La Paoloni conquista la quinta vittoria in altrettante partite disputate e continua il suo cammino da imbattuta nel Girone F1 del campionato nazionale di Serie B; l’andamento del match è simile a quello dell’andata con Macerata capace di controllare tranquillamente la gara nei set portati a casa ma allo stesso tempo di autodistruggersi nel secondo set (dove ha buttato via sei punti di vantaggio sul 13-19) e nel quarto commettendo un numero corposo di errori in attacco (22 in totale) che hanno consentito alla La Nef Osimo di rimanere attaccata alla sfida, guidata da un super Alessandro Stella top scorer del match con 29 punti al suo attivo.
L’importante, comunque sia, alla fine dei conti è il risultato e la vittoria conquistata ieri fa rimanere alto il morale in casa biancorossa e permette alla truppa guidata da Giacomo Giganti e Giuliano Massei di essere ancora imbattuta in campionato; una soddisfazione non da poco per una squadra che all’inizio della stagione era partita con l’obiettivo principale della salvezza.
Andiamo alla cronaca del match: coach Giganti recupera finalmente Filippo Lanciani, infortunatosi ad una caviglia nella gara di andata, e schiera Claudio Stella in cabina di regia opposto a capitan Tobaldi, Marconi e Calistri in banda, lo stesso Lanciani insieme a Persichini al centro con Leoni nel ruolo di libero; risponde dall’altra parte Masciarelli con Albanesi al palleggio in diagonale ad Alessandro Stella (fratello di Claudio), Valla e Paolucci schiacciatori ricevitori, Silvestroni e Polidori centrali, Carletti libero.
Inizio col botto per la Paoloni che grazie a due muri vola subito sull’1-5; Alessandro Stella infila tre attacchi che riportano sotto la La Nef (6-8) ma poi Osimo inizia ad essere fallosa proprio in attacco e Macerata si fa sentire ancora con il fondamentale del muro piazzandone altri due che valgono il 7-14. Qualche errore di troppo in casa biancorossa permette ai locali di rientrare sul 16-18 con Paolucci che spreca però la schiacciata della parità a quota 20 regalando così il 19-21 agli ospiti; i “senza testa” guadagnano il -1 (20-21) ma la Paoloni spinge sull’acceleratore e, con due punti di Calistri, chiude la prima frazione sul punteggio di 21-25.
Al cambio di campo la squadra maceratese sembra essere in controllo del match: i muri di Calistri e Lanciani valgono il 2-5 mentre gli attacchi di Persichini e Marconi danno il massimo vantaggio agli ospiti (6-13). Sul +7 la Paoloni non riesce più ad essere incisiva in fase offensiva ed Osimo ne approfitta per piazzare due muri (9-13) con Giganti che fa esordire in Serie B Andrea Sigona, giovane 2002 del vivaio biancorosso, per cercare di fermare sul nascere il recupero dei locali. Gli attacchi di Paolucci ed Alessandro Stella, insieme ad un tocco di seconda di Albanesi, portano la La Nef sul -2, ma la Paoloni non ci sta e prova a scappare di nuovo allungando sul 13-19. In dirittura d’arrivo si spegne la luce in casa biancorossa e tre errori in attacco consentono ad Osimo di accorciare sul 17-19 con l’opposto degli osimani che si fa carico della sua squadra e pareggia a quota 21; nel rush finale (23-23) Alessandro Stella trova il set point (24-23) mentre Valla chiude il parziale, alla prima occasione, sul punteggio di 25-23 riportando il risultato in equilibrio.
Terzo periodo con le due formazioni che camminano a braccetto fino al 7-7 quando l’ace di Calistri regala l’8-11 in favore dei suoi; un tocco di seconda di Claudio Stella vale il +4 (9-13) mentre un uno-due di Persichini fa volare la Paoloni sul 10-16. Macerata amministra bene il vantaggio e, anzi, lo aumenta: Tobaldi porta i biancorossi sul 12-19, Persichini sigla l’ace del 13-21 mentre il capitano ospite chiude il set 14-25.
Il quarto parziale, come il precedente, è in equilibrio fino al 7-7 e qui la La Nef è bravissima a trovare un break di sette punti consecutivi, con quattro siglati dal solito Alessandro Stella, che le consente di scappare sul 14-7. Il primo tempo di Polidori regala il massimo vantaggio ai suoi (18-9) ma la Paoloni non vuole mollare, trova una tardiva reazione e, aiutata dagli attacchi di Biagetti, rimonta fino al 19-16 quando, un paio di errori degli ospiti, permettono ad Osimo di allungare sul 22-16 ed amministrare il vantaggio fino al 25-20 conclusivo, siglato da Polidori, che manda le due squadre al tie break.
Giganti approfitta dei tre minuti di pausa per far ritrovare la giusta concentrazione alla sua formazione che rientra sul parquet di gioco guadagnando subito lo 0-5; dopo lo shock iniziale la La Nef recupera un break con Valla (2-5) ma Biagetti e Tobaldi portano Macerata al cambio di campo sul 3-8. Gli ospiti conservano il vantaggio inalterato fino all’8-13 quando i locali recuperano ed accorciano sul 10-13; Valla regala quattro match point ai biancorossi (10-14) ma Paolucci, Alessandro Stella e Polidori ne annullano tre prima che l’attacco di Tobaldi chiuda il set 13-15 e la partita sul risultato di 2-3.
Bernardo Calistri, schiacciatore della Paoloni Macerata, commenta a caldo la sfida: “Sarebbe facile dire che abbiamo lasciato per strada un punto ma vi assicuro che questi ne son due proprio guadagnati; giornalmente bisogna fare i conti con l’angoscia che ti fa vivere questa pandemia e, considerando anche il fatto che entrambe le nostre città sono in zona rossa, rimane difficile poi riuscire a trovare costantemente la giusta concentrazione per affrontare al meglio ogni partita. La preoccupazione del momento ci ha portato a non essere incisivi come al solito ed a commettere moltissimi errori che hanno finito per condizionare la nostra prestazione; l’importante, comunque, è stato il risultato: l’aver trovato un’altra vittoria ci consente di rimanere in testa al girone da imbattuti e ci permetterà di pensare con fiducia al prossimo match in trasferta contro il Volley Potentino in programma Sabato prossimo alle ore 18:00.”
