La stagione perfetta ha il suo sigillo: l’ASD Tennis Corridonia femminile festeggia la storica qualificazione in Serie D2 FITP Marche, coronando un percorso cominciato con il primo posto nel girone della fase eliminatoria e chiuso oggi con l’impresa in trasferta a Cerreto d’Esi. Successo netto 2–0, costruito su solidità, organizzazione e un gruppo che non ha mai smesso di credere nell’obiettivo.
Sul campo sempre complicato di Cerreto d’Esi, le ragazze guidate da Roberto Sabbatini hanno preso subito in mano la scena.Izzo Alessandra ha aperto la giornata con una prova maiuscola: 6–0 6–2 senza appello nel singolare d’apertura.
A seguire, Iommi Francesca ha completato l’opera con personalità: 6–2 6–3, punto promozione e abbraccio collettivo a bordocampo.
Un’affermazione che vale più di tre punti: è la conferma di una crescita tecnica e mentale partita da lontano.
La promozione prende slancio già una settimana fa, quando al tennis club di casa Corridonia arriva il 2–0 su Lucrezia (PU): in quella circostanza, firme di Izzo Alessandra e Giorgia Incicco, vittorie pesanti che hanno spezzato gli ultimi indugi e indirizzato l’intera fase decisiva.
Dietro i punti che fanno notizia, c’è una squadra larga e coesa. Oggi a Cerreto d’Esi, oltre a Izzo e Iommi, presenti e partecipi le compagne che hanno spinto e contribuito lungo tutto il campionato: Teresa Marcelletti, Giorgia Incicco, A. Cruciani, S. Persoglio, Serena Gentili e Alessia.
Il marchio di fabbrica è chiaro: concretezza nei singolari, ritmo alto e gestione dei momenti caldi. Merito del lavoro settimanale impostato da mister Sabbatini, che ha saputo mettere ogni giocatrice nella condizione di esprimere il proprio tennis, alternando esperienza e freschezza dove serviva.
Venerdì 31 ottobre 2025, alle ore 17.30 inaugura, negli ambienti raccolti e suggestivi della Chiesa della Misericordia di San Severino Marche, antica costruzione del XIV sec., la mostra "La natura del segno nelle marche. Tracce di collezionismo fra primo e secondo Novecento", a cura di Maria Letizia Paiato.
Si tratta di un breve spaccato intorno al tema del disegno, o meglio del segno, con opere provenienti da collezioni private, quindi rare, quasi impossibili da vedere perché sporadicamente, se non mai, esposte al pubblico in musei o gallerie. È una piccola ma preziosa mostra che racconta un patrimonio “nascosto”, ma molto importante nella comprensione della diffusione e trasformazione del gusto nelle Marche, perlopiù delle provincie di Macerata ed Ancona, la cui importanza culturale e artistica si misura nel cospicuo numero di lavori esposti.
Oltre quaranta tra autori nati fra l’inizio del novecento e gli anni Sessanta del Novecento, il cui legame nel tempo si rintraccia proprio nel motivo del segno, sempre più spesso evidenziato come punto d’unione fra artisti di generazioni diverse e dediti a soluzioni formali eterogenee, ricorrente fra gli studi e le più recenti proposte espositive di arte contemporanea in regione. Segno, disegno ovvero idea, una parola molto cara a Giovan Battista Bellori quando, nel 1664, scrive il suo celebre discorso L’idea del pittore, dello scultore e dell’architetto, intorno al quale concettualmente si richiama un primo gruppo di opere su carta di artisti maturati nell’orbita del secondo Futurismo, il movimento costituitosi a Macerata nel 1932, promosso da Bruno Tano e attivo fino al 1942.
Oltre a Tano, i disegni di Ivo Pannaggi, Sante Monachesi, Umberto Peschi, Arnaldo Bellabarba e Wladimiro Tulli mostrano e dimostrano l’aderenza al linguaggio del futurismo mai abbandonata nei decenni o, come nel caso di Virginio Bonifazi un distacco da quello stile che tuttavia mai tradisce la forza dell’idea, del pensiero quale abbozzo o schizzo su cui riflettere nel processo creativo che genera l'opera pittorica, plastica o architettonica che sia.
La proposta espositiva si allarga in seguito ad uno sguardo sul disegno, anche quello inciso, non più inteso come bozzetto o progetto ma come motivo autonomo, opera compiuta, completa e significativa, trasmettendo lo stile di un'immagine più complessa.
Qui troviamo un ricco gruppo di artisti nati all’incirca fra la metà degli anni Venti e Quaranta, particolarmente attivi negli anni Settanta e Ottanta rispondenti ai nomi di Edgardo Mannucci, Arnoldo Ciarrocchi, Magdalo Mussio, Giuseppe Uncini, Franco Giuli, Claudio Cintoli, Silvio Craia, Luciano De Vita, Valeriano Trubbiani, Sirio Reali, Ubaldo Bartolini, Luigi Bartolini, Gino De Dominicis, Enzo Cucchi, Nino Ricci, Sandro Piermarini, Luigi Teodosi, Egidio Del Bianco, Ezio Bartocci e Carlo Cecchi. Maestri, in alcuni casi putativi e non, di tutta la successiva generazione, oggi in piena attività e anche legati al contesto accademico. Marina Mentoni, Teresa Marasca, Paolo Gobbi, Benito Leonori, Paolo Benvenuti, Sandro Acquaticci, Pierpaolo Marcaccio, Valerio Valeri e Bruno Mangiaterra chiudono questo significativo percorso espositivo che, sostenuto dall’idea di ricerca e di ricognizione di un linguaggio, vuole essere un libro aperto sull’arte del segno praticato in queste zone delle Marche, affrontando, senza pretese di esaustività ma in modo libero, espressioni creative caratterizzanti il territorio.
La mostra è sostenuta dal Comune di San Severino Marche, promossa dall’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata e dall’Associazione Yoruba diffusione arte contemporanea APS. È patrocinata da Fondazione Marche Cultura, dall’ Accademia di Belle Arti di Macerata, dalla Fondazione Salimbeni per le Arti figurative e da UTEAM, Università della terza età di San Severino Marche.
