Attualità

Tolentino, l'Avis spegne 63 candeline

Tolentino, l'Avis spegne 63 candeline

L'Avis Comunale di Tolentino spegne, quest'anno, la sua sessantatreesima candelina e, in occasione del suo compleanno, ha organizzato, domenica 25 settembre in piazza della Libertà a Tolentino, alla 63^ festa del donatore: in questa occasione ben 186 fra donatrici e donatori riceverano il riconoscimento dovuto per il loro contributo di sangue e plasma donati.In occasione di questo importante traguardo alcuni dati sembrano rassicurare sull'entusiasmo, anche giovanile, che si è venuto a creare intorno all'associazione. L'età media deegli associati si è infatti molto abbassata negli ultimi anni grazie alle numerose adesione di giovani che, in tanti, hanno bussato alla porta dell'Avis appena compiuto il 18°anno di età. Anche l'età media del consiglio direttivo si è abbassata grazie, anche in questo caso, alla fattiva partecipazione di giovani consigliere e consiglieri.L'associazione, nonostante questi importanti segnali di crescita, lancia un convinto appello sul fatto che bisogna fare di più, non solo in termini di donazioni individuali ma, soprattutto cogliendo ogni occasione per parlare e convincere ad avvicinarsi alla donazione.Di seguito riportiamo il programma della 63^ festa del donatore:Ore 8.30 Raduno dei donatori e ristoro rappresentanti delle associazioni consorelle nella sede Avis Piazza della Libertà; Ore 9.30 Celebrazione S. Messa all’aperto in piazza officiata dal donatore Rev.do Don Sergio Fraticelli; Ore 10.15 Corteo per le vie cittadine con la banda musicale dell’associazione N. Gabrielli – Città di Tolentino e deposizione corone di alloro al monumento Avis in via della Pace e alla Lapide “Ai caduti di tutte le guerre” in piazza della Libertà; Ore 11.00 Cerimonia di premiazione dei donatori benemeriti presso la biblioteca Filelfica e saluto del Presidente e Autorità presenti; Ore 13.00 Pranzo sociale assembleare presso il Ristorante “Bellini” in C.da Bura Tolentino

20/09/2016 15:17
Macerata, città amica dei malati di Alzheimer

Macerata, città amica dei malati di Alzheimer

Macerata città amica delle persone con demenza per intervenire in profondità sulle dinamiche di una collettività, per renderla capace di accogliere con generosità e intelligente apertura e di farsi carico delle difficoltà di chi è coinvolto in questa patologia.L’iniziativa è stata presentata questa mattina – domani 21 settembre è la giornata celebrativa dell’Alzheimer istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI) -  nel corso di una conferenza stampa alla presenza del sindaco Romano Carancini, dell’assessore alle Politiche sociali, Marika Marcolini, Marco Trabucchi presidente dell’Associazione Italiana Psicogeriatria, Manuela Berardinelli presidente Alzheimer Uniti Italia onlus, Eugenio Pucci neurologia Asur Marche Area Vasta 3 Macerata, Michele Farina giornalista del Corriere della Sera, autore del libro “Quando andiamo a casa?”, e Susanna Cipollari neuropsicologa coordinatrice del Centro diurno “Tempo alle famiglie”.“Un ringraziamento a Manuela Berardinelli – ha detto il sindaco Carancini -  perché ha voluto che Macerata fosse il punto di partenza di un progetto importante che vede la nostra città come un luogo dove sperimentare e costruire. E’ con senso di responsabilità e voglia di misurarci con questa sfida che abbiamo accolto la proposta. Pensiamo che sia un modo originale di farsi carico della malattia, dell’altro, insieme a una comunità, la testimonianza di una città che prova ad alzare il livello del proprio impegno”.Si tratta di un modello di intervento sociale che ha già visto alcune realizzazioni in altri paesi europei, per ridurre le difficoltà e le crisi cui vanno incontro le persone affette da demenza e le loro famiglie.Nelle Marche, come ha riferito il dottor Eugenio Pucci, le persone affette dalle varie forme di demenza sono 30.000,  in Italia un milione e  calcolando che ognuna di queste ha rapporti stretti con un altro milione di cittadini e, meno stretti, ma fortemente coinvolgenti, con altri due milioni, si può affermare che la demenza rappresenta un problema vitale per oltre 4 milioni di italiani. Lo scenario delle risposte dei servizi è caratterizzato da una situazione a pelle di leopardo; in alcune zone essi coprono completamente il bisogno, in altre sono gravemente deficitari. Il Piano Nazionale Demenze, varato nel 2015 dal Ministero della Salute in coordinamento con le Regioni, non è ancora arrivato a creare, come auspicato, una rete di servizi omogenea ed efficiente.La risposta è quindi spesso affidata alla sola famiglia, come ha affermato Manuela Berardinelli, in alcuni casi affiancata dalle cosiddette "badanti", tutte persone che devono affrontare in condizioni precarie l'impegno di un'assistenza che dura 24 ore al giorno  e per lunghi anni. In questa situazione, la persona responsabile dell'assistenza va spesso in crisi, anche perché le difficoltà psicologiche e sociali hanno portato all'interno del nucleo familiare a una riduzione del numero delle persone disponibili per un servizio così gravoso.“L’isolamento - ha detto la Berardinelli - non è dato dalla malattia, ma da noi e sta proprio a noi dare alle persone affette da demenza la normalità della vita, che non deve essere concessa. Cuore e dottrina, un connubio di mentalità, devono essere, non senza fatica, gli strumenti per il cambiamento”.Sulla base di queste ed altre motivazioni è nata l'idea di allargare ad un'intera comunità la responsabilità di aiutare famiglie e ammalati per raggiungere una decente qualità della vita, attraverso il modello di una "città amica". Per questo si agisce, in generale, sulle conoscenze dei cittadini, perché cancellino lo stigma che spesso circonda la vita degli ammalati, rendendosi conto che la demenza è una patologia come molte altre e su tutte le realtà che nella vita di ogni giorno entrano in contatto con malati e famigliari, perché le relazioni siano naturalmente caratterizzate da un atteggiamento di aiuto. Per questo scopo il progetto mira a formare le varie realtà sociali attive in una comunità, da chi lavora nei negozi e nei bar, alle forze dell'ordine, ai sacerdoti, a chi ha responsabilità educativa nelle scuole, a chi gestisce le proprietà e il denaro, a chi lavora nei servizi socio-sanitari e così via.Alla fine di un percorso che è necessariamente lento, perché non si modificano con facilità atteggiamenti e convincimenti di lunga durata, la "città amica" saprà leggere e comprendere il bisogno nelle strade e nelle case, diventare accogliente, combattere la solitudine, essere comprensiva di atteggiamenti che in altre circostanze potevano sembrare inaccettabili, offrire supporto nelle difficoltà, prevenendo crisi all'interno delle famiglie che talvolta portano alla rottura del sistema delle cure, con gravissimo danno per l'ammalato. Il progetto che parte a Macerata andrà avanti per step, iniziando da un incontro pubblico aperto a tutta la cittadinanza seguito da quello con tutte le categorie a cui verrà proposto un questionario sulla conoscenza della malattia. Saranno poi le università marchigiane a controllare la correttezza degli interventi e a misurare i risultati ottenuti. Dopo di che si partirà con la formazione.Infatti, anche se non sempre facile, la rilevazione dell'efficacia di un intervento è indispensabile perché il modello possa diffondersi, ma soprattutto perché chi è coinvolto, cittadino o operatore di ogni livello, possa rendersi conto che l'impegno non sempre facile a favore di chi è colpito dalla demenza e della sua famiglia ha indotto un significativo miglioramento della qualità della vita. AFAM Alzheimer Uniti Marche si è assunta la responsabilità gestionale del progetto, perché ritiene che sia compito istituzionale di un'associazione di famigliari la sperimentazione delle modalità per migliorare la qualità della vita delle persone colpite da demenza. Il Comune di Macerata ha fatto proprio il modello di "città amica", perché una comunità dove i forti sostengono i più deboli è un luogo dove tutti vivono meglio, in un'atmosfera di reciproca comprensione, e dove la solitudine di ogni cittadino può essere compresa e messa al centro di un'attenzione diffusa.

