L'acqua che utilizziamo quotidianamente diventa contaminata dopo l'uso a causa della variazione dei suoi parametri chimico-fisici, rendendola non più adatta all'uso. Queste acque reflue vengono quindi allontanate, ad esempio attraverso il sistema fognario, poiché possono compromettere l'equilibrio degli ecosistemi. Pertanto, è necessario implementare un processo di regolamentazione per trattare questi liquidi di scarto. L'obiettivo è trasformare le acque inquinate in modo da poterle reimmettere nell'ambiente senza causare danni. Questo processo avviene negli impianti di depurazione, dove vengono applicati trattamenti mirati per garantire la sicurezza ambientale. In questo articolo esamineremo i principi fondamentali del funzionamento degli impianti di depurazione e i trattamenti utilizzati per rendere le acque sicure prima di reinserirle nell'ambiente.
Pulizia delle acque: trattamenti e soluzioni
Una volta convogliate e trasmesse a un impianto di depurazione attraverso un sistema fognario adeguato, le acque reflue, ossia quelle acque contaminate, vengono sottoposte a una serie di processi che mirano all'eliminazione degli agenti inquinanti presenti al loro interno. Questi processi possono essere distinti principalmente in due o tre importanti categorie: trattamenti fisici, chimici e biologici. Approfondiamo meglio ciascuna di queste metodologie.
Depurazione delle acque: perche è importante
Le industrie e gli impianti urbani sono responsabili dell'inquinamento delle acque. E poiché l'acqua è una risorsa pubblica limitata, è oggi indispensabile provvedere alla sua depurazione a seguito delle attività industriali, per consentire a un maggior numero di persone di poterne godere senza rischi per la salute.
In Italia, i sistemi di trattamento acque reflue sono soggetti a una regolamentazione nazionale ed europea sempre più stringente. Tuttavia, per varie cause, ma anche per timore di investimenti troppo onerosi, molti siti hanno difficoltà a trattare adeguatamente le acque reflue, ponendo a rischio se stessi, con la possibilità di essere sanzionati con eventuale chiusura dell'attività, mettendo anche in pericolo l'ambiente e le persone.
Processi di trattamento fisico delle acque reflue: separazione e rimozione
Un trattamento fisico è in grado di separare dalle acque contaminate le sostanze più grosse senza l'utilizzo di sostanze chimiche aggiuntive volte a favorire questa separazione. Alcuni esempi includono:
Grigliatura: Questo trattamento prevede il passaggio dell'acqua contaminata attraverso una griglia con maglie di dimensioni standardizzate. Ciò consente di separare dalla corrente d'acqua tutti gli elementi di dimensioni superiori alle maglie della griglia stessa.
Dissabbiatura: La dissabbiatura è un processo che mira alla rimozione delle particelle di sabbia presenti nell'acqua. A differenza della grigliatura, la rimozione avviene attraverso un processo di sedimentazione. Le particelle di sabbia vengono fatte depositare sul fondo di apposite vasche grazie alla forza di gravità. È importante progettare le vasche in modo da permettere il continuo flusso dell'acqua, impedendo l'accumulo che potrebbe arrestare il funzionamento dell'impianto. La velocità del flusso deve essere controllata attentamente per consentire alle particelle di sabbia di sedimentare correttamente.
Filtrazione: Questo trattamento fa uso di filtri che trattenendo le sostanze in sospensione, principalmente tramite contatto, adesione o distacco.
Il trattamento delle acque reflue
Le attività sociali, produttive e ricreative, soprattutto in contesti urbani, richiedono una considerevole quantità di acqua. L’utilizzo dell’acqua genera inevitabilmente scarichi che devono essere sottoposti a trattamento depurativo prima di essere restituiti all’ambiente. Le acque reflue urbane, una volta costituite principalmente da sostanze biodegradabili, oggi presentano sfide crescenti nel loro smaltimento a causa della diffusa presenza di composti chimici di origine sintetica, particolarmente impiegati nell’industria.
I mari, fiumi e laghi non possono sopportare un aumento delle sostanze inquinanti oltre la loro capacità autodepurativa senza compromettere la qualità dell’acqua e gli equilibri dell’ecosistema. Pertanto, è evidente la necessità di trattare le acque reflue attraverso sistemi che simulino i processi biologici naturali che avvengono nei corpi idrici. Il trattamento del refluo è particolarmente intensificato quando i corpi idrici riceventi (mari, fiumi, laghi, ecc.) sono a rischio di inquinamento permanente.
Riutilizzo: una strategia sostenibile per il ciclo dell’acqua
Indipendentemente dall’impatto ambientale, la gestione corretta del ciclo dell’acqua implica il riutilizzo delle acque reflue depurate come alternativa per un uso più razionale della risorsa idrica. Questo approccio offre benefici sociali ed economici, come la protezione dei corpi idrici e una gestione appropriata della risorsa idrica. Il riutilizzo delle acque reflue può essere considerato un’innovazione nell’uso sostenibile delle riserve d’acqua, offrendo un approvvigionamento idrico a costi inferiori rispetto allo smaltimento.
Trattamento completo: fasi e processi chiave
Il trattamento delle acque reflue è dunque, un processo fondamentale per rimuovere contaminanti e inquinanti prima di restituire l’acqua all’ambiente o di riutilizzarla in modo sicuro. Esso viene generalmente diviso in tre fasi principali:
- Trattamento Primario
- Settizzazione: Rimozione dei solidi sospesi e formazione di fango primario
- Rimozione dei solidi sospesi
- Trattamento Secondario
- Processo biologico: Decomposizione della materia organica tramite organismi viventi
- Aerazione: Fornitura di ossigeno per sostenere l'attività dei batteri aerobici
- Trattamento Terziario
- Rimozione dei nutrienti
- Filtrazione avanzata
- Disinfezione
Non si arresta la battaglia del comitato "Salviamo Belforte dall'inquinamento" contro l'installazione di un'antenna di 36 metri in un terreno privato in zona San Giorgio. Con un'assemblea pubblica aperta a tutta la cittadinanza, venerdì scorso, il comitato - difeso dall'avvocato Borgani - ha annunciato il ricorso al Tar contro il Suap Associato dell'Unione Montana dei Monti Azzurri che ha rilasciato l'autorizzazione per l'installazione dell'antenna, e le ditte installatrici Cellnex Italia spa e Zefiro Net srl.
