Nel pomeriggio di giovedì 17 dicembre molti cittadini del centro storico hanno trovato, nelle proprie cassette della posta, un bigliettino giallo, grande un ottavo del formato A4, con delle frasi misteriose, vaneggianti, minacciose, praticamente incomprensibili.E’ tempo di attentati terroristici, è tempo di banche fallite, quindi è ovvio che la cosa abbia suscitato non solo sconcerto, ma anche timori e allarmismi, perché ciò che non si capisce genera insicurezza e paura: non si sa come prendere la cosa, come eventualmente affrontarla.Non sappiamo se l’episodio meriti delle indagini da parte delle autorità preposte, ma possiamo portare un elemento rassicurante: gli stessi bigliettini, proprio uguali, dal contenuto non solo misterioso ma anche piuttosto sconclusionato, circa sedici mesi fa furono distribuiti nel quartiere Duomo di Recanati: ebbene, sedici mesi fa non si parlava né di terrorismo, né di azzeramento di azioni e di obbligazioni subordinate.Pare che gli stessi bigliettini gialli abbiano “avuto corso” anche a Macerata, ma non abbiamo elementi certi in proposito.A fronte di un caso come questo il cronista si chiede cosa fare: è giusto diffondere questa notizia? Non si rischia di dare soddisfazione all’autore delle sconclusionate frasi ? Di dargli una insperata visibilità, con il rischio di spronarlo a insistere? Ma forse è più importante rassicurare la gente: niente di nuovo sotto il sole, non c’entrano i terroristi né le banche, il gioco è già stato espletato diciotto mesi fa, si tratta solo di una recidiva.
La sua colpa? Provare a vivere all’occidentale. Provare a vestire all’occidentale. Provare a studiare all’occidentale. E di conseguenza, provare ad integrarsi pienamente nella terra in cui adesso vive, specialmente in quell'età in cui da bambini si diventa adulti e i problemi sembrano talvolta insormontabili.La vittima è una ragazzina di neanche 15 anni di origini marocchine che frequenta il primo anno di una scuola superiore dell'entroterra maceratese. Non forniremo nessun altro particolare che possa renderla riconoscibile.Qualche giorno fa, è stata picchiata dalla madre alla fermata del pullman mentre stava per rientrare a casa. Il motivo? Non portava il velo e si era truccata: un atteggiamento "troppo moderno" e non in linea con i dettami dell’Islam.Secondo quanto raccontato da amici e compagni di scuola, la 15enne al mattino, nel tragitto in pullman che da casa la portava a scuola, era solita togliersi il velo e truccarsi. Probabilmente un modo per sentirsi più a suo agio o, forse, per farsi accettare meglio dai compagni. Tutto questo, ovviamente, succedeva all'insaputa dei familiari. Prima di arrivare a casa, invece, si struccava e rimetteva il velo. L'altro giorno, dopo essere uscita da scuola, mentre senza velo e ancora truccata si incamminava insieme ad alcune amiche verso la fermata dell'autobus è successo quello che non doveva succedere. Infatti, la ragazzina da lontano ha visto arrivare la madre. La donna è andata incontro alla figlia, l'ha presa per i capelli e l'ha schiaffeggiata. Una delle amiche ha cercato di intervenire per calmare le acque, ma la madre della giovane l'ha allontanata urlandole qualcosa contro. Tutta la scena è stata filmata da un'amica della giovane con il telefonino. Nel frattempo qualcuno ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine, in questo caso la polizia municipale, che quando sono intervenute avrebbero invitato madre e figlia ad allontanarsi e ad andare a casa. Da quel giorno, da quanto si è saputo, la ragazza si rifiuta di tornare a scuola per la vergogna. Il video dell'episodio sarebbe in mano alle forze dell'ordine.La vicenda è ormai sulla bocca di tutti e a scuola non si parla d'altro.
Dopo l'autopsia svoltasi questa mattina a Siviglia, la salma di Chiara Scirpoli, la 24enne maceratese scomparsa nella notte fra sabato e domenica a seguito di una intossicazione da farmaci, è stata messa a disposizione della famiglia per il rientro in Italia. Il corpo della sfortunata ragazza arriverà sabato mattina all'aeroporto di Roma. Subito dopo sarà trasferita a Macerata dove domenica mattina alle 9 nella chiesa di Santa Croce sono stati fissati i funerali. Prevista una grande partecipazione da parte di tantissimi giovani che vorranno salutare per l'ultima volta la loro amica.