20/09/2016 14:42
Futura 2016 rivive sul web: 72 gli appuntamenti che si possono guardare online

Futura 2016 rivive sul web: 72 gli appuntamenti che si possono guardare online

Settantadue video documentano la quarta edizione di Futura. Si arricchisce ulteriolmente la produzione multimediale del Festival civitanovese, diretto da Gino Troli. Settantadue appuntamenti dell’estate 2016, a partire dall’anteprima del 9 luglio con Massimo Cacciari fino al concerto finale della Med Free Orchestra del 31 luglio, passando per grandi ospiti come Fernando Savater, Nanni Moretti, Giacomo Rizzolatti, sono online sul sito www.futurafestival.it.Chi ha perso un incontro o vuole rivederlo, può collegarsi al web e rivivere quei momenti: inoltre nell’archivio video si possono trovare gli appuntamenti delle precedenti edizioni, fin dal 2013.“Una scelta lungimirante e consapevole - afferma la presidente TDC Rosetta Martellini - che ora a distanza di 4 anni evidenzia il grande lavoro che Futura ha fatto per accompagnare non solo il suo pubblico, ma anche quanti non hanno avuto la possibilità di seguire direttamente la miriade di incontri, tra conferenze e dibattiti. Un patrimonio che pochi Festival in Italia possono vantare. Organico, multidisciplinare, accessibile. Stiamo ragionando insieme al direttore artistico Gino Troli su come valorizzarlo e aumentarne ancor di più la diffusione”.Futura si è distinta, fin dalla prima edizione, per l’utilizzo della multimedialità: questo archivio media segue di fatto la programmazione in streaming effettuata durante il Festival, anche su Facebook.

20/09/2016 13:42
Civitanova, salva la papera rapita al molo e diventa "eroe" per un giorno

Civitanova, salva la papera rapita al molo e diventa "eroe" per un giorno

Alla ricerca della papera rapita... È questo quanto accaduto ieri al molo di Civitanova. Protagonista della bizzarra vicenda una papera che, ovviamente ignara di quanto stesse succedendo, è salita agli onori della cronaca cittadina per essere stata "rapita" da quella che era la sua casa.Una donna di origini rom, ieri pomeriggio, ha rubato la paperella dal molo della città e si è allontana con l'animale sottobraccio. Il gesto non è però passato inosservato e un giovane testimone dell'accaduto ha deciso di agire. Con lo scooter ha seguito la donna fino al centro della città dove è riuscito a sottrarle l'animale che è stato così restituito al suo habitat.Su facebook il ragazzo (Luca Verdinelli ndr.) è stato osannato come un vero "eroe" da chi si dice stufo delle azioni già note della rom (e di quello che si pensa sia il marito, meglio noto come "Stampella"). 

20/09/2016 11:02
A Macerata le donne Acli in campo contro il tumore al seno

A Macerata le donne Acli in campo contro il tumore al seno

È un nemico spesso subdolo che si presenta in punta di piedi ma che, dati alla mano, rappresenta ad oggi la neoplasia più frequente nella popolazione femminile italiana. Circa 1 donna su 9, nell’arco della propria vita, si ritrova a dover combattere conto il tumore al seno. Il totale riferito al nostro Paese è di quasi 48mila nuovi casi all’anno; ciò vuol dire che per ogni donna la possibilità di ammalarsi di tumore al seno è del 10/12%. Una patologia molto presente tra la popolazione femminile ma che, fortunatamente, lascia ad oggi margini di speranza più che buoni in quanto alla possibilità di sopravvivenza: la mortalità per tumore al seno è infatti costantemente in calo. Ogni anno scende circa dell’1,5%. I principali alleati in questa battaglia sono la diagnosi precoce, come spesso accade per tutti i tumori, e, nello specifico del tumore al seno, l’autopalpazione. Che può essere fondamentale per stanare in tempo il male e intraprendere le relative cure. A questo si aggiungono le nuove terapie che stanno iniziando a dare risultati positivi, anche oltre ogni previsione. Dai farmaci che nascono dalla genetica passando per diverse cure sperimentali o per il controllo del dolore: come nel caso della cannabis medica. Il ricorso a semi di CBD per la produzione di marijuana da utilizzare in ambito terapeutico è una realtà sperimentata da tempo con notevoli risultati anche nei casi di tumori di vario genere, visto l’effetto lenitivo del dolore che riesce ad avere sui pazienti oncologici. E proprio parlando di tumore al seno, il prossimo 23 settembre a Macerata si svolgerà un incontro importantissimo finalizzato alla prevenzione di questa patologia. Ad organizzarlo,  il Coordinamento Donne delle Acli maceratesi, ovvero le associazioni cristiane di lavoratori italiani da sempre attive nell’ambito del sociale. L’evento si terrà presso il Circolo Santa Maria delle Vergini di Macerata a partire dalla ore 21, per fare il punto su questo tema parlando di prevenzione, diagnosi e cura. All’incontro del 23 parteciperà anche il centro medico privato Associati Fisiomed di Sforzacosta, la struttura diagnostica e riabilitativa nata nel 1996 a Borgo Sforzacosta, a pochi chilometri da Macerata. E saranno proprio due medici di questo centro, ovvero il dottor Giuseppe Luchetti e la dottoressa Cesarina Giustozzi, a portare avanti il dibattito rispondendo alle domande di chi vorrà presenziare. Un’occasione per i cittadini di Macerata di parlare di un male molto diffuso, ma contro il quale si può oggi fare molto.

20/09/2016 10:41
"Quelli del '46": a Montelupone i settantenni festeggiano tra amarcord e risate

"Quelli del '46": a Montelupone i settantenni festeggiano tra amarcord e risate

"Quelli del 1946" di Montelupone , come si erano ripromessi due anni fa, si sono incontrati per festeggiare i loro settant’anni con tanto di santa messa nella sala parrocchiale (le tre chiese sono inagibili per il terremoto), foto di gruppo e ricco pranzo al ristorante con allegre libagioni.Nei decenni scorsi la terza età iniziava ufficialmente a sessant’anni, poi a sessantacinque, ora gli Inglesi dicono che inizia a settanta - forse per gratificare la gente e convincerla che la pensione può aspettare . . . –  ma, in verità, “quelli del 1946” di Montelupone mostrano tutti di essere in piena forma, come si deduce dalla foto di gruppo, e non sembra proprio che siano già agli esordi della poco simpatica terza età.I “nostri” si sono dunque riuniti domenica 18 settembre, tutti eleganti e sorridenti, e dopo la messa sono scesi al ristorante Moretti per il convivio che li ha impegnati per qualche ora: ricordi comuni, racconti e resoconti, risate spontanee, antiche amicizie riconfermate, una bella festa che rinfranca e tinge il mondo di sano ottimismo.Si sono ritrovati Anna Battistelli, Bruno Bonfiglio, Giovanni Carancini, Pietro Cimini, Valerio Colotto, Emilio Corsalini, Pierina Doria, Luisa Donnini, Teresa Foglia, Marcello Gattari, Giovanni Germondari, Luigi Giretti, Alfiero Gironella, Giorgio Linardelli, Fulvio Moroni, Giancarlo Nardi, Giuseppe Pantanetti, Attilio Polverini, Rosella Re, Giuliano Riccobelli, Maria Canale Romagnoli, Sergio Rotelli, Gianna Stefoni, Renzo Stortoni.A tutti loro, auguri belli.