La posizione del comitato è chiara e decisa, ed è volta alla tutela dell'ambiente e della salute: "Dopo il ricorso al Tar e la raccolta di oltre 500 firme - riferiscono i membri del comitato -, nelle prossime settimane verranno intraprese ulteriori azioni a sostegno di questa iniziativa. È stata avviata una raccolta fondi per coprire le spese che si stanno sostenendo e per l'organizzazione di un prossimo evento informativo al quale parteciperanno esperti sul tema dell'inquinamento elettromagnetico".
Turni da 12 ore non pagati e reclutamento direttamente presso i centri di accoglienza: smantellate due aziende per concorso in caporalato e riciclaggio. I carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata hanno, infatti, dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di due cittadini italiani di origine pakistana e marocchina, nell'ambito di un'articolata attività d'indagine sul caporalato e lo sfruttamento del lavoro nel settore dell’agricoltura.
Le indagini sono state avviate nel mese di settembre 2023 a seguito di alcune segnalazioni e denunce presentate presso gli uffici del Nucleo Ispettorato del Lavoro. La meticolosa attività di indagine svolta nei confronti dei soggetti indagati, ha consentito ai carabinieri di identificare i quattro soggetti indagati, individuando le rispettive responsabilità.
Il ruolo di "deus ex machina" è stato attribuito ad uno dei due destinatari della misura cautelare in regime degli arresti domiciliari. Si tratta di un cittadino di origini pakistane che all’atto dell'esecuzione dell'ordinanza emessa dall’ufficio Gip presso il Tribunale di Macerata, si trovava già in regime di arresti domiciliari per un'altra indagine condotta sempre dal Nil Carabinieri di Macerata nel settembre 2023.
L’attività investigativa ha consentito di acclarare come l'uomo, al fine di garantirsi una continuità nello sfruttamento dei lavoratori, si avvalesse di un’altra compagine societaria, risultata in parte riconducibile a sé, ma formalmente intestata ad una donna destinataria della misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in quanto responsabile dei reati di sfruttamento del lavoro e riciclaggio.
I lavoratori, tutti extracomunitari, venivano reclutati anche presso i centri di accoglienza, e utilizzati nelle campagne della provincia di Macerata e delle province limitrofe. I lavoratori, impiegati presso terzi, nella maggior parte dei casi non sono stati retribuiti o hanno ricevuto somme irrisorie ben al di sotto degli standard previsti dai contratti collettivi di lavoro nazionale e provinciale, in violazione delle norme in materia di sicurezza, senza alcun dispositivo di protezione individuale, operando anche in assenza di sorveglianza sanitaria.
I lavoratori svolgevano turni, anche di 12 ore giornaliere, che si protraevano dalle prime luci dell’alba fino al tardo pomeriggio, in violazione alla legge relativa all’orario di lavoro e senza alcuna maggiorazione per il lavoro straordinario e festivo. Gli stessi venivano sottoposti a forme di sorveglianza e condizioni di lavoro degradanti in quanto veniva controllata costantemente anche la quantità dei prodotti agricoli raccolti dalle singole squadre.
I carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, coordinati dalla Procura di Macerata, hanno riscontrato che, quotidianamente, gli indagati impiegavano squadre di operai e li conducevano nelle campagne.
L’attività illecita era ben organizzata, infatti il caporale potendo contare su una continua e sistematica richiesta di manodopera da parte di alcune aziende committenti fidelizzate, reclutava in prestabiliti punti di raccolta, situati nel maceratese, i lavoratori stranieri, per lo più di nazionalità bangladese e pakistana, i quali venivano trasportati sui luoghi di lavoro con dei furgoni.
L’attività di indagine ha quindi permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli sfruttatori i quali, esercitando un potere intimidatorio e di ricatto disponevano quotidianamente di stranieri impiegati in maniera irregolare presso le aziende agricole del territorio.
Tali gravi indizi di colpevolezza hanno determinato l'autorità giudiziaria non solo ad emettere le misure cautelari personali, ma - essendo emerso che le somme spettanti alla ditta del principale indagato, già sottoposta a sequestro, venivano reimpiegati in un'altra compagine societaria gestita di fatto sempre dal principale indagato - a ravvisare anche il reato di riciclaggio. Alla luce di quanto, è stata disposta l'esecuzione del sequestro preventivo di 2 aziende, di 5 veicoli aziendali e della somma di oltre 70mila euro, nonché la nomina di un amministratore giudiziario.
Complessivamente il valore dei sequestri delle ditte, dei veicoli, dei conti correnti e delle somme in contante ammontano a 150mila euro. L'esecuzione delle due misure cautelari, del sequestro e del deferimento in stato di libertà di altri due soggetti di nazionalità italiana, di origine pakistana e algerina, per concorso in caporalato e riciclaggio, sono stati effettuati dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata coadiuvati dai militari delle stazioni di Montecosaro e Caldarola.
Lo scorso dicembre, la Denominazione di Origine Protetta (Dop) ha registrato un ulteriore aumento del 2,7% in questo settore, confermando così un anno di eccellenti risultati. La praticità e la facilità d'uso del formaggio grattugiato pronto per il consumo stanno guadagnando sempre più consensi tra i consumatori, diventando ormai una presenza consolidata nelle abitudini alimentari delle famiglie italiane e non solo.
Nel corso dell'ultimo mese del 2023, l'incremento del 7,1% nei rifiuti ha indicato anche una crescita della DOP con crosta confezionata sottovuoto.
Questo trend positivo evidenzia un'ulteriore preferenza da parte dei consumatori per la praticità e la freschezza offerta dalla confezione sottovuoto. La crosta confezionata sottovuoto offre un'opzione conveniente e versatile, consentendo ai consumatori di godere del gusto autentico e della qualità della Dop con crosta in modo comodo e duraturo.
L'incremento del 7,1% nei rifiuti nel mese di dicembre suggerisce una maggiore adozione di questa opzione di confezionamento da parte dei consumatori, che apprezzano la convenienza e la conservazione prolungata offerta dalla tecnologia sottovuoto.
Questi dati confermano la crescente popolarità e la fiducia dei consumatori nella Dop, che continua a soddisfare le esigenze e le aspettative di un mercato sempre più attento alla qualità e alla convenienza.
