I carabinieri della Stazione di San Severino Marche hanno identificato la responsabile del furto della tessera “Postamat” e di un blocchetto di assegni postali avvenuto nell’abitazione di un operaio di 65 anni del luogo.L’uomo, che non aveva notato nulla di anormale in casa, si è accorto del furto soltanto il 25 gennaio, quando dal proprio portafogli risultavano mancare la carta di credito e il blocchetto degli assegni. Subito effettuava le verifiche scoprendo che con la sua Postamat erano stati fatti prelievi e pagamenti per un ammontare di circa 2000 euro.Immediata la denuncia presso la locale Stazione Carabinieri, che hanno avviato subito le indagini. Dopo pochi giorni i militari sono riusciti a ricostruire tutti i passaggi della carta di credito ed accertano che tra gli acquisti fatti vi sono anche gioielli. I particolari via via raccolti dagli investigatori portano ad una ragazza rumena di 25 anni che, notata per qualche giorno in città, ha fatto perdere le sue tracce.I carabinieri a carico della donna hanno costruito un concreto quadro indiziario e l’hanno denunciata alla Procura della Repubblica per furto in abitazione e uso illecito di carte di credito.
xPer difendersi dai ladri, ognuno si attrezza come può. E c'è anche chi ha scelto di lasciare un avviso e 50 euro sulla porta della camera per i malviventi con la richiesta di non mettere tutto in disordine e, soprattutto, di non spaventare la figlia.L'idea, a metà strada fra il serio e il faceto, è venuta a un residente di Sforzacosta a seguito delle recenti incursioni di ladri in diverse case della frazione.Simone, questo è il suo nome, ha affisso sulla porta della camera un foglio con in calce allegati cinquanta euro dove c'è scritto: "Avviso per i ladri. Non perdete tempo in questa casa. Cercate più fortuna altrove. Non troverete nè soldi nè gioielli. Se siamo in casa fate attenzione a non spaventare mia figlia, altrimenti qualcuno 'si fa male'. Per rispetto di mia moglie, non mettete tutto in disordine, perchè poi tocca a lei mettere tutto a posto. Queste sono per voi per il disturbo e per non aver fatto casino. Grazie. Simone, il padrone di casa. P.S.: spero che siate italiani o che sapete leggere in italiano. Se invece siete italiani e non sapete leggere, allora sò proprio scarognatu".Insomma, un modo come un altro, sicuramente simpatico, per esorcizzare quella che per tanti sta diventando una vera fobia.
La febbre non accenna a diminuire, le forze invece calano sempre di più e così Roberto Pioli, questa mattina, con profondo senso di responsabilità ha lasciato la postazione dove si era posizionato per portare avanti il suo sciopero della fame, davanti all'ospedale di San Severino, ed è tornato a casa in attesa dell'incontro con il presidente della Regione Luca Ceriscioli in programma venerdì pomeriggio.A comunicarlo è stato lo stesso giovane settempedano con un post sulla sua bacheca Facebook."Cari amici" scrive Pioli "questa mattina visto che la febbre persiste, in modo responsabile ho lasciato la postazione presso l'ospedale di San Severino per tornare a casa in attesa di venerdi quando potrò rappresentare al presidente Cerescioli le mie e vostre preoccupazioni per il nostro territorio. Ovviamente ringrazio il presidente Cerescioli per aver accettato di incontrarmi e al contempo ringrazio tutte le autorità, i Sindaci e tutti voi che mi avete supportato con grande affetto e premura. Permettetemi di dire che senza di voi non avrei potuto e non potrei far sentire la nostra voce. Grazie".
