La scossa di magnitudo 6.5 di oggi ha aperto ''una profonda fessura nel Colle dell'Infinito a Recanati, il cuore della città natale di Giacomo Leopardi, l'anima dell'Italia''. Così il sindaco Francesco Fiordomo sul luogo che ha ispirato l'Idillio più famoso di Leopardi, visitato ogni anno da milioni di turisti. ''La fessura - dice Fiordomo - ha messo in evidenza come lo scivolamento a valle, provocato da una grave debolezza idrogeologica, ha fatto danni forse irreversibili''(ANSA).
La città è stata colpita in maniera violentissima su tutto il territorio comunale. Risultano fortemente danneggiate tantissime abitazione private sia nel centro storico che in periferia e nelle zone rurali. Tantissime le persone che hanno perso la casa a seguito di crolli e danni particolarmente ingenti. Da una prima stima si parla che più della metà delle case del centro urbano potrebbero essere non agibili.La macchina dei soccorsi si è subito attivata. Aperto un primo punto di ascolto del COC in piazza della Libertà che si è adoperato, sin da subito, per risolvere tutti i problemi che i cittadini hanno segnalato. Tantissime persone hanno informato i servizi sociali e i tecnici del Comune, oltre la Protezione Civile, circa la loro situazione. Tantissimi i diversamente abili e le persone anziane con problemi che sono stati portati via e che avevano la propria abitazione danneggiata.Molte anche le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso del'ospedale SS Salvatore fortunatamente solo per ferite lievi.I Vigili del Fuoco hanno allestito un punto di accoglienza in piazza della Libertà per accogliere le richieste dei cittadini che devono rientrare urgentemente nelle loro abitazioni danneggiate per prelevare medicinali, vestiario e altri beni di prima necessità.Per accogliere tutte le persone sfollate che non sono rientrate in casa per via dei danni sono stati allestiti diversi punti di prima accoglienza, presso gli impianti sportivi di zona Sticchi, di fianco la piscina comunale, accesso da via Weber; presso la palestra della scuola King, in piazza Ugo La Malfa; all' oratorio e locali della chiesa dello Spirito Santo in via Brodolini; al Palasport "G. Chierici" viale della Repubblica; negli ex locali Tigotà nella zona commerciale Oasi, di fronte alla multisala Giometti; nei locali ex concessionaria Toyota zona commerciale La Rancia nei pressi dello svincolo della superstrada "Tolentino - Zona Industriale".Si consigli di portare con se coperte e indumenti caldi per trascorrere la notte. tutti gli spazi, compatibilmente con le disponibilità, sono stati attrezzati con brandine e anche con lettini da spiaggia messi a disposizione dagli stabilimenti balnerari di Civitanova Marche e Potenza Picena.Si registrano case inagibili, crolli, distacchi di cornicioni o cadute parziali di parte dei muri in via Filelfo, via I Maggio, via Valporro, via Sparaciari, via Montecavallo, viale Foro Boario, via Accoramboni, via Zampeschi. in tutte queste vie è stato vietato sia il traffico veicolare che pedonale. Parte del centro storico è stato chiuso al traffico. Pericolante la ciminiera della ex fornace Massi in via Lucentini. Caduta una casa in contrada Baroncia. Crollato un cornicione della casa a fianco della chiesa di San Giuseppe. Caduti i merli di Porta Marina che risulta molto danneggiata così come parte delle mura storiche in via Murat. Si è aggravata la situazione del torrione di San Catervo dove sono caduti altri merli. Danneggiato anche il ponte del Diavolo che ha l'edicola sacra lesionata. Il ponte è rimasto chiuso al traffico veicolare.Per quanto riguarda la questione della sicurezza delle strade, dei centri di prima accoglienza e delle abitazioni abbandonate dalla popolazione in fuga, va detto che tutto il territorio comunale è sotto stretto controllo di un comando interforze di polizia che assicura ogni forma di assistenza alla popolazione nonchè uno stretto pattugliamento del territorio. Carabinieri, Polizia di Stato, Guardi di Finanza e Polizia Locale controllano sia il centro cittadino che tutte le contrade di Tolentino.Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi insieme a tutta la Giunta, ai Consiglieri comunali, tra cui anche Francesco Comi, si è subito attivato e sta seguendo, momento dopo momento, tutta la situazione. Tutti i dipendenti comunali e i volontari della Protezione Civile si stanno adoperando insieme ai Vigili del Fuoco e alle Forze dell'Ordine per risolvere ogni problema. Nel corso della giornata sono giunti a Tolentino diversi gruppi di volontari di Protezione Civile provenienti da tutta Italia. Ufficio Stampa: Luca Romagnoli tel. 335.475004
Un dato terribile quello riguardante gli sfollati dopo il sisma che ha colpito diversi comuni del maceratese e che ha smesso di colpire dal 26 ottobre ad oggi. Un dato che parla di circa 25mila sfollati.Un dato allarmante alla base dell'ordinanza partita dalla Prefettura di aprire tutti i camping della costa per dare ospitalità e sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto.