20/09/2016 10:31
Poltrona Frau a vele spiegate: scelta da Nautor's Swan per arredare la Club Swan 50 - FOTO E VIDEO

Poltrona Frau a vele spiegate: scelta da Nautor's Swan per arredare la Club Swan 50 - FOTO E VIDEO

Poltrona Frau è stata scelta per arredare la nuova imbarcazione a vela del cantiere finlandese Nautor’s Swan, ClubSwan 50, disegnata da Juan Kouyoumdjian, una barca con un concept di nuova generazione che vuole coniugare comfort e sportività, leggerezza e qualità dei materiali, eleganza e praticità, artigianalità e tecnologia. Una commessa prestigiosa che rappresenta un importante riconoscimento del know-how di 104 anni di vita dell’azienda e di più di 30 anni di esperienza nel settore nautico.La barca è stata studiata, negli interni e negli esterni, sia per offrire comfort ed eleganza durante brevi crociere sia per garantire prestazioni elevatissime durante le competizioni sportive. Gli interni sono stati progettati e sviluppati con l’obiettivo di minimizzare e ottimizzare i pesi senza rinunciare a funzionalità ed estetica. Gli arredi sono rimovibili e ripieghevoli in tempi brevissimi per garantire una conversione veloce dalla modalità di crociera a quella di regata e fare spazio per le vele o per cuccette addizionali per l’equipaggio. Colori sobri e naturali per tutti gli elementi di arredo. In quattro combinazioni diverse, a scelta dell’armatore.Tela canvas ecru e cuoio Frau®. Alcantara® bianco caldo per i cielini. Paratie e murate sono in legno dogato laccato bianco. Sulle murate, inoltre, sono posizionati pratici e capienti tasconi sempre in tela canvas con dettagli in cuoio Frau® per riporre oggetti e strumenti utili per la navigazione. La cabina armatoriale è caratterizzata da raffinati dettagli in cuoio che catturano lo sguardo e creano un ambiente gradevole e accogliente. La testata del letto dal design lineare è in carbonio rivestita in cuoio Frau®, così come il giroletto. I bauli porta abiti inclusi quelli delle cabine di poppa, sono realizzati in tela canvas e cuoio e, grazie alla particolare struttura interna sostenuta da bacchette di carbonio posizionate negli angoli, possono essere facilmente ripiegati e rimossi durante le regate. La dinette offre ampio spazio e dettagli ricercati. I divani posti a “elle” sono rivestiti in tela canvas e gli schienali possono essere messi in posizione orizzontale per diventare comode cuccette sospese con cinghie di cuoio. Cuoio anche per il piano rettangolare del tavolo da pranzo. “Siamo molto orgogliosi di essere stati scelti da Nautor’s Swan, cantiere di grande tradizione e reputazione, per realizzare queste imbarcazioni.Un progetto molto importante che ci ha consentito di valorizzare il nostro savoir-faire - dichiara Kurt Wallner, direttore della divisione Interiors i Kurt Wallner direttore della divisione Interiors in Motion n Motion di Poltrona Frau-. E’ una conferma dell’autorevolezza dell’azienda nella progettazione di interni “in motion” per i quali l’ottimizzazione dello spazio e l’utilizzo di materiali innovativi sono fattori cruciali. Il segmento della nautica di alta gamma presenta oggi molte opportunità di business che possiamo cogliere grazie alla nostra esperienza nella progettazione e alla capacità artigianale che ci consente di realizzare progetti totalmente bespoke”. ClubSwan 50 è raffinata, versatile, filante. Ma anche innovativa e altamente performante. Insomma, una fuoriclasse. [video width="640" height="360" mp4="http://picchionews.it/wp-content/uploads/2016/09/Poltrona-Frau-Icons-in-Motion.mp4"][/video] 

19/09/2016 15:32
Ospedale di Tolentino, situazione grave: Comi visita la struttura, Bisonni interroga in Regione

Ospedale di Tolentino, situazione grave: Comi visita la struttura, Bisonni interroga in Regione

La situazione all'ospedale di Tolentino è seria. Forse anche più di quanto appaia in questo momento. La conferma arriva dal fatto che, innanzitutto ieri sono arrivati i tecnici del Di.Coma.C. e lo stesso direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni per vedere personalmente il quadro dei danni. In secondo luogo, anche la politica si sta interessando in prima persona dell'ospedale, tanto che stamattina, molto presto, il segretario regionale del Pd, il tolentinate Francesco Comi, è andato a vedere come stanno le cose e si sta tenendo costantemente in contatto con il sindaco di Tolentino. La sensazione è che presto potrebbero esserci ulteriori novità. E il problema arriva anche in regione con una interrogazione del consigliere del gruppo misto Sandro Bisonni. Quali siano i tempi e gli investimenti previsti per la realizzazione dell'Ospedale Unico di area vasta? Quali le soluzioni individuate finalizzate a garantire la sicurezza, la fruibilità e il mantenimento dei servizi sanitari agli abitanti di Tolentino e a tutti i pazienti che utilizzavano le strutture dichiarate inagibili? Questi i quesiti che Bisonni rivolge al Presidente, nonché assessore alla Sanità, Luca Ceriscioli, con una interrogazione presentata oggi in Consiglio regionale. “Dopo il disastroso sisma del 24 agosto – afferma Bisonni – svolti i necessari sopralluoghi all’ospedale di Tolentino si è potuta accertare l’inagibilità di una parte della struttura che ha portato alla chiusura di un’ala del presidio e allo spostamento di numerosi pazienti ricoverati, di diversi ambulatori, della locale sezione Avis, di alcuni uffici e del laboratorio analisi presso altra ala. Questo fa sì che l’Ospedale, nonostante la buona volontà di medici e paramedici va comunque a soffrire una situazione di disagio che, per essere risolta, deve poter contare sull’immediato impegno della Regione Marche. Considero fondamentale garantire non solo la sicurezza ma anche la fruibilità della struttura di Tolentino e il mantenimento dei suoi servizi. Questo anche alla luce del fatto che la realizzazione dell’Ospedale Unico di Area vasta si stima ancora lontana dalla sua esecuzione". Da qui la necessità di avere da Ceriscioli chiarezza e garanzie sul futuro dell’ospedale.

