Siamo alle soglie di un cambiamento tecnico epocale per le Imprese.
Dal primo gennaio del 2019 entrerà infatti in vigore la normativa sulla fatturazione elettronica che impone alle aziende l’emissione obbligatoria delle fatture in formato elettronico, comprese le fatture di acquisto, che saranno ricevute esclusivamente in formato elettronico compresa la conservazione delle fatture ai fini fiscali. Si tratta di una svolta di grande portata che sta mettendo gli imprenditori davanti a scelte non semplici a fronte delle quali è spesso necessario un supporto per tradurre in concreto i dettami della nuova normativa. In considerazione delle difficoltà poste dal cambiamento e per rispondere ai tanti quesiti emersi in questi mesi di transizione che conducono al d-day del primo gennaio 2019, Confcommercio Marche Centrali ha predisposto una campagna informativa per le Imprese attraverso una serie di incontri gratuitisul territorio nel corso dei quali saranno affrontate le novità previste dalla normativa e su come adempiere agli obblighi di legge. “Abbiamo soluzioni concrete per le Imprese – spiega il direttore generale Confcommercio Marche Centrali prof.Massimiliano Polacco –, che sono chiamate al rispetto di nuovi adempimenti. Per questo abbiamo voluto dare degli strumenti tecnici per affrontare il cambiamento previsto da questo nuovo obbligo formativo”.
Confcommercio Marche Centrali è pronta dunque a fornire alle attività economiche un servizio che permetterà di inviare, ricevere e conservare i documenti utilizzando un semplice pc/tablet/smartphone connesso a Internet. Gli incontri programmati (dei quali si allega il calendario dettagliato), si terranno nel territorio di riferimento di Confcommercio Marche Centrali e cioè la provincia di Ancona, Macerata e Fermo tra il 22 novembre e il 29 novembre prossimo.
Ecco il programma degli incontri nel dettaglio:
GIOVEDÌ 22 NOVEMBRE ORE 15.00
- ANCONA – Rete Credito Marche via della Loggia, 5
- FABRIANO – Sede Confcommercio via G.Di Vittorio, 3/a
- MACERATA – Sede Confcommercio viale Puccinotti, 1/2
LUNEDI’ 26 NOVEMBRE ORE 9.00
- OSIMO – Sede Confcommercio via Marco Polo, 186
- SENIGALLIA – Sede Confcommercio viale Leopardi 129
- FERMO-P.S.GIORGIO – Sede Confcommercio via Egidi 193
LUNEDI’ 26 NOVEMBRE ORE 15.00
- JESI –Sede Confcommercio via Pasquinelli, 2/a
- CIVITANOVA MARCHE – Sede Confcommercio via Rosselli, 3
GIOVEDI’ 29 NOVEMBRE ORE 15.00
- CHIARAVALLE – Sede Confcommercio via D’Antona, 16
- SAN SEVERINO MARCHE – c/o Palazzo Governatori in via C.Battisti 2, San Severino Marche
Riceviamo e pubblichiamo da Cia Copagri Confagricoltura Frima e Fedagri
Grande successo di partecipazione alla manifestazione organizzata da Cia Copagri Confagricoltura Frima e Fedagri questa mattina davanti a Palazzo Leopardi della Regione Marche.
Oltre un migliaio di agricoltori, accompagnati da una ventina di sindaci, si sono ritrovati per evidenziare le richieste che hanno un obiettivo unico: la prevenzione del danno.
Una delegazione è stata ricevuta dalla Vice Presidente della Regione Marche Anna Casini, che dopo aver ascoltato le richieste e fatte proprie, ha rassicurato i presenti, annunciando l'immediato avvio dei risarcimenti danni, non solo agricoltori, la prossima approvazione del regolamento unico regionale e dell'estensione del contenimento anche ad altre specie selvatiche.
Ci è stato inoltre garantito l'avvio di un percorso virtuoso per la difesa delle specie protette come i lupi, portando le nostre istanze al governo centrale, affinché si possa variare la Legge 157.
I risultati di oggi sono frutto del grande lavoro di squadra, la condivisione e la concertazione che aiutano a ridare la dignità agli agricoltori, con la difesa del frutto del proprio fondo, del proprio lavoro.
