Sotto l’albero del carcere di Camerino quest’anno ci sarà un regalo molto speciale: un audiolibro realizzato da tre donne detenute che hanno reinterpretato favole per bambini. L’audiolibro, ancora in realizzazione, nasce da un progetto presentato questa mattina a a Camerino, nel Palazzo Comunale Bongiovanni.
All’incontro erano presenti l'assessora ai Servizi Sociali del Comune di Camerino Antonella Nalli, la direttrice della Casa circondariale di Camerino Eleonora Consoli e l’educatore Paolo D’Amico.
“La detenzione non colpisce solamente il reo ma tutta la sua famiglia ed i suoi affetti – ha detto l'assessora Nalli – ed azioni come queste vogliono rendere più sopportabile ed umano non solo il periodo di detenzione ma anche meno traumatico l'approccio di un bambino piccolo all'ambiente ‘carcere’. La cura degli affetti familiari può passare anche attraverso un libro”.
L'audiolibro, che sarà distribuito nelle scuole del territorio ed anche fuori regione, nasce da una serie di lezioni di preparazione di scrittura creativa, svolte da Alberto Ramundo della cooperativa “L’Officina”; attività di dizione, conoscenza della letteratura per l'infanzia curata da Lorenzo Sabbatini di Coopculture e dalle referenti regionali del Progetto Nati per Leggere; e corsi di recitazione a cura di Ada Borgiani.
L’audiolibro è uno dei tanti modi con cui madri e padri detenuti cercano di superare le sbarre, provando di raggiungere le orecchie e i pensieri dei loro bambini, soli nella realtà quotidiana. I bambini che hanno genitori detenuti in Italia pagano anche loro la pena inflitta ai genitori essendo, quello dell’affettività in carcere, uno dei grandi vuoti che il sistema penitenziario nazionale non è ancora riuscito a colmare.
Commenti