19/09/2016 15:25
Bcc di Civitanova e Montecosaro: semestrale 2016, proposta di acquisto Carilo SpA e processo di riforma delle Bcc

Bcc di Civitanova e Montecosaro: semestrale 2016, proposta di acquisto Carilo SpA e processo di riforma delle Bcc

Si è svolto oggi il Cda della Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro.Un momento importante per fotografare l’attuale stato di salute dell’Istituto di Credito, con i dati della semestrale, ma anche per fare il punto su due temi di grande attualità e di grande interesse: la proposta di acquisto della Carilo e il processo di riforma del Credito Cooperativo.Semestrale“La semestrale al 30 giugno 2016 – dice il Presidente Sandro Palombini - si è chiusa molto bene. Il 2016 sarà un anno molto importante, non tanto perché registrerà un altro risultato positivo della nostra Bcc, quanto perché dovrà consentire alla nostra Banca di strutturarsi e riorganizzarsi adeguatamente per affrontare correttamente le sfide del difficile nuovo contesto di mercato e, quindi, assicurare risultati positivi anche negli anni a venire”.“Abbiamo chiuso il semestre – dice il DG Giampiero Colacito - con un utile netto di euro 2,3 milioni che ci consente di superare quota 76 milioni di euro di patrimonio netto e di registrare indicatori patrimoniali fra i più alti del sistema bancario nazionale: CET1 e TCR pari al 21,7%.I crediti verso la clientela della Banca si sono attestati a circa euro 285 mln, con una crescita dello 0,7% rispetto al 31/12/2015. Nel semestre in osservazione le esposizioni deteriorate, nonostante il perdurare della congiuntura negativa e l’elevata incertezza sulle prospettive di ripresa, sono risultate in calo dell’1,3%; esse rappresentano il 16,5% dell’ammontare complessivo dei crediti con la clientela e presentano un grado di copertura di oltre il 46%, perfettamente in linea col dato nazionale pubblicato da Banca d’Italia. L’operatività della Banca ha comunque sempre posto una particolare attenzione al territorio non solo sotto il profilo economico, ma anche sotto quello sociale, attraverso la valutazione dei bisogni primari della collettività, nello spirito tipico di una banca di credito cooperativo.Proposta di acquisto di Carilo SpAA fine luglio la Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro ha inviato una manifestazione di interesse per l’acquisto delle partecipazioni Carilo SpA. Qual è lo stato delle trattative in corso?“Certamente a causa del periodo feriale appena concluso – dice Palombini -  non abbiamo ancora ricevuto alcun riscontro dai due soci di Carilo SpA, Nuova Banca delle Marche e Fondazione Carilo. Tuttavia, vista l’importanza che riveste tale operazione per la nostra banca e per il nostro territorio, sarà premura della banca stessa sollecitare una risposta agli organi competenti qualora non vi fossero riscontri nel breve termine”.“L’eventuale operazione di acquisizione – dice Colacito - oltre ad avere risvolti positivi per i nostri territori, renderebbe più celere il processo di ristrutturazione che la banca sta portando avanti per adeguarsi ai mutati scenari economici e bancari, coerentemente alle esigenze dell’intero sistema bancario ed indipendentemente da quello che sarà il processo di attuazione della nuova legge di riforma”. Riforma del Credito Cooperativo.Federcasse fa pressing su Cassa Centrale Banca (CCB) per evitare due gruppi; Bcc Civitanova auspica invece la costituzione  del secondo gruppo guidato proprio da CCB“Il processo di riforma del credito cooperativo – dice l’AD ai rapporti con il credito cooperativo Marco Bindelli - sta vivendo una fase molto importante e delicata. Il 13 settembre scorso è scaduto il termine per inviare osservazioni e proposte di modifica alla normativa secondaria posta in consultazione dalla banca d’Italia ed entro fine mese l’Organo di Vigilanza dovrebbe pubblicare la versione definitiva delle disposizioni attuative: dal quel momento decorreranno i 18 mesi di tempo per la costituzione del gruppo o dei gruppi bancari cooperativi.Nel frattempo, circa 80 BCC, tra le quali anche quella di Civitanova, dopo vari incontri con Cassa Centrale Banca (CCB), hanno ricevuto la bozza del progetto di costituzione del gruppo alternativo ad Iccrea.Dopo aver esaminato e particolarmente apprezzato il progetto di CCB, proprio mentre le 80 BCC stavano per inviare la pre-adesione al costituendo gruppo CCB, è intervenuta Federcasse, l’associazione nazionale delle BCC, con una proposta di lettera di intenti inviata alle due banche di secondo livello (Iccrea e CCB). La lettera, senza contenere alcun concreto progetto industriale e bancario di gruppo unico, in un’ottica meramente politica, mira a scoraggiare la costituzione del gruppo alternativo, offrendo a CCB maggiore spazio (poltrone) nella governance dell’eventuale gruppo unico che farebbe capo ad Iccrea e la concessione a CCB  di fornire alcuni servizi per l’intero gruppo.Conseguentemente, non poteva mancare l’intervento di via Nazionale che, difatti, ha chiesto un incontro per mercoledì 21 settembre p.v., proprio in Banca d’Italia, con gli esponenti di CCB, di  Iccrea e Federcasse.A questo punto, nonostante CCB stia proseguendo speditamente con il proprio progetto di costituzione del gruppo nazionale, la BCC di Civitanova Marche e Montecosaro auspica che l’Organo di Vigilanza si faccia garante della corretta attuazione della legge di riforma che prevede la costituzione di più gruppi con un patrimonio minimo di 1 mld di patrimonio, impedendo il tentativo del versante associativo di trasferire il “potere” delle federazioni all’interno del gruppo unico che vorrebbero costituire e dando seguito al monito fornito dal Governatore Ignazio Visco nelle Considerazioni finali della relazione annuale in cui affermò chiaramente che occorre seguire logiche strettamente industriali e che “La componente associativa può mantenere un ruolo di rappresentanza a livello nazionale e territoriale, senza indebite interferenze sulla pianificazione strategica, sulla gestione operativa e sulle funzioni di controllo del gruppo.”.Se dall’incontro di mercoledì in Via Nazionale dovesse emergere una non corretta applicazione del processo di riforma in atto, credo che sarebbero in tante le BCC che potrebbero fare appello all’Organo di Vigilanza.Il quadro normativo è oramai chiaro e il sistema bancario italiano, e quello cooperativo in particolare, non può più permettersi logiche diverse da quelle industriali ed aziendali!”. 

19/09/2016 15:09
Buon compleanno Se.Pa.: in migliaia a Porto Potenza per festeggiare i 50 anni dell'azienda

Buon compleanno Se.Pa.: in migliaia a Porto Potenza per festeggiare i 50 anni dell'azienda

Buon compleanno a Sergio Cappelletti, che per i suoi  50 anni di attività della Sepa Arredamenti, si regala il concerto di Giusy Ferreri, che a sua volta lo ringrazia carinamente sul palco, con gli applausi degli amici, dei dipendenti e delle tante famiglie con al seguito i loro figli, nella graziosa cittadina di Porto Potenza Picena sulla statale SS Adriatrica.  Un fiume di persone arrivate da diverse regioni d’italia e addirittura dalla Croazia, per  la serata presentata da conduttore di Numeri Uno su Rai 2 Angelo Martini, per l’organizzazione del manager Gianluca Iommi della Fashion Event Moda.  Giusy Ferreri  grande padronanza di palco, voce possente infiamma il pubblico con i suoi successi: Novembre, Piccoli Dettagli, in “Noi brave ragazze”, una ballad popolare, Giusy esordisce con un megafono, il ricordo del  grande Rino Gaetano con Il cielo è sempre più blu, Ti porto a cena con me, dal festival di Sanremo, e il suo tormentone Roma Bangkok con la ola di tutti.Una giornata piena di emozioni quella di Sergio Cappelletti con  l'incontro sul palco del suo amico maestro l’imprenditore Luciano Sileoni l'inventore delle cucine Lube, una sorta di carramba, ricordando l'importanza della leale amicizia tra imprenditori  Marchigiani , che fanno grande il nostro paese. L’evento ha preso il via già nel pomeriggio, con la visita dell’apertura del nuovo Show Room con l’accoglienza di Michele e Marco Cappelletti per le visite guidate di tutto lo staff capitanato da Sara Cappelletti, davanti ad un grandissimo buffet offerto a tutti i presenti. “ Sono molto orgoglioso  di aver contribuito alla realizzazione della mia azienda Sepa - dichiara emozionato Sergio Cappelletti - vedere tantissima gente che mi stima e ricevere un premio dai miei dipendenti e clienti, mi danno la forza di continuare in questo lavoro che mi ha dato tanto”.

