Legambiente Marche, Italia nostra Macerata, WWF Marche e il Circolo "il Grillo" di San Severino hanno inviato e consegnato una lettera aperta all'Unione Montana e - per conoscenza - al Comune di San Severino Marche in cui si fa esplicita richiesta di rimozione dei bracieri presenti nella faggeta di Canfaito. L'iniziativa vuole salvaguardare il prezioso ambiente naturale dall'elevato rischio di incendio.
Si chiede "l’immediata rimozione dei suddetti bracieri dal complesso di Monte Canfaito, il che renderebbe automaticamente vietata l’accensione dei fuochi, in virtù dello stesso regolamento vigente. È evidente che tale divieto dovrà, almeno in una prima fase, essere ribadito da cartelli che lo rendano esplicito, indicando anche le sanzioni previste in capo ai trasgressori. È altrettanto evidente la necessità di un controllo che tale divieto sia effettivamente rispettato".
"Ciò costituirebbe un ulteriore importante passo per sensibilizzare i visitatori e i frequentatori della faggeta di Canfaito - si legge nella lettera -, obiettivo che è tra i prioritari proprio nell’istituzione di un’area protetta".
Ecco il contenuto integrale della richiesta formulata da Legambiente Marche, Italia nostra Macerata, WWF Marche e dal Circolo "il Grillo" di San Severino all'Unione Montana:
"Il complesso arboreo dell’altopiano annovera esemplari ultrasecolari, tra cui alcuni addirittura cinquecentenari e un incendio in quel contesto - è facile capirlo - non produrrebbe un danno paragonabile a quello che accade se bruciasse una delle tante pinete di rimboschimento messe a dimora negli anni passati: sarebbe una perdita di una gravità assoluta per il patrimonio arboreo della nostra regione.
Il sottobosco della faggeta è per sua natura privo di significativi arbusti, ma è cosparso di foglie secche e delle cosiddette “faggiole”, ovvero gli involucri legnosi del seme del faggio, che insieme alle foglie costituiscono un innesco pericolosissimo. Canfaito è notoriamente difficile da raggiungere - a maggior ragione per eventuali mezzi di soccorso - non c’è acqua disponibile sul pianoro, tanto meno nelle vicinanze dei barbecue in questione e il legno di faggio è uno di quelli più ricercati per le caratteristiche di pronta infiammabilità; sono tutti elementi questi che contribuiscono ad accrescere il rischio d’incendio accidentale e quello di una sua rapida propagazione. È evidente quanto ciò possa comportare anche un rischio elevato per la pubblica incolumità, in una località frequentata da centinaia di persone, attualmente in quasi tutti i mesi dell’anno.
Eppure nella faggeta continuano ad esistere dei bracieri costruiti in blocchi di cemento anni fa e, come se non bastasse, qualcuno ha pensato bene di aggiungerne altri in cemento armato, su basamenti del medesimo materiale, che permettono l’accensione addirittura di quattro fuochi contemporaneamente.
In tante sedute del Comitato d’Indirizzo della Riserva naturale regionale, costituita ormai dieci anni fa, si è più volte richiesto di eliminare queste strutture inopportune, ciò anche in considerazione che il Regolamento della riserva, all’articolo 11, capoverso 1 recita: “L’accensione di bracieri, al di fuori delle abitazioni, è consentita esclusivamente nelle aree appositamente individuate ed attrezzate salvo quanto diversamente stabilito dalle normative vigenti”. Dunque chi si reca nella faggeta e vede i bracieri si sente pienamente legittimato a ad accendervi il fuoco e c’è persino chi, non trovando bracieri disponibili, si è sente autorizzato ad accendere il fuoco a terra per cuocere il cibo.
Non ci si può affidare più alla buona sorte e permettere che ogni domenica o altro giorno festivo si moltiplichino in questa maniera i rischi di innescare un incendio in quel prezioso contesto".
