Un importante intervento per migliorare il benessere degli anziani ospiti della Casa di Riposo di Treia è stato recentemente completato grazie al prezioso contributo della Fondazione Carima. La struttura, che da anni rappresenta un punto di riferimento per l’assistenza e la cura degli anziani, si è dotata di un nuovo impianto di climatizzazione estiva, un intervento necessario per garantire maggiore comfort e migliorare l’efficienza energetica dell’edificio.
Nel giugno 2024, l’Amministrazione comunale aveva avanzato una richiesta di finanziamento alla Fondazione Carima per un intervento di manutenzione straordinaria dell’impianto di climatizzazione estiva. Il progetto ha previsto la dismissione del cogeneratore, ormai obsoleto e non più efficiente, e la sua sostituzione con una moderna pompa di calore, una soluzione all’avanguardia che assicura non solo una climatizzazione più efficace ma anche un significativo miglioramento in termini di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica.
Grazie a questo intervento, gli ospiti della Casa di Riposo potranno godere di ambienti più confortevoli anche nei mesi più caldi, evitando disagi legati alle alte temperature estive. La nuova tecnologia installata consente inoltre una gestione più efficiente dei consumi, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale e dei costi di gestione.
«Esprimiamo un sentito ringraziamento alla Fondazione Carima per il sostegno ricevuto – ha dichiarato il sindaco di Treia, Franco Capponi – che ha consentito di realizzare un intervento fondamentale per il comfort e la qualità della vita degli anziani ospiti della casa di riposo. Questo progetto si inserisce in una più ampia visione dell’Amministrazione comunale, che punta al miglioramento delle strutture pubbliche con un’attenzione particolare all’efficienza energetica e alla sostenibilità».
Il progetto è stato redatto dall’ingegnere Franco Marini di Macerata ed è stato realizzato dall’impresa Termotecnica Salvatori s.a.s. di Treia, entrambe realtà altamente qualificate nel settore degli impianti tecnologici e della climatizzazione.
L’Amministrazione comunale di Treia conferma il proprio impegno nel migliorare costantemente i servizi e le infrastrutture dedicate agli anziani, promuovendo interventi mirati a garantire loro una migliore qualità della vita, in ambienti sempre più accoglienti, sicuri e funzionali.
«Abbiamo portato il territorio della Marca nel club delle eccellenze: dopo la BIT di Milano, Sanremo è stato un altro momento importante di promozione e valorizzazione turistica. Presentare in contesti di grande risonanza mediatica le nostre tipicità, a cominciare dal tartufo, e le bellezze naturali come il sentiero kneipp, insieme alle pietre “simbolo” della ricostruzione, riassume efficacemente il nostro progetto di rilancio dell’entroterra basato sull’esperienzialità».
È Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, a tracciare un bilancio delle partecipazioni dell’ente a due degli eventi più significativi, nel panorama nazionale e internazionale, sul fronte del turismo. «Parliamo di contesti esclusivi, con artisti e personaggi di primo piano, e di tante altre manifestazioni collaterali che richiamano un gran pubblico, per cui poter essere intervistati sul palco davanti all’Ariston - prosegue Gentilucci - rappresenta un’opportunità straordinaria per far conoscere il territorio. Voglio ringraziare la Regione Marche nella figura del presidente Acquaroli e la Camera di Commercio per averci offerto questa vetrina d’eccellenza».
Sono iniziate le procedure per la selezione e l’arruolamento di 626 allievi marescialli del ruolo ispettori dell'Arma dei carabinieri e, con un successivo decreto, di ulteriori 24 allievi marescialli in possesso dell’attestato di bilinguismo.
Gli aspiranti potranno presentare la domanda online fino al giorno 8 marzo attraverso il sito www.carabinieri.it nell’area concorsi, seguendo l’apposito iter e sostenendo le prove previste dal bando (scritte di preselezione, di composizione italiana, di efficienza fisica, accertamenti psico-fisici e attitudinali e, infine, la prova orale).
Decidere di arruolarsi nell’Arma significa entrare a far parte di un'istituzione ricca di tradizioni e valori al completo servizio della comunità attraverso i numerosi comandi diffusi in maniera capillare nel Paese, prime tra tutti le stazioni dei carabinieri: un presidio di prossimità a tutela della sicurezza e della legalità che lega l'Arma al cittadino.
Al concorso possono partecipare i cittadini italiani in possesso del titolo di diploma o che siano in grado di conseguirlo nell’anno scolastico 2024/2025 che, alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande, abbiano compiuto il 17° anno di età e non abbiano superato il 26° anno di età.
I vincitori del concorso, ammessi al 15° Corso Triennale Allievi Marescialli, frequenteranno un corso di formazione della durata di tre anni, seguendo corsi militari e universitari ad indirizzo giuridico-amministrativo presso la Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, conseguendo la laurea di 1° livello in "Scienze Giuridiche della Sicurezza".
Una volta completato il ciclo di studi, i giovani marescialli ricopriranno incarichi di responsabilità nelle varie organizzazioni dell'Arma dei carabinieri rappresentando un insostituibile punto di riferimento per la collettività.
Dante Ferretti come Re Mida: tutto ciò che tocca si trasforma in successo. Il celebre scenografo maceratese, tre volte premio Oscar, conquista ancora una volta il pubblico con il suo nuovo libro Bellezza imperfetta. Io e Pasolini, a cura di David Miliozzi, già un best seller.