Si ringrazia per la collaborazione Gabriele Porfiri, presidente del Centro Studi Ivo Pannaggi di Macerata, l’Archivio Nino Ricci e la Collezione Pianesi-Principi di Macerata, la Collezione Bellabarba di San Saverino Marche, la Collezione Giuli-Pecchia di Fabriano, Claudio Buffarini Tenenti, Pierfrancesco Giannangeli, Andrea Giusti, Antonio Mercuri, Daniele Taddei, Patrizia Taddei e numerosi altri collezionisti e prestatori di Ancona, Bologna, Jesi, Macerata, San Severino Marche e Tolentino che hanno gentilmente messo a disposizione il proprio patrimonio per questa mostra.
La sfida tra le ultime due della classe termina in parità ed è un 1-1
Al “Don Guido Bibini” è stata una partita piacevole e vivace. Pur passando in svantaggio, la Civitanovese ha giocato meglio nel primo tempo, nella ripresa invece si è fatto maggiormente apprezzare il Chiesanuova che fino alla fine ha cercato di prendersi il bottino pieno. La prima in casa di mister Mariotti termina dunque con un pareggio che non solo è primo punto della sua gestione, ma è anche il primo pareggio in assoluto dopo 8 turni. Il pari interrompe la serie di 4 stop di fila mentre gli ospiti rimangono l'unico team di Eccellenza ancora senza una vittoria all’attivo. Entrambi i collettivi raggiungono la Jesina a quota 4 punti e hanno dimostrato di non meritare l’ultimo posto.
Nel Chiesanuova c’è il ritorno di Fatone tra i pali, Mariotti va con un 4-3-3 che vede terzini i due under. Modulo similare dall’altra parte, Marinelli senza Handzic squalificato opta per Candia falso nove, tra i pali debutta Servalli. Prime annotazioni all’11’ quando Monaco esce male palla al piede, Macarof ottiene il triangolo e di punta sfiora il palo. Ancora rossoblù al 20’, sugli sviluppi di un angolo, sventola di Candia alta di poco. Il momento è buono per la Civitanovese, però 2’ dopo incertezza difensiva, Pasqui tocca per Perri che resiste di fisico e beffa tutti: 1-0 e primo centro in campionato per il neo arrivato. Gli ospiti reagiscono con lucidità e il fraseggio, spesso ispirati dalle giocate di Pitronaci. Al 26’ ci prova da solo e non trova la porta per un soffio. Viene esposto lo striscione “Il circo continua…” in contestazione a Profili, poi al 33’ Candia accelera e va in percussione, bella palla dentro l’area addirittura per Martiarena in versione attaccante e sortita vincente dell’1-1.
Nella ripresa, dopo un bel primo tempo, nient’affatto bloccato, il duello riprende con Pitronaci che al 7’ impegna Fatone in angolo. Mariotti arretra Sopranzetti spostando Hernandez terzino e il suo Chiesanuova inizia a prendere le misure ai rivali. Non accade molto, ma giocando sul lato di Mongiello -deliziosi alcuni stop-, i biancorossi ora sono più continui e propositivi. Al 32’ chance di testa per Sopranzetti, alto. Cala l’intensità ma non il desiderio di spuntarla. Il Chiesanuova (che perde Persiani) ci riesce meglio e al 47’ ancora Sopranzetti, su angolo, può calciare dal dischetto, la respinta di un giocatore salva la Civitanovese.
Chiesanuova: Fatone, Parioli, Ciottilli (12’st Bambozzi), Monaco, Hernandez, Di
Paolo, Sopranzetti, Tanoni (30’st Russo), Perri, Mongiello, Pasqui (16’st Persiani e
43’st Papa). All. Mariotti
Civitanovese: Servalli, Lorenzoni, Baiocco, Visciano, Romero, Martiarena, Macarof,
Guedak (1’st Gorno), Candia (24’st Garcia), Pitronaci, Malaccari (38’st Renzi).
All. Marinelli
Arbitro: Negusanti di Pesaro
Reti: 22’ Perri, 33’ Martiarena
Note: spettatori 400 circa; ammoniti Ciottilli, Bambozzi, Visciano; corner 5-8;
recupero 1’ e 4’
Anthropos di Civitanova Marche insuperabile alle Finale Nazionale dei Campionati Italiani Societari e della Coppa Italia Lanci 2025 targate FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali). La due giorni si è chiusa oggi allo stadio Armando Picchi di Jesolo con ben cinque titoli in bacheca per il sodalizio marchigiano. In dote anche i due record di un travolgente Matteo Cappelletti, ovvero il suo primato mondiale migliorato sabato sui 10.000 m T44 (47:40.72) e il nuovo record continentale sui 5.000 T44 (20:36.57).Fatto sta che il team marchigiano torna a casa con un’incetta di medaglie valse gli stendardi più prestigiosi: il 4° Titolo Italiano Assoluto maschile consecutivo, la 6ª Coppa Italia Lanci Assoluta Maschile di fila e la 6ª Coppa Italia Lanci Promozionale Maschile in successione, ma anche il 1° Titolo Italiano Assoluto Femminile e la 1ª Coppa Italia Lanci Assoluta Femminile. Un bottino che segna una svolta nell’atletica in rosa per associazione polisportiva guidata da Nelio Piermattei.
L’Anthropos era presente con 33 atleti (Michelle Calzolaio, Elisa Fuselli, Camilla Giorgetti, Assunta Legnante, Annamaria Mencoboni ed Agnese Zandoli con guida Francesco Zallocco per le ragazze, Michele Baldelli con guida Daniele Caimmi, Greg Bello, Enrico Benes, Davide Benigni, Salvatore G. Bianca, Gabriele Brengola, Matteo Cappelletti, Francesco Carciofi, Luigi Casadei, Francesco Conzo, Salvatore Cutaia, Raffaele Di Maggio, Francesco Di Rosa, Ndiaga Dieng, Giacomo Falcionelli, Gabriele Fella, Alessandro Gabaldi, Pietro Lo Sicco, Federico Mei, Fausto Morlacco, Niccolò Pirosu, Adriano Porcelli, Michele Ricciardi, Jonatha Riderelli ed Ilia Scuderi Panebianco per i ragazzi; tante le assenze per motivi di salute di atleti che hanno dato il loro contributo alle classifiche con i punteggi conquistati nelle precedenti prove territoriali. Ovvero Arjola Dedaj con guida Stefano Storti e Bianca Marini e le guide Alessia Manfredelli e Maria Luigia Belcore per le ragazze, Adolf Agyemang, Gabriele Bonazza, Christian Campus, Carlo Corallini, Emanuele Di Marino, Rigivan Ganeshamoorthy, Michele Macellari, Lorenzo Pettinari, Federico Pisani, Angelo Trasmundi e Armando Xaxa per i ragazzi.
