Il comune di Morrovalle, tra i primi nelle Marche, ha siglato una convenzione con la Regione per l’implementazione della digitalizzazione dei servizi della pubblica amministrazione, che si tradurrà nei prossimi mesi in una serie di iniziative volte a sfruttare tutte le potenzialità offerte dal web nell’ambito dei servizi municipali attraverso la app IO.
La prima novità è attiva da oggi. Coloro che hanno installato sui propri smartphone questa applicazione riceveranno una notifica sul loro dispositivo che li avvertirà nel caso la loro carta d’identità sia in scadenza entro i successivi 30 giorni. Un primo passo verso un progressivo passaggio al digitale di molti servizi offerti alla cittadinanza per far sì che la app IO diventi una vera e propria piattaforma al servizio dell’utente, dove effettuare pagamenti, ricevere documenti e via dicendo.
Ad occuparsi dello sviluppo del progetto è la software house che cura i servizi digitali per il Comune, ovvero la Halley Informatica, di concerto con il Servizio Tributi Demografici. Si può scaricare gratuitamente la app IO su App store (per dispositivi Apple) e Google Play (per dispositivi Android).
Diritti d’uso delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre. Un’azione tempestiva della Giunta nei confronti del Mise a tutela dell’emittenza televisiva locale.
E’ quella richiesta dalla mozione approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa e sottoscritta dai consiglieri Menghi, Antonini, Biondi, Marinelli, Cancellieri, Serfilippi (Lega), Mangialardi, Mastrovincenzo (Pd), Ruggeri, Lupini (M5s), Marcozzi, Pasqui (Fi), Rossi (Civici Marche), Ausili, Baiocchi (Fdi), Santarelli (Rinasci Marche) e Latini (Udc).
"Senza uno stop alla sottoscrizione dei contratti per ridiscuterne i termini economici" le emittenti marchigiane "saranno gravemente danneggiate dopo che, per decenni, hanno svolto un servizio indispensabile all’informazione locale" spiega la consigliera Anna Menghi.
“Siamo di fronte ad un’evidente distorsione di mercato che rischia di impedire la prosecuzione dell’attività di molte emittenti - aggiunge Menghi -. Le richieste economiche delle società aggiudicatarie delle frequenze sono di cinque volte i prezzi attualmente praticati dagli operatori di rete".
"Il bando del Mise aveva già disposto che non potessero essere peggiorative rispetto a quelle praticate al momento della pubblicazione del bando di gara, ma la fretta dai funzionari del Ministero nel portare a termine il procedimento ha impedito alle emittenti di avere precise garanzie sul futuro. Le emittenti che sono state e sono tutt’ora espressione identitaria delle nostre comunità locali avere la continuità di un servizio che è garanzia di pluralismo, oltre che fonte di lavoro e occupazione" conclude Menghi.
“Non solo la pandemia ma anche la burocrazia sta continuando ad uccidere le imprese, la situazione è diventata ingestibile”. E’ un grido d’allarme quello di Giuseppe Tosoni, presidente dell'Associazione nazionale Tutela Impresa, che tenta di far luce sugli ultimi provvedimenti approvati dal Ministero lo scorso 31 gennaio e riguardanti le istruzioni generali comuni ai modelli "Redditi 2022" per le Società di capitali.
“Da parte degli imprenditori c’è la volontà di recepire le disposizioni fornite, ma è possibile che per non incorrere in sanzioni ci si debba rapportare a modelli dichiarativi di aggiornamento che prevedono 915 pagine di istruzioni?” Una giungla normativa fatta di 369 pagine dedicate alle persone fisiche, principalmente dipendenti e pensionati, 246 alle società di persone ed altre 300 a quelle di capitali. Richiamando Tacito, per Tosoni “Moltissime sono le leggi quando lo Stato è corrotto".
“Non è possibile spiegare diversamente tutta questa moltitudine di leggi imbarazzanti che spesso confliggono tra loro e si modificano costantemente. Da Tacito sono trascorsi duemila anni, ma i nostri politici hanno solo esteso il labirinto normativo ormai senza più vie di uscita”, spiega il presidente di Tutela Impresa.
Per Tosoni “sarebbe sufficiente codificare le norme appartenenti alla stessa materia in testi unici obbligatori escludendo leggi, leggine ed interpretazioni che rendono illeggibili le stesse norme. La nostra associazione, sempre attenta alle esigenze delle imprese per la tutela da ingiustizie fiscali e bancarie, nei prossimi giorni chiederà chiarimenti e interventi a Draghi e Mattarella con l’obiettivo di avviare un percorso di sburocratizzazione necessaria ai fini della sopravvivenza del lavoro nel nostro Paese”.
Tra il borgo e il mare la natura continua a lasciare il segno. Così, al fine di conoscere a valorizzare adeguatamente la propria terra, il Comune di Potenza Picena ha scelto di coinvolgere l’associazionismo specializzato: è stato infatti siglato nei giorni scorsi, presso la Sala Giunta del Palazzo comunale, il protocollo d’intesa tra l’amministrazione potentina e l’associazione Ornitologi Marchigiani - APS, che da anni si occupa di promuovere la conoscenza e la tutela dell’avifauna.
“Un rapporto nato due anni fa in occasione della nidificazione della specie faunistica “fratino” lungo il nostro litorale. - spiega il vice Sindaco con delega all’Ambiente, Giulio Casciotti - In quell’occasione abbiamo capito quanto sia importante avere il supporto di tecnici specializzati che diano il giusto nome e il giusto valore ad ogni cosa che ci circonda".
"Per questo abbiamo voluto formalizzare la collaborazione, attraverso questo accordo che avrà una durata triennale. L’attività portata avanti dall’associazione ci consentirà di prendere consapevolezza dell’immenso patrimonio naturalistico presente sul nostro territorio. Un patrimonio da conoscere, valorizzare e proteggere” sottolinea Casciotti.
