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Sanità Tolentino

Tolentino, consegnati i lavori per il nuovo ospedale. Acquaroli: "Impegno da 29 milioni, giornata importante"

Tolentino, consegnati i lavori per il nuovo ospedale. Acquaroli: "Impegno da 29 milioni, giornata importante"

La regione Marche ha consegnato oggi i lavori di demolizione e ricostruzione del nuovo ospedale SS. Salvatore di Tolentino. Il progetto è stato presentato, nel pomeriggio, al Politeama nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, l'assessore alle infrastrutture Francesco Baldelli, l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini e il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi.

"E' una giornata importante per la città di Tolentino – ha detto il presidente Acquaroli - ma soprattutto per la nostra regione e per la ricostruzione perché finalmente riesce a ripartire un'altra infrastruttura strategica, che vede un impegno finanziario molto importante di ben 29 milioni. Il nuovo ospedale è necessario per il rilancio della comunità e il mantenimento di servizi indispensabili".

"Il sisma 2016 ha bloccato e penalizzato zone essenziali per la nostra economia - ha proseguito Acquaroli -. Un grande dramma a cu solo una ricostruzione veloce può dare risposte. Non possiamo pensare di essere competitivi senza le zone del cratere che devono tornare più forti di prima. Con questo obiettivo stiamo lavorando, in sinergia nella filiera istituzionale e tra i professionisti. L’impennata dei costi delle materie prime ha inciso anche per questa opera, e anche grazie al governo nazionale nonostante il momento complesso con una pandemia appena trascorsa e due guerre in corso, oggi siamo qui per dare l'avvio anche a questo importante investimento per il territorio e per la nostra regione".

"Una struttura performante - ha spiegato l'assessore Baldelli - che guarda al terzo millennio per la città di Tolentino e il suo importante distretto industriale. La struttura per cui abbiamo raddoppiato le risorse originariamente previste prima del nostro insediamento, risponderà ai bisogni dei cittadini di Tolentino e del comprensorio e potrà fare da filtro rispetto alle strutture maggiori. Questo perché la giunta Acquaroli ha detto no agli ospedali unici e sì ai servizi diffusi sul territorio". 

"Oggi restituiamo - ha sottolineato Saltamartini - un ospedale alla sua comunità e abbiamo anche una bella opportunità per presentare una visione del sistema sanitario di prossimità. Prima di questa giunta c'era una visione ospedalocentrica e poca medicina del territorio. Dobbiamo invertire la tendenza soprattutto in una regione come la nostra con un'alta percentuale di anziani. È nostro compito garantire alla popolazione il miglior servizio pubblico sanitario possibile".

"Una giornata storica - ha ribato il sindaco Sclavi - e ringrazio tutti coloro che hanno contribuito per far sì che il territorio possa dare risposte senza arrivare all’ospedale di Macerata". 

"La vecchia ordinanza commissariale - ha spiegato Castelli - aveva stanziato 45 milioni di euro per 13 plessi sanitari danneggiati dal terremoto. Voglio sottolineare come questi stanziamenti fossero assolutamente insufficienti e per questo abbiamo deciso di applicare ai fondi dei contribuenti la diligenza del buon padre di famiglia. La nostra strategia, condivisa pienamente con la Regione e il presidente Acquaroli, è stata assicurare i finanziamenti ai progetti che potevano già essere messi in cantiere". 

Il nuovo ospedale di Tolentino, su tre piani, ospiterà poliambulatorio, con riabilitazione e ambulatorio chirurgico specializzato dove potranno essere effettuati interventi chirurgici a bassa complessità, 40 posti letto di cure intermedie suddivisi in due ali distinte ma collegate funzionalmente, 16 postazioni tecniche di dialisi, il punto prelievi e la diagnostica per immagini con i locali per la radiologia, mammografia, tac ed ecografia, il punto di primo intervento ed un consultorio.

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura isolata sismicamente grazie al disaccoppiamento dal terreno che garantirà la continuità operativa anche in caso di terremoto, anche significativo, e ad emissioni praticamente nulle (NZEB – Nearly Zero Emission Building) grazie alle tecnologie che lo renderanno energeticamente autosufficiente.

 

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