Un nuovo trattore per provvedere al taglio dell’erba nelle zone dell'entroterra. Un'operazione virtuosa da parte della Provincia di Macerata che ha acquistato, dalla ditta Violini di Recanati, un mezzo che servirà per il taglio dell’erba e il cui costo, circa 90mila euro, è stato coperto per la gran parte con i finanziamenti ottenuti dalla vendita di alcuni vecchi mezzi in disuso, dismessi lo scorso anno.
"Oltre allo svecchiamento dei mezzi in dotazione - spiega il presidente Sandro Parcaroli -, la Provincia ha voluto acquistare questo nuovo trattore per rendere più veloce e sicuro lo sfalcio dell'erba nelle zone dell'entroterra. Sappiamo che c’è massima attenzione da parte dei cittadini alla situazione del verde sulle strade e voglio rassicurare che la Provincia non si dimentica di adempiere a questo dovere, ma con un solo taglio previsto all'anno dobbiamo organizzarlo con le giuste tempistiche".
“Il mezzo sarà assegnato al circolo 1 di Pieve Torina e questo dimostra ancora una volta come l'attenzione alle zone dell’entroterra non si limiti alle parole, ma si traduca in azioni concrete - aggiunge il Vicepresidente Luca Buldorini -. Questo nuovo trattore rappresenta non solo un passo avanti nell'efficienza del servizio, ma anche un segnale forte di rispetto e cura verso chi lavora ogni giorno sul territorio. Investire in mezzi moderni e sicuri significa, infatti, contribuire concretamente alla salvaguardia dei nostri dipendenti, che con competenza e dedizione garantiscono ogni giorno un servizio essenziale. La Provincia continuerà a fare tutto quanto nelle proprie possibilità per ridurre il rischio di infortuni e contrastare, con ogni mezzo a disposizione, il dramma degli infortuni sul lavoro”.
Dopo il rinvio forzato dei mesi scorsi, arriva finalmente a Montelupone una delle serate più attese della stagione culturale: venerdì 16 maggio alle ore 21:15 il sipario del Teatro “Nicola degli Angeli” si alzerà su “Racconti di cinema”, con protagonista Ornella Muti, accompagnata da Espedito e Marta De Marino.
Un viaggio tra parole, ricordi, aneddoti e suggestioni attraverso la voce e il carisma di una delle icone più amate del grande schermo italiano. Ornella Muti si racconta, con eleganza e ironia, in uno spettacolo intimo e coinvolgente che attraversa la storia del cinema e della sua straordinaria carriera.
L’appuntamento, inizialmente previsto nei mesi scorsi e rimandato per cause di forza maggiore, si rinnova ora con ancora maggiore attesa e curiosità da parte del pubblico.
Info e prenotazioni: Tel. 0733 224911 (Comune) – dal lunedì al venerdì, ore 9:00-13:00; Tel. 0733 2249319(Biglietteria) – attivo nei giorni dello spettacolo. Apertura biglietteria il giorno dello spettacolo dalle ore 18:30
Dai panorami che abbracciano mare e monti alla raffinatezza del sapere artigianale, dalle tavole imbandite con il meglio dell’enogastronomia locale all’eccellenza manifatturiera: le Marche si preparano a incantare il Giappone e il mondo all’Expo 2025 di Osaka, dove saranno protagoniste dal 1° al 7 giugno nel Padiglione Italia. Un’occasione unica per mostrare il volto più autentico e contemporaneo della regione, sintetizzato nel claim "Ars: the Marche’s genius and skills", un inno all’ingegno e alla creatività che da secoli animano il territorio.
A dare voce – e soprattutto musica – a questo racconto sarà il Maestro Giovanni Allevi, ascolano di nascita e artista di fama internazionale, che il 2 giugno terrà un concerto-evento con la Chamber Orchestra. Un momento artistico di altissimo livello, oltre che un simbolo potente della capacità delle Marche di unire radici e futuro, emozione e visione.
In collegamento durante la conferenza stampa di presentazione ad Ancona, Allevi ha accolto con entusiasmo l’invito, sottolineando quanto le Marche siano per lui una fonte inesauribile di ispirazione: "Portare la mia musica a Osaka è come portare un pezzo della mia terra nel cuore del mondo. Le Marche sono cultura, bellezza, innovazione. Raccontarle in musica sarà un onore e una responsabilità."
Nel Padiglione Italia, la Settimana delle Marche diventerà un palcoscenico dinamico e coinvolgente, con circa 50 eventi che spazieranno tra mostre, talk, workshop, masterclass e momenti di networking. L’obiettivo, come spiegato dall’assessore Andrea Maria Antonini, è duplice: "Consolidare l’export e presentare la Regione come un ecosistema imprenditoriale solido e capace di innovare. Il Giappone rappresenta un mercato strategico, ma soprattutto Expo ci permette di parlare a tutto il mondo".
Saranno 60 le aziende marchigiane presenti, molte delle quali porteranno progetti che incarnano perfettamente il connubio tra passato e futuro. Emblematico in tal senso l’accostamento tra i merletti di Offida e la tuta spaziale SFS1, creata da un’azienda di Fano per l’astronauta Villadei. Un modo per dire che le Marche sono tradizione che guarda alle stelle.
Al centro della narrazione visiva ci sarà la mostra "Ars: tradition and innovation", curata dall’architetto Antonella Nonnis, che metterà in scena una metafora potente: una casa giapponese che si erge su un paesaggio marchigiano, simbolo del legame culturale profondo tra due mondi lontani, uniti dalla ricerca dell’armonia tra uomo e natura, arte e funzionalità. Il percorso espositivo, articolato in quattro sezioni narrative curate da Progetto Zenone e Elleemme Studio, guiderà il visitatore in un dialogo tra identità, artigianato e innovazione, mettendo in vetrina i prodotti e le imprese simbolo della regione.
Le eccellenze non si fermano all’artigianato e all’enogastronomia. Le università marchigiane saranno protagoniste con progetti d’avanguardia: l’Università di Macerata con una ricerca sull’uso di blockchain e intelligenza artificiale per il benessere delle comunità, l’Università di Camerino con studi su nuovi arredi “intelligenti” per spazi pubblici sicuri in caso di emergenze.
Nel settore produttivo, 22 progettualità dal mondo nei campi di moda, mobile e design porteranno esempi concreti di come la manifattura marchigiana sia capace di resistere, adattarsi e innovare. Sei le Nicchie espositive, animate da seminari internazionali, incontri commerciali e momenti culturali tra Osaka e Tokyo.
Le Marche si presentano così non solo come luogo da visitare, ma come modello di sviluppo sostenibile, in cui l’eredità culturale si fa leva per costruire nuove vie di benessere, connessione e bellezza. All’Expo 2025 di Osaka, sarà impossibile non accorgersene: le Marche sono già futuro. E lo dicono con la voce gentile del pianoforte di Giovanni Allevi.