Il sindaco Gianluca Pasqui invita gli operatori dell'informazione alla Conferenza Stampa fissata per le 19 di oggi (domenica 30 ottobre 2016) presso la sala del Centro Operativo Comunale (locali Contram s.p.a. Via Le Mosse 19, Camerino).È opportuna la presenza dei tanti giornalisti che oggi hanno raggiunto Camerino, per avere l'opportunità di fare il punto della situazione, ma anche per aiutarci ad informare nella maniera più diretta l'intera popolazione.
“Avremo intere vie, addirittura interi quartieri, che alla fine saranno dichiarati inagibili. Rischiamo di dover assistere tutto il paese, un po’ per la paura ma anche per gli ingenti danni. Le istituzioni devono esserci più vicine, sono in ritardo. Tredicimila persone passeranno la notte fuori casa”.La disperazione del sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, riassume l’emergenza sisma dopo le distruttive scosse di oggi. Dal rione Uvaiolo al quartiere Settempeda a quello di San Michele, la situazione che si registra nella prima periferia della città è disastrosa. Sono migliaia le richieste di sopralluoghi, a cui è impossibile per i tecnici del Comune fornire ormai una risposta, decine e decine le richieste di soccorso.“Da ore e ore, fin dalla prima scossa di questa mattina continuo a firmare ordinanze di inagibilità totale – spiega ancora il primo cittadino di San Severino Marche con le lacrime agli occhi – Stamattina con la forte scossa delle 7,40 abbiamo avuto palazzine che sono cadute. Ma quello che ci preoccupa è che le scosse continuano senza fine. Nessuno vuol passare la prossima notte a casa. Lancio un appello perché facciamo fatica a dare risposte a tutti i cittadini che sono allarmati. Ad oggi non avevamo avuto cedimenti, né necessità impellenti. Oggi chiedo alle istituzioni di essere presenti, facciamo fatica a metterci in contatto con le sale operative e con i numeri di pubblica utilità. Temiamo la notte, con il cambio dell’ora la notte adesso arriva prima. E’ difficile gestire 13mila persone, con anziani e bambini, il nostro è un territorio di ben 195 chilometri quadrati con oltre cinquanta frazioni”.Una serie di crolli di civili abitazioni si registra in viale Gioacchino Rossini, via Zampa, viale Mazzini. Danni anche alle chiese e alle attività economiche, ai fabbricati industriali e artigianali per la cui conta passeranno probabilmente anche giorni.Il Comune di San Severino Marche ha richiamato tutto il personale in servizio per poter dare assistenza alla popolazione. Sono stati allestiti cinque Centri di accoglienza, che fungono anche da punti di ritrovo, presso il palasport “Albino Ciarapica” di via Mazzini, la nuova e la vecchia palestra della scuola media, il parco pubblico del rione Di Contro e presso la palestra del plesso scolastico nella frazione di Cesolo. Per tutte le emergenze è disponibile il numero di telefono 0733641222.
Il terremoto non ha risparmiato nemmeno Pievebovigliana che, dopo la scossa di questa mattina, ha registrato dei crolli importanti sia al centro storico che in alcune frazioni.Non si registrano vittime ma la popolazione è in gran parte senza casa. Sono in molti ad essere partiti per la costa. Anche il sindaco Luciani si unisce all'appello di molti altri sindaci di poter avere dei container per gli sfollati.
