Dall'assessore regionale all'ambiente, Angelo Sciapichetti, riceviamo e pubblichiamo
Finalmente Salvini scopre le carte: il problema dei rifiuti in Italia si risolve con gli inceneritori. Si comprende così perché la recente legge marchigiana che vietava l’incenerimento di qualsiasi rifiuto entro i nostri confini sia stata impugnata dal Governo: non per questioni di diritto, ma per l’ormai manifesto proposito di procedere con la realizzazione degli inceneritori, così in Campania come nelle Marche.
Per una Regione come la nostra che ha scelto di raggiungere l’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti incentivando progressivamente la raccolta differenziata spinta, per la quale siamo fra i primi in Italia e le forme di economia circolare che prevedono il riutilizzo dei materiali ed il riuso, le dichiarazioni del segretario della Lega sono disarmanti. Con faciloneria e senza alcuna sensibilità verso le tematiche di ordine ambientale, la Lega si toglie la maschera e spiega a chiare lettere che i rifiuti vanno bruciati, punto e basta, arrivando persino ad ironizzare nel sostenere che altrimenti i rifiuti bisogna mangiarseli. Ogni altro sforzo sarebbe quindi inutile. La raccolta differenziata non serve, l’attenzione a produrre meno rifiuti nemmeno, l’educazione ambientale neppure. Basta fare ti tutto un gran falò.
Sarebbe interessante a questo punto sapere che cosa ne pensino i colleghi consiglieri della Lega nelle Marche che fino ad oggi hanno ipocritamente finto di scagliarsi contro la realizzazione di un inceneritore nelle nostra regione. Quell’inceneritore Salvini lo vuole ed indiscrezioni dicono che si sia individuata anche la collocazione.
Ovviamente la Regione Marche, coerentemente con l’impegno preso nel suo Piano dei Rifiuti, farà di tutto per scongiurare che questo accada, a costo di fare le barricate contro le ruspe di Salvini messe in moto questa volta per trasportare rifiuti da incenerire.
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