È il risultato della classifica annuale di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni giunta alla ventunesima edizione. Prima la provincia autonoma di Trento che scalza Bolzano (in testa nel 2018) e si guadagna la prima posizione. Ultima, tra le 107 province Agrigenti, preceduta da Crotone e Napoli.
Per quanto riguarda la Regione Marche, delle cinque province, quella in cui si vive meglio è Macerata che si posizione alla 19esima posizione rimanendo stabile rispetto al 2018. Grande "tonfo" per il capoluogo dorico: Ancona dalla 12esima posizione del 2018 arriva alla 37esima del 2019. Una perdita di posizione per tutte le altre cinque province: Pesaro e Urbino dal 35esimo posto dello scorso anno scende al 51esimo. Ventuno posizioni in meno anche per Ascoli Piceno che dal 16esimo posto del 2018 scende al 37esimo. Fermo dalla 56esima posizione del 2018 scende alla 61esima del 2019.
Nel 2019 la qualità della vita in Italia è complessivamente migliorata. Sono 65 su 107 le province italiane in cui la qualità di vita è buona o accettabile: un dato che risulta il migliore degli ultimi cinque anni.
Nella classifica del 2019 sono state incluse, rispetto agli anni precedenti, informazioni statistiche più dettagliate sul tenore di vita. La dimensione dei servizi finanziari e scolastici inoltre è stata sostituita da quella "istruzione, formazione e capitale umano".
Nelle province di piccole e medie dimensioni si vive meglio che nelle metropoli: è il dato più significante che emerge dalla classifica: i grandi centri urbani infatti faticano a toccare la vetta e a mantenere posizioni di eccellenza.
"Con orgoglio va notata la posizione della nostra provincia, diciannovesima nella classifica della qualità della vita 2019 redatta da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma e resa pubblica oggi". È il commento del Presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari.
"Una posizione che conferma il dato del 2018, in netta crescita rispetto al passato e per questo va sottolineato come il nostro territorio e il nostro sistema stia reggendo alle difficoltà date dal terremoto e dalle sue conseguenze.
La nostra provincia affianca per qualità della vita quelle del Nord-Est e Nord-Ovest, nonostante sia stata colpita in modo durissimo dalle calamità, con ripercussioni anche nei servizi che, sicuramente negli ultimi tre anni, non sono stati agevolati.
Ma il sistema regge e questo grazie alla forza delle persone. Quindi questo dato ci conforta ed è per noi un segno di speranza che ci incoraggia ad andare avanti con più determinazione, un incoraggiamento anche per le istituzioni che supportano lo sforzo immane che sta facendo la nostra gente. Sosteniamo la nostra comunità, diamo linfa vitale a chi si è rimboccato le maniche”.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana,“Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa alla tutela della lavoratrice dipendente in stato di gravidanza, con particolare riferimento al divieto di licenziamento ed alle agevolazioni alle stesse legislativamente garantite. Ecco la risposta dell’avvocato Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Camerino che chiede: “È legittimo il licenziamento della lavoratrice in dolce attesa a fronte della chiusura del reparto in cui la stessa prestava servizio? E quali sono le tutele alla stessa riservate?”.
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente delicata, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14515/2018, affermando testualmente quanto segue: “In tema di tutela della lavoratrice madre, la deroga al divieto di licenziamento di cui all'art. 54, comma 3, lett. b), d.lg. n. 151 del 2001, dall'inizio della gestazione fino al compimento di un anno di età del bambino, opera solo in caso di cessazione dell'intera attività aziendale, sicché, trattandosi di fattispecie normativa di stretta interpretazione, essa non può essere applicata in via estensiva od analogica alle ipotesi di cessazione dell'attività di un singolo reparto dell'azienda, ancorché dotato di autonomia funzionale.” (Cass. Civ., Sez. Lav., Sent. n. 14515/2018). Difatti, l’art. 54, D. Lgs. n. 151/2001, Testo Unico a tutela della maternità e della paternità, citato nella menzionata sentenza, prevedendo espressamente che: “Le lavoratrici non possono essere licenziate dall'inizio del periodo di gravidanza fino al termine dei periodi di interdizione dal lavoro previsti dal Capo III, nonché fino al compimento di un anno di età del bambino”, se non in caso di cessazione dell’attività dell’intera azienda, colpa grave e scadenza naturale del termine contrattuale, tanto da assicurare una tutela assoluta da ipotesi di discriminazione collegate all’attuale stato della dipendente, alla quale è altresì garantita tutta una serie di misure preventive e protettive per la salute e la sicurezza in gravidanza, così come dopo il parto, a partire dal divieto di adibire la lavoratrice al lavoro, dai due mesi che precedono la data presunta del parto, fino ai tre mesi successivi al parto, c.d. congedo di maternità, cui si aggiunge il divieto di lavoro notturno, riposo settimanale, astensione da lavori che comportino rischi alla salute perché pericolosi, faticosi ed insalubri perché esposte a materiali, agenti chimici, fisici e biologici, o polveri dannose, che comportino una posizione in piedi per più di metà dell’orario o che obblighino ad una posizione particolarmente affaticante e scomoda, o ancora lavori su scale e impalcature mobili e fisse con pericolo di cadute, sollevare o trasportare pesi. Inoltre, il Testo Unico di cui all’oggetto, oltre ad estendere tali specifiche tutele anche al caso di adozione o affidamento, prevede espressamente il diritto a permessi retribuiti per l’effettuazione di esami prenatali, accertamenti clinici, ovvero visite mediche specialistiche, nel caso in cui questi debbano essere eseguiti durante l’orario di lavoro, nonché il diritto all’indennità giornaliera pari all’80 per cento della retribuzione, per tutto il periodo del congedo di maternità, il quale deve essere fruito separatamente da eventuali ferie o assenze che spettano alla lavoratrice che quindi non vengono computate a tal fine, e al quale si aggiunge il rateo giornaliero relativo alla gratifica natalizia o alla tredicesima mensilità e agli altri premi o mensilità o trattamenti accessori eventualmente erogati alla lavoratrice, oltre alla previsione di due periodi di riposo, anche cumulabili durante la giornata, della durata di un’ora ciascuno, da concedere alla neomamma per il primo anno di vita del figlio e che sono considerati ore lavorative agli effetti della durata e della retribuzione del lavoro, pur comportando il diritto della donna ad uscire dall'azienda.