La nuova sede della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Marche Sud avrà sede a Ascoli Piceno. Una decisione che arriva come un fulmine a ciel sereno e che scuote l'intera provincia di Macerata, che da circa un mese aveva avviato le procedure per una propria candidatura. La decisione è stata resa nota dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nel corso di un'informativa con le parti sociali che si è tenuta il pomeriggio di ieri a Roma, al Collegio Romano.
La scelta di riorganizzare l'articolazione periferica del ministero era stata voluta direttamente dal ministro Dario Franceschini. Ed è proprio direttamente contro il ministro Franceschini che il sindaco di Macerata, Romano Carancini, ha tuonato. Il primo cittadino, infatti, è venuto a conoscenza della scelta soltanto per via indiretta senza essere stato interpellato ed informato da chi di dovere, riferendo anche di non aver ricevuto alcuna risposta da parte del ministro riguardo una sua richiesta di incontrarlo inviata una decina di giorni fa.
A quanto pare nemmeno il presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari è stato informato della decisione, in quanto soltanto nel pomeriggio di ieri aveva inviato una lettera allo stesso Franceschini in cui evidenziava l'importanza di individuare la sede della nuova Soprintendenza Marche sud nel territorio di Macerata (leggi qui), mentre intanto a Roma la decisione veniva già presa.
Lo stesso Pettinari aveva richiesto un incontro con il ministro per approfondire la questione, mettendo a disposizione per gli uffici della futura Soprintendenza "i locali già arredati di proprietà della Provincia in via Velluti a Macerata". Nel corso della presentazione degli importanti scavi archeologici rinvenuti in Contrada Pace a Tolentino e svoltasi nella serata di ieri al Castello della Rancia (leggi qui), era ancora forte l'ottimismo di Pettinari a riguardo. Una decisione che, dunque, desta più di una perplessità e che va a colpire un territorio già fortemente provato dagli strascichi del sisma del 2016.
I risultati delle attività di scavo in contrada Pace sono stati illustrati nel corso del convegno ospitato al Castello della Rancia di Tolentino dal titolo “Archeologia preistorica a Tolentino. Nuove acquisizioni per lo studio del Mesolitico nelle Marche e in Italia”. Una gremita sala conferenze “Roberto Massi Gentiloni Silverj” ha ascoltato in maniera attenta la presentazione svolta dai quattro ragazzi che hanno condotto operativamente gli scavi archeologici. A dirigerli è stata Alessandra d’Ulizia della Cooperativa ArcheoLab, con il supporto indispensabile di personale specializzato dell’Università degli Studi di Ferrara, dell'Università di Roma La Sapienza e dell'Università di Firenze: Davide Visentin, Alessandro Potì e Arianna Cocilova.
Si tratta di una scoperta dal valore scientifico altissimo, per la quale ci si è avvalsi anche dell'utilizzo di ricostruzioni tridimensionali.
L’eccellente stato di conservazione e la grande ricchezza del sito in termini di materiale recuperato (diverse migliaia di manufatti litici e scarti di lavorazione) ne fanno sicuramente uno dei ritrovamenti più importanti e significativi a livello italiano ed europeo per la ricostruzione dei modi di vita dei nostri antenati preistorici, oltre ad essere il primo sito mesolitico scavato in maniera estensiva nelle Marche.
Lo spazio rinvenuto a Tolentino è diversicato, e può essere suddiviso in tre diverse aree: l'area di scheggiatura, dove venivano lavorate la pietra e la selce; il settore centrale, connesso alle attività alimentari in cui sono stati trovati resti di pasto con frammenti di ossi e una chiocciolaia dell'estensione di 7 metri quadrati tappazzata da diverse centinaia di esemplari di conchiglie terrestri; infine l'area "capanna", nella quale sono state rinvenute le tracce più consistenti di intervento umano con la presenza di strutture abitative (tende) poggianti su due alberi di grosse dimensioni rovesciati dal vento prima dell'arrivo degli antenati mesolitici nella zona.
