"Via delle Tre Case, nella zona più a Nord del territorio comunale di Civitanova Marche, sembra ormai da qualche tempo più simile ad un percorso ad ostacoli piuttosto che ad una normale via cittadina". E' quanto lamentano le famiglie residenti, alcune delle quali con bambini piccoli che sono costrette a vivere una situazione di vero disagio a causa del mancato rispetto, da parte di un privato cittadino, delle norme che impongono la cura degli spazi verdi, per garantire la dovuta igiene.
Tale via è costeggiata da una fitta vegetazione di arbusti che non vengono adeguatamente curati da qualche anno. E' facile immaginare quali siano i risultati: presenza di fastidiosi insetti e strada in parte invasa da rami.
Ad aggravare tale condizione vi è poi un fossato, attraversato da acqua, che è diventato il vero habitat naturale per ratti, zanzare e insetti di ogni genere. Ciò che più preoccupa però i residenti è il completo disinteresse da parte delle Autorità competenti che, pur essendo stati contattati direttamente in diverse occasioni, non hanno posto fine al degrado.
Il rilancio del territorio passa anche attraverso il potenziamento dell'offerta turistica invernale della montagna Maceratese. La politica, al di là dei colori, ne é convinta da sempre e ora, dopo il sisma, é importante fare qualcosa e farlo in fretta. Ci sono riusciti a Bolognola, dove é stata annunciata oggi la realizzazione di un moderno impianto di produzione di neve artificiale in vista della prossima stagione.
"L'iter autorizzativo - spiegano sulla pagina Facebook bolognolasky - è orami quasi concluso e una tra le novità più importanti per la prossima stagione riguarda l'installazione di un moderno impianto per l'innevamento programmato. Grazie al contributo regionale che copre la fornitura dei materiali e ad un nuovo investimento da parte della società Funivie Bolognolaski per la realizzazione e posa in opera dell'impianto, dalla prossima stagione potremmo garantire la sciabilità della pista n.°1 e Campo Scuola.I lavori prevedono la realizzazione di una stazione di pompaggio, l'installazione di 9 pozzetti per l'allaccio dei cannoni che copriranno parte della pista n.°3 (intermedia), che spesso funge da collegamento per lo skilift di Castelmanardo e naturalmente tutta la pista n.°1 e Campo scuola serviti dagli impianti Scoiattolo e Pintura 1.A produrre neve saranno 4 generatori mobili a ventola Sufag di ultima generazione in grado di entrare in funzione già a partire da -1,5 gradi di temperatura umida ed un asta ad alta pressione che posizioneremo in maniera fissa nella parte finale della pista n.1 .I lavori inizieranno dai primi di settembre e prevediamo di terminare il tutto entro metà ottobre così di poter sfruttare gia i primi freddi di novembre per iniziare a creare i cumuli di neve artificiale in vista dell'apertura di stagione prevista per venerdì 7 dicembre.L'elemento critico sarà la bassa disponibilità di acqua che tuttavia quest'anno vista la stagione abbastanza piovosa dovrebbe essere maggiore rispetto lo scorso anno; tuttavia cercheremo di razionalizzare lo stoccaggio disponibile al meglio e sfruttare ogni finestra di freddo per produrre quanta più neve possibile".
Trovata in mattinata, sulla spiaggia di Fontespina, all'altezza delle "tre case", la carcassa di una caretta caretta di dimensioni medio-grandi, di oltre un metro di lunghezza.
L'uomo che l'ha scorta, ha prontamente chiamato le autorità competenti, in modo da attivare la procedura di intervento da parte dei Servizi Veterinari, in collaborazione con il personale della Capitaneria.
Nei giorni scorsi sono stati diversi i ritrovamenti di questo tipo, con casi segnalati a Porto Recanati e anche nella stessa Civitanova, con una tartaruga della medesima specie trovata solo lunedì scorso nella spiaggia del lungomare sud.
Sabato 14 luglio i ragazzi della Risorse Active Tour sono andati alla scoperta della meraviglia delle Piane di Castelluccio in mountain bike.
Hanno percorso antichi sentieri di montagna e gli intinerari meno battuti ma non per questo meno affascinanti fino ad arrivare al paese di Castelluccio dove i fiori sono riusciti a coprire anche le macerie.
Si spera possa essere un segno di buon auspicio e di rinascita per un territorio così tanto ferito dal sisma.
Di seguito, alcune foto della passeggiata.