Anche il centro di San Ginesio è stato dichiarato zona rossa. Numerosi i danni registrati. La popolazione dovrà passare la notte fuori.Il sindaco Mauro Scagnetti: "Siamo fuori da stamattina, i negozi sono chiusi e la popolazione è raccolta presso l'ostello comunale, all'interno del quale sono stati allestiti circa 200 posti letto. Un altro punto di accoglienza con circa trenta brandine è quello di Pian di Pieca presso il teatrino antisismico della parrocchia, mentre stiamo attendendo altre brandine dalla protezione civile da mettere nel centro di aggregazione di Passo San Ginesio. La popolazione stanotte non rientrerà a casa: è una situazione inimmaginabile per San Ginesio".Sono stati registrati crolli diffusi sia di abitazioni privati che di edifici religiosi, nella chiesa di San Francesco e nell'ex chiesa della scopa. Crollati edifici in Piazza Holland e in Via Martiri di Nassiria. Anche gli uffici comunali sono inagibili. È venuta giù la smerlatura a sinistra del torrione e si sono registrati danni anche sulla porta Ascarana.Tutte le foto e le informazioni ci giungono dai nostri inviati sul posto.
"Da 10mila rischiamo di arrivare a 100mila persone che avranno bisogno di essere assistite".Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, che si trova a Macerata, nella Sala operativa provinciale della Protezione civile, per monitorare la situazione dopo l'ultima scossa di terremoto. "L'area interessata - ha spiegato Ceriscioli - toccando, oltre al Maceratese, anche Ancona".Andando avanti di questo passo, con la crisi sismica che non si arresta, "si rischia di arrivare a 100mila sfollati" (ANSA).
Muccia, dopo il sisma, è una comunità abbandonata a se stessa mentre la terra continua a tremare senza dar tregua. Nel Paese sono rimasti circa 200 cittadini a fronte dei circa 800 abitanti: tutta la restante popolazione ha trovato alloggio presso un'autonoma sistemazione o sulle coste.La comunità rimasta si sta arrangiando come può, recuperando beni di prima necessità presso i ristoranti ormai distrutti. "Abbiamo bisogno di tutto - ci dicono - mancano i pannolini per i bambini e per gli anziani, non abbiamo cambi, né carta igienica. Ci sono bambini e per loro è necessario tornare quanto prima alla normalità, ci sono maestre che si sono offerte per stare con loro qualche ora, farli giocare in assenza di una struttura scolastica attiva. Abbiamo bisogno di tutto. C'è un cuoco dell'associazione cuochi che sta cucinando per noi in queste ore con quello che si è riuscito a reperire".Gli sfollati hanno trovato una sistemazione d'emergenza nei container già utilizzati dagli operai della Quadrilatero."Non ci sono forze dell'ordine - continua il racconto dei residenti - se non quattro carabinieri, ci stanno abbandonando".Tutte le attività commerciali sono chiuse, non ci sono volontari e proprio per questo si sollecitano tutte le associazioni di volontariato a fare il possibile per non lasciare morire questa realtà.Tutte le foto e le informazioni ci giungono dai nostri inviati sul posto.
Diverse le palazzine crollate a San Severino sulla provinciale 502 che collega la città a Serrapetrona. Quattro famiglie sono state tirate fuori e messe in salvo e fortunatamente nessuno è rimasto ferito.Terrore e panico in città già duramente provata dalle scosse del 26 ottobre. Le persone hanno quasi totalmente lasciato le loro case e si stanno radunando in piazza o nel palazzetto.Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha revocato l'ordinanza con la quale, ad inizio anno, era stata disposta la chiusura degli uffici comunali per il 31 ottobre, giornata di ponte in concomitanza con la festività di Ognissanti. L'emergenza legata al terremoto, e la necessità di effettuare tantissimi sopralluoghi presso edifici pubblici e privati, hanno fatto decidere l'Amministrazione per la revoca del precedente provvedimento con il ripristino del servizio per le giornate di domenica 30, lunedì 31 ottobre e martedì 1 novembre, almeno per le aree e gli uffici considerati strategici e di riferimento per tutte le pratiche relative al sisma.In un messaggio indirizzato ai dipendenti comunali, a firma del primo cittadino, Rosa Piermattei, e del segretario generale facente funzione, Pietro Tapanelli, si legge: “Siamo consapevoli delle enormi difficoltà che ognuno di voi sta vivendo ma crediamo sia importante dare un segnale di continuità e vicinanza a tutta la popolazione, garantendo il funzionamento della macchina comunale. In queste circostanze, infatti, diventa essenziale garantire l'operatività dei servizi, ma è vitale trasmettere un messaggio di protezione ai cittadini. Vi ringraziamo con tutto il cuore per quello che state già facendo e per tutto quello che farete, consapevoli che tutti insieme riusciremo a superare questo momento”.
