“In piena crisi da Covid-19 l’Amministrazione Comunale di Macerata, con i soldi del bilancio, pagherà spese legali anziché le misure di aiuto per i cittadini. Sborserà infatti una cifra pari a 700 volte lo stipendio di un operaio e 3 volte le centinaia di migliaia di euro ricevuti dal governo per i buoni spesa dell’emergenza per risarcire l’impresa che avrebbe dovuto costruire la bretella di via Trento. E sarà solo la prima rata perché, in totale dovrà risarcire 2.874.633 cui vanno aggiunti i soldi per la parcella degli avvocati che difendono Carancini nel procedimento penale per diffamazione: aveva dichiarato in una intervista che l’amministratore della società con il ricorso voleva spillare soldi ai maceratesi per interessi personali”.
Andrea Marchiori annuncia battaglia per domani, mercoledì 15 aprile, quando in consiglio comunale si discuterà l’adeguamento di bilancio imposto alla giunta dai rilievi dei Revisori e della Corte dei Conti.
“Una commedia dell’assurdo con i maceratesi che pagano un biglietto carissimo– spiega Marchiori – L’amministrazione ha considerato la bretella di via Trento talmente indispensabile da entrare in società con il costruttore, poi però ci ha rinunciato. L’impresa, contratto alla mano, ha fatto ricorso e, naturalmente, lo ha vinto. Adesso che bisogna pagare dove cercano i soldi i bravi amministratori maceratesi? Non certo nelle tasche del sindaco, dell’assessore ai lavori pubblici Ricotta o dei consiglieri di maggioranza che hanno fatto un errore dopo l’altro in questa vicenda. Li tolgono ai maceratesi che ce li avevano sotto forma di indennizzo assicurativo per i danni dal terremoto e che, con questa crisi, avrebbero potuto essere utilizzati per aiuti alla popolazioneci troveremo senza soldi per aggiustare gli edifici pubblici danneggiati come il Convitto e pure senza soldi che si sarebbero potuti usare per abbassare le tasse comunali, ridurre il costo dei servizi o aiutare famiglie, piccoli artigiani e commercianti. E pagheremo pure gli avvocati a Carancini che, come al solito, ha provato a buttarla in caciara rimediando, stavolta, una bella querela”.
Il Sindaco Noemi Tartabini, a distanza di una settimana dalla lettera ufficiale inviata a Luca Ceriscioli, torna a sollecitare con urgenza l’intervento del Presidente della Regione Marche chiedendo “più rispetto e considerazione per i Sindaci che stanno a fronteggiare l'epidemia sui propri territori di competenza, fornendo loro informazioni complete ed adeguate”. La mancanza di una risposta mentre l’emergenza non accenna a cedere, fa ritornare alla carica il primo cittadino potentino. Nel documento inviato al Governatore Ceriscioli si fa riferimento alla piattaforma regionale Cohesion a cui i Sindaci attingono giornalmente i dati sull'andamento dell'epidemia. Dati che andrebbero integrati aggiungendo, per completezza di informazione, i numeri e i nominativi dei residenti o domiciliati sul territorio comunale positivi al Covid-19 che stanno trascorrendo il periodo di isolamento presso le proprie abitazioni, presso ospedali o presso strutture residenziali, come ad esempio il Santo Stefano, e coloro che sono deceduti a causa del coronavirus. "Con la consapevolezza - sottolinea il Sindaco Tartabini - che non può e non deve essere disattesa alcuna garanzia a tutela della riservatezza e della dignità delle persone colpite dalla malattia, credo che il Sindaco debba essere portato a conoscenza di quale sia la situazione reale dell'andamento del contagio sul territorio che rappresenta affinchè possa essere messo nelle condizioni di svolgere al meglio il ruolo di Autorità Sanitaria Locale oltre a quella di sostegno e supporto della popolazione. Non è possibile - aggiunge la Tartabini rivolgendosi al Governatore della Regione - che un Sindaco venga a sapere dalla stampa i decessi per Covid-19 di suoi concittadini perché non c’è un coordinamento sul passaggio delle informazioni. Vi è forte preoccupazione, inoltre, per la struttura di riabilitazione del Santo Stefano di Porto Potenza Picena che ospita pazienti vulnerabili e dove lavorano centinaia di persone, molte delle quali residenti proprio nel Comune che rappresento. Una preoccupazione evidenziata anche ai vertici dell’Asur e dello stesso Santo Stefano già dal mese di marzo".
Chiusi per inagibilità, aperti per vocazione. È questo lo slogan creato dai musei di Camerino dopo il sisma del 2016, che ne aveva reso non fruibili le strutture. Uno slogan che, ora, può purtroppo accomunare tutti i musei italiani, a causa delle misure restrittive che ne hanno determinato la chiusura per agevolare il contenimento del contagio da Covid19. Ecco, dunque, che molte realtà più o meno vicine hanno fatto riferimento proprio a Camerino per capire come si può “essere aperti pur stando chiusi”. Un’esperienza, quella dei Musei di Camerino, maturata con il sisma e che, ora, è esempio per molti. “Un'esperienza che porta a una visione territoriale – spiega l’assessore alla cultura, Giovanna Sartori - è importante fare rete. Se c'è una cosa di cui sono ancora più convinta, anche dopo la grande emergenza che stiamo vivendo, è che la cultura e il turismo possano e debbano essere un punto di ripartenza fondamentale”.