Infine, allo scopo di prestare tutela anche a quegli aspetti più strettamente legati alla carriera e di garanzia della professione, è previsto che al termine dei periodi di divieto di lavoro in virtù del congedo di maternità, le lavoratrici conservino il posto di lavoro e rientrino nella stessa unità produttiva ove erano occupate all'inizio del periodo di gravidanza; principio questo, ulteriormente consolidato dall’unanime orientamento della Suprema Corte che a tal proposito, ha espressamente sancito quanto segue: “È illegittimo il licenziamento intimato alla dipendente la quale – al termine del periodo di assenza obbligatoria per gravidanza previsto dall'art. 56, commi 1 e 3, d.lg. 26 marzo 2001 n. 151 – si rifiuti di prendere servizio presso una sede di lavoro diversa da quella occupata al momento dell'inizio della gravidanza in quanto, stante la normativa sulla tutela della maternità e della paternità, la lavoratrice ha diritto a conservare il posto di lavoro e la medesima sede (salvo rinuncia scritta) così che non possa configurarsi assenza ingiustificata – quindi giusta causa di recesso – il rifiuto al mutamento di sede” (Cass. Civ.; Sez. Lav., Sent. n.13455/2016).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
"A chi governa dico che è ora di fare qualcosa". A parlare è Giuseppa Fattori, 97 anni da compiere martedì prossimo, conosciuta a tutti come nonna Peppina, simbolo della resistenza dei terremotati del Centro Italia.
Intervistata dall'ANSA, Peppina ha lanciato un appello al premier Giuseppe Conte e al leader del Carroccio Matteo Salvini."Mi piacerebbe se venissero a trovarmi, gli offrirei un caffè. Gli chiederei di aiutarmi a sistemare in fretta la mia abitazione che mi manca tanto". Nonna Peppina si dice preoccupata "perché la ricostruzione non è stata avviata: temo che il mio paese non lo rivedrò sistemato".Giuseppa Fattori finì al centro di un caso nazionale dopo il sisma del 2016 per via di una casetta in legno in una frazione di di Fiastra che i magistrati ritennero abusiva, così da sigillarla e costringere l'anziana donna ad andarsene. La vicenda approdò in Parlamento: venne emanato il decreto "salva-Peppina" che permise alla figlia e al genero di sanare l'edificio pagando il vincolo ambientale al Comune, e alla nonna di ritornare.
Lo scorso 28 ottobre, il tribunale di Macerata aveva assolto con formula piena dall’accusa di abuso edilizio la donna, la figlia e il genero, oltre al titolare dell'impresa edile (LEGGI QUI).
(Fonte ANSA Marche)
Anche quest’anno il Comune di Macerata ha deciso di aderire all’iniziativa dell’Associazione Nastro Viola in vista della Giornata Mondiale per la lotta al Tumore al Pancreas e per l’occasione lo Sferisterio, simbolo della città, verrà illuminato di viola. Nella serata di giovedì 21 novembre, diverse città italiane vedranno illuminati di viola palazzi, monumenti, edifici, piazze e luoghi simbolici e rappresentativi al fine di creare consapevolezza sulle neoplasie e richiedere alle istituzioni di impegnarsi a promuovere informazioni e campagne di prevenzione.
La campagna di sensibilizzazione nasce con l’obiettivo di portare l’attenzione pubblica su una patologia che in Italia, ogni anno, colpisce oltre 13mila persone. Un vero e proprio “killer silezioso”, la cui diagnosi precoce è resa difficile in quanto i sintomi maggiormente riconducibili a questa malattia appaiono solo in stato avanzato. I campanelli di allarme maggiormente frequenti sono costituiti da ricorrenti disturbi dell’apparato digerente, improvviso calo di peso, persistenti dolori addominali che si irradiano alla schiena, urine scure, feci di colore chiaro, nausea, vomito, comparsa improvvisa di diabete, prurito e ittero (colorazione giallastra della cute e della parte bianca dell’occhio).
Come ogni anno, l’intero mese di novembre sarà dedicato alla sensibilizzazione sul tumore al pancreas e in diverse località italiane sono previsti eventi e iniziative finalizzate alla divulgazione di informazioni su questa patologia.
Nuova chiusura, per programmati lavori di manutenzione, del casello di Loreto-Porto Recanati sulla A14 Bologna-Taranto. La chiusura avverrà nei seguenti giorni e con le seguenti modalità, come informa Autostrade per l'Italia: in uscita e in entrata, su entrambe le direzioni, dalle 22:00 di martedì 19 alle 6:00 di mercoledì 20 novembre; in entrata verso Ancona/Bologna e in uscita per chi proviene da Bari/Pescara, dalle 22:00 di mercoledì 20 alle 6:00 di giovedì 21 novembre.
In alternativa si consiglia di utilizzare la stazione autostradale di Civitanova Marche o di Ancona sud.
(Foto di repertorio)
Un nuovo tassello, significativo ed importante, si aggiunge al processo di ricostruzione che con grande volontà e determinazione il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, e la sua amministrazione stanno portando avanti a seguito degli eventi sismici che hanno messo in ginocchio l’area montana dei Sibillini.
“La grande rete di solidarietà che si è attivata a livello nazionale e locale - sottolinea Gentilucci - ci ha consentito di avviare in tempi brevi interventi importanti per alleviare le difficoltà dei nostri concittadini, a cominciare dalla realizzazione della nuova scuola. Un processo che, per fortuna, non si è mai interrotto e che anzi continua a manifestarsi con grande generosità”.
E così, accanto ai primi recuperi di edilizia pubblica destinati ad accogliere famiglie ospitate nelle SAE ed ai lavori avviati da privati, si sono andati delineando altri interventi fondamentali per la comunità: “La scuola materna, già conclusa, e l’asilo nido, in fase di realizzazione – prosegue il sindaco – il parco giochi e la nuova autorimessa comunale così come la pista ciclabile che sarà pronta per la prossima primavera, ed altre iniziative tutte volte a creare le condizioni per ricostruire un senso di comunità. Tra queste spicca il contributo raccolto dalla fondazione Francesca Rava per un importo di circa 750.000 euro che, sommato all’impegno garantito dall’organizzazione Succisa Virescit e dal Comune stesso consentirà di realizzare in tempi brevi una palestra e centro civico negli spazi adiacenti l’istituto scolastico Mons. Paoletti”.
I lavori sono già iniziati e hanno riservato una prima sorpresa: sono stati infatti ritrovati reperti archeologici durante gli scavi preliminari “che testimoniano quanto sia antico l’insediamento originario di Pieve Torina e quanto profonde le nostre radici: probabilmente Piceni e poi Romani in quel che rimane di una antichissima struttura produttiva secondo le indagini coordinate dalla Soprintendenza”. Il centro civico sorgerà in quell’area “ma preserveremo i reperti, anche murari - conclude Gentilucci - perché testimoniano la storia antica e la caparbietà della nostra gente, che abita qui da secoli e vuole continuare a viverci per il prossimo futuro”.