I tecnici che hanno preparato gli atleti sono Massimo Bianca, Daniele Caimmi, Euplio Capobianco, Andrea Croia, Alberico Di Cecco, Emanuele Di Marino, Fabiola Dolcini, Andrea Donninelli, Mauro Ficerai, Giorgio Gioacchini, Maurizio Iesari, Valerio Macciocchi, Alessia Manfredelli, Roberto Minnetti, Giuseppe Raffermati, Marcello Salati, Orazio Scarpa, Raffaele Secchi, Gianluca Tamberi, Riccardo Tricarico.
Nelle classifiche maschili l’Anthropos doveva difendere i 4 titoli della passata stagione e si presentava a queste Finali in vetta nella Coppa Lanci maschile Assoluta e Promozionale e nei CDS Assoluti e Promozionali. All’appello mancano solo i CDS Promozionali, chiusi al secondo posto.
Nelle classifiche femminili l’Anthropos ha confermato il primato della vigilia nella Coppa Lanci, mentre ha centrato il sorpasso in vetta per il titolo Assoluto, chiudendo invece al secondo posto nelle categorie Promozionali di CDS e Coppa
Il presidente Nelio Piermattei:
“Fatica, ansia, delusioni, gioie, ma alla fine una grande esultanza e un piccolo rammarico, così come un mix di soddisfazione e orgoglio per essere, senza dubbio, la più forte società dell'atletica paralimpica italiana. Concludiamo la stagione con 5 titoli in bacheca, tra cui i 4 principali, riuscendo a battere Bergamo nei CDS femminili e Ragusa nella Coppa Lanci femminile spezzando il loro lungo dominio. Una vera impresa quella di confermare i titoli dello scorso anno e vincere, per la prima volta, i titoli femminili. In questa stagione abbiamo affrontato rivali fortissimi. Complimenti ai nostri avversari di spessore che rendono ancor più bello questo successo. Ringrazio i ragazzi, i tecnici e le famiglie per aver dato tutto dimostrando un importante attaccamento ai nostri colori".
Dopo otto anni il confronto torna all’Helvia Recina–Pino Brizi, gremito (2448 spettatori) e a tinte biancorosse. L’Ancona, spinta da 500 tifosi, infila il 10° risultato utile e resta incollata all’Ostia Mare, blindando il secondo posto.
Partenza aggressiva dei dorici: pressing alto, palleggio spezzato ai locali e vantaggio al 9’. Schema da corner di Gerbaudo, respinta corta e Miola è il più rapido a colpire per lo 0–1. La Maceratese prova a riorganizzarsi: Neglia impegna Salvati a terra; dall’altra parte Gagliardini compie un riflesso enorme su Zini. Cericola sfiora il raddoppio scheggiando il palo esterno, poi al 42’ Gagliardi firma l’1–1 con un destro che bacia la traversa e interrompe l’imbattibilità dorica dopo sette gare. Intervallo in equilibrio.
Nella ripresa l’inerzia gira subito: punizione di Gerbaudo e colpo di testa di Rovinelli, dimenticato in area, per l’1–2. I padroni di casa reclamano un rigore su Gagliardi, ma il direttore lascia correre. Al 67’ la svolta definitiva: palla persa sanguinosa in uscita (Nasic), Attasi – appena entrato – piazza il 1–3 dai venti metri. L’Ancona dilaga sui piazzati: ancora corner di Gerbaudo e bis di Rovinelli per il 1–4; in pieno controllo Zini chiude in diagonale la goleada (1–5).
Maceratese al secondo ko di fila e difensivamente fragile nonostante un buon primo tempo (assenti Marchegiani e De Angelis; Lucero e Neglia dal via). Ancona solida e pragmatica malgrado le pesanti defezioni (squalificato Gelonese; out Ceccarelli, Teraschi, Matese, Gubellini e l’ex Kouko), trascinata dalla qualità sui piazzati di Gerbaudo e dalla doppietta di Rovinelli.
MACERATESE-ANCONA 1-5
Maceratese (4-3-3): Gagliardini, Perini, Ciattaglia, Mastrippolito, Lucero, Ambrogi, Ruani (6′ st Nasic), Gagliardi, Marras, Neglia (35′ st Sabattini), Osorio Otero (36′ st Cirulli). A disposizione: Cusin, Sciarra, Vanzan, Morganti, Nasic, Sabattini, Cirulli, Papa, Lorenzi. All: Matteo Possanzini
Ancona (4-2-3-1): Salvati, De Luca, Bonaccorsi (35′ st Petito), Rovinelli, Calisto (43′ st Sperandeo), Gerbaudo, Miola (40′ st Proromo), Meola (16′ st Attasi), Pecci, Zini (44′ st Mancino), Cericola. A disposizione: Mengucci, Petito, Giordani, Sperandeo, Proromo, Mancino, Attasi, Plini, Di Biasio. All: Agenore Maurizi
Arbitro: Simone Palmieri di AvellinoReti: Miola 9′ pt, Gagliardi 42′ pt, Rovinelli 1′ st e 31′ st, Attasi 22′ st, Zini 32′ stNote: Spettatori 2448. Ammoniti Ruani, Ambrogi, Lucero, Meola, Attasi
Dopo i terremoti del 2016, il Palazzo Arcivescovile “Mons. Giacomo Boccanera” e il Museo diocesano sono tornati accessibili dal 16 ottobre 2025, restituendo alla città un presidio di arte e memoria. La riapertura, a nove anni dal sisma, segna un passaggio chiave nel percorso di ricostruzione culturale e civile di Camerino.