Serie B – Prima Fase – Girone F1
7° Giornata
La Nef Osimo AN – Paoloni Macerata 2-3
(21-25 25-23 14-25 25-20 13-15)
La Nef Osimo AN: Valla 8, Uncini, Gamberini, Carletti (L2), Albanesi 2, Polidori 8, Paolucci 5, Gagliardi (K) 1, Stella A. 29, Silvestroni 5, Molari. Non entrati: Schiaroli (L1), Carrer, Bobo. All. Masciarelli – Baldoni
Paoloni Macerata: Stella C. 6, Tobaldi (K) 17, Biagetti 4, Calistri 14, Lanciani 9, Leoni (L), Persichini 11, Marconi 8, Uguccioni, Sigona. Non entrati: Storani, Gasparrini. All. Giganti – Massei
Arbitri: Santoniccolo Marianna (PU) – Catena Lorenzo (AN)
Cade con la moto durante una sessione di allenamento al crossodromo: pilota di 11 anni trasferito al Salesi. L'incidente è avvenuto nella tarda mattinata odierna a Esanatoglia, presso il crossodromo Gina Libani Repetti.
Il pilota, durante un salto con la moto da cross, è caduto rovinosamente a terra dopo l'atterraggio. Scattato l'allarme è intervenuto il personale del 118 di Matelica che, valutata la situazione, ha allertato l'eliambulanza.
L'elicottero del soccorso, atterrato sul posto, ha poi trasferito il giovane pilota all'ospedale Salesi di Ancona. Secondo le prime informazioni il pilota ha riportato un trauma al bacino.
"Facciamo appello pubblico alla maggioranza consiliare affinché si adottino, prima della sentenza del Consiglio di Stato, tutte le azioni necessarie ad evitare la vendita e il deturpamento di un’area tutelata fin dal 1977 per la sua vicinanza al complesso di San Michele, alla Rocca ed alle mura castellane".
È quanto richiedono i gruppi consiliari “Mogliano 313” e “Siamo Mogliano”, rappresentati in Consiglio Comunale dai consiglieri Marco Petrelli, Corrado Nardi, Matteo Zazzaretta e Marianna Matricardi, in riferimento all’annosa vicenda della cessione dell’area pubblica, ad ovest dell’ex ospedale San Michele in favore di COAL Scarl, volta alla costruzione di un grande supermercato.
La sentenza citata dai consiglieri è quella prevista per il prossimo 15 aprile, quando il Consiglio di Stato dovrà esprimersi in merito al ricorso presentato da diversi commercianti moglianesi contro la decisione del Comune di Mogliano di cedere l’area sopra richiamata.
"Oggi, ancor più che in passato, tale area risulta di fondamentale servizio alla cittadinanza proprio per la presenza degli ambulatori sanitari in prossimità dei parcheggi pubblici, che altrimenti sarebbero trasferiti alla COAL ed asserviti al supermercato" sottolineano Petrelli, Nardi, Zazzaretta e Matricardi nella nota congiunta.
Inoltre "Mogliano 313" e "Siamo Mogliano", ricordano come le decisioni di vendita dell'area siano state adottate "prima del terremoto e della pandemia" e ritengono che "proprio in virtù di questi accadimenti eccezionali, è necessario verificare e valutare, così come previsto dall’art. 21 quinquies della L. 241/90, l’interesse pubblico al mantenimento ovvero alla revoca delle decisioni in discussione, anche alla luce dei nuovi bisogni socio sanitari della popolazione e dell’assetto post sisma del territorio".
È un Gianmarco Tamberi da urlo quello che conquista la medaglia d'argento agli Europei di atletica indoor in corso di svolgimento a Torun, in Polonia. Il saltatore anconetano deve accontentarsi del secondo posto nella finale dell'alto dove il bielorusso Maksim Nedasekau si spinge oltre i suoi limiti ottenendo la migliore prestazione stagionale al mondo volando sino a quota 2.37.
Per "Gimbo", invece, arriva un eccellente 2.35, già firmato ai Campionato Italiani di Ancona.
LA GARA - Tamberi fa il suo ingresso nella finale alla misura di 2.23, saltata senza difficoltà ed in bellissimo stile alla prima opportunità. Il festeggiamento, mimando il gesto di una freccia scagliata con l'arco, omaggia il personaggio del "Signore degli Anelli", Legolas, da cui Gianmarco ha anche ripreso la capigliatura biondo platino.
Riesce al primo colpo anche il superamento della quota di 2.26. L'asticella resta illibata anche a 2.29 e 2.31: in quest'ultima occasione si muove leggermente, ma senza cadere.
Il 2.33 arriva invece al secondo tentativo, mentre il bielorusso Nedasekau riesce ad ottenere la misura alla prima tornata.
Si arriva sino a 2.35 e Tamberi riesce ad ottenerla - anche in questo caso - al secondo tentativo prima del colpo di coda firmato da Nedasekau che, per la prima volta in carriera, riesce a superare la soglia del 2.37. Una misura che "Gimbo" prova a superare per ben tre volte, sfiorando l'impresa in ben due occasioni, ma senza successo.
Il rammarico resta molto, ma deve restare la soddisfazione per una prestazione super che, soltanto un avversario capace di toccare livelli altissimi, ha impedito potesse tramutarsi nella medaglia d'oro.
(foto Giancarlo Colombo/FIDAL)
Aumentano le prestazioni di sostegno al reddito per imprese e lavoratori dell’artigianato, mentre rimane massiccio l’impegno per l’erogazione degli ammortizzatori sociali in questo periodo di forte sofferenza del settore a causa della pandemia.
Da domani (8 marzo), via ai pagamenti per gli ultimi mesi del 2020 della così detta, cassa Covid-19. L’Ebam, l’Ente bilaterale artigianato Marche, da alcuni mesi diretto dalla nuova governance, mette in campo anche per il 2021, un carnet cospicuo di misure economiche a sostegno del comparto.
Sono oltre 10mila (circa l’80% del totale, con esclusione dell’Edilizia) le piccole aziende artigiane con dipendenti delle Marche iscritte all’Ebam che conta anche 42mila iscritti tra i lavoratori del settore.
Da qui il carattere bilaterale dell’Ente che vede tra i soci fondatori tanto le associazioni di categoria (Confartigianato, CNA, CASA e CLAAI) quanto le organizzazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL).
"L’Ebam rinnova e consolida anche per il 2021 il suo ruolo di punto di riferimento di imprese e lavoratori – afferma il neo presidente, Luciano Ramadori –. Un ruolo tanto più importante in un periodo così difficile per l’economia ed il lavoro a causa della pandemia che stiamo ancora vivendo. L’Ebam svolge azioni concrete a sostegno del reddito, tanto dei datori di lavoro quanto dei dipendenti, ed il suo carattere di bilateralità è elemento chiave per rafforzare la coesione sociale in un momento storico in cui il rischio più grande è quello di profonde fratture nella popolazione marchigiana".