I lavori di scavo non hanno in alcun modo rallentato quelli per il nuovo campus scolastico, come sottolineato dal sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi. "I due percorsi sono proseguiti in parallelo, non abbiamo perso neanche un giorno. Questa scoperta mi ha dato modo di cambiare il mio orientamento su molte cose - ha sottolineato Pezzanesi -, regalandomi una voglia di conoscere estrema. Il passato ci insegna molte cose e ci prepara al presente e al futuro. La mia intenzione è quella di avere un museo specifico nell'area del nuovo Campus. Si tratta di un'occasione di arricchimento unica per tutta la comunità".
Il lavoro è stato svolto in sinergia tra il Comune di Tolentino, la provincia di Macerata (rappresentata dal presidente Antonio Pettinari) e la Soprintendenza (rappresentata da Maria Mazza).
A dirigere scientificamente gli scavi sono stati Stefano Finocchi e Paola Mazzieri della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Entrambi hanno sottolineato come quello di Tolentino sia un unicum italiano.
"Si tratta di un sito all'aperto frequentato per circa un mese dagli antenati mesolitici e datato a 10 mila anni fa, quando ancora non vi erano stanziamenti fissi" ha evidenziato Finocchi
Paola Mazzieri, specialista in Archeologia Preistorica, ha aggiunto: "Questo progetto sarà seguito da un'equipe di almeno 10 persone. Il Mesolitico è uno dei periodi più affascinati della preistoria, caratterizzato da temi molto attuali. Si tratta del periodo della fine delle glaciazioni, contraddistinto da repentini cambiamenti climatici diffusi su larghissima scala e da una crescita demografica rilevante con presenza di migrazioni e spostamento delle popolazioni. Tematiche simili a quelle che affrontiamo oggi".
Presente al convegno anche il professore dell’Università degli Studi di Ferrara Marco Peresani, che ha illustrato le più antiche attestazioni dell'uomo di Neanderthal nella nostra regione a partire dal Paleolitico Inferiore; mentre a spiegare nel dettaglio le caratteristiche del periodo legato al Mesolitico è stata la professoressa Federica Fontana, anche lei proveniente dall’Università degli Studi di Ferrara.
La nuova Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata avrà sede a Ascoli Piceno.
Lo ha reso noto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nel corso di un'informativa con le parti sociali che si è tenuta questo pomeriggio a Roma al Collegio Romano. La decisione della sede della nuova Soprintendenza introdotta dalla recente riorganizzazione dell'articolazione periferica del ministero voluta dal ministro Dario Franceschini, informa una nota, è avvenuta tenendo conto di parametri oggettivi quali "il numero dei vincoli diretti; la consistenza di patrimonio, anche archeologico; il numero di abitanti e altre questioni logistiche e geografiche che fanno di Ascoli Piceno la sede più appropriata per potenziare le funzioni di tutela e garantire servizi efficaci ed efficienti ai cittadini nel territorio delle Marche meridionali".
Beffata dunque Macerata, sede ideale secondo il presidente della provincia Antonio Pettinari, che aveva scritto anche una lettera al ministro Dario Franceschini in merito. (Leggi qui)
L'Amministrazione provinciale, sulla questione che riguarda la prossima nascita della Soprintendenza Marche Sud, ha ritenuto opportuno inviare una lettera ufficiale al Ministro Dario Franceschini, per evidenziare l'importanza di individuare la sede nel territorio di Macerata.
Inoltre, il presidente Antonio Pettinari ha richiesto un incontro con il Ministro stesso per approfondire le tematiche. La Provincia di Macerata, nella lettera inviata, indica la sede che si intende mettere a disposizione per gli uffici della Soprintendenza Marche Sud.
