenti sgradevoli al lavoro o a scuola, subire abusi, eccetera.  Sintomi dello stress Da un punto di vista clinico, quando una persona è soggetta a stress, tende a reagire come se dovesse fronteggiare una situazione di pericolo. Il battito cardiaco aumenta, il metabolismo accelera, la pressione sale, mentre il livello degli ormoni sessuali diminuisce rapidamente. Se tutto ciò accade spesso durante la vita di una persona, lo stress diventa cronico e a farne le spese non è soltanto la mente ma anche e soprattutto il corpo. I disturbi più comuni connessi allo stress sono la perdita copiosa dei capelli, la stanchezza cronica, le irregolarità del ciclo mestruale, il senso di oppressione, la tachicardia, o l’irritazione intestinale. Questi potrebbero rivelarsi dei veri e propri campanelli d’allarme, che non dovrebbero mai essere ignorati. Le soluzioni, come riportato sopra, esistono.

15/01/2021 16:39
Ok agli spostamenti tra piccoli comuni ma stop all'asporto dalle 18: Conte firma il nuovo Dpcm

Ok agli spostamenti tra piccoli comuni ma stop all'asporto dalle 18: Conte firma il nuovo Dpcm

Scuola, bar, spostamenti, musei, concorsi. Il nuovo dpcm in vigore dal 16 gennaio è stato firmato dal presidente Giuseppe Conte. Il provvedimento, valido fino al 5 marzo, introduce una serie di misure, regole e divieti. In particolare , da lunedì 18 gennaio studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado tornano in classe :"Almeno il 50% fino a un massimo di 75%". Stretta sulla movida, con lo stop agli asporti per bar, enoteche e attività commerciali simili. Musei aperti nelle zone gialle mentre piscine e palestre restano chiuse fino al 5 marzo. Piste da sci chiuse fino al 15 febbraio. Rischi per le regioni Come stabilito dal decreto, se una Regione presenta un indice Rt a livello 1, o se riscontra un’incidenza di 50 casi ogni 100 mila abitanti, si va automaticamente in zona arancione. Se invece l’Rt è uguale o superiore a 1,2, va in rossa. Gli esperti hanno già evidenziato come in questa settimana tutti gli indicatori siano peggiorati. Con le modifiche introdotte dal decreto, solo 6 regioni rimarrebbero gialle: Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta. Tutte le altre, invece, rischiano l’arancione, con la Lombardia e la Sicilia molto probabilmente in zona rossa. La zona bianca Il decreto ha introdotto la zona bianca, in cui le uniche restrizioni sono quelle sperimentate in estate, cioè il distanziamento e l’uso della mascherina. I parametri per entrarci, però, sono molto rigidi: presentare un rischio basso e avere 3 settimane consecutive di incidenza di 50 casi ogni 100 mila abitanti. Un traguardo lontano mesi per molti territori. Zona gialla: divieto di spostamento fino al 15 febbraio Il decreto di gennaio ha stabilito anche il divieto di spostamento tra le regioni, comprese quelle gialle, che resterà in vigore fino al 15 febbraio (e non più, come inizialmente previsto, fino al 5 marzo). Zona rossa: sì alle visite ai parenti e agli amici Nella bocca del Dpcm sembrerebbe esserci l’ok agli spostamenti nel comune anche se è in zona rossa. Anche nel rischio alto, quindi, sarà concesso andare a trovare o ricevere parenti e amici, per un massimo di due ospiti alla volta. «Lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata – si legge nella bozza – è consentito nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno, in un arco temporale compreso tra le 5 e le 22 e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale». Zona arancione: ok agli spostamenti tra piccoli comuni Resta valida la possibilità di spostarsi nelle Regioni arancioni dai comuni con una popolazione non superiore ai 5 mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia. Scuola Da lunedì 18 gennaio riapriranno le scuole superiori, con una didattica in presenza «almeno al 50% e fino a un massimo dl 75%». Lunedì tornano quindi Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Molise e Puglia. A patto che non vengano messe in zona rossa: in quel caso si torna alla Dad al 100%. Bar e ristoranti Per i bar e le attività commerciali che vendono bevande e alcolici, come anche per le enoteche, scatta il divieto di vendita da asporto a partire dalle 18. Il provvedimento è stato fortemente criticato dalle Regioni, che per bocca del presidente della Conferenza Stefano Bonaccini, hanno commentato che «non porta vantaggi significativi sul piano della prevenzione e rischia di rappresentare un ulteriore fattore negativo di tensione sociale ed economica sui territori». Le Regioni avevano chiesto che l’asporto venisse vietato solo per le bevande alcoliche, ma per ora non sembra che la richiesta sia stata accolta. Musei Confermata l’apertura dei musei, chiusi ormai da novembre, ma solo nelle regioni gialle e solo nei giorni feriali. «Si tratta di un servizio ai residenti – ha sottolineato il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini – è un primo passo, un segnale di riapertura” per il futuro». Impianti sciistici Gli impianti sciistici non riapriranno almeno fino al 15 febbraio. Alcuni presidenti hanno chiesto che almeno, nelle zone gialle, sia consentita l’attività ai soli residenti. Ma al momento la richiesta non è stata accolta. Palestre e piscine Restano chiuse anche palestre e piscine – anche se si continua a lavorare per consentire almeno la ripresa degli sport individuali nelle zone gialle – così come cinema e teatri.      