Venerdì 16 maggio, alle ore 17:30, nella Basilica di San Nicola di Tolentino si concluderà la fase diocesana, aperta il 9 maggio 2021, per la causa di beatificazione e canonizzazione dell’agostiniano frà Mario Gentili, a cui seguirà alle ore 18:30 la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi.
Nel 2014 padre Marziano Rondina era stato nominato dal consiglio provinciale agostiniano padre curatore della causa di beatificazione ed ha scritto ha scritto due libri sull’agostiniano tolentinate:
‘Fra Mario, la via della semplicità e della gioia’, edito dalla Biblioteca Egidiana presentato il 2 maggio 2017, e ‘Sei sempre nel nostro cuore - La via di fra’ Mario Gentili scritta dall’affetto e dalla gratitudine di chi lo ha conosciuto e lo sente ancora vicino e presente’ che riporta le testimonianze della gente.
Frà Mario Gentili, nato a Colmurano il 30 maggio 1928 e morto a Tolentino il 2 maggio 2006, è vissuto ed ha operato sempre nel santuario di san Nicola di Tolentino, eccetto un semestre del 1948 trascorso nel convento di san Giacomo Maggiore a Bologna. Ha esercitato un prezioso servizio nella Basilica di san Nicola nell'accoglienza ai pellegrini e ai turisti, maturando una esemplare testimonianza di amore a Cristo e alla Chiesa. Fra’ Mario era un uomo minuto di statura, ma di grande cultura. Sapeva tutto sulla basilica di San Nicola, ma anche di Roma, dei Musei Vaticani.
Organizzava pellegrinaggi mensili a cui partecipava personalmente, arricchendo i fedeli e se stesso. Il suo stile di vita era improntato alla bontà, anzitutto quella riconosciuta come dono di Dio e poi quella che esercitava verso Dio e verso il prossimo.
L'esperienza di Dio lo rendeva capace di vedere le cose nel modo più giusto e positivo. Di qui sgorgava la sua bontà d’animo che si riversava con squisiti gesti di generosità verso tutti. Questo era il terreno su cui nasceva la sua disponibilità, il suo servizio senza riserva e senza risparmio; mai sapeva negarsi a chi gli chiedeva qualche favore, contento di rendersi utile e di giovare a tutti. Il suo amore verso Dio, da cui sentiva di aver ricevuto tutto, produceva in lui anche attenzione e generosità verso coloro che erano nel bisogno.
In occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere si è tenuto il 12 maggio 2025, presso la Sala Convegni della Confartigianato di Macerata, il secondo evento formativo organizzato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Macerata, con il patrocinio dell’AST Macerata, dal titolo “Gli infermieri della sanità del futuro: tra sfide, responsabilità e competenze”. Un’occasione importante per celebrare il ruolo degli infermieri nella società contemporanea, ma anche per riflettere in modo critico e propositivo sull’evoluzione della professione in un sistema sanitario in trasformazione.
Ad aprire i lavori è stato il Presidente dell’OPI Macerata, il Dott. Sandro Di Tuccio, con un intervento introduttivo dal titolo “L’infermiere di oggi verso il domani”, nel quale ha sottolineato il valore strategico del ruolo infermieristico che deve adattarsi alle sfide attuali nei nuovi scenari della sanità.
Il Convegno ha offerto ai numerosi partecipanti – infermieri, studenti e professionisti della salute – spunti di grande valore grazie alla presenza di relatrici di assoluto rilievo accademico e istituzionale: la Professoressa Maria Grazia De Marinis, ordinario di Scienze Infermieristiche all’Università Campus Bio-Medico di Roma, e la Professoressa Giuliana Masera, membro della Commissione Albo Infermieri della FNOPI e redattrice dell’ultimo Codice Deontologico dell’Infermiere 2025.Con profondità teorica e chiarezza applicativa, la Prof.ssa De Marinis ha tenuto una lezione magistrale sul presente e sul futuro della professione infermieristica, delineando le nuove sfide assistenziali, le competenze avanzate richieste e l’importanza del riconoscimento del sapere infermieristico. A seguire, la Prof.ssa Masera ha guidato una riflessione appassionata e rigorosa sull’etica e la Deontologia - tradotti nel sapere filosofico proprio della sua esperienza e formazione - elementi fondanti per uno sviluppo professionale consapevole, capace di coniugare cura, responsabilità e sensibilità.
A rendere ancora più significativa la giornata, i Saluti Istituzionali che hanno sottolineato l’attenzione e il sostegno concreto alla professione infermieristica.Presenza manifesta e intervento sentito quello della Dott.ssa Anna Menghi, Consigliere Regionale, da sempre vicina agli infermieri in modo tangibile e continuativo. Il Dott. Paolo Antognini, Dirigente delle Professioni Sanitarie dell’AST di Macerata che ha fornito un quadro quali-quantitativo sugli infermieri operanti presso i molteplici setting assistenziali e sulla carenza infermieristica, sottolineando quanto questa richieda una risposta collettiva e urgente.Il Direttore Generale dell’AST di Macerata, Dott. Alessandro Marini, ha rimarcato come l’evoluzione della professione infermieristica sia inarrestabile, sostenuta dall’azienda attraverso progetti concreti già in fase di sviluppo.
La Dott.ssa Daniela Corsi, Direttore Sanitario della stessa AST, ha evidenziato l’impegno dell’azienda nel riconoscere formalmente le competenze acquisite a tutti i livelli della formazione infermieristica. A nome dell’Amministrazione Comunale è intervenuto il Vicesindaco Francesca D’Alessandro, che ha portato i saluti del Sindaco Parcaroli e dell’intera Giunta, esprimendo la gratitudine della città per il lavoro infaticabile degli infermieri, fondamentali per la tenuta del sistema salute. L’Assessore alla Sanità e Vicepresidente della Giunta Regionale, Dott. Filippo Saltamartini, ha offerto uno spunto di riflessione importante sul calo di attrattività della professione infermieristica tra i giovani, proponendo un dibattito aperto e costruttivo con la platea. Infine, il Dott. Paolo Pinciaroli, in rappresentanza dell’Ordine dei Medici di Macerata, ha sottolineato l’importanza della sinergia interprofessionale per affrontare le sfide future, nel rispetto delle identità professionali.
Il convegno, accreditato ECM, ha visto anche momenti di arte e riflessione: lo stand-up comedy di Patrizia Petetta con “Agli infermieri piace fare il giro letti” ha regalato sorrisi e consapevolezza attraverso una lettura ironica e profonda del vissuto professionale quotidiano degli infermieri, mentre il duo “2Steps” ha offerto un intreccio di Musica e pensieri sulla Cura, performance che ha saputo coniugare parole e note per evocare il significato più autentico del prendersi cura.
L’appuntamento è per i prossimi eventi firmati OPI Macerata.