Sono passati 26 anni da quel 19 luglio del 1992 in cui Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta furono barbaramente uccisi nell'attentato di Via D'Amelio ma per Fratelli d'Italia l'esempio di quel sacrificio va ricordato ogni anno e raccontato alle nuove generazioni.
“Quest'anno – spiega in una nota il Coordinamento cittadino del partito della Meloni – abbiamo deciso di proporre un atto concreto ma dall'alto valore simbolico come l'intitolazione di una via o piazza di Porto Recanati ad Emanuela Loi, Medaglia d'Oro al Valor Civile quale simbolo non solo della lotta alla mafia ma anche di abnegazione verso lo Stato ed i valori che per noi rappresenta”.
I rappresentati di Fratelli d'Italia hanno deciso di inoltrare una mozione con questa proposta a tutti i Capigruppo del Consiglio Comunale portorecanatese chiedendo ad ognuno di farla propria e portarla in discussione nell'Assise cittadina.
"Auspichiamo che questa nostra proposta possa essere accolta e fatta propria da tutto il Consiglio Comunale perchè la lotta alla mafia non ha – dichiara FdI - colori politici. Dopo Via Falcone e Borsellino, la cui intitolazione fu proposta proprio dalla capogruppo Elena Leonardi quando sedeva fra i banchi dell'amministrazione comunale, pensiamo, come Fratelli d'Italia, che la memoria vada coltivata anche attraverso atti dal grande valore simbolico. In una lettera indirizzata al Presidente dell'Anci e al Presidente delle Pari Opportunità della Regione Marche, la capogruppo al Consiglio Regionale Elena Leonardi, ricordando il protocollo siglato nel marzo scorso tra le due figure istituzionali, tramite il quale si definisce un'intesa a tutela della parità tra uomini e donne, attuabile anche nella definizione della toponomastica al femminile dei comuni marchigiani, propone a coloro che hanno sottoscritto questo protocollo, di iniziare questo percorso proprio dalla figura di Emanuela Loi".
"Auspichiamo pertanto – conclude la nota di FdI - che le nuove generazioni che leggeranno il nome di Emanuela Loi possano conoscerne la storia ed ammirarne l'esempio perchè, come diceva Giovanni Falcone: ‘Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini' ".
Questa mattina l’Amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Ciarapica, dall’assessore Gabellieri e l’assessore Carassai, ha accolto nella sala dell’Amicizia la delegazione croata di Sebenico, città gemellata con il comune di Civitanova Marche dal 2002.I rappresentati della città Croata sono il sindaco Željko Burić, il vicesindaco Paško Rakić, il capogabinetto dell’ufficio sindaco Ante Galić, il capoufficio per l’amministrazione urbana Tihomir Paškov, assessore allo sport e cultura Mirjana Žurić, direttore per il turismo Dino Karađole e il direttore della camera di commercio Ivo Soža.
All’incontro erano presenti anche Ivica Kostelić, ex campione di sci e ora regatista, Cristiana Mazzaferro presidente del Club Vela e Giuseppe Micucci dell’Assonautica provinciale.“È bello accogliere la delegazione di Sebenico che ci onora della sua presenza e di quella di illustri esponenti della città. Civitanova e Sebenico, unite dall’amore sono vicine tra loro anche per altro e hanno in grande considerazione il rapporto di amicizia, rafforzato dal gemellaggio e dalla regata arrivata alla 18° edizione - ha dichiarato Ciarapica. Questo è anche un momento che può far comprendere all’una e all’altra città cosa si fa dall’altra parte per migliorare il territorio. Da questo scambio si rafforza sempre più una crescita culturale, turistica e commerciale. Civitanova crede molto nelle opportunità di questo territorio e ne valorizza i legami, anche attraverso la nuova tratta del traghetto Zenit verso la Croazia”.Alla fine dell’incontro ci si è lasciati con una promessa: realizzare una tratta Sebenico-Civitanova che favorisca cultura, commercio e turismo per entrambe le città. La regata partirà domani e l’arrivo è previsto per il 22 luglio.