19/09/2016 14:49
Sacci, non c'è più tempo. La rabbia dei lavoratori: "In tutto questo tempo dov'è stata la Regione?"

Sacci, non c'è più tempo. La rabbia dei lavoratori: "In tutto questo tempo dov'è stata la Regione?"

“Grazie, grazie Ceriscioli!”. C'è tanto amaro in bocca nelle parole dei lavoratori del cementificio ex Sacci di Castelraimondo, che questa mattina hanno protestato contro l'imminente chiusura dello stabilimento. Si sono ritrovati di fronte al piazzale che fino ad oltre un anno fa raggiungevano per andare a lavorare ma invece sono partiti, a piedi, fino a raggiungere il centro abitato di Castelraimondo, dove si è tenuta una conferenza stampa. Hanno rivolto il loro tristemente sarcastico ringraziamento al governatore Luca Ceriscioli, che come hanno affermato i sindacalisti ed i rappresentanti dei lavoratori, non ha mai preso in mano la situazione e per un anno ha evitato di incontrarli e di incontrare, come più volte chiesto, i vertici della nuova proprietà dello stabilimento, la società CementirSacci, che fa capo al gruppo Caltagirone.“La Regione Marche non ha voluto prendersi la sua responsabilità politica – hanno detto in conferenza stampa – stentiamo a credere alla totale disattenzione con la quale politici e funzionari hanno gestito la situazione fin dall'inizio, perché sarebbe gravissimo pensare che è così che trattano i problemi della Regione che sono pagati per amministrare. La Regione in questa vertenza aveva tutte le possibilità per poter sovvertire le sorti del cementificio di Castelraimondo ma ci ha praticamente ignorato, lasciandoci al nostro destino”. L'incontro con la nuova proprietà, dopo mesi di attesa, era fissato per venerdì scorso, il 16 settembre.Ma Ceriscioli lo ha rimandato di un'altra settimana in quanto impegnato a Rieti con il commissario Errani. “Non c'è più tempo – continuano i sindacalisti – come tutti sanno la cassa integrazione scade il 30 settembre e dal primo ottobre saremo tutti licenziati. In tutti questi mesi la Regione dov'è stata? Forse ha altri piani in mente? Qui non si parla solo del futuro di 70 dipendenti, ma di un indotto di oltre 150 persone, dell'economia intera di un territorio che è già stato martoriato dalla crisi. E mentre la posizione di Cementir è sempre stata chiara, tanto da dichiarare di aver comprato al netto della forza lavoro, la Regione poteva fare la differenza, e anche se mancano ancora soltanto 10 giorni, può farla ancora. Quindi oggi facciamo un appello accorato a non lasciare che fra dieci giorni 70 persone stiano a casa senza lavoro sperando che questa volta la Regione faccia ciò che è chiamata a fare”. Hanno partecipato alla protesta insieme ai lavoratori dell'impianto di Castelraimondo anche le OO.SS. Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil. Un duro attacco alla Regione è venuto anche da parte dei sindaci di Castelraimondo e Gagliole Renzo Marinelli e Mauro Riccioni. “La Regione ci ha portato in giro per tutto questo tempo – hanno affermato – ci siamo fidati, come è giusto che sia, e abbiamo sopportato ogni rinvio, ogni silenzio ingiustificato, ma evidentemente ad oggi possiamo dire che sbagliavamo. Siamo preoccupati per il nostro futuro”.Nei prossimi giorni i sindacalisti incontreranno il Prefetto per tentare ancora una volta di mobilitare i vertici regionali ma il 30 settembre, come hanno più volte ripetuto, è dietro l'angolo.

19/09/2016 14:22
Collevario, la sbarra del passaggio a livello si alza mentre passa il treno

Collevario, la sbarra del passaggio a livello si alza mentre passa il treno

Ancora problemi con il passaggio a livello di Collevario in via Roma a Macerata.Questo pomeriggio, intorno alle 15, la sbarra del passaggio a livello è rimasta bloccata per circa mezz'ora per poi aprirsi in contemporanea con il passaggio del treno. Comprensibili, e ampiamente giustificate, le proteste e le preoccupazioni degli utenti che si sono trovati a transitare in quei momenti.Non è la prima volta che lo stesso passaggio a livello crea problemi di sicurezza per il traffico che, va ricordato, è sempre particolarmente intenso in quella zona.(Foto di Giuseppe Daniele dal web)

19/09/2016 14:06
Macerata, a scuola con il Pedibus: riparte il progetto che accompagna i bimbi a piedi

Macerata, a scuola con il Pedibus: riparte il progetto che accompagna i bimbi a piedi

Dopo due anni di inattività riparte a Macerata il progetto Pedibus, il servizio che accompagna a scuola a piedi i bambini delle elementari.Proprio stamattina è stata presentata l'iniziativa nella sala Catiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’assessore all’Ambiente Mario iesari, il presidente della Cooperativa Risorse Massimo Riccetti e i rappresentanti delle scuole e degli sponsor che sostengono i progetti. E il nuovo anno scolastico sembra proprio iniziare all’insegna della sostenibilità. L’Amministrazione comunale di Macerata, in collaborazione con il Cea Parco di Fontescodella e la Cooperativa Risorse mette, infatti, in campo una serie di iniziative per sviluppare il senso del rispetto e della tutela dell’ambiente, conoscere alcune delle cause di inquinamento ambientale e le loro conseguenze, potenziare la consapevolezza dell’ importanza della raccolta differenziata e comprendere l’importanza di trasformare le conoscenze acquisite in comportamenti eco-compatibili mettendo in discussione atteggiamenti e comportamenti individuali per migliorarli.Il progetto del Pedibus prevede, per ogni plesso scolastico, un percorso pedonale predeterminato, come quello di una linea di autobus, lungo il quale i bambini possono “salire a bordo” insieme con i loro coetanei ed i volontari che li accompagnano.Pedibus è un servizio che ormai si e affermato anche su scala nazionale perché i suoi vantaggi riguardano non solo la riduzione del traffico veicolare nelle ore di punta a vantaggio dell’ambiente cittadino, ma anche la crescita individuale e collettiva dei bambini che partecipano a una esperienza che li mette in contatto con il proprio quartiere imparandone a conoscere regole e comportamenti.“Quest’anno a Macerata il Pedibus – ha affermato l’assessore all’Ambiente, Mario Iesari - prevede un aspetto innovativo forse unico nel suo genere. Negli anni precedenti il reclutamento dei volontari che accompagnano i bambini nei loro percorsi pedonali comportava l’impegno economico, oltreché organizzativo, più consistente. Nella progettazione abbiamo riflettuto su questo argomento e abbiamo voluto proporre una soluzione che a nostro parere ha il pregio sia di mantenere tutte le risorse all’interno del mondo della scuola sia di rafforzare la consapevolezza ambientale e sociale del progetto”.La comunità scolastica, in particolar modo le famiglie, questa volta sono infatti coinvolte direttamente non solo nella iscrizione dei giovani studenti ma anche nel reclutamento dei volontari che potranno essere genitori, nonni o magari fratelli maggiorenni.“Ogni plesso scolastico sede di una primaria – ha aggiunto Iesari -  che sarà in grado di “arruolare” un numero minimo di 20 studenti e di almeno 2 volontari riceverà cosi un contributo economico di 1.000 euro che potrà essere utilizzato per le attività della scuola. Un sostegno anche economico sempre necessario che si aggiunge ai vantaggi di formazione ambientale”.Nelle prossime settimane, fino a metà di ottobre in accordo con le scuole tutte le famiglie interessate verranno contattate e potranno aderire al progetto iscrivendo i loro bambini e auspicabilmente dando disponibilità a svolgere il servizio volontario di accompagnamento.  L’avvio dei percorsi Pedibus è previsto fra l’inizio e la metà di novembre.Al progetto Pedibus si affianca il programma di Educazione ambientale che già da alcuni anni viene realizzato per conto del Comune dal CEA (Centro di Educazione Ambientale).“Le attività didattiche presentate dal Centro di Educazione Ambientale Parco di Fontescodella – ha detto Alessandro Battoni del Cea - sono indirizzate alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del Comune di Macerata. Le scuole aderiscono gratuitamente ai moduli formativi proposti, i quali garantiscono continuità con l’offerta educativa degli scorsi anni per favorire il consolidarsi di pratiche virtuose. In particolare le tematiche proposte saranno relative alla gestione dei rifiuti e delle risorse energetiche, alla mobilità sostenibile e alla progettazione partecipata”.Attraverso laboratori in classe si intende informare le famiglie degli alunni attraverso una campagna di sensibilizzazione realizzata dagli stessi bambini delle scuole primarie ma anche arrivare ad avere una panoramica della città del suo insieme partendo da uno studio dei singoli quartieri da realizzare con gli studenti della scuola secondaria di primo grado. 