Previste infatti all’interno del protocollo d’intesa una serie di azioni che gli ornitologi porteranno avanti in sinergia con il Comune. Tra queste ricerche e studi sull’avifauna selvatica presente, iniziative di educazione e sensibilizzazione rivolte ai cittadini e a tutti coloro che si trovano ad operare in ambienti naturalistici, progetti di recupero, riqualificazione e valorizzazione di specifiche aree.
“La nostra realtà è uno strumento al servizio dei cittadini. – ha commentato Mina Pascucci, presidente dell’ APS Ornitologi Marchigiani – Spesso le nostre città, piccole o grandi che siano, possiedono una ricchezza naturalistica importante che, se adeguatamente tutelata, può diventare un elemento fondamentale, anche per l’immagine del territorio. Il nostro compito è proprio quello di aiutare gli amministratori a scoprire questi piccoli tesori. Collaboriamo da anni con tantissime realtà su scala locale e nazionale con l’obiettivo di rendere ogni luogo patrimonio di tutti, nel pieno rispetto di chi ci vive”.
La Giunta ha deliberato l’atto di indirizzo per l’espletamento della gara pubblica per l’assegnazione in concessione dei locali comunali che si trovano in via Gramsci 2, 4 e 6 e via de Vico 4 (ex ristorante Qb). Nei prossimi giorni sarà quindi pubblicato l’avviso di asta con la formula della migliore offerta.
I locali, che hanno una superficie complessiva di 89 metri quadri e doppio servizio igienico, sono stati riconsegnati al Comune lo scorso 31 gennaio e, in un’ottica di valorizzazione e redditività del patrimonio immobiliare pubblico, si è deciso di non destinare tali spazi a finalità istituzionali mantenendo il conferimento a terzi.
"Abbiamo deciso di mettere a bando la concessione del prestigioso locale di via Gramsci seguendo la prassi di questa Amministrazione che privilegia sempre le procedure trasparenti e aperte a tutti – ha commentato l’assessore al Patrimonio Andrea Marchiori -. Sarà un’ulteriore luce sul centro storico".
Il prezzo a base di gara è di 15mila euro pari al corrispettivo determinato nel precedente contratto di concessione come risultante dalla migliore offerta pervenuta. Il locale sarà destinato ad attività commerciale e produttiva e la durata del contratto stabilita è di 9 + 3 anni senza rinnovo tacito in conformità a quanto stabilito per analoghe concessioni in uso di immobili.
Gli oneri a carico del concessionario sono di pulizia, di custodia, di manutenzione e di gestione del locale e i costi relativi alle utenze. In capo al concessionario ci sarà inoltre l’onere di presentare una polizza assicurativa sul locale e a garanzia dell’esatto adempimento delle obbligazioni assunte con la stipula del contratto di concessione.
Ci sarà infine la possibilità di compensazione parziale del corrispettivo dovuto con eventuali lavori di manutenzione straordinaria da eseguire sull’immobile fino a un importo massimo pari al prezzo posto a base di gara.
Lo studioso di fama internazionale David Meghnagi e il giornalista Ferruccio De Bortoli saranno tra i protagonisti dell’incontro di apertura di “Educare alla memoria”. Ideato dalle docenti Clara Ferranti e Donatella Pagliacci dell’Università di Macerata, si tratta di una serie di incontri mensili che alterneranno le diverse modalità di trasmissione della Memoria attraverso la formazione, la didattica della Shoah, la testimonianza, l’arte in tutte le sue forme.
Il primo appuntamento, “Oltre le ferite”, che si terrà giovedì 17 febbraio dalle ore 9 nella sede di Filosofia in via Garibaldi 20 e in diretta streaming su piattaforma Blackboard Collaborate, si aprirà con i saluti del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici John Francis McCourt e l’introduzione delle professoresse Ferranti e Pagliacci. La partecipazione è aperta a tutti gli interessati.
Si ricorda che i non iscritti possono accedere alle strutture universitarie solo se in possesso del Green Pass rafforzato. Per informazioni: consultare il sito www.unimc.it o scrivere a clara1.ferranti@unimc.it o donatella.pagliacci@unimc.it. Per partecipare a distanza: tiny.cc/educareallamemoria. Per il riconoscimento dei crediti universitari, all'ingresso nella stanza virtuale è necessario inserire, oltre a nome e cognome, anche il numero di matricola e la sigla del corso di laurea.
Ad aprire gli interventi sarà David Meghnagi dell’Università di Roma Tre su “Ricomporre l’infranto”. Sarà quindi la volta dell’editorialista del Corriere della Sera sul tema “Una memoria condivisa, ma sincera e non rituale”. Entrambi in collegamento a distanza. Infine, Noam Pupko e i giovani dello studentato internazionale World House di “Rondine cittadella della pace” analizzeranno il ruolo della Memoria nei processi di riconciliazione.
“Nel riconoscere la funzione educativa e formativa di iniziative legate alla Memoria della Shoah – spiegano le due docenti che hanno progettato il percorso -, abbiamo sentito la necessità di non limitarci a una singola giornata celebrativa, proponendo un percorso di più ampio respiro che potesse attualizzare l’evento storico, richiamando a una responsabilità individuale e collettiva”. Le prossime date in programma per il 2022 sono il 15 marzo con “Oltre il racconto” e il 12 aprile con “Oltre lo sguardo”.
Oggi nelle Marche sono stati registrati 2.881 nuovi positivi (ieri erano 2.153), con un tasso di positività del 38,1% (dal 40,7%) sui 7.568 tamponi analizzati (ieri erano stati 2.518). Si stabilizza l'incidenza, che scende ormai da settimane e che oggi si attesta a 1.143,66 casi settimanali ogni 100mila abitanti (ieri era 1.161,71). È quanto emerge dai dati giornalieri diffusi dall'Osservatorio epidemiologico delle Marche.