L’opera ripercorre il rapporto tra Ferretti e Pier Paolo Pasolini, regista con cui ha collaborato in alcuni dei suoi film più iconici. Il tour di presentazione sta portando il Maestro in tutta Italia, dal Teatro della Fortuna di Fano al prestigioso Circolo dei Lettori di Torino, dal Palazzo Ducale di Urbino all’Ara Pacis di Roma. Ogni tappa è un successo di pubblico e critica.
Eppure, in ogni appuntamento, Ferretti non manca mai di sottolineare con affetto le sue origini maceratesi. Parla di Macerata con orgoglio, la cita con amore, la porta con sé ovunque vada. Ma la città ricambia? Mentre il nome di Ferretti risuona ovunque, a Macerata non sembra esserci traccia di celebrazioni ufficiali per il suo ultimo lavoro. Forse avevano ragione gli antichi: "nemo propheta in patria".
Le recenti chiusure del bar "La Piazzetta" e, pochi mesi fa, del forno della famiglia Biordi nel piccolo comune montano di Sefro, con meno di mille abitanti, hanno suscitato profonda tristezza e preoccupazione tra i residenti. Entrambe le attività, che avevano rappresentato un punto di riferimento per molti anni, hanno cessato la propria attività lasciando un vuoto nel tessuto sociale e culturale del paese.
Sotto la gestione di Massimo Midei per ben 19 anni, il bar "La Piazzetta" in particolare, situato nel cuore di Sefro, era molto più di un semplice locale commerciale. Era un luogo di incontro, di socializzazione, dove gli abitanti si ritrovavano per bere un caffè, fare quattro chiacchiere, scambiare idee e commenti sulla vita del paese. Un punto di riferimento per giovani e anziani, dove si celebravano ricorrenze, si organizzavano eventi e si rafforzavano i legami tra le persone.
Queste serrate di saracinesche rappresentano un duro colpo non solo per la comunità di Sefro, ma anche per l'economia locale. Entrambe le attività erano importanti, davano lavoro e contribuivano a vivacizzare il centro del paese.
Le chiusure delle attività commerciali rappresentano una sfida per la comunità di Sefro, che ora è chiamata a trovare nuove forme di aggregazione e socializzazione.
Il sindaco di Sefro, Pietro Tapanelli, ha dichiarato: "Le chiusure de 'La Piazzetta' e del forno della famiglia Biordi rappresentano una ferita profonda per la nostra comunità. Sono il simbolo di una crisi economica che non risparmia i piccoli borghi montani, dove la mancanza di investimenti e lo spopolamento rendono sempre più difficile la sopravvivenza delle attività commerciali. Come amministrazione, cerchiamo in tutti modi di sostenere tutte le attività, ma è evidente che da soli non abbiamo strumenti idonei. Soffrono purtroppo i centri maggiori e noi, inevitabilmente, veniamo investiti prima dal cambio delle abitudini socio-economiche".
Chiude il Sindaco con un auspicio: "Mi auguro vivamente che qualcuno con spirito imprenditoriale raccolga il testimone di queste attività, rilevando gli spazi e aprendo nuove attività. Sarebbe un'opportunità straordinaria per il bene della comunità, per rivitalizzare il centro del paese e per incentivare l'imprenditoria giovanile, creando nuove opportunità di lavoro e sviluppo per i nostri concittadini".
Il personaggio più chiacchierato del momento, dopo la direzione artistica della 75esima edizione del Festival di Sanremo, è senza dubbio Carlo Conti. La sua conduzione del festival ha diviso il pubblico: c'è chi ha apprezzato la sua professionalità e il ritmo serrato della kermesse, mentre altri lo hanno criticato per la gestione troppo veloce degli eventi. Ma pochi sanno che, anni fa, il celebre conduttore fu paparazzato proprio dal nostro direttore, Guido Picchio. Ecco cosa ci ha raccontato.
Guido, come è iniziata questa avventura?
"Tutto accadde in un’estate anni fa. Ero in spiaggia a Civitanova, a godermi il sole in compagnia, quando all’improvviso ricevetti una soffiata: ‘Verso le 5 una ragazza si sarebbe incontrata con Carlo Conti alla stazione di Firenze’.
Hai deciso subito di partire?
"Assolutamente sì. All’epoca, Conti era già molto famoso e non mi sono lasciato sfuggire l’occasione. In passato avevo già immortalato personaggi del calibro di Alberto Tomba, Vasco Rossi, Claudio Baglioni e molti altri. Non ho perso tempo: con un amico siamo saliti in macchina e ci siamo fiondati a Firenze".
Una volta arrivati, come vi siete organizzati?
"Nel giro di poche ore eravamo alla stazione, piazzati e pronti all’azione. Dopo una mezz’ora, vediamo Carlo Conti arrivare e avvicinarsi a una ragazza. Si salutano calorosamente e si incamminano insieme verso il centro. Passeggiarono per oltre un’ora, tenendosi per mano. Io cercavo di restare a distanza, mimetizzandomi tra i passanti, mentre loro visitavano alcuni negozi prima di risalire in auto e andarsene".
E poi?
"Sono ripartito immediatamente per Roma, dove mi aspettava il ‘King dei Paparazzi’ Rino Barillari per un altro scoop. Dopo pochi giorni, le foto che avevo scattato furono pubblicate su diversi settimanali".
Che emozioni ti ha dato questo mestiere?