Domenica 17 novembre dalle ore 9 alle ore 13 in piazza Douhet, a Porto Potenza Picena, l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (A.I.F.V.S.) Onlus propone l’inziativa, con la collaborazione del Comitato Locale della Croce Rossa di Porto Potenza Picena di sensibilizzare i cittadini sugli scopi e fini dell’associazione e sulla Giornata Nazionale in memoria delle Vittime della Strada procedendo anche - congiuntamente con il personale volontario incaricato CRI - alla misurazione della glicemia, pressione arteriosa , frequenza cardiaca, saturazione ossigeno. Il Comune di Potenza Picena ha dato il suo patrocinio all'iniziativa.
Quest’anno, la ricorrenza beneficia per la seconda volta del riconoscimento ufficiale dello Stato. Il legislatore ha riconosciuto come la celebrazione della Giornata non possa esaurirsi nel ricordo, ma debba tradursi in un cambiamento: “ricordare per cambiare”.
È un cambiamento che non può più attendere. Nel 2018 il numero dei morti non ha registrato significative riduzioni (3.325 vittime: 9 al giorno) mentre il numero dei feriti gravi è aumentato (18.614 con invalidità permanenti, 50 al giorno). Un numero sul quale si segnala l'inciedenza negativa dagli effetti di alcol (dal 15 al 20%, con valori raddoppiati in periodi serali-notturni e di fine settimana estivi) e di droghe (circa il 2%).
Per la giornata del ricordo sono stati sensibilizzati i parroci e sacerdoti delle varie parrocchie e realtà locali affinchè sia data lettura durante tutte le sante messe domenicali del 17 novembre della seguente preghiera dei fedeli: “Nella ricorrenza della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della strada, preghiamo perché non cadano nell’indifferenza della Comunità Cristiana e delle Istituzioni Civili, le stragi che si consumano sulle strade; nel ricordo delle vittime e del dolore dei loro familiari ,vengano promossi il rispetto per la vita e la sicurezza di chi viaggia. Perché la giustizia sia sempre un efficace strumento di alleanza tra l’uomo e la verità,e perché Dio trasformi gli uomini timorosi in coraggiosi testimoni, preghiamo".
"Il Comune di Tolentino – afferma l’Assessore alla Polizia Locale e Sicurezza Giovanni Gabrielli - ha visto nel corso degli anni un'importante evoluzione socio-economica, che ha portato il suo territorio ad una veloce e costante espansione. Si è passati da una connotazione provinciale e prettamente rurale, ad una realtà cittadina accompagnata da un importante sviluppo industriale e culturale, appoggiata da un notevole sviluppo urbanistico".
"Il territorio comunale - prosegue l'Assessore - è quotidianamente sede di eventi culturali e ricreativi che attraggono, anche in orari serali e notturni, un flusso notevole di persone, anche dai paesi limitrofi. Da qui nasce l'esigenza, molto sentita, di una maggiore tutela della sicurezza urbana, anche in previsione del vicino periodo natalizio. Sicurezza che viene garantita oltre che dalle altre forze dell'ordine, sicuramente dal Corpo di Polizia Locale di Tolentino, il quale si adopera sia in termini di circolazione stradale sia in termini di presidio e controllo del territorio e conseguente sicurezza personale percepita da chi risiede a Tolentino ma anche da chi vi si trova di passaggio".
Per questi motivi l’Amministrazione comunale, in piena sinergia con il Comandante Rocchetti e tutto il corpo di Polizia Locale, ha elaborato uno specifico progetto che, su base volontaria, prevede che gli agenti prestino servizio al di fuori dell'ordinario orario di lavoro secondo il principio della rotazione ed in relazione ai servizi ordinariamente svolti, garantendo un presidio per tutto il periodo delle feste natalizie.
I servizi verranno svolti di norma in divisa e in pattuglia automontata, ad eccezione delle operazioni da svolgersi in borghese per esigenze di servizio. La pattuglia operante in orario serale e notturno (dalle ore 21 alle ore 24) sarà composta da almeno 3 operatori di Polizia Locale, tra i quali - per quanto possibile - da un Ufficiale di Polizia Giudiziaria.
Lo scopo del progetto è quello di attuare maggiori controlli di polizia stradale, un più capillare controllo del territorio e garantire un maggiore contrasto al degrado urbano e sociale permettendo una migliore fruibilità del territorio da parte dei cittadini oltre che svolgere gli ordinari servizi quotidianamente garantiti.
In particolare gli obiettivi specifici del progetto sono: maggior presenza degli operatori sul territorio; controllo di parchi e giardini nonché di aree connotate da fenomeni di degrado urbano; controlli delle soste, in modo particolare nel centro storico; controlli relativi alla mancanza di revisione e assicurazione artt. 193 e 80 del C.d.s; controllo del territorio per prevenire furti, ultimamente purtroppo nuovamente frequenti.
"Si cerca di espletare questi tipi di servizio – ricorda il Comandante David Rocchetti - oltre a tutte le altre incombenze alle quali gli operatori di Polizia Locale devono sopperire quotidianamente, nonostante lo stesso Corpo di Polizia Locale sia notevolmente sottodimensionato. Permangono perciò difficoltà oggettive ad istituire un regolare controllo del territorio in particolare del centro storico, specie il pomeriggio, sera e in orari notturni".
Il progetto si prefigge di garantire 14 servizi di 4 ore di pattuglia pomeridiani/serali/notturni durante i quali venga garantito un servizio di polizia con controlli finalizzati al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il costo complessivo del progetto sarà di 3.360 €, oltre oneri previdenziali e contributivi.
Il Coordinatore del progetto è il Comandante del Corpo di Polizia Locale del Comune di Tolentino Comm. David Rocchetti. La valutazione sul raggiungimento degli obiettivi che si pone il presente progetto verrà eseguita al termine dell’anno 2019, e sarà effettuata mediante conteggio dei servizi svolti. A tal fine è stata predisposta scheda di servizio allegata da compilare a fine turno.
Un viaggio all’insegna dell’accoglienza, dell’amicizia e dell’ospitalità quello appena vissuto dal Sindaco del Comune di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, che i giorni scorsi ha avuto l’onore di presentare le meraviglie del proprio territorio in occasione del "2019 Jiangsu International Conference on Township Development”, organizzato dall’Associazione per l’Amicizia con i paesi stranieri della Regione dello Jiangsu.
Il Sindaco Ciabocco ha rappresentato la delegazione dei comuni Bandiera Arancione (l’unica delegazione italiana ad essere stata invitata), di cui ricopre il ruolo di Vice Presidente.