E' stata archiviata dalla Corte dei Conti l'accusa nei confronti di Francesco Comi, attuale segretario regionale del Partito Democratico, sulle cosiddette "spese pazze" che gli venivano contestate, insieme ad altre 65 persone, all'epoca in cui era consigliere regionale delle Marche. Nei giorni scorsi la Corte dei Conti aveva archiviato anche le posizioni di Enzo Marangoni, Francesco Acquaroli, Elisabetta Foschi e Giacomo Bugaro."Non avevo dubbi che la mia vicenda personale sarebbe stata chiarita, come penso sarà chiarita la posizione di gran parte dei consiglieri" ha detto Comi aggiungendo "Sono felice per aver restituito un po' di serenità alla mia famiglia".Quella della Corte dei Conti è un'inchiesta contabile parallela a quella della magistratura ordinaria che ha preso in esame il periodo che va dal 2010 al 2012. Il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Ancona per peculato riguarda le spese dei gruppi consiliari dal 2008 al 2012. Il 18 gennaio prossimo si svolgerà l'udienza di fronte al Gup dopo la richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli indagati. Appare evidente, però, come il pronunciamento della Corte dei Conti sia già una sentenza di fondamentale importanza per gli indagati.
Le azioni di Banca Marche sono state azzerate. La rabbia dei tanti piccoli e grandi risparmiatori non accenna assolutamente a diminuire. Anzi, da piu' parti le tante ignare vittime si stanno organizzando per ottenere il rimborso il rimborso totale del valore di azioni e delle obbligazioni subordinate.Sono già in molti coloro che non intendono sottostare a questa scottante situazione. Troppi, per alcuni, i risparmi di una vita andati in fumo. Troppo grande è decisamente il prezzo da pagare per una decisione, attuata lo scorso 27 novembre, decisa dai cosiddetti alti vertici con la chiara complicità degli organi di vigilanza.Troppo grande è decisamente il prezzo da pagare se solo si pensa che nonostante ciò gli ex amministratori della ormai vecchia Banca delle Marche hanno comunque evidentemente mal “gestito” un enorme patrimonio evidentemente incuranti del bene dei propri clienti. E’ indubbio che i piccoli investitori siano stati chiamati a ripianare i debiti prodotti da una gestione dissennata degli istituti di credito, mentre manager e dirigenti continuino a godere di buonuscite milionarie.Basti ricordare che nel luglio scorso, la stessa Banca Marche accusava i propri ex vertici di aver operato in aperta violazione di legge, della normativa della Banca d’Italia e del regolamento della stessa… Insomma, se prima Banca Marche provava a scaricare le responsabilità sugli ex… adesso chi se la prende con Banca Marche e con tutti i suoi amministratori?Per tentare di impedire la perdita dei risparmi di migliaia di cittadini marchigiani che hanno creduto nella banca regionale e nei suoi vertici, l’avvocato Leonardo Archimi di Macerata e l’avvocato Andrea Luzi di Tolentino si accingono ad avviare congiuntamente una serie di azioni. Di cosa si tratta? Andrea Luzi"C'è un dato certo. Sono circa 44.000 mila in tutto i piccoli azionisti e obbligazionisti di Banca Marche che hanno visto bruciati i loro risparmi. Si calcola che in totale gli azionisti privati ci abbiano rimesso 740 milioni di euro (su un totale di 1,3 milioni di euro di azioni). E’ evidente che siano tanti, troppi coloro che sono rimasti “gabbati”.E allora cosa fare? Non potendo, al momento, individuare una qualche responsabilità di carattere contrattuale" spiegano i due legali "appare chiaro che la sola strada attualmente percorribile (salvo eventuali responsabilità penali dei singoli) sia per l’appunto quella che tecnicamente viene definita una responsabilità extracontrattuale. Responsabilità extracontrattuale in cui non si possono non considerare coinvolti tutti i responsabili della malagestione dell’istituto di credito!Ma non solo. Così come in passato avvenne per casi analoghi (i bond argentini per citarne uno…) si sta ipotizzando la responsabilità di Banca Marche e di tutte le banche che a vario titolo hanno proposto agli utenti titoli ad elevato rischio, generalmente piazzati ad investitori istituzionali, senza fornire le dovute informazioni circa la pericolosità degli investimenti.Da un punto di vista tecnico si tratterebbe quindi di andare a colpire direttamente gli ex amministratori della Società che debbono notoriamente operare con la dovuta diligenza e quindi rispondere del proprio operato.Questo principio assume ovviamente per una banca connotati particolari: implica consapevolezza della peculiarità della gestione bancaria e coscienza della molteplicità degli interessi in gioco; richiede di basare le scelte di erogazione del credito sul merito dei prenditori e di fondare le relazioni con la clientela su canoni di trasparenza e correttezza. Il particolare ruolo degli amministratori raccomanda di perseguire l’efficienza e di preservare la fiducia del pubblico in ogni circostanza; impone di non farsi influenzare da modelli quantitativi sofisticati ma deboli, di non avventurarsi in rischi eccessivi, al di fuori della capacità di controllo e di gestione aziendale. La declinazione di tale principio richiede, in sintesi, competenza, professionalità, capacità di visione strategica, autonomia di giudizio.Per l’amministratore esecutivo di una banca, ciò vuol dire svolgere la propria funzione con apertura al confronto ma anche al riparo da indebite ingerenze di azionisti, rappresentanti del territorio, gruppi di interesse.Non si può escludere nemmeno il ricorso alla magistratura perché converta le azioni detenute dai migliaia di cittadini in azioni della Nuova Banca Marche che nascerà dalle ceneri dell’attuale istituto di credito".E così si stanno già muovendo i primi passi per ottenere giustizia.