"La vita da paparazzo è piena di adrenalina. Devi essere sempre pronto, ma è anche un mestiere rischioso, tra risse e possibili denunce. Eppure, regala grandi soddisfazioni. Ho fotografato tantissime celebrità, da Sabrina Ferilli ad Alba Parietti, passando per Lapo Elkann, Pamela Prati, Alex Britti… È un lavoro che ti porta a girare il mondo come una trottola, a qualsiasi ora del giorno e della notte".
Dunque anche Carlo Conti è finito nel tuo obiettivo…
"Esatto! È stata una delle tante esperienze che ho fatto nella mia vita da paparazzo”.
La Conferenza permanente ha approvato l’intervento di riparazione danni e rafforzamento locale della chiesa della Madonna del Ponte a Treia. Dalla documentazione storica allegata si evince che essa fu costruita sul sedime di una piccola edicola risalente alla fine del Settecento, eretta nei pressi dell’antico ponte romano e dedicata alla Vergine.
Come riconoscimento di tale devozione nel 1842 fu donata dal cardinale treiese Nicolò Grimaldi l'immagine della Madonna con il Bambino, attualmente posta nella nicchia sopra l’altare ed al posto dell'edicola fu eretta una cappellina lunga circa quattro metri, aperta al culto il 6 settembre 1849 con grande partecipazione di fedeli che elevavano preghiere alla Vergine, invocandola come «Madonna del Ponte», titolo con cui è stata poi intitolata la Chiesa.
L’edificio ha riportato danni in piccole porzioni della volta in camorcanna, lesioni alle angolate ed ai martelli, in prossimità dell’accesso all’abside e all’intersezione tra i muri portanti della cappella con il muro della navata, con presenza di distacchi tra intonaco ed intonachino o tra intonaco e supporto e fenomeni di distacco delle angolate sono presenti anche nella facciata principale. Si interverrà attraverso Interventi di scuci e cuci in corrispondenza delle lesioni.
Saranno, inoltre, inseriti elementi diatonici di collegamento, demolizione dell’intonaco ammalorato e posa di intonaco traspirante e deumidificante, risanamento della muratura con tecnologia a neutralizzazione di carica, ristilatura profonda dei giunti di malta, stuccatura e rinzeppatura di lesioni, eseguita con idonea malta e scaglie di laterizio, Interventi di consolidamento, effettuati all’estradosso, attraverso la rimozione di depositi superficiali incoerenti e ricostituzione delle corrette linee di pressione, con rafforzamenti delle centine portanti con doppie tavole sagomate fissate con chiodi e/o squadrette metalliche. Il costo dell’intervento è di 150.000 euro.
“Senza sosta continuiamo insieme nell’opera fondamentale di rinascita dei nostri territori Le chiese sono testimonianza del nostro passato ed elemento di coesione delle nostre comunità. Per la continua e sempre efficace collaborazione, ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il vescovo Nazzareno Marconi, l’Ufficio ricostruzione e il sindaco Franco Capponi”.
Camporotondo di Fiastrone, un comune che ha affrontato le difficoltà del post-sisma con determinazione, si trova oggi nel mezzo di un lungo percorso di ricostruzione e rinnovamento. A raccontarci la situazione, il sindaco Massimiliano Micucci, che ci offre uno spunto interessante per comprendere il progresso delle opere e le sfide che ancora rimangono da superare.
"Siamo partiti da un'inagibilità del 60% delle abitazioni," afferma Micucci, spiegando la situazione in cui si trovava il comune dopo il terremoto. "Parte di queste erano classificate come livello B, ma comunque danneggiate in modo significativo. Nel tempo, ci sono state varie fasi di ricostruzione, e posso dire che siamo a metà del lavoro. C’è ancora tanto da fare". Il sindaco sottolinea che, sebbene numerosi interventi siano già stati completati, la ricostruzione del lato privato continua a presentare numerose difficoltà. "Ci sono molte demolizioni e ricostruzioni ancora da attuare, ma purtroppo le difficoltà burocratiche, unite alle problematiche legate ai bonus e Superbonus, hanno rallentato l'avanzamento dei lavori".
Sul fronte delle opere pubbliche, Micucci mette in evidenza i numerosi progetti di rigenerazione urbana in corso, che riflettono l’impegno della comunità per il recupero e la valorizzazione del centro storico. "Abbiamo diversi progetti in atto, tra cui la realizzazione di un camminamento che conduce al centro storico, un'area che sarà riqualificata con la creazione di una palestra all'aperto nella zona sottostante le mura urbiche. Inoltre, stiamo lavorando su una serie di interventi per la sistemazione della piazza e per migliorare le pavimentazioni e le mura della città".
Un altro progetto particolarmente significativo è quello che riguarda il “Giardino dei Giusti”, un'iniziativa nata dalla collaborazione tra la scuola primaria locale e l’associazione Tullio Colsalvatico di Tolentino. "Questo giardino è il cuore di un cammino itinerante, dove sono esposte gigantografie a carattere educativo, che si spostano all’interno del paese," spiega Micucci. "È un progetto di riqualificazione che ha come obiettivo non solo il recupero del centro storico, ma anche la creazione di uno spazio simbolico di memoria e impegno civico".
Camporotondo di Fiastrone, quindi, è un comune che, pur avendo affrontato le difficoltà di un sisma devastante, guarda con speranza al futuro, impegnandosi nella ricostruzione e nella riqualificazione di edifici pubblici e privati, con tanti progetti in corso e altrettante idee pronte a prendere forma. La strada è ancora lunga, ma la comunità, guidata dal sindaco Massimiliano Micucci, è determinata a non fermarsi.