Al Forum tenutosi nella città di Suzhou, presso Le Meridien Hotel, dove hanno partecipato ben altre 250 delegazioni provenienti da tutto il mondo, San Ginesio ha avuto la possibilità di far conoscere le proprie bellezze, descrivendone e mostrandone -anche attraverso proiezioni- l’aspetto artistico culturale e turistico
Durante l’evento, alla presenza delle più alte cariche della Regione dello Jiangsu, è stato sottoscritto un Memorandum d’Intesa per la Cooperazione Amichevole con lo scopo di facilitare gli scambi amichevoli tra i paesi della Regione dello Jiangsu (Cina) e i paesi italiani.
Il patto di Amicizia firmato dal Comune di San Ginesio è con la municipalità Haiyu e in virtù di tale accordo si potranno sviluppare relazioni amichevoli per migliorare la conoscenza reciproca della Cina e dell’Italia; istituire piattaforme per la promozione degli scambi e la cooperazione tra i due paesi; incentivare progetti di collaborazione per promuovere la cooperazione nei settori economico- commerciale, culturale e del turismo.
E’ significativo precisare che Suzhou, località che ha ospitato il comune in occasione del Forum, è una delle città cinesi col più alto sviluppo economico della Cina, con oltre 10 milioni di abitanti, ad ovest di Shangai, lungo la riva del Fiume Azzurro e sulle sponde del lago Taihu. E’ una città famosa per i suoi ponti di pietra, le pagode e gli splendidi giardini, che sono diventati un'importante meta turistica.
Suzhou è stata anche un'importantissima città per quanto riguarda l'industria della seta durante la Dinastia Song (960 - 1279), posizione che continua a mantenere ancora oggi. Il soggiorno in Cina ha rappresentato anche l’occasione per raccogliere numerose e positive testimonianze di connazionali che per vari motivi vivono nel territorio cinese: da giovani architetti marchigiani che lavorano alla realizzazione di un centro commerciale che ospiterà firme del mondo del lusso agli studenti di un rinomato college.
Molto significative anche le visite ad aziende rappresentative del territorio tra cui una ditta chimica che opera adottando diverse modalità per la salvaguardia e tutela dell’ambiente, un’azienda agricola in fase di realizzazione e una ditta specializzata per la costruzione di interi parchi comprensivi di palazzi, spazi verdi, vie di comunicazione.
L’esperienza cinese ha senz’altro contribuito a rafforzare l’idea delle infinite potenzialità che hanno i borghi meravigliosi come quello di San Ginesio per uscire dai confini nazionali, senza timori, e presentarsi con le sue migliori vesti al mondo intero.
"L'anima vista da qui" è il docufilm sui Negramaro girato dal regista Gianluca Grandinetti di Potenza Picena che la scorsa settimana ha riscosso un grandissimo successo alla Festa del Cinema di Roma, dove l'artista marchigiano ha partecipato insieme alla band salentina. La pellicola, da oggi, è disponibile sulla nuova piattaforma di Rai Play.
La pellicola racconta la nascita dell’album "Amore che torni" e il suo tour, le soddisfazioni personali, la nascita dei figli e il momento drammatico vissuto da Emanuele Spedicato. Il docufilm, diretto da Gianluca Grandinetti, è stato scritto anche da Giuliano Sangiorgi, Lavinia Biancalani e Tommaso Ricci ed è prodotto da Sugar e Gadeep in collaborazione con Thestylepusher. Il monologo scritto dal frontman dei Negramaro è recitato dall'attore Alessandro Borghi.
Come nasce la collaborazione con i Negramaro. Come vi siete incontrati. A chi è venuta l’idea del progetto?
Il primo componente della band che ho conosciuto è stato Andro (Andrea Mariano), poco meno di tre anni fa insieme a sua moglie Lavinia Biancalani (Fondatrice di Thestylepusher responsabile della produzione esecutiva del documentario). Da loro è nata l’idea di seguire la band in varie fasi a partire dalla nascita dell’album “Amore che torni” in studio, fino al tour negli stadi. Mi sono subito trovato bene con loro, fin dal primo giorno abbiamo instaurato un ottimo rapporto professionale e gradualmente di amicizia. L’idea del Documentario nasce a posteriori da Giuliano, circa un anno fa, quando dopo aver visto il tanto materiale raccolto, soprattutto inedito, poiché tante immagini sono state realizzate in momenti intimi come vacanze, cene e momenti di vita quotidiana con le varie famiglie, lanciò la provocazione di provare a realizzare qualcosa di più grande.
La scelta del titolo del progetto è ricaduta su un brano della band salentina. Come mai "L’anima vista da qui"?
Credo che il titolo “ L’anima vista da qui”, una traccia contenuta nell’album “Amore che torni” racchiuda bene il sentimento che vive alla base del documentario. Si parla di vita, di un punto di vista nuovo, con le varie facce positive e negative. La band si osserva dopo 20 anni di carriera mantenendo una genuinità spiazzante, mostrano il lato nascosto del rock fatto di una reale fratellanza e amore incondizionato.
Dove è stato girato il docufilm e quanto sono durate le riprese?
Il documentario è stato girato nell’arco di 2 anni e 6 mesi circa, in ogni occasione, sia professionale sia informale, giravo con qualsiasi dispositivo avevo a disposizione, a volte con il pensiero di realizzare immagini studiate e consapevoli, a volte invece con il puro piacere di catturare un ricordo con uno smartphone come faresti al compleanno di un tuo amico davanti alla torta. È stato girato per la maggior parte delle scene in Italia, vedrete il Salento, vedrete gli stadi ed i palazzetti Italiani, qualche scena invece è stata girata in Grecia a Cefalonia, l’isola dove sono cresciuto in tutte le mie estati fin da bambino, dove Giuliano è venuto in vacanza.
Nel film c’è anche Alessandro Borghi, vincitore del David di Donatello come miglior attore protagonista per “Sulla mia pelle”.
La presenza della voce di Alessandro Borghi è molto preziosa, nasce dall’amicizia e stima tra l’attore e Giuliano. Credo sia un artista dalla grande sensibilità e sono molto felice del suo contributo.
Cinematograficamente, cosa dobbiamo aspettarci dalla regia di Gianluca Grandinetti? Come sei cresciuto negli anni e qual è ora la tua filosofia? Cosa piace al regista Grandinetti e cosa non piace?