Tre persone, un uomo, una donna e una bambina piccola, di circa un anno, sono rimaste intossicate dalle esalazioni di ossido di carbonio sprigionatesi da un braciere acceso prima per cucinare della carne e poi usato per scaldarsi. E' accaduto la scorsa notte in un'abitazione nel cento abitato di Fabriano: le persone coinvolte sono una donna cingalese, la sua figlioletta e un parente. Sono stati gli stessi adulti, rimasti coscienti, a dare l'allarme.
Sul posto i vigili del fuoco e il 118. I tre sono stati trasportati in ospedale e poi trasferiti nella camera iperbarica di Fano.
(Ansa)
Presentato ad Ancona il dossier 2017 della Caritas Diocesana delle Marche, presenti l'arcivescovo di Ancona-Osimo mons. Angelo Spina, mons. Armando Trasarti, vescovo di Fano e incaricato della Cei, nonchè il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mastrovincenzo che ha portato la sua testimonianza e l'impegno contro la povertà.
Il dossier, in numeri, ci racconta l'italia di chi non ce la fa. Negli ultimi 10 anni gli italiani che si rivolgono alla Caritas delle Marche è raddoppiato, arrivando ad essere il 38,7 % degli assistiti (erano il 19,8% nel 2009) mentre il numero degli stranieri è diminuito al 61,3%. Di questi i senza dimora sono passati dagli 820 del 2009 ai 1596 di oggi, di cui il 34.7% sono italiani.
Ad oggi, dice il dossier, la disoccupazione resta la prima causa di povertà
(ANSA)
Un Trattore ed un Fiat Ducato si scontrano e ad avere la peggio... è il conducente del trattore
Il mezzo agricolo, infatti, dopo l'impatto si è ribaltato sulla careggiata ed è stato necessario l'intervento del personale dei Vigili del Fuoco per soccorrere il conducente e consegnarlo alle cure dei sanitari, che hanno trasportato l'uomo al nosocomio osimano
E' accaduto nel tardo pomeriggio in via Che Guevara nel territorio di Castelfidardo e le cause sono ancora al vaglio delle autorità. La Sp.5, interessata nell'incidente, è rimasta chiusa alla circolazione per alcune ore ed è stata liberata solo dopo che l'autogrù dei pompieri ha recuperato il trattore rimettendolo sulla careggiata
(ANSA)
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente le controversie riguardanti il risarcimento danni da incidente stradale e nello specifico quello accaduto per causa di attraversamenti di animali selvatici sulle nostre strade, tanto da causare dei danni all’autovettura ed alle persone presenti nella stessa. Di seguito la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da un nostro lettore di Muccia, che chiede: In caso di sinistro stradale causato da un cinghiale chi ha l’onere risarcitorio tra Regione e Provincia?
Tale circostanza ci porta subito ad applicare il principio giuridico oramai divenuto consolidato espresso dalla Suprema Corte con l’ordinanza n. 13488/2018 secondo il quale: “ La responsabilità aquiliana deve essere imputata all’ente (Regione o Provincia) al quale siano stati in concreto affidati «i poteri di amministrazione del territorio e di gestione della fauna ivi insediata, con autonoma decisione sufficiente a consentire loro di svolgere l’attività in modo da poter amministrare i rischi di danni a terzi che da tali attività derivino”.
Difatti, tale vicenda giudiziaria, così come il caso prospettato dal nostro lettore, ha quale oggetto la richiesta di risarcimento danni patiti dall’attore a causa dei danneggiamenti alla sua auto provocati dalla collisione con un cinghiale improvvisamente comparso sulla strada.
A tal proposito, la Corte di Cassazione, rigettando il ricorso proposto dalla Provincia, confermava la sentenza emessa dalla Corte d’Appello adita, secondo la quale, il comportamento colposo poteva essere ascritto solo all’Amministrazione provinciale, la quale avrebbe dovuto esercitare il potere di adottare misure necessarie per prevenire i danni causati dagli animali selvatici, ai sensi del d.lgs. n. 267/2000 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali); mentre alla Regione, non poteva essere mosso nessun rimprovero negli stessi termini, esercitando soltanto funzioni di programmazione e di coordinamento della pianificazione faunistica.
