Assolti i tre membri del collegio dei sindaci di Banca Marche che avevano scelto il rito abbreviato nel procedimento per il crac dell'istituto di credito, mentre altre 13 persone sono state rinviate a giudizio.
Il gup ha assolto perché il fatto non costituisce reato Marco Pierluca, Franco D'Angelo, che hanno fatto parte dei collegi sindacali di Banca Marche e Medioleasing, e Piero Valentini, già presidente del collegio sindacale di Banca Marche. Per gli altri 13, ex manager e ex vertici, tra cui l'ex dg Massimo Bianconi, il processo si aprirà il 9 maggio 2019.
(Ansa)
Nel 2017 si sono verificati nelle Marche 5.484 incidenti stradali, più di 15 al giorno di media che hanno causato la morte di 96 persone e il ferimento di altre 7.756. I dati sono resi noti dall'Istat. Rispetto al 2016, aumentano sia gli incidenti (+5,8%) che i feriti (+4,7%), in controtendenza rispetto ai dati nazionali (rispettivamente -0,5% e -1,0%); diminuisce invece il numero di vittime della strada (-4,0%) a fronte di un aumento del dato nazionale (+2,9%).
La provincia di Ancona è quella che registra il maggior numero di sinistri (1.685), di morti (25) e di feriti (2.449), seguita da Pesaro Urbino, Macerata, Ascoli Piceno e Fermo.
(Ansa)
Durante il fine settimana la polizia provinciale di Ancona, in collaborazione con il personale della Polizia di Stato del commissariato di Senigallia e delle guardie giurate volontarie del Wwf ha operato decine di controlli in tutto il territorio provinciale, sull'uso ed il trasporto delle armi e l'esercizio dell'attività venatoria. Le operazioni hanno portato, oltre all'accertamento di violazioni amministrative, al sequestro di armi da fuoco ed alla denuncia all'autorità giudiziaria di 2 persone per attività di bracconaggio e omessa custodia di un fucile di piccolo calibro. Ricordando gli ultimi tragici incidenti di caccia, la polizia provinciale ricorda di usare "la massima prudenza sull'uso, il trasporto e la detenzione delle armi oltre all'assoluto rispetto delle rigide norme in materia". (Ansa)
Decine di ragazzi tra i 14 e i 16 anni si sono dati appuntamento via social davanti alla stazione ferroviaria di Porto Sant'Elpidio per darsele di santa ragione. Un episodio inquietante che ha richiamato l'attenzione di tanti residenti che hanno assistito al ritrovo del nugolo di minorenni che si sono presi a pugni e schiaffi in una sorta di lotta senza regole. All'arrivo delle sirene della polizia però si sono dileguati per le vie cittadine. Sulla vicenda indaga la polizia locale anche per visionare le immagini delle telecamere a circuito chiuso. I ragazzini fossero arrivati dai paesi limitrofi in treno o con scooter. (Ansa)
Il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, nel quadro del potenziamento delle FF. PP. dislocate sul territorio nazionale, ha disposto l'invio nelle Marche di 46 militari che hanno recentemente concluso il percorso addestrativo presso gli istituti di istruzione dell'Arma.
I Carabinieri, giunti oggi ai reparti, sono stati destinati ai Comandi Provinciali di Pesaro e Urbino (12), Ancona (10), Fermo (10), Macerata (9) e Ascoli Piceno (5) allo scopo di rinforzare 40 Stazioni Carabinieri della Regione e rendere più efficace il controllo del territorio nelle cinque province marchigiane.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente le controversie che possono insorgere tra condomini nei rapporti di vicinato, in particolare in riferimento alla problematica delle immissioni di fumi, odori e rumori molesti. Di seguito la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da un nostro lettore di Cingoli, che chiede a quali responsabilità può andare incontro colui che pone in essere delle immissioni moleste nell’appartamento condominiale sovrastante con l’odore di cucinato o rumori?
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ai controversi rapporti che possono insorgere tra condomini, con particolare riguardo alle cosiddette molestie olfattive, nello specifico in odori o fumi provenienti da cucine o da ambienti simili, od acustiche, tali da creare fastidio e disagio nel soggetto che le subisce. Innanzitutto, occorre specificare quanto previsto dall’art. 674 c.p.: “Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a 206 euro”.