“Sono diverse le iniziative e le idee progettuali portate avanti in questi anni - dice la dottoressa Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni civiche e direttrice del museo arcidiocesano - e che hanno permesso di dimostrare quanto sia possibile “non fermarsi”, poiché il museo non è solo un susseguirsi di sale espositive, un posto in cui conservare e mettere in bella mostra tele e sculture. È possibile - continua - perché non è solo un contenitore di opere d’arte, ma è esso stesso un contenuto d’arte e soprattutto di storie. È un luogo vero, dotato di una propria identità. Perché i musei non solo custodiscono capolavori, ma ci raccontano esperienze e, spesso, sempre più spesso, sono essi stessi parte della storia”. La storia che i musei di Camerino raccontano anche quest’anno, dopo il progetto “Dalla polvere alla luce”, è stata premiata dalla Regione Marche, che ha approvato e finanziato ben tre progetti. Il primo, la bellezza ritrovata, in occasione del ritorno del ritratto di Giulia da Varano, l'altro di carattere espositivo, con una mostra che si svolgerà in autunno (Coronavirus permettendo) e che, senza svelare troppo, muoverà proprio dal prezioso ritorno del ritratto di Giulia da Varano, e l’altro di natura gestionale e organizzativa. Si tratta, infatti, di un progetto di aggregazione tra le strutture museali cittadine, Pinacoteca e Museo Civici, Museo Arcidiocesano “G. Boccanera” e Sistema museale d’Ateneo che, nello specifico, è finalizzato a incrementare e migliorare la soglia di efficienza finanziario-gestionale delle strutture e l’ottimizzazione nell’erogazione dei servizi della rete dei musei, attraverso una serie di iniziative mirate che vanno dal marketing alla didattica, passando, ovviamente, per l’individuazione di orari e aperture che garantiscano una sempre migliore fruibilità.
“I musei cittadini – prosegue l’assessore Giovanna Sartori - sono riusciti a stare in piedi, ma, ora, cominciano a camminare in maniera più spedita grazie anche a una gestione in sinergia tra Comune, Arcidiocesi e Ateneo".
Proprio da questa sinergia, inoltre, si sviluppa l’ambizioso, ma già avviato, progetto di procedere contemporaneamente alla ricostruzione del Rettorato, del Duomo e del Palazzo Arcivescovile. “Quest’ultimo – ha ribadito l’arcivescovo di Camerino, Francesco Massara - è già in fase progettuale e, quindi, da deposito delle opere dei due musei cittadini civico e diocesano, potrà essere futura sede museale. È chiaro, infatti, che nessuno dei tesori di Camerino o che hanno trovato custodia a Camerino dopo il sisma, almeno per quanto riguarda quelli arcidiocesani, sarà mai trasferito in luogo diverso. L’arte è identità e l’identità non prescinde dalle radici. Radici che, però, possono essere messe ulteriormente in rete. E’ opportuno lavorare, quindi, verso quello che è a tutti gli effetti un mio sogno e una opportunità per l’intera area del cratere, ossia mettere a sistema una rete museale che comprenda tutte le strutture espositive di Camerino, San Severino Marche, Castelraimondo con il Castello di Lanciano e Matelica con il Museo Piersanti, in modo da far ammirare ad un pubblico sempre più vasto i tesori che custodiamo da secoli su queste terre”. Una precisazione, questa, che mette definitivamente fine alle paure, infondate, di quanti hanno accolto la bella e importante notizia della realizzazione del nuovo Museo di San Severino Marche (dove saranno custodite le opere di San Severino e delle strutture arcidiocesane del territorio settempedano) come una minaccia per le opere d’arte di Camerino e del suo territorio.
La Giunta regionale ha stabilito di assegnare importanti risorse finanziarie al Terzo settore per affrontare immediatamente le criticità acuite dall’emergenza Coronavirus e preparare la ripresa sociale e civile per un progressivo ritorno alla normalità.
Lo prevede la delibera di adesione all’Accordo di programma 2019 Stato-Regione Marche per il sostegno allo svolgimento di attività di interesse generale da parte delle Organizzazioni di volontariato e delle Associazioni di promozione sociale e l’approvazione delle Linee guida per la definizione del piano operativo, adottata dalla Giunta, riunita questa mattina, su proposta dell’assessore al Bilancio e Volontariato Fabrizio Cesetti.
“Le risorse finanziarie stanziate dalla Regione Marche ammontano a un milione e trecento mila euro complessivamente e al progetto 'Terzo settore in rete per l’emergenza COVID19' sono state assegnate 800.000 euro – spiega Cesetti - e saranno destinate a quelle Organizzazioni di Volontariato e Associazioni di Promozione Sociale che vorranno aggregarsi in una unica compagine, per realizzare su tutto il territorio regionale le azioni progettuali. Un intervento necessario per affrontare immediatamente serie problematiche come il contrasto alla povertà estrema, interventi domiciliari di supporto alle fasce deboli, compresa la consegna di pasti e medicine a domicilio e supporto a distanza per situazioni di disagio causato, o acuito, dall’emergenza epidemiologica”.