In particolare, osserva la Suprema Corte che i poteri di controllo spettano sia alla Regione che alla Provincia;ciò posto l’art. 14 l. n. 142/1990 (Ordinamento delle autonomie locali) attribuisce alle Province la protezione della fauna selvatica nelle zone che interessano il territorio provinciale, mentre alla Regioni la l. n. 157/1999 attribuisce il compito di «emanare norme relative alla gestione ed alla tutela di tutte le specie di fauna selvatica» e dispone che le Province attuino la disciplina regionale.Quindi la Regione, avente competenza legislativa, hanno attribuito alle Province, aventi funzioni amministrative e di controllo, tutti i compiti rilevanti ai fini della gestione della fauna selvatica. Inoltre è previsto che le Province stipulino della polizze specifiche per assicurarsi per il risarcimento dei danni, così come la stessa è anche ritenuta responsabile per l’erogazione di indennizzi gravanti sul fondo regionale in relazione ai poteri ad essa connessi.
Infine, la Cassazione ha evidenziato che la responsabilità per i danni causati dagli animali selvatici deve ritenersi disciplinata dalle regole generali di cui all’art. 2043 c.c. e non delle regole di cui all’art. 2052 c.c..Per tali ragioni si ritiene l’Amministrazione provinciale responsabile della fauna selvatica e dell’attribuzione del suo controllo così come dei danni causati dalla stessa(Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 3, ordinanza n. 13488/18; depositata il 29 maggio).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Avv. Oberdan Pantana
"Ceriscioli chieda scusa invece di cercare di condannare inesorabilmente i suoi concittadini ad una gestione fallimentare della ricostruzione, la sua!" reagisce così Patrizia Terzoni, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera alla notizia che il presidente della Regione Marche vuole impugnare davanti alla Corte Costituzionale il Decreto Emergenze (o Genova) (leggi qui)
"Quella della mancanza dell'intesa con le regioni sulle scelte sulla ricostruzione in Centro Italia è una scusa puerile e capziosa. I presidenti delle regioni continueranno a poter partecipare ai tavoli di lavoro dove ogni giorno si prendono le decisioni in maniera pragmatica. Se vogliono dare una mano concreta la smettano di pensare solo a conservare il loro potere. Hanno avuto ben due anni per dimostrare efficienza ed efficacia ma i fatti purtroppo ci dicono che il potere lo hanno usato molto male. Dopo lo scandalo delle SAE marce e dell'invenduto uno si aspetterebbe le scuse, altro che ricorsi e carte bollate. Chiedo a tutti i cittadini, dai tecnici impegnati alla ricostruzione ai sindaci, dalle persone che hanno perso casa ai comitati, di dire chiaramente a Ceriscioli di evitare di asserragliarsi dietro una trincea di retroguardia facendo del male al territorio. Se vuole dare una mano, lavori e collabori con umiltà con il Commissario di Governo. Con questa ennesima uscita dubito però che oltre alla volontà abbia le capacità per farlo".
Si annuncia una settimana di temperature rigide in tutta la Penisola. Le correnti antatiche che stanno raggiungendo l'Italia, tra lunedì e martedì provocheranno un netto crollo delle temperature e maltempo diffuso, a partire da Piemonte e Lombardia per poi estendersi alle altre regioni.
E non si escludono precipitazioni nevose anche a quote basse. Particolarmente interessate proprio dalla neve Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Ma non si esclude che il fenomeno possa interessare anche le vicine Marche.
Con l'arrivo delle precipitazioni, tornano le problematiche, in particolare, per le popolazioni terremotate del Maceratese che si trovano a vivere nelle Sae un altro inverno, con tutti i disagi che si amplificano in una situazione abitativa provvissoria.
Dal segretario politico di Azione in Movimento, Simone Livi, riceviamo e pubblichiamo
Quello che la trasmissione televisiva “Le Iene” ha certificato con un servizio andato in onda qualche sera fa, noi purtroppo lo ripetiamo da molto tempo.
I terremotati marchigiani oltre ad aver subito il danno causato dalla calamità, si trovano da oltre due anni a dover sopportare anche la beffa.