A tal proposito, risulta utile riportare un consolidato principio giurisprudenziale della Suprema Corte, che recentemente ha ribadito quanto segue: “La contravvenzione prevista dall’art. 674 c.p. è configurabile anche nel caso di molestie olfattive con la specificazione che, quando non esista una predeterminazione normativa dei limiti delle emissioni, si deve avere riguardo alla normale tollerabilità di cui all’art. 844 c.c., criterio che costituisce un referente normativo per il cui accertamento non è necessario disporre una perizia tecnica, potendo il giudice fondare il suo convincimento su elementi probatori di diversa natura, anche ricorrendo alle sole dichiarazioni testimoniali dei confinanti” (Corte di Cassazione, Sez. III Penale, sentenza n. 14467/17; depositata il 24 marzo 2017).
Pertanto, ai fini della configurabilità della contravvenzione di cui all’art. 674 c.p., le immissioni possono considerarsi moleste soltanto nel momento in cui superano il limite della normale tollerabilità; infatti, ai sensi dell’art. 844 c.c., il proprietario di un terreno o di un edificio non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e altre propagazioni derivanti dal terreno o edificio del vicino, se le stesse non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi.
Tutto ciò anche riguardo alle immissioni rumorose, dette anche acustiche, provenienti dagli appartamenti adiacenti, situazioni anch’esse motivo di accesi contrasti condominiali tra colui che le subisce ed il soggetto che le emette, attraverso condotte, quali: spostamento di mobili, tenere la musica ad alto volume, continuo vociare, utilizzo nelle ore serali o notturne di elettrodomestici particolarmente rumorosi, ecc… .
La tutela penale di riferimento è rappresentata dall’art. 659 c.p., secondo il quale: “Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 309 euro”.
Ebbene, anche in questo caso, al fine di comprendere se l’immissione acustica sia illecita o meno, sarà necessario procedere alla sua valutazione tenendo presente il criterio della normale tollerabilità, il cui superamento del limite dovrà recare un potenziale disturbo ad una pluralità di persone, a nulla rilevando poi che alcune non siano state effettivamente disturbate (Cass. I, n. 1394/1999).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Un nigeriano di 37 anni è stato fermato dalla polizia di Ancona con l'accusa di essere responsabile di violenza sessuale aggravata e continuata e di cessione aggravata di sostanze stupefacenti nei confronti di una ragazza italiana di 22 anni.
Nei giorni scorsi, durante una perquisizione in un appartamento del capoluogo marchigiano, occupato da alcuni nigeriani, i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona hanno trovato all'interno la ragazza in compagnia del fermato. La ragazza ha raccontato che per procurarsi lo stupefacente aveva subito da mesi violenze sessuali, almeno 10-15 volte, da parte dell'uomo. Le analisi tossicologiche svolte sulla vittima dall'Unità di crisi dell'Ospedale Salesi di Ancona hanno dato esito positivo alla presenza di droghe nel corpo della vittima. Il 37 enne è stato quindi fermato e la misura è stata convalidata da parte del G.I.P. presso il Tribunale di Ancona.
(Ansa)
Le opere di Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto e Mario Vespasi aniche nel corso degli anni vennero poste in dialogo diretto, ora contemporaneamente esposte in tre sedi museali tra Veneto, Marche e Lazio con in comune una pura energia cromatica.
"La quarta dimensione nella pittura" è il titolo delle mostre con cui i tre autori, nel corso degli anni entrarono in contatto diretto. Progetti che coinvolsero varie sedi espositive e numerosi studiosi, ponendo faccia a faccia gli artisti, diversi per temi e stili, ma che hanno in comune l'audacia coloristica che sembra provenire da una stessa area geografica, in cui hanno realizzato molte delle loro opere, posta tra i riflessi del mare Adriatico, azzurro come quei monti Sibillini che lo coronano. Artisti estremi, ribelli e visionari che hanno incarnato il proprio tempo senza appartenere alle varie tendenze, piuttosto creandone di originali e ancora non pienamente comprese. Si pensi alle presenze lunari e all'utilizzo simbolico dei colori, specie nell'uso costante che i tre fanno del rosso e del blu.