Il Caseificio Parmigiano Reggiano, un'icona dell'eccellenza culinaria italiana, ha registrato una crescita senza precedenti nel corso del 2023, consolidando la sua posizione come uno dei marchi più ambiti nel panorama internazionale. Ma cosa rende il Parmigiano Reggiano così speciale e perché i consumatori dovrebbero scegliere questo formaggio dal gusto unico e inconfondibile.
Parmigiano Reggiano: qualità e autenticità
Il segreto del successo del Parmigiano Reggiano risiede nella sua qualità insuperabile, frutto di una produzione artigianale che si attiene scrupolosamente alle antiche tradizioni tramandate di generazione in generazione. Ogni forma di Parmigiano Reggiano è il risultato di un processo meticoloso che inizia con il latte fresco proveniente da mucche allevate con cura e rispetto nelle zone designate della pittoresca regione Emilia-Romagna. Queste terre, ricche di storia e di tradizioni gastronomiche, conferiscono al latte e al formaggio un carattere unico e inconfondibile.
L'intero processo di produzione del Parmigiano Reggiano, con le sue radici profonde nella storia e nella cultura italiane, è un vero e proprio rituale che richiede pazienza, maestria e dedizione. Dal cagliare il latte alla formazione delle forme, dalla salatura all'affinamento, ogni fase è eseguita con estrema precisione e attenzione ai dettagli. Questa dedizione alla qualità e all'autenticità si riflette in ogni singola forma di Parmigiano Reggiano, donandole quel gusto inconfondibile e quella consistenza cremosa che lo rendono una vera delizia per i sensi.
Per i consumatori attenti alla provenienza e alla qualità degli alimenti che acquistano, il Parmigiano Reggiano rappresenta una scelta senza pari. Oltre a essere un simbolo di eccellenza culinaria italiana, questo formaggio incarna i valori di tradizione, artigianalità e rispetto per l'ambiente. Ogni assaggio di Parmigiano Reggiano è un viaggio attraverso secoli di savoir-faire caseario, un'esperienza che soddisfa non solo il palato, ma anche lo spirito di coloro che apprezzano la bellezza e l'autenticità di un prodotto così straordinario.
Salute e nutrizione grazie alla qualità del Parmigiano Reggiano
Oltre al suo delizioso sapore che incanta i palati di chiunque lo assaggi, il Parmigiano Reggiano si distingue per essere una vera e propria miniera di benefici per la salute. Non è solo un formaggio prelibato, ma un alleato prezioso nel mantenimento del benessere del nostro organismo. Ricco di calcio, proteine e vitamine essenziali, questo formaggio è una fonte nutrizionale di prim'ordine, fornendo al nostro corpo i nutrienti di cui ha bisogno per funzionare al meglio. Il calcio, fondamentale per la salute delle ossa e dei denti, è presente in abbondanza nel Parmigiano Reggiano, contribuendo a mantenere la salute scheletrica e prevenendo l'osteoporosi.
Le proteine, costituenti fondamentali per la costruzione e il ripristino dei tessuti muscolari, sono altamente concentrate in questo formaggio, offrendo un sostegno prezioso per chi pratica attività fisica o desidera mantenere una dieta equilibrata. Inoltre, le vitamine presenti nel Parmigiano Reggiano, come la vitamina A, la vitamina B12 e la vitamina D, svolgono un ruolo chiave nel supportare il sistema immunitario, nel favorire la salute della pelle e nella regolazione del metabolismo.
Ma le sue virtù non si fermano qui. Il Parmigiano Reggiano si distingue anche per il suo basso contenuto di lattosio, il che lo rende facilmente digeribile anche per coloro che sono sensibili ai latticini o che soffrono di intolleranze alimentari. Questo permette a un numero ancora maggiore di persone di godere dei suoi benefici senza preoccupazioni. E non dimentichiamo la sua straordinaria versatilità in cucina. Dal semplice tagliere di formaggi, dove può essere gustato da solo o accompagnato da frutta secca o miele, alla cucina gourmet, dove la sua consistenza cremosa e il suo sapore ricco si sposano perfettamente con piatti sofisticati come risotti, paste o zuppe, il Parmigiano Reggiano aggiunge un tocco di raffinatezza e gusto a qualsiasi preparazione culinaria.
Sostenibilità e rispetto dell’ambiente
Nel panorama attuale, in cui l'attenzione verso le questioni ambientali è sempre più diffusa tra i consumatori consapevoli, il Parmigiano Reggiano emerge come un esempio di impegno concreto verso la sostenibilità. I caseifici coinvolti nella produzione del Parmigiano Reggiano non si limitano a garantire la qualità del prodotto finale, ma abbracciano anche una visione olistica che integra il rispetto per l'ambiente e il benessere degli animali nelle loro pratiche agricole e di produzione. Questo si traduce in un approccio attento e responsabile che abbraccia ogni fase del processo, dall'allevamento delle mucche alla trasformazione del latte, fino alla maturazione del formaggio.
Le pratiche agricole adottate dai caseifici sono mirate a ridurre al minimo l'impatto ambientale, attraverso la gestione sostenibile delle risorse naturali e la riduzione degli sprechi. Inoltre, viene posta particolare attenzione alla salute e al benessere degli animali, garantendo loro spazi adeguati, un'alimentazione equilibrata e un trattamento rispettoso. Questo non solo assicura il benessere degli animali, ma si riflette anche nella qualità del latte prodotto, conferendo al Parmigiano Reggiano un gusto autentico e genuino.
Ma l'impegno del Parmigiano Reggiano verso la sostenibilità va oltre la produzione agricola. I caseifici adottano anche pratiche di gestione ambientale responsabile durante il processo di trasformazione del latte in formaggio, riducendo al minimo gli sprechi e ottimizzando l'uso delle risorse. Ad esempio, vengono impiegate energie rinnovabili e tecnologie eco-sostenibili per ridurre l'impatto ambientale delle operazioni di produzione.
Questo impegno per la sostenibilità non solo contribuisce a preservare il territorio e le risorse naturali, ma aggiunge anche un valore etico al prodotto che i consumatori possono apprezzare. Acquistare Parmigiano Reggiano non significa solo godere di un formaggio di alta qualità, ma anche sostenere un modello di produzione che rispetta l'ambiente e promuove il benessere degli animali. In un'epoca in cui la consapevolezza ambientale è sempre più importante, il Parmigiano Reggiano si distingue come una scelta alimentare che unisce gusto, qualità e responsabilità ambientale.