Venerdì 5 febbraio alle 16 il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli incontrerà nel suo ufficio di Ancona Roberto Pioli, il giovane settempedano in sciopero della fame per protesta contro la riforma sanitaria.La comunicazione è arrivata dallo stesso Pioli che, però, nel frattempo proseguirà la sua protesta, malgrado il peggiorare giorno dopo giorno delle sue condizioni di salute."Ringrazio il presidente Ceriscioli per avermi invitato ad Ancona venerdì prossimo. Sono molto contento di questo risultato ottenuto, in quanto è un primo passo per arrivare a costruire qualcosa di concreto.Proseguo, però, lo sciopero della fame perchè la mia battaglia rimane quella di arrivare ad indire un tavolo di tecnici e si costruiscano i presupposti per fare sì che la riforma sanitaria risulti essere la più giusta possibile per tutti i cittadini. Intanto però devo dire grazie Presidente Ceriscioli, grazie Regione Marche: finalmente si inizia a fare qualcosa per costruire qualcosa di importante"
Altro che "buona scuola"! Più che altro bisognerebbe parlare di "scuola ripensata". E che fa arrabbiare.Succede in un istituto scolastico al confine fra le provincie di Macerata e Ancona, dove a distanza di otto mesi dall'esame di terza media, l'Invalsi ha capovolto il risultato trasformando i "10" in "4", mettendo in dubbio la veridicità della prova e facendo calare l'ombra del sospetto sul risultato.Una situazione paradossale che ha provocato l'inevitabile reazione della dirigenza della scuola: "la 'scuola italiana' premia chi non studia e dubita di chi lo fa veramente" si legge nella mail che l'istituto ha inviato ai genitori degli ormai ex alunni, oggi studenti del primo anno delle superiori."Scrivo questa mail per informare che l'Invalsi ha messo in dubbio il dieci che i nostri alunni hanno conseguito nell'esame di Stato, sospettando che siano stati aiutati. Per cui, hanno trasformato i dieci in tanti "bei" quattro. Non è uno scherzo, ma è la 'scuola italiana' che premia chi non studia e dubita di chi lo fa veramente. Dobbiamo dimostrare che non è successo ciò che loro suppongono. Perciò, necessitano delle prove. Con la preside abbiamo pensato di inviare la fotocopia della pagella del primo quadrimestre conseguita nella scuola superiore. Potreste portarmi la fotocopia a scuola?".Insomma, arbitrariamente e senza alcuna prova, l'Invalsi ha trasformato il massimo dei voti in una brutta insufficienza e ora - per giustizia, per il buon nome della scuola e per la dignità dei ragazzi che avevano conseguito quel bel voto - si cercherà di dimostrare che gli studenti sono veramente bravi con il supporto della prima pagella delle superiori. Che, fra l'altro, ancora non è stata emessa.Comprensibilmente amareggiati anche i genitori degli studenti coinvolti che, di certo, non si aspettavano una cosa del genere.Anche se la cosa non avrà ripercussioni sul curriculum scolastico dei ragazzi, si è scritta un'altra brutta pagina della scuola pubblica italiana.(di seguito il testo originale della mail inviata dall'ex insegnante ai genitori)
Fanno leva sulla paura delle persone con un ricatto che si trasforma in un incubo economico e psicologico: sono decine le denunce di vittime disperate e che in alcuni casi hanno pagato e continuano a pagare.Già, perchè chi paga una volta, entra in un inferno di ricatti continui. Sto parlando di una delle truffe più schifose del mondo: ti agganciano su Facebook, una bella donna ti illude, ti chiede di parlare in videochiamata e poi registra tutto e inizia un ricatto che potrebbe essere infinito. La vittima viene filmata e poi minacciata che il video venga pubblicato su Fb (inviato nelle chat private di amici e parenti) e su youtube.Ieri, la nostra denuncia pubblica del ricatto subito da un tolentinate ci è costata l'hackeraggio del sito e oltre ventiquattro ore off line. Abbiamo reso pubblico uno dei tanti profili utilizzati da un'organizzazione criminale che ha sede in Africa e ce l'hanno fatta pagare. Il profilo della sedicente Rossella Maeva altro non è che un fake con foto reali rubate dal profilo di una ignara ragazza di Jesi. E oggi le richieste di amicizia si stanno moltiplicando con altri profili: Davilla Adriana, Valerie Plombe, Melanie Coquelet, Mailey Poletti sono solo gli ultimi creati per estorcere denaro alla gente. Alcuni di questi profili ci sono stati segnalati direttamente dai lettori che hanno ricevuto richieste di amicizia da questa gente.Dopo l'articolo di ieri abbiamo scoperto che sono almeno una ventina le persone ricattate fra Tolentino e Macerata da Rossella Maeva. Uno di loro, un uomo di Tolentino, ci ha raccontato tutta la storia, fornendoci anche copia del versamento effettuato via Moneygram alla banda di delinquenti."Ho accettato l'amicizia di questa Rossella Maeva perchè ho visto che avevamo diversi amici in comune. Dopo poche parole in chat, in un italiano strano, mi chiama con la videochiamata. Io accetto e mi arriva l'immagine di una donna bellissima che si spoglia, che si tocca e mi chiede per continuare di mostrare le parti intime e di simulare una sorta di masturbazione. A quel punto ho chiuso la chiamata, ma questa tizia aveva già registrato le immagini con la mia faccia. A quel punto mi manda un link di youtube con il mio nome e vicino la scritta 'pedofilo'. 