A Palazzo Buonaccorsi di Macerata, in un percorso di venticinque opere si può cogliere la forte impronta che Lotto ha lasciato nelle Marche e come il territorio abbia influenzato la sua arte, tanto da averlo eletto per lunghi anni luogo di residenza. Di grande rilievo le due pale con San Sebastiano e San Cristoforo provenienti dal museo di Berlino, il Cristo che conduce gli apostoli sul monte Tabor e la Madonna delle Grazie in prestito dall’Hermitage di San Pietroburgo. Esposta per la prima volta in Italia è la Sacra famiglia con Sant’Anna e San Gerolamo restaurata della Galleria degli Uffizi. La mostra è una delle proposte sul Lotto che si potranno scoprire fino al 10 febbraio, insieme agli altri comuni come Ancona, Cingoli, Jesi, Loreto, Mogliano, Monte San Giusto, Recanati e Urbino, uniti in una sorta di museo diffuso.
A sessant'anni dal Gran Premio per la pittura alla XXIX Biennale di Venezia del 1958 il Guggenheim di Venezia ricorda il grande maestro con una retrospettiva curata di Luca Massimo Barbero. Undici sale espositive, oltre cento opere, ripercorrono il dirompente quanto tormentato percorso artistico di Licini, la cui carriera fu caratterizzata da momenti di crisi e cambiamenti stilistici apparentemente repentini. La mostra Osvaldo Licini. Che un vento di follia totale mi sollevi presenta la sostanziale coerenza di tale percorso che raggiunge risultati di assoluto lirismo e poeticità. La mostra si apre con le tele giovanili, quei paesaggi marchigiani da cui Licini non si distaccò mai e sono queste stesse vedute a fare da sfondo anche alla successiva transizione dal realismo all’astrattismo dei primi anni ‘30. Le sue opere più rappresentative sono tuttavia quelle dedicate all'Amalassunta, del quale ci offre molteplici sfaccettature della sua personalità, silenziosa e contemplativa, come ironica e dissacrante.
Al Museo Diocesano di Gaeta è in corso la mostra di Mario Vespasiani (1978) intitolata Lepanto, inaugurata nei giorno dell'anniversario della celebre Battaglia avvenuta nel 1571. L'artista attento ai simboli e alle date, ha voluto presentare tale progetto proprio in questa sede in quanto è qui conservato lo stendardo originale che sventolava sull'albero della nave ammiraglia della flotta della Lega Santa, ad evocare negli spettatori un flashback temporale e spaziale di notevole originalità. La battaglia di Lepanto nel corso dei secoli ha ispirato alcuni dei più grandi innovatori della pittura occidentale, da Tiziano a Tintoretto, da Veronese fino a Twombly. Dopo 500 anni, il racconto che l'artista introduce non è più quello drammatico che ci perviene dalla storia, non si concentra sulla raffigurazione di distruzioni e perdite, bensì sembra voler unire le differenti sapienze di due civiltà millenarie nella metafora della navigazione, l'interesse comune ad essere portatori di un messaggio di cooperazione nel rispetto delle proprie identità.
Da Sandro Zaffiri, capogruppo Lega Nord Marche, e Milco Mariani, commissario Lega Provincia di Ancona, riceviamo e pubblichiamo
La Lega e il Gruppo Consiliare delle Marche da anni sostengono che gli Ospedali nella Regione Marche non andavano chiusi.
Vista la politica miope dell'attuale maggioranza che ha creato e sta creando molte difficoltà alla comunità marchigiana, numerose sono state le battaglie della Lega a difesa degli Ospedali marchigiani e dei servizi sanitari, pensiamo a Osimo, Senigallia, Fabriano, San Severino Marche, San Benedetto e il Salesi di Ancona solo per citarne alcuni.
La Sanità marchigiana ha perso attrattività a causa di una riorganizzazione della rete ospedaliera basata su logiche legate ad interessi politici di parte piuttosto che all'effettivo fabbisogno e, di fatto, avendo operato tagli e chiusure sulle strutture pubbliche, si è lavorato secondo una logica di sostituzione delle strutture private a discapito di quelle pubbliche.
La riorganizzazione della sanità marchigiana deve partire dalla riduzione delle liste d'attesa e non dalla chiusura degli ospedali, è intollerabile che un cittadino per una visita o un esame debba aspettare mesi e mesi e percorrere chilometri e chilometri – sostengono Sandro Zaffiri e Milco Mariani.