"Si confida peraltro - aggiunge l’assessore - che queste organizzazioni, con la loro pervasività nel tessuto civile della nostra regione possano intercettare altri soggetti tra imprenditori, imprese sociali, fondazioni, che apportino ulteriore valore aggiunto al progetto, sia in termini finanziari, sia in termini di concrete azioni che possano integrarsi in esso".
La Regione Marche ha concertato con il Forum del Terzo settore (art 11 della LR n. 32/2014) l’utilizzo delle risorse assegnate alla Regione con D.M. 166 del 12 /11/2019 per la realizzazione del programma di interventi diretti a sostenere lo svolgimento a livello locale delle attività di interesse generale, di cui all’articolo 5 del codice del terzo settore, da parte delle Organizzazioni di Volontariato (OdV) e delle Associazioni di Promozione Sociale (APS).
Al Covid-Hospital di Civitanova Marche, dove era ricoverato, si è spento a 79 anni il castelraimondese Giulio Borri. Si tratta del quinto ospite della casa di ospitalità del comune di Castelraimondo stroncato dal coronavirus.
La sua scomparsa arriva, putroppo, due giorni più tardi quella della Sig.ra Eva Pallotti, di 89 anni, di Matelica, deceduta presso il Covid Hospital di Civitanova Marche e la Sig.ra Maria Gazzella, di 85 anni, di Camerino, deceduta presso il Covid Hospital di Camerino.
La situazione, all'interno della struttura, è tenuta costantemente sotto controllo dalle autorità.
Attraverso l'aggiornamento odierno dei dati, il Comune ha fatto sapere di un ulteriore caso di positività nella casa di ospitalità: il bilancio complessivo, in tutto il territorio comunale, è di 29 soggetti positivi e 8 persone in isolamento domiciliare.
"Alle famiglie delle vittime vanno le condoglianze più sentite da parte della comunità cittadina di Castelraimondo" ha sottolineato l'amministrazione comunale in una nota.
Prosegue l’impegno del sindaco Alessandro Gentilucci nei confronti della comunità di Pieve Torina sul fronte anti covid 19. Dopo l’attivazione di servizi a sostegno delle fasce più deboli, la distribuzione di mascherine, la disinfestazione delle strade ed altre misure di sanificazione e prevenzione sanitaria adottate grazie anche alla collaborazione con il dottor Franco Cencetti, Gentilucci si appresta a rendere possibile l’effettuazione di test sierologici per circa l’8% della popolazione del suo comune, almeno in questa prima fase.
“Si tratta di un percorso attivato in via sperimentale in poche altre realtà comunali oltre Pieve Torina, e non solo nelle Marche” chiarisce Gentilucci. “Ho ritenuto opportuno, d’accordo con il dottor Cencetti, fornire questa ulteriore opportunità alla cittadinanza per monitorare al meglio la situazione e l’eventuale diffusione del contagio. Voglio che sia chiaro che, nonostante continuiamo a vivere una condizione di marginalità sotto tanti punti di vista, non molleremo di un centimetro per attestare il nostro desiderio di resilienza. Siamo gente tenace, che ha resistito al terremoto e resisterà al virus, ma ogni cosa che può essere fatta per aiutarci in queste battaglie la porteremo avanti con determinazione”.
I test sierologici sono stati affidati al medico di medicina generale, Franco Cencetti appunto, con cui è stato stilato un preciso protocollo. “A lui abbiamo affidato la gestione dei test che hanno un valore indicativo – prosegue il sindaco – ma che possono aiutarci a leggere meglio il quadro epidemiologico della nostra comunità che, al momento, non presenta situazioni di particolare criticità”.
Gli sms partiti in automatico dagli uffici, quali promemoria nei casi di mancato pagamento delle quote dovute per i pasti consumati almeno due settimane prima della chiusura delle scuole, sono partiti di default dal programma che doveva essere disattivato. Si tratta di un promemoria senza conseguenze né sanzioni che, purtroppo, in questo periodo di emergenza, era semplicemente ancora attivo. Ai molti genitori che hanno già nei giorni scorsi chiesto chiarimenti è stato tranquillamente già risposto di non preoccuparsi perché, come annunciato dal Sindaco sin primo giorno di emergenza sanitaria, tutte le bollette e i pagamenti sono stati immediatamente sospesi.
"Ci dispiace per questo disguido. L'invio automatico è stato sospeso dagli uffici che hanno prontamente chiarito a tutti i genitori che li hanno chiamati che non vi sono sanzioni né sono partite, come sarebbe avvenuto ordinariamente, le raccomandate di sollecito pagamenti per chi ha accumulato pasti da pagare quando il servizio era ancora in funzione. Comunque, non intendiamo invitare le famiglie ad uscire per questo motivo e oltre tutto abbiamo come amministrazione sospeso quanto di nostra pertinenza come pagamenti proprio per sostenerle in questo momento difficilissimo.L'amministrazione sostiene i cittadini in ogni modo, garantendo interventi per aiutare chi è in difficoltà.