Pettinari nella missiva inviata al Ministro, oltre a sottolineare un sincero apprezzamento per l’iniziativa politica ed amministrativa messa in atto dal Governo, ha evidenziato appunto , l’importanza della maggiore vicinanza delle sede periferica dello Stato ai territori colpiti dal sisma. “Una vicinanza, scrive, che potrà certamente garantire maggiore efficienza ed efficacia all’attività amministrativa”.
“Non posso dunque non evidenziare come il territorio della Provincia di Macerata – prosegue Pettinari - comprenda 44 Comuni rispetto agli 85 dell’intera area del cratere della Regione Marche, dato che rende evidente come le necessità legate alle attività che dovremmo progettare e realizzare nel prossimo futuro, siano prioritariamente ed in maniera assolutamente più evidente legate a questo territorio.
Se la scelta della Sede di un organo periferico dello Stato non può essere elaborata solo sulla base di, seppur improcrastinabili, emergenze, ma deve essere fatta in un’ottica di tutela, valorizzazione e sviluppo territoriale, segnalo – prosegue il presidente - che il territorio della Provincia di Macerata è estremamente ricco in termini di patrimonio culturale mobile ed immobile con dati, anche numerici, che non hanno confronti e che la vicinanza della Soprintendenza consentirebbe meglio di inserire in adeguate politiche di sviluppo sociale ed economico.
Sono inoltre più di 110 i musei che i Comuni gestiscono nel territorio provinciale, un dato unico anche tenendo conto dei processi di autovalutazione messi in atto dalla Regione Marche.
La presenza dei due musei statali inseriti in un ricco “panorama museale”, che la nostra Provincia ha valorizzato anche in forma integrata grazie alla presenza dell’Associazione Museale provinciale”, non è certo secondaria soprattutto nell’ottica dell’auspicabile sinergia tra Soprintendenza Marche Sud, Polo museale ed Enti territoriali con l’obiettivo di azioni integrate e mirate al rilancio delle economie dei territori toccati dal sisma attraverso proprio strategie di tutela e valorizzazione.
Tale ricchezza in termini di patrimonio culturale è del resto esplicitata anche dalla presenza nella Provincia di Macerata di due dei quattro Atenei marchigiani (Camerino e Macerata), gli unici due nelle Marche Sud, nonché la presenza nel capoluogo maceratese dell’importante Accademia di belle arti che, nel corso dei suoi quasi cinquant’anni di attività ha notevolmente contribuito ad innervare nel tessuto sociale la conoscenza e lo studio delle arti, sia con la propria offerta formativa e sia collaborando attivamente con le istituzioni pubbliche e private del territorio.
È proprio a partire da tali dati, è importante che la sede della nuova Soprintendenza Marche Sud sia collocata nel territorio della provincia di Macerata ed in particolare nel Comune capoluogo, Macerata, dal quale, inserito nel cratere con maggior facilità si potrà organizzare e e realizzare il necessario compito di tutela e valorizzazione che la Soprintendenza sarà chiamata a svolgere.
Mi permetto a tal proposito di segnalare che Macerata, che ospita anche le sedi della Biblioteca Nazionale di Napoli e dell’Archivio di Stato, potrà offrire ai funzionari del Mibact quelle strutture che sono imprescindibili per svolgere il loro ruolo che è, prima di tutto, basato sullo studio e che non può dunque prescindere dalla disponibilità di biblioteche ricche di quella documentazione che dovrà essere a supporto delle loro decisioni.
Rendendomi conto, tuttavia, della complessità delle problematiche che il Mibact deve affrontare per mettere in atto l’importante decisione, ed al fine di rendere fattiva la mia proposta nell’ottica di una piena collaborazione, mi permetto sin d’ora – conclude Pettinari nella lettera - di mettere a disposizione per gli Uffici della nuova Soprintendenza Marche Sud i locali già arredati di proprietà di questa Provincia siti in via Velluti del Comune di Macerata”.