E' arrivato in Italia 23 anni fa dalla Macedonia e da allora vive in un piccolo paese dell'entroterra maceratese. Ha sempre lavorato nel ramo dell'edilizia con regolari buste paga. Per garantire un futuro a se stesso e ai suoi due figli, dopo qualche anno dal suo arrivo nel nostro Paese e aver risparmiato qualche migliaio di euro decide di accendere un mutuo per acquistare la casa dove vive. Gli viene consigliato di andare in un istituto di credito radicato sul territorio, solido, sicuro: Banca Marche. Il mutuo gli viene concesso, ma contestualmente gli viene consigliato di acquistare azioni dello stesso istituto per ipotetiche maggiori garanzie che avrebbero consentito di accelerare la pratica. Da lunedì mattina si trova a dover continuare a pagare il mutuo, ma le azioni non valgono più niente.https://www.youtube.com/watch?v=CaPzFmDcc2wDa quanto tempo sei in Italia? "Poco meno di venticinque anni. Sono arrivato dalla Macedonia che ero giovanissimo insieme a mia moglie. Qui sono nati i miei figli e qui ho voluto costruire il mio e il loro futuro"Hai trovato subito lavoro? "Sì, in poche settimane ho trovato lavoro come muratore e mi hanno messo in regola. A quei tempi si lavorava tanto, ma si guadagnava anche abbastanza bene. Dopo poco, anche mia moglie ha trovato un lavoro e potevamo permetterci di risparmiare tutti i mesi delle discrete cifre"Cosa è successo dopo? "Dopo qualche anno, avevamo messo da parte una bella sommetta e a quel punto ci siamo decisi a fare il grande passo: far diventare nostra la casa dove vivevamo e dove stavamo crescendo i nostri figli. Ci hanno consigliato di rivolgerci a Banca Marche e questo è quello che abbiamo fatto. Dopo un paio di incontri con il direttore della filiale, ci hanno detto che la documentazione era praticamente a posto, ma sarebbe stato preferibile che avessimo acquistato anche diverse migliaia di euro di azioni della banca. In questo modo, il mutuo sarebbe stato ulteriormente garantito e noi saremmo diventati soci, piccoli soci della banca stessa. Ci hanno lasciato intendere piuttosto chiaramente che, se avessimo comprato le azioni, l'iter per accendere il mutuo sarebbe stato decisamente più semplice e veloce. Abbiamo chiesto consiglio in giro e chiunque ci ha detto che non ci sarebbero stati problemi. Anzi, con le azioni potevamo avere qualcosa in più di interessi rispetto agli investimenti tradizionali"Invece, così non è stato... "No. Circa tre anni fa, degli amici hanno iniziato a dirci che la banca era in difficoltà. La situazione è precipitata e quando abbiamo chiesto di vendere le azioni, ci è stato detto che era impossibile perchè erano state congelate in quanto la banca era commissariata. Domenica sera, alla fine, ci siamo trovati in mano un pugno di mosche. Non abbiamo più i soldi che avevamo investito nelle azioni, su consiglio della banca, ma dobbiamo continuare a pagare un mutuo da 750 euro al mese. E di questi tempi, si tratta di una cifra veramente alta. Ci rivolgeremo a qualche associazione per cercare di riavere almeno una parte di quello che era nostro e che, senza nessuna colpa mia e della mia famiglia, oggi non abbiamo più".
