Nell’ambito degli interventi di valorizzazione degli impianti sportivi cittadini, l’Amministrazione comunale di Civitanova ha delineato alcune priorità e tra queste rientra l’adeguamento funzionale dell’impianto del quartiere Risorgimento, con la trasformazione del fondo in erba sintetica di ultima generazione. L’atto definitivo è stato approvato martedì dalla Giunta e già inviato al Coni regionale e prevede anche la riconversione energetica dell’impianto d’illuminazione della superficie di gioco del campo di calcio, con l’utilizzo della tecnologia Led. L’impianto si sviluppa su un’ampia area recintata ed interamente dedicata alla pratica sportiva e ospita un campo di calcio omologato ad 11 giocatori e uno per allenamenti, oltre locali adibiti a spogliatoi e servizi.
“Un impegno che ci eravamo presi con le società sportive - ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica -. L’obiettivo strategico è quello di potenziare il ruolo del centro sportivo come attrattore ed erogatore di servizi per la realtà locale. Per questo abbiamo provveduto a programmare anche questa riqualificazione in modo da favorire un utilizzo più intensivo del campo e soddisfare le molte richieste d’uso”.
I lavori sono stati inseriti nel programma triennale delle opere pubbliche (2019-2021 - annualità 2019), per un importo di complessivi Euro 720.000,00, da finanziare con apposito mutuo da contrarre con l'Istituto Credito Sportivo. Ai fini del finanziamento dell'opera l’Ufficio provvederà ad inoltrare richiesta di partecipazione al bando 2019 "Sport missione comune"; pubblicato dal Credito Sportivo per la concessione del contributo in conto interessi sul mutuo. La progettazione definitiva redatta dall’Utc, relativamente alla realizzazione del campo in sintetico ed opere connesse, prevede l’esecuzione del sistema di condotte di drenaggio, raccolta e smaltimento delle acque meteoriche del campo con collegamento alla pubblica fognatura; pacchetto di sottofondo e finitura del campo da gioco con erba sintetica artificiale; impianto di innaffiamento deumidificazione del campo; nuovo impianto di illuminazione e adeguamento recinzione esterna al campo da gioco. Il rettangolo di gioco sarà delle dimensioni utili di ml. 105x60, con spazi laterali di ml. 2,50 e spazio di fondo di ml. 3,50, con omologazione da parte della Lega Nazionale Dilettanti per attività sportive fino alla categoria Eccellenza.
Trattandosi di opere superiori a 150.000,00 euro, la gara di appalto verrà effettuata dalla Stazione Unica Appaltante (SUA) della Provincia di Macerata, come stabilito con convenzione approvata con delibera C.C. n. 65 del 06/11/2015.
Il progetto esecutivo, la direzione dei lavori, contabilizzazione e liquidazione sono a cura del geom. Marco Schiavoni dell'U.T.C., mentre le funzioni di responsabile unico del procedimento saranno svolte dal P.I. Federico Burini.
Il Comune di San Severino Marche ha emesso un avviso pubblico per la manifestazione di interesse, da parte degli operatori economici, ad essere invitati alla procedura negoziata per l’appalto di lavori di manutenzione straordinaria del cimitero di San Michele. L’intervento sarà strutturato in tre macro-categorie: intervento sulle tombe ipogee interessate da infiltrazioni, intervento sulla copertura dei colombai e sostituzione dei camminamenti e muretti esistenti degradati.
Per le opere è stato previsto un importo complessivo di 256.410,26 euro, comprensivo degli oneri per la sicurezza. Per partecipare al bando è necessario il possesso di attestazione Soa in corso di validità; dei requisiti di ordine tecnico – organizzativo comprovanti l’effettivo possesso di mezzi d’opera, attrezzature, dispositivi di sicurezza e operatori idonei ai lavori oggetto della procedura.
Le richieste di partecipazione alla procedura vanno inviate esclusivamente per posta elettronica certificata al seguente indirizzo pec: protocollo.comune.sanseverinomarche@pec.it utilizzando, preferibilmente, il modello allegato all’avviso entro le ore 12 del 4 dicembre. Le richieste che arriveranno successivamente a detto termine saranno escluse.
Per la selezione dell’operatore economico che eseguirà le opere si procederà mediante procedura negoziata col criterio del prezzo più basso, al netto degli oneri per la sicurezza, da determinarsi mediante offerta di ribasso percentuale sull’importo dei lavori a misura posto a base di gara con esclusione automatica dalla gara delle offerte che presenteranno una percentuale di ribasso pari o superiore alla soglia di anomalia. In sede di gara si provvederà al sorteggio del metodo di calcolo della soglia di anomalia.
Il Comitato regionale Giovani Imprenditori di Confindustria Marche, presieduto dalla maceratese Simona Reschini con il team di BP Cube - Business Incubator promuove, in collaborazione con gli Incubatori, le Università e gli Istituti superiori marchigiani, il concorso “E Se Funzionasse?” (ESF) per il supporto all’avvio di nuove imprese. L’edizione 2019 del progetto “E Se Funzionasse?” si pone un obiettivo molto ambizioso: attivare operazioni di scouting di nuove idee di startup e mentoring agli ispiranti imprenditori per renderli consapevoli del vasto tema della “creazione d’impresa” in tutto il territorio marchigiano.
Solamente le migliori idee selezionate potranno accedere ai successivi colloqui individuali con la Commissione di Valutazione, la quale provvederà infine a selezionare le finaliste che potranno essere da 5 a 10 a suo insindacabile giudizio. Tutti gli ammessi ai colloqui individuali potranno partecipare al corso di formazione che si terrà indicativamente nel mese di dicembre, il cui obiettivo sarà quello di fornire insegnamenti specifici sui tema della “creazione d’impresa”.