Costituito a Camerino l’ufficio “Sisma ricostruzione privata”, voluto per potenziare la gestione del post terremoto negli uffici comunali. A capo del nuovo ufficio ci sarà l’architetto Maurizio Forconi, storico dipendente del Comune che ha già gestito la ricostruzione dopo il sisma del 1997. Con lui collaboreranno anche l’ingegnere Rodolfo Galeone, gli architetti Maria Lobaccaro e Loredana Marinsaldi e il geometra Corrado Carminelli, tutti assunti a tempo determinato per il sisma.
Un ufficio che vuole essere da aiuto alla gestione del lavoro della macchina amministrativa, soprattutto nel settore relativo alla ricostruzione, come spiega il sindaco di Camerino Sandro Sborgia: “Abbiamo pensato di costituire questo nuovo ufficio e servizio per cercare di snellire e ottimizzare il lavoro negli uffici, così da rendere più spedite e rapide le pratiche da gestire e le attività della ricostruzione. Almeno per quanto possibile. Naturalmente – continua il primo cittadino di Camerino – questo avverrà affidandoci alle competenze del nostro personale che, comunque, fino a oggi ha sempre cercato di lavorare nel migliore dei modi, pur nelle difficoltà. Entro fine mese saranno assunti altri due ingegneri e abbiamo avviato le procedure per un istruttore amministrativo”.
Oggi primo giorno di servizio per gli 80 volontari selezionati dal Comune di Macerata per il Servizio civile universale che li vedrà impegnati per uno anno in 6 progetti dell’Amministrazione.
I volontari presteranno il loro servizio nelle sedi del Comune di Macerata, dei Comuni dell'ATS 15, dell'IRCR di Macerata e dell'Accademia Georgica di Treia.
La giornata odierna è stata dedicata alla formazione generale in collaborazione con la cooperativa il Faro e l'ASP Paolo Ricci, così che i volontari dei 3 enti, 110 in tutto, possano condividere il percorso formativo.
Per quanto riguarda il Comune di Macerata i progetti riguardano l'ambito del sociale con “Percorsi diversi” (7 volontari) e “Un amico a Colori” (12 volontari), l'ambito culturale con “Cultura patrimonio per tutti” (23 volontari), i servizi ai giovani con “Intorno ai giovani” (8 volontari), agli anziani con “SOS anziani” (22 volontari) e i servizi all’infanzia con “Un nido accogliente”
Il Comune di Tolentino comunica che da giovedì 16 gennaio, dalle ore 8.30 fino a fine lavori, sarà interdetto al traffico il tratto di strada che va dalla rotonda dell'AVIS in via Nazionale all’intersezione con viale della Repubblica e via Flaminia, fino al Torrione Zona San Catervo per consentire i lavori di asfaltatura che interesseranno la sola porzione stradale dell'attuale cantiere di riqualificazione del Ponte San Catervo.
Il divieto di transito, come previsto dall'ordinanza emessa dal Comando di Polizia Locale, è esteso a tutti i veicoli nel tratto di Via Nazionale compreso tra la rotatoria presente all'intersezione con Viale della Repubblica-Via Flaminia e l'intersezione con C.so Garibaldi-Via G. Murat-V.le C. Battisti.
Pertanto i veicoli provenienti da Via G. Murat, all'intersezione con Via Nazionale, dovranno obbligatoriamente proseguire la marcia con direzione C.so G. Garibaldi o con direzione V.le C. Battisti; mentre i veicoli provenienti da V.le C. Battisti, all'intersezione con Via Nazionale, dovranno obbligatoriamente proseguire la marcia con direzione C.so G. Garibaldi.
I veicoli in transito lungo Via Nazionale con direzione Tolentino centro, all'altezza della rotatoria presente con V.le della Repubblica-Via Flaminia, verranno direzionati in queste ultime vie, oltre alla possibilità di invertire la marcia e proseguire lungo Via Nazionale con direzione centro-periferia.