La Lega sosterrà delle proposte di legge e delle iniziative popolari affinchè, ad Osimo e in tutti quei territori dove gli Ospedali sono stati chiusi o depotenziati, vengano ripristinati quei servizi tolti da una giunta regionale irresponsabile e lontana dai cittadini.
La posizione della Lega è chiara e come sostenuto di recente a Fano dal Vice Premier Matteo Salvini “Nelle Marche se vinciamo, riapriremo gli ospedali che qualcuno ha chiuso”.
Questa continuerà ad essere la nostra proposta bandiera anche per le elezioni amministrative del prossimo anno, partendo proprio da Osimo fino ad arrivare alle regionali del 2020, affinchè nei territori si ripristini una “vera” assistenza ospedaliera – concludono gli esponenti del Carroccio.
Con microcamere inserite nelle felpe appositamente forate, mandavano le immagini dei quiz per il conseguimento della patente di guida a un complice esterno che faceva avere poi le risposte giuste via bluetooth ai candidati tramite un piccolo auricolare inserito nel loro condotto auditivo. Il sofisticato meccanismo è stato scoperto ad Ancona dagli agenti della Polizia stradale Marche, in sinergia con la Motorizzazione civile, che hanno sorpreso in flagrante due giovani foggiani di 19 e 21 anni iscritti all'esame per ottenere la patente 'B'. Tutte le apparecchiature in possesso dei ragazzi, tra cui anche telefoni cellulari, sono state sequestrate. I quiz, hanno ricostruito i poliziotti, venivano trasmessi su un cloud a cui era collegato il complice e le risposte giuste tornavano indietro grazie ai dispositivi dotati di bluetooth: è stato necessario l'ausilio di personale specialistico degli Ospedali Riuniti per estrarre i microauricolari precedentemente inseriti nei canali uditivi dei due giovani.
(Ansa)
La Provincia di Macerata sta eseguendo lavori di pavimentazione di alcuni tratti della provinciale Jesina particolarmente ammalorati.
L'intervento più consistente riguarda il tratto di strada situato all'altezza della zona industriale in prossimità del centro abitato di Appignano.
Per ora i fatti riguardano la Procura di Rieti, ma é noto che la Guardia di Finanza sta indagando anche sulla nostra Regione e che, ben presto, i numeri saranno destinati a lievitare. perchè, purtroppo, per molti la tragedia del sisma é stata occasione di truffa. In particolare in merito al contributo di autonoma sistemazione, che viene riconosciuto ai residenti delle abitazioni lesionate dal terremoto. tanti, decisamente troppi, hanno fornito ai rispettivi comuni documentazioni false, per attestare che la loro residenza abituale fosse quella danneggiata e ottenere, così, la concessione del contributo. I casi più eclatanti ad Amatrice, dove quelle che erano seconde case si sono trasformate, come per magia, in residenze abituali. Ma i fatti non sono sfuggiti alla Guardia di Finanza, che ha avviato una indagine conclusa proprio in questi giorni con l'invio, da parte della Procura della Repubblica di Rieti, di circa 200 avvisi di garanzia. Lo riporta il Messaggero del Lazio in un articolo che ripercorre le fasi salienti dell'indagine (Qui il link).
Individuato uno dei vari writer autori di scritte su sedili, pavimentazioni e paratie con pennarelli e vernici spray all'interno di mezzi Conerobus, in particolare tra agosto e settembre scorsi nell'Anconetano. Nel corso delle indagini, grazie alla collaborazione dei dirigenti dell'azienda, esaminando le immagini dei sistemi di videosorveglianza degli autobus, i carabinieri della Compagnia di Ancona sono risaliti a un 27enne anconetano incensurato. E' stato immortalato a deturpare un mezzo con scritte la sera del 29 agosto scorso, e denunciato per deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Rischia una condanna fino a sei mesi di reclusione e al pagamento fino a mille euro di multa, oltre che l'obbligo di ripulitura o di pagamento delle spese sostenute per farlo. I militari stanno vagliando altri sette episodi per accertare chi siano stati i responsabili (fonte e foto Ansa).
Si è riunita l’Assemblea dei Comuni soci del Cosmari. All’ordine del giorno la proposta del Soggetto Attuatore del sisma per l’estensione della convenzione della gestione delle macerie provenienti dai comuni colpiti dal sisma di Ascoli Piceno e Fermo.