La mia esperienza è per lo più nel mondo del commercial e dei videoclip musicali, per me questa è stata una grande sfida e non è stato semplice raccontare 3 anni in 45 minuti con immagini frammentate di momenti completamente diversi e sconnessi tra loro. Mi sono chiuso in studio con i miei colleghi a cercare di capire come poter raccontare il tutto pur mantenendo un linguaggio intimo e reale che sta alla base del Docu. Raccontare la realtà attraverso la telecamera è sempre stato emozionante tanto quanto “violento”, lo è molto di più quando davanti hai gente dall’animo puro, che vive la vita veramente a fondo, attraverso l’unione le grandi gioie e le grandi difficoltà. Non è un documentario che vuol iniziare e finire qualcosa, ma è un parentesi sfuggente di una “storia qualunque”, così profondamente vera che ha la timida pretesa e la semplice forza di emozionare. Amo tutto ciò che già in qualche maniera è iniziato e che non finisce, amo le pellicole che mi lasciano la libertà interiore di spaziare, non amo le strutture classiche, amo gli psicodrammi e la narrazione muta. Amo registi come Terrence Malick o Yorgos Lanthimos che spaziano e rompono in molti dei loro film alcune logiche narrative, amo anche le provocazioni e le suggestioni di Iñárritu o di Tarantino. Infondo la verità è che posso parlare ore di nomi e pellicole, ma come nella musica o nell’arte, amo profondamente ciò che mi sorprende, che mi invade e che in qualche maniera mi cambia.
Come è andata la proiezione in anteprima alla Festa del Cinema di Roma?
È stato emozionante, non ero mai stato in un contesto del genere e credo sarà un ricordo che porterò per sempre con me. Provare nuove emozioni e commuovermi mi fa sentire vivo è alla base del mio concetto di esistenza. Vedere tanta gente in sala, tanti sorrisi e anche tanta commozione mi ha davvero riempito il cuore di gioia.
Come è stato lavorare a stretto contatto con la band?
Ho lavorato con tanti artisti negli ultimi anni con i quali ho instaurato rapporti diversi, ma devo dire che i Negramaro mi hanno dato qualcosa di diverso. Ci siamo subito trovati, stimati e la cosa più bella è che mi hanno lasciato libero di esprimermi. Lavorare ad un reportage quando sei “tra amici” è gratificante e non hai limiti.
Quando hai iniziato ti aspettavi questo successo?
Io ho iniziato questo mestiere in una maniera un pò strana, i miei progetti di vita erano altri e sono stato travolto da così tanti avvenimenti che non ho avuto il tempo di farmi domande. Alla base di ciò che faccio c’è la passione nel comunicare il mio modo di vedere le cose, la vivo come se fosse una dipendenza, un mezzo di comunicazione che mostra il limite della parola. Non mi aspettavo niente di tutto ciò, tutto nasce dai primi insegnamenti ricevuti dal fotografo e amico Henry Ruggeri che ho conosciuto quando avevo 21 anni, da lui ho imparato a pensare solo a lavorare, a rimanere concentrato e a non perdere di vista l’obbiettivo, ad utilizzare l’arte come valvola di sfogo senza aspettative, ad un dialogo con te stesso con la peculiarità però che la gente può osservare.
Quali sono ora i progetti futuri?
Per il nuovo anno ci sono già dei progetti di cui non posso parlare, diciamo che come quest’anno viaggerò molto e lavorerò con artisti sia del mondo della musica, sia della moda/ spettacolo.
Una curiosità. C’è qualcuno a cui ti ispiri?
La mia prima fonte di ispirazione non è una persona ma è la musica, di ogni genere, ascolto veramente di tutto a seconda del mio stato d’animo, poi l’arte visiva, la storia dell’arte e filosofia, parto sempre da una sensazione che mi invade senza poterla controllare. Non ho un nome di un regista o artista a cui mi ispiro in particolare, nasce tutto dalla normalità e dalla curiosità, dall’ascolto. Mi piace conoscere e assorbire, fin dai racconti che ascoltavo da bambino dei miei nonni, ai viaggi di mio padre e ai testi di mia madre. Associo le mie ispirazioni più grandi a momenti normali come le attese negli aeroporti o stazioni, passo molto tempo da solo nei viaggi e mi piace parlare e ascoltare altre vite, mi fa sentire vivo.
Un segno di riconoscimento e gratitudine per l’esercito. È stato consegnato questa mattina a Camerino, dal sindaco Sandro Sborgia che ha pensato di omaggiare i militari che si sono occupati delle demolizioni di alcuni edifici della città ducale con delle pergamene riportando i ringraziamenti da parte della cittadinanza all’Arma del Genio per le operazioni condotte all’interno di Camerino colpita dagli eventi sismici dell’agosto-ottobre 2016. “È il giorno in cui vogliamo dirvi grazie per quello che avete fatto qui e per quello che fate per il Paese e fuori dai confini – ha detto il sindaco Sandro Sborgia – Gli interventi di demolizione costituiscono un segnale forte perché indicativi di una ripresa delle operazioni propedeutiche alla fase di ricostruzione. Lavori che insieme alla ripresa delle messe in sicurezza e della riapertura di alcune vie del centro e conseguente riduzione della zona rossa sono la conferma che con volontà e determinazione una ricostruzione è possibile.
Aggiungo una curiosità: proprio uno dei militare ha confidato di aver trovato l’amore nella nostra terra quindi cercherà di fermarsi qui”. Belle e sentite anche le parole dell’Esercito che ha molto apprezzato il pensiero: “E’ il quarto incontro che facciamo con il sindaco Sborgia, una persona che ogni volta ha dimostrato una grandissima energia. Il ringraziamento è da parte nostra per le belle parole spese – ha detto il generale Bindi - Siamo innamorati di queste zone dove abbiamo lavorato tanto. È uno stimolo per ritornare in questi luoghi con la certezza di ritrovare degli amici e la speranza di trovarli sistemati. Siamo stati accolti in modo bellissimo dalla cittadinanza quindi ogni volta torneremo più che volentieri”.
Le pergamene sono state consegnate a: 2° Reggimento Genio Pontieri; Gen. B. Francesco Bindi; Col. Salvatore També; Cap. Stefano Di Biagio; Mar. Ord. Santo Maniscalco; Serg. Magg. Matteo De Santis; C.le Magg. Ca. Sc. Roberto D'Introno; 1°C.le Magg. Antonio Ferri.
Una profonda saccatura in discesa dal golfo di Biscaglia verso il Mediterraneo occidentale e l'azione di blocco operata dall'anticiclone russo, determineranno l'afflusso di correnti umide sulla nostra regione con precipitazioni diffuse per la giornata di sabato 16 novembre e la prima parte di domenica 17.
È il bollettino meteo della Protezione Civile delle Marche che ha diramato anche una nuova allerta gialla per temporali valida per tutta la giornata di domani (sabato 16 novembre), nel territorio regionale.
Le precipitazioni diffuse, saranno maggiormente insistenti nelle zone interne e nel settore settentrionale della regione, più insistenti nel pomeriggio quando assumeranno anche carattere di rovescio o di temporale.
i venti saranno inizialmente sud occidentali di brezza tesa, nel pomeriggio ruoteranno da nord est divenendo di vento moderato lungo la costa ed il crinale appenninico, per poi ruotare nuovamente in serata da sud est lungo la costa e da sud ovest nelle zone interne rinforzando fino a vento moderato con raffiche fino a burrasca lungo la costa meridionale ed il crinale.