Nell’evento finale di premiazione, le finaliste avranno l’opportunità di presentare pubblicamente il proprio progetto di fronte ad una platea di potenziali investitori, fornitori, imprese e partner. Tale evento sarà preceduto da una prima presentazione delle idee finaliste di “E Se Funzionasse?” che si terrà nel mese di dicembre alla cena conviviale.
I destinatari sono le persone fisiche o giuridiche che hanno un’idea suscettibile di sviluppo imprenditoriale finalizzato all’apertura di una nuova impresa e allo sviluppo di un’impresa esistente, ampliando e/o diversificando il settore d’attività e/o introducendo cambiamenti digitali nella catena del valore. Non sono previsti vincoli di età o di provenienza geografica per i soggetti proponenti, né limiti di settore per le idee di proposte. Il proponente potrà essere una persona singola, un team o una società. Gli interessati dovranno compilare entro il 30 novembre in tutte le sue parti il “Modulo di adesione” on line sul sito www.esefunzionasse.it
Risulterà vincitore un solo progetto che verrà selezionato nei mesi successivi tramite apposita giuria. Il progetto vincitore potrà beneficiare di un percorso di incubazione gratuito di 6 mesi presso un incubatore certificato.
Diventa per la prima utilizzabile la strada che collega l’area Sae delle Cortine con la statale 256. È stata aperta questa mattina, dopo aver ultimato i lavori di adeguamento, togliendo i blocchi di cemento che ne impedivano l’utilizzo. La circolazione, al momento, è consentita solo ed esclusivamente in uscita, quindi in direzione Camerino.
Una soluzione importate perché agevolerà la comunicazione di quella che ormai è una delle zone più abitate della città. L’apertura è avvenuta a seguito di diversi tavoli tecnici organizzati nel corso di questi ultimi mesi dell’amministrazione con l’Anas e l’Erap che hanno consentito di sbloccare la situazione. “Abbiamo risolto quello che rappresentava un problema, soprattutto per gli abitanti di quella zona che erano costretti a percorrere un tragitto molto più lungo e sicuramente poco pratico e agevole – commenta l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli – La strada non è stata mai utilizzata fin dalla sua realizzazione a causa di diverse problematiche che non garantivano la sicurezza e diversi cittadini hanno più volte segnalato l’esigenza di poter trovare una soluzione. Dopo diversi incontri siamo riusciti a trovare una soluzione e superare ciò che poteva costituire un disagio per i cittadini, costretti a percorrere molti più chilometri per raggiungere determinati luoghi. È arrivato il benestare anche di Anas e finalmente abbiamo a disposizione quella che è in tutto e per tutto nuova strada” conclude Fanelli.
"E' semplicemente scandaloso quello che si sta verificando presso il Comando di Polizia Locale Civitanovese". Pesante denuncia da parte del segretario di Ugl (Unione Generale Lavoro) Marche Vincenzo Marino riguardo l'assegnazione dei gradi e delle nomine all'interno della Polizia Locale di Civitanova Marche.
"Dopo aver chiesto lumi - racconta Marino -, al Comandante e agli Assessori, sui criteri logico-giuridici utilizzati nell'applicazione della nuova normativa sui segni distinti (nuovi gradi disciplinati dal Regolamento Regionale nr 2/17); la risposta che ci e' stata data in sintesi e' questa: siccome non ci sono figure con il ruolo di ispettore, l'abbiamo creata".
"Questo modus operandi andrebbe a delegittimare il ratio del regolamento in quanto - prosegue il segretario regionale di Ugl -, all'applicazione logico-giuridica, i due criteri da adottare sono gli anni di anzianità nel ruolo e il livello economico, si preferisce un'interpretazione ad "personam" a discapito della funzionalità e applicazione legittima del regolamento, nonchè un discrimine tra gli operatori".
"Stessa cosa per la figura da "vice commissario" appena nominato. Sembrerebbe illogica ed impropria nonostante si sia chiesto spiegazioni e consigliato al diretto interessato, l'applicazione della norma ossia il grado di "sostituto commissario" in quanto esigerebbe l'anzianità di servizio di dieci anni nel ruolo con profilo da D1. Tutto questo rappresenta per noi dell'Ugl - conclude Marino - un valido motivo per segnalare e chiedere un intervento al Prefetto, Sindaco e Comitato Tecnico Regione Marche, organismo ideatore e propulsivo della normativa, per un eventuale omissione nell'applicazione della norma ed un probabile discrimine nei confronti di chi invece le regole oltre a farle applicare, le rispetta".
Un buon auspicio. Così è stato definito il ritorna nella sua terra natia del quadro del Dosso Dossi “Giulia Da Varano” che farà ritorno a Camerino sabato 23 novembre dove sarà svelato alle 16 a Palazzo Sabbieti, a distanza di 39 anni dal suo furto. Il quadro è stato recuperato dopo una lunga indagine dai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Genova e rappresenta uno dei 13 dipinti della collezione dei Da Varano nonché un’opera di grandissimo valore a livello nazionale e per la città che potrà tornare a custodire uno dei suoi tesori. Saranno proprio i militari, ospiti sabato, ad entrare nel dettaglio delle indagini e del ritrovamento del dipinto dell’ultima duchessa camerte. “Un documento importante della città”. Così lo ha definito Giovanna Sartori, assessore alla cultura di Camerino, che ha poi anticipato: “Giulia Da Varano che torna a casa s'inserisce in un progetto molto più ampio: La Bellezza ritrovata, i luoghi della città. Si tratta di un progetto che vede coinvolti il Comune, Unicam e l'Arcidiocesi, finanziato dalla Regione e che serve a mettere in collegamento i luoghi della città fruibili. Un collegamento sia fisico che artistico: San Venanzio, il Deposito Venanzina Pennesi (dove sarà custodito il quadro), il Planetario di Unicam e la mostra all’Archivio di Stato. Grazie a Contram, che si conferma un partner prezioso, il percorso sarà fruibile anche col bus elettrico, il primo delle Marche e diamo seguito a quello che è un viaggio iniziato con le Giornate del Fai e che vogliamo continuare con grande convinzione. La scelta di Palazzo Sabbieti non è causale, perché è a ridosso della zona rossa e conferma il nostro occhio verso il centro storico e la città storica da cui, come abbiamo sempre detto, non possiamo prescindere”.