C'è un indagato per l'incendio che ha devastato il 6 luglio la Orim, l'azienda di trattamento di rifiuti speciali a Piediripa di Macerata. Si tratta di un dipendente impegnato nel reparto solventi dove si è scatenato il rogo. Il reato ipotizzato è di incendio colposo. Già interrogato, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Secondo l'accusa, l'incendio sarebbe stato provocato da una negligenza nel rispetto della prassi seguita nel reparto. I consulenti nominati dalla Procura della Repubblica di Macerata per individuare le cause del rogo hanno completato gli accertamenti preliminari in base ai quali formuleranno poi la relazione finale. Hanno già riferito i primi risultati al procuratore capo Giovanni Giorgio, che ieri ha effettuato un sopralluogo nell'azienda per rendersi conto, di persona, della situazione venutasi a creare a seguito del rogo. (Ansa)
Da Antonio Pagnanelli, presidente Italia Nostra Macerata, riceviamo
Quando accadono eventi nefasti, come questo incendio alla ORIM, fanno sempre molta presa le parole di protesta. Ce ne rendiamo conto e per questo ribadiamo la nostra intenzione di contribuire alla costruzione di risposte nuove e adeguate a partire da quelli che per noi sono degli errori: non cerchiamo pertanto dei colpevoli da condannare per ipotetici sbagli (siamo una semplice ONLUS ambientalista, non un tribunale) ma proviamo a proporre idee e posizioni perché non succedano disastri analoghi a questo.Lo dicevamo anche nello scorso intervento: il tema è complicato e non può essere sviscerato tramite le poche righe di un comunicato. Proviamo ad evocarlo nel modo più chiaro possibile.
Il ciclo dei rifiuti è uno dei diversi capitoli contenuti nel tema più generale della gestione del territorio. In esso si sovrappongono, a volte contraddicendosi, almeno tre normative: quella paesaggistica, quella urbanistica e quella ambientale. Alle normative corrispondono molteplici enti nazionali e locali con i relativi uffici che, applicando quelle normative, pianificano, valutano e autorizzano tutte le trasformazioni del territorio che vanno ad incidere materialmente sulla vita di ogni suo abitante. Molto spesso senza un coordinamento reale delle strategie messe in campo.
Sullo sfondo, la recente riforma Del Rio sulla riorganizzazione degli enti locali, riforma in cui le regioni son chiamate a giocare un ruolo fondamentale, soprattutto in tema di riordino delle provincie. La loro attività principale è proprio quella del coordinamento e del controllo sulla pianificazione del territorio ma ad esse si stanno via via diminuendo risorse, personale e funzioni da svolgere. Affinché le difficoltà legate alla partenza (quella imposta agli enti locali dalla riforma Del Rio) non si trasformino in un’impasse perenne c’è bisogno di una politica forte, che abbia bene in mente un disegno complessivo che sappia far fronte a quella complessità che abbiamo provato ad evocare nel paragrafo precedente. Quella regionale, sia per ampiezza che per capacità e competenze, appare la scala opportuna a cui tratteggiare quel disegno, verificandolo su ogni particolarità locale e raccordandolo con le altre istanze provenienti dal resto del territorio nazionale.
Da qui il nostro appello alla regione e alla sua politica.Purtroppo quel disegno non c’è. O, perlomeno, ci sfugge. E le argomentazioni dell’assessore all’ambiente espresse nel recente comunicato, a metà tra il burocratico ed il retorico, non ci danno spunti sufficientemente forti per cambiare idea. La questione delle richieste di autorizzazioni per nuove cave in provincia di Macerata a cui da sempre ci opponiamo è in tal senso palese. Abbiamo una provincia che fa il pesce in barile, i comuni costretti a rilasciare le autorizzazioni sulla base di un piano cave provinciale mai approvato dalla regione, e la regione che, di fatto, non interviene, trincerandosi dietro a dichiarazioni di contrarietà ma senza compiere quegli atti che riescano ad incidere realmente, bloccandoli, in quei processi autorizzativi.
La riduzione dei materiali estratti a cui si accenna, purtroppo, non è frutto di una determinata politica regionale. La crisi del mattone ci appare più determinante, con la richiesta delle nuove cave che sembra legata essenzialmente a dinamiche di tipo finanziario (con la cava autorizzata, anche se non lavora, ci si va a chiedere i prestiti in banca…). In questo quadro ci vorrebbe invece una regione forte, decisa e coraggiosa. La regione Toscana, per non andare troppo lontano, nel 2014 approvò una importante legge sulla gestione del territorio tra i cui molti meriti (seppur indeboliti da aggiornamenti recenti) vi è quello dell’avere introdotto la distinzione tra territorio urbanizzato e non. All’interno del primo, sono consentite le trasformazioni che comportano impegno di suolo non edificato a fini insediativi o infrastrutturali; all’esterno non possono essere previsti insediamenti residenziali e ogni nuovo consumo di suolo deve essere approvato da una Conferenza di copianificazione cui partecipano la Regione e gli enti locali interessati.