Per l’anno in corso si contano 16 prestazioni finanziate grazie al Fondo di sostegno al reddito (Fse) dell’Ente ed alle quali possono accedere sia i datori di lavoro sia i dipendenti. La novità più importante di quest'anno è il bonus pc/tablet che prevede, sia per gli imprenditori sia per i lavoratori, un contributo di 150 euro per l’acquisto di un pc o di un tablet per famiglie con figli frequentanti le medie inferiori e superiori, che abbiano un ISEE 2021 pari a 18.500 euro e diventato indispensabile per la didattica a distanza delle scuole.
Confermati tutti gli altri 15 interventi previsti già per il 2020, anno in cui l’Ebam ha erogato in prestazioni oltre 762mila euro. Di questi interventi, sono rivolti esclusivamente alle imprese: prestazioni per calamità naturali, occupazione aggiuntiva, innovazione tecnologica-ambiente e sicurezza, formazione alle imprese e contributo di formazione sicurezza sul lavoro, mentre sono rivolti solo ai lavoratori: sussidio di maternità facoltativa, la malattia di lunga durata, l’integrazione malattia superiore a 180 giorni, formazione individuale.
Sono invece prestazioni rivolte sia ad imprenditori sia a lavoratori: assegno di studio, bonus spese scolastiche, contributo frequenza asili nido, contributo sanitario, abbattimento barriere architettoniche, patologie gravemente invalidanti.
Le nuove proposte ed il nuovo regolamento per accedere ai contributi sono operativi dal 1 gennaio 2021 e resteranno in vigore fino al 31 gennaio 2022, mentre a causa dell’emergenza sanitaria i termini per le richieste per i contributi 2020 si sono chiusi il 28 febbraio scorso. Prestazioni a portata di click grazie alla piattaforma MyEbam https://myebam.ebam.marche.it/#/d attraverso la quale è possibile accedere ai servizi dell’Ente.
A dare una prima lettura dei dati 2020, la neo direttrice Ebam, Cinzia Marincioni.
"Per quanto riguarda le aziende – spiega Marincioni –, malgrado l’emergenza Covid abbia costretto molte realtà produttive all’inattività, restano stabili rispetto al 2019 le prestazioni per l’innovazione tecnologica e per l’occupazione aggiuntiva, in genere le misure più richieste. Flettono invece quelle per la formazione alle imprese ma comprensibilmente a causa dell’emergenza sanitaria. Una risposta quindi ancora positiva e resiliente. Vediamo, invece, un aumento delle richieste per i contributi sanitari e l’assegno di studio. Quest’ultima prestazione resta tra le più gettonare anche dai lavoratori, insieme alla maternità facoltativa e, per il 2020, alla malattia di lunga durata".
Evidenti gli effetti della pandemia sul fronte degli ammortizzatori sociali per il 2020 ed anche per i primi mesi del 2021, dall’assegno ordinario a quello di solidarietà, gestiti direttamente con fondi Ebam, alla cosiddetta cassa integrazione Covid-19, pagata dall’Ente bilaterale con fondi trasferiti dallo Stato.
Sono stati oltre 170 i milioni erogati dall’Ebam in ammortizzatori sociali per il 2020, di cui oltre 149 milioni (149.682.750) solo per la cassa Covid. Le aziende che hanno ricevuto prestazioni Covid-19 sono state 10.124, i lavoratori invece sono stati 42.965.
Da domani, via ai pagamenti per gli arretrati dell’assegno ordinario FSBA (Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato) per le sospensioni a causa della pandemia degli ultimi mesi del 2020. «
"Finalmente il ministro del Lavoro, dopo mesi durante i quali abbiamo denunciato con forza gli ingiustificati ritardi, ha firmato il decreto per sbloccare e trasferire i fondi. Da lunedì saremo in grado di procedere ai pagamenti – annuncia il neo vice presidente Giuseppe Santarelli –. In questo momento di grande difficoltà i lavoratori non potevano sopportare ulteriori incertezze".
Sugli effetti che la pandemia ha avuto sul settore nel 2020 e su come il persistere dell’emergenza sanitaria stia condizionando le previsioni del 2021 presto saranno disponibili i consueti dati semestrali dell’Osservatorio regionale sull’artigianato. L’appuntamento per la presentazione dell’analisi congiunturale e del rapporto annuale, unitamente all’approfondimento tematico in materia di ammortizzatori sociali, è previsto per la metà di aprile 2021.
Scattano i sigilli su aree di verde attrezzato, parchi gioco, aree sportive e fitness. Alla luce delle troppe presenze di persone e dei continui assembramenti rilevati in questi due giorni di zona rossa, il sindaco Fabrizio Ciarapica ha immediatamente predisposto il transennamento delle aree verdi cittadine per limitare gli assembramenti nelle zone prese di mira "da chi sta eludendo i divieti".
"Sin da ieri i ripetuti controlli effettuati dalla Polizia locale e delle Forze dell’Ordine sono stati continuamente vanificati da comportamenti che non tengono conto della normativa", dichiara il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica.
“L’introduzione di queste ulteriori restrizioni rispetto a quelle già in vigore da ieri – aggiunge il sindaco – sono la conseguenza degli assembramenti registrati in città in queste ore. Dopo ripetuti sopralluoghi, mi sono confrontato con il dirigente del Commissariato Fabio Mazza, il comandante della Polizia locale Daniela Cammertoni e l’assessore alla Sicurezza Giuseppe Cognigni, e la scelta condivisa è stata quella di emettere una specifica ordinanza di chiusura dei parchi pubblici".
"La nostra provincia è passata a zona rossa e le scuole sono chiuse perché l’alto numero di contagi rendono la pressione sul sistema ospedaliero troppo forte, occorre rispettare le distanze e se questo non viene fatto, l’unica alternativa possibile è inasprire le misure - precisa Ciarapica -. I controlli proseguiranno, ma se i cittadini non collaborano nel rispetto della normativa, pattugliamenti e sanzioni, per quanto ripetuti, non potranno mai essere sufficienti”.
Il primo cittadino ribadisce, infine, che è possibile uscire solo per motivi di lavoro, di necessità e di salute. L’invito a restare a casa ed ad uscire solo per le motivazioni consentite verrà veicolato anche tramite fonica.