Maria Faletra compie 100 anni, un traguardo straordinario che segna un secolo di vita dedicato agli altri, caratterizzato da sacrifici, amore e dedizione.
A lei il sindaco Fabrizio Ciarapica ha voluto far visita, per portarle gli auguri dell’amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza. “Maria Faletra rappresenta un esempio straordinario di forza e altruismo - ha detto - La sua vita è una testimonianza di valori autentici che oggi più che mai dobbiamo custodire e tramandare. Incontrarla è stata un’emozione e un onore: la sua storia è un patrimonio per la nostra comunità. A nome di tutti i cittadini, le auguro di continuare a vivere con la serenità e il calore dell’affetto che la circonda”.
Nata come seconda di sei figli, Maria ha sempre messo la famiglia al centro della sua esistenza, affrontando le difficoltà della vita con una forza e una grazia che hanno ispirato tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla. A soli 23 anni, Maria ha dovuto affrontare la tragica perdita della madre, un dolore che l’ha segnata profondamente ma che, al contempo, ha accresciuto la sua determinazione a prendersi cura dei suoi fratelli più piccoli. A 26 anni, quando ha perso anche il padre, Maria non ha mai vacillato, continuando a prendersi cura dei suoi cari, unita in questo compito alla sorella Adelina, con la quale ha condiviso un legame indissolubile. Insieme, hanno cresciuto i fratelli, trasmettendo loro l’importanza dei valori familiari e dell’amore incondizionato.
Il suo spirito altruista si è manifestato in ogni aspetto della sua vita. Maria ha sempre trovato gioia nell’aiutare gli altri che fosse cucinando piatti deliziosi per la sua famiglia o creando meravigliosi lavori di cucito, il suo talento era al servizio di chi amava. L’umiltà e la dedizione di Maria sono impressionanti e sono queste le qualità che i suoi nipoti, i figli dei suoi fratelli, ricordano con affetto e gratitudine. La sua presenza silenziosa ma fondamentale ha reso la vita di chi le stava accanto più facile, più dolce, più ricca. Nonostante tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare, Maria ha sempre mantenuto una forza interiore straordinaria, un esempio di resilienza per tutti.
Oggi, la sua famiglia è felice di celebrare il suo centesimo compleanno, un giorno che segna non solo l’età, ma l’incredibile percorso di vita di una donna che ha dato tutto per gli altri.
Anche se passata, la festa di San Valentino è l'occasione perfetta per celebrare l'amore in tutte le sue forme, ma spesso dimentichiamo di dedicare un po' di attenzione al nostro cuore, non solo in senso metaforico ma anche fisico. Il cuore è il motore del nostro corpo, e mantenerlo in salute è fondamentale per una vita lunga e piena di energia.
Stili di vita adeguati, con abitudini sane a tavola e movimento regolare possono contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e facilitare la ripresa in chi si è ammalato. Dopotutto, prendersi cura del proprio benessere e di quello delle persone che amiamo è uno dei gesti d’amore più autentici. Età, sesso maschile e familiarità sono solo una parte di fattori (quella non modificabile) che possono influenzare l’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Spesso però, il cuore che fa le bizze è anche una responsabilità personale.
Il benessere del muscolo più importante del nostro corpo può essere preservato anche grazie all’alimentazione, ma non esiste una dieta ad hoc, esistono invece delle buone regole alimentari, da mettere in pratica con regolarità e costanza. In caso di sovrappeso o obesità, è fondamentale rivolgersi al medico o a un nutrizionista per impostare una dieta ipocalorica personalizzata.
Un'attenzione particolare va riservata al consumo di sale: limitarsi a 3-5 grammi al giorno e ridurre l’uso di sale aggiunto nelle pietanze. È essenziale anche considerare il sodio nascosto negli alimenti industriali: pane e prodotti da forno sono fonti significative di sale. Allo stesso modo, è meglio evitare insaccati e carni lavorate, alimenti conservati sotto sale o sott’olio, cibi precotti, prodotti preconfezionati e salse come la maionese.
Per quanto riguarda le bevande, è consigliabile abolire o ridurre al minimo quelle zuccherate, gli alcolici e i superalcolici. In cucina, invece, è preferibile scegliere condimenti semplici, come sughi di pomodoro o alle verdure. Le modalità di cottura giocano un ruolo importante: privilegiare cotture al vapore, ai ferri o al cartoccio per carni e pesci, e al forno, al vapore o lesso per le verdure; le fritture e le grigliate andrebbero evitate.
Infine, per chi segue una terapia con anticoagulanti, è opportuno fare attenzione agli alimenti ricchi di vitamina K – come broccoli, cavoli, spinaci, verza, soia e tè verde – poiché questa vitamina può interferire con i farmaci. In ogni caso, prima di escludere o ridurre determinati alimenti, è indispensabile consultare il medico curante per evitare squilibri nutrizionali.
Cosa preferire, invece? È importante privilegiare le carni bianche, come pollo, tacchino e coniglio, e aumentare il consumo di pesce a 3-4 volte alla settimana, dando la priorità al pesce azzurro ricco di acidi grassi Omega-3. Per quanto riguarda i grassi, meglio scegliere quelli di origine vegetale, come l’olio extravergine di oliva. Non bisogna poi dimenticare di consumare ogni giorno le famose 5 porzioni di frutta e verdura, variando i colori per garantire un apporto completo di vitamine e antiossidanti. Accanto alle regole di buona alimentazione, non vanno trascurate l’attività fisica regolare e l’astensione dal fumo. Ogni piccola scelta quotidiana può fare una grande differenza per il nostro benessere a lungo termine.