In questo periodo sia come SEF che per il sociale siamo stati occupati su molti fronti: l'attivazione dell'assistenza scolastica da remoto per i ragazzi disabili, la collaborazione costante con gli istituti comprensivi che ha consentito l'erogazione da parte degli stessi di diversi servizi agli studenti, il potenziamento dei pacchi alimentari e l'attivazione di pacchi a nuove famiglie, il progetto straordinario con l'Ant per i malati oncologici, la prosecuzione in forme straordinarie di servizi storici o di nuovi servizi di emergenza nel sociale e ultimo ma non ultimo la volontà di annullare eventi e manifestazioni per la costituzione di un fondo di Euro 1.100.000 circa a sostegno di imprese e famiglie". Commenta l'assessore Capponi.
“La nostra provincia non ha bisogno di un ospedale unico, ma ha bisogno di ospedali, che sono i luoghi dove le persone dovrebbero essere curate. La questione dell’ospedale unico è questione politica, la tratti chi in questa emergenza non ha evidentemente altro da fare. Si lasci la scelta ai rappresentanti del territorio, che sono i sindaci, e si convochi la Conferenza di questi che da tempo non si riunisce più”.
Così il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, su di un argomento, quello della creazione di un ospedale unico provinciale alla Pieve, che negli ultimi giorni ha registrato la presa di posizione anche da parte di altri primi cittadini.
“Ho atteso giorni e giorni prima di intervenire - precisa il sindaco Piermattei, che prosegue - Sono perfettamente in linea con chi dice che non ha senso che il progetto dell’ospedale provinciale vada avanti perché si tratta solo di un progetto assurdo vista la situazione e che, sicuramente, non rappresenta la priorità almeno fino a che continueremo a vivere l’emergenza Coronavirus. La sanità, anche in provincia di Macerata, va ridisegnata completamente perché sono cambiate le situazioni. Va riconvocata, come detto, la Conferenza dei sindaci e sto già provvedendo in questa direzione. Sulla gestione della sanità vedo molta approssimazione e una gran confusione: la Regione Marche si è dimenticata addirittura dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio” in ben due Delibere con le quali ha tentato di mettere mano a un Piano per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Se piani e strategie nascono già zoppi figuriamoci quanto poco lontano possono andare - prosegue ancora il sindaco di San Severino Marche - Questi sono argomenti di vitale importanza per le nostre comunità e i sindaci, in qualità di rappresentanti del territorio, dovrebbero essere i primi ad essere ascoltati e informati. Visto che la sanità è a capo della Regione faccio appello a questa perché parta da qui per una discussione seria prima di prendere altre decisioni. Quanto agli ospedali continuo a dire: mettiamo a posto quelli che già ci sono e non creiamo nuove strutture che non servirebbero a nulla. Al massimo possono servire a far contento qualche politico, di certo non a curare i malati. Non sono nemmeno d’accordo con chi dice che se ci fosse stata una simile struttura avremo potuto reagire più tempestivamente. Sono cose ripetute da chi non sa che oggi ci sono persone costrette a farsi un’ora di macchina per arrivare al più vicino Pronto soccorso. Figurarsi poi cosa sarebbe successo riguardo proprio ai tempi: qui finirà l’emergenza e un Covid-Hospital unico ancora non ci sarà! Nel frattempo la gente non sa neanche dove deve andare a curarsi. Se non ci fossero ospedali come quello di San Severino Marche che, pur dimenticato dalla Regione, continua a fare la sua parte con personale che è veramente straordinario e che sta lavorando ben al di sopra delle proprie forze e non in sicurezza, in questo caos generale i cittadini potrebbero anche morire. La politica pensa ai propri interessi. A chi ragiona in questo modo dico di stare più vicino alla gente - conclude il sindaco Piermattei - Dico, cioè, di preoccuparsi dei malati veri e non di stare a pensare a quelli immaginari”.
ll Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 5426 casi positivi al coronavirus sui 21.949 tamponi effettuati nella Regione Marche. Sono 2195 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1629 in provincia di Ancona, 837 in provincia di Macerata (3 in più di ieri), 363 in provincia di Fermo, 254 in provincia di Ascoli Piceno, 144 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti è in costante aumento: si è, infatti, passati da 1588 A 1603 (+25). Un aumento che si conferma superiore rispetto a quello dei nuovi casi nelle ultime 24 ore .
Torna a scendere il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dai 1066 di ieri ai 1043 di oggi). Diminuisce ancora, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (da 108 a 106): 18 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (9 a Civitanova Marche, 9 a Camerino).
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
Con profondo dispiacere, la Maceratese comunica che le edizioni 2020 dei tornei di calcio giovanile Velox e Cleti non si faranno.
Le due prestigiose manifestazioni (il regionale Velox per le categorie Allievi e Giovanissimi, l’interregionale Cleti per Esordienti) sono purtroppo annullate, valutata la persistente e critica situazione sanitaria italiana causata dai contagi di covid-19. Mai era accaduto prima in 43 anni di Velox e 35 di Cleti.