'Se non vuoi che lo diffonda fra i tuoi amici devi darmi 200 euro' mi ha scritto.Mi fa la lista di tutti gli amici e parenti a cui invierà il video e le foto. Inoltre, posta per due volte sul diario il mio video-scandalo. ''Se non paghi io mettere il video sul sito www.youtube.com, www.dailymotion.com, www.france24.fr, www.policedunet.fr, www.google.com, www.tv.italie.com".Per prima cosa ho segnalato il video a Youtube che lo ha rimosso, ma ho preso paura e le ho risposto che in tasca avevo soltanto 80 euro. Lei ha insistito e alla fine abbiamo chiuso per 100 euro che avrei dovuto inviare su un conto Moneygram in Costa d'Avorio. Il giorno seguente avrei dovuto mandarle gli altri soldi. La sua mail è rossella.rossella@outlook.frDevo dire che ci sono stato male tutta la notte, non ci ho dormito. Nel frattempo, ho mandato a tutti i miei contatti Facebook un messaggio privato dicendo che mi era stato rubato il profilo e che qualsiasi cosa fosse comparsa era dovuta a un virus: ho cercato di cautelarmi. Stamattina ho cancellato tutte le amicizie su Facebook e ho chiuso il mio profilo. Intanto questi delinquenti si sono appropriati veramente della mia immagine di copertina e poi di tutto il mio profilo Facebook. Sono andato a denunciare tutto alla Polizia Postale. Alle 16 di oggi avevamo un nuovo appuntamento on line per chiudere la vicenda e io ho cercato di prendere ancora tempo: l'ho bloccata e non so che fine abbia fatto. Ho però ancora il timore che possa succedere qualcosa: chi mi garantisce che quel video non venga nuovamente pubblicato su youtube con un account diverso?".Oltre al rischio di perdere affetti e amori per una leggerezza.Attualmente ci sono ben cinque profili Rossella Maeva pronti su Facebook per essere utilizzati per estorcere soldi e distruggere la vita delle persone. La raccomandazione è solamente una: non accettare mai richieste di amicizia da persone sconosciute e, soprattutto, controllare il profilo. I fake, per lo più, sono profili estremamente recenti con poche foto e pochi amici, quasi tutti in comune.
Anche il segretario regionale del Partito Democratico Francesco Comi esprime il suo punto di vista sulla questione sanità e, nello specifico, sul futuro dell'ospedale di Tolentino. A chiamare in causa Comi è stato un comunicato del gruppo "Uniti per l'ospedale di Tolentino" nel quale vengono giudicate "scandalose le dichiarazioni del segretario regionale del Pd". Che, in realtà, come spiega lo stesso Comi era a firma di Anna Quercetti, segretario del Pd di Tolentino, e del capogruppo consiliare Bruno Prugni. "Ho letto la reazione dei fans di Pezzanesi al comunicato diffuso dal Pd di Tolentino. Si ritengono sbalorditi dalle mie dichiarazioni. Peccato" dice Comi "che la rabbia e la nebbia non abbiano fatto notare loro che non sono mie dichiarazioni ma quelle del capogruppo e del segretario del Pd di Tolentino, dichiarazioni che comunque dicono il vero e che condivido pienamente". Poi, però, Comi entra nello specifico e sottolinea che "le richieste fatte dal Pd locale non sono demagogiche ma piuttosto sono assolutamente coerenti con il quadro normativo nazionale, con i bisogni del territorio e le caratteristiche della nostra struttura. Il Partito Democratico delle Marche le sosterrà". Le richieste fatte dal Pd di Tolentino a Ceriscioli sono:il mantenimento delle risorse attualmente destinate alla struttura di Tolentino senza produrre alcun taglio economico (Oggi la struttura di Tolentino costa alla Regione €.7.445.816);il mantenimento di un Medico in Turno notturno, in aggiunta ai n.2 Medici di Continuità Assistenziale (Guardia Medica) ed al Medico MSA (ambulanza avanzata 118 con Medico e Infermiere) per garantire la risposta h24;il mantenimento di 50 posti letto per lungodegenza e cure intermedie;il mantenimento dell’attività ambulatoriale di Diabetologia con la istituzione di un centro di valenza regionale per i problemi dell’alimentazione;la garanzia di poter continuare ad effettuare trattamenti chemioterapici consentendo il mantenimento dei 1500/1800 trattamenti che vengono garantiti annualmente;l’incremento dell’utilizzo della strumentazione esistente (in particolare TAC e Mammografo), recuperando le specifiche vocazioni già ipotizzate: TAC Osteoarticolari a valenza di AV, mammografie programmate e screening mammografico;l’impegno da parte dell’ASUR a dotare la struttura di POCT (Point of Care Testing) contestualmente alla chiusura del Laboratorio Analisi, per garantire la tempestiva effettuazione delle analisi necessarie a contesti di urgenza (enzimi).
Nuovo furto d'auto martedì pomeriggio a Tolentino.Si tratta di una Volkswagen Golf Gtd grigio scuro metallizzata targata EA784HF con vetri oscurati e fari xeno.L'auto è stata rubata mentre era parcheggiata in via Sacharov 26/28 a Tolentino, nella zona industriale ovest della città mentre il proprietario era al lavoro.L'allarme è stato lanciato dallo stesso proprietario della macchina che ha chiesto di essere contattato al suo cellulare per qualunque segnalazione: 3894988002 (Andrea). Un testimone ha affermato di aver visto la macchina intorno alle 19 di martedì sera in viale Bruno Buozzi, proveniente dal centro di Tolentino. Dentro c'erano due persone che hanno fatto inversione di marcia e sono ritornate verso il centro città. Indagano i carabinieri.