Il sindaco Sandro Sborgia non ha nascosto la sua “grande soddisfazione nel ricevere dai Carabinieri un dipinto tanto importante per la città. È un tassello di una quadro più ampio. Uno di questi che annuncio con grande gioia è la riapertura della Biblioteca Valentiana che avverrà a breve e sarà possibile grazie anche all'Università visto che sarà trasferita in alcuni locali dell'Ateneo”. Presente il Rettore Unicam Claudio Pettinari che ha posto l’accento sul titolo “ritorno in terra natia” definito: “molto indicativo. Subito dopo il sisma con la dottoressa Mastrocola il pensiero è stato subito di ripartire dal patrimonio culturale. Camerino era città d'arte e deve tornare ad essere città d'arte. La dinastia dei Da Varano era legata in maniera forte all'Università quindi il destino della città è sempre stato legato. Comune, Università e Arcidiocesi insieme mi piace possano riportare in alto i nostri territori”. Interessante e ricchissimo l’intervento di Daniele Salvi, Capo di Capo di Gabinetto del Consiglio regionale: “Il ritorno di Giulia Da Varano s'inserisce all'interno di una triste tradizione di dispersione del patrimonio artistico e di quadri della nostra Regione. Questa inversione di tendenza è importante e voglio leggerlo anche come un auspicio. La cultura accompagna la ricostruzione: appena si riapre uno spazio è fondamentale valorizzarne i singoli aspetti, come è stato fatto con l'Archivio di Stato, con l'Orto botanico e come sono certo saprà fare questa importante tela”. Ha concluso Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni civiche del Comune di Camerino sottolineando l’importanza della giornata di sabato: “Riappropriarsi di un quadro che anticamente faceva parte della Pinacoteca è qualcosa di più unico che raro: qualcosa che raramente accade non solo in Italia. Per questo anche io voglio leggerlo come un segno di rinascita. È un rientro significativo perché questo quadro fu rubato tra il 12 e il 13 settembre del 1980 insieme ad altri 13 dipinti. Faceva parte del nucleo dei 44 quadri acquistati dal Comune di Camerino nel 1860 con cui fu fondata la Pinacoteca e questo è il più importante. È come se tornasse un Raffaello. Io sono veramente contenta ed emozionata”.
La Lega Macerata denuncia l'affissione di volantini abusivi e offensivi nei confronti del Questore Antonio Pignataro, del Comandante della Polizia Locale Danilo Doria e del sindaco di Macerata Romano Carancini. Il volantino fa chiaro riferimento goliardico ai maggiori controlli imposti alla Movida cittadina, in particolare durante i "giovedì universitari".
I tre vengono raffigurati come protagonisti del film "Squadra Antipiscio - Ogni giovedì nelle vie del centro". Pignataro occupa una posizione centrale sul manifesto e viene definito come "Il Pisciasotto", Doria come "Prostata Vigile" e Carancini come "L'uomo Pappagallo".
Nel manifesto si può anche leggere: "Nessun assessore alla sicurezza è stato maltrattato per la realizzazione di questo film, opera realizzata grazie ai filmati di archivio messi a disposizione dal sistema di videosorveglianza messo in campo dall'amministrazione comunale per spiare i suoi cittadini".
"Sempre i soliti volantini abusivi sotto il vicolo che porta a piazza Mazzini - denuncia la Lega Macerata in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook -. Questa amministrazione da anni permette queste affissioni abusive e continua a dare locali e sedi ai centri sociali, basta! Solidarietà al nostro Questore e a tutte le forze di polizia, non per Carancini perché sono anni che denunciamo questi fatti e non ha mai fatto nulla anzi ha continuato con questa politica di pieno arbitrio a questo soggetti!".
Il territorio settempedano, uno dei più vasti della regione Marche con i suoi oltre 193 chilometri quadrati, sempre più interessante, oltre che da un punto di vista naturalistico, ambientale, storico ed artistico, anche per i suoi aspetti zoologici.
La Shi, Societas Herpetologica Italica, ha infatti riconosciuto il versante sud del monte Serripola come un’area di rilevanza erpetologica a valenza regionale. Il riconoscimento, deciso dall’assemblea generale dei soci del sodalizio, è stato comunicato al Comune e al settore tutela della natura e del mare della Regione Marche.
La comunicazione dell’esistenza di una area di rilevanza erpetologica a valenza regionale è il primo e fondamentale passo per avviare una serie di azioni ed attività atte a tutelare e promuovere i siti anche se gli stessi non hanno alcun riconoscimento giuridico o garanzia legale fino al loro inserimento nella Rete Natura 2000 o di un’area protetta.