Si arresta la striscia positiva della Roana CBF che in casa lascia alla School Volley Bastia il privilegio di conquistare tre punti in classifica e di dimostrare carattere in campo. Nonostante un primo set giocato e molto bene e vinto dalle maceratesi, le ospiti non si demoralizzano e nei set successivi la fanno da patrone siglando l’1 a 3 al Fontescodella.Un primo set giocato con un ritmo molto alto, con una buona pressione in battuta, un’ottima presenza a muro e tante soluzioni d’attacco, le umbre invece sembrano non essere scese in campo, fallose e poco precise chiudono il set con solo dieci punti.Ma il secondo parziale è un’altra storia, si parte punto punto solo nei primi scambi, poi la School Bastia allunga 8 a 6 al time out tecnico e le ragazze di Giganti si lasciano sopraffare dalle avversarie che non lasciano più cadere un solo pallone in campo e soprattutto, non commettono più errori diretti. La Roana CBF rimane a 15 senza reagire e Bastia, al contrario, sembra determinata a conquistare la partita. Prosegue anche nel terzo set l’atteggiamento aggressivo di Cruciani e compagne con il massimo scarto di 16 a 10, poi complice anche situazioni nervose venute a crearsi e che causano un cartellino rosso al coach umbro Sperandio, la Roana CBF inizia a recuperare punti fino ad arrivare al 20-22, poi la School Volley chiama time out e le ritornate in campo non lasciano più neanche un punto alle maceratesi.Nonostante il finale di set potesse far sperare in una reazione delle giovani ragazze della Roana CBF il quarto set inizia con una sola squadra che gioca mentre l’altra fatica a far girare gli ingranaggi, si parte con un 3 a 6 che però Lombardi e compagne riescono a ricucire fino al 10 pari poi però torna in cattedra la squadra ospite e le maceratesi non riescono più a riconcorrere e a sfoderare quel gioco che hanno dimostrato di saper fare nelle ultime partite.Prossimo incontro contro la corazzata di Moie, nella tana del lupo, sarà più difficile ritrovare certezze, ma le ragazze di Giganti non devono perdere fiducia nei loro mezzi, senza mai perdere di vista che l’obiettivo quest’anno è quello di una salvezza che sia il prima possibile in tasca e la crescita di queste giovanissime atlete.Buone notizie dai campionati provinciali, la prima e la seconda divisione vincono entrambe 3 a 0 mantenendo il primo posto in classifica in entrambi i campionati. Mentre le due under 16 perdono rispettivamente contro la Futura Tolentino e la Volley Torresi ma mostrando ottimi passi in avanti nel loro sistema di gioco.
"Da questa mattina le mie azioni di Banca Marche sono carta straccia. In una giornata hanno mandato in fumo quasi tutti i miei risparmi": il signor Mario (nome di fantasia perchè, per ovvie ragioni, ha richiesto la massima riservatezza sulla sua identità) ha 68 anni e vive in un paese vicino a Macerata. E' uno dei 40mila piccoli azionisti di Banca Marche che, dopo il decreto legge di ieri con il quale il Governo e Bankitalia hanno salvato i depositi, i conti correnti e le obbligazioni ordinarie, ha visto azzerato il valore delle sue azioni. Suona alla porta della nostra redazione e chiede di poter parlare con qualcuno. Vuole sfogarsi, vuole esternare tutta la sua rabbia, la sua delusione, la sua amarezza. "Con l'operazione di ieri, hanno scaricato le perdite sui piccoli azionisti. Avevo acquistato diverse migliaia di euro di azioni con i soldi della liquidazione, perchè mi è sempre stato consigliato di differenziare gli investimenti. Oggi quei soldi non li ho più. Mi resta qualcosa da parte che avevo investito in obbligazioni ordinarie, ma chi mi ridarà il mio denaro? Voglio che la mia storia venga conosciuta da tutti, perchè mi pare che si stia facendo passare sotto silenzio la verità su di me e sugli altri piccoli azionisti che, nel giro di una notte, hanno perso tutto. Oggi in giro non ho sentito altro che osannare l'operazione