Mesi e mesi sfollati lontano dalle proprie abitazioni e dislocati nelle più disparate zone, prima di avere la possibilità di entrare in possesso delle SAE (le cosiddette “casette”) e per molti di loro solo dopo qualche mese si è verificato il dramma di dover abbandonare di nuovo la propria terra in quanto le strutture abitative sono risultate fatiscenti e pericolanti.
Pannelli montati male zuppi d’acqua, formazione di funghi sui pavimenti ed altre problematiche di carattere tecnico sono state rilevate dagli inquilini sulle casette che sono arrivate a costare fino a circa 5000 euro al metro quadrato, per un totale di spesa superiore al miliardo di euro. Uno scandalo pazzesco!
Tanti cittadini da tempo denunciavano difformità rispetto ai progetti presentati ma nessuno ha voluto ascoltarli e dalla Regione Marche ci continuavano a dire che le cose andavano bene e che tutto era sotto controllo.
Siamo veramente schifati da questa vergogna senza fine che sta umiliando chi con il sisma del 2016 ha davvero perso tutto.
Per questi motivi “Azione in Movimento” chiede che i responsabili di tale scempio e sperpero di soldi pubblici vengano individuati e puniti in modo esemplare. Chi fa “sciacallaggio” sulla pelle dei cittadini a seguito di un dramma quale è stato il terremoto, merita davvero pene severissime.
Infine chiediamo ufficialmente e a gran voce le dimissioni immediate del Presidente della Regione Ceriscioli e dell’Assessore alla Protezione Civile Sciapichetti. Sono loro, unitamente all’ex Governo nazionale targato PD, i responsabili politici di questa situazione indecente.
Non appena il decreto Genova diventera' legge, la Regione Marche lo impugnera' per incostituzionalita'. La legge infatti non rispetta la Costituzione perche' non prevede l'intesa con le Regioni su materie concorrenti, come previsto dagli articoli 117 e 118. Non appena verra' pubblicato in Gazzetta ufficiale lo impugneremo". Cosi' alla Dire il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, commenta le misure riguardanti la ricostruzione nel centro Italia colpito dal sisma del 2016 inserite nel decreto Genova approvato ieri al Senato
Dall'assessore regionale all'ambiente, Angelo Sciapichetti, riceviamo e pubblichiamo
Finalmente Salvini scopre le carte: il problema dei rifiuti in Italia si risolve con gli inceneritori. Si comprende così perché la recente legge marchigiana che vietava l’incenerimento di qualsiasi rifiuto entro i nostri confini sia stata impugnata dal Governo: non per questioni di diritto, ma per l’ormai manifesto proposito di procedere con la realizzazione degli inceneritori, così in Campania come nelle Marche.
Per una Regione come la nostra che ha scelto di raggiungere l’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti incentivando progressivamente la raccolta differenziata spinta, per la quale siamo fra i primi in Italia e le forme di economia circolare che prevedono il riutilizzo dei materiali ed il riuso, le dichiarazioni del segretario della Lega sono disarmanti. Con faciloneria e senza alcuna sensibilità verso le tematiche di ordine ambientale, la Lega si toglie la maschera e spiega a chiare lettere che i rifiuti vanno bruciati, punto e basta, arrivando persino ad ironizzare nel sostenere che altrimenti i rifiuti bisogna mangiarseli. Ogni altro sforzo sarebbe quindi inutile. La raccolta differenziata non serve, l’attenzione a produrre meno rifiuti nemmeno, l’educazione ambientale neppure. Basta fare ti tutto un gran falò.
Sarebbe interessante a questo punto sapere che cosa ne pensino i colleghi consiglieri della Lega nelle Marche che fino ad oggi hanno ipocritamente finto di scagliarsi contro la realizzazione di un inceneritore nelle nostra regione. Quell’inceneritore Salvini lo vuole ed indiscrezioni dicono che si sia individuata anche la collocazione.
Ovviamente la Regione Marche, coerentemente con l’impegno preso nel suo Piano dei Rifiuti, farà di tutto per scongiurare che questo accada, a costo di fare le barricate contro le ruspe di Salvini messe in moto questa volta per trasportare rifiuti da incenerire.
