Arriverà anche a Camerino, Tolentino, Macerata e infine Loreto la °Peregrinatio Mariae”, il pellegrinaggio della Statua della Madonna di Loreto, inaugurato oggi con l’arrivo a Roma e la benedizione della statua da parte del Papa in Piazza San Pietro.Il legame millenario tra Roma, cuore della Cristianità, e Loreto, primo santuario mariano, si rinnova anche quest’anno. Il tradizionale cammino della Madonna lungo il tracciato della cinquecentesca Via Lauretana, fatto per la prima volta nel 1922, attraverserà il Lazio, l’Umbria e le Marche, giungendo infine a Loreto in occasione delle tradizionali celebrazioni della Venuta.Al sentimento religioso si aggiunge la contemplazione dei tesori d’arte e bellezza dislocati lungo tutto il percorso.In particolare, il DCE (Distretto Culturale Evoluto “I Cammini Lauretani”) ha predisposto il programma di manifestazioni artistico culturali denominato “La Via Lauretana da Roma a Loreto: Tesori d'arte e di fede”, che accompagna la Peregrinatio Mariae, valorizzandone l’ispirazione di culto nel contesto del patrimonio culturale, storico ed artistico, di fede e tradizione, delle comunità incontrate nel territorio.La Statua farà tappa a Camerino domenica 6 dicembre alle ore 8 presso il Santuario di Santa Maria in Via e a Tolentino, lunedì 7 alle ore 10 con la preghiera con le Scolaresche presso la Basilica San Nicola.La mattina seguente, martedì 8, sarà la volta di Macerata, dove alle ore 10 la statua arriverà al Monastero Corpus Domini con la Celebrazione Eucaristica presieduta da Monsignor Nazzareno Marconi per il decimo anniversario di insediamento delle Domenicane.Infine, giovedi 10 dicembre la statua, partendo da Recanati, tornerà a Loreto presso la Porta Romana, alle ore 9, con la successiva Processione della Ven. Confraternita delle Sacre Stimmate di san Francesco di Macerata.Seguirà alle ore 11 la Celebrazione Eucaristica presieduta da Cardinale Edoardo Menichelli.
Nemmeno la malattia ha potuto fermato l’amore di Piero e Emanuela che oggi si sono sposati con rito civile presso l’ospedale “Bartolomeo Eustachio”. Piero Mancini di 66 anni, ricoverato all’Hospice di San Severino Marche e Emanuela Lancioni di 67 hanno coronato un sogno lungo trentacinque anni, da quando dura il loro amore. Alla presenza del sindaco di San Severino Cesare Martini, dell’ufficiale dell’Anagrafe e del segretario comunale Piero e Emanuela hanno pronunciato il fatidico sì. “L’amore trionfa sempre - ha detto il sindaco Martini rivolto agli sposi - e voi siete un esempio speciale di come, anche davanti alle difficoltà, non ci si debba arrendere mai”. Il primo cittadino settempedano, al termine del breve rito, ha voluto abbracciare Piero ed Emanuela e donargli una poesia di Khalil Gibran e una riproduzione di un’opera del Bigioli.
Sotto l’albero del carcere di Camerino quest’anno ci sarà un regalo molto speciale: un audiolibro realizzato da tre donne detenute che hanno reinterpretato favole per bambini. L’audiolibro, ancora in realizzazione, nasce da un progetto presentato questa mattina a a Camerino, nel Palazzo Comunale Bongiovanni.All’incontro erano presenti l'assessora ai Servizi Sociali del Comune di Camerino Antonella Nalli, la direttrice della Casa circondariale di Camerino Eleonora Consoli e l’educatore Paolo D’Amico.“La detenzione non colpisce solamente il reo ma tutta la sua famiglia ed i suoi affetti – ha detto l'assessora Nalli – ed azioni come queste vogliono rendere più sopportabile ed umano non solo il periodo di detenzione ma anche meno traumatico l'approccio di un bambino piccolo all'ambiente ‘carcere’. La cura degli affetti familiari può passare anche attraverso un libro”.L'audiolibro, che sarà distribuito nelle scuole del territorio ed anche fuori regione, nasce da una serie di lezioni di preparazione di scrittura creativa, svolte da Alberto Ramundo della cooperativa “L’Officina”; attività di dizione, conoscenza della letteratura per l'infanzia curata da Lorenzo Sabbatini di Coopculture e dalle referenti regionali del Progetto Nati per Leggere; e corsi di recitazione a cura di Ada Borgiani.L’audiolibro è uno dei tanti modi con cui madri e padri detenuti cercano di superare le sbarre, provando di raggiungere le orecchie e i pensieri dei loro bambini, soli nella realtà quotidiana. I bambini che hanno genitori detenuti in Italia pagano anche loro la pena inflitta ai genitori essendo, quello dell’affettività in carcere, uno dei grandi vuoti che il sistema penitenziario nazionale non è ancora riuscito a colmare.