19/09/2016 13:22
Imposimato a Civitanova per il no al referendum: "Questa riforma è un attentato alla democrazia"

Imposimato a Civitanova per il no al referendum: "Questa riforma è un attentato alla democrazia"

Viaggio nelle Marche del Presidente Ferdinando Imposimato. Tre gli appuntamenti ai quali ha partecipato domenica 18 settembre: a Spinetoli in mattinata, a Civitanova nel pomeriggio e a Pesaro in serata.Un ritorno a Civitanova a distanza di poco più di un anno voluto dal presidente che ha instaurato ottimi rapporti con i rappresentati del M5S locale come essi stessi ci hanno riferito. Il presidente sempre molto disponibile si è inizialmente intrattenuto a colloquiare con le persone presenti vogliose di scambiare qualche impressione ed opinione con lui. L’incontro è stato aperto dal consigliere M5S di Civitanova Mirella Emiliozzi, al quale ha fatto seguito l’intervento dell’onorevole marchigiano Patrizia Terzoni. Nonostante il maltempo incombente, le numerose persone accorse hanno poi potuto assistere all’intervento del Presidente Imposimato in difesa delle ragioni del no alla riforma costituzionale. Intervento che si è dipanato sui temi della poca democrazia presente attualmente in Parlamento e di come la riforma costituzionale su cui i cittadini sono chiamati ad esprimersi per come è stata concepita sia ancor più un depotenziamento degli organi di controllo e del ruolo del parlamento.Imposimato ha ricordato i padri fondatori della Costituzione, che come rappresentanti democratici eletti dal popolo, tra i quali Calamandrei, Moro, Giolitti, hanno svolto un lavoro puntuale nel redigere i vari articoli della costituzione ed ha sottolineato la differenza con la riforma proposta di cui non si conoscono gli autori e che presumibilmente sono tutti al di fuori dell’attuale  parlamento. “Un riforma costituzionale quindi indottrinata e non decisa dai rappresentanti democratici eletti in parlamento. Un riforma che non abolisce il Senato ma, lo rende eleggibile solo dalla politica e per questa ragione  non più democratico, e che stando ai dati forniti dalla Ragioneria di Stato non taglia i costi del Senato ma li riduce solo di circa il 20%. In questo parlamento tutte le leggi ingiuste sono state fatte con la fiducia, cioè è stata esclusa  completamente l’opposizione. Anche la legge di riforma costituzionale, che secondo l’art 72, doveva essere fatta con procedimento ordinario prevedendo la partecipazione delle opposizioni molto importante in un processo democratico, è stata votata ricorrendo al Super canguro, una procedura che è una specie di fiducia che ha tagliato ogni dibattito parlamentare.” Ha sottolineato la disinformazione prodotta  su questa riforma “dai silenzi e dalle manipolazioni di una stampa asservita al potere, perché viene pagata dal potere, poiché riceve dei contributi dallo stato e che per questo noi non sappiamo niente” . Questo è il principale motivo per cui lui in prima persona gira per tutta l’Italia  e cerca di far capire le ragioni del no a tutti, anche ai portatori del si. “Questa riforma è un attentato alla democrazia, come ben disse Calamandrei qualunque riforma la può fare solo il parlamento, non il governo, il governo non può stare nemmeno nei banchi del parlamento quando si fa la riforma, ed infatti è tutto il contrario la riforma l’ha fatta il governo e non il parlamento”.  “Perché il governo non fa una legge contro la prescrizione, ci vogliono due giorni, e consentirebbe di combattere la corruzione che costa allo stato 70 miliardi di euro l’anno, perché non fanno una legge contro l’evasione fiscale che costa allo stato 150 miliardi?” “Si pensa invece ad una riforma costituzionale per legalizzare l’illegalità garantendo l’immunità a quei politici che verranno nominati senatori dagli stessi partiti". Conclude  rimarcando come la Costituzione italiana sia nata sul sangue di tutti quei partigiani che si sono immolati nell’ideale di democrazia e libertà. L’interessante incontro con il Presidente Imposimato a Civitanova si è concluso tra gli applausi dei presenti, strette di mano, calore delle persone intervenute che avrebbero voluto magari intrattenersi di più con lui, ma un violento temporale ha poi interrotto ogni attività successiva.

19/09/2016 13:12
Macerata, si torna in acqua nella piscina comunale

Macerata, si torna in acqua nella piscina comunale

Ripresa a pieno regime l’attività della piscina comunale di Macerata dopo la breve sosta estiva. La struttura di viale Don Bosco si è riattivata a 360°, sia a livello agonistico che nell’offerta dei corsi curati dallo staff del Centro Nuoto Macerata, un ampio ventaglio di proposte che ha subito calamitato una gran quantità di nuovi e soddisfatti iscritti.La base naturalmente la è la scuola nuoto rivolta a tutti, dai bambini fino alle persone della terza età, un’opportunità per muoversi in acqua in piena sicurezza e massimo relax imparando i vari stili (libero, dorso, rana e delfino) oppure un’occasione per affinare la propria tecnica. Il CN Macerata arricchisce l’offerta con corsi per gestanti e l’Acqua baby per i neonati, non manca inoltre il fitness con le divertenti lezioni di Hyrobike e Acquagym. Infine le ore sempre affollate destinate al Salvamento sia agonistico che non e quelle riservate al Nuoto sincronizzato.Va ricordato che la pausa agostana è stata sfruttata per migliorare l’impianto di riscaldamento della piscina e per altri, apprezzati, piccoli interventi di manutenzione.