Continua la conta dei danni provocati da sisma registrato in centro Italia in queste ore. Non solo abitazioni private e monumenti ma anche le infrastrutture sembrano essere danneggiate. Una situazione che desta preoccupazione soprattutto dopo la recente e drammatica vicenda del cavalcavia crollato a Lecco.Una profonda spaccatura si è aperta nel tunnel che si trova all'altezza dell'uscita Muccia lungo la Foligno - Civitanova, di recente apertura: una spaccatura ben visibile dall'esterno della struttura sia in entrata che in uscita.Sul luogo è appena arrivata la Polizia per verificare e accertare l'entità dei danni.Tutte le foto e le informazioni ci giungono dai nostri inviati sul posto.
Disperato l'appello del sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, dopo l'ultima tremenda scossa di stamattina di grado 6.5."Ci sono stati venti nuovi crolli - dice Gentilucci - non ci abbandonate. Abbiamo bisogno urgentemente di un container per dare ricovero e ospitalità a chi è rimasto e non può andarsene. Abbiamo solo una tensostrutta che però non basta per tutti".
Al momento non risultano vittime del forte sisma di oggi nel centro Italia.Lo si apprende dai primi controlli dei carabinieri e degli altri soccorritori. A Tolentino, dove si sono avuti diversi crolli, tre persone sono state estratte vive dalle macerie, come rendono noto fondi della Protezione civile. Intanto l'Istituto di Geologia ambientale e Geoingegneria del Cnr sostiene che "in linea teorica" non si possono escludere altre scosse "forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi" (ANSA).
Diffusi i crolli anche nella città di Tolentino di cui si sta mettendo in sicurezza il centro storico che ha riportato diversi danni. Tre persone sarebbero state estratte vive dalle macerie.Dichiarata inagibile la basilica di San Nicola che aveva già problemi al chiostro. Tante le persone che si sono riversate in piazza. Anche la basilica di San Catervo ha subito altri piccoli crolli.Drammatico il crollo di un'abitazione, già dichiarata inagibile, in via Pasubio.Problemi di viabilità, il consiglio è quello di non transitare per le vie delle centro per non intralciare i soccorsi. Chiuso in via precauzionale il Ponte del Diavolo.La chiesa del Sacro Spirito è chiusa, all'interno ci sono stati crolli e danni. La diocesi ha deciso di celebrare la messa davanti al duomo, mentre il vescovo sta girando per il territorio per la conta dei danni al patrimonio.Tutte le foto e le informazioni ci giungono dai nostri inviati sul posto.
Dopo la forte scossa di stamattina anche il centro di Macerata è stato chiuso alle macchine.Palazzo Buonaccorsi è stato dichiarato inagibile, mentre alcuni crolli di lievissima entità hanno spaccato i vetri di alcune auto.
Si è svolto venerdì sera, di fronte ad una folta platea, il convegno organizzato da Vince Civitanova dal titolo "Quale sicurezza per Civitanova?"I relatori Filippo Saltamartini, Roberto Benigni e Paolo Ruotolo, con il loro bagaglio di professionalità ed esperienza hanno affrontato il tema della sicurezza, sotto tutti gli aspetti, dall'analisi dei problemi alle proposte per affrontarli, riuscendo a mantenere sempre alta l'attenzione dei presenti. Interventi puntuali che hanno reso il convegno interessante, concreto, coinvolgente.Un appuntamento importante in cui Vince Civitanova e il suo candidato sindaco Fabrizio Ciarapica hanno ribadito che la sicurezza sarà uno dei punti cardini del programma elettorale.Non solo armamento e potenziamento del corpo dei vigili urbani attraverso la creazione del nucleo di sicurezza urbana, ma anche ordinanze specifiche come quella antiaccattonaggio, antibivacco, antiborsone ma anche un forte impegno sul decoro urbano, sulla pulizia degli spazi verdi, sull'illuminazione dei quartieri che sono leve che contribuiscono a diminuire il degrado e di riflesso il tasso di criminalità!Importantissima dal punto di vista politico, l'investitura ufficiale alla candidatura di Ciarapica a Sindaco espressa da uomo forte e prestigioso come Saltamartini che ricordiamo essere ex Vicequestore , gia' Senatore , Professore di Diritto di Pubblica Sicurezza all'Università di Perugia e da 7 anni amatissimo sindaco di Cingoli.Saltamartini , nel corso della serata, ha affermato piu' volte che auspica l'elezione di Ciarapica a sindaco in quanto lo ritiene per preparazione, esperienza, idee, spirito di servizio e capacità di ascolto, il migliore per Civitanova.