Una delegazione Unicam guidata dal Prorettore vicario, Emanuele Tondi, si è recata nei giorni scorsi in Cina ed ha fatto visita a diverse università, enti ed aziende. La visita è iniziata a Qingndao, nella provincia di Shandong, su invito della Ocean University of China.
"Ubicata sulla costa pacifica, la Ocean University of China è leader nell’analisi e nel monitoraggio ambientale, sia per quanto riguarda gli indicatori biologici che fisici. Ritengo quindi importante -ha sottolineato il professor Tondi - aver discusso con loro future collaborazioni nel campo della sostenibilità ambientale, mediante la mobilità di studenti e docenti delle due università e la definizione di specifici progetti riguardanti la didattica e la ricerca”.
Successivamente il Prorettore Tondi si è recato a Pechino, invitato dall’azienda di biotecnologie Tangyi, con cui Unicam organizza un Master di primo livello in “Innovations in cell therapy”, coordinato dalla professoressa Anna Maria Eleuteri.
"Con l’azienda Tangyi - ha affermato il prorettore vicario - abbiamo discusso termini e condizioni della collaborazione ed è stato gratificante incontrare numerosi nostri ex studenti del corso di laurea in Biotechnology che organizziamo a Changchun presso la Jilin Agricultural University, assunti nell’azienda con incarichi di rilievo".
La visita della delegazione Unicam si è poi conclusa a Hohhot, città della Inner Mongolia. "Insieme al dottor Stefano Pallotti di Unicam e al dottor Marco Antonini della Sede Enea di Unicam - ha proseguito il professor Tondi - abbiamo incontrato la Inner Mongolia Accademy of Science e l’Inner Mongolia Autonomous Region Fiber Quality Monitoring Center. Con loro è attiva da diversi anni una collaborazione scientifica relativa al Cashmere, finanziata dall’azienda Loro Piana e coordinata dal professor Carlo Renieri. L’intenzione è di sviluppare la collaborazione anche sui temi della sostenibilità ambientale della produzione di questa importante risorsa che è il Cashmere. Per questo motivo è stata incontrata la Inner Mongolia University per la stipula di un accordo che vede la supervisione del professor Valerio Napolioni".
"Sono dunque molto soddisfatto – ha concluso il Prorettore Tondi – per l’esito di questa visita in Cina che ci ha consentito di incontrare partner competenti e motivati a continuare ed aprire nuove collaborazioni con la nostra università, nuove iniziative messe in campo nell’ambito della sostenibilità ambientale, priorità comune ai due Paesi. Ringrazio sentitamente la dottoressa Yanting Zou del nostro China Office per aver organizzato e gestito questi incontri con professionalità e competenza".
"MC Calling – Pasquetta Senza Rete" è il festival che andrà in scena lunedì 1 aprile, ai Giardini Diaz, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo che si celebra il 2 aprile. Organizzato e promosso dal progetto "Senza Rete" dell’Astuta Ability Academy, sotto la direzione artistica di Marco Cecchetti e con il patrocinio del Comune di Macerata, l’evento, presentato lunedì in conferenza stampa, mira a proporre una nuova visione sul tema del Disturbo dello Spettro Autistico.
"Un festival che lancia un messaggio importante e che ci auguriamo arrivi forte e chiaro a tutta la comunità dato che, come amministrazione, abbiamo fortemente appoggiato questa iniziativa per esprimere la massima attenzione dei confronti di un mondo, quello dell’autismo, che non vogliamo categorizzare ma rendere sempre più inclusivo e partecipe - ha commentato il vice sindaco e assessore alle Politiche Sociali Francesca D’Alessandro -. Crediamo fortemente in una società che tutela i diritti dei più fragili e ci impegniamo sul fronte della promozione di progetti che vogliono supportare e creare un contesto di vita soddisfacente e di accoglienza e che sappia conoscere e riconoscere il bello di questo aspetto".
Alla base organizzativa l’Astuta Ability Academy, realtà nata nel 2021 per permettere alle persone con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico di acquisire competenze connesse al mondo del lavoro come sviluppato, successivamente, con il progetto "Senza Rete" e la produzione di Birracca, la "birra artigianale sociale", che vede impegnati gli stessi ragazzi dell’associazione.
"Abbiamo pensato a una giornata che fosse di condivisione e che coinvolgesse i ragazzi nel diventare parte attiva e consapevole nella conoscenza dell’autismo e anche per questo abbiamo scelto una location centrale e significativa come i Giardini Diaz – ha aggiungo Gioia De Angelis della Astuta Ability Academy -. C’è stata un’ampia risposta di partecipazione e ci auguriamo che la città sia in grado di guardare a questo aspetto a 360 gradi, andando a riscoprire un rapporto di vicinanza e di attenzione che è fondamentale”.
"Con il festival MC Calling abbiamo creato un collante che è stato in grado di unire i maceratesi e chi si occupa di autismo - ha concluso Marco Cecchetti -. Tantissime persone hanno risposto in maniera concreta ed entusiasta e hanno partecipato all’organizzazione del festival a livello artistico e di volontariato. L’obiettivo dell’iniziativa è rendere le persone più consapevoli allo scopo di abbattere le barriere sociali e culturali esistenti nei confronti dei ragazzi autistici e delle loro famiglie. Un ringraziamento, infine, al partner dell’iniziativa: Marche Energia".
Il programma
Dalle 10:30 i Giardini Diaz si accenderanno con aree food and drinks, gonfiabili, macchina dello zucchero filato e palloni giganti, il laboratorio di giocoleria curato da Arte Migrante, il laboratorio creativo “Kartoni ribelli. Scatole in movimento disturbano i giardini” a cura dell’associazione culturale Les Friches e il percorso su asini per bambini organizzato dall’associazione “La Carovana” di Appignano. Radio Rum, la radio di Unimc, TheBrands e DM Dubbing Marche cureranno invece interviste e spazi d’incontro dedicati che affronteranno il tema dell’autismo.
E dalle 17:00 spazio alla musica con Nicola Pigini, Dj Silvio, Brusco, Zio Pecos e Always Loving Jah, fino allo scoccare della mezzanotte quando lo Sferisterio si illuminerà di blu per sensibilizzare la cittadinanza in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo. In caso di maltempo l'evento si terrà domenica 7 aprile.