In quello stesso anno, il Forum Paesaggio Marche, di cui Italia Nostra è membro attivo, presentò in regione una proposta di legge di iniziativa popolare sullo stesso tema per cui si raccolsero poco meno di 9000 firme (novemila firme!). Alla sua base ci sono gli stessi principi che hanno fatto della Toscana la regione con la normativa più innovativa in ambito nazionale. Quella proposta di legge, imperniata sulla riduzione del consumo di suolo e che poteva fare della regione Marche un’avanguardia in campo urbanistico, è invece ferma sulla scrivania di qualche consigliere, in attesa di non si sa cosa, senza che su di essa sia avviata nessun tipo di discussione o di verifica. In conclusione, con i nostri interventi ci si chiede se, in futuro, riusciremo ad evitare disastri ambientali come l’incendio della ORIM. E si sottolinea la necessità di tracciare un percorso netto verso una direzione ben precisa in ambito di gestione del territorio. Le critiche mosse verso la politica ambientale della regione non vogliono essere polemiche contro questo o quel personaggio ma servono per descrivere un atteggiamento che riteniamo troppo morbido e passivo nei confronti di una questione così centrale come la gestione del territorio. Vorremmo sinceramente essere smentiti. Ma nei fatti. Non a parole.
A Macerata, nel 2018, un imprenditore artigiano medio paga il 61,7% di tasse (nel 2017 era il 61,5% mentre nel 2011 il 59,5%), potendo contare su un reddito di poco superiore ai 19 mila euro. Il 12 agosto festeggerà il Tax Free Day, giorno della liberazione dalle tasse, smettendo di lavorare per il fisco e iniziando a guadagnare per se stesso e la sua impresa. A conti fatti, vuol dire che lo stesso imprenditore nel 2018 lavora 225 giorni per pagare i tributi, mentre sono solo 140 i giorni lavorativi da cui può trarre un guadagno da destinare, ad esempio, ai consumi familiari (stima riferita ad un’impresa individuale, con un impiegato e quattro operai, un laboratorio di 350 metri quadrati e un negozio di 175, 431 mila euro di fatturato e 50 mila euro di utili).
Sono gli esiti dello studio dell’Osservatorio sulla Tassazione delle Pmi, condotto per il quinto anno da CNA Nazionale su 137 comuni italiani, compresi tutti i capoluoghi di provincia. Nella classifica stilata Macerata si posiziona all’82esimo posto (perdendo due posizioni sul 2017) su 137 comuni analizzati, dove al primo posto c’è Gorizia (già “liberata” dalle tasse il 14 luglio) con il 53,8% di tassazione e all’ultimo Reggio Calabria con il 73,4% (per la quale la liberazione scatterà non prima del 24 settembre).
Lo studio dell’Osservatorio nazionale “parla chiaro – dice il Presidente CNA Territoriale Giorgio Ligliani – la pressione fiscale media sulle pmi maceratesi cresce dello 0,2%. Negli ultimi anni il picco negativo è stato raggiunto nel 2014, quando l’imposizione era al 64,8% e il reddito annuo era poco più di 17.500 euro. A questo proposito segnaliamo che il reddito medio dell’imprenditore tipo a Macerata è sceso, dal 2011 ad oggi, di ben 1.100 euro. La pressione fiscale del capoluogo maceratese è superiore alla media nazionale, che è del 61,4% con un trend di crescita”. “Dall’analisi condotta – aggiunge Ligliani - emerge in maniera netta come l’applicazione di alcuni dei correttivi segnalati dalla CNA potrebbero invertire una tendenza pericolosa, che vede l’imprenditore lavorare sempre più per un’ingombrante socio pubblico invece che per i bisogni suoi e della propria attività”.
“La crescita della pressione fiscale sulle pmi non è ineluttabile – annuncia il Direttore Generale della CNA di Macerata Luciano Ramadori – infatti l’applicazione contemporanea di tre tra le misure suggerite da CNA determinerebbe un calo dell’imposizione fino al 53,5%. Per questo chiediamo l’aumento della franchigia Irap da 13 a 30 mila euro, l’adozione del regime Iri al 24% e, soprattutto, l’introduzione della totale deducibilità dell’Imu sui beni strumentali delle imprese, cioè capannoni, laboratori, negozi. A questo – prosegue – si devono aggiungere l’introduzione della Flat tax in modo progressivo e credibile, prevedendo la riduzione delle aliquote IRPEF a partire da quelle più basse del 23% e del 27% ed eliminando la discriminazione attuale operata dalle detrazioni da lavoro delle piccole imprese personali, oltre all’estensione del regime forfetario a tutte le imprese individuali e professionisti con ricavi inferiori a 100.000 euro”.CNA Macerata sostiene che, per riequilibrare un sistema fiscale insopportabile, sia necessario garantire maggiore equità nel prelievo tra i diversi redditi da lavoro e invertire sensibilmente la tendenza a trasferire sulle imprese gli oneri dei controlli, asfissianti per strutture leggere come quelle delle piccole imprese, oltre ad usare in modo intelligente la leva fiscale per aumentare domanda interna e investimenti.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma di Legambiente Marche.