In riferimento ad alcune notizie false ed errate sulla rotta Perugia/Francoforte, la SASE - Società di gestione dell’Aeroporto internazionale dell’Umbria - precisa e chiarisce quanto segue: “La rotta da Perugia per Francoforte era stata prevista dalla compagnia aerea Ryanair per la sola stagione estiva 2018, ovvero dal mese di Aprile al mese di Ottobre. Esattamente così è stata operata, considerato che non esiste alcun altro accordo o convenzione in essere sulla rotta in oggetto tra la SASE e la Ryanair.
Risulta pertanto inopportuno e infondato il riferimento al “divorzio” e alla “rottura” tra Ryanair e SASE, né tantomeno appare veritiera la notizia che collega la fine programmata delle operazione su Francoforte ad una ipotetica mancanza di supporto commerciale da parte dell’Aeroporto di Perugia. La SASE, infine, precisa che il rapporto di collaborazione con Ryanair è valido e attivo al punto da poter sin da adesso annunciare che la prossima estate verrà inaugurata una nuova rotta programmata da e per Malta, oltre alla riconferma di tutto il network di destinazioni storiche da e per lo scalo di Perugia (Londra, Bruxelles, Catania)”.
Nello spirito di una corretta informazione al cittadino, la SASE rinnova l’invito alla stampa ad accertarsi che la fonte delle informazioni riguardanti lo scalo sia sempre accreditata e ufficiale.
“Con l’approvazione in aula al Senato del Decreto Genova, avvenuta questa mattina, diventano finalmente efficaci le nuove misure per le aree terremotate del Centro Italia. Innanzi tutto, per i cittadini dei 138 comuni del cratere è stata introdotta la possibilità di regolarizzare i volumi non conformi contenuti entro il 20% dell’abitazione danneggiata, una norma in linea con il piano casa nazionale e che, soprattutto, è fondamentale per sbloccare e accelerare la ricostruzione ferma per responsabilità e incapacità dei governi del Partito Democratico”.
A comunicarlo è il Senatore Paolo Arrigoni, Questore a Palazzo Madama e Responsabile della Lega nelle Marche, che sottolinea come grazie ai provvedimenti del Decreto Genova saranno uniformate per tutti i territori del cratere le procedure di sanatoria già previste dalle leggi regionali delle Marche e dell’Umbria.
“Mentre sino ad oggi - continua Arrigoni - il proprietario di un edificio danneggiato con difformità doveva prima rivolgersi al proprio Comune per ottenere il permesso in sanatoria, attendere diverso tempo, e poi presentarsi all’Ufficio per la Ricostruzione per il progetto di ricostruzione, ora potrà fare tutto in un unico procedimento. In questo modo consentiamo ai proprietari e ai professionisti di velocizzare il loro lavoro”.
“Il Decreto Genova rende inoltre esecutive tante altre misure fondamentali a favore dei terremotati: viene riconosciuto il ruolo dei Comuni in cabina di regia del Commissario per la ricostruzione, le Università diventano soggetti attuatori per i propri immobili danneggiati, viene prevista l’anticipazione dei compensi per i 35.000 mila professionisti che lavorano nel cratere e che potranno essere pagati al deposito del progetto, diventa definitiva la delocalizzazione delle stalle collocate nelle strutture temporanee e vengono ampliate le misure per intervenire sulle 3mila chiese danneggiate, la cui fruibilità è importantissima per le comunità colpite”.
“A tutte queste misure che sono state precedute dalle diverse già introdotte con il decreto 55 – conclude il Senatore leghista – seguiranno nella Legge di Bilancio le proroghe dello stato di emergenza e della struttura commissariale, oltre a quella dei contratti a termine per più di 700 tecnici che lavorano con gli enti pubblici dei luoghi colpiti. Nel frattempo a Lega vuole augurare buon lavoro al neo commissario Piero Farabollini, un tecnico, non un politico, figlio di quei territori che tanto hanno sofferto”.
Sono stati ultimati i lavori riguardanti la sistemazione del sottopasso sulla Sorbelli dove frequenti infiltrazioni di acqua, provenienti dal sottosuolo, provocavano con piogge anche di piccola entità seri problemi al traffico particolarmente intenso in quella zona nel periodo estivo.
La strada Sorbelli, infatti, è un'arteria di collegamento dell'entroterra con le spiagge di Porto Recanati e zone limitrofe.