In sostanza si tratta di una fase di 'appiattimento' della flessione, che dovrebbe portare ad una flessione del 5-10% a settimana. È ancora la provincia di Ancona la più colpita con 772 casi, seguita da Macerata (632), Pesaro Urbino (585), Ascoli Piceno (409) e Fermo (373); sono 110 i casi provenienti da fuori regione.
Sono 475 i soggetti con sintomi, 48 i positivi del setting scolastico/formativo, 829 i contatti stretti di casi positivi, 776 contatti domestici, 8 i contatti in ambiente di vita socialità, 723 i casi in fase di approfondimento epidemiologico.
Totali più bassi per ogni classe di età, ma sono quelle tradizionalmente più colpite a raccogliere la metà dei contagi giornalieri: 728 per i 25-44enni, 675 per i 45-59enni. Sono poco meno di un terzo, 814, i contagi tra gli under 18: si conferma quella delle scuole elementari (6-10 anni) come la fascia più colpita con 286 positivi.
Nelle ultime 24 ore sono scesi a 350 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-2 rispetto a ieri), dei quali 36 in Terapia intensiva (-6 rispetto alle ultime 24 ore) e 314 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 67 (+3 rispetto a ieri) e quelli in reparti non intensivi 247 (+1 rispetto a ieri) mentre 27 persone sono state dimesse nell'ultima giornata.
Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano anche nove decessi correlati al Covid: il più giovane è un 54enne di Filottrano. Ad aver perso la vita anche una 104enne di Ascoli Piceno, un 61enne di Rocca Santa Maria, una 80enne di Senigallia, un 81enne di Jesi, un 82enne di Rotella, un 69enne di Sant'Elpidio a Mara, una 84enne di Porto Sant'Elpidio e un 88enne di Falconara Marittima.
Semaforo verde dal Comune di San Severino Marche alla realizzazione di coperture estensibili poste in corrispondenza delle entrate degli stabilimenti produttivi, a protezione del carico e dello scarico delle merci, e di altre opere a carattere precario, o comunque facilmente amovibili.
Il via libera al regolamento che disciplina l’installazione delle strutture è arrivato dall’assise settempedana che, valutato l’interesse pubblico e per venire incontro alle realtà produttive già seriamente danneggiate anche dalla crisi Covid, ha anche stabilito che non serviranno varianti alle convenzioni sottoscritte per le lottizzazioni produttive attualmente dislocate in località Taccoli. Lo stesso regolamento, poi, varrà d’ora in avanti anche per i futuri insediamenti.
Sarà sufficiente caricare, prima dell’inizio dei lavori, apposita comunicazione e richiesta di titolo abilitativo sullo Sportello unico per l’edilizia presso l’Unione montana Potenza Esino Musone. Qualora l’intervento ricada nell’ambito delle aree tutelate paesaggisticamente dovrà essere caricata, ovviamente, l’apposita richiesta di autorizzazione paesaggistica e servirà la necessaria autorizzazione.
Le strutture non dovranno modificare le caratteristiche complessive degli stabilimenti e rispettare il dovuto rapporto rispetto alla dimensioni dei corpi di fabbrica, dovranno essere realizzate all’interno del perimetro degli insediamenti o nelle aree di pertinenza e non dovranno superare, in altezza ed estensione, le dimensioni del fabbricato principale nè avvicinarsi al confine di proprietà a meno di m. 1,5 e comunque non dovranno recare pregiudizio per la visibilità veicolare di chi transita o accede sulla pubblica via e dovranno risultare a servizio
"Esprimo il mio più profondo dolore e vicinanza alla famiglia". Così il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi dopo aver appreso la notizia della morte del giovane Giuseppe Lenoci in un incidente stradale mentre era impegnato in un apprendistato nell'ambito di un corso professionale di termoidraulica.
"La sicurezza sul lavoro deve essere sempre garantita, a maggior ragione quando sono coinvolti dei ragazzi in formazione. Su questo abbiamo già avviato un confronto con il Ministro del Lavoro Orlando e messo a ragionare i nostri tecnici. Credo sia urgente ritrovarci anche insieme alle Regioni per un percorso che porti a una maggiore sicurezza in tutti i percorsi di formazione dove sono previsti contatti dei nostri giovani con il mondo del lavoro" ha aggiunto il ministro.
Dopo il 18enne Lorenzo Parelli, morto schiacciato in fabbrica, un altro giovanissimo, appena 16 anni, è morto mentre era impegnato in un apprendistato nell'ambito di un corso professionale di termoidraulica. Uno schianto tremendo contro un albero che non ha lasciato scampo al ragazzino di 16 anni originario di Monte Urano, nel Fermano: l'incidente è avvenuto al Serra de' Conti, in provincia di Ancona.
Il conducente del furgoncino della ditta, presso la quale il giovane svolgeva lo stage, è rimasto ferito. Lo studente, Giuseppe Lenoci, è morto sul colpo a causa delle gravissime lesioni riportate mentre l'uomo alla guida, 37 anni, è stato sbalzato dall'abitacolo, finendo a vari metri di distanza dal mezzo. Le indagini ora dovranno appurare la dinamica dell'incidente.
Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno estratto il corpo del ragazzo rimasto incastrato tra le lamiere, la polizia locale di Serra de' Conti, i carabinieri e il 118. Il 37enne è stato trasportato all'ospedale di Torrette di Ancona in gravi condizioni.
Giuseppe Lenoci frequentava un corso di accompagnamento al lavoro, che prevedeva una parte di lezioni in aula e una parte pratica con uno stage presso un'azienda. Si tratta di corsi organizzati da enti di formazione del territorio e finanziati dalla Regione Marche. L'incidente mortale ha riaperto le polemiche sull'alternanza scuola lavoro, oggetto della mobilitazione studentesca delle ultime settimane seguita alla morte di Parelli colpito da una trave d'acciaio in una fabbrica a Lanuzacco (Udine) dove stava svolgendo un periodo di apprendistato.