Un gruppo di associazioni e cittadini della città, uniti sotto il nome di “Civitanova per la pace”, hanno lanciato un appello al presidente del Consiglio Comunale, al sindaco e al segretario comunale, chiedendo il ripristino di uno striscione che recita “No alle guerre”, esposto nei mesi scorsi a Palazzo Sforza.
L'iniziativa nasce come risposta alla crescente preoccupazione per l'andamento dei conflitti internazionali, il riarmo e la mancanza di soluzioni diplomatich efficaci per fermare le guerre. L'obiettivo della rete è promuovere una cultura di pace attraverso il dialogo, la sensibilizzazione e iniziative concrete in città.
La prima azione di “Civitanova per la pace” si è svolta il 21 dicembre, alla vigilia del Natale, con un presidio in piazza XX Settembre. Un momento simbolico per ribadire, come previsto dalla nostra Costituzione all'art. 11, che l'Italia ripudia la guerra. Il gruppo non ha nascosto il proprio disappunto per il crescente numero di conflitti e la crescente corsa al riarmo, richiamando l’urgenza di soluzioni pacifiche.
Il Consiglio Comunale di Civitanova Marche, già nel maggio dello scorso anno, ha votato un ordine del giorno che esprimeva la volontà di promuovere una cultura di pace, con l'adozione di una serie di iniziative. Tra queste, la decisione di esporre uno striscione con il messaggio “No alle guerre” al balcone del palazzo comunale. Tuttavia, lo striscione è stato recentemente rimosso, suscitando sorpresa e preoccupazione tra i membri della rete cittadina.
“Il bisogno di ribadire ‘No alle guerre’ è più che mai attuale”, dichiarano i rappresentanti di Civitanova per la pace. “La nostra richiesta è che venga rispettato l’ordine del giorno votato dal Consiglio Comunale, e che lo striscione venga ripristinato. Inoltre, chiediamo alla Giunta e al Consiglio di definire e organizzare ulteriori iniziative per promuovere la cultura della pace e della convivenza pacifica nella nostra città”.
L'appello è sostenuto da numerose realtà locali, tra cui Anpi, Associazione Donne di Mondo, Cgil, Emergency, Gruppi Scout, Gas Gaia Aps, Mondo Solidale, Saturday for Palestine e Sted. Queste associazioni chiedono a gran voce un impegno concreto da parte delle istituzioni per un futuro di pace, solidarietà e cooperazione internazionale.
La Conferenza dei servizi ha approvato l’intervento di riparazione danni e miglioramento sismico della chiesa di San Francesco a Matelica. La chiesa sorge sull’omonima piazza, nell’estremità nord-est nella città di Matelica. Fa parte di un più ampio complesso architettonico costituito dall’antico convento francescano, in adiacenza alla chiesa sul lato nord, e dal nuovo convento, anch’esso adiacente alla chiesa nel lato sud.
Si può ipotizzare che l’edificio originario fosse, nel rispetto delle regole francescane, un edificio ad aula unica senza cappelle laterali, mentre il convento in adiacenza un agglomerate di case edificate attorno al chiostro. Il campanile è del 1519, con cupola settecentesca. L’intervento prevede la riparazione dei danni, la riduzione delle vulnerabilità ed il miglioramento sismico della chiesa con l’esecuzione di “scuci-cuci” per la riparazione delle lesioni più gravi nelle murature portanti e sulle angolate per il ripristino degli ammorsamenti murari, realizzazione di intonaco fibro-rinforzato nelle pareti in forati del secondo livello del nartece, con l’obiettivo di renderle degli efficaci vincoli antiribaltamento per la facciata,
Riparazione delle lesioni all’intradosso degli archi e delle volte in muratura mediante inserimento di cunei in legno pressati nella muratura, consolidamento delle volte in camorcanna; inserimento di catene in facciata nascoste nella muratura e saldate al cordolo metallico esistente Realizzazione di cordolo perimetrale e controventi metallici nascosti nella copertura della facciata e il rifacimento integrale delle pavimentazioni della chiesa e del sagrato. Il costo totale dell’intervento è di 2.425.517,19 euro.
“Si tratta di un intervento di grande importanza. Ritengo fondamentale non lasciare indietro nessuno. Salvaguardiamo un luogo importante per la comunità come lo è una chiesa- spiega il commissario straordinario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli – Ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli, la Provincia Picena di San Giacomo della Marca dei Frati Minori, l’Ufficio ricostruzione e il sindaco Denis Cingolani per la fattiva e proficua collaborazione. Le nostre chiese sono un patrimonio turistico, architettonico e spirituale da tutelare ogni giorno”.
Dopo un lungo periodo di assenza di precipitazioni nevose, le montagne delle Marche sono tornate a vestirsi di bianco. A Frontignano, nel comune di Ussita, nel cuore del Maceratese, le nevicate stanno continuando da oltre 24 ore, con accumuli significativi soprattutto alla partenza della seggiovia Saliere e all’arrivo del Belvedere. Un ritorno tanto atteso da residenti e turisti, che finalmente possono godere della magia dell'inverno. Stessa cosa a Bolognola, dove la coltre bianca ha ammantato il territorio.
Gli impianti sciistici, che avevano visto una stagione poco favorevole fino ad ora, hanno annunciato l'apertura della pista del campo scuola di Frontignano per domenica 16 febbraio, insieme a quella destinata agli slittini, I gestori degli impianti, tramite i loro canali social, hanno confermato con entusiasmo la riapertura, invitando tutti gli appassionati a godere delle fresche piste imbiancate. Anche a Bolognola impianti sciistici aperti per la giornata di domenica.