Il 4 gennaio dell’anno scorso, in un tragico incidente, moriva ad appena 60 anni mentre portava a passeggio i suoi cani, Giampietro Annavini, centrato da un colpo di fucile partito accidentalmente dall’arma di un cacciatore. Fornaio nell’azienda che porta il suo nome e che fa conoscere Cessapalombo in tutta Italia, Annavini era conosciutissimo a molto amato per la sua straordinaria poliedricità che lo aveva portato anche a scrivere un libro diventato poi, paradossalmente, una sorta di testamento.A un anno di distanza, questa mattina alle 11.30 Giampietro Annavini è stato ricordato con una messa nella chiesa di Montalto di Cessapalombo.Al termine, il Comune e la Pro Loco di Cessapalombo hanno voluto dedicare a Giampietro un omaggio indelebile ponendo una croce nel punto in cui il 4 gennaio 2015 è avvenuta la tragedia. Tante le persone che, malgrado il tempo pessimo, hanno voluto partecipare e manifestare ancora una volta il loro affetto alla moglie Caterina, ai figli Nadia e Riccardo e ai nipoti.“A Giampiè, amico senza età, lucido di pensiero, rapido di parola: affascinavi, insegnavi, ma non predicavi… e quando con le parole castigavi, non risparmiavi nemmeno te stesso. Grazie per il tuo tempo fra noi” recita il cartello apposto sulla croce, saluto con grande commozione da tutti i presenti.
La manifestazione davanti alla Prefettura di Macerata per chiedere maggiore sicurezza è spostata dal 6 gennaio, a domenica 10 gennaio 2016, ore 15,30.A comunicarlo è il promotore, il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini che spiega "La posticipazione è dovuta dal fatto che, in piazza della Libertà a Macerata, il 6 gennaio, avrà luogo la manifestazione con Befana.Per evitare che una manifestazione ludica che riguarda i nostri piccoli, possa entrare in una commistione con un'iniziativa di caratura Istituzionale, su proposta della Questura di Macerata, si è deciso di spostare la manifestazione in materia di sicurezza al 10 gennaio, ore 15.30.E' del tutto evidente che un'iniziativa per chiedere maggiore sicurezza, non può "interferire" con un altro pezzo che è la festa della Befana.Lo voglio sottolineare per chi, sicuramente avrà qualcosa da ridire: "Il diritto di riunione ex art.17 della costituzione, non deve essere autorizzato da nessuno, salvo che, per evidenti ragioni di ordine pubblico, il Questore non imponga prescrizioni".La decisione di spostare la nostra manifestazione è assolutamente autonoma ed è finalizzata a consentire liberamente lo svolgimento di un'altra iniziativa, come quella della Befana.Rinnovo in questa sede l'invito a ritrovarci tutti, perchè questa manifestazione pubblica non ha colore nè sigle politiche.E' indetta da un Sindaco di un Comune che ai sensi dell'art.117 della Costituzione rappresenta un Ente autarchico della Repubblica ed ha per oggetto una della 4 libertà di Roosevelt: il diritto a non avere paura della criminalità".
Il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini fa veramente sul serio. L'ultima ondata di furti subita dal suo Comune, e che ha interessato in prima persona anche lo stesso primo cittadino, ha scatenato una reazione forte da parte della popolazione, stanca di vedersi privata di quello che è un diritto inalienabile: la sicurezza.Con un lungo post pubblicato questa sera, Saltamartini chiama a raccolta i suoi cittadini per una manifestazione da svolgersi il 6 gennaio davanti alla Prefettura.Però, malgrado l'ondata criminale interessi tutti i Comuni della provincia, al momento l'unico ad alzare veramente la voce sembra essere Saltamartini. Difficile da spiegarsi."Non finirà, questa volta, in una bolla di sapone il problema di assicurare il diritto alla sicurezza e cioè il diritto di essere difesi dallo Stato a Cingoli e nei Comuni viciniori. Diritto alla sicurezza, che significa vivere all'interno della nostra abitazione senza avere paura.Lunedì 4, alle ore 12" scrive Saltamartini "è stato convocato il Comitato Provinciale per l'Ordine pubblico a cui partecipano il Prefetto, il Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, della Guardia di finanza e del Corpo forestale dello Stato.Il Comitato è stato convocato dal prefetto dopo aver parlato con il Ministro dell'Interno Alfano.So già che diranno che a Cingoli l'organico dei Carabinieri è al "massimo", che stanno facendo il massimo. Ma non è vero.Il "loro massimo" e cioè solo 7 Carabinieri che tra ferie, riposi settimanali, atti interni, assicurano sì e e no qualche pattuglia al mese ( e molti servizi di pattugliamento sono svolti gratuitamente da questi straordinari uomini e donne dell'Arma) possono tenerselo.Encomio solenne a questi nostri Carabinieri di Cingoli, ma contestazione totale sulla