“Questa Amministrazione Comunale ha, fin dal suo insediamento, operato affinché a Montefano venissero riconosciute valenze e peculiarità importanti da parte delle Istituzioni, sia per la struttura cittadina che per il tessuto sociale ed imprenditoriale. Abbiamo cercato di reperire, oltre ad un’attenzionalità diversa rispetto al passato, anche risorse economiche che ci permettano di ridare slancio alla progettazione ed esecuzione di opere pubbliche importanti per il paese e per la sicurezza dei cittadini ma anche perché Montefano si presenti ai turisti e agli ospiti nella sua forma migliore. E oggi Montefano dispone di queste risorse, anche grazie alla prontezza ed alla competenza del personale dell’Ufficio Tecnico comunale. L’efficientamento della struttura degli Uffici Comunali, operata nell’ultimo anno, sta dando i suoi ottimi frutti: la squadra c’è e lavora bene”.
Ad affermarlo è il sindaco di Montefano Angela Barbieri.
Il Comune, infatti, ha partecipato al Bando di cui all’art.1, cc. da 51 a 58, L. 27 dicembre 2019, n.160 che disciplina l’assegnazione di contributi agli Enti Locali per le spese di progettazione, definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di messa in sicurezza del territorio da rischi idrogeologici, di efficientamento energetico di scuole, edifici pubblici e patrimonio degli stessi, e per la messa in sicurezza delle strade.
Il finanziamento, erogato dal Ministero dell’Interno, è stato ottenuto nella misura di 46.300 euro complessivi per tre differenti interventi:
- € 7.200,00 per la progettazione definitiva ed esecutiva della messa in sicurezza di Via D.Costanzi
- € 7.100,00 per la progettazione definitiva ed esecutiva del completo rifacimento della pavimentazione stradale in selciato di Corso Carradori
- € 32.000,00 per la progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento di ristrutturazione e miglioramento sismico dell’edificio “Palazzo Pallotta” di proprietà del Comune
Oltre alle spese di progettazione, per mezzo del filone di finanziamento relativo ai contributi per l’esecuzione di interventi di contrasto a fenomeni di dissesto idrogeologico disposti dall’art.139 della Legge di Bilancio 2019, sempre messo a disposizione dal Ministero degli Interni, il Comune di Montefano è risultato assegnatario di:
- € 120.000,00 per lavori di contrasto ai fenomeni di dissesto idrogeologico in Via D. Costanzi
- € 50.000,00 – stessa descrizione – per Via G. Diaschi.
"L’azione dell’Ente non si è limitata alle fonti di finanziamento messe a disposizione dal Governo. Si è provveduto ad intraprendere un dialogo con l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione Post Sisma 2016 in merito ai principali progetti che vedevano coinvolte proprietà comunali" ha aggiunto il sindaco Barbieri.
In particolare per “Palazzo Pallotta”, di cui il Comune è comproprietario assieme ad altri soggetti privati, è stata decretata la determinazione favorevole alla rivalutazione del Livello Operativo, passando dal livello operativo L0 a L2, con un incremento notevole del contributo.
“Il risultato più importante è stato ottenuto con il C.I.R. destinato alla progettazione ed ai lavori di demolizione e ricostruzione della Scuola Secondaria di Primo Grado “Falcone e Borsellino”. La scuola, inizialmente oggetto di un finanziamento pari a € 1.400.000,00 inserito nel Programma Opere Pubbliche dall’Ordinanza n.56/2018 del Commissario Straordinario alla Ricostruzione, vedrà un incremento del contributo pari a un milione di euro per complessivi € 2.400.000,00 che serviranno per una Scuola Media nuova di zecca per i nostri ragazzi” afferma ancora il Sindaco.
Infine, per la progettazione e i lavori di rifacimento di Piazza Bracaccini, il GAL Sibilla ha erogato 95 mila euro.
"Ci eravamo occupati recentemente della situazione abitativa dei colleghi di stanza nelle Marche, costretti da anni a vivere e lavorare in condizioni disagiate nei prefabbricati in quella che è la “zona rossa” del sisma che colpì il centro Italia nel 2016, in contrapposizione alle caserme di lusso citate in un servizio di Striscia la Notizia. Ebbene abbiamo appreso che, dopo le stazioni di Matelica e Sarnano, ricollocate nelle strutture dei carabinieri forestali, anche la stazione di Pollenza ha una nuova sede".
Ad esprimere la propria soddisfazione è la Segreteria Nazionale del Sindacato Italiano Militari Carabinieri (SIM).
Il comune di Pollenza ha infatti concesso, in comodato d’uso gratuito, un edificio completamente ristrutturato nel centro storico, vicino a quello della Polizia Municipale, che ospiterà la Stazione e gli alloggi per i carabinieri.
"Dopo anni di attese, di bandi di gara e ben quattro cambi di commissari straordinari alla ricostruzione post sisma, una rapida accelerazione negli ultimi tre mesi è arrivata dal Comandante Provinciale di Macerata, Col. Nicola Candido, che ha saputo gestire le difficoltà lavorative dei suoi uomini nella realtà operativa post terremoto, lavorando in stretta sinergia con il Prefetto di Macerata Dott. Flavio Ferdani, i vertici regionali dell’Arma ed il Commissario straordinario Giovanni Legnini, al fine di snellire le procedure per la ricostruzione degli edifici destinati ai carabinieri" puntualizzano dal SIM.
"Questo dimostra - si aggiunge dal Sindacato - che, quando la volontà supera la burocrazia, tutto è possibile nonostante resti il rammarico per le incredibili lungaggini che pongono sempre gli uomini dello Stato come cittadini di serie “B”. Negli ultimi tre mesi si è riusciti a riportare i Carabinieri all’interno di strutture solide in attesa delle nuove sedi, con uffici ed alloggi vivibili, lasciando definitivamente i moduli abitativi che, per quanto ben strutturati, non sono agevoli né per i cittadini né per i militari che vi operano".
Il Sindacato non dimentica, però, come le stesse problematiche restino ancora presenti anche per altri Comandi dell’alto maceratese: "Ancora tante stazioni nell’area del cratere sismico continueranno ad operare all’interno dei prefabbricati, come la Compagnia di Camerino, il cui edificio nel centro storico è andato quasi completamente distrutto, mentre prosegue l’impegno di ricollocare nel futuro prossimo tutti carabinieri in ambienti lavorativi adeguati e confortevoli".