Sarà istituito nella struttura ospedaliera di Civitanova Marche un moderno Centro di Oncofertilità femminile. Lo ha stabilito il Consiglio Regionale su proposta del capogruppo dei Popolari Marche – UdC, Luca Marconi che aveva presentato, insieme al consigliere Francesco Micucci, una specifica mozione.
“Il miglioramento delle cure oncologiche oggi - commenta Marconi - consente sempre più frequentemente una completa guarigione alle donne affette da cancro. Queste terapie, tuttavia, come anche alcuni trattamenti medici e chirurgici per patologie benigne, determinano frequentemente un danno riproduttivo. Spesso, nel momento drammatico della diagnosi tumorale, gran parte delle giovani pazienti non può avvalersi di una consulenza specialistica qualificata e di trattamenti adeguati riguardo la preservazione della propria fertilità e per questo è necessario creare a livello regionale strutture multidisciplinari dedicate. In questo paese, specie nella nostra Regione, parliamo oggi purtroppo di una grave crisi delle nascite e credo che sia prioritario per tutti noi mettere in essere ogni possibile aiuto alle donne perché possano coronare il loro sogno di essere madri, anche in caso di gravi malattie”.
La struttura di alta specializzazione e a valenza regionale sarà collocata all’interno dell’Area Vasta 3, nella struttura ospedaliera di Civitanova Marche dove esistono spazi sufficienti adeguabili allo scopo con piccole opere murarie e una Biobanca accreditata per la conservazione delle cellule germinali e del tessuto ovarico, indispensabile per l’attività da avviare. “Inoltre - specifica ancora Marconi - la città di Civitanova Marche, con l’apertura della Quadrilatero, è diventata baricentrica all’interno dell’asse viario Umbria-Marche-Abruzzo, regioni entrambe che non hanno ancora attivato alcun Centro Regionale di Oncofertilità Femminile per cui quello marchigiano potrebbe essere oggetto di una importante mobilità attiva per il bilancio della sanità della Regione Marche”.
"Nelle Marche, l'informazione si ferma a Pieve Torina. Visso, Ussita e Castelsant'Angelo sul Nera non hanno la liberta' di sostenere l'articolo 21 della Costituzione: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Il problema e' che da Pieve Torina fino all'Alto Nera non esiste una rivendita di giornali da ben tre lunghi anni da quando cioe' il terremoto ha distrutto tutto, e ha distrutto anche la massima espressione di democrazia: la liberta' di informazione". E' l'appello della segretaria regionale di Federcontribuenti Marche, Maria Teresa Nori riguardo la situazione che si e' venuta a creare dal novembre 2016 ovvero a Visso, Ussita e Castelsant'Angelo sul Nera non c'e' piu' una rivendita di giornali e le persone devono arrivare a Pieve Torina per acquistarli.
''Molti abitanti di questi territori - continua Maria Teresa Nori - sono anziani e per loro il giornale, sfogliare il giornale insieme ad altri loro amici o in famiglia, e' un rito importante, spezzato dal terremoto. E che succede? Il distributore, che sappiamo viene da Pescara per quasi tutta la provincia di Macerata, non va oltre Pieve Torina per motivi che non sappiamo. So che gia' la vicesindaco di Visso si sta dando da fare per capire di risolvere questa situazione considerando che ci sono esercenti pronti a fare da rivendita''. Nori fa appello alla Fieg, alla Fnsi e alla Regione Marche ricordando infine le parole di ieri di Mattarella in visita all' Ansa per i 75 anni dell'agenzia: ''Informare gli organi di informazione costituisce elemendo decisivo per la democrazia del nostro Paese'".
"A Mattarella - conclude la rappresentante regionale di Federcontribuenti - chiedo se e' democratico lasciare tre comunita' senza organi di informazione''.