Alle ore 12.00 di oggi, presso il Comando Provinciale di Macerata, in contemporanea con la presentazione nazionale a Roma (presso il Palazzo dei Congressi dell’EUR a Roma), il Colonello Michele Roberti ha presentato il Calendario Storico 2020 dell’Arma dei Carabinieri.
Il calendario dell’Arma, pubblicato dal 1928, con un’unica interruzione dovuta al secondo conflitto mondiale (dal 1945 al 1949), è diventato per l’Italia intera un oggetto di culto, con una tiratura che ormai da molti anni supera il milione di copie. Soltanto nella provincia di Macerata sono 15.645 le copie che sono state ordinate e verranno, dunque, distribuite.
L’edizione 2020, l'87esima, è ”narrativa”, da leggere. Racconta del quotidiano eroismo dei carabinieri, attraverso le tavole realizzate dall’artista Mimmo Paladino, tra i massimi autori contemporanei, celebre esponente della transavanguardia, accompagnate da toccanti testi di Margaret Mazzantini, scrittrice di fama mondiale, che con la sua prosa incisiva ha trasformato vicende reali in toccanti storie.
Attraverso l’arte di Mimmo Paladino e la scrittura di Margaret Mazzantini si ripercorrono scene di quotidiana straordinarietà, che vogliono raccontare la solidarietà e l’attenzione verso il prossimo con cui ogni militare dell’Arma tutti i giorni, in Italia e all’estero, svolge il proprio servizio.
La copertina del calendario, dall’intenso fondo color oro, oltre a richiamare la tradizione estetica del passato - riprende l’oro utilizzato nei mosaici di Ravenna e dai maestri senesi, poi ripreso da Gustav Klimt – simbolicamente celebra il metallo della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare, concessa cento anni addietro, il 5 giugno 1920, alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri per la partecipazione al primo conflitto mondiale.
Rimanendo legati alla tradizione, nella pagina centrale il Carosello, rappresentazione storica della carica di Pastrengo del 1848, epica battaglia in cui un drappello di Carabinieri a cavallo, per difendere e salvare Re Carlo Alberto, si diresse senza indugio contro il nemico, maggiormente armato e numeroso, sconfiggendolo.
L’Agenda Storica 2020, al 41° compleanno (risale infatti al 1979 la prima edizione), sarà incentrata sul tema “il Centenario della Scuola Marescialli e della nascita di Salvo D’Acquisto”, e con numerosi inserti guida il lettore attraverso le varie tappe della storia dell’importante istituto di formazione fino all’odierna Scuola Marescialli e Brigadieri, raccontandone l’evoluzione e le varie sedi utilizzate a partire dal lontano ‘800.
La seconda parte dell'agenda sarà dedicata alla vita del V. Brig. M.O.V.M. “alla memoria” Salvo D’Acquisto. I testi di questo piccolo “diario” sono stati curati dallo storico dell’arte Prof. Riccardo Spinelli, dal Col. Alessandro Della Nebbia e dalla giornalista, scrittrice e biografa di Salvo D’Acquisto, Rita Pomponio.
Le informazioni sui Comandi dei Carabinieri e sui reclutamenti sono rese fruibili attraverso codici QR, leggibili con smartphone e tablet che rimandano alle pagine del sito www.carabinieri.it e dei social network istituzionali.
Altri codici QR consentono l’accesso a varie notizie sull’Arma, sulla sua storia e sui periodici “Il Carabiniere” e la “Rassegna dell’Arma".
L’Amministrazione comunale di Macerata ha deliberato un programma di interventi sugli attraversamenti pedonali volto a garantire maggiore sicurezza ai pedoni e l’ulteriore abbattimento delle barriere architettoniche.
Le zone su cui intervenire sono state scelte in base ai risultati del P.U.M.S. (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) che ha individuato le aree della città con maggior numero di incidenti.
Gli interventi riguarderanno gli attraversamenti pedonali presenti lungo la circonvallazione esterna alle mura del centro storico, via Roma, via Indipendenza, via Don Bosco, piazza XXV Aprile, via Beniamino Gigli, via Pancalducci, via Bramante, via dei Velini, via dell’Acquedotto a Villa Potenza, via Natalia Sforzacosta e borgo Piediripa nell’omonima frazione.
A seconda delle necessità specifiche sarà messo in atto il rifacimento della segnaletica orrizzontale e verticale, la sistemazione degli scivoli dal marciapiede su strada con accessibilità anche ai disabili. Dove utile, inoltre, un’illuminazione specifica per l’attraversamento e - dove necessario - attraversamenti rialzati e isole pedonali. Gli interventi prevedono un investimento complessivo di 300.000 euro.
A breve sarà completato anche un ulteriore specifico progetto relativo all’attraversamento pedonale che si trova di fronte al Polo Universitario Bertelli nel quartiere Vergini.
Prestigioso riconoscimento per il Banco Marchigiano, premiato come “Eccellenza dell'Anno. Innovazione&Leadership” a Le Fonti Awards, il riconoscimento internazionale che ogni anno premia le aziende e i protagonisti dell’impresa a livelli top.
La cerimonia si è tenuta a Milano, Palazzo Mezzanotte, ed è stata patrocinata dalla Commissione Europea ed ha visto premiate oltre 30 società e Ceo di grandi aziende italiane e multinazionali del made in Italy in più settori, tutte accomunate dal filo conduttore della spiccata propensione all’innovazione e dell’eccellenza dei risultati conseguiti, dalle realtà di nicchia ai grandi brand internazionali.
E, tra i premiati, come detto, il Banco Marchigiano e il suo Dg Marco Moreschi. Gli organizzatori del premio hanno individuato nell’istituto di credito marchigiano il soggetto che, in tutto il panorama del Credito Cooperativo, si è maggiormente distinto “per essere – recita la motivazione del premio - un’eccellenza come istituto di credito innovativo. Per gli ottimi risultati raggiunti nel primo semestre e per i virtuosi progetti studiati per creare una sinergia tra imprese e comunità. Per puntare sulla crescita socio-economica del territorio e sullo sviluppo e promozione della Regione”.
Argomentazioni estremamente motivanti per l’istituto diretto dal DG Marco Moreschi, deus ex machina del prorompente exploit, negli ultimi due anni, di quella che prima era la Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro e, dal dicembre scorso, è diventato Banco Marchigiano-Credito Cooperativo.