Si terrà, oggi, martedì 13 maggio alle ore 18 presso Il Museo Civico Villa Colloredo Mels, la conferenza intorno a Di nebbia e di terra, la personale dell’artista Jacopo Pannocchia che espone, per la prima volta, le sue opere nelle sale del museo recanatese. Per offrire un’occasione di riflessione, oltre all’artista, interverranno Francesco Parisi storico dell’arte, Maria Letizia Paiato curatrice, Luigi Petruzzellis, responsabile circuito museale e co-curatore della mostra, introduce l’Assessore alla Cultura del Comune di Recanati, Ettore Pelati. L’incontro sarà un momento di dialogo critico e analisi sui temi centrali dell’opera di Pannocchia che attraversano l’intero percorso espositivo di "Di nebbia e di terra".
La conferenza è aperta al pubblico fino a esaurimento posti.
In esposizione, fino al 25 maggio 2025, un nucleo di quindici sculture in ceramica realizzate con diverse terre: dalla terra nera antracite a quella rossa, ricca di ossido di ferro. A queste si aggiungono tredici tavole di legno preparate con la tecnica dell’imprimitura, di cui alcune sono disegnate con impasti di argille, pigmenti, ossidi e grafite. L’elemento della terra è protagonista in tutta la mostra, visibile sia nelle sculture che nei disegni, come nel caso dei disegni su carta ottocentesca che rappresentano armature fatte di impasti di terre e grafite con interventi a inchiostro. Completano la mostra, a cura di Mario Finazzi e Luigi Petruzzellis una serie di opere grafiche, tra xilografie su legno di filo, acqueforti e disegni.
La ricerca artistica di Jacopo Pannocchia si esprime attraverso una grande varietà di medium, ma con una coerenza stilistica che si traduce in un continuo dialogo tra l’informale e il formale. Le sue opere raccontano una tensione tra il profondo psichico, l’inconscio, la nebbia, e il dato reale, dove il gesto istintivo, tipico delle sue incisioni e dei suoi disegni, si unisce alla materia viva dell’argilla, che diventa il cuore pulsante della sua produzione. La terra, nella sua molteplicità di consistenze e sfumature, è infatti fondamentale anche per i suoi inchiostri, realizzati con una miscela di argilla, grafite, pigmenti e acqua.
Scrive Mario Finazzi, curatore della mostra: "è questa condizione di disordine quasi primordiale la nebbia: la nebbia del non definito, del mutevole senza sosta – la nebbia dei sogni, la nebbia prima del pensiero, la nebbia delle sensazioni o delle passioni cieche – da cui non emerge, ma si addensa un'immagine". Un processo creativo che invita lo spettatore a riflettere sul confine tra materia e pensiero, tra caos e ordine, in un’esperienza che tocca le corde più profonde dell’immaginario umano.
Jacopo Pannocchia: biografia
Jacopo Pannocchia (1987) vive e lavora a Montelupone, in provincia di Macerata, nella regione Marche. Artista poliedrico, la sua produzione spazia dalla scultura al disegno, fino alla grafica d’arte, ed è caratterizzata da una forte espressività simbolica e onirica. La sua ricerca artistica si concentra sull’esplorazione della materia e delle sue potenzialità espressive, con particolare attenzione all'uso della terra, dell’argilla e di altri materiali naturali. L’artista si diploma in Architettura e Arredamento presso l’Istituto Statale d’Arte di Macerata e successivamente si laurea in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. La sua formazione, che unisce l’approccio progettuale e quello artistico, si riflette nelle sue opere, che trasmettono una fusione di rigore formale e libertà espressiva. Nel corso della sua carriera ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, come CAMPUS! La scena artistica emergente italiana, curata da Mario Casanova, al Centro Arte Contemporanea Ticino di Bellinzona nel 2011, e Deep Inside. Dissociations, sempre a Bellinzona nel 2012. Ha inoltre preso parte a Young at Heart Old on the Skin, curata da Franko B, a Palazzo Lucarini di Trevi (PG) nel 2018, e a Mostri. La dimensione dell’oltre, curata da Silvia Scaravaggi, presso i Musei Civici di Crema nel 2021. Nel 2024 ha partecipato a Vampiri, curata da Edoardo Fontana, Lidia Gallanti e Silvia Scaravaggi.
È stato ufficialmente costituito il RotaKids del Rotary Tolentino, il club dei più giovani pensato per coinvolgere bambini dagli 8 ai 12 anni in un percorso di crescita civica, educativa e sociale. Il RotaKids di Tolentino è il primo del Distretto 2090: segna un importante traguardo per il Rotary Tolentino e per il territorio.
L’evento di lancio si è svolto qualche sera fa al ristorante Chiaroscuro di Belforte del Chienti, in un clima di entusiasmo, gioco e partecipazione. I piccoli protagonisti, accompagnati dalle loro famiglie, hanno preso parte a un incontro speciale pensato per promuovere l’autostima, la leadership e il senso di servizio verso la comunità, valori fondanti dell’etica rotariana.
Nel corso della serata è stata presentata anche la prima iniziativa ufficiale del RotaKids: il progetto "Patentino per lo smartphone", un percorso formativo nato per sensibilizzare i più giovani a un uso consapevole e responsabile del cellulare. Il progetto affronta tematiche delicate e attuali come il cyberbullismo, la dipendenza digitale e il rispetto online, con quiz e momenti di riflessione condivisa.
Ospiti d’eccezione hanno arricchito l’incontro: Patrizia Scaramazza, presidente provinciale Unicef e socia del Rotary Club Macerata, ha portato il suo contributo sul ruolo dell’infanzia e dei diritti dei bambini; Michele Bresciani, coordinatore distrettuale della comunicazione, ha offerto una lettura educativa della sfida digitale; a moderare l’incontro Paolo Perri, pediatra e socio del club, che ha guidato i bambini attraverso il test di idoneità simbolico per il conseguimento del "Patentino".
Presente anche Catia Scattolini, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo "Tacchi Venturi", che ha avviato in classe un lavoro educativo con schede didattiche dedicate al tema. Nella sua scuola, sono già stati coinvolti oltre cento alunni. Il Rotary Tolentino crede fermamente che il cambiamento debba partire dai più giovani. Il RotaKids nasce proprio con questa missione: formare oggi i cittadini responsabili di domani, partendo da esperienze concrete, coinvolgenti e soprattutto costruite insieme a loro.
Un evento carico di significato, che ha posto le basi per una nuova avventura educativa. Il RotaKids rappresenta non solo un'opportunità per i più piccoli, ma anche un segnale forte di come la comunità può investire con fiducia e concretezza nel futuro. Presidente del RotaKids è Viktor Samko. Al termine della serata ai bambini è stato consegnato il “Patentino” con l’attestato di partecipazione. Presenti anche il presidente del Rotaract Tolentino Masha Bocci e i ragazzi dell’Interact Tolentino con il presidente Lucia Pesarini.
Impresa per l'Under 14 della Vigor Basket Matelica, che ha conquistato il titolo regionale e ora affronterà la fase nazionale a Roma. I ragazzi, in rappresentanza della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Enrico Mattei di Matelica, hanno trionfato ai campionati studenteschi provinciali 3x3. Ora sono diventati campioni regionali alle finali tenutesi in Ancona.