La Societas Herpetologica Italica si è però già impegnata per il controllo e il monitoraggio periodico del sito e l’attivazione di iniziative al fine di tutelare le specie di anfibi e rettili presenti.
Tutelare ambiente dove vivono rettili e anfibi significa anche tutelare la loro presenza insieme al loro habitat naturale. Un primo passo importante per salvaguardare anche le caratteristiche di un territorio unico come quello, appunto, settempedano.
Cerimonia di inaugurazione di due stalle a Ussita e ad Amatrice. Sono state consegnate a Silvia Bonomi e ad Amelia Nibi, e affisse nelle due nuove strutture, le targhe di "Alleva la Speranza" con i ringraziamenti ai donatori che hanno sostenuto in modo più significativo la ricostruzione dei ricoveri per i loro animali.
Silvia e Amelia sono le prime due allevatrici che hanno beneficiato della campagna di crowdfunding di Legambiente ed ENEL, sviluppata sulla piattaforma PlanBee, per sostenere le aziende di allevatori del centro Italia dopo il terremoto del 2016.
“Insieme a loro abbiamo sviluppato progetti di raccolta fondi per altre 6 imprenditrici e imprenditori che hanno scelto di continuare a lavorare nelle loro terre, contribuendo così a tenere vive le comunità in cui vivono – ha dichiarato Enrico Fontana, della segreteria nazionale di Legambiente e responsabile della campagna- ed è importante il sostegno ricevuto da cittadini, imprese consorzi, associazioni e gruppi di acquisto solidali. Grazie alle loro donazioni e al contributo di Enel e Legambiente oggi Silvia e Amelia hanno una ragione in più per continuare a resistere, in una situazione difficile anche per i ritardi nella ricostruzione”.
Silvia Bonomi a Ussita, un piccolo comune della provincia di Macerata, alleva pecore sopravissane, una razza preziosa per la sua lana e a rischio di scomparsa. Grazie ai fondi di "Alleva la Speranza" ha fatto realizzare una stalla, secondo criteri antisismici, per proteggere il suo gregge dal freddo e dalla neve dei mesi invernali.
“La rete di solidarietà e il coraggio di questi allevatori sono due elementi fondamentali per ricostruire insieme il nostro Appennino - ha commentato Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche-. La nostra montagna è indispensabile per la tenuta economica, sociale e ambientale di tutta la regione e solo attraverso il sostegno a imprenditori locali che ripartono dalla gestione del territorio e dalla sua sana valorizzazione saremo in grado di contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici”.
Anche ad Amelia Nibi, titolare dell’Azienda Agricola Bio Casale Nibbi di Amatrice, è stata consegnata la targa con i nomi dei principali donatori che hanno reso possibile la realizzazione del suo ricovero per bovini a pochi passi dal caseificio in cui si producono formaggi, mozzarelle e yogurt alla ricotta biologici.
Si svolgerà sabato 23 novembre, alle ore 21,15, il tradizionale Concerto di Gala “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri, che quest’anno sarà ospitato al teatro Annibal Caro di Civitanova Alta. L’evento è organizzato dal Comune di Civitanova e dall’Anc che quest’anno festeggia i 70esimo anniversario della fondazione con il supporto dall’azienda B-Chem. Ad esibirsi, le corali Jubilate di Civitanova Marche, Santa Cecilia di Montecosaro, Solidalcanto di Morrovalle.
Per la circostanza, domenica 24 novembre, alle ore 11,00, si svolgerà la scopertura della nuova targa commemorativa al maresciallo capo Sergio Piermanni M.O.V.M. alla memoria, presso la stazione ferroviaria di Civitanova. A seguire, alle ore 12.00 alla Chiesa di Cristo Re di Civitanova Marche sarà celebrata la santa messa in onore della “Virgo Fidelis” alla presenza di autorità civili e militari.
Il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica invita tutta la cittadinanza "a partecipare a questo appuntamento molto sentito per ringraziare l’Arma dei Carabinieri per il prezioso lavoro a servizio del Paese e rafforzare i valori legati all'identità nazionale e alla comunità, nel perenne ricordo di tutti coloro che sono periti in servizio e delle loro famiglie”.
"Questa mattina con un’azione di disturbo e volantinaggio siamo intervenuti all’incontro sul clima organizzato dall'Università degli Studi di Macerata con la partecipazione della multinazionale Guzzini e la collaborazione di Confindustria, una palese operazione di "greenwashing" indirizzata agli studenti. Continuiamo in quel che è giusto, per cambiare il sistema non il clima!". Così i giovani rappresentanti del movimento Fridays For Future - Macerata definiscono l'azione messa in atto durante la tavola rotonda “Per una economia amica dell’ambiente”.
"In linguistica si parla di “falsi amici” quando due parole o due frasi, pur presentando una notevole somiglianza fonetica, hanno significati divergenti. Ci sembra quindi rilevante, anche a fini didattici, dare una breve spiegazione a Confidustria e al rettore di Unimc Adornato che riesca a far loro immaginare un approccio corretto alle tematiche climatiche e ambientali. E così, attenti ai significati, vi diciamo che quello di cui Unimc si fa promotrice non ha nulla di affine, se non una forzata parvenza, con quelle che sono le esigenze del nostro tempo, ben espresse dai movimenti dei Climate Strike". Questo il concetto espresso dai protagonisti dell'azione di disturbo.
"Impostando una campagna “amica del pianeta” in collaborazione con multinazionali e con gli industriali portatori di interessi - proseguono i giovani manifestanti -, gli stessi che sono i principali responsabili della situazione attuale, che perpetrano il loro sistema di ricerca del profitto a discapito delle persone e dell’ambiente, quello di cui Unimc si fa promotrice è di contribuire alla perdita di senso delle parole emerse dai movimenti per depoliticizzarle e piegarle ad altri significati. Banalmente, parliamo del già noto e sempre più diffuso Greenwashing".