“È un riconoscimento per il grandissimo lavoro che abbiamo portato avanti negli ultimi due anni - dice il DG – del quale i fantastici protagonisti sono stati i miei collaboratori, dipendenti della Banca, senza i quali nulla di tutto questo sarebbe stato possibile”.
“In questi ultimi due anni – dice il Presidente Sandro Palombini – abbiamo raggiunto un doppio, strepitoso, risultato sintetizzabile in redditività e sviluppo. Abbiamo, infatti, riportato la redditività caratteristica a livelli inusuali per i tassi bassi che caratterizzano il sistema bancario attuale e, al contempo, abbiamo attuato un poderoso progetto di sviluppo”.
Alla cerimonia di consegna degli Awards hanno preso parte, oltre al Dg Marco Moreschi, i vertici della Banca, il Presidente Sandro Palombini e il vice Marco Bindelli, il Presidente del Collegio Sindacale Stefano Torresi, i consiglieri del Cda Maria Tiziana Pepi, Antonio D’Agostino e Claudio Marcantognini, il responsabile dell’area mercato Andrea Piergallini, il responsabile dell’area crediti Massimo Calabria e la responsabile dello Staff Direzione Generale, Laura Diomedi.
LA STORIA
Il Banco Marchigiano nasce il 15 dicembre 2018 dalla fusione della Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro con la Banca di Suasa. Una nuova realtà del credito marchigiano con 24 filiali, una copertura di 4 Province (Pesaro, Ancona, Macerata e Fermo), 170 dipendenti, 9 mila Soci, un patrimonio netto di 60 milioni di euro e 987 milioni di euro di mezzi amministrati. Un istituto in forte crescita e che intende diventare Banca di riferimento per tutto il territorio regionale, a supporto di famiglie e imprese ma anche proponendosi come soggetto proattivo nel creare reti e sinergie tra le eccellenze del territorio, quelle imprenditoriali, culturali, associative, del no profit.
Ha destato grande dolore, a San Severino Marche, la notizia della scomparsa di don Sauro Venanzoni. Era nato in città il 2 febbraio 1940, aveva 79 anni. Da tempo malato, il sacerdote aveva insegnato latino e greco ai Licei di Tolentino e Camerino formando generazioni e generazioni di studenti.
Già fondatore e rettore dell’Università della Terza Età dell’Alto Maceratese, l’Uteam, nel luglio del 2018 aveva avuto un brutto incidente stradale finendo, alla guida della sua auto, contro il santuario della Madonna dei Lumi mentre scendeva dalla strada di Castello al Monte.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha espresso, a nome dell’intera Amministrazione comunale e della Città, profondo cordoglio per la scomparsa di don Sauro.
I funerali si svolgeranno domani (sabato 16 novembre), alle ore 11, nel santuario della Madonna dei Lumi con partenza dall’ospedale “Bartolomeo Eustachio”.
(A sinistra don Sauro Venanzoni)
"Chiediamo i diritti che ci spettano, vogliamo che la nostra voce venga finalmente ascoltata". Così i vigili del fuoco che si sono riuniti questa mattina sotto la sede della Prefettura di Macerata in Piazza della Libertà, commentano la manifestazione messa in atto per chiedere maggiori tutele sia dal punto di vista retributivo che previdenziale.
Rivendicano garanzie per gli infortuni e le malattie professionali tipiche del loro lavoro e denunciano una situazione allarmante dal punto di vista degli organici: "Siamo sotto la Prefettura di Macerata perchè noi che operiamo come vigili del fuoco di Macerata pretendiamo risposte dai rappresentanti del nostro territorio. Dal punto di vista numerico siamo rimasti in pochi: non vogliamo trovarci in una situazione di emergenza e decidere quale cittadino cittadino salvare e quale no. Ci troviamo in un territorio difficile dal punto di vista sismico e con sempre più emergenze dovute ai cambiamenti climatici in atto: siamo stanchi di questa situazione. Facciamo 66 turni notturni e il nostro lavoro non viene considerato come usurante".
"La scenario politico del Paese cambia troppo in fretta, ogni anno e mezzo ci troviamo ad avere nuovi interlocutori al Governo, e tutto quello che si è deciso nei tavoli viene rimesso in discussione - denunciano i vigili -. Vogliamo avere la certezza di operare in sicurezza perché le famiglie che ci aspettano a casa non sono tutelate da nessuno".
È stato annunciato uno sciopero nazionale, distribuito su quattro giornate da tutti i sindacati di categoria (1 novembre, il 2, il 12 e il 21 dicembre): "Lo sciopero sarà di 4 ore: in due casi avverrà dalle 16 alle 20 e in altri due casi dalle 10 alle 14. Naturalmente garantiremo il soccorso tecnico a tutti in caso di emergenza. Oggi siamo qui senza alcuna bandiera sindacale perché tutti compatti sulla strada da seguire. La manifestazione ha toni tranquilli visto che siamo ancora in lutto per quanto successo ad Alessandria. Ci arrivano sempre pacche sulle spalle in occasioni delle tragedie con rinnovate promesse, ma da 20 anni che non cambia nulla".
Una delegazione dei vigili del fuoco presenti in Piazza della Libertà è salita in Prefettura per un tavolo con il prefetto Iolanda Rolli, il cui esito è stato esposto sotto le Logge di Piazza della Libertà dai rappresentanti del corpo (Luca Buldorini, Tommaso Panza, Aleandro Scucchia, Giacomo Del Bianco e Giuseppe Zitti): "Il prefetto ha detto che si farà portavoce alle nostre problematiche e dichiarato come la sua porta rimarrà sempre aperta. Conosce bene le nostre istanze in quanto per 20 anni ha lavorato nel Dipartimento del vigili del fuoco. Lo sciopero è confermato, chi detiene le poltrone deve essere consapevole che pretendiamo risposte. Il nostro contratto nazionale è tuttora in discussione: che le tante promesse fatte dalla politica siano mantenute".
Partiranno lunedì prossimo i lavori di manutenzione straordinaria, ampliamento e rifacimento del manto stradale di Marolino – Redefosco. L’intervento, il cui iter era stato avviato a metà del 2017, era stato appaltato il 28 marzo 2019 con la contestuale individuazione della ditta incaricata, che aveva subito predisposto la segnaletica di avvio del cantiere. Proprio in considerazione dell’imminente partenza dell’opera, lo scorso mese di aprile, i frontisti avevano manifestato la volontà di cedere gratuitamente al Comune le porzioni di terreno utili all’ampliamento della sede stradale, non prevista nel progetto iniziale. Proposta che ha evitato ulteriori costi degli espropri.