Ad un cantiere che si chiude se ne apre un altro sempre per porre rimedio e mettere in sicurezza quei tratti di rete viaria più rovinati e al contempo più trafficati.
E' appena iniziata la rasatura della prima parte della provinciale Porto Recanati - Numana in località Scossicci. L'intervento, che ha un costo complessivo di 200 mila euro, prevede dopo la rasatura il rifacimento del tappetino.
L'opera di messa in sicurezza della strada in questione è stata affidata ad un'ATI costituita dalle ditte Guidarelli e Francucci srl.
Un cliente mancato, forse questo il motivo scatenante di una vivace lite a Porto Sant'elpidio, nella zona dello svincolo del'autostrada. Due le prostitute venute alle mani ma all'arrivo dell'ambulanza una delle contendenti si era gia dileguata lasciando sola la rivale, soccorsa dal personale sanitario.
Sul posto anche i carabinieri della locale stazione ed il radiomobile, peraltro provenienti da una pesante lite tra amici nel piazzale della Stazione Ferroviaria della cittadina rivierasca, conclusasi anch'essa senza gravi risvolti ma con uno dei duellanti costretto a ricorrere alle cure dei sanitari
Arriva Attila ed è tempo di tirare fuori i giacconi. Da domani, venerdì 16 novembre, è prevista una caduta in picchiata delle temperatura, in particolare al Centro e nella zona adriatica, con la colonnina del mercurio che si abbasserà anche di dodici gradi a partire da venerdì.
Effetto, come detto, dell'arrivo di una corrente artica che si sta muovendo verso nord, nel Mediterraneo, per effetto dello spostamento della alta pressione che, finora, ha garantito temperature tutto sommato miti e giornate soleggiate. Ma Attila, dirompente come il condottiero da cui prende il nome, è in agguato.
Una donna di circa trent'anni è stata trovata senza vita oggi. Inutili I soccorsi da parte del 118. Sul posto anche i carabinieri Sul decesso non sembrano esserci lato da chiarire, si tratterebbe di un atto volontario.
L'episodio si è verificato a Ete Caldarette, a Fermo.
"Fa sorridere la forzatura lessicale che le opposizioni continuano a perpetrare intorno alla parola "condono". Nel decreto Emergenze, lo ribadiamo a costo di essere ridondanti, di condono non c'è traccia. Al contrario, in Aula c'è tanta ipocrisia, e sorprende la levata di scudi di chi continua ad accanirsi sugli articoli che riguardano il Centro Italia e Ischia. I cittadini terremotati, esasperati dall'immobilismo totale del governo precedente nei loro confronti, vogliono vedere nei loro centri le gru e i cantieri per la ricostruzione. Degli artifici linguistici con i quali i gruppi di minoranza li strumentalizzano, lo dico da marchigiano, non sanno che farsene".
Così Mauro Coltorti (M5S), presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato.
"Con questo decreto legge - specifica - non si strizza l'occhio a nessuna forma di abusivismo, tanto meno a Ischia dove chiediamo solamente che venga data una risposta a pratiche pendenti in qualche caso da tre decenni. Nel caso dei 140 comuni del cratere del Centro Italia di Marche, Umbria, Abruzzo e alto Lazio, il tempo è scaduto: larga parte di essi rischiano lo spopolamento definitivo se non ci diamo una mossa. Chi chiede il contributo perché ha la casa danneggiata, potrà avere una piccola sanatoria per piccole modifiche realizzate tempo fa, così come per quegli aumenti di volumetrie previsti dai Piani Casa regionali per i quali il Pd si è tanto battuto e che ora nei fatti rinnega. Per queste parti sanate però, non verrà riconosciuto un euro. Semplicemente, sblocchiamo degli ostacoli che stanno decretando la morte di troppi piccoli borghi appenninici".