Il Dipartimento Interregionale della Lega Nazionale Dilettanti, a seguito della richiesta inoltrata dalla società Atletico Porto Sant'Elpidio per via del riscontro di casi positivi al coronavirus nel gruppo degli under, ha disposto il rinvio della gara contro la Recanatese, inizialmente in programma per oggi (domenica 7 marzo) alle ore 14.30.
La partita, valevole per il ventunesimo turno di campionato, è rinviata a data da destinarsi.
Per la formazione giallorossa il prossimo appuntamento è previsto per domenica 14 marzo, quanto sarà impegnata in trasferta contro la capolista Campobasso.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante il risarcimento del danno e nello specifico a seguito di un incidente stradale. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Civitanova Marche che chiede: “in caso di morte di un nonno a seguito di sinistro stradale a chi può essere riconosciuto tale risarcimento danni?"
La morte di un parente cagionata da un atto illecito altrui può causare un danno non patrimoniale, di cui i congiunti possono chiedere il risarcimento iure proprio; a loro incombe la prova “dell’effettività e della consistenza della relazione parentale”, la cui lesione è fonte di danno.
La Suprema Corte, conformandosi ad altre sue pronunce, ribadisce che a tal fine non è necessario provare la convivenza con il defunto, e che tale requisito non è richiesto neppure quando ad agire è il nipote per la perdita del nonno.
Gli Ermellini, infatti, superata oramai una lettura restrittiva dell’art. 29 Cost., affermano che la norma costituzionale non tutela solo la famiglia nucleare, quella cioè incentrata su coniuge, genitori e figli, ma protegge anche rapporti parentali meno stretti; conseguentemente, perché possa ritenersi leso il rapporto parentale di soggetti non appartenenti allo stretto nucleo familiare ed assicurato il risarcimento del danno non patrimoniale da loro patito per la lesione di un interesse costituzionalmente protetto, non è affatto necessario che questi convivessero con il defunto.
La convivenza può essere un elemento di prova a sostegno della consistenza del vincolo affettivo, della profondità del rapporto parentale, ma non una condizione indispensabile perché tale rapporto sia rilevante per il diritto.
Il riconoscimento del risarcimento per la lesione del rapporto parentale prevede infatti che venga fornita la prova di “rapporti costanti di reciproco affetto e solidarietà con il familiare defunto”, che costituiscono il presupposto di fatto del danno risarcibile; l’esistenza invece di un legame eccedente l’ordinario rapporto di affetto potrebbe solamene incidere non sull’an bensì sul quantum e quindi sulla liquidazione del danno, così come l’eventuale rapporto di convivenza (Cass. 29332/2017).
Pertanto, in risposta alla domanda della nostra lettrice si può affermare che: “Per ottenere il risarcimento iure proprio del danno non patrimoniale, il nipote deve fornire la prova di un rapporto di reciproco affetto e solidarietà con il defunto e non di un rapporto eccedente la fisiologica intensità delle relazioni con il nonno o un rapporto di convivenza con lo stesso, che potranno invece rilevare in sede di quantificazione del danno (Corte di Cassazione, sez. III Civile, ordinanza n. 5258/21; depositata il 25 febbraio 2021).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
La Feba Civitanova Marche cade al fotofinish contro la Techfind San Salvatore Selargius per 64-62. In un finale tirato le momò non trovano la zampata giusta per avere la meglio delle sarde, rimontate dopo un avvio sotto tono. Per le biancoblu una sconfitta beffa, dopo una buona prestazione, ed adesso si cercherà subito l’immediato riscatto.
Pronti via e le ragazze di coach Donatella Melappioni partono con il freno a mano tirato. Ne approfittano subito le padrone di casa che vanno sul 7-0 in due minuti e nel finale di frazione allungano sul 25-13. La panchina della Feba sistema qualcosa in difesa e le momò si rimettono in carreggiata con la rimonta guidata da Paoletti e Bocola. Il canestro di Paoletti quasi allo scadere vale il 37-35 con cui si va al riposo lungo.
Alla ripresa delle ostilità il match si mantiene in equilibrio, con le locali che tentano un mini allungo negli ultimi due minuti toccando il 51-47 con cui si chiude il terzo quarto. Nell’ultimo periodo la Feba rincorre la compagine di coach Fioretto che tocca il +7, 61-54, poi negli ultimi due minuti il break biancoblu di 0-5 riapre i giochi ma nel palpitante finale sono le padrone di casa a sorridere. Finisce 64-62.
“Siamo partite non difendendo come avremmo dovuto – esordisce coach Donatella Melappioni – e se lasci correre Selargius è una squadra pericolosa. Poi ho sistemato qualcosa nel quintetto e piano piano siamo riuscite a recuperare. Nel finale purtroppo Dzinic ha fatto 0/2 dalla lunetta e non siamo riuscite a sfruttare l'ultimo possesso a nostro favore e ci è mancata un po' di lucidità".
"In alcuni frangenti ci siamo fossilizzate con il tiro da tre quando avremmo potuto scegliere altre opzioni - aggiunge Melappioni -, perdendo così equilibrio in difesa. Siamo una squadra che se rimane organizzata ed ordinata riesce a fare bene altrimenti andiamo in difficoltà. Positive le prestazioni di Giorgia Bocola, Anna Paoletti e Marina Dzinic. Torniamo da queste due trasferte con 0 punti e con il rammarico per questa sconfitta, anche se le nostre inseguitrici non hanno accorciato in questo turno”.
TECHFIND SAN SALVATORE SELARGIUS – FEBA CIVITANOVA MARCHE 64-62
TECHFIND SAN SALVATORE SELARGIUS: Simioni 8, Granzotto 15, Manzotti 15, Cutrupi, Ceccarelli 9, Melis ne, Mura 5, Pandori, Pinna 3, Loddo ne, Demetrio Blencic, El Habbab ne All. Fioretto
FEBA CIVITANOVA MARCHE: Rosellini 8, Dzinic 11, Trobbiani 4, Castellani 4, Zanetti, Paoletti 13, Bocola 11, Bolognini 6, Binci 5, Pelliccetti ne All. Carmenati
Parziali: 25-13; 12-22; 14-12; 13-15
Arbitri: Canali – Tomasello
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5893 tamponi: 3487 nel percorso nuove diagnosi (di cui 803 nello screening con percorso Antigenico) e 2406 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 24,4%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 852: 109 in provincia di Macerata, 353 in provincia di Ancona, 186 in provincia di Pesaro-Urbino, 101 in provincia di Fermo, 74 in provincia di Ascoli Piceno e 29 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (97 casi rilevati), contatti in ambito domestico (210 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (305 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (19 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (4 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (20 casi rilevati), screening percorso sanitario (3 casi rilevati) e 2 casi provenienti da fuori regione.