Il movimento Fridays For Future - Macerata dà, quindi, appuntamento alla prossima manifestazione, in programma ad Ancona: "Ci vediamo di nuovo in piazza venerdì 29 novembre, questa volta ad Ancona per il BlockFriday".
Domenica 17 novembre dalle ore 9 alle ore 13 in piazza Douhet, a Porto Potenza Picena, l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (A.I.F.V.S.) Onlus, in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle Vittime della Strada, ha proposto un’inziativa per ricordare quanti hanno perso la vita in strada, e per sollecitare le istituzioni a promuovere “ogni iniziativa utile a migliorare la sicurezza stradale e ad informare gli utenti della strada, in particolare i giovani, sulle gravi conseguenze che possono derivare da condotte di guida non rispettose del codice della strada”.
All'iniziativa, che ha visto la collaborazione del Comitato Locale della Croce Rossa di Porto Potenza Picena e il patrocinio del Comune di Potenza Picena, hanno presenziato anche il sindaco Noemi Tartabini e il vice sindaco Giulio Casciotti. Nonostante il tempo inclemente, sotto un grande gazebo con a fianco l’ambulanza della croce rossa da poco inagurata ed intitolata allo scomparso presidente fondatore della Croce Rossa di Porto Potenza Picena Gianmario Fermani, in piazza Douhet i volontari della AIFVS e di Croce Rossa hanno sensibilizzato i cittadini sugli scopi e fini delle associazioni di ragione umanitaria, consentendo volontariamente e in maniera totalmente gratuita - tramite il medico dott. Marino De Rosa e l’infermiera Lara Esposito - di eseguire gli screenig sanitari: misurazione della glicemia, pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione ossigeno con la consegna successiva di specifico e personale tesserino con i valori riscontrati.
"Assistiamo, purtroppo, alla recrudescenza della strage stradale - sottolineano i membri dell'AIFVS -, che, nel deprimere il valore della legge, pone al centro dell’attenzione la responsabilità sia delle istituzioni che sono chiamate ad attuare la legge e sia degli utenti della strada che continuano a trasgredire le norme. Tenuto conto che nel tessuto democratico la prevenzione è una responsabilità condivisa, noi dell’AIFVS, come da tradizione, cerchiamo di fare la nostra parte per dare adeguato rilievo alla Giornata del Ricordo, con iniziative di sensibilizzazione sociale, e religiose ed, inoltre, siamo disponibili a collaborare per le eventuali iniziative che le istituzioni intendono intraprendere a seguito appunto dell’ufficializzazione della Giornata da parte dello Stato".
"Continuiamo, pertanto, a finalizzare il ricordo al cambiamento e a dare rilievo all’obiettivo europeo di ridurre del 50% la strage stradale rispetto al 2010, ancorchè irraggiungibile, visto che a fine 2018 la diminuzione è stata solo del 19,2%. Considerato che nel 2019 la strage si è anche incrementata, poniamo l’accento non solo sul valore della vita che l’uso del veicolo non può distruggere, ma anche sulla necessità che la prevenzione sia priorità di governo e sia declinata nei contesti territoriali" concludono gli organizzatori.
Si è svolta questa mattina a Tolentino, presieduta dal Prefetto Iolanda Rolli, una riunione del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica itinerante, alla presenza dei vertici dell'Arma dei Carabinieri, con il Comandante provinciale il Colonnello Michele Roberti, della Guardia di Finanza con il Comandante Amedeo Gravina e della Polizia di Stato con il Dirigente Andrea Innocenzi.
Questo è il secondo degli incontri che il Prefetto, dopo il contatto diretto con i sindaci di tutti i comuni della provincia, ha voluto organizzare per avviare un costante, concreto rapporto con il territorio, prevedendo che periodicamente si svolgano riunioni del COSP nelle aree delle 4 Compagnie CC della Provincia, per rendere sempre più prossima l’azione del comparto sicurezza ai cittadini, alle istituzioni e alle loro istanze.
Sono intervenuti i sindaci, o loro delegati, dei comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Colmurano, Gualdo, Loro Piceno, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Ripe San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, San Ginesio, San Severino, Sarnano, Serrapetrona, Tolentino, Urbisaglia. La riunione del Comitato è stata preceduta da un incontro tecnico con il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino e con i Comandanti delle Stazioni dipendenti e dei Reparti Sede nel corso della quale è stata illustrata al Prefetto la situazione dell’area.
Dopo una prima analisi dei dati statistici, da cui è emerso un complessivo calo del numero dei reati rispetto agli anni passati, i lavori si sono anzitutto concentrati su una programmazione delle attività da porre in essere sul territorio nel prossimo periodo, rispetto alla quale si è registrata una completa unità di intenti nella condivisione degli obiettivi da raggiungere per garantire migliori condizioni di sicurezza.
Le azioni potranno essere favorite anche dalla concreta attuazione degli strumenti forniti dai più attuali sistemi di videosorveglianza e dalla cosiddetta “sicurezza partecipata”, che forniscono un importante contributo nel perseguimento delle comuni finalità. Particolare attenzione è stata riservata, anche, alle azioni di contrasto alle truffe, che già nel recente passato hanno visto poste in essere numerose operazioni della Polizia locale e delle Forze di polizia, che saranno ulteriormente implementate nel prossimo periodo anche con lo scopo di sensibilizzare la popolazione più anziana, a tutela della quale appare decisivo sviluppare campagne di informazione e rafforzare, con iniziative mirate, le politiche di collaborazione tra le Forze dell’ordine e i Comuni, per una efficace attività di prevenzione.