"Quello che sta succedendo in Italia è sotto gli occhi di tutti. Questa è la scuola che hanno voluto governi e padroni. Sappiamo cosa fare, nessuno ha più scuse - afferma in una nota il Fronte della Gioventù Comunista - Il 18 febbraio gli studenti saranno in piazza in tutta Italia contro alternanza, maturità e repressione subita", dichiara Lorenzo Lang, Segretario Nazionale del Fronte della Gioventù Comunista.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Partito Comunista: “L’ennesima morte sul lavoro che va ad aggiungersi ai 1400 morti sul lavoro del 2021, 700 dei quali nel tragitto casa – lavoro, resa in questo caso ancora più inaccettabile dal fatto che la vittima è un ragazzo di soli 16 anni che non avrebbe dovuto trovarsi in quel posto, ma in un’aula", afferma in una nota il segretario provinciale Pc Fermo Filippo Pannelli. “Vogliamo che il progetto alternanza scuola lavoro venga immediatamente abolito, così come tutti i progetti di formazione professionale che forniscono manodopera gratuita ad aziende private”.
E Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell'Unione Degli Studenti, ricorda anche "la lunga lista di morti sul lavoro causati da un sistema malato, volto solamente al profitto: vogliamo sicurezza dentro e fuori le scuole, vogliamo che l'alternanza scuola-lavoro e gli stage vadano aboliti a favore dell'istruzione integrata".
"Ci chiediamo quanti altri studenti e giovani debbano morire prima l'idea di un sistema unicamente volto al profitto e allo sfruttamento, cambi, una volta per tutte", conclude Redolfi. "Non è possibile morire di lavoro a 16 anni, questo evidentemente ci deve far interrogare profondamente non solo sul rapporto fra scuola e lavoro, ma anche su quanto ci sia urgenza in questo paese di risolvere il problema della sicurezza sul lavoro", dichiara la Rete degli Studenti.
Interviene anche il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, che si chiede: "Che deve succedere perché si prenda atto che il sistema attuale non funziona?". "Il ministero ascolti gli studenti - conclude il vicepresidente della commissione cultura di Montecitorio - che si mobilitano e chiedono di fermare questo cortocircuito continuo tornando ad investire pienamente sulla Scuola".
E l'Usb torna a chiedere la fine "dell'alternanza scuola lavoro, della scuola azienda, e la revisione totale dei modelli della formazione professionale questa specie di serie B dell'ingresso nel mondo del lavoro riservata ai ragazzi che alle medie ricevono il bollino 'scarso', il 6 o giù di lì, e per questo vengono gettati nel calderone del lavoro non qualificato. Un calderone in cui sguazzano le aziende che piegano la formazione alle loro esigenze, con tutto quel che ne consegue per la sicurezza e la salute dei giovani".
Il piccolo centro di Monte Urano è sconvolto dalla morte del giovane. La sindaca Moira Canigola "parla di immane tragedia, ora bisogna fermarsi e riflettere". Il ministro dell'Istruzione Bianchi, appresa la notizia, ha lasciato un convegno al quale stava partecipando.
Una scossa di terremoto di magnitudo 2.8, alla profondità di 12 chilometri, è stata registrata dai sismografi dell’Ingv alle ore 22:26 di questa sera nell'entroterra maceratese. Secondo i dati dell'Istituto, il comune più vicino all'epicentro è quello di Valfornace, a una distanza di 5 chilometri. Il sisma notturno è stato avvertito distintamente dalla popolazione residente. Non si registrano danni a persone o cose.
Colto da un malore mentre si trova all'interno della sala Bingo Supernova: uomo di 66 anni muore durante il trasporto verso l'ospedale di Civitanova Marche. Nonostante sia stato immediatamente soccorso, per l'uomo, originario di Siena, non c'è stato nulla da fare. È quanto avvenuto nel tardo pomeriggio, intorno alle 19.
Quando gli operatori dell'emergenza della Croce Verde di Macerata sono arrivati sul posto, le condizioni del 66enne sono apparse sin da subito disperate. I sanitari hanno fatto di tutto per strapparlo alla morte, senza successo. Ancora da accertare la natura del malore accusato dall'uomo.
Accusato di aver compiuto atti sessuali nei confronti della figlia minorenne e di aver maltrattato la moglie: questa mattina si è aperto il processo contro un 56enne di origini marocchine, imputato al tribunale di Macerata.
L'uomo avrebbe compiuto gli atti sessuali, in più di un'occasione, nel 2018, a Montelupone: all'epoca la figlia aveva solo 8 anni. Secondo l'accusa, tutto sarebbe avvenuto sul divano di casa, mentre la bambina guardava la tv. Nell'arco di 16 anni si sarebbero, invece, ripetuti i maltrattamenti alla moglie contestati al 56enne, difeso dall'avvocato Vanni Vecchioli.
"Il Museo della Tessitura - La Tela potrebbe venire definitivamente chiuso nell'arco di alcuni mesi". A lanciare l'allarme è la responsabile del museo, Maria Giovanna Varagona, all'interno di una lettera aperta rivolta all'intera cittadinanza di Macerata.
Quella del Museo della Tessitura è una realtà che esprime da oltre 35 anni la territorialità e la ricchezza della tradizione tessile dell'entroterra marchigiano, maceratese in particolare. L'area museale è stata oggetto di attenzione da parte di migliaia di persone e anche il nostro giornale aveva dedicato un articolo a Maria Giovanna Varagona, poco meno di un anno fa (leggi qui), intervistandola sui segreti dell'antica arte.