del Governo e plaudire a un qualcosa che è costato caro a tanta gente. Hanno salvato la banca? E a noi chi ci salva? Tutti i cori di osanna e di compiacimento non dicono mai che ci sono persone che hanno dovuto comunque pagare in prima persona i danni fatti da gente che se ne sta a casa con milioni di euro sul conto corrente. Dovete dirle queste cose! Dovete farle sapere. Almeno questo ce lo dovete, voi come stampa che in questi giorni non avete fatto altro che dire bravi a chi ha azzerato il valore dei nostri risparmi. Perchè dobbiamo pagare noi le speculazioni e la mala gestione che hanno contrassegnato Banca Marche negli ultimi anni? Perchè? Hanno salvato i correntisti e gli obbligazionisti, ma non hanno salvato noi piccoli azionisti, uniche vittime di questa tristissima storia. Scrivete tutto, scrivete la verità, non solo quello che viene comunicato per interessi di parte. Io non mi arrendo: valuterò tutte le possibilità perchè questa è un'ingiustizia troppo grossa da accettare".Mario se ne va, dimenticando l'ombrello che aveva portato con sè. Quando tornerà a riprenderlo rileggerà la storia sua che è anche quella di un piccolo universo di 40mila persone che in una notte hanno visto andare in fumo, non certo per loro colpa, parte dei risparmi e che non vuole rassegnarsi e dichiara di voler lottare per ottenere giustizia.[widgets_on_pages id=2]
Il Consiglio dei Ministri convocato per questo pomeriggio alle 17.30 sancirà definitivamente il salvataggio di Banca Marche. Insieme agli altri tre istituti i credito commissariati, BancaEtruria, Cassa di risparmio di Ferrara e CariChieti, Banca Marche si prepara a ricevere una somma che potrebbe arrivare fino a tre miliardi di euro da Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi Banca che, grazie all'intervento decisivo del Governo, renderanno possibile un salvataggio immediato che fino a qualche giorno fa non era pensabile. L'accelerazione del Governo, determinante in una fase di stallo pericolosa (dovuta anche allo stop dell'Europa ai cosiddetti aiuti di Stato), è stata indispensabile per trovare una soluzione prima dell'arrivo del 31 dicembre e dell'introduzione del famigerato bail-in, per via del quale sarebbero stati chiamati in causa nel risanamento delle banche disastrate anche i correntisti con oltre 100mila euro di giacenza.In queste ore il Ministero del Tesoro è al lavoro per trovare la soluzione ottimale e il meccanismo di intervento ideale, ma il risultato dovrebbero essere alcuni decreti attuativi di raccordo con la normativa comunitaria, di cui sempre oggi è atteso il benestare al salvataggio. Per aggirare lo stop posto dall'Europa agli aiuti di Stato, tutto avverrà infatti attraverso il neonato «Fondo di risoluzione», cui partecipano i 155 istituti dell'universo Abi. L'onere complessivo sui bilanci 2015 dell'industria bancaria si attesterà quindi a 2-2,5 miliardi. Vista l'impossibilità di attendere i tempi di un incasso così frazionato, Intesa, Unicredit e Ubi inietterebbero però subito denaro nel fondo con un prestito ponte suddiviso in due tranche, una a breve termine (3 mesi) e una a medio-lungo. L'importo potrebbe toccare i 3 miliardi, così da assicurare oltre ai 2,5 miliardi di oneri anche una dose di liquidità.Così, già da domani, Banca Marche e gli altri tre istituti in difficoltà avranno al timone dei nuovi commissari nominati dall'Autorità di risoluzione. Il loro lavoro sarà quello di trovare degli acquirenti, smaltire i crediti deteriorati e restituire i soldi a Intesa, Unicredit e Ubi. Un percorso che, alla fine, andrà probabilmente a costare più dell'intervento del fondo interbancario di tutela dei depositi. Sempre in attesa che chi ha causato tutto questo, facendo passare inevitabili momenti di preoccupazione ai risparmiatori, sia chiamato a rispondere e, magari una volta tanto, anche a restituire in solido il frutto di anni di malagestione.
