di Emanuele Leggi

Laerte Tombesi guarisce dal coronavirus: "Voglio tornare alla mia vita, che emozione pranzare con la famiglia"

Laerte Tombesi guarisce dal coronavirus: "Voglio tornare alla mia vita, che emozione pranzare con la famiglia"

“Il virus è stato sconfitto, spero di tornare il più in fretta possibile alla vita di prima”. Sono le parole di Laerte Tombesi, 56enne capo reparto dei vigili del fuoco di Macerata, che - dopo il secondo tampone risultato negativo -  ha ricevuto la notizia dell’effettiva guarigione dal Coronavirus.  L’incubo per Laerte è iniziato il 23 marzo, quando è stato ricoverato all’ospedale di Civitanova in seguito ad una crisi respiratoria, dopo che da una settimana era stato costretto in casa con la febbre. Dopo il ricovero, è stato trasferito in vari reparti dell’ospedale fino al momento più buio, ovvero quando è stato intubato per alcuni giorni. Infine il ritorno a casa e ora la fine della battaglia, non contro il fuoco come è abituato nel suo lavoro, ma contro quel nemico invisibile chiamato Covid-19. (Leggi qui la sua storia) “Dopo il ritorno a casa – racconta Laerte – sono stato costretto in isolamento come da prassi e sottoposto a ben tre tamponi”. Il primo il 28 di aprile è risultato ancora positivo, poi un altro l’8 maggio che ha dato esito negativo ed infine un altro tampone il 13 che ha sancito (con la risposta arrivata ieri) l’effettiva guarigione”. “Ora mi sento meglio, non ho più quell’affanno che avevo appena ritornato a casa".  Laerte ha voglia di ritornare alla normalità. “Abbiamo accolto l’attesa notizia dell’effettiva guarigione con gioia, finalmente sono potuto uscire dall’isolamento e ho potuto pranzare con la mia famiglia e questa è stata già una grande emozione – racconta il pompiere in servizio a Macerata, ma residente a Petriolo -.  Quando si vive una terribile esperienza come questa, dove si ha paura di non farcela, si vede la vita da una prospettiva diversa, ci si rende conto di quali sono le priorità e per me gli affetti vengono prima di tutto. Ciò che ho vissuto ha aumentato questa mia consapevolezza". Riguardo al voler tornale alla normalità e quindi anche al suo amato lavoro da Vigile del Fuoco, Laerte ha specificato che sarà il suo medico curante a dare il via libera affinché possa tornare in servizio: "Purtroppo il Coronavirus ha lasciato alcuni strascichi. Il mio fisico è ancora debilitato, ho perso parecchi chili, quindi deciderà il dottore quando potrò tornare completamente operativo, certo è che il peggio è passato". Infine un ringraziamento particolare da parte di Laerte, oltreché per tutto il personale sanitario sanitario dell’ospedale di Civitanova che lo ha curato, ai parenti e ai suoi vicini di casa che hanno supportato la sua famiglia in questo periodo così difficile. “Anche con piccole cose come fare la spesa – racconta –, per me sono stati molto importanti. Inoltre ringrazio anche il Comune di Petriolo che ci ha fatto sentire la sua vicinanza”.            

16/05/2020 16:56
Macerata, questa sera su Rai Storia una puntata dedicata alla figura di Giuseppe Tucci

Macerata, questa sera su Rai Storia una puntata dedicata alla figura di Giuseppe Tucci

La figura di Giuseppe Tucci sarà protagonista della puntata di questa sera del programma "Italiani", in onda su Rai Storia alle 21.45, e dedicato ai grandi personaggi del nostro Paese.  Il maceratese Giuseppe Tucci è stato un grande esploratore, orientalista e storico delle religioni,  tra il 1933 e il 1948 ha sostenuto ben 14 spedizioni tra Tibet e Nepal e dopo la Seconda Guerra Mondiale è partito per missioni antropologiche in Afghanistan, Iran e Pakistan.  Fu autore di circa 360 pubblicazioni, tra articoli scientifici, libri ed opere divulgative, condusse diverse spedizioni archeologiche in Tibet, India Afghanistan ed Iran. Durante la sua vita, era unanimemente considerato il più grande tibetologo del mondo. Nel 1933 fondò assieme a Giovanni Gentile l'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente di Roma.  Nel 1936- 37 fu inviato in missione culturale in Giappone come rappresentante del Governo Mussolini, col titolo di ministro, da qui  fu identificato come l'Esploratore del Duce, come documentato  in un libro della studiosa Enrica Garzilli, ma Giuseppe Tucci è stato molto di più di questo.  La persona di Tucci è sicuramente legata a Macerata, città dove è nato il 5 giugno del 1894 e dove ha frequentato il Liceo Classico "Leopardi", qui produceva già da allora scritti e saggi impensabili per un adolescente e mostrava fin dalla giovane età interesse per L'Oriente, decifrando nel tempo libero lingue come il cinese, l'Hindi e molte altre. Ma Macerata fu solo l'inizio di una lunghissima vita trascorsa viaggiando; una vita che lo condusse negli spazi estremi dell'Oriente, laddove nessuno era mai stato prima.  Nella puntata inedita di questa sera intitolata “italiani, Giuseppe Tucci  sull’altare della terra” , in onda su Rai Storia dedicata all'esploratore e orientalista, ci sarà una breve intervista all'avvocato maceratese Gianfranco Borgani, grande studioso e appassionato della figura di Tucci, in merito a una sua esplorazione fatta nel 2003- in compagnia di alcuni amici - nel Tibet occidentale, per ripercorrere una delle spedizioni condotte dall'illustre orientalista.  In uno dei luoghi esplorati, è stata posta dallo stesso Borgani ed alcuni amici una targa in memoria di Tucci.  La figura di Tucci rimane sicuramente molto attuale, visti i recenti accordi commerciali fatti dal governo italiano con quello cinese, e valorizzarla significa ricordare l’enorme lascito fatto al nostro Paese. Come l’ISIAO l’Istituto Italiano per l’Africa e L’Oriente creato da Tucci stesso insieme a Giovanni Gentile nel  ’33,  per curare i rapporti  culturali, ma anche economici e commerciali tra l’Italia e i Paesi asiatici.