Ecco, proposto integralmente, il contenuto della sua lettera, scritta a quattro mani con Patrizia Ginesi:
"Carissimi Maceratesi, carissimi tutti, nello scrivervi questa lettera, partiamo con un aneddoto. La scorsa estate una giovane turista in visita alla città di Torino, seduta al bancone di un bar, alla domanda dell'esercente riguardo la sua provenienza, risponde "da Macerata"; e quello, prontamente: "Macerata, quella famosa perché...". Perchè, pensiamo, c'è lo Sferisterio, il Teatro Lauro Rossi, il Museo di Palazzo Buonaccorsi, Palazzo Ricci e la sua raccolta. E invece no, ha aggiunto il barista: "Perché c'è un posto bellissimo, davvero speciale, il Museo con i telai, il Museo della Tessitura!"
Può sembrare strano a molti, ma questo è accaduto. Vuoi perché, nel corso degli anni, diversi programmi televisivi hanno realizzato servizi e documentari su di noi e sulla nostra attività artigianale: Sereno variabile, Linea verde, Ora solare, Artemide, Geo&Geo più di una volta…dando spesso visibilità a tutto il territorio maceratese con riprese volte a decantarne la bellezza del paesaggio, dei vicoli e dei monumenti storici.
Vuoi per le nostre collaborazioni con case d’alta Moda internazionali, stoffe e abiti per le sfilate di Mila Schon, Valentino, Alexander McQueen, Gucci, Brunello Cucinelli, Alberta Ferretti e tanti altri. Per molti anni, la nostra è stata l’unica azienda a fornire la stoffa per il Pallio del Papa e di centinaia di Arcivescovi metropoliti di tutto il mondo. Oltre alle tante interviste cui abbiamo partecipato segnaliamo il quotidiano Il Sole 24Ore che nel 2008 ci ha dedicato 5 colonne nella rubrica Economia e Imprese entrando di fatto nell'Archivio Storico del Sole.
Insignite dalle Istituzioni come Eccellenza artigiana, Maestre artigiane, Maestre d’arte, Donne delle Marche etc. ora ci troviamo di fronte ad una decisione importante che vogliamo condividere con la città nella quale per 35 anni abbiamo lavorato come azienda e offerto i nostri servizi, gratuitamente, come Museo e con tutti coloro che nel tempo hanno saputo o vorrebbero poter apprezzare ancora ciò che comunica questa preziosa raccolta.
Il Museo della Tessitura-la Tela è una realtà che nasce e si sviluppa nel corso degli anni, come proposta culturale in risposta alle molteplici richieste provenienti dal mondo della scuola, dalle Istituzioni locali e dai turisti e visitatori in genere.
Una proposta culturale nata in seno alla nostra piccola impresa di artigianato artistico, il Laboratorio la Tela di Ginesi e Varagona e per la quale abbiamo dedicato generosamente tempo, energie e risorse per preservare, divulgare e trasmettere la tradizione tessile tipica dell'entroterra maceratese, quella dei "Liccetti marchigiani" in particolare, sacrificando troppo spesso quella che sarebbe dovuta essere la nostra specifica finalità produttiva e imprenditoriale.
Nel 2016, al compimento del trentesimo anno di attività, decidiamo di comune accordo la chiusura della società che gestiva in forma privata questa particolare raccolta museale e trasferiamo altrove le rispettive nuove ditte individuali, separando finalmente lo spazio culturale da quello dell'impresa.
Il Museo della Tessitura-la Tela, a ridosso del centro storico, nei pressi di Porta San Giuliano, è tuttora aperto su appuntamento e lo gestiamo in forma associativa, come Associazione per l’Artigianato Artistico Arti e Mestieri, organizzando mostre, tavole rotonde e attività formative per un pubblico davvero vario, fatto di bambini, ragazzi, giovani o anziani, senza differenza di genere.
Il terremoto e l'emergenza sanitaria protrattasi per così tanto tempo, hanno fatto sentire tutto il loro peso sull'economia delle rispettive imprese e così, dopo aver segnalato invano alle Istituzioni locali, al Comune, nella persona del Sindaco, attuale e precedente, all'Assessorato alla cultura della Regione Marche, al Rettore dell'Università di Macerata, la nostra difficoltà a sostenere ancora a lungo la gestione del Museo, abbiamo preso la decisione di mettere in vendita lo stabile che lo accoglie.
Ci sembra doveroso, in particolare, informare la cittadinanza perché riteniamo il Museo un'espressione della memoria di questo Territorio e anche della Comunità a cui appartiene. Migliaia di studenti della Provincia e della Regione, lo hanno visitato, lo visitano e per tutto questo ciclo scolastico, lo visiteranno, frequentando i nostri laboratori esperienziali. Questo è un luogo di aggregazione sociale e inclusiva.
Siamo riuscite a renderlo uno spazio aperto a chiunque volesse confrontarsi con la propria creatività in un contesto formativo, accogliente e preparato, assolvendo la realtà specifica di quello che deve essere un Museo esperienziale e anticipando di gran lunga i tempi rispetto a ciò che poi è diventato un obiettivo comune di molte Reti Museali.
Immaginiamo, al momento, due prospettive: la vendita dello stabile a scopo immobiliare o la vendita per mantenerlo Museo della Tessitura, Museo della città di Macerata, nei pressi del Borgo San Giuliano che un tempo pullulava di fermento operoso di artigiani e falegnamerie che non ci sono più. Il cuore di un Museo è quello di preservare la memoria materiale e immateriale, quella immateriale sopravvive solo se c'è un contesto capace di raccontarlo. In questo stabile il Museo ha trovato il suo giusto respiro ed è qui che desideriamo che resti.
Tuttavia, se la seconda prospettiva non trovasse riscontro, potremo prendere in considerazione una terza possibilità che vede il trasferimento dei telai e degli strumenti antichi connessi alla tessitura in comuni limitrofi che, dimostrando sensibilità e lungimiranza, già hanno manifestato il loro interesse alla creazione di aree tematiche tali da creare percorsi in rete. Non più a Macerata, quindi.
Vi informiamo che stiamo cercando un Ente, pubblico o privato, che voglia prendere a cuore questa prospettiva per far sì che il Museo della Tessitura-La Tela continui ad essere per Macerata, la risorsa culturale che da sempre è stata. Grazie".