Su questo fronte, nel marzo del 2017, come si ricorderà, è stata sottoscritta la Concessione di servizio tra Cosmari srl e il Soggetto Attuatore del Sisma per la raccolta, ossia Regione Marche, il trasporto e il trattamento e successivo avvio a recupero e/o smaltimento delle macerie e degli altri materiali derivanti dal crollo degli edifici e delle attività di demolizione di quelle pericolanti per il cratere individuato nella Provincia di Macerata.
Nelle scorse settimane la Regione Marche, quale soggetto attuatore, ha esteso la concessione per la gestione delle macerie pubbliche nelle due province di Ascoli Piceno e Fermo a favore di Cosmari srl, ferma restando l’autonoma valutazione dello stesso Cosmari mediante accettazione formale del proprio Consiglio di Amministrazione.
In queste ultime settimane la Direzione di Cosmari, attraverso l’ing. Giuseppe Giampaoli, ha preso visione delle strutture di gestione della macerie nel territorio ascolano, composto da 2 Siti Deposito Temporaneo, uno in località Monteprandone e l’altro in località Arquata del Tronto, nonché delle condizioni locali legate allo stato dei lavori.
In particolare è stato rilevato che i due SDT sono ora nella piena disponibilità della Regione Marche, in quanto sono stati oggetto di verbalizzazione in contraddittorio le giacenze dei rifiuti e dei materiali in essi presenti, le dotazioni e lo stato delle attrezzature all’atto della revoca della concessione, per cui si è proceduto alla ripresa in carico delle suddette strutture da parte della Regione.
Sempre in queste settimane, contemporaneamente, si sono succeduti una serie di incontri con la Regione, in particolare con l’Assessore Regionale competente, il Governatore delle Marche, i responsabili della Protezione Civile regionale e il Mibact, durante i quali sono stati analizzati lo stato di fatto all’atto dalla revoca della concessione e gli aspetti problematici relativi alla nuova concessione soprattutto in riferimento all’impatto della stessa sui territori, e si è registrata la forte volontà della Giunta Regionale, con il pieno consenso delle altre Istituzioni, di coinvolgere nella fase di riaffidamento della gestione delle macerie nelle province in questione Cosmari, un soggetto totalmente pubblico che, su loro valutazione, ha ben operato nel territorio ad esso assegnato.
In questo contesto, il Presidente Ciurlanti e il CdA, in merito all’accettazione della proposta di estensione della concessione delle macerie, hanno ritenuto che non si possa prescindere da una contestuale volontà assembleare, fermo restando che lo Statuto consente esplicitamente di poter assumere servizi inerenti lo stesso oggetto sociale nei limiti della percentuale consentita dall’affidamento in house providing (oggi fissata al 20% del fatturato), ritenuti necessari o utili per il conseguimento dell’oggetto sociale.
Pertanto, sentiti anche i legali di Cosmari srl, a parere del CdA e della Direzione aziendale sussistono le condizioni per procedere all’accettazione della proposta anche valutata:
la congruità con l’oggetto sociale della società, come certificato dal parere legale dell’avv. Luciano Mastrovincenzo.
Il rispetto del limite consentito dalla normativa sull’in house per gli affidamenti esterni: si stima un totale di macerie residue nelle due province di circa 180.000 ton, per un trattamento annuo massimo di 100.000 ton e un giro d’affari di circa Euro 5.000.000,00, quindi molto al di sotto del suddetto limite.
La garanzia dettata dalla Direzione aziendale che, con gli adeguati potenziamenti dell’organico dell’U.O.T., riferiti soprattutto ai controlli delle attività sul territorio, ottenuti attingendo da personale in servizio già formato ed adeguato, si riuscirà ad assolvere al nuovo incarico senza influire negativamente sull’organizzazione messa in piedi per il cratere maceratese.
L’attuazione di una contabilità separata per il nuovo servizio al fine di garantire l’integrità del bilancio della società. Peraltro la considerazione che il piano finanziario della gestione delle macerie nella provincia di Macerata, analogo a quello elaborato da Picenambiente per le province di Ascoli Piceno e Fermo, approvato e fatto proprio dalla Regione Marche, è stato oggetto di positivo riscontro, con un utile di gestione significativo, almeno nel territorio maceratese, è sicuramente un buon segnale, fermo restando il necessario monitoraggio dei conti alla luce degli affidamenti che dovranno essere effettuati.