Il nuovo allestimento valorizza capolavori provenienti dalle chiese del territorio, con firme come Giovan Battista Tiepolo, il Baciccio e Valentin de Boulogne, in un percorso “tipologico” che dialoga con gli spazi storici dell’episcopio restaurato. Dal 16 ottobre a oggi oltre mille sono stati i visitatori di cui il 50% da fuori Camerino nonché dalla Danimarca, Canada, Polonia e Australia.
All’inaugurazione hanno preso parte istituzioni civili e religiose; la giornata è stata raccontata anche dalla stampa nazionale e da testate locali, che hanno sottolineato la portata simbolica dell’evento per l’intero cratere sismico.
A sottolineare il valore comunitario della riapertura, le parole di Monsignor Francesco Massara, arcivescovo di Camerino-San Severino Marche:
"Un momento importantissimo per la nostra comunità perché finalmente, dopo nove anni dal terremoto, riapriamo questo luogo, che è un luogo di bellezza, un luogo di speranza, un luogo dove ognuno di noi ritrova la propria identità. E' un momento veramente di rinascita per tutto il territorio, dove si potranno ammirare le tante opere d'arte di importante bellezza non solo per noi ma anche per l'Italia e per il mondo intero".
Giovedì 24 ottobre nei locali dello chalet “Arena delle luci “ di Cingoli ha avuto luogo l’ormai tradizionale appuntamento dell’Avis con i diciottenni del comune di Cingoli.
Si tratta di un’apericena che la presidente Floriana Crescimbeni, unitamente al Consiglio Direttivo, ama organizzare per informare i nuovi maggiorenni sulla possibilità e sull’importanza di donare sangue e che ha un positivo riscontro nella crescente presenza di giovani tra i nuovi donatori della sezione. L’aspetto scientifico è affidato al dottor Gabriele Marchegiani che, in questa occasione, si è soffermato sulla necessità di avere uno stile di vita sano, indice di rispetto nei propri confronti ma anche verso la società intera.
Stare in buona salute è anche la condizione fondamentale per donare sangue e plasma, gesto che consente a persone sconosciute di superare momenti di difficoltà e pericolo, gesto che non avrà mai un pagamento né un ringraziamento da parte di chi ne ha usufruito ma che rivela una sensibilità personale e un’apertura alla società da parte di chi lo ha compiuto.
Sul valore sociale della donazione ha insistito la professoressa Catia Bartolelli del Liceo linguistico e delle Scienze Umane di Cingoli che da sempre, con disponibilità e dedizione, affianca l’Avis in questa opera di promozione. La presidente Crescimbeni ha delineato le caratteristiche dell’Avis e illustrato gli aspetti più pratici della donazione; l’assessore alla cultura Jacopo Coloccioni ha portato il saluto dell’intera amministrazione comunale. Un momento particolarmente significativo è stato quello della testimonianza di alcuni giovani donatori: Brunori Enrico, Francioni Mattia, Carotti Nicola, Bravi Ginevra e Fogate Sofia con le loro parole e il loro esempio sono stati un incitamento verso la donazione.
Al termine dell’incontro la donatrice e poetessa Sara Francucci ha letto un suo componimento, scritto per l’occasione, invitando ancora una volta i ragazzi ad esprimere la grande generosità e la solidarietà che caratterizzano la loro giovane età. La serata, a cui hanno partecipato una trentina di diciottenni, l’infermiera Catia Carotti e i membri del Consiglio Direttivo dell’Avis, si è conclusa con un momento conviviale apprezzato da tutti i presenti.
Ai Giardini Diaz è in corso dal 3 febbraio 2025 un intervento del PNRR “Rigenerata – Macerata Go Green”, parte di un programma da circa 1,7 milioni per la rigenerazione di più aree urbane.Nelle prime fasi sono stati abbattuti alcuni alberi, che l’amministrazione definisce malati, con l’assessore Paolo Renna che annuncia nuove piantumazioni mentre il progetto prevede più pavimentazioni e l’ampliamento dell’area giochi.Sulle scelte e sull’impatto sul verde interviene Patrizia Sagretti di Alleanza Verdi e Sinistra Italiana:
"L scelte progettuali in corso, cioè colate di cemento e pavimentazioni al posto dei prati, riduzione delle aree dedicate agli alberi che creavano un riparo dal sole e dal caldo estivo, ampliamento dell’area giochi con strutture dai colori talmente sgargianti che sarebbero stati perfetti per un centro commerciale, trasformano il Giardino principale della città, che nacque centocinquanta anni fa con l'idea di trasformarlo in un giardino all'inglese, in uno spazio più simile a una piazza commerciale che a un polmone verde per famiglie e anziani. Queste scelte privilegiano la bassa manutenzione rispetto alla qualità ecologica e sociale dello spazio pubblico.
Nel 2023 era già stato introdotto un anello ciclopedonale intorno ai giardini, protetto da un cordolo pesante che ha modificato la percezione e la fruibilità dello spazio: il processo in corso appare la continuazione di una logica che sottrae progressivamente qualità ai Giardini Diaz.Come Alleanza Verdi e Sinistra abbiamo tutta un'altra idea di giardini e di verde pubblico. Bambine e bambini hanno bisogno di spazi con prati e alberi per giocare invece che una città sempre più cementificata. Forse la rincorsa ai finanziamenti del PNRR ha dato alla testa di questa destra di governo. La mentalità imprenditoriale di Parcaroli forse dice che con conta come spendere, ma conta semplicemente spendere"
Paura nel primo pomeriggio lungo la Strada Provinciale 77, in località Pollenza Scalo, dove alle 13.45 circa un’autovettura alimentata a gasolio ha preso fuoco mentre era in transito. Le persone a bordo — una famiglia — erano già riuscite a lasciare il veicolo quando sono arrivati i Vigili del fuoco.
La squadra intervenuta ha estinto l’incendio utilizzando schiuma antincendio e ha provveduto alla messa in sicurezza dell’area. Sul posto anche i Carabinieri per gli adempimenti di rito. Le cause del rogo non sono al momento state rese note.
Un pomeriggio partecipato, intenso e ricco di spunti quello che si è svolto all’Hotel Miramare per il secondo appuntamento della rassegna "Di che passo sei…", promossa dall’associazione Civitanova Cammina.