26/03/2019 17:23
Nasce il progetto "Shoes Valley "  per rilanciare il distretto calzaturiero marchigiano

Nasce il progetto "Shoes Valley " per rilanciare il distretto calzaturiero marchigiano

Si è appena conclusa l'edizione 2019 del Micam (salone internazionale del settore calzaturiero), dunque tempo di primi bilanci e soprattutto nuove sfide per il comparto marchigiano della calzatura. Il settore calzaturiero regionale sta attraversando da diversi anni una fase di profonda trasformazione, dovuta a vari fattori uno su tutti la contrazione delle vendite su alcuni importanti mercati (quello russo e quello interno). Gli appuntamenti fieristici di questo inizio 2019, dal Pitti di Firenze alle manifestazioni nord europee, fino allo stesso Micam, confermano l'interesse degli operatori internazionali per i prodotti locali, per la qualità e il made in Italy, ma sempre più spesso questo interesse  viene soddisfatto dai grandi marchi che si "appropriano" della grande distribuzione a discapito delle aziende locali. Per invertire tale tendenza gli operatori del settore hanno ideato il progetto di identità territoriale "Shoes Valley". In una presentazione avvenuta oggi 14 febbraio alla presenza della Presidentessa di Confindustria Macerata sezione Calzature Salina Ferretti, di Enrico Ciccola, Presidente Confindustria Centro Adriatico Sezione Calzature, insieme a Roby Spernanzoni del calzaturificio Spernanzoni srl, con Francesco Carpineti del calzaturificio DIS, unitamente al professor Gabriele Micozzi Marketing consultant Live, ed infine di Michele Luconi di xtrategy srl, è stata illustrata la prima bozza di progetto in collaborazione con Live lo spin off dell'Università Politecnica delle Marche. Questo progetto d'identità culturale denominato Shoes Valley, (nome che richiama alla mente  la celebre Silicon Valley), si pone l'obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale ed economico della filiera della calzatura che caratterizza il territorio marchigiano, il quale può essere racchiuso in un "concept d'identità" che lo valorizzi da un punto di vista geografico, storico culturale, turistico ed economico. Questo piano di lavoro ha come modello ciò che è stato fatto in alcuni comparti tecnico produttivi e settoriali come quelli del wellness (wellnessvalley.it) o dell'automotive (motorvalley.it). "Questa identità caratterizzante a livello di nome e visibilità , potrà essere utilizzata da tutte le aziende e le istituzioni che ne rappresentino la filiera sotto il coordinamento di un comitato operativo, rispettandone i requisiti tecnici", ha affermato la Presidentessa di Confindustria Macerata  sezione calzature Salina Ferretti. "Se il nostro territorio viene ancora riconosciuto per la qualità dei prodotti e per "il saper fare", si rischia però un impoverimento del Know how produttivo e commerciale acquisito con molta difficoltà nei decenni passati e impossibile da riconquistare in tempi brevi"- ha aggiunto Spernanzoni -. Perciò con questo progetto, seguito dal prof. Gabriele Micozzi di "Live", ci si propone di lanciare un brand , quello della "Shoes Valley"  appunto, riconoscibile a tutti in Italia  e all'estero sul modello Ferrari, ad esempio,  o Prosciutto di Parma, in modo da poter attirare ancora più investitori internazionali. “Il distretto calzaturiero sta investendo fortemente in progetti finalizzati a promuovere l'innovazione e le nuove tecnologie - come l'industria 4.0- al fine di poter vincere le sfide della qualità e del presidio dei mercati, rafforzando le competenze distintive”, ha concluso il presidente di Confindustria Centro Adriatico Calzature Enrico Ciccola.  A tal proposito, l'esigenza di trovare nuove giovani figure professionali qualificate.  Vanno perciò in tale direzione i vari corsi di formazione tecnico professionali come il laboratorio Fabbrica di calzature "The School of shoes" dell'Ipsia "Corridoni" di Civitanova Marche , In tutto questo arriva la nascita di questo nuovo "brand" d'identità territoriale  per rilanciare un settore, quello calzaturiero marchigiano, che sta attraversando un periodo di crisi, quindi di trasformazione.        

14/02/2019 17:00
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