I cinque Under 14 vigorini che hanno fatto l’impresa sono: Filippo Mentonelli, Tommaso Mentonelli, Gabriele Pierantoni, Nicolas Pignotti e Matteo Traballoni. L’assessore allo sport Filippo Maria Conti si è complimentato con i giovani ragazzi matelicesi: "Grande risultato che ci rende orgogliosi di avere una squadra Under 14 che ha realizzato questa importante impresa ottenendo il titolo di campioni regionali, portando il nome della città di Matelica a Roma per la fase nazionale. Forza ragazzi continuate con questa carica agonistica e affronterete sicuramente al meglio la fase nazionale. Tutta la città di Matelica tifa per voi".
Si è conclusa con entusiasmo e una partecipazione straordinaria l'edizione 2025 di "Eureka! Funziona!", la gara di costruzioni tecnologiche promossa dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Macerata, in collaborazione con Federmeccanica. L’iniziativa ha coinvolto gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia, trasformando il Teatro Don Bosco di Macerata in un vero e proprio laboratorio di invenzioni, spettacolo e divertimento.
Oltre 150 alunni hanno preso parte all’evento, che ha saputo coniugare creatività, spirito di squadra e apprendimento pratico. La conduzione è stata affidata a Carlo Rotini, Delegato Progetto Scuola dei Giovani Imprenditori, che ha aperto la giornata celebrando il talento dei più giovani: “Oggi celebriamo il talento dei più giovani e la forza delle idee. Ogni progetto qui presentato è il frutto di collaborazione, immaginazione e impegno.”
Accanto a lui, nei saluti istituzionali, Carmina Laura Giovanna Pinto dell’Ufficio Scolastico Regionale ha evidenziato l’importanza di iniziative che avvicinano i ragazzi alle discipline STEM e alla progettazione creativa, sottolineando il ruolo fondamentale dei docenti: “Continuate a sperimentare la didattica laboratoriale: è qui che nasce l’apprendimento vero.”
Particolarmente coinvolgente è stata la testimonianza di Carmela D’Amico dell’Ufficio Risorse Umane di Clementoni Spa, che ha sottolineato la forte somiglianza tra il processo creativo aziendale e l’esperienza vissuta dagli studenti, ricordando quanto il gioco possa essere l’inizio di un percorso professionale: "Oggi lo dimostrano questi piccoli inventori".
Per quanto riguarda i vincitori, tra le scuole primarie ha trionfato la classe 5 del Convitto Nazionale “G. Leopardi” di Macerata con il progetto “Salva la città”, un avvincente gioco in cui i partecipanti devono difendere la città da un gigantesco dinosauro. Hanno partecipato anche la scuola primaria “Enrico Fermi” di Macerata con “Il paradiso dei bambini”, la primaria “Anna Frank” di Villa Potenza con “Acchiappa il tappo” e la primaria “Dolores Prato” di Treia con “Il teatro degli aviatori”.
Per le scuole secondarie di primo grado, la vittoria è andata alla classe 2B dell’Istituto “Lorenzo Lotto” di Monte San Giusto, con il progetto “Space Path”, una palla che attraversa un percorso spaziale pieno di ostacoli, conquistando giuria e pubblico. In gara anche le classi 2A e 2D della Scuola Secondaria “Coldigioco – Mestica” di Macerata.
Tutti i progetti sono stati realizzati con materiali forniti da Federmeccanica e ispirati al tema del magnetismo, mettendo in luce ingegno, manualità e spirito di squadra. Le testimonianze degli studenti hanno emozionato il pubblico: “Abbiamo imparato a costruire qualcosa insieme senza litigare!” ha raccontato Giulia, 10 anni. “Mi sono molto divertito e ho capito tante cose grazie a questo progetto!” ha aggiunto Marco, 13 anni, con gli occhi pieni di soddisfazione.
Dopo la pausa merenda, la manifestazione è proseguita con la premiazione condotta dall’artista Francesco Facciolli, la consegna degli attestati e una grande foto di gruppo che ha immortalato sorrisi, entusiasmo ed energia.
“Eureka! Funziona!” si conferma un progetto strategico per avvicinare le nuove generazioni all’ingegneria, alla scienza e al pensiero creativo. Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Macerata rinnova così il proprio impegno nella promozione di percorsi didattici capaci di valorizzare l’inventiva e il talento di ogni ragazzo, preparando oggi i professionisti e gli innovatori di domani.
Nel tardo pomeriggio di oggi, a Tolentino, il crollo parziale di un edificio in demolizione ha provocato danni a due abitazioni vicine. L’episodio è avvenuto intorno alle 18:45 in via Giovanni Bezzi.
Secondo quanto riferito, durante le operazioni di abbattimento effettuate con una pinza demolitrice, parte dei materiali di risulta avrebbe superato il perimetro del cantiere, colpendo il tetto e le grondaie di due palazzine prospicienti. I lavori, iniziati proprio oggi, erano programmati fino al 26 maggio nell’ambito del piano di ricostruzione post sisma.
Immediato l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento locale, supportati da una squadra specializzata e da un mezzo proveniente dal comando provinciale di Macerata. Sul posto anche un funzionario tecnico per le verifiche strutturali. Fortunatamente non si registrano feriti, ma in via precauzionale è stata evacuata una famiglia di quattro persone, una coppia con due figli, residente in uno degli edifici danneggiati.
A seguito del sopralluogo tecnico effettuato dall’ingegner Lorenzo Calamita, ispettore dei Vigili del Fuoco di Macerata, e dall’ingegner Katiuscia Faraoni, responsabile del settore lavori pubblici del comune di Tolentino, è emersa la necessità di interdire l’accesso agli edifici prospicienti il cantiere e di chiudere completamente al traffico pedonale e veicolare via Giovanni Bezzi. La parte dell’edificio ancora da demolire risulta infatti gravemente compromessa, con un concreto e reale pericolo di ulteriori crolli.
Per motivi di sicurezza pubblica, il sindaco Mauro Sclavi ha firmato un’ordinanza contingibile e urgente che dichiara l’inagibilità indotta per pericolo di crollo di due appartamenti, fino al completo ripristino delle condizioni di sicurezza. Contestualmente, è stata disposta la delimitazione e l’interdizione dell’area compresa tra i civici 6 e 14 di via Giovanni Bezzi con barriere antintrusione.
Alla ditta esecutrice dei lavori è stato imposto di incaricare un tecnico qualificato che certifichi l’eliminazione delle cause di rischio e garantisca il ripristino delle condizioni di sicurezza anche sulla pubblica via.
Presenti sul posto anche gli agenti della polizia locale per la gestione della viabilità e la messa in sicurezza dell’area. Le operazioni di accertamento e monitoraggio continueranno nelle prossime ore
Domenica 11 maggio si è tenuto a Roma il 14º Campionato Italiano di Brazilian Jiu-Jitsu, un evento di rilievo nazionale organizzato da Bjj Italia che ha visto la partecipazione di numerosi atleti provenienti da tutta la penisola. Tra le realtà più brillanti spicca la Hachiman Dojo asd, che ha preso parte alla competizione con otto atleti, tornando a casa con un bottino di ben dodici medaglie, tra cui due ori, quattro argenti e sei bronzi.