19/09/2016 11:24
Inside the risk: reportage sulle zone ancora a rischio sisma tra Marche e Umbria - FOTO

Inside the risk: reportage sulle zone ancora a rischio sisma tra Marche e Umbria - FOTO

La terra continua a tremare. Scosse di assestamento vengono comunemente chiamate. Ma il pericolo si è esaurito nella tragica notte del 24 agosto? Due esperti del rischio ci chiariscono la situazione. La dott.ssa Francesca Testella, consulente giuridico ambientale, esperta in materia di rischi da calamità naturali e il geologo dott. Eugenio Pistolesi, hanno fatto un sopralluogo sabato 17 settembre a partire da Castel Sant’Angelo e Spina di Gualdo fino alle Piane di Castelluccio per poi salire sul monte Vettore e scendere ad Arquata e Pescara del Tronto. Ultima tappa Norcia. Le foto scattate mostrano gli effetti del sisma. Possono accedere alla zona rossa soltanto gli ex residenti per prendere i propri effetti personali restando il minor tempo possibile. Castelluccio di Norcia L’abitazione (sotto) sita a Spina di Gualdo si trova in una posizione molto particolare: in linea d’aria con la faglia e sulla cima di una collina, il che amplifica gli effetti del sisma. Il secondo piano dell’edificio infatti è stato completamente ruotato rispetto al piano terra. Sicuramente si tratta di una casa abusiva, considerando anche che si dovrebbe essere all’intero di un parco naturale. Spostandoci sul monte Vettore la faglia si mostra da vicino in tutta la sua evidenza. L’asfalto è completamente squarciato e in lontananza, nella valle si intravedono le frazioni di Arquata e Pescara del Tronto, di cui sotto mostriamo delle immagini scattate da vicino. La scarpata sotto Pescara del Tronto si è completamente sbriciolata. Le case con armature di ferro e chiavi esterne si sono lesionate ma non sono crollate. Hanno retto il colpo dunque. Ma tutto questo avrebbe potuto essere evitato. Il terremoto è un effetto naturale del movimento della Terra che ci dimostra di essere viva. Le zone con faglie attive sono di dominio pubblico presso i siti istituzionali e delle NGV. In ogni zona è possibile di conseguenza stabilire se edificare o no e laddove si costruisce e la resistenza degli edifici deve essere commisurata all’intensità massima preventivata in caso di sisma provocato dalla specifica faglia di riferimento. La situazione che ora (e da anni) preoccupa riguarda la faglia che attraversa il comune di Norcia. L’ultimo sisma si è verificato nel 1979 e la faglia passa esattamente sotto due abitazioni. Sotto, in foto, la faglia ed una delle due abitazioni interessate. I proprietari rivelano di non dormire più dalla notte del sisma ma di non sapere come affrontare la situazione. Gli esperti spiegano che la soluzione ideale sarebbe demolire e ricostruire una struttura leggera in legno, o realizzarla nella spazio vuoto a disposizione dei proprietari. Nel frattempo però la pubblica amministrazione locale potrebbe emanare un’ordinanza di sgombero e mettere a disposizione delle famiglie interessate degli alloggi anche coinvolgendo anche la Regione Umbria. In fondo si tratta al massimo di cinque abitazioni se si considerano quelle un po’ più lontane rispetto alla faglia. La convivenza con il rischio va realizzata attraverso l’informazione, non sperimentando sulla vita delle persone. Il diritto va utilizzato per proteggere persone, animali e cose. Ed in questo caso – spiega la Testella – gli strumenti ci sono e la situazione di rischio può essere eliminata. Pistolesi aggiunge che ci sono i tempi per pianificare un intervento (da un minimo di un anno a un massimo di 50 anni). Non si può stabilire quando la faglia sprigionerà la sua energia, ma ciò che è incontrovertibile è che lo farà. L’ultima immagine mostra come il capitello della Chiesa nel centro di Norcia si sia completamente girato a seguito del sisma del 24 agosto. Norcia dunque, ed anche Preci, i comuni attualmente a rischio. Dalla logica emergenziale si deve passare ad una logica di prevenzione, attraverso l’uso delle conoscenze scientifiche in materie. E la normativa va utilizzata ed anche elaborata per finalità di convivenza consapevole con un territorio sismico. I cittadini devono pretendere dalle pubbliche amministrazioni di essere informate sulla micro zonazione sismica del proprio comune, sull’effettività del piano di protezione civile, anche con simulazioni di evacuazione, sulla condizione degli edifici pubblici e chiedere una mediazione con esperti (ingegneri e geologi) per una verifica delle condizioni delle proprie abitazioni a prezzi sociali. Ultimo, richiedere un tavolo di incontro con le assicurazioni per ottenere premi economicamente sostenibili o con importi a scalare in corrispondenza del progressivo adeguamento sismico degli edifici. La dott.ssa Testella e il dott. Pistolesi sono a disposizione per chiarimenti e spiegazioni tramite la redazione di Picchio News che allo scopo, ha creato lo Sportello Terremoto attivo dal prossimo primo ottobre.

19/09/2016 11:10
Macerata città amica delle persone con demenza

Macerata città amica delle persone con demenza

Perché una città amica delle persone affette da demenza?È un modello di intervento sociale che ha già visto alcune realizzazioni in altri paesi europei, per ridurre le difficoltà e le crisi cui vanno incontro le persone affette da demenza e le loro famiglie.Sappiamo che in Italia vive oggi un milione di persone colpito dalle varie forme di demenza; calcolando che ognuna di queste ha rapporti stretti con un altro milione di cittadini e, meno stretti, ma fortemente coinvolgenti, con altri due milioni, si può affermare che la demenza rappresenta un problema vitale per oltre 4 milioni di italiani.Lo scenario delle risposte dei servizi è caratterizzato da una situazione a pelle di leopardo; in alcune zone essi coprono completamente il bisogno, in altre sono gravemente deficitari. Il Piano Nazionale Demenze, varato nel 2015 dal Ministero della Salute in coordinamento con le Regioni, non è ancora arrivato a creare, come auspicato, una rete di servizi omogenea ed efficienteLa risposta è quindi spesso affidata alla sola famiglia, in alcuni casi affiancata dalle cosiddette "badanti", persone che vengono da paesi lontani, spinte da esigenze economiche, che in questi anni hanno costruito un sistema di welfare parallelo, diffuso, anche se costoso e non sempre adeguato.Per avere un'idea del fenomeno delle badanti si ricordi che nel recente terremoto sono morte 11 donne romene, che erano addette alla cura degli anziani non autosufficienti.Si può quindi affermare che le famiglie delle persone affette da demenza devono affrontare in condizioni precarie l'impegno di un'assistenza che dura 24 ore al giorno (è stato scritto che durerebbe 36 ore, vista la gravosità dell'impegno!) e per lunghi anni, considerando che oggi una persona ammalata di demenza ha una aspettativa di vita di circa 10 anni dopo la diagnosi. In questa situazione, la persona responsabile dell'assistenza va spesso in crisi, anche perché le difficoltà psicologiche e sociali hanno portato all'interno del nucleo famigliare ad una riduzione del numero delle persone disponibili per un servizio così gravoso. Queste persone sono al centro di azioni di supporto formali, da parte dei servizi dove funzionano, e informali, da parte delle badanti, di gruppi di volontariato o attraverso iniziative di vicinato; però la rete che si è costruita spontaneamente in questi anni non è più sufficiente. Infatti, l'insieme degli interventi non è stato in grado nella maggior parte dei casi di fornire un supporto adeguato, in modo da ridurre la sofferenza di chi presta assistenza e quindi, in modo più o meno diretto, anche delle persone affette da una compromissione delle funzioni cognitive.Sulla base di queste ed altre motivazioni è nata l'idea di allargare ad un'intera comunità la responsabilità di aiutare famiglie e ammalati per raggiungere una decente qualità della vita, attraverso il modello di una "città amica". L'obiettivo è intervenire in profondità sulle dinamiche di una collettività, per renderla capace di accogliere con generosità e intelligente apertura e di farsi carico delle difficoltà di chi è coinvolto dalla demenza. A tal fine si agisce, in generale, sulle conoscenze dei cittadini, perché cancellino lo stigma che spesso circonda la vita degli ammalati, rendendosi conto che la demenza è una patologia come molte altre; si agisce inoltre su tutte le realtà che nella vita di ogni giorno entrano in contatto con malati e famigliari, perché le relazioni siano naturalmente caratterizzate da un atteggiamento di aiuto. Per questo scopo il progetto mira a formare le varie realtà sociali attive in una comunità, da chi lavora nei negozi e nei bar, alle forze dell'ordine, ai sacerdoti, a chi ha responsabilità educativa nelle scuole, a chi gestisce le proprietà e il denaro, a chi lavora nei servizi socio-sanitari, ecc.Alla fine di un percorso che è necessariamente lento, perché non si modificano con facilità atteggiamenti e convincimenti (e talvolta pregiudizi) di lunga durata, la "città amica" saprà leggere e comprendere il bisogno nelle strade e nelle case, diventare accogliente, combattere la solitudine, essere comprensiva di atteggiamenti che in altre circostanze potevano sembrare inaccettabili, offrire supporto nelle difficoltà, prevenendo crisi all'interno delle famiglie che talvolta portano alla rottura del sistema delle cure, con gravissimo danno per l'ammalato..Il progetto che parte a Macerata sarà seguito dalle università marchigiane, per controllare la correttezza degli interventi e per misurare i risultati ottenuti. Infatti, anche se non sempre facile, la rilevazione dell'efficacia di un intervento è indispensabile perché il modello possa diffondersi, ma soprattutto perché chi è coinvolto, cittadino o operatore di ogni livello, possa rendersi conto che l'impegno non sempre facile a favore di chi è colpito dalla demenza e della sua famiglia ha indotto un significativo miglioramento della qualità della vita.AFAM Alzheimer Uniti Marche si è assunta la responsabilità gestionale del progetto, perché ritiene che sia compito istituzionale di un'associazione di famigliari la sperimentazione delle modalità per migliorare la qualità della vita delle persone colpite da demenza.Il comune di Macerata ha fatto proprio il modello di "città amica", perché una comunità dove i forti sostengono i più deboli è un luogo dove tutti vivono meglio, in un'atmosfera di reciproca comprensione, e dove la solitudine di ogni cittadino può essere compresa e messa al centro di un'attenzione diffusa.