La ricostruzione post sisma può essere uno "snodo fondamentale", anche se non l'unico, per la ripartenza delle Marche la cui crescita anche nel 2018 si è mantenuta modesta nei primi nove mesi dell'anno, con un vistoso rallentamento tra luglio e settembre. Si concentra nell'area del 'cratere', secondo i dati resi noti dalla sede anconetana della Banca d'Italia per l'aggiornamento congiunturale dell'andamento dell'economia regionale, il lieve recupero di uno dei settori chiave, quello edile, che ha fatto registrare +9% ore lavorate, +11% addetti e un +7% di compravendite immobiliari dovute soprattutto all'emergenza abitativa nei territori terremotati.Gli imprenditori hanno attese favorevoli nel breve ma gli investimenti non si rafforzano e i segnali positivi nel primo semestre hanno segnato nel terzo trimestre una battuta d'arresto. Tra le luci nei primi sei mesi la riduzione della disoccupazione (8,4%). Restano i punti critici come la debolezza dell'export -0,5% (+1,5% al netto della farmaceutica).
(Ansa)
Domani, mercoledì 14 novembre, giornata di abbinamenti all’Ippodromo San Paolo di Montegiorgio, dove i ventisette comuni che parteciperanno alla XXX edizione del Palio, tra cui Civitanova, si vedranno assegnare a sorteggio i rispettivi cavalli che si sfideranno domenica 18 novembre nell’anello della famiglia Mattii. L’evento è stato presentato ieri nella sede della Regione Marche. Il gruppo più folto è marchigiano, ma da sempre sono rappresentati Abruzzo e Umbria e da quest’anno, con la partecipazione del comune di Montecatini, fa il suo ingresso la Toscana. Per dare glamour all’evento, l’Ippodromo ospiterà Miss Italia 2018 Carlotta Maggiorana di Montegiorgio (precisamente di Quercia Bella), Miss Equilibra Marche e finalista Miss Italia Erika Franceschini (ascolana doc), Miss Rocchetta Marche e finalista Miss Italia Laura Schiavoni (di Osimo), Miss Cinema Marche e finalista Miss Italia Veronica Nucci (di Loreto), Miss Abruzzo Antonella Graziani (di Alba Adriatica), Miss Equilibra Abruzzo Alisia Caporale (di Chieti).
La giornata del Palio ospiterà anche un gran Galà della Cinofilia. I possessori di cani di razza e non potranno far gareggiare gli amici a quattro zampe e portare a casa qualche premio.
Venerdì 16 novembre giornata di corse con “Voglia di Palio”. Il Circuito ippico-benefico delle Stelle e l'Ippodromo San Paolo di Montegiorgio organizzano per la quinta edizione del “Trofeo Voglia di Palio”, riservato ai Comuni del Palio. La manifestazione è articolata in 4 corse, tre eliminatorie e una finale.
Domenica 18 novembre si saprà il comune che vincerà il Palio dei Comuni “Lanfranco Mattii” 2018. Una giornata che partirà presto, nell’impianto di Montegiorgio già in mattinata arriveranno gli stand gastronomici: per i golosi ci sarà cioccolato e per chi ama gli aperitivi, Spritz & Chips la nuova idea del cocktail bar firmata da Fabio Renzetti e i creativi di Bar.it.
La domenica inizia in tarda mattinata. Alle 12:30 ci sarà l’apertura ufficiale della manifestazione e quindi degli stand: dopo la benedizione, esibizione della banda musicale di Santa Vittoria in Matenano, sfilata di Miss Italia e dei comuni partecipanti al Palio e l’esibizione degli sbandieratori della Cavalcata dell’Assunta di Fermo. La giornata ospiterà nove corse tutte di alto livello sportivo: sono previste la prima, la seconda e la terza batteria del Palio e la nona sarà la corsa finale del Palio. Alla giornata ha aderito anche l’Ascoli Calcio, che sarà presente con una sua delegazione ufficiale. Sono previsti fantastici spettacoli equestri, sfilate in costume, il carro allegorico di Gualdo Tadino, che porterà anche i suoi tamburini e ci saranno anche i tamburini di Servigliano.
COMUNI PARTECIPANTI: Amandola, Ascoli Piceno, Assisi, Campofilone, Castelfrentano, Civitanova Marche, Falerone, Fermo, Grottazzolina, Gualdo Tadino, Loreto, Magliano Di Tenna, Massa Fermana, Mogliano, Monsampietro Morico, Montappone, Monte Urano, Montecatini, Montegiorgio, Montegranaro, Petritoli, Porto Sant'Elpidio, Rapagnano, Ripatransone, Santa Vittoria In Matenano, Sant'Elpidio A Mare, Servigliano.