Gli atleti della Hachiman si sono distinti in entrambe le categorie in gara, con e senza kimono, affrontando con determinazione e spirito sportivo ogni singolo incontro. Nella categoria Gi, Lorenzo Giachetta ha conquistato la medaglia d’oro nei Pesi Medi Master 1 cintura bianca, mentre Guido De Dominicis e Nicolò Massaccesi hanno ottenuto due bronzi rispettivamente nei Pesi Mediomassimi e Massimi Master 1 cintura blu. Medaglia d’argento, invece, per Maicol Flamini nei Pesi Super Massimi Master 1 cintura blu.
Passando alla categoria NoGi, il team ha replicato il successo con prestazioni altrettanto degne di nota. Guido De Dominicis ha brillato nuovamente, questa volta vincendo l’oro nei Pesi Mediomassimi Master 1 cintura blu. Argento per Nicolò Massaccesi e Maicol Flamini, entrambi nella stessa categoria ma in diverse divisioni di peso, e per Francesca Camilletti, protagonista tra le cinture bianche nella categoria leggeri adulti. I bronzi sono arrivati grazie a Jaime Figueiredo, Cristian Corsi, ancora Lorenzo Giachetta e Andrea Pizzicotti, tutti capaci di dimostrare tenacia e talento.
"Sono davvero orgoglioso dei miei ragazzi. Hanno combattuto con il cuore, senza risparmiarsi mai e dimostrando grande impegno, anche chi si affacciava per la prima volta al mondo agonistico - ha commentato il coach Matteo Fiorentini, fondatore e direttore tecnico della Hachiman Dojo -. Questi risultati sono il frutto di mesi di allenamento intenso e costante. Far parte dello Stabile Fight Team e poter apprendere sotto la guida del Maestro Filippo Stabile è per noi motivo di grande onore".
Archiviata questa importante esperienza, per gli atleti della Hachiman Dojo è già tempo di tornare in palestra per prepararsi alle prossime sfide. L’associazione sportiva dilettantistica, attiva nelle arti marziali, ha due sedi operative: a Montefano presso la bocciofila in via Imbrecciata 48 e a Recanati nella palestra della scuola elementare “Lorenzo Lotto” in via dei Politi 21.
Il gruppo di Recanati e Castelfidardo dell'Associazione Nazionale Alpini ha partecipato alla 96° adunata che si è svolta a Biella. Tra le circa 100.000 penne nere che hanno raggiunto il capoluogo piemontese, presenti anche quelle guidate dal capogruppo Samuele Galassi. Con lui Fabio Semplici, Sestilio Nardi, Carlo Cipolloni, Francesco Conti, Gianluca Grufi e Ivano D'aleo.
Per tutti il consueto passaggio tra le due ali di folla nella sfilata conclusiva che si è snodata tra le vie del centro storico dopo tre giornate di festa. Il gruppo, che conta 39 iscritti e impegnato in molteplici attività di solidarietà e volontariato, festeggia proprio quest'anno i sessant'anni di vita, in quanto venne costituito nel 1965 in memoria della medaglia d'oro al valor militare, maggiore Mario Alessandro Ceccaroni.
Profumi intensi, sapori autentici e tanta allegria: è tutto pronto per la 51ª edizione della Sagra del Fungo, uno degli appuntamenti gastronomici più attesi della primavera maceratese. L'evento si svolgerà nel fine settimana del 16, 17 e 18 maggio, presso il Palazzetto dello Sport di Cessapalombo, che per il secondo anno consecutivo accoglierà la festa offrendo uno spazio ampio, coperto e ideale anche per ballare.
Organizzata con passione dalla Pro Loco di Cessapalombo, la sagra celebra il re del sottobosco con una proposta culinaria ricca e irresistibile: risotti e tagliatelle ai funghi, polenta bianca e rossa, funghi fritti, arrosto e trifolati, grigliate miste, arrosticini e tante altre prelibatezze locali.
Ogni serata sarà animata da musica dal vivo e tanto divertimento: venerdì 16 maggio si balla con Marco e Claudia, sabato 17 maggio è la volta del celebre fisarmonicista Roberto Carpineti e domenica 18 maggio, festa per pranzo e cena, e dalle 18:00 musica con Gianni e Roberto.
Il Palazzetto, recentemente adattato per ospitare eventi anche danzanti, offre uno spazio confortevole e coperto in caso di maltempo, ideale per godersi lo spettacolo in allegria. La Sagra del Fungo non è solo una festa gastronomica, ma un momento di incontro, tradizione e convivialità per tutta la comunità.
Trecento pellegrini lungo la Via Lauretana hanno sancito il successo dell'edizione 2025 di Cammini Aperti nelle Marche. Tutte esaurite le prenotazioni per i percorsi promossi in regione che hanno visto, nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 maggio, cento partecipanti per ciascuno dei tre itinerari proposti: da San Firmano a Recanati, da Urbisaglia all’Abbadia di Fiastra e da Muccia a Camerino.
A fare da cornice, oltre alla bella giornata, le bellezze naturalistiche e architettoniche, così come i luoghi di culto scoperti durante i percorsi. I camminatori sono stati divisi in gruppi da 25 persone, ognuno dei quali accompagnato da guide escursionistiche esperte di Marche Active Tourism.
"Abbiamo potuto constatare come siano state esperienze capaci davvero di lasciare un’impronta nell’animo dei partecipanti - ha dichiarato il direttore dei Cammini Lauretani Simone Longhi -, una due giorni resa possibile grazie al Ministero del Turismo e all’agenzia Sviluppumbria, al sostegno del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e del Commissario straordinario alla Ricostruzione Guido Castelli, così come al supporto del Settore Turismo della Regione, di tutti i sindaci e le autorità religiose coinvolte, le quali hanno fatto in modo che queste giornate potessero svolgersi al meglio, dalla messa in sicurezza dei percorsi all’accoglienza, fino alla distribuzione dei pasti".
Suggestiva, sabato 10 maggio, la partenza in mattinata dall'Abbazia di San Firmano, a Montelupone, verso Recanati, che ha consentito di approfondire la figura del Beato Firmano. Ad accogliere i camminatori il parroco don Giacomo Ippolito e il sindaco Rolando Pecora: "Si è trattato di un riconoscimento e di una tappa importante per l’Abbazia - ha dichiarato proprio il primo cittadino -, riuscire a fare rete e collaborare porta a risultati del genere che rendono merito alla bellezza dei luoghi come questo posti lungo il tragitto che porta a Loreto".
Da San Firmano i camminatori si sono poi diretti a Recanati, dove è stata inaugurata per l’occasione la segnaletica della Via Lauretana nel territorio. I gruppi, salutati dal sindaco Emanuele Pepa, dal consigliere delegato Simone Simonacci e, in rappresentanza del comune di Macerata, dall’assessore Paolo Renna, si sono raccolti in piazza Giacomo Leopardi prima di visitare la vicina chiesa di Sant’Anna, dove si può ammirare la riproduzione in scala della Santa Casa di Loreto. Al termine dell’iniziativa don Pietro Spernanzoni, accompagnato da don Samuele Sapio, ha salutato e benedetto i partecipanti.