Resta inteso che il CdA, per il tramite della Direzione Aziendale, è impegnato in un costante monitoraggio dei costi/ricavi del servizio, con facoltà di procedere alla revoca della concessione in caso dovessero manifestarsi squilibri nel servizio.
Dopo l’illustrazione della proposta della delibera da parte del Presidente Ciurlanti e dopo la presentazione della situazione generale della gestione delle macerie nell’ascolano e nel fermano da parte del Direttore Giampaoli, sia dal punto di vista tecnico che economico, precisando che il trattamento delle macerie rimarranno ben distinte nei diversi impianti, salvo casi di ottimizzazione, i Sindaci e loro delegati hanno discusso della questione chiedendo il massimo controllo sullo stato dei luoghi e degli impianti che saranno utilizzati per il trattamento delle macerie, evitando l’attribuzione di responsabilità a chi come Cosmari subentra per spirito di servizio e animato dalla massima volontà di collaborazione costruttiva con i territori interessati, come già ampiamente dimostrato nel maceratese.
Con il voto unanime, l’Assemblea dei Comuni soci hanno deciso di:
sostenere il CdA nella scelta alla proposta di estensione della concessione per la gestione delle macerie pubbliche alle province di Ascoli Piceno e Fermo, come proposto dal Soggetto Attuatore del Sisma 2016 e della volontà:
di prendere atto che il CdA procederà, per il tramite della Direzione Aziendale, all’attuazione della previsioni, al monitoraggio economico/finanziario della gestione separata derivante dal suddetto servizio, nelle forme e nei modi possibili, al fine di garantire l’equilibrio dei conti e l’assenza di significativi impatti negativi sul bilancio della società. In tal senso il CdA è nelle condizioni di procedere all’immediata rescissione della concessione estesa in caso dovessero proporsi situazione economicamente negative;
di dare mandato alla Direzione Aziendale di provvedere, nell’ambito delle proprie competenze, all’attuazione del nuovo servizio e a redigere il bilancio della gestione del primo semestre, con impegno a sottoporlo all’esame di questa Assemblea alla prima convocazione utile;
di riservarsi, alla luce delle risultanze economiche del servizio in questione, di valutare il ritorno di eventuali utili di gestione ai territori delle due province nelle forme da concordare con le stesse autonomie locali.
Infine l’Assemblea ha votato, sempre all’unanimità, la proroga al Comune di Loreto del termine per la sottoscrizione dell’importo sociale ad esso assegnato.
Aveva un giro d'affari di circa 6mila euro al mese una 29enne dominicana che si prostituiva in un appartamento in via Flaminia a Falconara Marittima. L'hanno accertato gli agenti della polizia locale uno dei quali, in borghese, si è presentato a casa della ragazza che l'ha ricevuto con indosso solo indumenti intimi. La 29enne residente a Civitanova Marche, che aveva subaffittato l'appartamento da una 37enne haitiana, pubblicizzava l'attività su siti d'incontri hard fornendo un numero di telefono intestato a una persona risultata estranea. Da qui l'accusa di furto d'identità. Gli agenti hanno trasmesso gli atti alla Procura di Ancona che dovrà valutare la sussistenza di un eventuale favoreggiamento. La donna, 50 euro a prestazione, aveva un gruppo di clienti che si presentavano regolarmente, fino a cinque al giorno. La Municipale ha accertato che i proprietari e l'agenzia immobiliare erano ignari di tutto. Intanto hanno chiesto alla Questura l'allontanamento della dominicana. (Ansa)
Per lui si é mobilitata anche la rete. Il fatto che a ventuno anni, con un figlio di appena sei mesi, avesse fatto perdere le sue tracce aveva fatto temere il peggio. Invece Tommy Ciriaci, il ragazzo scomparso da Filottrano venerdì scorso, si trova ad Amsterdam. E sta bene. Una buona notizia per la sua famiglia, che sin da venerdì aveva lanciato un appello per aiutare nelle ricerche del ragazoz, che si era allontanato a bordo della sua vecchia utilitaria di colore rosso.