Nonostante la situazione complicata e gli scenari futuri poco chiari, decine erano state comunque le adesioni alle due kermesse (furono 92 le squadre partecipanti in totale un anno fa) e la Maceratese aveva deciso di prorogare la scadenza proprio auspicando un miglioramento del contesto locale e nazionale, ma adesso è evidente che da metà maggio a fine giugno, il periodo di svolgimento, non ci sarebbero state le condizioni per far disputare i tornei nel modo migliore. Soprattutto garantire la massima sicurezza per tutti.
Marcello Temperi, il responsabile organizzativo dei due tornei, spiega la scelta: “Una decisione dolorosa, tanto sofferta ma inevitabile. Vero che dal 4 maggio il mondo dello sport potrebbe riprendere ad esempio ad allenarsi, ma non sappiamo se ci saranno limitazioni negli spostamenti fuori città o provincia. E ancora come potremmo garantire il distanziamento ad esempio negli spogliatoi? I problemi organizzativo - sportivi li avremmo superati ma la salute è tutto, viene prima di qualunque cosa e qualunque evento. A malincuore, diamo l’arrivederci al prossimo anno”.
Una fila interminabile e per giunta sotto la pioggia.
Questa è la disagevole situazione che si sono trovati ad affrontare questa mattina molti cittadini maceratesi che hanno tentanto di recarsi agli Uffici Postali di Via Antonio Gramsci in pieno centro storico.
Usufruire di un servizio essenziale come quello delle poste a Macerata sembra esser diventata un vera e propria impresa, come segnalato da diversi cittadini, che oggi hanno dovuto sopportare delle file di più di mezz'ora con tanti di loro che ,constatata l'impossibilità di accedere agli sportelli per compiere delle semplici operazioni, hanno preferito rinunciare e fare marcia indietro.
Il malcontento dei maceratesi presenti nella fila si è ulteriormente accentuato in quanto per raggiungere l'ufficio postale, che tra l'altro è l'unico aperto nel comune di Macerata, è ancora obbligatorio parcheggiare fuori le mura e fare una lunga scarpinata, per poi trovarsi davanti ad una catena umana lunga almeno 50 metri, senza considerare l'esposizione a tutti i rischi inerenti al contagio da Covid-19.
Tenere il semaforo di via Don Minzoni attivo continua a creare non pochi problemi a chi deve recarsi alle Poste ma a quanto pare l'Amministrazione Comunale sembra non rendersi conto del disagio dei cittadini che anche oggi hanno dovuto fare i conti non solo con una lunga fila ma anche con il menefreghismo del Sindaco.
ll ds Giuseppe Cormio della Lube Volley Civitanova ha rilasciato importanti dichiarazioni in merito alla decisione della FIPAV di cancellare il campionato. Inoltre, dichiarazioni dettagliate sulle perdite economiche della squadra e sulla situazione del taglio degli stipendi degli atleti.
Sulla cancellazione della stagione. Essere primi in classifica in SuperLega ed essere già qualificati nella semifinale di Champions League non è la cosa più importante per noi. Quello che più ci dispiace è stata la mancanza di rispetto da parte della F.I.P.A.V. nei confronti dei club. Esiste una convenzione secondo la quale i campionati e la loro gestione sono affidati alla Lega, mentre alla F.I.P.A.V. rimane la gestione delle promozioni e delle retrocessioni, oltre che la gestione degli arbitri. Nell’ottica di questa convenzione, avremmo voluto essere presenti e rappresentati nel consiglio di amministrazione, e soprattutto che fossero recepite le indicazioni della Lega, ovvero chiudere il campionato con la regular season lasciando aperto uno spiraglio per giocare nei mesi di giugno o luglio. La Federazione aveva l’obbligo di darci questa opportunità. Questo è il nostro rammarico e questa è stata la mancanza di rispetto della Federazione nei confronti dei presidenti delle due Leghe nel non invitarli neanche come uditori alla determinante riunione del consiglio.
Non ci saranno né promozioni né retrocessioni… Una decisione pesante è quella di non ricorrere alla retrocessione, dal momento che nella stessa SuperLega una squadra è stata ed è ferma in classifica a 5 punti.
A quanto ammontano le perdite economiche del club?La parte più importante della stagione è quella legata al finale. Per noi potevano esserci in ballo ancora venti partite. Tenendo in considerazione la mancanza di incasso al botteghino delle partite di playoff e di quelle di Champions League, la perdita dei premi di CL, la società ha stimato una perdita pari a un milione e seicentomila euro. Credo che la nostra cifra sia abbastanza simile a quella di Perugia e Modena, club che hanno un bilancio di circa 6 milioni all’anno, quindi parliamo di più o meno un 20% del bilancio di un’intera stagione.
Ci sono stati dei tagli dal punto di vista economico per fronteggiare questa difficile situazione?Mi auguro è che ci sia la comprensione del momento da entrambe le parti. Si parla di tagli intorno al 30%, mi sembra che i giocatori siano arrivati a concepire un taglio del 20%, quindi sulla base di questo gap si tratterà e medierà. Tuttavia, al di là di quella che sarà la conclusione di questa trattativa, credo sia più importante che i giocatori prendano coscienza della gravità del momento e soprattutto di quella che sarà la prossima stagione.