L'apertura di altre piste sarà decisa in giornata, in base alle condizioni meteorologiche, che per il weekend si preannunciano buone: dopo la neve, infatti, il cielo tornerà sereno e le temperature si stabilizzeranno intorno ai 7 gradi.
La nevicata di queste ore segna un ritorno tanto sperato dopo quasi due mesi di assenza di precipitazioni significative nell’Appennino umbro-marchigiano. Le abbondanti nevicate di Natale erano state l'ultimo vero imbiancamento della stagione, con il timore che l'inverno potesse finire prematuramente. Ma ora, con questa nuova ondata di neve, le speranze per una stagione invernale che prosegue si sono riaccese.
I turisti e gli sportivi stanno già affollando le località sciistiche, pronti a sfruttare le prime discese. Con la neve che finalmente è tornata a cadere, i Sibillini si preparano a un weekend all'insegna degli sport invernali, del divertimento e del ritorno alla magia delle montagne marchigiane.
Si è svolta nei giorni scorsi a Camerino la donazione dei medicinali raccolti durante la Giornata di Raccolta del farmaco, un’iniziativa che ha permesso di fornire alla casa di riposo “Casa Amica”, una dotazione che sarà utilizzata a beneficio degli ospiti della struttura. La consegna dei farmaci è stata effettuata dall’assessore ai Servizi sociali, Antonella Nalli, e dal professore di farmacologia di Unicam, Carlo Polidori, insieme ai volontari dell’Avulss che hanno contribuito alla raccolta dei medicinali.
“Si ringrazia l’Avulss per la partecipazione e il contributo all’iniziativa e le farmacie cittadine che hanno aderito, ovvero la Farmacia Comunale e la Farmacia Cottini – dice il presidente della Fondazione Casa Amica, Angelo Montaruli – . Un ringraziamento all’Amministrazione comunale, al professor Polidori, e in particolare ai cittadini che hanno donato i farmaci che ora saranno utilizzati dagli ospiti della casa di riposo”.
Manola Gironacci, co-titolare della Gioielleria Ibis di Civitanova Marche, racconta la storia di un’azienda che, pur essendo nata nel 1979, ha da subito avuto una visione lungimirante. "Siamo nati come importatori di preziosi dal mondo, portando in Italia perle, pietre dure e artigianato internazionale", afferma. Questo primo passo verso il mondo del lusso ha segnato il destino della Gioielleria Ibis, che da allora ha evoluto la sua attività, trasformandosi in un punto di riferimento per chi cerca gioielli esclusivi.
La chiave del loro successo è stata una continua innovazione, pur restando fedeli alla tradizione del bello e del raffinato. Un elemento che ha segnato la crescita della gioielleria è stata la collaborazione con marchi storici, tra cui Chopard, Audemars Piguet e Zenith, che hanno arricchito l'offerta sia in gioielleria che in orologeria di lusso.
Ma non è solo la qualità internazionale a fare la differenza: "Puntiamo anche su marchi italiani come Damiani, che ha una tradizione unica nel disegno e nella produzione in Italia. Damiani ha scelto Ibis come concessionario nelle Marche e noi ci crediamo profondamente", racconta Manola Gironacci.
Oggi, la Gioielleria Ibis non è solo un luogo dove trovare pezzi pregiati, ma un ambiente che sa interpretare il gusto e le sfumature della donna moderna. Le collezioni di Damiani, come la D-Icon, la linea Mimosa e la Margherita, sono la testimonianza di un’arte che sa raccontare l’eleganza e la bellezza in tutte le sue forme. "La D-Icon, in particolare, è pensata per una donna che non cerca un gioiello principesco, ma un gioiello raffinato, che può essere indossato anche nella vita quotidiana. È un pezzo che trasmette discrezione, ma anche forza" conclude.
In un mercato in continua evoluzione, Ibis è una realtà che continua a evolversi, mantenendo la stessa passione e attenzione al dettaglio che hanno fatto la sua fortuna.
"Ciò che è importante, soprattutto per i giovani, è l’educazione all’approccio con l’intelligenza artificiale". Queste le parole del rettore dell’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, Bruno Botta, che oggi ha aperto il convegno “L’intelligenza artificiale come leva di sviluppo”, organizzato in collaborazione con il Polo didattico delle Marche e l’amministrazione comunale al Teatro Rossini di Civitanova.
“L’IA – ha continuato il Rettore rivolgendosi a una platea di studenti e imprenditori – rappresenta una leva straordinaria per lo sviluppo, ma il suo pieno potenziale si realizza solo attraverso un equilibrio tra innovazione tecnologica, formazione mirata e nuove opportunità imprenditoriali. Può aiutarci laddove necessario, ma non dobbiamo mai pensare che debba sostituire ciò che possiamo fare noi. Le scuole e le università hanno un ruolo fondamentale in questo: devono guidare gli studenti in un percorso di miglioramento continuo, dove lo studio e la sperimentazione sono essenziali”.