Per altri 190 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 803 test e sono stati riscontrati 66 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'8%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 24,43% oggi, rispetto al 19,07% di ieri.
In aumento di 20 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 714, di cui 98 in terapia intensiva (+4 rispetto a ieri). Sono, invece, 39 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 124 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 56 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 14 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:
Sono stati convocati oggi a Palazzo Chigi da Antonio Fuciniello, capo di gabinetto del premier, i tre consiglieri del Presidente Mario Draghi: insieme ad Alessandro Aresu e Simona Genovese c’è anche Serena Sileoni, maceratese classe 1980.
Nel 2003 Sileoni si laurea in Giurisprudenza (profilo internazionalistico e costituzionalistico) all’Università degli Studi di Macerata con una tesi in diritto costituzionale, al centro delle sue ricerche, e successivamente si forma presso l’Università di Siena, dove consegue il titolo di Dottore di ricerca in Diritto pubblico comparato.
Attualmente è ricercatrice in diritto costituzionale all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli; in precedenza è stata assegnista in diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano Bicocca, all'Università di Firenze e alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Abilitata all'esercizio della professione forense e giornalista pubblicista (firma de Il Foglio e de Il Mattino), Sileoni è sempre rimasta legata alla sua città di origine: è stata fino al 2012 responsabile editoriale della casa editrice Liberilibri di Macerata, fondata da Aldo Canovari e Carlo Cingolani nel 1986, dove si è occupata principalmente di testi, classici e inediti, di teoria liberale e libertaria e della collana “il Monitore costituzionale”. È attualmente vicedirettrice dell’Istituto Bruno Leoni, think tank dove lavora dal 2007.
La scelta della Sileoni confermerebbe la linea “intellettuale” intrapresa da Draghi: personalità di grande cultura ed esperienza, liberista convinta: affiancherà il premier insieme ad Aresu e Genovese nella gestione di alcuni dei temi più scottanti, dai fondi europei alla protezione degli asset economici fino ai rapporti con i media.
Agli Europei indoor di Torun, in Polonia, si ferma in semifinale la corsa dei due atleti marchigiani sugli 800 metri: Eleonora Vandi e Simone Barontini. Ma escono a testa alta, perché per la prima volta in carriera entrambi riescono a superare il primo turno di una manifestazione internazionale assoluta, dopo averlo già fatto in quelle giovanili. E ci provano fino alla fine con coraggio, in un contesto di alto livello.
Per Eleonora Vandi c’è il quarto posto in 2’04”97 in una gara partita su ritmi non elevati, visto che conta solo il piazzamento, con il passaggio in finale per le prime due. La 24enne pesarese dell’Atletica Avis Macerata reagisce bene al primo cambio di ritmo, ma quando la britannica Keely Hodgkinson (prima al traguardo in 2’03”11) produce l’azione decisiva, la fila si allunga e l’azzurra chiude alle spalle anche della svizzera Lore Hoffmann (2’03”58) e della tedesca Christina Hering (2’03”67).
Al maschile Simone Barontini non riesce nell’impresa, che tale sarebbe stata, di entrare nella finale europea. Compito proibitivo, con appena due posti a disposizione in una semifinale che schiera il francese Pierre-Ambroise Bosse, ex campione del mondo, e il polacco Adam Kszczot, pluricampione europeo.
La gara si sviluppa su ritmi contenuti in avvio (1’09” ai 500), con l’anconetano delle Fiamme Azzurre sulla scia del transalpino (vincitore in 1’47”86 davanti al polacco) però poi si trasforma in un vero e proprio sprint. L’azzurro prova a tenere, ma chiude sesto con 1’49”51. Nell’ultima giornata della rassegna continentale, domenica 7 marzo dalle ore 11.25, attesa la finale del salto in alto con il campione in carica Gianmarco Tamberi.
Furto alle suore durante la messa: rubati 700 euro.
E' quanto si è verificato oggi nell'appartamento di alcune religiose della comunità Sacro Cuore di Gesù a Montelupone che dimoravano in quell'edificio a causa dell'inagibilità del Convento, dovuta ai danni provocati dal sisma.
Il ladro si è introdotto mentre si stava svolgendo la funzione serale ed il bottino si aggira intorno ai 700 euro in contati, una cifra che le suore avrebbero utilizzato per effettuare i versamenti volti a coprire l’assistenza sanitaria in quanto non cittadine comunitarie.
Sul fatto stanno indagando i Carabinieri della locale stazione di Montelupone.
Vie praticamente vuote, sedie dei bar accatastate e serrande della maggior parte dei negozi abbassate.
Il primo giorno di zona rossa di Macerata cambia il volto al centro storico della città. In soli sette giorni il vociferare gioioso di famiglie a passeggio e di giovani intenti a consumare un aperitivo è stato sostituito da un assordante silenzio, quasi surreale se si considera gli ultimi affollati weekend a cui era abituato il cuore pulsante del capoluogo di Provincia.
Non sono mancate le operazioni di monitoraggio per verificare il rispetto delle norme anti-assembramento da parte delle Forze dell’Ordine. Oltre a qualche isolato passante le strade del centro sono state più che altro frequentate dagli agenti di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale.
Un’azione sinergica e necessaria che ha certificato la ligia ottemperanza delle regole e il comportamento rispettoso dei cittadini maceratesi. L’andamento del virus preoccupa non solo le istituzioni, ma anche la stessa popolazione che in questa prima giornata forzatamente ‘rossa’ hanno dimostrato che un mancato ‘caffè in centro’ val bene una potenziale possibilità di contagio.
A concludere il desolante quadro di Macerata erano le poche luci accese degli esercizi commerciali ‘salvi’ dalle restrizioni contenute nei vari dpcm e ordinanze regionali. Bar e ristoranti solo per l’asporto, librerie, tabaccherie e negozi di generi alimentari. Sono questi alcuni degli esercenti che oggi hanno avuto la possibilità di aprire, ma servendo di fatto solamente pochi clienti.