L’incontro, dal titolo "Benessere in movimento: corpo, mente ed emozioni", ha visto un pubblico numeroso e partecipe seguire con interesse gli interventi di tre professionisti di grande esperienza: Paolo Barbatelli, medico internista e geriatra, Marina Marchionni, osteopata, e Alessandra Ricciardella, counselor e formatrice in comunicazione assertiva.
Un dialogo vivace e accessibile, che ha affrontato il tema del benessere a 360 gradi: dall’importanza del movimento nella prevenzione della fragilità fisica all’equilibrio emotivo, fino alla capacità di ascoltare il proprio corpo come strumento di consapevolezza e salute.
Un confronto che ha unito scienza, esperienza e sensibilità, offrendo al pubblico stimoli concreti e riflessioni profonde su come il “camminare” possa diventare un atto di cura per sé stessi e per gli altri.
«Ogni incontro ci conferma che il benessere è una conquista che si costruisce insieme, passo dopo passo - ha dichiarato Roberta Belletti, Presidente di Civitanova Cammina -. Il successo di questa rassegna dimostra quanto ci sia bisogno di momenti autentici, dove informazione, emozione e relazione si incontrano. Il nostro obiettivo è far camminare le persone non solo con le gambe, ma anche con la mente e con il cuore».
Durante l’evento è stata inoltre presentata l’iniziativa solidale che accompagnerà Civitanova Cammina fino a fine anno: in ogni appuntamento della rassegna sarà presente una cassettina per la raccolta fondi destinata ad AIRC, a sostegno della ricerca contro il tumore al seno. Un gesto semplice, ma profondamente coerente con lo spirito dell’associazione, che da sempre unisce movimento e solidarietà.
L’appuntamento si è concluso in un clima di entusiasmo e gratitudine, con la promessa di nuovi incontri e nuovi temi per continuare un cammino che è ormai diventato comunità. "Di che passo sei…" continua, perché il passo giusto è quello che si fa insieme.
Quella di oggi è stata una giornata speciale per Benito Catalini e Giancarla Palazzetti che hanno festeggiato un traguardo importante raro e prezioso: 60 anni di matrimonio. Un'unione che affonda le radici nella giovinezza, quando si conobbero da ragazzi, lei classe 1946, lui del 1937, e che da allora non si sono più lasciati.
Si sposarono nel 1965, iniziando insieme un cammino fatto di lavoro, dedizione e amore. Hanno costruito una famiglia solida, diventando genitori amorevoli, nonni presenti e oggi anche orgogliosi bisnonni. La loro casa è sempre stata un punto di riferimento per figli, nipoti e pronipoti: un luogo dove si respira affetto, saggezza e tradizione.
La cerimonia per celebrare le nozze di diamante si è svolta nella suggestiva cornice della chiesa dell'Abbadia di Fiastra, un luogo ricco di spiritualità e bellezza, che ha reso ancora più emozionante questo momento indimenticabile.
La loro storia è un esempio luminoso di amore che resiste al tempo, alle difficoltà e ai cambiamenti della vita: un legame che ha attraversato le stagioni della vita con la forza della complicità e il calore della famiglia.
A Benito e Giancarla vanno gli auguri più sinceri da parte di tutti i parenti che si sono stretti a loro in questo giorno di festa che ha celebrato un amore che dura da una vita.
Una serata tra gusto, eleganza e belle persone: così il Bar Ristorante Enoteca Torquati di Macerata, in via Donato Bramante (Piediripa), ha accolto la redazione di Picchio News per una cena esclusiva tra piatti ricercati, vini d’eccellenza e un’atmosfera che profuma di stile e convivialità.
Sotto la guida attenta del titolare Andrea Domizioli, il locale - da sempre punto di riferimento per chi cerca qualità e accoglienza - ha mostrato tutta la sua nuova anima dopo il restyling: ambienti curati, luci soffuse, servizio impeccabile e una cucina che unisce tradizione e creatività.
Protagonisti ai fornelli lo chef Andrea e il sous-chef Elia, che hanno raccontato il tema della cena: “Abbiamo proposto un menù elegante e delicato – spiega Andrea – con un risotto ai frutti di bosco con crema al parmigiano e fiori eduli, un arrosto di arista al Contrò e una panna cotta ai frutti di bosco con frutta fresca. Tutto pensato per offrire armonia di sapori e leggerezza”.
Elia, sempre sorridente, ha aggiunto: “Abbiamo curato ogni dettaglio, dall’impiattamento all’accoglienza, cercando di farvi stare il più bene possibile. Speriamo che siate stati bene!”.
Torquati non è solo ristorante, ma anche bar, pizzeria ed enoteca, un luogo capace di adattarsi a ogni momento della giornata e a ogni esigenza, grazie anche a un servizio di catering personalizzato, come conferma lo stesso chef: “Realizziamo catering su misura, costruiti in base al budget e ai desideri del cliente. Cerchiamo sempre di accontentarlo in toto”.
Tra i commensali, tanti volti noti della città e personaggi di spicco del territorio. Antonio Pettinari, già presidente della Provincia di Macerata, ha espresso parole di grande apprezzamento: “Tutti i piatti erano ottimi, ma la cosa più bella resta la compagnia. Le serate organizzate da Guido, Picchio e tutta la redazione sono splendide: un’occasione per stare insieme, condividere e sorridere”.
Dello stesso parere Carlo Iammarino, Direttore Coordinatore Speciale presso il Ministero dell’Interno, che ha gustato con entusiasmo ogni portata: “Ho apprezzato tutto, ma gli antipasti erano eccezionali. È un locale perfetto anche per l’aperitivo: accogliente, elegante e con un servizio davvero curato”.
In prima fila anche Gianluca Delsa, volto noto della moda e titolare della celebre Delsa Atelier, che ha portato alla tavola di Torquati il suo tocco di stile: “È stato un piacere rivedere amici e conoscere nuove persone. Atmosfera fantastica, Guido come sempre impeccabile. Mi proporrò come reporter per Picchio News — scherza — ccon le foto che ho scattato della serata!”.