L’incontro è stato anche l’occasione per affrontare il tema dello spaccio di sostanze stupefacenti e delle dipendenze in generale prevedendo un rafforzamento sinergico dell’attività di contrasto, secondo le indicazioni fornite dalla circolare recentemente diramata dal Ministro Lamorgese. I presenti hanno concordato sulla necessità che tutto quanto verrà programmato dalle Forze di Polizia dovrà trovare la partecipazione anche delle Polizie locali nell’ambito delle rispettive competenze istituzionali.
È stata, poi, richiamata l'attenzione dei sindaci del cratere sui rischi connessi a eventuali fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata nei cantieri presenti in quel territorio. "Occorre - ha ribadito il Prefetto - un grande patto di legalità e trasparenza che coinvolga le istituzioni, oltre alla Prefettura, alle Forze dell'Ordine e all'Autorità Giudiziaria, per emarginare ed escludere dal sistema economico produttivo chi, perseguendo obiettivi illeciti e operando fuori dalle regole, mina alla base i principi di correttezza e lealtà, incrina il clima di fiducia tra gli operatori economici, indebolisce il tessuto economico maceratese."
"Raggiunto l'accordo per rimettere in circolo i fondi dell'ordinanza 27 sull'edilizia popolare che non erano stati utilizzati per la mancanza di progetti suoi quali abbiamo concentrato l'azione congiunta di Commissario, Governo e Anac per restituire la possibilità di rientrare nelle proprie case, in primo luogo agli sfollati che si trovano negli alloggi residenziali". Ad annunciarlo è il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Piero Farabollini.
"Abbiamo anche implementato la collaborazione con Invitalia per supportare l'attività di ricostruzione e di messa in sicurezza delle imprese del cratere, con circa 30 milioni di euro" - ha aggiunto Farabollini che attende anche la conversione del nuovo decreto legge che snellisce ulteriormente le procedure per le regioni del centro Italia colpite dal sisma.
Una buona notizia ch arriva insieme a quanto annunciato dalla vicepresidente della Regione Marche e assessore all'agricoltura Anna Casini. Le aziende zootecniche del cratere sismico hanno infatti a disposizione 1,085 milioni di euro per sostenere investimenti produttivi. Le risorse stanziate agevoleranno le popolazioni colpite dal sisma e una quota è riservata al rilancio delle attività agricole.
"Un aiuto concreto per ripartire, in un contesto produttivo dove la zootecnia rappresenta un'attività economica importante, alla base di una filiera di eccellenze" le parole della Casini.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale aveva dichiarato non utilizzabile, a seguito delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016, un edificio in pieno centro storico.
Si tratta di un immobile di vicolo San Giovanni composto da tre abitazioni e che è tornato di nuovo agibile dopo lavori di riparazione del danno per complessivi 75 mila euro finanziati dall’Ufficio speciale per la Ricostruzione della Regione, con fondi sisma 2016.
Cinzia Latini è il nuovo ufficiale vice commissario del Corpo della Polizia locale. Alla vigilessa ad inizio anno era stato conferito un encomio per essere prontamente intervenuta, insieme al collega Alessandro Stassi, a salvare un uomo aggredito in strada da due malviventi, un episodio per il quale ha ricevuto anche un attestato dalla Regione.
Dopo le recenti assunzioni delle due agenti donna vincitrici del concorso a tempo indeterminato, cui seguirà l’assunzione di un terzo agente a fine anno, l’Amministrazione comunale ha provveduto ad espletare un concorso per ufficiale e proprio ieri c’è stata la firma del contratto alla presenza del sindaco Fabrizio Ciarapica, del Segretario Generale Sergio Morosi, della Comandante commissario coordinatore Daniela Cammertoni e del vice comandante e commissario Damiano Micucci, dell’ufficiale commissario Eugenio Autiero e dell’assessore alla Sicurezza Giuseppe Cognigni.
“Era tra gli obiettivi della Giunta quello di completare la pianta organica con un nuovo ufficiale che va ad affiancare gli altri tre. In questa occasione voglio congratularmi per il risultato raggiunto dalla Latini - ha commentato il Sindaco – e nel contempo ribadire che questa Amministrazione punta sulla Polizia locale e per questo ha voluto potenziare l’organico del comando con nuovo personale, nuovi mezzi, nuove divise e nuove strumentazioni che arriveranno. L’augurio è quello di ricoprire nel migliore dei modi la funzione al servizio del territorio e dei cittadini, perché i compiti della Polizia locale sono molti e non riguardano soltanto le violazioni al Codice della strada”.
Durante l’espletamento delle pratiche per il nuovo contratto, il Sindaco ha approfittato per un fare il punto della situazione con il comandante, riguardo l’armamento, viabilità, le manifestazioni, commercio e sicurezza.
Stretta sul controllo della corretta raccolta differenziata a Macerata. Sarà l'occhio elettronico a punire chi abbandonerà in strada i rifiuti o li lascerà al di fuori degli appositi cassonetti. La stretta riguarda in particolar modo le aree perifiche della città, laddove non arriva il servizio "porta a porta" del Cosmari e nelle quali sono presenti le apposite postazioni dei cassonetti.