“Basta affacciarsi fuori della porta per comprendere la tristezza totale che ha generato la zona rossa – commenta Lugi Santi, gestore della Pizzeria ‘Del Corso’ in Corso della Repubblica – oltre a non avere la possibilità di uscire, la gente non ne ha neanche motivo considerando che servirebbe una autocertificazione anche per andare a fare la spesa – aggiunge- E’ proprio l’aria che si respira che mette tristezza, tutti ci auguravamo di non diventare mai ‘rossi’ ma invece oggi ci siamo; forse è una conseguenza anche di una poca prevenzione fatta a livello nazionale – sullo scarso afflusso di clienti Santi afferma - in questa fase ci stiamo salvando con l’asporto ma la nostra è una realtà che vive grazie al passeggio naturale che c’è del centro storico e senza quello rischiamo un crollo verticale delle vendite”.
Spostandoci in Piazza Cesare Battisti la situazione è la medesima delle altre zone; ovvero un deserto illuminato solo dalla luce del Ristobar ‘Di Gusto’ : “Da zona arancione a rossa le nostre modalità di lavoro non sono tanto cambiate – racconta Marco Guzzini - fortunatamente abbiamo avuto tanti ordini effettuarti da clienti che sono già abituatati al servizio a domicilio o d’asporto ma ovviamente c’è meno presenza da parte di quelle persone che ritiravano la merce direttamente al locale – ha sottolineato - il servizio delivery è oramai entrato nella quotidianità delle gente quindi per quanto ci riguarda riusciamo a tenere botta ma credo che gli effetti della zona rossa li vedremo in seguito in quanto sappiamo che già dalla prossima settimana perderemo l’afflusso derivante dagli studenti”.
“Eravamo preparati a questo tipo di dinamica – dice il titolare del locale situato nel cuore di Macerata - sicuramente dispiace vedere il centro della città vuoto in quanto prima del lockdown e nonostante l’intermittenza delle fasce di rischio, si era rivista la voglia della gente di tornare a di frequentarlo. Ci auguriamo che questi sacrifici che tutti noi stiamo facendo servano a tornare presto alla normalità”.
Scendendo lungo le scale di Piaggia della Torre si incontra solamente qualche passante come racconta Franco Cantarini, proprietario dell’omonima tabaccheria: “Oggi abbiamo servito solo della gente che abita nella zona così come è stato nel primo lockdown di marzo - spiega - un po’ di lavoro c’è stato questa mattina ma sempre con una clientela ristretta e il cambiamento si era già notato dal passaggio dalla zona gialla all’arancione ed ora con quella rossa sicuramente ci saranno meno persone in giro quindi attendiamo la prossima settimana per vedere quali saranno gli effetti – conclude Cantarini – speriamo magari di accogliere qualche che persona viene in centro per lavorare durante la settimana ma i dati del contagio rimangono alti quindi ritengo che il provvedimento della zona rossa sia stato corretto perché altrimenti non se ne viene più fuori”.
Anche alle porte del centro storico la trama non è differente da quella già vista in altre zone: “Già confronto a ieri il nostro lavoro ha subito un forte calo – illustra il bartender Roman Khromykh del bistrot 'Mon Amour' di viale Trieste – oggi con lo svuotamento della città la mattinata è stata completamente vuota ed i potenziali clienti erano anche intimoriti dalla presenza delle Forze dell’Ordine posizionate proprio di fianco al nostro locale. Con le restrizioni imposte della zona arancione abbiamo già subito un calo del 70% del fatturato ora con la rossa possiamo ipotizzare un ulteriore 10%".
“Noi siamo una attività che serve molto anche coloro che lavorano in centro e gli studenti ma in questo periodo tra smart working e didattica a distanza è normale che andiamo a perdere una fetta di clientela alla quale ora si aggiunge quella composta dalle persone provenienti da fuori comune in quanto non hanno più la possibilità di spostarsi – chiosa Khromykh - I problemi di cui soffrivamo prima erano già importanti ovviamente con la zona rossa subiremo un contraccolpo ancora maggiore”.
Tutto come da pronostico in gara uno per la S. Stefano-Avis che vince contro la matricola Reggio Calabria.
83-27 il punteggio finale per la formazione di coach Roberto Ceriscioli che torna in panchina al PalaPrincipici dopo l’assenza forzata di alcune settimane per positività, asintomatica, al Covid.
Sempre in controllo del match i portopotentini , ancora con un percorso cristallino finora con tutte vittorie.
“Ma dobbiamo giocare molto, molto, molto meglio – dice coach Ceriscioli al termine del match, non soddisfatto da quanto fatto dai suoi contro la matricola terribile Reggio Calabria – se guardiamo in prospettiva alle sfide toste, quelle che contano per conquistare qualcosa di importante, dobbiamo fare molto meglio. La settimana prossima sarà importante per continuare a lavorare con i miei ragazzi su cosa voglio da loro in campo”.
Alza sempre più su l’asticella il coach dei portopotentini che giustamente dal canto suo guarda a quando al cospetto dei suoi ci saranno le prime della classe. L’obiettivo di difendere quello storico scudetto cucito al petto è ben impresso nella mente del coach dei marchigiani.
“Andiamo avanti e guardiamo a gara due di sabato prossimo, con l’obiettivo di fare sempre meglio come vuole il coach – dice il top scorer del match Andrea Giaretti – Sono contento della mia prestazione e di stare attraversando un buon momento di forma ma quello che conta è la squadra”.
“Continua il nostro percorso di crescita – dice il capitano di Reggio Calabria, la leonessa Ilaria D’Anna – è una bella esperienza per noi giocare contro queste squadre così navigate”.
Questi i tabellini. S. Stefano-AVIS: Schiera, Ghione 17, Chakir 9, De Boer 3, Veloce 2, Miceli 14, Giaretti 23, Stupenengo 4, Castellani, Bedzet 11. Farmacia Pellicanò Reggio Calabria: Rukavisnikivs 9, Ivanov, Cardoso 4, Ranales 2, Hosseini 2, D'Anna 6, Bundzinis 2, La Terra 4, Brandimarte, Billi.
Ora gara due sabato prossimo a Reggio Calabria per poi tuffarsi nelle semifinali scudetto.
Blitz a sorpresa, ieri sera a Caldarola, del Commissario Straordinario per la Ricostruzione Giovanni Legnini.
Il Sindaco Luca Maria Giuseppetti lo ha ospitato per un fugace convivio di lavoro nel quale sono stati approfonditi diversi argomenti legati alla ricostruzione.