questione dell'organico.Alle nostre Comunità non interessa affatto che un qualche Generale abbia stabilito che Cingoli abbia solo 7 Carabinieri che "non possono contrastare" intere bande, capaci di scorrazzare per il territorio e assaltare oltre 30 abitazioni in un solo giorno (notte tra il 31 e il 1° dell'anno).Il Comune (porterò in Giunta la questione tra qualche giorno) chiederà al TAR l'annullamento del provvedimento con cui quel Generale, "ha stabilito che questo territorio debba essere lasciato in mano ai banditi">con soli 7 Carabinieri.In secondo luogo, il 6 gennaio, in orario da concordare, invito tutti coloro che hanno senso civico e spirito democratico a partecipare a Macerata, davanti alla prefettura ad una manifestazione per il nostro diritto alla sicurezza.Il Preavviso al Questore sarà trasmesso domani mattina.In terzo luogo, sto preparando un atto per il Procuratore della Repubblica per segnalare la grave intimidazione che tutta la nostra popolazione sta subendo per effetto di queste bande criminali che fanno presuppore un piano criminale strutturato da Associazioni per delinquere.Io credo che non si debba indagare per semplici e banali furti, bensi per Associazioni a delinquere dedite al furto e alle rapine che meritano di essere indagate dai servizi di Polizia giudiziaria (ROS, SCO, SCICO) e con gli strumenti di indagine che la legge mette a disposizione per contrastare la Mafia.Sto preparando un rapporto per la commissione parlamentare antimafia affinchè avvii un'indagine conoscitiva su tutta la questione sicurezza.Attendo che le persone che hanno a cuore il futuro di questi nostri centri, possano valutare che partecipare ad una pubblica manifestazione non significa aderire ad un programma politico, perchè il nostro diritto a "non avere paura" non ha colorazioni ideologiche.Ricordo a me stesso che di diritto alla sicurezza si è parlato per la prima volta nella magna Charta libertatum del 1215, nel Bill of Right del 1689 e che tutto il diritto e le Costituzioni degli altri Paesi, compresa la Carta di Nizza sui diritti dei cittadini dell'Unione Europea, salvo che in Italia.E' giunto il momento di rivendicare la nostra libertà dalla paura.Il Sindaco di Cingoli, il vostro Sindaco vi invita a non avere paura a rivendicare il vostro diritto alla libertà dall'oppressione della paura. I dettagli organizzativi verranno pubblicati nei prossimi giorni.Qualche ora del giorno della befana, io credo possiamo impiegarla per regalare ai nostri figli la speranza che il futuro sia per loro libero più sicuro di ciò che in questo momento stiamo vivendo. Nessuno può negare il nostro diritto di avere una Stazione con più Carabinieri che, in caso di emergenza, possano professionalmente difenderci".
Il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini è sempre stato in prima linea sul fronte del contrasto alla criminalità e, in particolare, ai furti in abitazione. Ancora di più lo è oggi, all'indomani che lui stesso e la sia famiglia sono state vittime la sera di Capodanno di questo odioso reato, con il figlio che si è ritrovato faccia a faccia con cinque banditi. E Saltamartini non le manda a dire e usa parole durissime: "nessuno può pensare che ci spaventiamo. ma contesteremo l'organico dei carabinieri e l'incapacità della Prefettura di affrontare questo vero e proprio allarme criminalità"."Ringrazio sinceramente tutti per la solidarietà. Sappiate che io non mi spavento e non mi faccio intimidire da nessuno. Lo sanno in pochi, ma il 28 gennaio del 1982, appena 25enne e giovane Sovrintendente della Polizia di Stato, partecipavo alle operazioni che liberarono il generale Lee Dozier rapito dalle BR a Padova.Eravamo solo un pugno di ragazzi, per lo più figli di gente povera che riuscì a debellare, a prezzo di molte vite di nostri colleghi, la peggior specie di terrorismo che l'Italia ha mai conosciuto. Non parlo, quindi, del mio precedente lavoro" afferma Saltamartini "ma dell'impatto che cinque banditi possono avere, introducendosi di notte dentro la nostra abitazione, trovando un ragazzo o una persona anziana all'interno.La gravità di questi fatti, non si misura dal valore del bene che ti vogliono portar via, bensì del pericolo della vita e della propria incolumità che si corre (per non parlare delle possibili violenze anche sessuali, che notoriamente costituiscono un reato che non si denuncia e che costituisce il corollario dell'intimidazione).Siamo veramente stanchi e non lo scrivo oggi perchè sono la vittima.Sei Carabinieri non riescono neppure a vigilare la loro Caserma, altro che un Comune come Cingoli dove sono stati uccisi e bruciati 2 marocchini, solo pochi anni fa e dove questi episodi non sono più