Non poteva mancare il dottor Renato Galeotti, presidente del Kiwanis Club Macerata, che ha promesso di tornare presto con il suo club: “Ristorante eccellente, servizio ottimo e personale gentile. È un posto che avevo un po’ trascurato, ma questa serata mi ha ricordato quanto qui si mangi bene e si stia ancora meglio”.
A chiudere la serata in bellezza, un brindisi al bancone con Christian, giovane e talentuoso barman sommelier del Torquati, che con passione racconta il suo percorso: “Lavoro qui da quattro anni, dopo la formazione con l’Associazione Italiana Sommelier. Cerchiamo sempre di innovare anche nei cocktail, pur restando fedeli ai classici come Spritz, Cosmopolitan e Bloody Mary. L’importante è la qualità delle materie prime e la cura dei dettagli”.
Tra chiacchiere, sorrisi e calici alzati, la serata al Torquati si è trasformata in un vero e proprio inno alla buona cucina e alla bellezza dello stare insieme. Un locale che, con la sua eleganza discreta e la passione del suo staff, si conferma una delle mete più amate e raffinate della ristorazione maceratese.
La riforma costituzionale delle carriere dei magistrati, destinata a ridefinire l’assetto della giustizia italiana e a incidere profondamente sul processo penale, sarà al centro del convegno dal titolo "Separare e sorteggiare. La riforma costituzionale delle carriere dei magistrati e l’impatto sul processo penale", in programma giovedì 30 ottobre, dalle ore 15 alle 18, nell’Auditorium dell’Università di Macerata in via Padre Matteo Ricci.
L’iniziativa, promossa dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Macerata, si propone di offrire un’occasione di approfondimento e confronto tra mondo accademico, magistratura e avvocatura su una delle riforme più significative e discusse degli ultimi anni.
Dopo i saluti istituzionali del rettore John McCourt, della direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza Claudia Cesari e del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Macerata Paolo Parisella, i lavori saranno introdotti e moderati dal Lina Caraceni, associata di diritto processuale penale all’Ateneo maceratese e delegata del rettore per il Public Engagement.
Il dibattito vedrà la partecipazione di relatori di rilievo nazionale: Paolo Ferrua, professore emerito di diritto processuale penale all’Università di Torino, Roberto Rossi, procuratore generale presso la Corte d’appello di Ancona e Rinaldo Romanelli, avvocato e segretario dell’Unione Camere Penali Italiane.
Attraverso i loro contributi, il convegno intende esplorare, da prospettive differenti ma complementari, le implicazioni per il processo penale della separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, della creazione di due Consigli superiori della Magistratura e del sorteggio dei suoi componenti, temi che animano da tempo un vivace dibattito giuridico e politico.
L’appuntamento, accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Macerata, si inserisce nel più ampio impegno dell’Università di Macerata nel promuovere momenti di riflessione pubblica e scientifica sui temi della giustizia e della legalità.
Nasce un’alleanza dal forte valore simbolico e culturale: il gemellaggio tra il Premio San Marone – Radici e Futuro e il Premio Prof. Giuseppe Moscati, due riconoscimenti diversi nelle origini ma uniti dalla stessa visione di solidarietà, umanità e impegno verso il bene comune.
Il Premio San Marone, radicato nella comunità di Civitanova Marche, celebra coloro che con discrezione e generosità custodiscono la memoria collettiva e, allo stesso tempo, costruiscono il futuro attraverso gesti di cura, cultura e bellezza condivisa.
Il Premio Moscati, istituito a Casanova di Carinola e ispirato alla figura di San Giuseppe Moscati – il “medico dei poveri” – ha assunto negli anni una dimensione nazionale, premiando operatori sanitari, associazioni e personalità che hanno messo la propria vita e la propria professione al servizio degli altri.
«Questo gemellaggio – sottolineano i promotori, tra cui figura l'associazione Viviamo Civitanova Aps – rappresenta l’unione tra radici e universalità, tra identità locali e valori senza confini. È un patto che rafforza il messaggio che la cura dell’uomo e la solidarietà sono pilastri essenziali per la società di oggi e di domani».
Con questo sodalizio, Civitanova Marche e Casanova di Carinola diventano luoghi simbolici di un’Italia che sa coniugare tradizione e innovazione, memoria e speranza, dando vita a un percorso comune che celebra la dignità e l’altruismo come beni universali.
Un cielo plumbeo, un vento che fa danzare le foglie e, tra i vicoli del borgo, echi di risate sinistre e figure inquietanti: così Esanatoglia ha accolto i visitatori per l’edizione 2025 di "Paurosamente Esanatoglia", l’evento di Halloween che ha trasformato il centro storico in un vero e proprio scenario da film horror.
Organizzata dall’associazione Esattiva, la manifestazione ha saputo ancora una volta unire atmosfera, creatività e divertimento, conquistando grandi e piccoli. Ragni giganteschi, scheletri, teste mozzate e cimiteri improvvisati hanno animato il cuore del borgo, tra le cantine, i vicoli e le piazzette della Pieve, dove ogni angolo celava una sorpresa o un brivido.
Fin dalle prime ore del pomeriggio, un fiume di famiglie e bambini mascherati si è riversato per le vie del centro, tra lumini tremolanti, risate sataniche e musiche esoteriche diffuse dagli altoparlanti. I più piccoli, armati di coraggio e curiosità, hanno bussato alle porte per il tradizionale "Dolcetto o scherzetto", mentre i più grandi si sono lasciati catturare dall’atmosfera unica del borgo.
La serata è culminata in piazza Leopardi, dove il flusso dei visitatori si è raccolto per condividere momenti di festa e divertimento tra bibite, gonfiabili e spettacoli di fuochi d’artificio che hanno colorato il cielo sopra Largo Panicale. Anche la leggera pioggia, arrivata a fine serata come in un incantesimo, non ha fermato l’entusiasmo dei presenti.
Con "Paurosamente Esanatoglia", il paese ha saputo ancora una volta fondere tradizione, scenografia e spirito comunitario, regalando una notte di magia e brividi che resterà nel ricordo di grandi e piccoli. L’appuntamento, assicurano gli organizzatori, tornerà anche il prossimo anno - "paurosamente", ovviamente.