Sono stati sequestrati ottanta capi di abbigliamento contraffatti e due grammi di eroina, mentre tre cittadini di origine pakistana sono stati sottoposti a fermo amministrativo per accertare la regolarità dei loro permessi di soggiorno. E' questo il risultato della maxi operazione coordinata dalle forze dell’ordine locali, che questa mattina hanno perquisito circa 60 appartamenti dei piani alti dell'Hotel House di Porto Recanati. Nella cosiddetta “Scampia delle Marche gli agenti della Questura di Macerata, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza (unità cinofile), Guardia Forestale e Polizia Provinciale, coadiuvati da personale della Polizia Municipale di Porto Recanati, dai Vigili del Fuoco e da personale della A.S.U.R. hanno realizzato l’ennesima operazione di censimento e controllo nell’edificio di 17 piani con 480 appartamenti. Le persone identificate questa mattina sono state 130.La condizione in cui vivono circa 2000 persone di 39 etnie e nazionalità diverse senza acqua calda, corrente elettrica, riscaldamento e ascensori viene monitorata periodicamente attraverso operazioni congiunte delle forze dell’ordine. La situazione più preoccupante è quella sanitaria. “Queste persone vivono in una condizione che possiamo definire ‘circolare’ - spiega Tiziana Bentivoglio, Dirigente del Dipartimento Prevenzione della Asl - non hanno acqua potabile al rubinetto, non hanno riscaldamento, non hanno ascensori con cui portare via i rifiuti”. Negli anni la situazione appare sempre la stessa, anche se “c’e’ meno immondizia nelle parti comuni dei piani - ammette Bentivoglio - le condizioni sanitarie generali restano gravi”.A dimostrarlo i numerosi problemi che queste persone hanno con ‘inquilini speciali’: i topi, ma anche la mancanza di un depuratore collegato alle acque reflue.I residenti dell’Hotel House più tutelati dal punto di vista sanitario sono quelli più piccoli. La Asl ha registrato una generale e completa copertura vaccinale tra i bambini che vivono nell’edificio, per lo più figli di migranti, mentre negli anni i bambini italiani si vaccinano sempre di meno.La mancanza di ascensori che funzionino ha bloccato ai piani non solo sacchi di immondizia che sostano da giorni nei corridoi, ma anche bombole del gas vuote difficili da trasportare dal diciassettesimo o sedicesimo piano, ma altrettanto pericolose da tenere in casa. I vigili del fuoco hanno trovato 50 bombole di gas collocate in modo non idoneo all'interno degli appartamenti, che sono state prelevate e successivamente affidate ad una ditta specializzata.
Nel tritacarne della sanità locale finisce anche il punto nascite di San Severino Marche. A denunciarlo il gruppo consiliare “Una città da vivere” del comune che rischia di perdere un punto di riferimento per circa 60 mila potenziali residenti serviti. I consiglieri Chiodi, Cherubini, Eusebj, Rastelletti, Lampa addossano la responsabilità di questa decisione definita “incomprensibile, improvvida e scellerata” al Presidente della Giunta Regionale Ceriscioli che, in questo modo, elimina “un presidio d’assoluta eccellenza che tutela -scrivono nella nota - un intero territorio montano e medio-collinare”.Tagliare il punto nascita settempedano, secondo i consiglieri, creerà un “disservizio andando a penalizzare il reparto materno-infantile del capoluogo già saturo da un punto di vista strutturale e logistico”.Le sorti della struttura materno-infantile saranno più chiare giovedì 3 dicembre, giorno in cui è previsto l’incontro tra il Governatore Ceriscioli e il Sindaco di San Severino Marche Cesare Martini. I consiglieri del gruppo “Una città da vivere” annunciano di essere pronti alla protesta per la tutela del presidio sanitario settempedano.
La decisione di chiudere il presidio di guardia medica notturna nel comune di Caldarola, in un territorio montano e con una popolazione prevalentemente anziana, sta destando numerose preoccupazioni. A Caldarola potrebbe essere chiuso l’unico presidio medico presente, oggi punto di riferimento anche per i comuni circostanti di Camporotondo di Fiastrone, Serrapetrona, Cessapalombo e Belforte del Chienti.I Sindaci dei cinque comuni coinvolti hanno lanciato un appello alla Regione Marche affinché faccia un passo indietro. Il territorio interessato dal taglio è difficile da raggiungere, ha una popolazione anziana che non è in grado di spostarsi facilmente e è già abbandonato da servizi e infrastrutture.Eliminare il presidio di guardia medica rischierebbe di isolare ancora di più un territorio diviso in numerose frazioni, alcune molto distanti tra loro.I primi cittadini di questi cinque comuni montani vogliono capire quali saranno le conseguenze di un’eventuale taglio dell’offerta sanitaria sulla popolazione locale. Hanno chiesto, pertanto, un incontro con il Presidente della Giunta Regionale, il Direttore dell’ASUR Marche e il Direttore Generale dell’Asur Area Vasta 3.