Non in mio nome, not in my name. Il grido della comunità musulmana maceratese è chiaro: "Siamo italiani, siamo musulmani, siamo uomini, siamo gente di pace". Questa mattina, in piazza Vittorio Veneto a Macerata, si è tenuta la manifestazione voluta dalla comunità islamica contro il terrorismo. L’imam Mohammed Tarakji ha chiamato a raccolta i fedeli musulmani, invitando tutti i cittadini, di qualunque credo e nazionalità, a manifestare la loro distanza dal terrorismo che all’Islam dice di ispirarsi, dall’Isis e dalle carneficine, non ultima, purtroppo, quella di Parigi "Perché siamo fratelli – dice l’imam –, siamo un’unica cosa. Condanniamo tutti insieme il terrorismo".Bambini musulmani col tricolore in mano, cartelli e striscioni con versetti di pace, volti distesi e un'unica certezza: "Siamo italiani, siamo musulmani, siamo uomini, siamo gente di pace. Noi non conosciamo i criminali che spargono il sangue di innocenti, non frequentano i nostri luoghi di preghiera. L’Isis non ci rappresenta, mai un musulmano deve cedere all’orrore della violenza, sono criminali e ogni attacco ad un cittadino europeo è un attacco a noi. Anche noi abbiamo figli e famiglia qui a Macerata".(FOTO GUIDO PICCHIO)
E' scomparsa all'età di 72 anni Carla Amadio, fino a settembre 2013 docente ordinario di Filosofia politica presso il dipartimento di Scienze politiche della comunicazione e delle relazioni internazionali. Nel 1988 era stata nominata all’Università di Macerata. Ha compiuto lunghi soggiorni di studi in Germania. È stata membro della Fichte Gesellschaft. Si è occupata della filosofia politica contemporanea francese, in particolare del pensiero di Jacques Derrida.Nel 1997, fu coinvolta nell'inchiesta sull'omicidio di Marta Russo avvenuto all'interno della Città universitaria della Sapienza di Roma. Infatti, il marito, professor Bruno Romano, direttore dell'Istituto di Filosofia del diritto, venne arrestato con l'accusa di aver depistato le indagini. All'epoca la professoressa Amadio, già docente di Filosofia politica a Macerata, difese con forza il marito, anche perchè le accuse degli inquirenti si basavano su una sua telefonata. "Si basano su una mia telefonata a un collega che insegna a Napoli e che mi chiedeva informazioni sulla vicenda. Io gli raccontai notizie lette sulle cronache e che mio marito aveva sentito dai giornalisti che lo assediavano" dichiarò all'epoca.
A poche ore dall'attentato di Parigi, sono circolate in rete le immagini di un convoglio che trasportava carri armati lungo la linea ferroviaria Adriatica. Le foto, pubblicate da diversi utenti e subito diventate virali, hanno inevitabilmente scosso il popolo del web, creando paure, teorie e sospetti.Visti i recenti fatti di Parigi, qualcuno ha ipotizzato particolari manovre militari legate all'allarme terrorismo. Ufficialmente si sarebbe trattato di un normale spostamento di una dozzina di carri armati Ariete dell'Esercito Italiano, trasportati da una caserma ad un'altra."Probabilmente si tratta di allarmi ingiustificati, ma in un contesto come questo credo sia opportuno un chiarimento del ministro della Difesa sul convoglio di carri armati, transitato lungo la linea ferroviaria adriatica il 16 novembre scorso". Lo ha affermato l’on. Lara Ricciatti di Sinistra Italiana, che ha depositato questa mattina una interrogazione parlamentare in merito alla notizia circolata sui social network nelle scorse ore, dell’avvistamento di numerosi carri armati trasportati via treno lungo le Marche."Un clima di apprensione comprensibile dopo gli eventi di Parigi, che porta molti cittadini a chiedersi cosa stia realmente accadendo, anche a seguito degli annunci di possibili interventi militari - ha continuato l'onorevole - E’ necessario chiarire questi dubbi ed evitare la diffusione di informazioni allarmanti o poco chiare. Per questo ritengo utile un chiarimento ufficiale del vertice della Difesa, al fine di tranquillizzare i cittadini sull’episodio".
Conducono nel Lazio e in Umbria le indagini dei Carabinieri di Camerino avviate a seguito della preoccupante serie di furti messa a segno nel territorio dell'Alto Maceratese. È stata rinvenuta tra Guidonia e Tivoli, infatti, l'Audi A6 utilizzata da tre malviventi per compiere un furto in una abitazione di Vallicelle, popoloso quartiere periferico della cittá ducale. La lussuosa auto, lo ricordiamo, era stata intercettata dai Carabinieri e inseguita per alcuni chilometri da una pattuglia durante un servizio di controllo. A bordo vi erano tre uomini, che però sono riusciti a fuggire. Dagli accertamenti sulla targa i Carabinieri erano tuttavia riusciti a scoprire che risultava rubata ad Arezzo. Il proprietario, a seguito del ritrovamento, è stato avvisato, ma non potrá riavere il veicolo fino quando non saranno ultimati i rilevamenti necessari. Altre due auto rubate a Camerino negli stessi giorni sono state ritrovate (e giá restituite ai legittimi proprietari) ad Amelia e a Scopoli. Ad agire, con tutta probabilitá, sono state bande di professionisti in contatto tra loro.