A portare il suo saluto ai partecipanti, esprimendo soddisfazione per l'importanza dell'evento, il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica: “La collaborazione tra l’Università e il Comune è fondamentale per affrontare le sfide della transizione digitale, e Civitanova si sta preparando a questo cambiamento. Siamo pronti a lavorare insieme per offrire occasioni di crescita professionale a chi, come i giovani presenti oggi, ha voglia di investire nel proprio futuro, sfruttando le potenzialità dell’innovazione e della digitalizzazione. Ringrazio il Rettore Botta, il referente del Polo didattico delle Marche Vincenzo Salzano, gli studenti e tutti coloro che hanno voluto condividere con noi questa occasione di confronto e di crescita ”.
Molti i temi trattati durante il convegno dai vari relatori: dalla Transizione 5.0 e Sostenibilità alla Finanza Agevolata, dalle Università e Imprese come alleate nello sviluppo alla Strategia per la rivoluzione digitale fino alla formazione e l’impatto che l’ Intelligenza Artificiale ha sui lavoratori.
Un consiglio su come affrontare questo processo di transizione digitale è arrivato da Mauro Giustozzi, direttore Generale dell’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza. "Siamo un'università digitale che sta affrontando con entusiasmo la sfida dell'intelligenza artificiale – ha detto -. Nostro compito è quello di accompagnare questi cambiamenti, creando un sistema di formazione continua che offra un servizio di eccellenza e qualità. Il mio consiglio è di mantenere sempre un approccio critico e di non pensare mai che l'intelligenza artificiale sia la soluzione a tutti i problemi. La strada giusta per il futuro è il mix virtuoso di innovazione tecnologica, ripensamento dei processi e formazione continua”.
Sono stati completati i lavori di risanamento strutturale del ponte lungo la strada provinciale 7 a Caldarola. Gli interventi, per un importo complessivo di quasi 500mila euro, sono stati appaltati dalla Provincia alla Lemoter srl, mentre tutta la progettazione è stata effettuata internamente dagli ingegneri dell’Ufficio Tecnico provinciale.
“La conclusione di questo cantiere è un altro tassello che la Provincia sta mettendo nel quadro complessivo relativo all’ammodernamento e alla messa in sicurezza della viabilità del nostro territorio – commenta il presidente Sandro Parcaroli –. Ringrazio tutti gli ingegneri dell’Ufficio tecnico che hanno lavorato al progetto e che, nonostante le esigue risorse finanziarie con cui l’Ente deve quotidianamente fare i conti, stanno eseguendo una programmazione capillare su tutto il territorio”.
Il ponte, che costituisce il collegamento tra i centri abitati di Belforte del Chienti e Caldarola, è stato interessato da una serie di interventi di risanamento dell’intera struttura muraria, con la stuccatura e stilatura dei giunti di malta, oltre alla risarcitura delle lesioni con il rinforzo con reti in materiale composito poste all'interno dei giunti tra i mattoni e le pietre, in modo da non alterare la faccia vista del manufatto. Con l’occasione è stata anche allargata la sede stradale, sono state installate nuove barriere di sicurezza e rifatte le condotte di scarico delle acque.
“Con il completamento di questo intervento la Provincia, oltre a investire concretamente nelle zone ferite dal sisma, conferma come la sicurezza sulle strade sia una priorità del nostro mandato – aggiunge il vicepresidente Luca Buldorini che, questa mattina, ha effettuato un sopralluogo sul ponte insieme al sindaco di Caldarola, Giuseppe Fabbroni, al consigliere comunale Sergio Grasselli e al consigliere provinciale Giorgio Pollastrelli –. Continueremo con lo stesso impegno e la stessa determinazione fino all’ultimo giorno della nostra amministrazione e, per questo, ringrazio i dipendenti degli uffici provinciali per la precisione e l’attenzione che mettono nel lavoro svolto quotidianamente. La nostra priorità è quella di poter lasciare infrastrutture moderne e sicure”.
“Si è concluso un intervento molto importante che migliora la viabilità intercomunale del nostro paese – precisa il sindaco Fabbroni –. Sono lavori che aspettavamo da tempo e siamo grati alla Provincia per aver prestato attenzione al nostro territorio: il ponte rinnovato rientra nel percorso di rinascita post-sisma di queste zone. Gli interventi effettuati sul ponte risolvono, inoltre, un importante problema di sicurezza che ha sempre riguardato quel tratto di strada, prima difficilmente percorribile dai mezzi pesanti”.
Dopo alcune segnalazioni relative alla musica e agli schiamazzi notturni, il Cave Club di Macerata ha deciso di prendersi una pausa per rinnovare i suoi spazi e migliorare la convivenza con il vicinato.
I titolari del locale di Vicolo Tornabuoni, Raffaele Trimarco e Leonardo Evangelisti, hanno annunciato la sospensione temporanea delle attività per effettuare un restyling che possa rendere il locale ancora più accogliente e funzionale. L’obiettivo del restyling non è solo quello di rispondere alle criticità sollevate, ma anche di migliorare l’esperienza degli stessi clienti.
"Abbiamo riscontrato grande collaborazione da parte della maggior parte dei vicini, tranne qualche eccezione. Per noi, è fondamentale garantire una convivenza serena tra chi vuole divertirsi e chi ha bisogno di riposare", spiegano i gestori. "Il Cave Club - si legge nel comunicato - fin dalla sua apertura, si è posto come punto di riferimento per la vita notturna e culturale di Macerata, offrendo un luogo di aggregazione per giovani e adulti".
