DL terremoto, Federcontribuenti Marche: "Si vive un quotidiano vuoto di speranze"
''Tra le pieghe del dl terremoto sembra di vivere un quotidiano vuoto di speranze. Allora lo dicessero che i soldi si fanno con una guerra o con una calamità naturale. I terremotati sono immigrati nella loro terra e la guerra è il terremoto perché anche qui ci sono stati i morti, o suicidi o d'infarto''.
E' il duro commento di Federcontribuenti Marche con la segretaria regionale Maria Teresa Nori sul dl terremoto in discussione in Parlamento. ''Se ci fosse stata la volontà di ricostruire subito - sottolinea la nota di Federcontribuenti Marche - la soluzione c'era: in bioedilizia antisismica e dopo due anni la gente era nella loro case, le attività avevano ripreso, le comunità si erano ricompattate. Invece le aree per le Sae hanno fatto perdere quasi un anno e in alcuni paesi di montagna sono costate come una casa in centro di grandi citta' e ancora non sono state finite di consegnare''. '' Signori Deputati e Senatori - conclude con un appello Maria Teresa Nori - trovate il modo tutti insieme di licenziare questo provvedimento in modo collegiale perché in questi posti dove il sisma è passato perdere la luce porta diritti al buio''.
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