Quale sarà il futuro della Lube Volley e della pallavolo in generale? Il futuro della Lube ora non lo conosco, perché affrontarlo in questo momento con la proprietà significherebbe uscirne con le ossa abbastanza rotte. Spero e mi auguro che il tempo mi dia la possibilità di ridisegnarlo con la società e di ricondizionarlo alle nuove esigenze. Qualcosa cambierà. Un rischio più generale che il nostro campionato corre è che alcune delle star che hanno contribuito a renderlo il più importante del mondo possano emigrare in paesi con meno problemi economici dell’Italia.
(fonte SuperNews)
Lo stop imposto al turismo dalla pandemia da coronavirus ha colpito duramente i tour operator dell’incoming. Tra cancellazioni e mancanza di nuove prenotazioni, le adv hanno già perso circa il 90% del fatturato annuale e non si vedono ancora segnali di recupero. A stimarlo è Inside Marche, l’associazione dei più importanti tour operator marchigiani. Per far fronte alla lunga notte del turismo, l’associazione sta tenendo i contatti con tutti i livelli di governo, locali, nazionale e regionale per sensibilizzare le istituzioni sulla crisi del comparto.
L'incoming turistico organizzato (agenzie e tour operator) è una vera e propria fonte di ricchezza che genera un volume di affari solo nelle Marche di oltre 20milioni di euro ed impiega oltre 200 persone direttamente e con l'indotto; oltre 500mila turisti italiani e stranieri arrivano grazie al lavoro diretto ed indiretto di queste imprese, che permettono ai diversi attori di agganciare economie importanti: strutture ricettive (hotel, agriturismi, B&B, casolari), attività di servizio (bagnini, trasporti pubblici e turistici, guide, musei, ristoranti) e attività commerciali presenti nell’intero territorio regionale.
L'emergenza sanitaria ha causato la cancellazione di tutte le prenotazioni dall’estero e quasi tutte dall'Italia: tutta la promozione e gli investimenti messi in atto da settembre 2019 a marzo 2020 sono andati persi, in un anno che sembrava poter essere da record, grazie alla promozione fatta ed al successo di Lonelyplanet che aveva inserito le Marche nella Top20 delle Regioni da visitare nel mondo.
Riteniamo utili gli interventi di sostegno per le imprese del Governo, a partire dalla cassa integrazione in deroga, anche se andrebbe allungata almeno fino al 31 dicembre 2020; gli interventi sul credito, la moratoria di finanziamenti e mutui e l’introduzione dei voucher per i rimborsi, al fine di evitare il default del sistema turismo. Ma sono utili per limitare i danni immediati, e sono insufficienti ad affrontare l’aggravamento della crisi dovuto al dilagare globale della pandemia, che ha bloccato il mercato turistico internazionale.
“Per noi la cosiddetta ‘fase 2’, che sia tra una settimana o un mese, rischia comunque di essere solo un miraggio - commentano a margine dell’incontro con Celani - anche se si dovesse procedere ad una graduale riapertura delle attività, il blocco imposto in molti Paesi ai viaggiatori italiani e i limiti di spostamento che probabilmente rimarranno in Italia di fatto ipotecheranno tutto il 2020”.
Quindi ben vengano i provvedimenti che la Regione Marche ha deliberato, ovvero prestiti a tasso agevolato,( significa fare debito ) ma serve subito di più: chiediamo alla Regione Marche di istituire un vero e proprio fondo di emergenza sul turismo importante a livello delle altre regioni, in modo che gli operatori di incoming marchigiani siano in grado di poter sussistere e poter operare sui mercati internazionali, ma partendo dai tour operator dell’incoming che sono i primi interlocutori dei tour operator italiani ed internazionali, oltre alla cancellazione di imposte, contributi e tasse locali per il 2020, e la riduzione del 50% per il 2021.
Poi bisognerà mettersi subito al lavoro per la ripartenza: le nostre proposte sono di riconoscere a chi acquista un pacchetto presso un’agenzia di viaggio o tour operator un onere detraibile del 19% del valore del pacchetto acquistato, senza limite di spesa e,fare una iniziativa analoga per attrarre i clienti esteri ed appena finita l’emergenza sanitaria, di co-finanziare, concertandola direttamente con gli operatori, una seria campagna di promo-commercializzazione nel prossimo autunno per puntare a recuperare nel 2021 le perdite di questa stagione.
Associazione Inside Marche
Luigi Settembretti - Presidente Inside Marche
Gli associati:
Fabrizio Oliva - Vacanza Mia sas, Pesaro
Stefania Stefanelli - Greenwich sas, Ancona
Renzo Fazi - Break in Italy di Flavio,Pesaro
Agnese Finoia - Piceno.2 srls Marcuzzo Viaggi , San Benedetto del Tronto
Alessandro Crucianelli - CM Viaggi srl, Macerata
Federico Scaramucci - Urbino incoming sas, Urbino
Elena Popa - Food & relax sas, Venarotta
Adolfo Ciuccoli - Dream Saling srl, Fano
Marco Cadeddu - Esatour Srl,Pesaro
Ceccoli Maria Brunella - Sogno srl cr, Pesaro
Edoardo Settembretti - Terre Marchigiane ass.,Civitanova Marche
Emanuele Piunti -Alemar soc. Coop., San Severino Marche
Enrico Grassi - Marche Holiday spa, Acqualagna
Antonio Perticarini - Spazio Cultura ass., Recanati
Aldo Giustozzi - international service srls, Civitanova Marche
"L'emergenza Covid-19 sta per abbattersi in maniera drammatica sulla stagione turistica che è alle porte - dichiara in una nota il senatore Francesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia Marche -. Oltre agli annunci del governo della serie 'faremo qualcosa' ed il rigetto della nostra proposta di deducibilità delle vacanze in Italia, partita dal Sindaco di Numana Gianluigi Tombolini, non stiamo vedendo nulla per il turismo e la sua ripartenza, niente che dia una prospettiva agli operatori del settore".