“Non possiamo permettere che l’inesorabile e devastante avanzare del cemento cancelli per sempre il Parco della Portella a Cingoli, privando il balcone delle Marche della sua identità storica e morfologica. Non è necessario sacrificare un’area di raro interesse ambientale in nome di un illusorio sviluppo del centro storico. Si devono individuare altre aree dove poter costruire”. Questo il commento di Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche, riguardo la costruzione del nuovo polo scolastico a Cingoli che andrebbe a ricoprire un’area parco di circa 35 mila metri quadri con un mega investimento di oltre 24 milioni di euro. Oltre ad essere un luogo di rara bellezza, dove si è venuto a creare un ambiente particolare che ospita il Codazzurro, un rarissimo esemplare di uccello migratore che lo scorso anno ha richiamato ornitologi da tutta Italia, il sito indicato per la nuova costruzione è anche situato a ridosso delle mura storiche della città ed è sottoposto a vincolo di tutela integrale permanente dettato dal Piano paesistico ambientale regionale.“Il sacrificio di preziose aree verdi in nome del cemento può causare danni irreversibili – continua Pulcini – soprattutto considerando anche i rischi naturali a cui tutta la nostra regione è sottoposta. Per questo motivo invitiamo tutti gli Amministratori e i soggetti interessati ad aprire un confronto costruttivo sull’argomento, a partire dalla presentazione pubblica del progetto che ancora non conosciamo, alla valutazione di luoghi alternativi in cui realizzare il polo scolastico e all’individuazione di un progetto di valorizzazione degli spazi lasciati liberi dai vecchi istituti”. “È fondamentale, inoltre, lavorare con la comunità per individuare proposte di sviluppo locale in nome di un reale potenziamento di tutto il territorio cingolano e dei comuni limitrofi, senza distruggere un luogo di rara bellezza della città. È possibile creare sinergie in modo da dare nuovi impulsi al sistema turistico locale – conclude Pulcini – che possano valorizzare le bellezze culturali, artistiche, naturalistiche di quell’area, senza sacrificare ciò che c’è di bello e che rappresenta un valore aggiunto e su cui investire”.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del Presidente Gruppo Lega Nord Marche Sandro Zaffiri.
"Abbiamo assistito oggi in Aula all'ennesimo teatrino del PD regionale di spicciola propaganda politica, alla quale da anni ci ha ormai abituato".
Interviene così il capogruppo consiliare Lega Sandro Zaffiri "Strumentalizzando la visita del Ministro Salvini nella Marche, quest'oggi in Aula la maggioranza ha, con un atto di forza, inserito all'odg una mozione, trasformata poi in risoluzione, sulla sottoscrizione di un Protocollo d'intesa sull'Hotel House di Porto Recanati. La proposta avanzata dalla maggioranza è di fatto quella di realizzare un "gabbiotto" presidiato in maniera permamente dalle Forze dell'Ordine presso l'Hotel House. Un impegno che per la Regione si risolverebbe con la collocazione di un container mentre il Governo dovrebbe attivarsi per la realizzazione e la gestione operativa del richiesto presidio. Ci domandiamo come mai non sia stata avanzata questa richiesta già anni fa con il proprio partito al Governo?. L'assurdità di questo modo di governare è lampante. Ancora una volta sale all'evidenza – prosegue Zaffiri- la inconsistenza di questa maggioranza che non ha, ne capacità politica, ne di gestione ne di programmazione nel risolvere le problematiche del nostro territorio. La stessa istituzione di un presidio h24 non puo' essere frutto di un'azione immediata e improvvisata per la necessaria pianificazione di risorse interne ai presidi territoriali. Il Governo regionale gioca con la sicurezza dei nostri cittadini: propone loro bolle di sapone che tanto attirano l'attenzione ma che presto si sa, si risolvono nel nulla per loro stessa natura.