neppure denunciati, perchè molti cittadini hanno la nausea e la totale sfiducia nelle Istituzioni.Ho cercato in questi anni di evitare il fai da te; di sollecitare la Prefettura con i Comitati provinciali per l'Ordine pubblico, con incontri vari: risultato un maresciallo in più che prima di prendere servizio a Cingoli è stato aggregato fuori per oltre un anno.La nostra sicurezza e quella dei marchigiani è ai livelli minimi, pur constatando un enorme lavoro alle donne e degli uomini in divisa che, senza mezzi, davvero <<moltiplicano i pani ed i pesci>>. Ma loro, da soli, non possono farcela, anche se, senza di loro, noi non possiamo nulla.Dobbiamo solo sperare che non accada mai nulla, perchè se abbiamo bisogno come ieri sera, potrebbero non arrivare.E' completamente sbagliata la distribuzione delle Forze di polizia sul territorio, oltrechè la loro carenza numerica.Una signora che mi aveva telefonato stanotte impaurita: "Non ci avevi detto che c'erano i carabinieri in servizio e non se ne vedono da mesi ? Hanno tentato di rubare a casa mia, ma sono scappati quando mi hanno vista".Difficile spiegarle che sono solo il Sindaco e non il prefetto o il Comandante dei carabinieri a cui spetta questo compito. Così mi sono tenuto il rimbrotto e il rimprovero e basta. In queste settimane abbiamo anche impiegato i nostri Vigili per fare controllo del territorio, anche in ore notturne, fino a mezzanotte.Ma lo Stato dov'era?La prevenzione della criminalità, in quanto di questo si tratta -perchè non sono ladruncoli- la devono fare 5 Corpi di polizia con relativi Comandanti generali (con vitalizi da 450.000 euro l'anno). Si aprirà una vertenza con gli organi statali che dimostrano tutta la loro incapacità e inconcludenza nell'affrontare l'emergenza criminalità. E non ci vengano a dire che non hanno risorse, pèrchè questo lo sappiamo che sono calate per tutti".
Notte di fine anno da incubo a Cingoli, dove mentre i cittadini festeggiavano, molti di loro non nelle proprie abitazioni, una banda di malviventi ha colpito in diverse case. In azione dopo le 22 una vera e propria banda composta da cinque persone a bordo di una station wagon, forse un'Audi.L'allarme è stato lanciato dal sindaco Filippo Saltamartini che ha allertato i carabinieri e ha subito cercato di dare la massima diffusione alla notizia. E rilancia la possibilità delle "ronde": "Ieri sera mio figlio che si stava preparando ad uscire si è trovato circondato da questi banditi. E' una vergogna che interi Comuni siano completamente sguarniti di protezione. In queste settimane i nostri Vigili Urbani con gli Agenti del Corpo forestale hanno fatto delle pattuglie anche in orario notturno, ma spetta alla Prefettura e alla Stato proteggerci dai criminali. L'idea di fare le ronde, lanciata alcune settimane fa prende a questo punto piena centralità".Anche un'altra famiglia, intorno alle 22, è rientrata a casa e si è trovata di fronte i banditi.I ladri hanno tentato due furti a Troviggiano, uno a Colle San valentino, un altro a San Flaviano e Sant'Anastasio sono stati notati a Villa Pozzo
Graditissima visita questa mattina alla redazione di Picchio News del questore di Macerata, dott. Giancarlo Pallini. Il Questore, accompagnato dall'ispettore superiore Aldo Massei, si è intrattenuto con i giornalisti e si è complimentato per la location che ospita il giornale. E' stata anche l'occasione per fare il punto della situazione in provincia a cinque mesi dal suo insediamento a capo della Questura di Macerata avvenuto il primo agosto scorso."Sono soddisfatto per i risultati ottenuti in questo primo periodo, anche se c'è tanto da fare e non si deve mai abbassare la guardia. In concreto, questi primi cinque mesi sono stati caratterizzati da tre filoni principali: la questione relativa allo stadio di Macerata, l'immigrazione e i cosiddetti extrasbarchi, i furti, reati predatori che sono stati ben inquadrati dalla stampa che riflette gli umori della popolazione. Prima di Natale" spiega il dottor Pallini "abbiamo ottenuto un ottimo risultato, arrestando la persona che si era resa responsabile di diversi furti negli istituti scolastici del capoluogo. L'attenzione al fenomeno da parte nostra c'è, è alta e viene alimentata costantemente.Devo dire che statisticamente, il fenomeno dei furti in provincia ha subito nel terzo trimestre del 2015 una diminuzione in termini generali del dieci per cento. Ma il dato statistico non mi interessa: non possiamo essere contenti solo dei numeri. Se una singola persona è preoccupata, l'autorità a sua volta deve essere preoccupata. Insieme all'Arma dei Carabinieri, che svolge un grande lavoro sul territorio, e al Prefetto di Macerata, particolarmente sensibile