Aggredito e colpito dal volto da un uomo, Ivo Costamagna, presidente del consiglio comunale di Civitanova, ha esternato il suo pensiero sulla vicenda con un post sul proprio profilo Facebook dove, fra l'altro, in tantissimi hanno voluto esprimergli solidarietà e vicinanza."Nella giornata di sabato 14 novembre" scrive Costamagna "ho subito un'aggressione mentre ero appena risalito a bordo della mia auto. Sono stato colpito al volto di un uomo, sono stato oggetto di sputi e ripetuti insulti, oltre che minacce rivolte a me e ai miei più stretti familiari.L'aggressione fisica, con le ore trascorse al pronto soccorso per accertamenti, antitetanica ed altri esami, il dolore alla testa per il colpo subito, passa in secondo piano. Ancor più dolorosa è la violenza morale, a me, ma più in generale verso la comunità civile. Mai in tanti anni di vita pubblica mi era capitata l'umiliazione di subire sputi in faccia, improperi di ogni genere, sentirmi dare del ladro e del farabutto, io che ho combattuto una vita per il valore dell'onestà e per dimostrare di essere un uomo ed un politico onesto. Un episodio simile non si può derubricare a gesto di uno sconsiderato, a maggior ragione dal momento che il soggetto responsabile di tali azioni è noto per le sue posizioni di estrema destra. Quando si semina odio, qualche testa calda pronta a raccogliere quell'odio si trova sempre. Faccio riferimento, ultimo tra i tanti episodi, agli indegni manifesti in cui il sindaco Corvatta e il vicesindaco Silenzi vengono invitati a dimettersi perché interessati da un'indagine che rappresenta un atto dovuto nel momento in cui una Procura viene raggiunta da esposti. Non pensavo mai di poter sentire minacce come 'spezzo le gambe a tuo figlio'. Credevo e speravo che un lessico e comportamenti del genere appartenessero ad un'altra epoca storica, e per questo vale la pena di riaffermare che il fascismo è un crimine, non un'opinione”.Da parte del sindaco Tommaso Claudio Corvatta, un messaggio di “piena solidarietà ad Ivo, alla persona ed alla carica istituzionale, per l'aggressione subita. L'accaduto non si può ricondurre semplicemente all'azione di una persona alterata. E' inevitabile, lo dico senza vittimismi ma con fermezza, interrogarsi sul legame tra episodi di questo genere e l'abitudine ormai consolidata al linciaggio a cui viene sottoposto chi affronta la gestione della cosa pubblica”.
Tocca sempre più da vicino anche le nostre terre la tragedia di Parigi di venerdì scorso. Una donna di origine romene, Nicoleta Pop, da 15 anni residente in provincia di Macerata dove ha aperto l’agriturismo Il Casolare a San Ginesio, nell’attentato ha perso la sorella e il cognato. La coppia viveva a Parigi da anni: lui, Calciu Ciprian, 32 anni, libero professionista, lei Lacrimioara Mariana Pop, 29 anni. Stavano festeggiando il loro anniversario di matrimonio al ristorante. Lasciano due figli, una di 11 anni e uno di 1 anno e mezzo, che non hanno più risorse e probabilmente dovranno fare ritorno in Romania. Toccanti e sentite le parole che Nicoleta ha scritto sul suo profilo Facebook, dettate dal dolore e dalla rabbia: “Buoni finchè non tocca a noi, perché noi non saremo mai capaci di fare una cosa così, ma loro non sono buoni, perché siamo tutti buoni fino a che non tocca a noi...”. La telefonata con cui venerdì notte è stata avvertita della tragedia l’ha sconvolta e ora è pronta per partire per Parigi dove dovrà sottoporsi allo strazio del riconoscimento ufficiale delle salme. Insieme a lei, probabilmente, partirà anche il fratello, anche lui residente da anni a San Ginesio. Dal sindaco di San Ginesio Mario Scagnetti e da tutta l’amministrazione comunale le è stato inviato un messaggio di solidarietà, mentre in paese è stato proclamato il lutto cittadino. A conferma che questa ennesima, vigliacca tragedia è molto più vicina a noi di quanto si pensi.