È stato, dunque, rimodulato il progetto sia sul piano tecnico che economico, con un allargamento della sede stradale a 5 metri e mezzo, migliorando sia la praticabilità veicolare che la sicurezza. Ampliamento che comunque non contemplava l’ultimo tratto nel quale insisteva la linea aera della Telecom. A fronte del maltempo dello scorso mese di luglio che ha ammalorato i pali telefonici e reso necessario un intervento di sostituzione, il Comune ha contattato la Telecom chiedendo l’interramento della linea in modo da poter ampliare anche quell’ultima porzione di Marolino – Redefosco, con un ulteriore intervento in termini di progettazione e di spesa a carico dell’Ente. L’importo totale dei lavori è di 172 mila euro.
In tempi di stretta creditizia, le Pmi di Umbria e Marche devono ripensare alle modalità di accesso al credito. Luci puntate sulle nuove forme di finanziamento delle Pmi durante la seconda giornata del Glocal Economic Forum 2019 di ESG89, alla Posta dei Donini a Perugia. Ad illustrare le nuove possibilità, Giuseppe Rivetti, professore di Diritto tributario e Pianificazione fiscale internazionale all’Università di Macerata.
“Cresce l’interesse per le imprese di fonti di finanziamento alternative – spiega Rivetti -, rispetto ai tradizionali canali bancari, per limitare gli effetti negativi del cosiddetto credit crunch che grava soprattutto sulle Pmi, in quanto considerate più rischiose rispetto a quelle di grandi dimensioni”.
SESSIONE MATTUTINA – HOTEL LA POSTA DEI DONINI A PERUGIA
Qualche cifra di conferma del rapporto di Unimpresa: nel 2018 i prestiti alle Pmi si sono ridotti del 5% rispetto all'anno precedente, con una incidenza maggiore per i debiti a breve termine (-9%). Tra il 2010 e il 2017 i finanziamenti ai distretti sono diminuiti di 57 miliardi. In tale contesto il legislatore ha cercato di ridurre i vincoli civilistici e fiscali, per permettere alle imprese di reperire altrove le necessarie risorse finanziarie, come i fondi di private equity, i mini-bond o il crowdfunding. Il sistema italiano, tuttavia, non ha ancora raggiunto un livello di trasformazione adeguato, anche in ragione di speciali peculiarità delle imprese italiane caratterizzate, in molti casi, da gestioni familiari.
Le alternative? “È necessario un significativo cambiamento culturale – conclude Rivetti - volto a valorizzare una cultura d’impresa basata su solide competenze organizzative e finanziarie, nonché un miglioramento della qualità complessiva della governance”.
OSPITI
All’incontro di giovedì 14 novembre, dal titolo “Pmi di Umbria e Marche e i nuovi modelli di finanziamento”, dalle 10, moderato dal professor Rivetti e Giovanni Giorgetti, Ceo di Esg89, parteciperanno tra gli altri Agostino Baiocco - Co-Founder MARCAP Advisory & Consulting, Ilaria Caporali, presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Umbria, Giuseppe Ghisolfi, Vicepresidente e tesoriere del Gruppo Europeo Casse di Risparmio – ESBG Mauro Guzzini Presidente Esecutivo Gitronica S.p.A., Barbara Pagnoncelli – Remake Festival e Assessore attività produttive Comune di Fabriano.
WORKSHOP
Tra gli altri appuntamenti di giovedì, dalle 14 nella sala Antica Scuderia, “L’Impresa “adattiva”: il modello hub della mobilità”, la riconversione di prodotti, servizi e professionalità per sostenere le esigenze di un mondo fortemente interconesso e sempre più piccolo, a cura di Marco Rossi di Rossi Ecocar, Luciano Loretti, Francesca Rossi e Massimiliano Sterpineti di K-Digitale. Alle 15, nella Sala degli Stemmi della Posta dei Donini, il panel “5G e innovazione della trasformazione digitale” a cura di Vittorio Innocenti, District Manager TIM, Angelo Guarnaschelli e Massimiliano Putzu, Ceo e direttore vendite di SOGESI Team. Nella sala delle Muse, dalle 15.30, focus sui nuovi protagonisti dell’IT.
FORUM POMERIDIANO DALLE 17,30 CON ADRIANO GALLIANI E ALESSANDRA GALLONE
Ma il Glocal Economic Forum 2019 a Perugia, alle 17.30, sarà anche l’occasione per parlare di sport insieme ad Adriano Galliani, che ha vissuto il successo del Milan e ora è ad dell’Associazione Calcio Monza, Alessandra Gallone, componente della Commissione Vigilanza Rai, Luigi Repace, presidente del Comitato regionale umbro della FIGC, Domenico Ignozza, presidente Coni Umbria, Fabio Luna, Presidente Coni Marche, Paolo Cellini, a guida del Comitato regionale marchigiano della FICG, il giornalista Francesco Bircolotti e Giovanni Ciampaglia, direttore Marketing ARENA ITALIA S.p.A.
IL PROMOTORE
ESG89 Group da 30 anni con il proprio know-how realizza analisi e report di natura economica, analizza gli scenari strategici e offre la propria esperienza per sostenere la crescita delle aziende. Fondato nell’Aprile del 1989 come editore di pubblicazioni economiche, annuari ed inserti per prestigiose testate giornalistiche italiane ed estere, ESG89 Group rappresenta oggi il punto di riferimento per migliaia di aziende nel perseguire l’obiettivo della conoscenza e della crescita attraverso la creazione di ‘valore’ e di ‘buone’ relazioni.
Il Comune di Macerata ha aderito Giornata Mondiale della Prematurità prevista per il 17 novembre, concedendo il patrocinio all’iniziativa dell’Associazione Vivere Onlus Coordinamento Nazionale delle Associazioni per la Neonatologia e della Società Italiana di Neonatologia (SIN). Per l’occasione lo Sferisterio, simbolo della città, verrà illuminato di viola con il fine di “accendere una luce” su questa importante problematica.
La Giornata mondiale della Prematurità (World Prematurity Day) è riconosciuta dal Parlamento Europeo grazie all’impegno della European Foundation for the Care of Newborn Infants (EFCNI) ed il suo obiettivo è quello di richiamare il valore dell’assistenza e sottolineare l’importanza delle prevenzione dei fattori di rischio che possono favorire il verificarsi della prematurità.
In Italia, i neonati pretermine costituiscono il 10% delle nascite totali, incidendo sulla mortalità neonatale per il 50% e su quella infantile per il 40%, con un forte impatto sul SSN (dati 2015-2017 sistema Neonatal network - Società italiana di neonatologia).
Si tratta di bambini nati prima della 37esima settimana di gestazione che, fin dai primi istanti di vita, hanno bisogno di terapie intensive neonatali adeguate poiché non hanno ancora maturato del tutto organi e apparati e non sono ancora capaci di adattarsi alla vita fuori dal grembo materno.