Pasqua Viennese è il prossimo programma della FORM che arriva a Macerata mercoledì 27 marzo, alle ore 21, al Teatro Lauro Rossi: Haydn e Schubert ci riportano nel cuore della capitale imperiale austriaca.
Sul podio dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, per la prima volta, c’è Umberto Benedetti Michelangeli. Premio Abbiati ricevuto durante il suo proficuo sodalizio con l’Orchestra da camera di Mantova, in veste di direttore principale, Michelangeli ha diretto importanti complessi di istituzioni sinfonico-cameristiche italiane ed europee. Sul palco anche l’attrice Chiara Baschetti, come voce recitante.
Volto noto in televisione nel cast di Paradiso delle Signore – dove interpreta Matilde Frigerio di Sant’Erasmo – L’isola di Pietro, insieme a Gianni Morandi, e Blanca, è nelle sale cinematografiche, nel ruolo di Damigella, nel remake dell’omonimo Conversazione con altre donne al fianco di Valentina Lodovini e Francesco Scianna.
Il programma Pasqua Viennese si apre con la Sinfonia n. 8 in si min. D. 759 Incompiuta (sinfonia n. 7) di Franz Schubert, una delle opere più note del compositore austriaco che conduce al cuore della sua poetica, al nucleo di desolazione e confidenza con la morte, tra vagheggiamenti del sogno e della memoria e lo schiudersi improvviso di angosciosi abissi. Non si hanno notizie certe sui motivi per cui il compositore non l'avesse portata a compimento: i primi due movimenti sono completi in tutti i particolari, mentre del terzo resta l’abbozzo dello Scherzo e delle prime battute del Trio.
Segue Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce, Hob:XX:1 (versione per orchestra) di Franz Joseph Haydn, partitura nata nel 1786 dalla richiesta di un canonico di Cadice, nella Spagna meridionale, che desiderava una partitura da eseguirsi durante le cerimonie del Venerdì Santo. La composizione si articola in sette sonate in tempo lento che meditano sulle ultime frasi pronunciate da Cristo sulla croce, precedute da una maestosa introduzione e concluse con un Presto che descrive il terremoto che sconvolse il Calvario come racconta il Vangelo di Matteo. Tra una sonata e l’altra è prevista la lettura di testi che offrono spunti di riflessione su ognuna delle parole di Cristo: per questa esecuzione sono stati scelti scritti di poeti, scrittori e teologi del nostro tempo.
Haydn ha sempre considerato questa partitura come uno dei suoi lavori migliori. I suoi contemporanei riconobbero la grandezza di questa musica che la critica novecentesca definì un’opera fondante un’epoca nuova: quella in cui opererà Ludwig van Beethoven, l’allievo più celebre di Haydn.
Maxi rissa a colpi di spranghe e mazze da baseball nella notte tra sabato e domenica in via Roma, a Macerata: individuati e denunciati sette partecipanti. Il parapiglia, avvenuto poco dopo la mezzanotte, davanti al Bar Nino, ha destato forte scalpore e preoccupazione tra la popolazione, anche in considerazione dei numerosi video che hanno ritratto le fasi più concitate del violento scontro, diventando fin da subito virali sui social.
Ad essere coinvolte sono state circa 15/20 persone, di origine straniera, che si sono affrontate con spranghe, mazze da baseball e coltelli. Fortunatamente le conseguenze per quattro di loro, che hanno fatto poi ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso per delle ferite, sono state lievi, con delle prognosi dai tre ai sette giorni.
Il parapiglia e il timore che la situazione stesse prendendo una brutta piega, ha allarmato i passanti ed i residenti che hanno iniziato a tempestare la centrale operativa della Compagnia di Macerata di numerose richieste di soccorso. Di lì a pochi minuti le pattuglie della sezione radiomobile e della stazione di Treia, supportate da una volante della Questura, hanno raggiunto il luogo dell’aggressione ma, come era immaginabile, nessuno dei contendenti è stato trovato sul posto.
Un'attenta analisi delle immagini estrapolate dalle telecamere messe a disposizione degli inquirenti, hanno permesso di acquisire elementi utili a qualificare i fatti e ad indirizzare le indagini. Non a caso solo due veicoli sono risultati danneggiati durante i tafferugli e per i militari è stato facile associare i proprietari dei mezzi - giovani operai di origini egiziane, impiegati nel settore edilizio - ai soggetti coinvolti nella rissa, loro connazionali impegnati anch’essi nel settore edile.
I proprietari dei veicoli dovevano gioco forza ritornare per prendere le loro auto e così sono stati identificati insieme a tutti i loro accompagnatori, alcuni dei quali hanno poi chiesto l'intervento del 118 per essere curati.
Le perquisizioni effettuate alle auto hanno consentito di rinvenire all’interno degli abitacoli mazze da baseball e un coltello a serramanico. Le successive indagini, continuate per tutta la notte e per l'intera giornata di domenica, hanno poi portato al rinvenimento anche di un secondo coltello, a lama fissa, e ad altri bastoni e spranghe abbandonati durante la fuga, circostanze che inducono gli inquirenti a ritenere che l’azione sia stata sicuramente premeditata e non frutto di un acceso diverbio casuale, degenerato poi in un atto di pura follia.
I militari hanno identificato 7 dei partecipanti alla rissa: secondo le indagini svolte si tratta di cittadini di origini egiziane, di età compresa fra i 34 e i 20 anni, domiciliati a Macerata e nella provincia, che dovranno rispondere tutti di rissa in concorso. Alcuni di loro dovranno rendere conto anche del porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere oltre che delle lesioni personali aggravate riportate dai feriti.
Alla base della contesa risultano, secondo le prime indagini svolte, questioni lavorative mai risolte, che hanno portato i contendenti a trovare una "mediazione" argomentata con atti di violenza e sopraffazione.
Nei confronti dei cittadini egiziani coinvolti nella rissa i carabinieri di Macerata, che continuano ad investigare per identificare anche gli altri partecipanti, hanno avanzato alla Questura di Macerata la proposta per l’adozione di misure preventive idonee a garantire la sicurezza (urbana) come il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel comune di Macerata e del Dacur, il Daspo Urbano.
"Andiamo in vacanza in Italia", la proposta del nuovo compagno si tramuta in un incubo. Quella che doveva essere una villeggiatura insieme ad un coetaneo e connazionale con cui aveva allacciato da poco una relazione, si è trasformata infatti in una prigionia per una 25enne romena, che una volta nel nostro Paese, è stata segregata e costretta a prostituirsi a Lido tre Archi di Fermo.