In tali aree verrà installato un sistema di videosorveglianza mobile per individuare coloro che infrangono le regole. Le telecamere potranno essere spostate in luoghi di volta in volta indicati dal Comune e qui vi resteranno per un periodo che va dai 2 ai 5 giorni. Le immagini registrate saranno poi visionate dal Comando di Polizia municipale che - attraverso la lettura delle targhe della auto - potrà risalire agli autori dell'abbandono dei rifiuti e comminare le relative sanzioni.
Difatti le postazioni situate nelle aree periferiche della città, si trovano in strade extraurbane, raggiungibili soltanto tramite il proprio autoveicolo e spesso oggetto di abbandono di rifiuti, anche ingrombranti.
In tal senso il Comune ha contattato la ditta Police Service di Corridonia, dalla quale sono state acquistate quattro prestazioni da effettuarsi entro la fine dell'anno. Il pacchetto complessivo ha richiesto un costo di 1.500 euro più Iva.
La Giunta Regionale delle Marche ha confermato per i saldi invernali il periodo che va dal 4 gennaio al 1° Marzo, così come per la quasi totalità delle altre regioni italiane. Nei Comuni del cratere sismico, i saldi degli operatori commerciali in sede fissa potranno partire 30 giorni prima: lo ha stabilito la giunta regionale delle Marche per sostenere le zone terremotate.
Per il resto le date per le vendite di fine stagione 2020 rispecchiano quelle nazionali nell'ambito dei criteri fissati dalla Conferenza Regioni, come riporta l'Ansa: saldi invernali dal 4 gennaio (primo giorno feriale antecedente l'Epifania) al primo marzo; saldi estivi dal 4 luglio (primo sabato del mese) al primo settembre.
Per il "Black Friday" del 29 novembre, gli operatori che parteciperanno alla giornata dedicata allo shopping scontato, non avranno l'obbligo della preventiva comunicazione al Comune competente. "La deroga aggiuntiva alle date indicate, valida per le zone terremotate, - osserva l'assessora al Commercio della Regione Marche Manuela Bora - è un aiuto offerto per sostenere le attività produttive e agevolare la rinascita di queste comunità".
Il Comune di Tolentino comunica come sia necessario, per procedere all'elaborazione del P.P.A.S. - Piano Particolareggiato delle Aree Storiche, acquisire ulteriori informazioni relative al patrimonio immobiliare all'interno del centro storico a seguito dei danni provocati dallo sciame sismico del 2016.
È stato pertanto pubblicato un avviso rivolto ai proprietari degli immobili situati all'interno dell'area del P.P.A.S. - Piano Particolareggiato delle Aree Storiche (Centro Storico), che entro il 18 dicembre 2019 dovranno fornire i seguenti dati relativi agli immobili di proprietà: la valutazione del livello operativo di danno individuato dai tecnici per i singoli edifici, la cui richiesta non è stata consegnata all'USR, con ipotesi di tempistica; le eventuali proposte di Unità Minima di Intervento e/o Aggregato edilizio ai sensi dell'art. 11 del D.L. 189/2016 e ss.mm.ii. con cui intendono operare; la proposta di layout di cantiere; le eventuali volontà di non intervento.
I dati richiesti dovranno pervenire al Comune di Tolentino - Ufficio Protocollo sito in Galleria Europa n. 8 o attraverso pec all'indirizzo comune.tolentino.mc@legalmail.it.
Per ulteriori informazioni e/o chiarimenti è possibile contattare l'ing. Jessica Angeloni al n. 0733/901213 - Indirizzo mail: jessica.angeloni@comune.tolentino.mc.it.
Su tredici spiagge marchigiane, per un totale di 35.900 mq monitorati (pari a circa 5 campi da calcio), sono stati trovati 11274 rifiuti, con una media di 867 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (lineari) campionata, ovvero 8,67 rifiuti per ogni metro. Una mole incredibile che rappresenta soltanto la punta di un iceberg: i rifiuti in spiaggia e sulla superficie del mare rappresentano appena il 15% di quelli che entrano nell’ecosistema marino, mentre la restante parte galleggia o affonda. Rifiuti spiaggiati gettati consapevolmente arrivati da chissà dove attraverso i fiumi o che provengono direttamente dagli scarichi non depurati, dall’abitudine di utilizzare i wc come una pattumiera e, soprattutto, dalla loro cattiva gestione.
A fotografare il fenomeno è l’indagine Beach Litter 2019 di Legambiente presentata questa mattina a Pesaro presso la Sala del Consiglio comunale, che racconta una situazione critica: il 90,3% dei rifiuti trovati nella spiaggia libera di Fiorenzuola di Focara presso il Parco Regionale del Monte San Bartolo (PU), nella spiagge dei Gabbiani, di Sassonia e di Fosso Sejore a Fano (PU), nella spiaggia libera di Piano Marina di Marotta (PU), nella spiaggia libera nella zona sud di Marina di Montemarciano (AN), nella spiaggia di Palombina di Falconara Marittima (AN), nella spiaggia Torrette di Ancona (AN), nella spiaggia di Marcelli alla foce del fiume Musone a Numana (AN), nei due diversi tratti di spiaggia libera del lungomare Piermanni di Civitanova Marche (MC), nella spiaggia di Fonte di Mare a Porto Sant’Elpidio (FM) e nella spiaggia presso la Riserva Naturale Sentina a San Benedetto del Tronto (AP), è rappresentato dalla plastica (5166 rifiuti). A seguire, metallo (3,03%), carta/cartone (2,08%), vetro/ceramica (1,87%) e gomma (1,38%).