Grande affluenza di visitatori e molto entusiasmo per l'avvio della prima edizione della castagnata di Halloween a Villa San Filippo, frazione di Monte San Giusto.
Una scenografia curata nei dettagli ha trasformato i giardini della località sangiustese in un ambiente spettrale con fantasmi, teschi, lapidi tombali, laboratori magici, streghe, mostri e zucche.
Ma non è solo uno spettacolo coinvolgente, l'iniziativa alla sua prima edizione propone anche gustose specialità alimentari, castagne arrostite, arrosticini, patatine, hot dog, vin brulè, bibite "magiche".
Tutta l'organizzazione è curata dal Comitato Festeggiamenti Villa San Filippo. La presidente Nadia Paolini mostra la sua soddisfazione per quanto realizzato. "Una preparazione durata quattro mesi - spiega Nadia - ha coinvolto tutti i membri del comitato: Giada Antonelli, Marco Montecchiari, Ivana Caduta, Manuele Iamini, Gabriele Gaudenzi, Federica Foglia".
Un impegno che ha dimostrato le capacità e la passione di un gruppo direttivo con idee chiare sulle manifestazioni che raccolgono il favore del pubblico e l'apprezzamento delle amministrazioni pubbliche.
Nei giardini di Villa San Filippo si respira l'aria di una festa originale e realizzata con attenzione ai dettagli, dove grandi e piccoli possono passare un pomeriggio di divertimento e gustare alimenti di qualità. Appuntamento con la seconda giornata di festa oggi, domenica 26 ottobre.
Grande spavento alle prime luci dell’alba per due ragazze rimaste coinvolte in un incidente in via Passero Solitario, nei pressi del parcheggio di Sant’Agostino. La loro auto, una Ford Fiesta, è uscita improvvisamente di strada, sfondando la ringhiera metallica e finendo nella scarpata sottostante.
L’allarme è scattato intorno alle 5 del mattino. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Macerata, che hanno provveduto a estrarre la conducente dall’abitacolo e a mettere in sicurezza il veicolo. Le operazioni di soccorso hanno richiesto la chiusura temporanea della strada al traffico.
Le due giovani, ancora sotto choc ma coscienti, sono state affidate alle cure del personale del 118 e poi trasportate al pronto soccorso di Civitanova Marche per gli accertamenti di rito. Fortunatamente, non avrebbero riportato gravi conseguenze.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i carabinieri, che hanno effettuato i rilievi di legge per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Tra le ipotesi al vaglio, non si esclude quella di un colpo di sonno alla guida.
Avevano colpito in serie tra abitazioni e cantieri edili nel territorio di Pioraco, ma grazie alle indagini dei carabinieri delle stazioni di Pioraco, Fiuminata e Castelraimondo, la loro attività era stata presto interrotta. Ora, a distanza di alcune settimane, per due dei quattro uomini coinvolti, entrambi operai provenienti dalla provincia di Verona, sono scattate misure cautelari disposte dall'autorità giudiziaria di Macerata.
Nel mese di settembre scorso, i carabinieri, impegnati in servizi di controllo del territorio e contrasto ai reati predatori, avevano fermato un veicolo sospetto con a bordo quattro uomini di età compresa tra i 23 e i 32 anni.
Gli accertamenti successivi avevano portato alla denuncia dei quattro quali autori di diversi furti messi a segno ai danni di tre abitazioni e di un cantiere edile nel territorio comunale di Pioraco.
Durante la perquisizione del mezzo, i militari avevano rinvenuto dispositivi elettronici, bigiotteria e grondaie in rame, tutta refurtiva proveniente dalle abitazioni e dal cantiere presi di mira. Gli oggetti recuperati erano stati restituiti ai legittimi proprietari.
Nei giorni scorsi, la Procura di Macerata, concordando con gli esiti dell’attività investigativa condotta dai carabinieri, ha disposto due misure cautelari personali: per uno degli indagati gli arresti domiciliari, mentre per l’altro è stato imposto l'obbligo di firma giornaliero presso la polizia giudiziaria.
Le misure sono state eseguite dai carabinieri competenti per territorio, entrambi appartenenti alla provincia di Verona.
L’operazione conferma l’impegno costante dell’Arma nel contrasto ai reati contro il patrimonio, con un’attenzione particolare ai piccoli centri dell’entroterra maceratese, spesso oggetto di furti in abitazioni e cantieri, specie nelle aree della ricostruzione post-sisma.
Nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di Mogliano, insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata, hanno effettuato un controllo mirato alla verifica delle norme di sicurezza in un tomaificio del territorio comunale, gestito da un cittadino cinese.
L’ispezione, finalizzata a garantire il rispetto della normativa vigente in materia di tutela della salute dei lavoratori e dell’ambiente, ha portato alla luce diverse irregolarità. In particolare, i militari hanno accertato la mancata osservanza delle disposizioni sulla sicurezza e sull’igiene nei luoghi di lavoro, la manomissione dei sistemi di sicurezza delle attrezzature e la custodia non conforme di materiale infiammabile.
A seguito delle verifiche, il titolare dell’attività, un uomo di 55 anni, regolare sul territorio nazionale, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per violazioni alle norme previste dal Decreto Legislativo 81/2008, che disciplina la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
All’imprenditore sono state inoltre contestate sanzioni amministrative e ammende per un importo complessivo di 32.463 euro. L’intervento rientra nell’ambito di una più ampia attività di controllo disposta dalla Compagnia Carabinieri di Macerata, volta ad assicurare il rispetto delle norme in materia di sicurezza e prevenzione, con particolare attenzione ai comparti produttivi più a rischio, come quello manifatturiero e calzaturiero, molto diffusi nel territorio maceratese.
I carabinieri ricordano che tali verifiche mirano a garantire non solo la sicurezza dei lavoratori, ma anche la corretta concorrenza tra le imprese del territorio, premiando chi opera nel rispetto delle regole.