È stata salvata dalla Polizia di Stato: il 21 marzo la ragazza è riuscita a chiedere aiuto telefonando ad un'amica, che si trova a Manchester, nel Regno Unito, mandandole la sua geolocalizzazione. L'amica ha allertato le autorità inglesi e grazie all'Interpol che ha inviato un alert urgentissimo, la Squadra mobile di Fermo è riuscita ad individuare e a liberare la vittima.
La 25enne aveva conosciuto il suo coetaneo circa un mese fa e aveva accettato l'invito di fare con lui un viaggio in Italia. Il giovane l'ha segregata e ricattata, dicendole che, per riavere la libertà avrebbe dovuto risarcirlo delle spese da lui affrontate per il viaggio, circa 3.500 euro.
Sola, senza soldi e senza sapere una parola di italiano è stata obbligata a farsi scattare delle foto in atteggiamenti ammiccanti, pubblicate su un sito di incontri e, infine, a intrattenersi con un cliente.
Quando gli agenti hanno fatto irruzione nell'appartamento dove era rinchiusa, lei li ha abbracciati, scoppiando in lacrime. Ora la ragazza si trova in una casa protetta per vittime di violenza. Lui, incensurato, è stato accompagnato in Questura e messo a disposizione dell'autorità giudiziaria. È stato denunciato a piede libero.
Continuano gli "incontri con il regista" di avvicinamento alla decima edizione del Civitanova Film Festival. Il terzo appuntamento è previsto per giovedì 28 marzo (21.15) al cinema Cecchetti, quando verrà proiettato il documentario "Mirabile Visione: Inferno". A seguire, i direttori artistici del Cff Michele Fofi e Peppe Barbera rifletteranno con il regista Matteo Gagliardi sulla pellicola.
"Mirabile Visione: Inferno" è una rilettura straordinariamente attuale e visionaria della Divina Commedia di Dante Alighieri con le illustrazioni ottocentesche del pittore parmense Francesco Scaramuzza. Accompagnati nella discesa agli inferi dalla professoressa Argenti (Benedetta Buccellato) e dalle parole di Padre Guglielmo (Luigi Diberti), vengono radiografati i mali del nostro tempo, con ogni cerchio dell’Inferno che diventa la rappresentazione della società moderna.
Il film ha ricevuto i patrocini dei comuni di Napoli, Firenze, Ravenna, Parma, Macerata, Mantova, Ancona, Ascoli Piceno, Fano, Pescara, Matera, Conegliano, Bari, Imola oltre al patrocinio di Società Dante Alighieri, Save the Planet, Fondazione Univerde e Senzatomica.
Il film, per la sua forte vocazione didattico-pedagogica, sta inoltre diventando di grande interesse negli istituti scolastici italiani, suscitando lo stupore dei giovanissimi in sala. Per lo stesso motivo, il film è stato proiettato il 21 marzo in Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Senato della Repubblica), davanti a un nutrito gruppo di parlamentari. Biglietti: intero 5 euro, ridotto 4 euro.
Venerdì 29 marzo, con inizio alle 21:15, a Mogliano, lungo le vie del paese, torna la tradizionale rievocazione storica della Passione e Morte di Cristo. La sacra rappresentazione, nata nel 1962, vuole essere un momento di riflessione sul dolore e sull'estremo sacrificio del Figlio dell'uomo.
Gli organizzatori, un gruppo di moglianesi animati dal loro profondo amore per i riti del Venerdì Santo, ricreano con massima fedeltà le ambientazioni, i dialoghi e l'intero testo biblico. Lungo viale XX settembre verrà rappresentato l'Orto degli Ulivi: a seguire, in piazzale San Michele, il processo a Gesù; la commovente Crocifissione si svolgerà nel piazzale antistante il Santuario del SS Crocefisso; infine la processione religiosa con la misteriosa figura del Penitente e la bara del Cristo Morto, elemento originale delle prime edizioni.
"Un profondo pensiero per il nostro amico Fedele Petrelli, detto Filino, storico organizzatore della Processione, improvvisamente scomparso qualche mese fa", affermano i promotori dell'evento, al quale collaborano la Parrocchia di San Gregorio Magno, la Confraternita del Santissimo Sacramento ed il comune di Mogliano.
La regione Marche ha consegnato oggi i lavori di demolizione e ricostruzione del nuovo ospedale SS. Salvatore di Tolentino. Il progetto è stato presentato, nel pomeriggio, al Politeama nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, l'assessore alle infrastrutture Francesco Baldelli, l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini e il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi.
"E' una giornata importante per la città di Tolentino – ha detto il presidente Acquaroli - ma soprattutto per la nostra regione e per la ricostruzione perché finalmente riesce a ripartire un'altra infrastruttura strategica, che vede un impegno finanziario molto importante di ben 29 milioni. Il nuovo ospedale è necessario per il rilancio della comunità e il mantenimento di servizi indispensabili".
"Il sisma 2016 ha bloccato e penalizzato zone essenziali per la nostra economia - ha proseguito Acquaroli -. Un grande dramma a cu solo una ricostruzione veloce può dare risposte. Non possiamo pensare di essere competitivi senza le zone del cratere che devono tornare più forti di prima. Con questo obiettivo stiamo lavorando, in sinergia nella filiera istituzionale e tra i professionisti. L’impennata dei costi delle materie prime ha inciso anche per questa opera, e anche grazie al governo nazionale nonostante il momento complesso con una pandemia appena trascorsa e due guerre in corso, oggi siamo qui per dare l'avvio anche a questo importante investimento per il territorio e per la nostra regione".
"Una struttura performante - ha spiegato l'assessore Baldelli - che guarda al terzo millennio per la città di Tolentino e il suo importante distretto industriale. La struttura per cui abbiamo raddoppiato le risorse originariamente previste prima del nostro insediamento, risponderà ai bisogni dei cittadini di Tolentino e del comprensorio e potrà fare da filtro rispetto alle strutture maggiori. Questo perché la giunta Acquaroli ha detto no agli ospedali unici e sì ai servizi diffusi sul territorio".