Questa mattina il sindaco di Potenza Picena Noemi Tartabini - insieme agli assessori Isidori, Mazzoni e Ruffini - ha ricevuto presso la sala Giunta del Palazzo Comunale il luogotenente Inerio Sopranzi, neo comandante della locale stazione dei Carabinieri. Già in servizio nella stazione del capoluogo, Sopranzi succede a Massimiliano Del Moro.
Presenti all’incontro anche il Colonnello Provinciale Nicola Candido, il Capitano della compagnia di Civitanova Marche, Massimo Amicucci, il Comandante della stazione di Porto Potenza Picena, Alessio Alberigo e il Comandante della Stazione dei vigili urbani di Potenza Picena, Anna Mercuri.
Nel corso dell’incontro il sindaco ha rivolto al neo comandante Sopranzi i migliori auguri per il nuovo incarico, ribandendo la disponibilità dell’amministrazione comunale ad una piena collaborazione su tutti i fronti, nella consapevolezza di quanto sia prezioso il lavoro portato avanti dalle forze dell’ordine su un territorio vasto e diversificato come quello potentino.
"Una svolta storica per la sanità marchigiana in particolare quella territoriale e nel disegno delle infrastrutture sanitarie nelle Marche per i prossimi anni". Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che, affiancato dagli assessori Filippo Saltamartini, Francesco Baldelli, Mirco Carloni e Guido Castelli, ha presentato Il Piano di attuazione del Pnrr nella sanità e l'aggiornamento del Masterplan per l'edilizia ospedaliera, approvati oggi dalla giunta.
Per quanto riguarda il Pnrr si tratta di 68.269.911,16 euro (su un totale di 182 milioni che comprendono anche macchinari, digitalizzazione, informatizzazione) di investimenti per reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriali: in particolare interventi su 29 case della comunità (circa 42,5 milioni), 9 ospedali di comunità (circa 23,2 milioni) e 15 centri operativi territoriali Cot (circa 2,6 milioni). Quanto al Masterplan dell'edilizia sanitaria, che prevede investimenti complessivi di 923 milioni di euro di cui 759,3 milioni di euro già finanziati, la giunta ha stanziato 157.595.19,33 euro di risorse aggiuntive di varia estrazione tra cui fondo ospedali sicuri (33 mln) e Fondi Por Fesr (78 mln).
Nel Masterplan, in particolare, è prevista la costruzione di tre nuovi ospedali: Pesaro (costo 150 milioni), Macerata (già oltre 60 milioni disponibili sui 140 milioni previsti) e San Benedetto del Tronto (costo 80 milioni; 400mila euro per la progettazione); ci sono poi sei nuove strutture per le emergenze (Urbino, Fano, Senigallia, Fabriano, Civitanova Marche, Ascoli Piceno).
La programmazione per l'edilizia comprende tre nuovi ospedali di comunità (Cagli, Fano, Tolentino); in corso di esecuzione quattro nuovi ospedali (Salesi, Inrca ad Ancona, Fermo e Amandola). L'ospedale di Pergola sarà integralmente ristrutturato e verranno riqualificati 33 strutture sanitarie e ospedali esistenti. Nel piano anche 34 interventi di adeguamento previsti dal dl 34/2020 riguardante misure urgenti per sostenere interventi nell'ambito dell'emergenza epidemiologica.
Ecco nel dettaglio tutti gli interventi previsti in provincia di Macerata:
AREA VASTA 3 | MACERATA
Per quel che riguarda l’Area Vasta 3, l’opera più significativa sarà il nuovo ospedale a Macerata che sorgerà in contrada Pieve. Sono stati stanziati oltre 60 milioni di euro. Altri interventi sono previsti per il Pnrr Sanità: Casa della Comunità a Recanati (5,1 mln); Corridonia: Casa della Comunità (1 mln) e Ospedale di Comunità (1,7 mln); Macerata: Casa di Comunità (1,8 mln) e Centro operativo territoriale; Treia: Casa della Comunità (200mila euro) e Ospedale di Comunità (800mila euro); Camerino: Casa della Comunità (1,8 mln); San Severino Marche: Casa della Comunità (2 mln) e Centro operativo territoriale.
Al Pnrr Sanità, si aggiungono gli interventi del Masterplan dell’edilizia sanitaria ed ospedaliera delle Marche. Per l’Area Vasta 3 sono: Nuovo ospedale a Tolentino (22,80 milioni); nuovo Distretto sanitario a San Ginesio (6,35 milioni); nuovo Distretto sanitario a Sarnano (3,05 milioni); Riqualificazione ospedale a Civitanova Marche (16 milioni); lavori di edilizia sanitaria palazzina Spdc Macerata (3,70 milioni); Rsa a Corridonia (3,90 milioni).
Creare una "progressione" nell'assistenza medica nelle Marche un "secondo anello" che colleghi l'assistenza primaria a quella per acuti, partendo dall'insegnamento dell'emergenza Covid nella quale pronto soccorso e ospedali si sono intasati di pazienti. L'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini spiega il progetto di sanità diffusa sul territorio con interventi di attuazione del Pnrr per la Sanità, con l'evoluzione delle case della comunità (ex case della Salute), e con il Masterplan per l'edilizia ospedaliera.
"Oggi il sistema prevede l'assistenza primaria, con i medici di medicina generale/pediatri di libera scelta, e ospedale per acuti di primo livello e ospedale di secondo livello" mentre il percorso sarà: "medico generico/pediatra, case della comunità, ospedale di comunità, e man mano che l'assistenza diventa più importante, l'ospedale per acuti, Dea di secondo livello (Torrette ad Ancona)".