Oltre agli interventi, il locale sta lavorando a un nuovo calendario artistico, che porterà eventi innovativi e coinvolgenti. "Stiamo preparando tante novità, con iniziative che possano coinvolgere un pubblico ancora più ampio", anticipano Trimarco ed Evangelisti. Nel frattempo, i gestori ringraziano chi ha sempre sostenuto il Cave Club, sia sui social che partecipando agli eventi organizzati finora: "Il nostro locale è nato per dare a tutti la possibilità di divertirsi insieme, nel rispetto reciproco. Ci prendiamo una pausa per tornare con un Cave Club rinnovato e ancora più attento alle esigenze di tutti".
Grande interesse alla BIT di Milano per il panel “Il nuovo collegamento ferroviario turistico Monaco di Baviera – Ancona” dove è stato presentato il treno Railjet tra Monaco di Baviera e la costa marchigiana, che sarà operativo dal 17 aprile al 5 ottobre. Presente l’assessore ai Trasporti della Regione Marche, Goffredo Brandoni, che ha sottolineato l’importanza di questa novità per il territorio: “Il prolungamento del collegamento ferroviario rappresenta – ha detto - una straordinaria occasione per aumentare la visibilità delle Marche in Europa. È un passo concreto verso l’integrazione della nostra regione nelle principali reti di mobilità europea, con importanti ricadute economiche, culturali e sociali”.
Il servizio amplia infatti le opportunità di viaggio per i turisti tedeschi e austriaci, migliorando la connettività del territorio marchigiano con il cuore dell’Europa. Grazie alla collaborazione tra la Regione Marche, Deutsche Bahn (DB) e Österreichische Bundesbahnen (ÖBB), il collegamento Monaco-Rimini sarà prolungato fino ad Ancona, toccando le città di Riccione, Cattolica, con fermate anche a Pesaro e Senigallia. Il Railjet 83 partirà da Monaco alle 9.34, arrivando ad Ancona alle 19.10, mentre il Railjet 82 partirà da Ancona alle 11.30 per raggiungere Monaco alle 20.26.
Il Railjet offre un’esperienza di viaggio moderna e confortevole, con 430 posti in classe economica, 86 in prima classe, 16 in business, e 3 per disabili facilmente accessibili grazie agli ingressi a pianale ribassato. A bordo sono disponibili Wi-Fi gratuito, giornali digitali, un ristorante con tavoli e sgabelli da bar, nuove aree snack con distributori automatici, oltre a spazi dedicati per biciclette, sci e snowboard.
“Il tempo necessario a realizzare questo progetto, a cui tengo particolarmente, è stato dettato dalla necessità di risolvere il problema logistico della ricarica del treno,” ha detto Brandoni. “I viaggi saranno giornalieri e, oltre ad estendere il servizio alla nostra regione, abbiamo accolto con piacere l’idea che i collegamenti ferroviari saranno operativi per un periodo più lungo rispetto al passato, dal 17 aprile al 5 ottobre, e non solo durante l'estate. I prezzi dei biglietti saranno accessibili, a partire da meno di 50 euro, e la durata del viaggio sarà inferiore alle 10 ore.
Il treno sarà integrato con un sistema di servizi di trasporto locale, il cosiddetto Link,” ha aggiunto in conclusione l’assessore. “Chi scenderà a Pesaro troverà un collegamento su gomma per Urbino, chi scenderà a Senigallia avrà un collegamento con gli alberghi. Ci sono poi Link tra Porto San Giorgio e Fermo, da Varano di Ancona all’Università Politecnica delle Marche e da Ancona Torrette all'ospedale. Il prossimo progetto prevede un collegamento per chi scenderà ad Ancona per raggiungere la riviera del Conero.
Una nuova vita per il manto sintetico del campo sportivo di Caldarola che, arrivato alla conclusione del proprio ciclo, non risulta più omologabile da parte della Federazione nazionale gioco calcio.
La giunta, guidata dal sindaco Giuseppe Fabbroni, sin dall’inizio del suo insediamento, ha dunque lavorato per reperire i fondi necessari alla sostituzione del manto: per l’intervento servono infatti 450mila euro.
La volontà di intervenire e di caricarsi di una spesa importante per i lavori da parte del Comune, ente proprietario della struttura dove si allenano e giocano gli atleti della Asd Caldarola Gnc, arriva dalla consapevolezza del valore sociale e comunitario dello sport per l’intero paese.
«Una cifra considerevole per le casse di un ente piccolo come quello del Comune dell’entroterra, ma valutata l’importanza sociale dell’impianto sportivo - ha più volte ribadito il primo cittadino - per una comunità che a seguito del sisma ha perso gran parte degli spazi dove ritrovarsi, ci siamo dati da fare per trovare una soluzione e finalmente siamo arrivati all’approvazione dello studio di fattibilità tecnico-economica».
Entrando nel dettaglio, la cifra per la manutenzione straordinaria del campo trova copertura per 100mila euro con un finanziamento regionale; 160mila euro mediante un mutuo da contrarre con il Credito Sportivo; e 190mila euro con fondi di bilancio comunale derivanti da avanzo dell’amministrazione del rendiconto dell’anno 2024, utilizzabile dopo l’approvazione del suddetto rendiconto. Dopo il via libera all’atto, la giunta ha così dato mandato di aggiornare il piano triennale delle opere pubbliche e si potrà procedere con le gare di appalto.
«La società di calcio - spiega il consigliere delegato allo Sport, Sergio Grasselli - conta oltre 150 iscritti e porta a Caldarola tanti giovani, anche dei Comuni vicini. Investire nella struttura sportiva significa investire sui giovani e non disperdere le energie del settore giovanile. Così come ci stanno a cuore la palestra e la squadra di volley, altro importante collante e vanto per Caldarola».