Il centro Italia trema ancora, è di stamattina l'ultima scossa, di grado 6.1 che ha colpito una zona già devastata e una popolazione ridotta allo stremo. Alla luce della storia sismica degli Appennini non si può escludere che le sequenze possano propagarsi in zone vicine. È quanto si legge in una nota la Commissione Grandi Rischi, in seguito alla riunione tecnica nella quale ieri sera sono stati analizzati dati e modelli forniti dai sismologi."Un aspetto della sismicità di questa regione è la possibilità che le sequenze possano avere una ripresa e propagarsi alle aree limitrofe, come già avvenuto ad esempio per gli eventi del 1703 (con due eventi di magnitudo circa 7 a distanza di un mese), del 1639 (almeno due eventi comparabili a distanza di una settimana), di Colfiorito (1997, magnitudo 6.0, con una sequenza di sei eventi di magnitudo oltre 5.2 su una durata di sei mesi) e ora nella zona di Amatrice, con due eventi di magnitudo 6.0 e 5.9 a distanza di due mesi», spiega la nota. Nella sua riunione a seguito dell’evento di agosto, la Commissione aveva identificato tre aree contigue alla faglia responsabile della sismicità allora in corso, che non avevano registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e con il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo (magnitudo 6-7).La sismicità del 26 ottobre ha attivato uno dei segmenti individuati dalla Commissione, a nord dell’evento di agosto, mentre gli altri due segmenti non si sono mossi. «In considerazione della contiguità con la sismicità in corso, questi due segmenti rappresentano possibili sorgenti di futuri terremoti nella regione già colpita dagli eventi degli ultimi anni. Non si può inoltre escludere la prosecuzione della sismicità a Nord del sistema del Vettore-Bove. Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza in corso sia in esaurimento", spiega ancora la nota."Come emerge dalle risultanze del terremoto del 24 agosto e dalle prime evidenze dell’evento del 26 ottobre, le criticità sono legate alle vulnerabilità tipiche delle varie tipologie edilizie storiche presenti non solo in questa zona, ma anche in buona parte d’Italia. Si tratta di vulnerabilità ben note, collegate in gran parte a carenze costruttive originarie ma anche a scarsa manutenzione ed alla trasformazione degli edifici nell’arco del tempo. L’esperienza dei terremoti passati ha dimostrato che è possibile aumentare considerevolmente la sicurezza, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia delle vite umane, anche con interventi di miglioramento sismico limitati e localizzati, accompagnati da una adeguata manutenzione. Nella sequenza in corso, in generale, gli edifici che hanno ricevuto interventi di miglioria strutturale dopo i terremoti del 1979 e del 1997, non hanno subito danni significativi nonostante siano stati sottoposti a livelli di scuotimento comparabili a quelli dei comuni più colpiti", prosegue la Commissione Grandi rischi.La Commissione, quindi, al contrario di quanto fece nella riunione dell'aprile 2009 a L'Aquila, lancia l'allarme, e raccomanda «di intensificare l’azione delle amministrazioni pubbliche al fine di proseguire ed accelerare i programmi di valutazione della vulnerabilità e riduzione del rischio sismico con particolare attenzione agli edifici strategici e rilevanti, già avviati dagli enti competenti, secondo quanto previsto dalla Legge n. 77/2009. Si raccomanda comunque lo sviluppo di una cultura di prevenzione che incoraggi i cittadini a valutare la vulnerabilità sismica delle proprie abitazioni e ad intraprendere le azioni migliorative conseguenti». La Commissione esprime la propria vicinanza alle popolazioni colpite da questo nuovo terremoto e al contempo si complimenta con il Dipartimento della Protezione civile per l’efficacia e la competenza con cui sta affrontando la complessa emergenza.