15/01/2021 14:26
Marche, per due settimane sarà zona arancione: "mi sembra un provvedimento eccessivo"

Marche, per due settimane sarà zona arancione: "mi sembra un provvedimento eccessivo"

"Mi dispiace dovervi comunicare che da domenica saremo in zona arancione e lo resteremo per almeno due settimane. Temo che anche la terza sia da mettere in preventivo ma attendiamo l’evolversi delle cose - ad annunciarlo è il Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli - La situazione è praticamente simile alla scorsa settimana, anzi i rilevamenti della settimana in corso sono in miglioramento, ma così è stabilito nel nuovo Dpcm". "Va bene essere prudenti, per questo anche noi avevamo deciso di rinviare l’apertura delle scuole superiori in presenza, infatti già la zona gialla prevede diverse restrizioni - aggiunge il Presidente regionali- Tornare in zona arancione, con un RT ormai stabilmente sotto a 1 da un mese e mezzo, mi sembra un provvedimento eccessivo più che una scelta precauzionale. Sono amareggiato e dispiaciuto e continuerò a fare di tutto affinché il Governo comprenda le nostre richieste e modifichi il Dpcm, ma le norme vanno sempre rispettate anche quando non condivise e questo è l’invito che rivolgo a tutti voi". Conclude Acquaroli

15/01/2021 13:22
Appignano, il Sindaco replica alla minoranza: "sull'Inrca solo attacco politico. Investite maggiori risorse"

Appignano, il Sindaco replica alla minoranza: "sull'Inrca solo attacco politico. Investite maggiori risorse"

"Recentemente abbiamo avuto modo di ascoltare e leggere versioni e accuse riguardanti la vicenda INRCA di Appignano -  comunica in una nota il primo cittadino Mariano Calamita - E’ soltanto il frutto di un attacco politico pretestuoso e portato da una minoranza del Consiglio Comunale, che ha come unico scopo di creare una spaccatura nel Gruppo di maggioranza “Costruiamo Insieme Calamita Sindaco”'. (leggi l'articolo) "Quanto si è ascoltato e letto negli ultimi 10 giorni fa sì che l’intero gruppo consiliare Costruiamo Insieme, fermamente unito, è pronto a rispondere in modo civile e rispettoso nelle sedi istituzionalmente previste - sottolinea -  Per questo motivo, l’Amministrazione Comunale ha scelto di evitare repliche che potessero essere frutto di impulsività, approfondendo l’intera questione e le tematiche esposte nella richiesta di mozione, ivi incluse le asserite responsabilità a carico di alcuni membri del gruppo di maggioranza, che appaiono inconsistenti, per come si sono svolti i fatti". "Essendo stata richiesta la convocazione del Consiglio Comunale, si è preferito quindi evitare di fare repliche sui social e mezzi di informazione, riservandoci di rispondere dettagliatamente sulla vicenda davanti ai cittadini, dimostrando che non siamo affatto intimoriti da quanto si è cercato di mettere in risalto nei vari canali di comunicazione recentemente utilizzati - precisa il Sindaco - Pertanto, quale migliore occasione se non quella da parte della cittadinanza di seguire la discussione del Consiglio Comunale di imminente convocazione, nel corso della quale verranno analizzati i fatti accaduti e le azioni intraprese, che hanno interessato il periodo che va dal 2005 fino ad oggi". "Il fatto certo e inconfutabile, come si avrà modo di chiarire nel corso della discussione consiliare, è che l’INRCA, anche su impulso dell’Ente/Fondazione Falconi, nonché del Comune di Appignano, non ha abbandonato il nostro territorio e non ha disatteso gli impegni assunti con il contratto sottoscritto con l’Ente Falconi nel 2005, ma al contrario sta investendo risorse ben più consistenti rispetto a quelle originariamente previste": Conclude Calamita 

15/01/2021 12:23
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