Aggiunge: "A tal proposito, Forza Italia ritiene giusto proseguire nella fase di contenimento del virus, ma riteniamo anche opportuno che sia data la possibilità ai gestori degli stabilimenti balneari di poter tornare nelle proprie attività, per effettuare i necessari ed urgenti lavori nelle aree demaniali in relazione allo smaltimento ed al recupero dei rifiuti che sono ammassati lungo le coste - precisa -. Il maltempo ed il lockdown hanno tenuto lontano i gestori ed i loro dipendenti dalle spiagge, e la situazione di pulizia delle stesse è decisamente grave.Crediamo sia una questione di buon senso ed un modo per tutelare la propria attività, la propria pertinenza e soprattutto la cosa pubblica".Il senatore Battistoni ha concluso la sua nota affermando: "Molte regioni a vocazione turistica hanno messo in campo misure del genere; anche le Marche devono farsi carico di questo problema; ovviamente il tutto rispettando le dovute norme di sicurezza e la massima tutela propria e del personale"
"Il comparto dei Vigili del Fuoco si regge sul precariato: 10 mila sono i vigili del fuoco che da anni attendono la stabilizzazione su un totale di 30 mila lavoratori. Li chiamano "discontinui" perché sono assunti con contratti brevissimi della durata massima di 14 giorni al mese, se si ammalano o se subiscono un infortunio sul lavoro sono indennizzati solo per la durata del loro breve contratto. Tale modalità di assunzione non gli consente di maturare la tredicesima mensilità e il TFR". Così, in una nota, il sindacato nazionale Cub pubblico impiego, che chiede a gran voce l'assunzione diretta dei Vigili del Fuoco precari, già dal prossimo decreto di aprile.
"Si tratta di personale altamente qualificato , formato e, di fatto, già operativo che opera nell’incertezza più assoluta, senza tutele previdenziali, assicurative ed economiche, prosegue il sindacato. È impensabile gestire la sicurezza dei cittadini e la prevenzione del territorio in queste condizioni. I pochi vigili permanenti sono già sfiancati dall’emergenza Covid 19 perché stanno operando in condizioni di grande disagio e rischio, con turni di 24 ore consecutive.
È dal 2016 che siamo impegnati su questa vertenza nazionale con manifestazioni a Roma e in tutta Italia; nel 2017 abbiamo ottenuto la formulazione di una graduatoria nazionale che vede la presenza di circa 10 mila vigili del Fuoco precari ma i Governi che si sono succeduti negli anni hanno stanziato pochissime risorse per la loro stabilizzazione.
In questo periodo di emergenza nazionale legata al Covid 19 abbiamo toccato con mano la fragilità del nostro sistema pubblico che negli ultmi vent'anni è stato tagliato, privatizzato, disprezzato dalla politica nella terminologia usata e da chi aveva interesse a depotenziarlo a favore dei privati: ci siamo accorti che la sanità pubblica è l'unica che riesce a garantire la salute dei cittadini. Pertanto bisogna invertire la tendenza investendo risorse in quei comparti che garantiscono la tutela del territorio e la salute pubblica. Uno di questi è proprio il comparto dei Vigili del Fuoco. Per questo motivo abbiamo chiesto al Governo di rendere operativi subito i 10 mila vigili del fuoco discontinui : è necessario farlo già dal prossimo decreto di aprile stanziando adeguate risorse.
Stabilizzare i Vigili del Fuoco precari significa dare dignità a lavoratori che vivono nell’incertezza più assoluta da almeno 20 anni".
Sono proseguiti, e con sempre maggior incisività, anche nel fine settimana di Pasqua i controlli per accertare chi circola senza valido motivo, violando i divieti imposti per il contenimento della diffusione del coronavirus, magari tentando di recarsi fuori città. Sotto la lente in particolare le direttrici che portano verso il mare, i parchi e le mete abituali durante i giorni di festa.
Gli spostamenti nelle giornate del week end di Pasqua erano stati considerati un rischio nell’ambito della pianificazione decisa dal Prefetto e dai vertici delle Forze di polizia, e sono scattati ovunque controlli serrati, secondo gli indirizzi ricevuti dal Ministro dell’interno al fine di non vedere vanificato, l'immane sforzo compiuto dall'intera Nazione.
Nel territorio della provincia di Macerata sono state controllate più di 4.000 persone e 2.375 esercizi commerciali proprio allo scopo di verificare l’osservanza delle misure anti coronavirus, portando così complessivamente a 67.391 i controlli effettuati dai primi giorni di marzo.