La terra ha tremato ancora alle ore 7.41 di stamattina, un terremoto ha colpito il centro Italia con una scossa che l'ingv ha ricalcolato la magnitudo che è di grado 6.5, profondità 10 chilometri, con epicentro a Norcia. Successivamente c'è stata una seconda scossa di magnitudo 4,6 e con epicentro sempre in provincia di Perugia. In questo momento sono diversi i crolli che vengono segnatati in molti comuni del maceratese.Disperato il sindaco di Uscita, Marco Rinaldi: "È crollato tutto". Ugualmente a Castelsantangelo, che in questi minuti è isolato a causa di una frana, il sindaco Mauro Falcucci: "Castelsantangelo è solo polvere".Sono 20 i comuni delle Marche interessati dal nuovo sisma che ieri ha sfiorato la magnitudo 6. Sono Visso, Ussita, Pievetorina, Acquacanina, Montecavallo, Fiastra, Pievebovigliana, Caldarola, Camerino, Muccia, Serrapetrona, Cingoli, Matelica, San Severino Marche, Tolentino, Caldarola, Fiuminata, Castel Sant'Angelo sul Nera, Sefro e Pioraco, tutti in provincia di Macerata. E' la prima rilevazione del Centro operativo regionale, girata al Dicomac di Rieti.
La notizia si legge sulla pagina Facebook "Un aiuto concreto per Castelsantangelo sul Nera" e parla di paura e smarrimento. "Amici dobbiamo purtroppo comunicarvi che è arrivata - si legge - l’ordinanza di sgombro totale. Da questo momento Castelsantangelo sul Nera è interamente zona rossa. Non vi avventurate per ora, le strade sono aperte ma pericolose nel caso di nuove scosse. Le autorità ci hanno assicurato tempi molto rapidi per i controlli e per la ricerca di una nuova area dove installare le casette in legno. Siamo davvero stremati, impauriti e sperduti. Mentre la stampa e i media sembrano averci dimenticati in una manciata di giorni, qui la situazione peggiora ogni minuto. Le scosse sono incessanti, spesso anche forti. Per darvi un’idea, non postiamo macerie, ma l’immagine ripresa da un drone della nuova faglia apertasi il 26 ottobre. Questa faglia interessa la zona tra il Monte Vettore e il Monte Bove e si è mossa per 20km circa. Si trova proprio sulla strada che porta da Ussita a Casali. Vi chiediamo di non abbandonarci, di aiutarci il più possibile a far circolare notizie del nostro territorio. Grazie" Dopo la scossa di questa mattina delle 7.45 il comune è rimasto isolato a causa di una frana, le strade che portano al paese sono chiuse e i vigili del fuoco hanno raggiunto gli abitanti con l'elicottero. I pompieri hanno anche cercato di utilizzare un antico passaggio sotterraneo costruito dai monaci che dal centro porta fuori città, dopo un sopralluogo e le continue scosse hanno però deciso di far evacuare il centro attraverso le strade.
Al Comunale di Esanatoglia la Settempeda conosce la quarta sconfitta del torneo e vede svanire i propositi di dare continuità ai risultati positivi dopo la prima vittoria in casa della stagione.Dall’altra parte festeggia il primato solitario l’Esanatoglia che mette in atto la prima fuga del torneo confermandosi imbattibile in sul campo amico, davvero un valore aggiunto. Non è stata una bella partita. È mancato lo spettacolo e le occasioni da rete sono state vicine allo zero (i pericoli per le due porte giunti da palle inattive, compresa quella che ha deciso il match). Gara prevalentemente tattica e giocata a centrocampo. Insomma, un tipico incontro di Seconda categoria nel quale si è vista tanta lotta, agonismo(alla fine ben 10 ammoniti, 5 per parte, anche se la partita non è stata cattiva) e molti palloni lunghi. Visto il quadro generale il risultato non poteva che essere deciso da un episodio e questo puntualmente si è verificato al terzo minuto della ripresa quando Francesco Fede ha trovato l’esecuzione perfetta su punizione dal limite.Non si è visto il miglior Esanatoglia, anche se alla fine è riuscito ugualmente a portare a casa il bottino pieno. Cinismo e grinta sono state le armi migliori mostrate dai ragazzi di Fabio Fede che nel primo tempo hanno faticato a costruire ed a trovare