Al momento non é dato sapere se ha raggiunto Amsterdam con la stessa auto o se ha utilizzato altri mezzi. Forse sarà lui stesso a chiarirlo, una volta che avrà deciso se tornare a casa o meno. Un allontanamento volontario, quindi, con gli inquirenti che nel giro di pochi giorni sono riusciti a risolvere un caso che ha tenuto in apprensione una regione intera.
Don Antonio Napolioni, camerte doc, é da qualche anno vescovo della Diocesi di Cremona. E proprio la diocesi di Cremona ed il suo vescovo sono in questi giorni al centro di una polemica nazionale finita addirittura sulle pagine del Corriere della Sera.
In un santuario della diocesi, infatti, si svolgerà nei prossimi giorni un incontro per discutere insieme alle comunità cattoliche Lgbt di "chiesa e omosessualità". Ma la cosa, a quanto pare, non é andata giù ad alcuni tradizionalisti, che hanno inviato una lettera al vescovo di origini camerti per cancellare l'incontro o spostarlo presso una sede laica. Qui l'articolo del Corriere della Sera.
Sono 409, di cui il 10% ha subito conseguenze fisiche gravi, le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza delle Marche (Cav), strutture provinciali dedicate all'informazione e all'ascolto protetto delle vittime di violenza. Il dato emerge dal Rapporto 2018 sul fenomeno della violenza contro le donne presentato nella Giunta regionale delle Marche e trasmesso al Consiglio regionale in vista della discussione in aula nella Giornata mondiale del 25 novembre. 124 donne (46,6%) delle 266 che hanno intrapreso azioni dopo la violenza, hanno denunciato l'autore (8-10% in più rispetto al valore medio nazionale). "Un dato significativo - commenta l'assessore alle Pari Opportunità Manuela Bora - che rileva il processo di consapevolezza in atto nelle Marche e il grande lavoro svolto dal personale qualificato dei Centri antiviolenza regionali". Sono 270 (66%) le donne prese in carico e assistite con percorso dedicato. L'autore della violenza è per il 53,7% italiano. Il 50,6% sono mariti, fidanzati e conviventi. (ansa)
Il tavolo di coordinamento delle Aree Omogenee, composto dai sindaci a capo delle rispettive Aree Omogenee che rappresentano i 56 Comuni abruzzesi del cratere sismico del terremoto dell'Aquila 2009, ha deciso di convocare l'Assemblea dei sindaci dei Comuni del Cratere allargata a tutti i sindaci dei 75 Comuni fuori cratere nelle province di Pescara, Chieti, Teramo e L'Aquila. La decisione scaturisce, si legge in una nota, "dall'eccezionalità delle questioni da affrontare e risolvere che non possono essere ulteriormente procrastinate". Lo stesso tavolo era stato convocato d'urgenza oggi a Barisciano "a causa della grave e profonda immobilità che sta caratterizzando il processo di ricostruzione, bloccato in quanto non è stato individuato né il titolare dell'Ufficio per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere di Fossa (Usrc) né il sottosegretario delegato alla Ricostruzione. In sede di assemblea dei sindaci verranno decise le azioni da intraprendere a titolo di protesta". (fonte e foto Ansa)
La ricostruzione non decolla, ma almeno la caccia ai furbetti sembra non conoscere battute d'arresto. Nei guai questa volta é fnita una donna, che aveva ottenuto le sovvenzioni previste per gli immobili colpiti dal terremoto dell'agosto del 2016 presentando al comune di Norcia una falsa documentazione.Per questo la procura di Roma ha disposto un sequestro preventivo di circa 12 mila euro nei confronti di una donna di 75 anni indagata per truffa aggravata e falso.L'indagine è svolta dai magistrati romani in quanto il finanziamento è stato materialmente incassato nella Capitale.Nel provvedimento di sequestro eseguito dalla Guardia di Finanza si spiega che la donna ha presentato una "falsa dichiarazione con cui attestava" che un suo appartamento a Norcia fosse "la sua abitazione abituale", ottenendo così i contributi per "l'autonoma sistemazione". Le indagini hanno però accertato che quanto dichiarato dall'indagata fosse del tutto falso in quanto l'abitazione era frequentata in modo del tutto saltuario al punto che non risultano contratti per la fornitura di gas e i consumi di luce e acqua "non sono conformi ad una dimora continuativa". (Ansa)