Viaggia a gonfie vele fuori casa la Settempeda che, vincendo a Montecosaro(0-2), fa poker(4 vittorie di fila) con in più la ciliegina della porta inviolata in 360’). Successo di maturità, da squadra consapevole della propria forza e con la giusta mentalità. Tutte cose che sono servite in questo pomeriggio soprattutto quando c’è stata l’inferiorità numerica. Non bisogna dimenticare, poi, che le due reti decisive sono giunte nella ripresa quando i biancorossi appunto erano rimasti in dieci uomini(rosso per Dutto dopo 42’) e ciò dimostra quanto la squadra e il tecnico siano stati bravi nell’intervallo a trovare contromisura tattiche e forza mentale per costruire l’impresa ed arrivare ad una vittoria importante. Soddisfazione enorme per il gruppo biancorosso e per gli ex presenti (bene Tulli che ha sbloccato su penalty) con tante note positive nel secondo tempo(meritano una menzione l’impeccabile Zappasodi, l’inesauribile e ancora determinante Perez e il sempre più convincente 2007 Borgiani). Da parte Vigor c’è delusione per un altro amaro ko che pone la squadra di Montecosaro ad un ultimo posto attuale che lascia l’amaro in bocca, ma la squadra dovrà cercare di cambiare marcia per risalire la china ed uscire da un periodo difficile cercando di essere più incisiva in avanti quando incontrerà avversarie di pari livello e valore.
Al “Mariotti” ritrovano i vecchi amici della Vigor mister Pierantoni e gli altri quattro ex per una sfida che mette in palio punti importanti per le due squadre che inseguono i rispettivi nonché diversi obiettivi. Nella Settempeda una sola novità, ovvero la panchina(influenza) per capitan Quadrini, la fascia va al braccio di Pagliari, il cui posto come esterno di destra è preso da Rango. Nella Vigor nessuna sorpresa al via(4-4-1-1) con Cicconetti/Antolini coppia d’attacco. Partenza su buoni ritmi da ambo le parti. Il primo pericolo lo costruisce la Settempeda dopo nove minuti: Tulli allarga per Rango, affondo in area e destro in corsa però impreciso con palla che esce di poco. Al 18’ la risposta della Vigor su palla inattiva: Cicconetti in mezzo, pallone che arriva a Mancini che davanti alla porta schiaccia di testa con tuffo di Marchegiani e dubbio sulla palla entrata o meno, ma il guardalinee mette tutti d’accordo segnalando fuorigioco del numero 11 in maglia nera. Parte centrale della frazione nel segno dell’equilibrio con poche azioni degne di nota. Ci si avvicina al riposo di metà gara e Velaj si esibisce in una bella uscita bassa su Tulli ben lanciato verso la porta da Guermandi.
Al 42’ però arriva un episodio che potrebbe cambiare le sorti del match. Palla lunga per Antolini che scatta fianco a fianco con Dutto con i due che entrano in contatto ed il centravanti di casa finisce giù. Per l’arbitro è fallo dell’argentino che prende il rosso diretto(forse un po’ severo…..). La seguente punizione di Cicconetti è centrale e ben bloccata da Marchegiani. Al ritorno in campo la Settempeda si presenta per ovviare all’uomo in meno con un nuovo abito tattico, ma soprattutto con ben altro piglio e decisione. L’impatto dei biancorossi è impeccabile e la Vigor, rimasta invariata negli uomini e tatticamente, soffre la verve dei rivali e non trova contromisure adeguate. Gli ospiti spingono e al 10’il punteggio cambia. Azione insistita dei settempedani con Pagliari che imbuca a centro area per Guermandi che va giù dopo un contatto, palla che torna a Pagliari che calcia alto da ottima posizione. Il direttore di gara interviene indicando il dischetto e fischiando l’intervento sull’ex di turno considerandolo quindi falloso. Un altro ex, Tulli, prende palla, la mette sul dischetto e poi infila con estrema precisione sotto l’incrocio con il destro. Tulli non esulta, ma lo fanno i tanti tifosi ospiti presenti per il vantaggio della Settempeda. La squadra di Pierantoni non si accontenta e non si ferma e trova il raddoppio appena tre minuti più tardi.
Rango sprinta a destra e poi mette in mezzo all’area con Perez che anticipa tutti, prende palla e la gira in diagonale in porta con un destro potente e preciso. Il neo entrato Quadrini al 22’ esegue un bel piazzato che costringe al tuffo Velaj. Ancora su punizione la Settempeda impegna Velaj alla respinta con il sinistro insidioso del neo entrato Bernabei(altro ex). Sugli sviluppi del corner Zappasodi svetta girando di testa con palla che sfiora il palo. Pochi minuti e sempre il numero 4 biancorosso ci riprova con lo stesso movimento, ma anche stavolta il suo colpo di testa va sul fondo. Match chiaramente incanalato in favore della Settempeda che controlla agevolmente il prezioso vantaggio contenendo una Vigor che non trova modo di farsi pericolosa malgrado i cambi di mister Fontinovo(finale con 4 punte e il difensore Pepi come centravanti). In pratica non accade più nulla e la partita finisce con il successo ospite che conferma per la Settempeda il terzo posto in classifica e la marcia spedita in trasferta. Nel prossimo turno al “Soverchia” c’è l’Elpidiense Cascinare con nuovo orario di inizio alle ore 14.30.
RETI: st 12’ Tulli su rigore, 15’ Perez
VIGOR MONTECOSARO: Velaj, Tidei(27’st Lopez), Merelli(20’st Ribichini), Giordani, Pepi, Rossini, Pesaresi(40’st Morbidoni) Marcantoni, Antolini, Cicconetti, Mancini(44’st Ghergo) . A disp. Taffi, Silvestri, Beruschi, Zepponi, Colonnini. All. Fontinovo Marco
SETTEMPEDA: Marchegiani, Brandi, Montanari(20’st Quadrini), Pagliari, Dutto, Zappasodi, Rango(32’st Bernabei), Borgiani(43’st Eugeni), Guermandi(36’st Meschini), Perez, Tulli(25’st Compagnucci). A disp. Giulietti, Monachesi, Ammora, Sfrappini. All. Pierantoni
ARBITRO: Di Maio di San Benedetto. Assistenti: Vallesi di Macerata e Sorrentino di San Benedetto
NOTE: espulsi: 42’pt Dutto. Ammoniti: Montanari, Tidei, Pepi, Fontinovo, Pagliari, Antolini
Angoli: 3-4. Recupero: pt 1’, st 5’