"Oggi restituiamo - ha sottolineato Saltamartini - un ospedale alla sua comunità e abbiamo anche una bella opportunità per presentare una visione del sistema sanitario di prossimità. Prima di questa giunta c'era una visione ospedalocentrica e poca medicina del territorio. Dobbiamo invertire la tendenza soprattutto in una regione come la nostra con un'alta percentuale di anziani. È nostro compito garantire alla popolazione il miglior servizio pubblico sanitario possibile".
"Una giornata storica - ha ribato il sindaco Sclavi - e ringrazio tutti coloro che hanno contribuito per far sì che il territorio possa dare risposte senza arrivare all’ospedale di Macerata".
"La vecchia ordinanza commissariale - ha spiegato Castelli - aveva stanziato 45 milioni di euro per 13 plessi sanitari danneggiati dal terremoto. Voglio sottolineare come questi stanziamenti fossero assolutamente insufficienti e per questo abbiamo deciso di applicare ai fondi dei contribuenti la diligenza del buon padre di famiglia. La nostra strategia, condivisa pienamente con la Regione e il presidente Acquaroli, è stata assicurare i finanziamenti ai progetti che potevano già essere messi in cantiere".
Il nuovo ospedale di Tolentino, su tre piani, ospiterà poliambulatorio, con riabilitazione e ambulatorio chirurgico specializzato dove potranno essere effettuati interventi chirurgici a bassa complessità, 40 posti letto di cure intermedie suddivisi in due ali distinte ma collegate funzionalmente, 16 postazioni tecniche di dialisi, il punto prelievi e la diagnostica per immagini con i locali per la radiologia, mammografia, tac ed ecografia, il punto di primo intervento ed un consultorio.
Il progetto prevede la realizzazione di una struttura isolata sismicamente grazie al disaccoppiamento dal terreno che garantirà la continuità operativa anche in caso di terremoto, anche significativo, e ad emissioni praticamente nulle (NZEB – Nearly Zero Emission Building) grazie alle tecnologie che lo renderanno energeticamente autosufficiente.
Sarà Civitanova Marche, nel quinto weekend di marzo da sabato 30 a lunedì 1 aprile, ad accogliere la 18° tappa dell’International Street Food, che si svolgerà al Varco sul Mare (il sabato dalle ore 12 alle 24, la domenica e il lunedì dalle ore 12 alle 24).
Tanti truck con dell’eccellente cibo di strada accoglieranno i visitatori. Un appuntamento di grande originalità per le cucine internazionali presenti, che non dimentica le realtà gastronomiche regionali provenienti da tutta Italia.
Sarà possibile gustare tra le molte specialità gli arrostinici, il cacio cavallo impiccato, le varie fritture, la pizza fritta, la pizza napoletana, la paella, la pasta mantecata, la salsiccia, la cucina messicana, le bombette pugliesi di Petriglia, la cucina argentina, la porchetta di Ariccia, la puccia pontina, il pesce fritto, i panini con il polpo. Saranno anche presenti birrifici artigianali di eccellenza italiani, europei oltre a quelli internazionali.
Con un'emozionante cerimonia alla presenza delle autorità cittadine e militari è stata intitolata ad Appignano la nuova strada "Via Caduti di Nassiriya" e reso omaggio agli italiani caduti in Nassiriya con un cippo commemorativo recante una targa in ceramica con i nomi dei 19 connazionali, di cui 12 carabinieri della Msu (Mulinational Specialized Unit), che il 12 novembre 2003 persero la vita nella strage di Nassiriya a perenne ricordo e memoria.
"Con l’intitolazione della nuova strada e la targa in memoria vogliamo incidere nella storia di Appignano l’indelebile ricordo di coloro che hanno dato tutto per un’ideale di pace e solidarietà - ha dichiarato il sindaco Mariano Calamita -. Un omaggio ai nostri coraggiosi carabinieri, che con impegno e dedizione hanno servito la Patria in terre lontane, il loro spirito altruista e il loro coraggio risuoneranno per sempre come esempio di valore e sacrificio. Un omaggio ai civili che, insieme ai nostri militari, hanno condiviso una missione di pace e di sostegno in un contesto di grande difficoltà. La loro memoria rimarrà viva come faro di speranza, ispirandoci a costruire un mondo migliore nel rispetto e nella pace".
La cerimonia, presieduta dal Sindaco Mariano Calamita e dal Generale di Brigata Tito Baldi Honorati - Ispettore Regionale A.n.c., ha visto la presenza di Sua Eccellenza Nazzareno Marconi Vescovo di Macerata e dell’Associazione Nazionale Carabinieri che per l’occasione ha indetto un raduno interprovinciale.
“Ai nostri eroi caduti a Nassiriya e ai loro familiari porgiamo il nostro più sentito pensiero e rinnoviamo il nostro impegno a onorare il loro sacrificio, un tributo alla solidarietà e all’umanità in un mondo sempre più segnato da conflitti e divisioni. – ha affermato il vicesindaco Stefano Montecchiarini - Che le loro vite preziose siano fonte di ispirazione per tutti noi, per ogni gesto di gentilezza, compassione e coraggio”.
Numerose le autorità civili, religiose e militari intervenute nella cerimonia, tra cui il Colonnello Ferdinando Falco Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata, il Colonnello Nicola Candido Comandante Provinciale dei Carabinieri di Macerata, il Tenente Colonnello Giorgio Picchiotti Comandate della Compagnia Carabinieri di Macerata, la Polizia locale, i Carabinieri di Appignano, il parroco della città Don Gianluca Cerolini e la Protezione civile di Appignano.
Attenti e composti in prima fila anche i bambini della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Luca della Robbia di Appignano con i loro insegnanti. Ad accompagnare la cerimonia le emozionanti note del Corpo bandistico città di Appignano, diretto dal M° Mirco Barani.
È morto all'età di 100 anni l'ex sindaco, deputato e partigiano Gennaro Barboni. La città di Matelica piange una delle sue personalità storiche dopo averlo avuto proprio lo scorso sabato (leggi qui) come ospite in video collegamento a un incontro sui Caduti della Resistenza che si è tenuto presso l’Ipsia Pocognoni sulla scia degli appuntamenti per gli 80 anni dall’eccidio di Braccano.
Nato il 16 gennaio 1924, ha partecipato attivamente alla Resistenza a partire dal 12 settembre 1943, quando sale in montagna portandosi dietro un piccolo gruppo di altri dieci giovani che hanno come lui 19 anni, o poco più. Gennaro ha fatto il partigiano non solo nei gruppi "Eremita" e "Roti" di Matelica, ma pure nel Battaglione "Mario" di Depangher.