Tra i principali temi di confronto è stato affrontato il progetto della bretella necessaria ad una ricostruzione del centro storico senza il cruccio delle macchine e mezzi pesanti che dovranno attraversare la piazza e il corso principale. Al Commissario Legnini sono state presentate 4 differenti ipotesi condivise anche con la minoranza consiliare, ipotesi già avanzate nel corso della sua ultima visita a Caldarola.
Il completamento della bretella è una priorità per accelerare la ricostruzione e permettere di aprire più cantieri contemporaneamente. Rassicurazioni in merito sono state fornite dallo stesso Legnini, certo di poter reperire i fondi in uno dei decreti Ristori in elaborazione in questo periodo.
Anche il Castello Pallotta è stato al centro dell’attenzione del Commissario Straordinario. L’antico maniero di proprietà dell’omonima famiglia ha subito ingenti danni durante il terremoto del 2016 e successive scosse. Per ragioni incomprensibili però alcuni lavori di recupero come la ricostruzione delle torri e dei muraglioni di cinta non sono stati inseriti nel contributo statale comportando una spesa in accollo agli stessi proprietari assolutamente insostenibile.
Il castello è un luogo di fondamentale importanza e richiamo per l’economia locale, non solo caldarolese. Un patrimonio turistico da non perdere assolutamente. Anche in questo caso il Commissario Legnini ha garantito che metterà in campo ogni possibile azione per superare questo ostacolo non di poco conto.
È stato infine fatto il punto della progettazione del PSR di Caldarola, la cui prima fase è stata adottata in Consiglio Comunale.
Gli incontri del Commissario Straordinario Giovanni Legnini sono proseguiti anche nella giornata odierna. Assieme all'assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli è stato effettuato un sopralluogo a Sant’Angelo in Pontano e Petriolo, necessario per approfondire tutti gli aspetti tecnici dei Piani attuativi di ricostruzione.
A Santangelo in Pontano il sopralluogo con il sindaco Vanda Broglia è stato effettuato sul complesso di San Nicola, sorto nel 1400 e nel tempo divenuto un aggregato con unità strutturali pubbliche e private. Mentre a Petriolo con il sindaco Matteo Santinelli, presenti anche i consiglieri regionali Elena Leonardi e Carlo Ciccioli, il sopralluogo è stato effettuato lungo il Centro storico che ha evidenziato gli edifici messi in sicurezza e necessari di interventi strutturali.
"Gli incontri che stiamo realizzando con i sindaci e tutta la squadra dei tecnici della ricostruzione favoriscono una conoscenza del problema che può consentire l’adozione di misure quasi “sartoriali” e realizzate attraverso le ordinanze che vengono confezionate in maniera specifica in base alle esigenze e peculiarità dei singoli Comuni. E’ il caso di Santangelo in Pontano dove è stata valutata la possibilità di una ordinanza specifica per favorire situazioni complesse, ma risolvibili attraverso l’incontro della struttura Commissariale, Usr e tecnici comunali” ha sottolineato l'assessore Castelli.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 16 decessi correlati al Covid-19.
Tre vittime sono state registrate nelle strutture sanitarie del Maceratese: un 88enne di Potenza Picena all'Ospedale di Civitanova Marche, un 71enne civitanovese al Covid Center e una 83enne originaria di Fermo presso il nosocomio civile di Macerata.
Tre decessi segnalati nel presidio ospedaliero di Senigallia: si tratta di un 88enne di Barbara insieme ad un 84enne e 94enne, entrambi senigalliesi. In provincia di Ancona inoltre si sono spenti: una 74enne di Castelfidardo all'Ospedale di Jesi, una 90enne di Loreto all'INRCA, una 91 di Fabriano a Torrette e un 95enne di Falconara Marittima alla Residenza Dorica.
Due, invece, le persone spirate al nosocomio di Pesaro: si tratta di una 86enne di Ancona e una 82enne di Loreto mentre all'Ospedale di Fossombrone è deceduto una 79enne di Urbino.
Al 'Mazzoni' Ascoli Piceno ha trovato la morte una 83enne di Comunanza così come al 'Murri' di Fermo dove è spirata una 84enne di Porto San Giorgio. Sempre nella provincia fermana è stato registrato un decesso, avvenuto presso la propria abitazione, di un 62enne originario di Montegranaro.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2334 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (854), mentre sono 393 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Il Presidente della Provincia Antonio Pettinari e il sindaco di Appignano Mariano Calamita hanno firmato un accordo per effettuare un intervento di manutenzione straordinaria su tratti di un muretto al km 3,8 della provinciale 75 “Jesina”, nel centro abitato del Comune di Appignano.
Con tale convenzione, la Provincia di Macerata effettuerà la redazione della progettazione definitiva, esecutiva e la direzione dei lavori, mentre l’Amministrazione di Appignano si impegna a finanziare l’intervento del valore complessivo di 110mila euro.
Il lavoro consiste nella sostituzione dell’attuale muretto in pietro situato lungo la provinciale Jesina, con un nuovo muro in cemento armato, arretrato di circa 50 metri rispetto alla situazione odierna, per ricavare un marciapiede. Inoltre la sua altezza aumenterà leggermente per seguire l’andamento della scarpata fino a raggiungere un’altezza di 1,5 metri.
“La Provincia ha sempre lavorato in sinergia con le istituzioni e con le Amministrazioni locali - dichiara Pettinari - mettendo insieme risorse umane ed economiche per perseguire gli interessi comuni. Anche la stazione unica appaltante ha questo intento: essere di supporto al territorio per effettuare le procedure di gara e agevolare così il lavoro dei Comuni della nostra provincia. Ora con l’Amministrazione di Appignano condivideremo un opportuno cronoprogramma procedurale che tenga conto delle esigenze organizzative della progettazione e della celerità di realizzazione dell’intervento”.
Aggiunge il Sindaco Calamita: “Abbiamo stipulato un’importante collaborazione che ci permette di realizzare un muro di contenimento, con funzione di protezione dall’erosione provocata da agenti atmosferici, nel tratto di via IV Novembre, sede di strada provinciale n. 57 Iesina. Questo atto testimonia quanto sia importante per le comunità avere delle istituzioni che collaborano insieme, intraprendendo iniziative concrete che abbiano delle ricadute positive nei territori. Per Appignano realizzeremo quindi un’importante opera di messa in sicurezza e di riqualificazione del territorio. Con l’occasione della realizzazione dell’opera, l’APM ha programmato altresì di effettuare la sostituzione del tratto di fognatura presente lungo via IV Novembre, che ormai risulta inadeguata al corretto smaltimento delle acque reflue”.