"Piuttosto che la realizzazione di un presidio che andrebbe solo a spostare l'annoso problema dello spaccio e dei delinquenti di qualche metro, - conclude Zaffiri - vi è la necessità di una revisione organica e radicale delle condizioni di vita in quell'area. Lo stesso Ministro Salvini oggi a Fermo, riguardo l'hotel house, ha mostrato il suo impegno nel portare alla cittadinanza a ai residenti per bene risposte concrete, dopo anni di "nulla".
I rappresentanti della Regione Marche, del Comune di Civitanova, delle Ferrovie dello Stato e della Quadrilatero si sono incontrati oggi nella sala Giunta della Provincia per fare il punto sulla realizzazione delle rotatorie e del sottopasso alla fine della superstrada 77.
Nella riunione è stata innanzitutto condivisa la necessità di accelerare i tempi della realizzazione dell'opera.
La Regione, rappresentata dall'arch. Nardo Goffi, ha fatto sapere che, nelle scorse settimane, è stata trasmessa dalla Quadrilatero e dal Comune di Civitanova la documentazione che dovrà essere sottoposta alla prima delle due Conferenze dei Servizi che con ogni probabilità avrà luogo nei primi di settembre.
La Regione Marche, la Provincia di Macerata ed il Comune di Civitanova e tutte le altre Amministrazioni coinvolte si sono trovati pienamente d'accordo nel sollecitare il Ministero dell'Ambiente per convocare quanto prima la Conferenza dei Servizi.
La documentazione già in possesso della Regione Marche è stata già esaminata e grazie ad un primo screening, d'intesa con il Ministero, sarà possibile evitare la VIA.
Dunque, tempi rapidi per porre fine ad una situazione che la superstrada Civitanova – Foligno, nonostante tutti i benefici che ha portato con se, ha reso la cittadina rivierasca “ostaggio” del traffico.
La quadrilatero ha riferito che il progetto è definitivo sia per quanto riguarda le rotatorie che il sottopasso anche se per quest'ultimo saranno necessarie delle integrazioni.
Proprio per questa ragione è stato deciso, come già anticipato, di procedere con una Conferenza dei Servizi definita “istruttoria” proprio per condividere ed approvare le aggiunte e le modifiche dovute per la progettazione definitiva del sottopasso.
Si è ribadito da parte di tutti che si tratta di un unico progetto anche se composito che dovrà essere appaltato in un'unica soluzione.
Si tratta di un'opera particolarmente complessa e, per questa ragione, tutti si sono trovati concordi nell'affermare che il progetto esecutivo dovrà essere supportato da un crono programma condiviso da tutte le parti con vincoli stringenti per l'impresa alla quale verrà affidato l'appalto dell'opera.
I lavori inizieranno con la realizzazione delle rotatorie e l'ammagliamento della viabilità sulle diverse vie della città perché queste consentiranno l'eliminazione del semaforo che, alla fine della superstrada, blocca inesorabilmente il traffico con code inaccettabili.
La Quadrilatero ha chiesto al Comune di trasmettere quanto prima la documentazione relativa ai sotto servizi che gravitano nell'area interessata dai lavori.
Ai margini della riunione l'Arch. Goffi ha confermato anche il finanziamento dei 40 milioni previsti per l'ammodernamento della linea ferroviaria Civitanova – Albacina.
“Quella di oggi - ha dichiarato Pettinari – è stata una giornata molto positiva per il nostro territorio; è stato affrontato con serietà e con spirito costruttivo da parte di tutti presenti ciò che riguarda l'opera. Sono stati chiariti tanti aspetti che interessano la definizione del progetto ponendo le basi per una rapida realizzazione delle opere.”
"L'incontro di oggi – ha affermato il Sindaco di Civitanova Ciarapica – è stato necessario per fare il punto della situazione e per questo ringrazio il Presidente Pettinari per averlo promosso; una riunione senz'altro produttiva dove è stata ribadita l'urgenza di velocizzare tutte le procedure amministrative affinché si arrivi quanto prima alla realizzazione delle rotatorie ed al riammagliamento di tutta la viabilità annessa perché non sono più tollerabili tutte quelle code che si formano sulla statale 77".
"Alla luce dei recenti fatti di cronaca - afferma Sandro Di Tuccio, per l'Ordine degli infermieri di Macerata - che hanno sconvolto la nostra provincia con eco anche a livello nazionale e che hanno visto come protagonista un infermiere, questo Ordine professionale si sente in dovere di esprimere la sua opinione".