Le forze dell'ordine al termine del “fine settimana” hanno effettuato 226 sanzioni, il maggior numero delle violazioni è stato rilevato nella giornata di sabato. Diverse auto sono state fermate, con a bordo anche più persone, mentre tentavano di raggiungere il litorale senza alcuna giustificazione valida per unirsi a parenti o amici per il pranzo di Pasqua.
Uno sforzo corale che ha visto impegnati più di 1100 uomini che, con il supporto anche dell’elicottero del nucleo di Pescara, della motovedetta dell’Ufficio Circondariale marittimo di Civitanova e con l’ausilio di droni, hanno svolto una importante funzione di deterrenza.
Un dispositivo a maglie molto strette quello messo in campo, ad ogni punto nevralgico delle vie di comunicazione, dal Prefetto Iolanda Rolli, con l’ausilio di Polizia, Carabinieri, Finanza, Stradale e con il concorso della Polizia Provinciale, delle Polizie Locali, dei militari dell’Esercito e dell’Ufficio Circondariale marittimo.
E’ stato un week end nel quale è stato utilizzato il massimo dispiegamento di risorse e, anche se le sanzioni non sono mancate, la cittadinanza ha dimostrato, ancora una volta di saper rispettare le regole imposte dalla situazione d’emergenza.
Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 45 sui 436 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 5426 su un totale di 21.949 campioni testati.
Si registra un decremento del rapporto tra tamponi effettuati e casi di positività riscontrati nell'arco delle ultime 24 ore, rispetto alla giornata di ieri quando su 456 tamponi i nuovi casi di positività al Coronavirus erano stati 78, sotto la soglia del 10%.
In termini assoluti, però, si tratta del minor incremento giornaliero di casi dal 9 marzo, quando i nuovi positivi furono 71. L'incidenza generale, in base al totale dei positivi rapportato ai tamponi effettuati fino ad oggi, è del 24,72. Conferma la discesa della progressione dei contagi (ieri era del 25, 01%).
Leggi qui i dati divisi per Provincia
Di seguito nel dettaglio le tabelle rese note dal Gores:
Sono stati resi noti i dati del Gores delle 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 15 persone. Salgono a quota 728 in totale le vittime, dall'inizio dell'epidemia (469 uomini e 259 donne). Il numero più alto di decessi continua a registrarsi nelle provincia di Pesaro-Urbino (409).
Tra coloro che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore, una donna 73enne di Treia deceduta nell'ospedale di Macerata, dove era stata ricoverata. Tra i deceduti a causa del Covid-19 - secondo il report del Gores - anche un 84enne originiaria di Jesi che si è spenta al Covid-Hospital di Camerino. Entrambe le donne presentavano patologie pregresse.
Secondo i dati complessivi, invece, nel 94,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 79,5 anni.
Di seguito nel dettaglio i dati del Gores:
Vento di burrasca in arrivo nella nostra regione.
La Protezione civile delle Marche ha emesso un bollettino di condizioni meteo avverse, valido dalle 9 alle 18 di martedì 14 aprile. Le zone di allerta prese in considerazione sono quelle costiere. Il vento medio potrà raggiungere intensità di vento teso, in particolare durante la parte iniziale del periodo di validità sui settori costieri settentrionali; le raffiche potranno raggiungere, in particolare nel corso del pomeriggio, intensità di burrasca.
Il transito di una veloce saccatura sul mar Adriatico durante la prima parte della giornata di martedì 14, associata ad aria in quota fredda e instabile, favorirà anche sulle Marche un temporaneo aumento dell’instabilità con rovesci o temporali sparsi e raffiche post-frontali lungo la fascia costiera.
Pasqua di solidarietà per le 85 famiglie recanatesi segnalate dai servizi sociali che hanno ricevuto in dono il pranzo pronto domenica mattina grazie alla rete di solidarietà instaurata tra il Comune di Recanati e gli esercizi commerciali.
"Recanati ha un cuore che batte solidale tra i suoi concittadini, un piccolo dono per rendere più piacevole un momento di festa e di condivisione. – ha detto il Sindaco Antonio Bravi - Un plauso in particolare alle famiglie che hanno ritirato i pacchi in maniera ordinata nel pieno rispetto delle regole che l’emergenza attuale impone.”
L'operazione, coordinata sul posto dal Sindaco Antonio Bravi e dagli assessori Mirco Scorcelli (protezione civile), Paola Nicolini (servizi sociali) e dal Presidente del Consiglio Comunale Tania Paoltroni, è stata resa possibile grazie a Marco Menghini, titolare del ristorante Tonino, che ha coinvolto gli operatori commerciali di Si con te di Villa Teresa e de Le Grazie, panifici Giorgini e Donnini&Manzotti, Pastificio D'Andrea, azienda agricola "i tre filari", il negozio di prodotti alimentari marchigiani We Marche e Bauli.
I pranzi, composti da lasagne, arista, pane, contorno, frutta, colomba, uovo pasquale e una bottiglia di vino, sono stati preparati da Marco Menghini con i cibi offerti dagli operatori commerciali e distribuiti direttamente a casa alle persone impossibilitate a muoversi e nei due punti consegna ubicati al il ristorante Tonino e in via Politi davanti la chiesa di Cristo Redentore.