Oltre la metà (il 72,5%) dei rifiuti registrati sono rappresentati da sole 10 tipologie di oggetto. A guidare la top ten dei rifiuti più trovati troviamo il polistirolo (pezzi da 2,5cm fino a 50) e pezzi e frammenti di plastica che, assieme, rappresentano il 47,7% dei rifiuti. È ormai noto che il polistirolo rappresenta un enorme pericolo per l’ecosistema e anche per i pesci, dal momento che le cassette si frantumano facilmente e finiscono sia nelle pance del prodotto ittico e, in generale, nel mare. Medaglia d’argento, invece, per reti o sacchi per mitili (5,36%), spugne sintetiche (4,26%), reti e pezzi di rete (3,81%), mozziconi di sigarette (3,09%), altri oggetti di plastica/polistirolo (2,72%), tappi/coperchi di bevande (2,09%), cotton fioc/bastoncini (1,85%), bottiglie e contenitori per bevande (1,57%).
I rifiuti abbandonati direttamente sulle spiagge e a monte, insieme alla cattiva gestione dei rifiuti urbani e la conseguente dispersione di questi nell’ambiente, sono i principali motivi della presenza dei rifiuti sulle spiagge marchigiane (ben il 24% è riconducibile alla sola cattiva gestione dei rifiuti). Questa categoria di rifiuti è rappresentata da rifiuti da fumo, quindi mozziconi di sigarette, accendini, pacchetti di sigarette e imballaggi dei pacchetti, e dagli imballaggi alimentari, che comprendono contenitori in plastica per bevande e per cibo, tappi e coperchi di bevande, lattine, bottiglie, sacchetti dei dolciumi per fare alcuni esempi. I rifiuti derivanti da attività di pesca e acquacoltura rappresentano il 13% degli oggetti ritrovati e prevalentemente sono reti/sacchi per mitili e reti e pezzi di rete. Non solo pesca professionale ma anche pesca amatoriale. L’indagine di Legambiente (realizzata da aprile a luglio), è una delle più importanti azioni a livello internazionale di citizen science sul tema dei rifiuti spiaggiati, il risultato cioè di un monitoraggio eseguito direttamente dai volontari dei circoli dell’associazione, che setacciano le spiagge italiane contando i rifiuti presenti secondo un protocollo scientifico riconosciuto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, a cui ogni anno vengono inviati i dati dell’indagine. L’indagine rientra nel progetto di Legambiente Volontari per Natura.
"Ciò che i volontari hanno trovato sulle spiagge marchigiane è davvero preoccupante. Tutti questi rifiuti rappresentano un rischio concreto per la conservazione e la biodiversità del nostro ecosistema marino, per il turismo e in generale per la nostra economia – ha commentato Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche –. Nonostante nei mesi passati siano stati fatti dei passi in avanti per la soluzione del Beach e Marine litter, come l’approvazione della legge regionale n. 204/18, ora è arrivato il momento di alzare l’asticella. Ci appelliamo a tutte le amministrazioni affinché, attraverso campagne mirate, promuovano una maggiore attenzione agli acquisti plastic free, guidino i cittadini e i consumatori a prevenire i rifiuti e ad aumentare la qualità della raccolta differenziata e favoriscano il riutilizzo e la vendita dello sfuso. È necessario che tutti, governi locali, industria e consumatori, sorreggano insieme la sfida impegnativa che ci aspetta: diminuire l’enorme pressione che l’uomo esercita sui mari, gli oceani e i suoi abitanti."
Nel corso della mattinata, inoltre, sono stati presentati anche i dati del progetto sulla pesca sostenibile delle seppie e sul riciclo delle reti da posta (Progetto pilota per avviare azioni virtuose in ambito ecologico. Progetti finanziati dalla misura 4.1 Piano di azione locale 2014 - 2020 del Flag Marche Nord). Il progetto, coordinato dalla cooperativa Blu Marine Service, ha coinvolto le marinerie di Fano e Pesaro ed è nato con un triplice scopo: avviare un percorso sperimentale di pesca sostenibile delle seppie che possa garantirne il successo riproduttivo, visto che negli ultimi anni questa specie ittica è in netto calo nel nostro mare; sperimentare il riciclo delle reti da posta, che hanno un alto valore commerciale - sono infatti realizzate in nylon - ma vengono raccolte come rifiuti speciali e quindi non mandate a riciclo; ripulire alcuni tratti SIC (sito di interesse comunitario) e ZPS (zona a protezione speciale) della costa pesarese con l’aiuto dei volontari di Legambiente. Proprio grazie a questo progetto, i pescatori di Fano hanno potuto recuperare in questi mesi 95kg di uova di seppie, per un totale di 165.000 seppie reimmesse in mare e si sono occupati del riciclo delle reti da posta dismesse. A Pesaro, invece, è in fase di sperimentazione la realizzazione di una rete da posta in materiali biodegradabili e compostabili. "Grazie a questo progetto – ha aggiunto Emanuele Troli, direttore della cooperativa Blu Marine Service – la piccola pesca artigianale ha intrapreso un percorso di presa di coscienza su come le attività di pesca esercitate possano, con dei semplici aggiustamenti culturali e comportamentali, diventare completamente ecosostenibili ed essere inserite in un meccanismo virtuoso che porti a perseguire appieno la sostenibilità delle attività, con minimi sacrifici e con notevoli benefici per la categoria e la società intera."
Hanno partecipato alla conferenza: Heidi Morotti, assessore all’Ambiente del comune di Pesaro; Andrea Biancani, presidente commissione Ambiente Regione Marche; Marco Ciarulli, direttore di Legambiente Marche; Chiara Tagnani, responsabile campagne di Legambiente Marche; Enzo Frulla, presidente del circolo Legambiente "Il Ragusello" di Pesaro ed Emanuele Troli, direttore operativo Blu Marine Service.