"I pellegrini hanno potuto apprezzare una parte delle bellezze di Recanati e sono certo che questa giornata stimolerà la loro curiosità e il loro ritorno - ha dichiarato Pepa -, c’è sintonia con gli organizzatori per consentire sempre una maggiore accoglienza e garantire gli investimenti necessari per la sicurezza del percorso". Parole riprese dal consigliere Simonacci: "Cammini aperti ha ufficialmente inaugurato la nostra segnaletica lungo la Via Lauretana – ha ribadito –, abbiamo così dato da questo fine settimana il benvenuto a tutti i pellegrini d’Italia e del Mondo, in un territorio in cui da sempre è profonda la devozione mariana e alla Santa Casa".
In contemporanea, nel segno dell’inclusione si è percorso il tratto tra l’Anfiteatro romano di Urbs Salvia, alla presenza del sindaco Riccardo Natalini, e l’Abbadia di Fiastra. Ad arricchire l’esperienza la collaborazione con Anffas Macerata, presente con il presidente Marco Scarponi; e l’associazione “I Nuovi Amici", rappresentata da Ombretta Linfozzi; che, oltre ad animare il cammino, hanno partecipato con quaranta loro iscritti.
Ad effettuare il tragitto anche Gianni Tenti del settore turismo della regione Marche. Nel piazzale antistante l’Abbadia i pellegrini sono stati poi accolti da Francesco Ricotta (consigliere della Fondazione Giustiniani Bandini), dal sindaco di Tolentino Mauro Sclavi e dal vescovo di Macerata e presidente CEM, monsignor Nazzareno Marconi.
"Il nostro territorio riflette il connubio tra arte e spiritualità che deve essere il motore di queste esperienze - ha affermato il sindaco Natalini, augurando buon cammino ai partecipanti -, come Comune faremo la nostra parte con azioni a supporto di queste iniziative in favore di un turismo spirituale e che sia accessibile a tutti".
Il vescovo Marconi si è soffermato proprio sulla logica sviluppata intorno all’accoglienza: "Aprirsi a incontrare persone che vivono situazioni svantaggiate è parte di quel camminare insieme proprio della Chiesa - ha evidenziato -, i cammini servono anche a questo tipo di riflessione: in un tempo in cui viviamo costantemente tutto di corsa e senza attenzione alla realtà che ci circonda, c’è bisogno proprio di rallentare per capire il valore delle cose. Non si può 'credere' di corsa e non penso che sia neanche facile vivere di corsa".
Spiritualità e aspetti naturalistici sono stati rimarcati anche dal sindaco Sclavi: "All'Abbadia di Fiastra è stato visibile nei volti dei pellegrini quello che possiamo definire benessere interiore - ha aggiunto -, questo camminare lento, cogliere nei passi il nostro pensare, può essere un’occasione per ritrovare se stessi in una società che invece ci spinge alla deriva".
Non meno intensa dal punto di vista emozionale è stata la tappa di domenica mattina, anch'essa sold out, che ha rappresentato un vero e proprio spaccato dell’identità appenninica. Il ritrovo suggestivo presso l’Eremo del Beato Rizzerio, nel territorio del comune di Muccia, ha dato il via a una tappa in cui i camminatori si sono immersi nel patrimonio naturalistico, culturale e religioso che li ha condotti, senza scoraggiarsi da un piccolo inciampo meteo, verso Camerino.
Nello stesso giorno, nella città ducale è stata inaugurata dall’arcivescovo Francesco Massara, presso la chiesa Santa Maria delle Grazie, situata lungo il tracciato, la mostra "Il Dono. L’Arte, i Documenti, le Testimonianze" a cura di Luca Barbini, archivista dell’arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche.
Alla partenza e all’arrivo nel Convento dei frati cappuccini di Renacavata, di particolare interesse come primo storico insediamento dell’Ordine, anche in questo caso è da rilevare la vicinanza dei primi cittadini di Muccia e Camerino. Presente alla tappa, così come in quella del giorno precedente tra San Firmano e Recanati, anche Carla Alfonsi del settore turismo della regione Marche.
Alle informazioni sul programma della giornata si sono aggiunte le testimonianze di Letizia Reversi, della Fondazione dell'Eremo del Beato Rizzerio, e di Federica Feliciani, guida ambientale e rappresentante della Rete nazionale delle donne in cammino; prima del saluto dei sindaci e la benedizione di padre Hipolito Alberto Arcos Juarez.
"È importante attraverso queste manifestazioni nazionali far conoscere questi luoghi per valorizzare figure importanti come il Beato Rizzerio e le nostre peculiarità - ha detto il sindaco di Muccia Mario Baroni -, così come tenere accesa l’attenzione sulla ricostruzione dei nostri paesi dopo il sisma del 2016".
Importanza ribadita anche dal sindaco di Camerino, presente, come Baroni, anche a Renacavata con l’assessore al Turismo Silvia Piscini; ad accoglierli il padre guardiano fra Fabio Chiodi. "I pellegrini hanno attraversato due Comuni che sono un po’ il simbolo di quel cratere sismico e che, nonostante le ferite del terremoto, custodiscono una grande bellezza - ha affermato in tal senso Roberto Lucarelli -, per questo il cammino lento potrà sempre in modo maggiore aiutare la valorizzazione di queste zone".
Sabato 10 maggio è stata inaugurata a Castelraimondo, in Corso Italia, la postazione defibrillatore in memoria di Matteo Fattinnanzi. Castelraimondo diventa così una città cardioprotetta.
La famiglia Fattinnanzi ha deciso di donare un DAE a disposizione della comunità se dovesse servire, un importantissimo strumento salvavita, fondamentale in presenza di un arresto cardiaco. Con un suo utilizzo in maniera tempestiva le possibilità di non avere danni sono tanto più alte, meno è il tempo che si impiega per intervenire.
La Croce Rossa di Matelica si è impegnata e ha fatto sì che questa donazione potesse concretizzarsi con questo preziosissimo DAE. I volontari della Croce Rossa hanno poi fatto una dimostrazione con dei manichini dedicata a chi voleva utilizzare e provare questo strumento.
Presenti all’inaugurazione il sindaco del comune di Castelraimondo Patrizio Leonelli, il sindaco della città di Matelica Denis Cingolani ed il vicesindaco Rosanna Procaccini, il presidente della Croce Rossa di Matelica Domenico Belardinelli, il presidente della Croce Rossa di Castelraimondo Silvano Giori, il consigliere regionale Renzo Marinelli, per l’Arma dei Carabinieri il maresciallo Claudio Di Noia e Don Gilberto Spurio, che ha provveduto a dare la benedizione.