"Ferma restando - continua Di Tuccio - l’assoluta fiducia nella magistratura e nelle istruzioni ed aspettando il loro operato, se confermate le accuse rivolte all’infermiere, se confermato che sia un iscritto al nostro albo degli infermieri, noi come Ordine professionale degli Infermieri di Macerata faremo quanto in nostro potere e dovere per la tutela della categoria professionale e dei cittadini fino a costituirci parte civile in un eventuale processo. La figura dell’infermiere è fortemente oltraggiata da questo atto se confermato. Questo perché i 440 mila infermieri italiani ogni giorno lavorano duramente per garantire a tutti la salute, la sicurezza e protezione che devono ricevere. Quindi bando a generalismi o allarmismi ...noi Infermieri non siamo questo e non facciamo certe cose".
''Tra le pieghe del dl terremoto sembra di vivere un quotidiano vuoto di speranze. Allora lo dicessero che i soldi si fanno con una guerra o con una calamità naturale. I terremotati sono immigrati nella loro terra e la guerra è il terremoto perché anche qui ci sono stati i morti, o suicidi o d'infarto''.
E' il duro commento di Federcontribuenti Marche con la segretaria regionale Maria Teresa Nori sul dl terremoto in discussione in Parlamento. ''Se ci fosse stata la volontà di ricostruire subito - sottolinea la nota di Federcontribuenti Marche - la soluzione c'era: in bioedilizia antisismica e dopo due anni la gente era nella loro case, le attività avevano ripreso, le comunità si erano ricompattate. Invece le aree per le Sae hanno fatto perdere quasi un anno e in alcuni paesi di montagna sono costate come una casa in centro di grandi citta' e ancora non sono state finite di consegnare''. '' Signori Deputati e Senatori - conclude con un appello Maria Teresa Nori - trovate il modo tutti insieme di licenziare questo provvedimento in modo collegiale perché in questi posti dove il sisma è passato perdere la luce porta diritti al buio''.
"Diciamo no a Salvini e alla sua politica razzista e bigottista perché è quello che sta facendo".
Nelle parole di Sara, 19 anni, diplomata al liceo artistico di Fermo il senso della manifestazione degli studenti che hanno atteso l'arrivo del ministro dell'Interno alla Prefettura di Fermo, con cartelli e soprattutto tanta determinazione.
"Nasciamo come un comitato antirazzista; fino ad oggi - ha aggiunto Sara, la più intraprendente del gruppetto - non ci siamo mai esposti politicamente per non creare confusione a livello politico". Il no a Salvini è forte. "Andiamo contro questo governo perché va contro i nostri ideali, per i quali fino adesso ci siamo battuti. Siamo stati presenti ad eventi che sponsorizzano realtà del territorio per sensibilizzare su razzismo, scuola, omofobia, sessismo. Vogliamo far sapere a Salvini - ha concluso Sara - che a Fermo c'è una opposizione anche da parte degli studenti contro di lui".
(Fonte Ansa)
Questa settimana iniziano i lavori di manutenzione straordinaria del manto sintetico del campo di calcio del Polo Sportivo di San Liberato a Montecassiano.
Si tratta di un intervento necessario dal momento che dalla realizzazione di quel campo non erano mai stati eseguiti lavori di manutenzione e il manto sintetico si stava rapidamente deteriorando. L’intervento che sarà realizzato in tempi contenuti richiederà un impegno economico di circa 15.600 euro. Nell’ottica di agevolare la pratica degli sport, potenziando e migliorando l’offerta di strutture a servizio degli atleti, si inseriscono diversi lavori già eseguiti, come la realizzazione dei nuovi spogliatoi. Con un impegno economico di 240.000 euro è stata costruita una nuova struttura a disposizione delle associazioni sportive locali costituita da due spogliatoi e un piano seminterrato. Il Comune ha poi effettuato altri lavori di manutenzione straordinaria come il rifacimento della rete esterna del campo sportivo in erba sintetica, il potenziamento dell’impianto di illuminazione e la riqualificazione dei vecchi spogliatoi in modo integrato con i nuovi.È invece in corso di esecuzione la realizzazione del nuovo Palasport, una struttura fissa in metallo e tensostruttura per la copertura, un campo polivalente e una tribuna. La nuova costruzione consentirà di offrire maggiori spazi e orari alle numerose realtà associative che operano nel settore sportivo. Non solo. L’amministrazione comunale ha riqualificato il campo sportivo di Sambucheto, affidato in gestione alla società di rugby "I Pretoriani". Dopo anni di totale abbandono anche il campo sportivo di Sambucheto è tornato a rivivere.