a questa problematica, cerchiamo di essere sempre molto attenti a un fenomeno che comprensibilmente preoccupa la popolazione. Non c'è ovviamente una ricetta per arginare i furti. Dobbiamo però coinvolgere maggiormente i cittadini, non per sgravare il nostro lavoro ma per renderlo maggiormente utile, potendolo poi concentrare su ambienti e soggetti particolari. Serve un collegamento stretto con associazioni, presidi delle scuole, residenti dei Comuni più a rischio. La nostra attenzione, come autorità, deve essere concentrata sul singolo cittadino che subisce un reato. La statistica non ci deve ingannare e lascia il tempo che trova, anche perchè spesso il pendolarismo criminale rende difficili le indagini".Altra questione trattata con attenzione è stata quella relativa all'adeguamento dello stadio Helvia Recina alle normative previste dalla Lega Pro."La città di Macerata sta facendo grossi passi in avanti, anche a livello di qualità della vita. In questo contesto si inserisce il discorso calcistico, perchè la crescita, come quella di un bambino, comporta sempre maggiori responsabilità. Le problematiche inerenti lo stadio sono state affrontate con equilibrio e tranquillità e denotano la crescita della città e della tifoseria. Mi auguro che la Maceratese possa salire in serie B, anche con le maggiori responsabilità e i maggiori oneri di chi deve tutelare la sicurezza. Sono oneri ai quali non ci vogliamo sottrarre e che affronteremo sempre nel miglior modo possibile".Il dottor Giancarlo Pallini si è congedato con lo scambio di auguri e la speranza di "poter fare sempre meglio e di più".
Non convince ancora gli inquirenti la versione delle due ragazze di quindici anni che hanno denunciato il ritrovamento del sacchetto all'interno del quale c'era un feto apparentemente di cinque o sei mesi.Le due ragazzine sono una di Trodica di Morrovalle e l'altra di Civitanova. Secondo il racconto fatto a polizia e carabinieri, la quindicenne di Trodica ieri mattina intorno alle 7 è andata a prendere il pullman per andare a scuola a Civitanova ed è passata in via Dante Alighieri. Nel parcheggio della gioielleria Dora Lombardi avrebbe notato un sacchetto abbandonato, ma sul momento non ha dato troppo peso alla cosa. Quando, intorno alle 13 è tornata da Civitanova, dopo essere scesa dal pullman è passata nuovamente di fronte alla gioielleria e ha visto che il sacchetto era ancora lì. Così, lo ha preso e se lo è portato a casa, ma senza aprirlo. Nel pomeriggio, aveva appuntamento con la sua amica di Civitanova. Ha preso nuovamente il pullman, portando con sè dietro il misterioso sacchetto. Quando si è incontrata con l'amica, le ha raccontato tutta la storia e, insieme, avrebbero deciso di aprirlo per vedere cosa c'era dentro, appartandosi nell'androne di un palazzo al civico 176a in corso Dalmazia. Una volta aperto il sacchetto, le due ragazzine avrebbero fatto la macabra scoperta e subito dopo hanno chiamato la polizia.Questa è la versione sulla quale insistono le due giovanissime, ma secondo gli inquirenti il racconto presenterebbe diverse lacune. C'è però un elemento che, nel giro di pochissimo tempo, potrebbe chiarire definitivamente quanto successo in quel parcheggio di Trodica: le telecamere di videosorveglianza della gioielleria Dora Lombardi. L'esercizio commerciale ha delle telecamere puntate proprio sul parcheggio e le immagini registrate durante tutta la giornata di ieri sono state acquisite dalla polizia e dai carabinieri. Una prima risposta a tanti interrogativi potranno darla proprio queste riprese. Inoltre, nelle ultime ore si è diffusa la notizia che il feto sarebbe nato vivo. Un altro elemento terribile che, però, sarà confermato o smentito dall'autopsia che sarà svolta sul corpicino nell'obitorio dell'ospedale di Civitanova.(Foto Si.Sa.)
Gravissimo investimento nel tardo pomeriggio di oggi a Tolentino. Una donna romena di 44 anni residente a Pollenza si trova ricoverata in prognosi riservata all'ospedale di Macerata dopo essere stata travolta da una Ford Focus condotta da un 25enne macedone residente a Caldarola. L'investimento è avvenuto alle 19.30 nel tratto di strada fra il centro commerciale La Rancia e l'Eurospin. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Tolentino, la donna stava attraversando e il giovane al volante della Focus non è riuscito ad evitarla, malgrado il tentativo estremo di frenata. Alle sue spalle, peraltro, stava sopraggiungendo un furgone Citroen condotto da un 60enne di Treia che ha tamponato violentemente la Focus. I due conducenti delle auto non hanno riportato lesioni.Non è la prima volta che in quella zona si verificano investimenti molto gravi, anche per la scarsa visibilità.