Il sindaco del comune di Castelraimondo Patrizio Leonelli ha sottolineato il lodevole gesto della famiglia Fattinnanzi relativo alla donazione di un defibrillatore: "L’amministrazione comunale di Castelraimondo ci tiene a ringraziare i coniugi Stefano e Carmen Lavinia, per il bellissimo gesto di solidarietà e generosità. In seguito alla perdita del loro bambino, Matteo, che aveva solo qualche mese di vita, per una malformazione cardiaca, si sono aperti verso gli altri, donando questo defibrillatore, anziché rinchiudersi nel loro dolore. Molto commovente, il momento in cui, il fratello di Matteo, ha tagliato il nastro lasciando così volare in cielo tre palloncini bianchi dedicati al piccolo che ci ha lasciati prematuramente".
La sala Giunta del palazzo comunale in piazza della Libertà, a Macerata, è ufficialmente intitolata a Maria Pucci, la prima donna, nel 1946, a essere stata eletta nell’assise cittadina. Prima dell’inizio della seduta odierna del Consiglio comunale, infatti, si è svolta la cerimonia di scoprimento della targa posta all’entrata della sala.
Presenti il sindaco Sandro Parcaroli, il presidente del consiglio comunale Francesco Luciani, la vice sindaco e assessore alle politiche sociali e alle pari opportunità Francesca D’Alessandro, della presidente del Consiglio delle donne nonché consigliere Lorella Benedetti, della vice presidente del Consiglio delle donne Laura Orazi, di Barbara Lombi e Paola Olivelli, associate Soroptimist, della figlia Antonella Cernetti, di Eleonora Marsili autrice del libro "Miss Montecitorio non rinuncia alla maternità – L’attività parlamentare di Maria Pucci", delle autorità civili e militari, tra cui il Prefetto Isabella Fusiello, e rappresentanti dell’Amministrazione comunale e del Consiglio stesso.
Tutti concordi nell’affermare che Maria Pucci ha rappresentato una figura importante per la comunità maceratese e che, con l’intitolazione avvenuta oggi, si desidera onorare non solo il suo impegno e la sua dedizione al servizio pubblico, ma anche i valori di solidarietà e inclusione che ha sempre promosso.
Maria Pucci è divenuta quindi emblema della donna che in quegli anni si batteva per la rivendicazione dei propri diritti e portavoce di ideali quali la sincerità, l'onestà e la coerenza, visibili soprattutto nella sua scelta coraggiosa ed umana di interrompere la carriera politica per non rinunciare alla famiglia e alla maternità.
Una scelta, quella di intitolare la sala Giunta a Maria Pucci, che l’amministrazione ha assunto in seguito all’ordine del giorno approvato dallo stesso Consiglio proposto dal Consiglio delle donne su iniziativa della componente integrata Soroptimist.
Nata a Catanzaro il 23 aprile 1919, secondogenita di Pia Marcolini, una maestra originaria delle Marche e di Eduardo, geometra, Maria Pucci si laurea in Storia medievale all’Università di Bologna nel 1941 e lavora come insegnante. Nel 1944 si trasferisce a Macerata, dove insegna al Liceo classico e frequenta l’Azione cattolica, ricoprendo ben presto un ruolo dirigente come delegata dei gruppi femminili.
Nel 1945 si iscrive alla Democrazia cristiana e nel 1946 è candidata alla Costituente (non verrà eletta) e al Consiglio comunale, risultando la prima donna eletta. Alle prime elezioni legislative del 1948 è eletta alla Camera ma nel 1950, dopo il matrimonio con il giudice Giulio Cesare Cernetti e la nascita della figlia Antonella, annuncia pubblicamente le dimissioni, motivate dalla decisione di dedicarsi esclusivamente alla professione e alla maternità.
Negli anni successivi è preside dell’Istituto Magistrale di San Ginesio, nel Maceratese e nel 1966 si trasferisce a Perugia, dove risiede fino alla morte avvenuta il 10 agosto 1996.
Riportare sulla costa marchigiana i turisti dell’entroterra e dell'Umbria, fidelizzando un pubblico di prossimità attraverso accoglienza e cultura. È questo l'obiettivo di "Creare Valore", il nuovo progetto promosso dall’associazione Viviamo Civitanova aps, guidata da Manola Gironacci.
L’iniziativa, nata dalla collaborazione con oltre 60 attività locali tra stabilimenti balneari, ristoranti, alberghi, B&B, negozi e professionisti, punta a incentivare un turismo "di casa", in grado di generare ricchezza senza doverla cercare altrove. "Fidelizzare il nostro turismo senza andarlo a cercare molto lontano sarebbe strategico per far rimanere e redistribuire ricchezza all'interno della nostra regione", ha spiegato la presidente Gironacci.
Il progetto mette al centro il valore del volontariato e della rete del terzo settore, dimostrando come sia possibile costruire un’offerta turistica attrattiva anche a costo zero. Tuttavia, l’associazione sottolinea come a rendere veramente efficace il programma sarebbe stato l'affiancamento da parte dell'amministrazione comunale con un cartellone eventi estivi promosso con anticipo, a partire già da aprile o maggio.
“Lo scorso anno - denuncia la presidente - il calendario estivo è stato presentato a luglio, troppo tardi per influenzare le scelte dei turisti. La promozione è quasi assente dalle delibere, e così si rischia di vanificare investimenti importanti”.
Secondo dati citati nella nota stampa - frutto di uno studio realizzato da Agis, Università IULM e Makno - ogni euro speso per cultura e spettacoli genera 1,7 euro di produzione di beni intermedi e 2,4 euro di valore aggiunto. Inoltre, il 68% degli spettatori dichiara di spendere in media 53 euro a evento tra ristoranti, parcheggi, bar e shopping, rendendo quindi la cultura un vero motore economico.
"Eventi come Risuona la Piazza, se adeguatamente pubblicizzati, potrebbero diventare un volano economico per l’intero territorio", ha aggiunto Gironacci, sottolineando l’importanza di una pianificazione strategica. "Una stima realistica - afferma l'associazione - suggerisce che un budget di promozione pari almeno al 10% della spesa totale per cultura e turismo (stimata in 2 milioni di euro) potrebbe garantire un ritorno economico tangibile e diffuso".
La richiesta rivolta all'amministrazione è chiara: investire con lungimiranza nella promozione turistica e culturale, valorizzando il lavoro di chi sul territorio si impegna ogni giorno per creare accoglienza e opportunità. Solo così, conclude l’associazione, si potrà "creare valore" reale per l’intera comunità.
Proseguono i controlli a tappeto delle forze dell'ordine sul rispetto delle normative nei locali pubblici della movida civitanovese. La squadra di polizia amministrativa della divisione Pasi (Polizia Amministrativa e sociale - Passporti, Armi e Licenze) ha infatti condotto una serie di accertamenti durante il mese di aprile, finalizzati a verificare la regolarità delle licenze e il rispetto delle prescrizioni previste per la gestione degli esercizi pubblici.