Presentato stamattina il nuovo e moderno Sistema di Videosorveglianza del comune di Macerata: sono state infatti installate e collegate alla rete 50 nuove telecamere.
Il progetto, che fa parte del Piano per la Sicurezza Urbana approvato dal Consiglio comunale alla fine del 2016, mira a due obiettivi: la realizzazione di una rete di videocamere di controllo delle auto che accedono al territorio comunale collegato al Sistema Centralizzato Nazionale Targhe e Transiti del Centro Elettronico nazionale della Polizia di Stato di Napoli (SCNTT) e il miglioramento tecnologico e quantitativo delle tradizionali videocamere di ambiente presenti in città. Sono 34 le telecamere a lettura targhe collegate al centro nazionale, installate su tutti i principali assi viari d’entrata alla città e alle frazioni e 26 le telecamere di contesto posizionate in diversi punti del centro urbano.
Le nuove telecamere si aggiungono a quelle già esistenti facendo salire a 60 il numero complessivo dei punti di controllo, in grado di monitorare i movimenti e prevenire eventi maggiormente sentiti dalla cittadinanza come minacce alla sicurezza.
Dal Sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, riceviamo e pubblichiamo.
La bozza che circola riguardo una possibile e imminente modifica delle condizioni per l’erogazione del Contributo di Autonoma Sistemazione, oltre a vari articoli pubblicati su testate locali e nazionali, preoccupano e non poco il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui.
Il primo cittadino ha affermato che “alcune modifiche, se confermate, sono talmente sostanziali che potrebbero avere risvolti negativi su cittadini già duramente penalizzati e che hanno preso decisioni importanti sulla base della normativa finora in vigore e della promessa che il CAS non sarebbe stato interrotto o modificato, quindi è bene valutare insieme ogni aspetto dei cambiamenti proposti”. Per questo, come sindaco di una delle città più colpite dal sisma e come coordinatore di ANCI Nazionale dei sindaci del cratere dei comuni delle quattro regioni interessate con il terremoto, Pasqui fa sapere che chiederà un incontro urgente per chiarimenti al capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli.
“Chiedo espressamente di essere interpellato - conclude - prima di arrivare alla stesura definitiva del documento che va a modificare l’intervento più importante a sostegno della popolazione”.
Procedono secondo i programmi la sistemazione e l'allargamento della curva in località Vecciola sulla Sarnano - Gualdo nel territorio del Comune di Sarnano.
“Tra i tanti progetti approvati dalla Provincia a fine 2017 e immediatamente avviati ad appalto – riferisce il Presidente - quello dell'ampliamento della curva “Vecciola” sulla Sarnano – Gualdo è personalmente uno tra i più importanti. La strada – aggiunge Pettinari - risultava alquanto scomoda in particolar modo per i mezzi pesanti per la presenza di questa strettissima curva che in tale punto crea una costante situazione di pericolo. La scarsa visibilità e la necessità di invadere da parte di tali mezzi la corsia opposta per poter effettuare la curva richiedevano una soluzione non più rinviabile. Verificare personalmente che questo intervento tanto atteso si sta realizzando secondo i tempi scanditi dal crono programma mi rende soddisfatto. Altro motivo di compiacimento – aggiunge il Presidente - sono i lavori di somma urgenza riguardanti la sistemazione della frana sulla Monte San Martino – Amandola che, ormai giunti al termine, consentono la normalizzazione della circolazione stradale.”
Con il Sindaco di Monte San Martino Ghezzi, Pettinari ha avuto anche modo di verificare, nel suo giro di perlustrazione nei cantieri aperti dalla Provincia sulle strade di propria pertinenza, la conclusione dell'intervento relativo alla messa in sicurezza e rifacimento della balaustra nel centro storico del paese che da anni attendeva una sistemazione.
Inaugurate a Castelluccio di Norcia le prime delocalizzazioni delle attività economiche della frazione, una delle più colpite dal terremoto del 2016.
Si tratta di cinque attività e due caseifici dislocati nei pressi della piazzetta del paese. Le chiavi sono state consegnate dal vice presidente della Regione Fabio Paparelli insieme al sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, e al presidente della Comunanza agraria di Castelluccio, Roberto Pasqua. "Quella di Castelluccio è stata la gestione forse la più complessa nel cratere del sisma" ha detto Alemanno. "Oggi però - ha aggiunto - diamo una risposta concreta con l'inaugurazione di queste nuove strutture delocalizzate che consentiranno ad alcune attività commerciali e due caseifici di poter ripartire e quindi riannodare i fili con la normalità".
(Fonte Ansa)