manovre fluidi. Merito anche della Settempeda che tatticamente non ha sbagliato niente. Squadra attenta, compatta, ben chiusa e pronta a ripartire. I biancorossi, inoltre, sono quelli che hanno creato di più e potevano andare al riposo in vantaggio, ma sfortuna e un bravo Costantini hanno mantenuto il risultato ad occhiali. La ripresa, poi, è stata diversa anche per il repentino vantaggio dei locali, fatto che ha contribuito a mutare il tema tattico. L’Esanatoglia ha potuto giocare in controllo e di rimessa e la Settempeda, dovendo fare la partita, ha incontrato difficoltà già viste e con gli spazi intasati gli ospiti hanno faticato a rendersi pericolosi pur provandoci fino alla fine con volontà. Al termine il verdetto è chiaramente molto positivo per i locali che incamerano un bottino prezioso e proseguono la marcia spedita, mentre per la Settempeda arriva l’ennesima gara piena di rammarico a conferma di un periodo un po’ così, ovvero poco favorevole specie negli episodi.Sono minime le novità nelle due formazioni. Nell’Esanatoglia, che presenta un 4-4-2 dai connotati molto offensivi, è assente Animobono al cui posto gioca il giovane Galassi; nella Settempeda sono out Broglia, Rocci e Dialuce ai quali va aggiunto Meschini che è in panchina, ma solo per far numero. Dall’inizio partono Gianfelici, come esterno sinistro, e Fattori, come seconda punta. Inizio con ritmi compassati e squadre poco propense a scoprirsi e a fare gioco. Regna un gran equilibrio e il match si dipana a centrocampo. Enorme l’attenzione tattica messa in campo dai 22 protagonisti e gli errori sono ridotti al minimo. Ovvio che con queste premesse si vedano pochissime azioni offensive e c’è la sensazione che qualcosa possa accadere soltanto su palla inattiva. E sarà così. Al 27’ Rossi si incarica di battere una punizione dalla trequarti. Destro a spiovere in area dove Gheroni salta ma non tocca e così la palla arriva direttamente in porta con Costantini attento e pronto a deviare con il piede. Intorno alla mezzora è D’Ascanio ad andare a prendere un pallone vagante per tentare poi il destro in corsa. Un difensore rimpalla in angolo. Un minuto dopo ancora Rossi su punizione. Destro di poco alto.Al 44’ dalla bandierina spiove un pallone a centro area dove Gheroni anticipa tutti e devia al volo con l’esterno destro. Ne viene fuori un tiro rasoterra insidiosissimo che fa gridare al gol qualche tifoso ospite, ma c’è l’ottimo Costantini a dire di non con un altro bell’intervento di piede a mettere in corner. L’azione, poi, continua e nasce una punizione per i biancorossi. Mulinari batte a sorpresa vedendo il portiere fuori dai pali. Pallonetto che Costantini va ad arpionare con un balzo plastico. Intervallo. Alla ripresa delle ostilità c’è un Esanatoglia più deciso e spigliato. Il ritmo dei locali è diverso e lo si nota. Al terzo minuto, poi, tutto cambia. Punizione dai 25 metri. Esegue Fede che fa partire un destro preciso e potente che, dopo aver superato la barriera, scende teso verso la porta per poi insaccarsi a mezza altezza alla sinistra di Palazzetti che va in volo ma non ci può arrivare. Sarà un gol pesantissimo. 1-0 Esanatoglia e match ora diverso.La Settempeda è chiamata a fare la partita e questa non è certo la situazione preferita dagli ospiti. I ragazzi di Ruggeri ci provano e per un quarto d’ora portano un buon forcing, anche se improduttivo. Il tecnico biancorosso cambia: dentro Cruciani per Fattori e passaggio alla difesa a 4 con Giorgi seconda punta. La Settempeda trova pochi varchi e prova con le palle inattive. Colpo di testa di Mulinari in mischia. Alto. Calcio piazzato di Rossi largo di poco. Oltre a ciò, si registra ben poco e soprattutto nulla di veramente pericoloso. Si va avanti così fino al termine con la gara che offre un tema scontato. Settempeda che prova ad attaccare, Esanatoglia che punge, specie con Jonuzi. Non accade nulla di rilevante fino al 94’(4’ di recupero) con i locali che si impongono con il minimo scarto.