Appena dopo la liberazione di Matelica ha iniziato un'intensa attività politica iscrivendosi al Partito Comunista. È stato deputato al Parlamento tra il 1975 e il 1979, quindi sindaco di Matelica nel 1981. Una breve esperienza nota come "amministrazione dei 108 giorni".
Nel 1984 si è trasferito, insieme alla moglie, a Follonica, in provincia di Grosseto. L’amministrazione comunale di Matelica si unisce al dolore dei famigliari per la perdita di un grande uomo, infaticabile testimone della Resistenza.
Confindustria Macerata ricerca per un'azienda che opera nel commercio all'ingrosso/dettaglio di legno e derivati e di ferramenta un/a responsabile gestione magazzino e ufficio vendite (codice annuncio Conf 453). La risorsa, riportando direttamente alla direzione, si occuperà della gestione del magazzino e della gestione vendite di articoli in legno.
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Dopo due settimane di incontri, si è concluso sabato scorso il torneo di terza e quarta categoria denominato "Città di Matelica" e organizzato dal Tennis Club Matelica. A trionfare nel tabellone maschile è stato Nicolò Guerrieri (3.3) del Tc Castelraimondo che, in un incontro ricco di colpi spettacolari, si è imposto con il risultato di 6-1 6-3 su Michele Porcarelli (3.2), giocatore matelicese tesserato per lo Zetasport Club di Fermo.
Nel tabellone femminile si è invece imposta Asia Mancini (3.1.) del Tennis Training Foligno, che in finale ha battuto Ana Caterina Azoitei (3.1) del Tc Olympia Gualdo Tadino. La serata si è conclusa con le premiazioni dei vincitori, alle quali ha partecipato il vicesindaco di Matelica Denis Cingolani che ha consegnato i trofei insieme al presidente del circolo Yanez Lazzari e alla vicepresidente Brigitte Pellei.
"Congratulazioni ai vincitori, ma anche a tutti i partecipanti e ovviamente agli organizzatori di questo splendido trofeo - spiega Cingolani -, il Tennis Club Matelica è una risorsa molto importante per la nostra città e il successo di questo torneo, che porta proprio il nome di Matelica, è una conferma delle significative attività messe in campo dai dirigenti".
È un grande successo il sentiero delle acque di Pieve Torina, frutto dell’intuizione dell'allora sindaco Luigi Gentilucci, proseguita anche nei momenti più difficili dell'immediato post-sisma 2016, quando in piena emergenza era quasi impossibile pensare al turismo.
"È racchiuso tutto qui il successo di un’idea di rigenerazione, sedimentata all’interno del percorso di ricostruzione, dove tanti visitatori hanno sancito il sentiero delle acque come grande attrattore turistico marchigiano" sottolinea Alessandro Gentilucci, figlio di Luigi e attuale sindaco di Pieve Torina. "Con Linea Verde Life, nota trasmissione di Raiuno che ha dedicato l’apertura del programma di sabato scorso al sentiero e al percorso kneipp, è arrivata anche la ribalta nazionale" (qui il video della nostra visita al percorso la scorsa estate).
Ma Pieve Torina e il suo sindaco non si fermano, e lo scorso sabato è stato approvato un nuovo progetto, immerso nella natura, unico in Italia: "Qui, dalle difficoltà - conclude Gentilucci - grazie alle idee, rilanciamo per implementare le presenze turistiche in tutto il territorio".
Cocaina in auto e in casa: 46enne ai domiciliari. Nel pomeriggio di sabato 23 marzo , i carabinieri della Stazione di Potenza Picena hanno proceduto al controllo di un’autovettura di grossa cilindrata alla cui guida vi era un operaio 46enne residente nella stessa cittadini che, alla vista dei militari, aveva assunto un atteggiamento particolarmente nervoso e sospetto.
Proprio tale circostanza ha indotto i carabinieri ad approfondire il controllo proceduto con una perquisizione personale e veicolare che ha consentito il rinvenimento di sedici dosi termosaldate contenenti cocaina per complessivi otto grammi chiaramente destinata allo spaccio al dettaglio.
La successiva attività di perquisizione, estesa al domicilio dell’operaio, avvalorava ulteriormente la presunta attività di spaccio condotta dall’uomo: sono stati, infatti, recuperati dieci grammi di cocaina, la somma di duecento euro in contanti e materiale destinato al confezionamento delle singole dosi.
L’uomo è stato, quindi, dichiarato in arresto e sottoposto alla misura dei domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria di Macerata e in attesa del rito direttissimo previsto per oggi al Tribunale di Macerata. Il 46enne, difeso dall'avvocato Simone Santoro, ha patteggiato a 5 mesi ed è tornato libero.
Grande successo per il convegno scientifico organizzato sabato all’Hotel Cosmopolitan dalla direttrice della Pediatria dell'Ospedale di Civitanova Marche, Enrica Fabbrizi, e intitolato "La salute delle donne inizia da bambine".
Presenti tra le autorità invitate l'assessore alla Salute Filippo Saltamartini, il direttore generale dell'azienda sanitaria territoriale di Macerata Marco Ricci accompagnato dal direttore sanitario Daniela Corsi.
Numerosa anche la partecipazione dei professionisti sanitari con più di cento medici iscritti al Convegno, che hanno ascoltato gli interventi dei qualificati relatori provenienti dalla Regione, dall'Università Politecnica delle Marche, ma anche dall'Istituto Superiore di Sanità e dal Bambin Gesù di Roma.
È stata ospite della giornata convegnistica l’associazione Afadoc (associazione famiglie di soggetti con deficit dell’ormone della crescita ed altre malattie rare) nella persona della presidente nazionale Cinzia Sacchetti, che ha posto l'attenzione sul vissuto delle famiglie e dei pazienti coinvolti da queste forme di malattia.
"Ringrazio la dottoressa Enrica Fabbrizi per il grande lavoro che svolge - ha dichiarato il direttore generale dell'azienda sanitaria maceratese Marco Ricci - il suo ambulatorio di endocrinologia pediatrica è uno dei Centri di riferimento della regione Marche dove circa ottocento bambini l'anno vengono presi in carico, tra patologie di deficit dell'ormone della crescita, pubertà precoce e malattie rare".