19/09/2016 10:42
Recanati: celebrata la prima unione civile

Recanati: celebrata la prima unione civile

A Recanati è stata celebrata la prima unione civile della provincia di Macerata.Sabato scorso, 17 settembre, presso il palazzo comunale, il sindaco Fiordomo ha sottoscritto insieme ai protagonisti visibilmente emozionati, davanti a testimoni e familiari, l’unione civile prevista dalla legge (Disciplina delle coppie di fatto e delle unioni civili) approvata l’11 maggio 2016.Il primo cittadino di Recanati ha dichiarato: “Una conquista di civiltà”.La nuova coppia ha voluto un rito civile senza riflettori e la sottoscrizione dell’atto si è svolto nella sala Giunta con sobrietà e discrezione.La legge regolamenta l’unione civile tra due persone dello stesso sesso, qualificate come “specifiche formazioni sociali”, esse possono usufruire di uno specifico istituto giuridico di diritto pubblico denominato, appunto, unione civile. A tali unioni si estendono gli stessi diritti dei matrimoni civili.

19/09/2016 09:28
Tolentino, sopralluogo in ospedale dei tecnici del Di.Coma.C.: confermata la parziale inagibilità

Tolentino, sopralluogo in ospedale dei tecnici del Di.Coma.C.: confermata la parziale inagibilità

I tecnici del Di.Coma.C. hanno effettuato questa mattina un sopralluogo all'interno dell'ospedale di Tolentino, dove da ieri si è resa necessaria la chiusura di un'ala risultata inagibile a causa dei danni dovuti al sisma del 24 agosto e alle successive scosse che hanno provocato lesioni a delle colonne portanti.Per il momento restano confermate le decisioni assunte ieri dal direttore dell'area vasta Alessandro Maccioni (l'articolo di ieri): chiusura dell'ala che ospita il reparto di lungodegenza, gli ambulatori e i servizi amministrativi. I circa quindici pazienti che si trovavano ricoverati nella lungodegenza sono stati spostati già ieri in un'altra ala della struttura tolentinate dove non si sono registrati danni. "Per il momento la situazione rimane quella di ieri: nei prossimi giorni riceveremo la scheda ufficiale a seguito del sopralluogo dei tecnici Di.Coma.C. e a quel punto potremo avere un quadro ancora più preciso della situazione" spiega il dottor Maccioni.Il Di.Coma.C. è una struttura sovra-regionale di supporto ai centri istituiti a livello provinciale o intercomunale, che a loro volta supportano i centri operativi istituiti dai sindaci nei propri territori. Nell’ambito della Di.Coma.C operano anche i referenti delle strutture di protezione civile delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, per partecipare alla definizione delle attività da realizzare nei prossimi mesi e garantire una risposta operativa omogenea sui territori interessati dall’emergenza. Nel centro di coordinamento, articolato in 13 funzioni di supporto più un’unità di coordinamento, sono presenti i rappresentanti delle strutture operative, l’Anci per coordinare l’impiego delle risorse messe a disposizione dai comuni italiani, il MiBAcT per il raccordo delle attività per la salvaguardia dei beni culturali e Trento, in rappresentanza della Commissione speciale delle Regioni e Province autonome. Partecipano, inoltre, i centri di competenza tecnici e scientifici, le società di servizi essenziali e le organizzazioni di volontariato.

18/09/2016 16:27
A Pontida l'appello dell'assessore Gabrielli: "Non dimenticate le zone terremotate!"

A Pontida l'appello dell'assessore Gabrielli: "Non dimenticate le zone terremotate!"

E' salito per la prima volta sul palco di Pontida e ha lanciato un grido di allarme: "Faccio un appello al mondo della Lega Nord e tutte le cariche istituzionali: fate che non si spengano le luci sulle zone colpite dal terremoto, fate che l'attenzione resti sempre alta: c'è bisogno di tanto aiuto. E' in arrivo la brutta stagione, c'è bisogno di togliere le persone dalle tende, di pensare a una ricostruzione immediata che consenta a chi non ha più una casa di poter dormire sotto ad un tetto. Inoltre, la zona interessata dal cratere sismico è molto ampia, molto più di quanto si pensi. Anche nella mia città, Tolentino, abbiamo subito danni enormi e ci sono decine di persone che dormono in albergo o da parenti. Non dimenticateci, vi prego!".Con queste parole Giovanni Gabrielli, assessore alla Sicurezza a Tolentino, questa mattina ha parlato al popolo della Lega Nord, di fronte a Matteo Salvini e a tutti i vertici del Carroccio, riuniti a Pontida nel tradizionale ritrovo politico degli appartenenti al movimento per celebrare il Giuramento di Pontida che, secondo la tradizione, si sarebbe tenuto il 7 aprile 1167 portando alla nascita della Lega Lombarda contro Federico Barbarossa.  Gabrielli ha ricevuto da Salvini rassicurazioni sul fatto che sia lui personalmente che le cariche istituzionali della Lega seguiranno da vicino e con la massima attenzione la questione terremoto.L'assessore Gabrielli ha ricevuto la solidarietà e l'appoggio anche da Alessandro Rusciani, coordinatore di Noi con Salvini di Cassano allo Ionio in provincia di Cosenza, candidato a sindaco lo scorso maggio. 

18/09/2016 14:41
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