"Le case della comunità sono un'evoluzione moderna delle case della salute, - spiega Saltamartini - l'idea del governo per sopperire alla carenza di servizi sul territorio e alla carenza di medici, raggruppando i servizi territoriali (medici, pediatri, Adi, infermieri famiglia, psicologi, sociologi ecc.)". "Il contratto di lavoro che si sta rinnovando per la medicina generale - ricorda - prevede l'ipotesi di far trascorrere almeno 20 ore del servizio dei medici di medicina generale nelle case di comunità che rappresentano la struttura, con telemedicina, teleconferenza, e tutto ciò che di digitale può essere usato in sanità compresa l'intelligenza artificiale, per dare un servizio d'immediatezza".
Nella direzione di ovviare alla carenza di assistenza di prossimità, ricorda l'assessore, "voleva andare il centrodestra, si sta spostando il governo e si sta muovendo la sanità regionale". I criteri per le case di Comunità? "Si è guardato alle case della salute esistenti di proprietà pubblica, strutture corollario a ospedali per acuti". "Abbiamo 12 ospedali per acuti, ognuno avrà come riferimento l'ospedale di comunità e una casa di comunità".
Fervono i preparativi in Ateneo per l’edizione 2022 di Porte Aperte in Unicam, il consueto appuntamento dedicato all’orientamento alla scelta universitaria. Quest’anno gli incontri si terranno in presenza il 18 e 19 febbraio a Camerino. Le giornate dedicate alla scelta degli studi universitari rappresentano ormai un appuntamento importante per conoscere da vicino i corsi di laurea e i loro sbocchi professionali, attraverso un confronto diretto con docenti, tutor e personale dei servizi dell’ateneo.
Docenti, ricercatori, professionisti, studenti universitari e personale Unicam, saranno a disposizione dei partecipanti per illustrare l’offerta formativa dell’Ateneo e per ogni approfondimento ed informazione. Le registrazioni dei partecipanti inizieranno alle ore 9.00, mentre alle ore 9.30 si avvieranno le attività dei corsi di studio che dureranno per tutta la mattinata, dislocate nei diversi poli didattici.
Per consentire la più ampia partecipazione degli studenti delle scuole superiori di tutta Italia sono previsti inoltre anche appuntamenti in modalità telematica il 23 febbraio, il 14 marzo ed il 7 aprile. Sempre on line saranno anche gli appuntamenti per conoscere da vicino le numerose lauree magistrali attivate dalle Scuole di ateneo, previsti per il 4 marzo, il 21 aprile ed il 20 maggio
“Questa iniziativa rappresenta sempre – ha sottolineato la professoressa Valeria Polzonetti, delegata del rettore per l’Orientamento – un importante momento di contatto in cui le ragazze ed i ragazzi che interverranno avranno l’opportunità di avere tutte le informazioni per iniziare a ‘costruire il proprio futuro’. Queste giornate dedicate alla scelta del proprio percorso universitario rappresentano un appuntamento importante per conoscere Unicam, i corsi di laurea ed i loro sbocchi professionali, attraverso un confronto diretto con i docenti e gli studenti dell’Ateneo”.
“Gli open day rappresentano una grande opportunità – ha ribadito il Rettore Unicam Claudio Pettinari – per illustrare al meglio l’offerta formativa del nostro Ateneo, un Ateneo vivo e vivace che non si è mai fermato, né con il sisma né con la pandemia, garantendo alle studentesse ed agli studenti tutti i servizi, le attività didattiche e la possibilità di conseguire il titolo di studio nei tempi previsti.
Non solo: anche per il prossimo anno accademico ci saranno importanti novità nell’offerta formativa per adattarla prontamente alle esigenze del mercato del lavoro. Abbiamo posto l’attenzione su tutti i punti di forza e le eccellenze di Unicam, attraverso i quali formeremo donne e uomini capaci di essere attori consapevoli dello sviluppo del nostro Paese”. Il programma completo di tutte le giornate ed il modulo di partecipazione sono disponibili nel sito https://orientamento.unicam.it
“La Lega continua a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale alle chiacchiere inconsistenti di una sinistra che ha amministrato la regione per decenni senza produrre fatti, rispondiamo con interventi concreti sostenuti da finanziamenti importanti". Così il commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti, commenta i 923 milioni del Pnrr destinati alle Marche "per interventi in esecuzione, in cantierizzazione e in progettazione che consentiranno ai marchigiani di disporre di una sanità di territorio".
"Grazie a questi fondi verrà potenziata la sanità in tutti i territori della regione, non soltanto nelle aree centrali, ma anche in zone periferiche. Da sempre sosteniamo la necessità di creare una rete sanitaria in grado di soddisfare le esigenze di tutti i marchigiani - ricorda Marchetti -. Oggi, grazie all’impegno dell’Assessore Regionale alla Sanità della Lega, Filippo Saltamartini, stiamo portando a compimento il nostro progetto".
"Verranno realizzati tre nuovi ospedali a Pesaro, Macerata e San Benedetto del Tronto - spiega il commissario leghista - a Urbino, Fano, Senigallia, Fabriano, Civitanova Marche, Ascoli Piceno vedranno la luce nuove strutture per le emergenze, mentre a Cagli, Fano e Tolentino tre nuovi ospedali di comunità/hospice".
"Per quanto riguarda le strutture ospedaliere in esecuzione - prosegue - arriveranno fondi anche per Salesi, INRCA, Fermo e Amandola, mentre a Pergola si procederà con la ristrutturazione integrale del nosocomio".
"Verranno inoltre predisposte ben 33 riqualificazioni di strutture sanitarie e ospedaliere esistenti, alle quali si aggiungono 34 interventi di adeguamento. Si tratta di un importante investimento a garanzia della salute dei marchigiani - conclude Marchetti - continueremo ad impegnarci per realizzare ogni altro obiettivo utile a rendere più agevole l’accesso alle cure in tutto il territorio regionale”.
Domani, martedì 15 febbraio, alle ore 21 al Teatro Lauro Rossi per la stagione di Appassionata arriva il Quartetto Werther, vincitore del Premio "Piero Farulli" alla 39a edizione del Premio "Abbiati" come migliore giovane formazione italiana di musica da camera.