Nel corso delle ispezioni, svolte in diverse serate, sono emerse quattro violazioni di natura amministrativa a carico di alcuni titolari di locali. Le infrazioni contestate riguardano la somministrazione di bevande alcoliche a minori di età compresa tra i 16 e i 18 anni, pratica vietata dalla legge ma purtroppo ancora diffusa in determinati contesti del divertimento notturno.
Ulteriori irregolarità sono state riscontrate in merito all'impiego del personale addetto alla sicurezza. In almeno un caso è stato accertato l'utilizzo di operatori non iscritti all'apposita lista prefettizia, requisito obbligatorio per poter svolgere tale funzione. Non solo: è stata contestata anche la mancata comunicazione alle autorità competenti dell'impiego di personale regolarmente iscritto, omissione che configura una violazione amministrativa.
Gli agenti hanno elevato le relative sanzioni, ma l’attività di controllo non si ferma qui. Sono infatti in corso ulteriori accertamenti per verificare l'eventuale presenza di altre irregolarità, che potrebbero condurre all’adozione di provvedimenti più severi, come la sospensione temporanea delle licenze di esercizio.
Numerosi i metalli pesanti che il Club Vela Portocivitanova si è visto consegnare ai suoi giovani timonieri nel corso dei due importanti eventi sportivi in questo fine settimana. Ben 16 i ragazzi che hanno gareggiato alla terza tappa dell’Italia Cup ILCA 2025 tenutasi a Riva del Garda e che ha radunato oltre 300 velisti provenienti da tutta Italia e non solo.
Sono 5, invece i premiati: Per l'Ilca 4, con 138 partecipanti e 8 prove disputate, si piazzano sul podio Cesare Pierdomenico come 3° maschile, 1° Under 16 (4 overall) e Maria Chiara Fuligna come 3^ femminile (19^ overall).
Concludono in Gold Fleet Alessandro Nasini 13°, Tommaso Netti 20° e Luca Piantoni 53°; in Silver Fleet Benedetta Cruciani 15^ e Tommaso Campetti 25°. Per l’Ilca 6, con 109 partecipanti e 8 prove disputate, finiscono in Gold Fleet Francesco Luzi 19°, Federico Spagnoli 35° e Cecilia Belletti 36^.
Per l’Ilca 7, con 41 partecipanti e 8 prove disputate in flotta unica, sono stati premiati Paolo Freddi 3° Overall, Kenje Sem Werpers 1° Under 21 (7° overall) e Federico Cittadini 1° Under 19 (9° overall). Scendendo nella classifica, seguono Domenico Lamante 18°, Claudio Natale 20° e Filippo Vignola 22°.
Ad accompagnare i ragazzi sono stati i due allenatori Claudio Vallesi e Giacomo Sabbatini, che ha così ha commentato la trasferta: “A Riva del Garda, per noi che veniamo dal mare, troviamo sempre condizioni difficili. Quindi, sono molto contento dei risultati ottenuti, anche dei ragazzi che non hanno ottenuto il podio. Abbiamo visto molti spunti positivi, ma anche molte cose da migliorare in vista dei Campionati Giovanili che si terranno sullo stesso campo tra agosto e settembre".
Nella seconda tappa dell’Optimist Italia Kinder Joy of Moving di Follonica sono stati una ventina i giovanissimi velisti a partecipare, 5 Cadetti nella divisione B, dove hanno regatato 95 atleti, e 15 Juniores nella divisione A, con 335 atleti totali.
Tra i Cadetti, Kilian Breda conquista il podio come 3^ overall su 95; seguono Tommaso Pierdomenico 24° overall e 2° atleta classe 2016, Emil Verhoeven 34°, Anita Pietrella 56^ e Maximilian Neundorf 89°.
Tra gli Juniores, Mia Paoletti si trova sul podio come 3^ femminile e 10^ overall, preceduta, nella classifica femminile, da Carol Veneri del Circolo della Vela Bari in 2^ e Annalie Meoni della Fraglia Vela Malcesine che conquista la 1° posizione.
In Gold fleet, Olivier Verhoeven si piazza al 38° posto, Lorenzo Pietrella al 75°, Niccolò Di Marino al 76°, Elena Cardinali in 91^ posizione e Clarissa Montagnoli in 113^. In Silver Fleet, Giulia Pierdomenico arriva 34^, Federico Dolci 55° e Olivia Cardinali 63^. In Bronze Fleet, rimangono Alessandro Fabietti, Giovanni Belfiore, Fabio Paniccia, Francesco Boschi, Anna Loncao e Francesco Pagani.
Il team Cadetti è stato seguito dall’allenatore Giacomo De Carolis, quello Juniores da Michele Rinaldi. Il commento di Rinaldi: "Sono soddisfatto perché finalmente i ragazzi hanno prodotto spunti nuovi e positivi, mettendo in atto quanto abbiamo studiato in allenamento, briefing e debriefing. Anche l’ottimo risultato di Mia, 3^ femminile e 10^ overall, riflette questo nuovo atteggiamento della squadra".
Venerdi 16 maggio alle ore 21 presso la Biblioteca "Mario Ciocchetti" a Belforte del Chienti verrà presentato il libro "Tso diario di un ricovero obbligato" di Loretta Tartufoli.
L’autrice da voce a donne che la società, ancora oggi, tende ad etichettare con la crudele semplicità di una parola: pazze.
Vengono colte le sfumature e le complessità delle persone che vivono nel reparto psichiatrico di un mondo che ancora fa fatica a comprendere la profondità delle anime femminili, rifugiandosi troppo spesso in diagnosi superficiali e stereotipi che stigmatizzano il desiderio di essere autentiche , senza compromessi, e la necessità di adattarsi alle aspettative sociali.
L’autrice non si limita a raccontare le vite di queste donne; le svela, le illumina dall’interno, con rispetto e amore per ogni piega di dolore e di resistenza.
Mette in luce come la “pazzia” può diventare un’etichetta imposta da da una società che ancora teme l’intensità delle emozioni, la capacità di resistere alle aspettative, al desiderio di non essere domate.
Le donne descritte da Loretta non sono pazze: sono esseri umani complessi, pieni di dolore, speranza,talento, desideri inappagati ricordi spezzati.
Ogni protagonista è portatrice di una storia che racconta il conflitto tra un sé autentico e un sistema che vorrebbe soffocarlo, di una identità che lotta contro le gabbie invisibili del giudizio.
L’autrice contesta la facilità delle diagnosi intese come sentenze; indaga nel profondo di ogni personaggio per rivelarne la bellezza e la complessità riconoscendo che la pazzia è spesso un grido di dolore, di solitudine, di ricerca disperata di libertà e di ascolto.
È un lettura avvincente di storie che inducono il lettore ad una profonda meditazione su situazioni complesse che spesso la società intende rimuovere e marginalizzare e “aggiungerei” ad una riflessione sulla corretta applicazione dello spirito e degli obiettivi della legge Basaglia,
Loretta Tartufoli è stata una insegnante, ma la sua poliedricità si coniuga con il teatro, la pittura, la fotografia e naturalmente la scrittura sua passione da sempre. Ha iniziato con fiabe, racconti brevi, e romanzi.