Compleanno speciale per Luca Cesini che taglia il traguardo dei 50 anni.Sposato con Milena Budassi, ha due figli, Andrea e Alessia. Operaio alla Poltrona Frau dal 1987 , fa parte della Rsu dal 1990. Ex consigliere comunale del Pd, oggi è consigliere del centro socio-culturale Piazza Santa Teresa e accompagnatore della Energy Splash.I colleghi, gli amici e i familiari hanno deciso di festeggiare il suo 50esimo compleanno dedicandogli una pagina di giornale che hanno stampato a colori e resterà come ricordo in una cornice.Secondo regalo, una maglia originale della sua squadra del cuore, la Juventus col suo cognome e il numero 50.A Luca Cesini i migliori auguri anche dalla redazione di Picchio News.
A volte ritornano... e non è certamente un piacere. Dopo il furto messo a segno lo scorso 29 ottobre, i ladri sono tornati a colpire la notte scorsa il ristorante Medeaterraneo sul lungomare Piermanni a Civitanova. I malviventi si sono introdotti scassinando una porta laterale che entra nella cucina del locale, in quanto non sono riusciti ad entrare dall'ingresso principale: dopo la precedente disavventura, infatti, il titolare aveva puntellato la porta. Ma non è bastato. Così come la volta scorsa, una volta dentro hanno rovistato ovunque, mettendo a soqquadro il locale fino a trovare all’interno del registratore di cassa meno di quaranta euro lasciati come fondo cassa. Ma non basta. Non paghi e evidentemente anche piuttosto ghiotti, hanno fatto uno spuntino con i gelati, sporcando tutta la cucina e creando non pochi disagi alla riapertura del locale. Anche stavolta il blitz dei malviventi è stato interamente ripreso dalle telecamere di videosorveglianza interne del ristorante e ora sono al vaglio degli inquirenti.
Il Comune di Colmurano è stato "visitato" la notte scorsa dai ladri. L’entità dei danni è in corso di accertamento. Probabilmente più individui, sono entrati dal portone della sala consiliare che si trova nella piazzetta di San Rocco. Hanno provato a scardinare una cassaforte, con scarso successo.L’ufficio che ha subito maggiori danni è quello della polizia municipale, dove sono riusciti a forzare un armadio blindato.Sono usciti dalla porta della sede della Pro Loco, probabilmente perché rimane più isolata, o forse perché infastiditi dall'arrivo di qualcuno.Sul posto, per i rilievi sono intervenuti i carabinieri di Urbisaglia.
E' scomparso improvvisamente questo pomeriggio l'avvocato Massimo Olivelli. Figura molto nota e stimata, l'avvocato Olivelli aveva 76 anni e da qualche anno viveva a Montecosaro. Lascia tre figli. Da quanto si è appreso, dopo aver pranzato si è sdraiato sul letto per riposare e non si è più svegliato. L'avvocato Massimo Olivelli è nato a Macerata nel 1939. Laureato in giurisprudenza e iscritto all'Albo degli Avvocati di Macerata dal 1971, ha maturato varie esperienze in campo bancario, ricoprendo anche il ruolo di vicepresidente della Banca Popolare di Ancona. Fra le tantissime esperienze professionali, è stato anche Pretore Onorario presso il Tribunale di Civitanova Marche.I funerali si svolgeranno domenica alle 14.30 nella chiesa di San Lorenzo a Montecosaro.
Un'altra settimana di speranza per Stefania Raimondi e per la sua famiglia. Lo sfratto, infatti, è stato prorogato di una settimana. Oggi alle 12, nella casa in cui vivono Stefania, il marito e la figlia di 16 anni, si sono presentati il proprietario dell'immobile, insieme al suo avvocato e all'ufficiale giudiziario. Insieme alla famiglia della donna c'erano, invece, alcuni esponenti di Casa Pound che stanno seguendo fin dal principio l'evoluzione della vicenda. E proprio il proprietario della casa si è mostrato comprensivo, concedendo alla famiglia la proroga di una settimana prima di procedere allo sfratto esecutivo. Al momento per loro non è stata trovata nessun'altra sistemazione, anche se si sta trattando per un'altra sistemzione e per provvedere all'eventuale trasloco. Caustico il commento di Stefano Giunta di Casa Pound sul suo profilo Facebook: "É surreale che in una città di 45mila abitanti, in cui la voce del bilancio comunale relativa ai servizi sociali ammonta a 9 (NOVE) milioni di euro, si debba lottare per ottenere ciò che spetterebbe di diritto a una famiglia italiana che da decenni e generazioni ha pagato tasse e contributi".