Con all'attivo numerosi concerti e collaborazioni con importanti Festival e associazioni concertistiche fra le più prestigiose in Italia e all'estero, a Macerata Misia Iannoni Sebastianini al violino, Martina Santarone alla viola, Vladimir Bogdanović al violoncello e Antonino Fiumara al pianoforte eseguono il Quartetto in la minore per pianoforte e archi "Quartettsatz" di Gustav Mahler, il Quartetto in mi bemolle maggiore op.47 di Robert Schumann e il Quartetto in do minore per pianoforte e archi op.13 di Richard Strauss.
Capolavori della letteratura musicale per quartetto con pianoforte, i brani in programma nel concerto dl TLR di domani sera propongono al pubblico un viaggio intenso e struggente nella ricchezza di suoni e atmosfere della musica colta fra Ottocento e primo Novecento.
La serata, organizzata in collaborazione con Marche Concerti, è il terzo appuntamento della stagione 2022 che proseguirà con i concerti di Julia Hagen e Annika Treutler (14 marzo), Arcadi Volodos (22 marzo), Quartetto Lyskamm (3 aprile), Alina Ibragimova e Samson Tsoy (20 aprile). Biglietto intero 20 euro, ridotto 15 euro, studenti 5 euro. Per accedere al teatro sono necessari il certificato verde rafforzato e la mascherina FFP2.
È fuori pericolo la mamma 30enne abruzzese, non vaccinata, che aveva sviluppato una polmonite interstiziale bilaterale da Covid per la quale era stata ricoverata in prognosi riservata e in gravi condizioni presso il reparto di Clinica di Rianimazione dell'ospedale regionale di Torrette ad Ancona. Lo riferiscono fonti ospedaliere.
La donna, della provincia di Teramo, giunta alla ala trentaduesima settimana di gestazione, in seguito ad un improvviso peggioramento delle condizioni di salute era stata sottoposta a taglio cesareo e aveva dato alla luce un bambino del peso di circa 1 kg, ricoverato dopo il parto nella Terapia Intensiva neonatale dell'ospedale materno infantile Salesi di Ancona.
La donna era giunta al Salesi, il 24 gennaio scorso in condizioni critiche e per questo era stata ricoverata nella Rianimazione pediatrica (leggi qui) . Successivamente la donna era stata trasferita a Torrette, dove si trovava in ventilazione assistita e pronata. Negli ultimi giorni però – come riferito dall’Ansa - le sue condizioni cliniche sono migliorate e circa tre giorni fa la donna è stata estubata. Ora sta meglio, è vigile e collaborante e potrebbe essere trasferita già nella giornata di oggi all'ospedale Salesi”.
“Una recita intrisa di finzione e demagogia, da vera attrice consumata, l'intervento messo in scena dal sindaco teatrante Tartabini nel consiglio comunale di sabato mattina”. Così il gruppo consiliare del Partito Democratico di Potenza Picena commenta la presentazione del piano triennale delle opere pubbliche 2022-2024.
Piano che la prima cittadina ha definito “il più imponente che la città abbia mai avuto” lamentando da parte dell’opposizione, che ha espresso il proprio voto contrario in merito, “una mancanza di responsabilità nei confronti degli abitanti”.
Tartabini “pur di attaccare le minoranze finge strumentalmente di non sapere che tutto ciò che il centrosinistra ha realizzato nei 19 anni di governo del comune ha visto sempre il voto contrario dell’allora opposizione di destra”, si sottolinea dal Pd in una replica a mezzo stampa. Quelle del sindaco vengono definite “patetiche ed arroganti lezioni”.
“Il Sindaco finge di non sapere che prima di questo piano le giunte di destra hanno proposto negli anni molti altri programmi di opere pubbliche, puntualmente disattesi e affondati tra ritardi e ripensamenti, così come finge di non ricordare che a partire dal consiglio del 30 giugno 2021 (chiamato a ratificare i progetti da presentare per il Bando di Rigenerazione Urbana) abbiamo sempre proposto scelte differenti – precisano i dem -, chiesto quale fosse il quadro d’insieme sempre annunciato ma mai spiegato, constatato la totale chiusura alle nostre proposte”.
“Per questo abbiamo coerentemente votato contro e criticato le scelte dell'Amministrazione giudicandole un’enorme occasione persa” si puntualizza. E ancora: “Avendo a disposizione un contributo di ben 5 milioni di euro la Giunta ha deciso di sprecarne buona parte per interventi incomprensibili come il parcheggio in Piazza Douhet, perdendo l’occasione storica di realizzare finalmente il Centro Civico, motore di servizio, sviluppo e coesione sociale che Porto Potenza merita e aspetta”.
“Non c’è traccia di interventi per riqualificare e prolungare la passeggiata a mare demolendo l'ex casello ferroviario sul belvedere, non c’è traccia del recupero dell'edificio dell'ex ospedale in centro storico, i cui locali farebbero comodo a tante associazioni” precisano gli esponenti del Pd potentino, affermando come i 5 milioni di euro a disposizione siano stati divisi in ben nove progetti, “di cui ben sette sono sostanzialmente manutenzioni straordinarie o poco più”.
“Se oggi ci sono 18 milioni a disposizione, quasi tutti gentilmente elargiti dallo Stato, è perché sono anni che le opere previste slittano e si accumulano, il sindaco non è stato informato di questo? Importanti opere finanziate dal 2017 con le risorse post sisma attendono da anni l'avvio dei cantieri. Opere, a differenza di quanto sostiene assurdamente il Sindaco, finanziate non certo per merito della giunta ma in automatico per le lesioni riportate dalle strutture in seguito al sisma e verificate da tecnici indipendenti, come è successo in tutti i comuni del cratere” conclude nella nota il gruppo consiliare del Pd di Potenza Picena.