"Hai problemi con l'accertamento fiscale? Stai tranquillo. Dammi un po' di soldi e ci penso io a sistemare tutto: conosco gente dentro la Guardia di Finanza": così un uomo di origini calabresi ha cercato di estorcere denaro a un imprenditore di Civitanova che lavora in campo commerciale il quale, però, ha avvertito i carabinieri e lo ha fatto arrestare.Il blitz è scattato stamattina all'ufficio postale di Piediripa. E' lì che l'imprenditore avrebbe dovuto consegnare l'ultima tranche di soldi, diecimila euro, al calabrese per chiudere la questione. Però, al momento del passaggio da una mano all'altra del denaro sono intervenuti i carabinieri che hanno arrestato il calabrese. L'uomo, da quanto si è appreso, avrebbe ammesso le sue responsabilità di fronte al procuratore capo del Tribunale di Macerata, Giovanni Giorgio, che ha coordinato le indagini.
"C'è l'accordo con i medici di base, il servizio non potrà che migliorare. Per quanto riguarda la proposta che è stata fatta dal sindaco e dal presidente del consiglio comunale di Tolentino, la reputiamo interessante e sarà vagliata dai tecnici": così il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, rispondendo all'interrogazione presentata dal consigliere Sandro Bisonni (Movimento 5 Stelle) a difesa dell'ospedale di Tolentino. In consiglio erano presenti il consigliere comunale Carmelo Ceselli, il segretario del Partito Comunista d'Italia Sandro Ruggeri e Emanuele Porfiri dell'associazione per la ricostruzione del Pci. La risposta di Ceriscioli è stata accolta in maniera decisamente negativa da Ruggeri, secondo il quale "l'accordo con i medici di base di Tolentino, da quanto ne sappiamo, non esiste. La proposta del sindaco e del presidente del consiglio comunale è al vaglio dei tecnici e per avere una risposta bisognerà attendere ancora diverso tempo. Ci chiediamo: quando un cittadino il 2 gennaio dovesse presentarsi al Punto di Primo Intervento dell'ospedale di Tolentino, chi ci sarà a curarlo? Quello che sta accadendo oggi in consiglio regionale è un fatto grave: l'amministrazione regionale non risponde ancora ai cittadini di Tolentino e del territorio". La mozione di Bisonni è stata respinta con 17 voti contrari e 12 favorevoli.
Anche ieri sono stati denunciati nuovi furti in abitazione. Stavolta è toccato a San Severino. A finire nel mirino dei malviventi, due case in contrada Uvaiolo, lungo la strada che da San Severino porta a Serrapetrona. Si tratta di abitazioni singole, separate le une dalle altre e periferiche. I furti, secondo una prima ricostruzione, sarebbero stati messi a segno fra le 18 e le 20 di ieri. Nella prima casa colpita, i ladri si sono presi tutto il tempo, rovistando ovunque e portando via un bottino ancora in fase di quantificazione ma piuttosto ingente. Nella seconda, invece, forse disturbati dall'arrivo di qualcuno, hanno visitato solo un paio di stanze dove però sono riusciti a rubare oggetti d'oro per un valore di circa mille euro. Curioso come in questo caso ci fosse del denaro contante praticamente insieme all'oro, ma i malviventi se ne sono disinteressati. Per entrare, hanno rotto la finestra del bagno. Entrambi i furti sono stati denunciati ai carabinieri.
E' un fenomeno che sembra davvero inarrestabile quello dei furti in appartamento. Ancora una volta ad essere colpito è il piccolo centro di Caldarola, dove nel tardo pomeriggio di ieri i malviventi hanno "visitato" due appartamenti in pieno centro, lungo viale Umberto I, sopra la filiale di Banca Marche. Gli appartamenti sono stati completamente messi a soqquadro. Il bottino non è di gran valore, ma sono stati rubati soprattutto ricordi che avevano un enorme valore affettivo. Il commento del figlio di una delle vittime su Facebook, insieme a una foto della stanza, è eloquente: "Spero tanto che chiunque voi siate adesso state leggendo. Questo è quello che avete lasciato. SIete esseri schifosi non tanto per il valore economico di quello che avete rubato, quel poco (che per noi era tanto) che avevamo, ma per aver portato via ricordi di una famiglia, oggetti del passato che non potranno essere sostituiti con niente al mondo. Avete distrutto una casa, una donna. Vi auguro una malattia per ogni lacrima che avete fatto versare a mia madre". Indagano i carabinieri