Nuove disposizioni sul Contributo di autonoma sistemazione. Sono stati ridefiniti i criteri per la concessione del CAS destinato ai nuclei familiari che permangono in una condizione di disagio abitativo a distanza di oltre tre anni dagli eventi sismici che hanno coinvolto le regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria nel 2016. E’ necessario, pertanto, verificare la permanenza dei requisiti.
“Invito i cittadini a contattare gli uffici comunali per avere ogni informazione utile alla compilazione della domanda per l'ottenimento del contributo di autonoma sistemazione – afferma il sindaco Sandro Sborgia - Chiunque dovesse avere dubbi o difficoltà di qualsiasi genere può rivolgersi al personale del Comune che è a disposizione di chiunque ne abbia bisogno. Le nuove disposizioni entreranno in vigore a partire da metà marzo per cui è necessario verificare la permanenza dei requisiti”
Il 19 novembre 2019 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 614 avente ad oggetto: “Ulteriori interventi urgenti di protezione civile conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito il territorio delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo a partire dal giorno 24 agosto 2016”.
Il comune di Camerino comunica come, entro il 17 febbraio 2020 (90 giorni dalla pubblicazione dell’Ordinanza),i nuclei familiari alloggiati nelle strutture ricettive decadono dal diritto di usufruire della sistemazione alberghiera, salvi i casi previsti dall’art. 5 commi 3, 4, 5 e 6 dell’Ord. 614/2019 (leggi qui i casi).
I nuclei familiari alloggiati nelle strutture ricettive che rientrano nei casi previsti dall’art. 5 commi 3, 4, 5 e 6 dell’Ord. 614/2019 entro il 17 febbraio 2020 dovranno compilare una dichiarazione relativa al possesso dei requisiti previsti dall’articolo 1 dell’Ord. 614/2019 e allegare la documentazione richiesta.
Fermo restando che è garantita l’ospitalità presso le strutture ricettive fino al 17 febbraio 2020, i nuclei che intendono usufruire del CAS dovranno presentare la domanda secondo le modalità previste dalle Ordinanze 388/2016, 408/2016 e 614/2019.
Entro il 18 marzo 2020 (120 giorni dalla pubblicazione dell’Ordinanza) tutti i beneficiari di CAS (nuclei familiari e studenti UNICAM) dovranno compilare una dichiarazione da presentare al Comune di Camerino relativa alla permanenza dei requisiti per beneficiare del CAS secondo le modalità e i tempi previsti dall’Ord. 614/2019.
Dal 19 marzo 2020 decadranno dal diritto al CAS:
– i nuclei familiari e studenti Unicam che non possiedono i requisiti richiesti dall’Ord. 614/2019;
– i nuclei familiari e studenti Unicam che non presentano la dichiarazione entro il 18 marzo 2020.
Infine, entro il 18 marzo 2020 (120 giorni dalla pubblicazione dell’Ordinanza) i nuclei familiari a cui è stata assegnata una SAE o è stato assegnato un alloggio acquisito ai sensi dell’art. 14 DL 8/2017 (cd. invenduti), che alla data degli eventi sismici dimoravano stabilmente, in locazione o comodato d’uso nell’abitazione resa inagibile dal sisma, dovranno compilare una dichiarazione da presentare al Comune di Camerino ai sensi dell’art. 3 comma 6 dell’Ord. 614/2019.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare: Comune di Camerino Ufficio Segreteria – CAS – Via Le Mosse, 19 ultimo piano – telefono 0737632440 – orario di apertura al pubblico: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9 alle ore 13 – giovedì dalle ore 15 alle ore 18.
Un nuovo servizio di collegamento dalle Sae per Vallicelle al mercato settimanale. È la nuova soluzione voluta dal Comune di Camerino per facilitare gli spostamenti verso il quartiere che ospita gli ambulanti il sabato mattina, in accordo con i commercianti del Vallicenter e gli stessi ambulanti.
Si è svolto, infatti, un incontro del Sindaco Sandro Sborgia, insieme alla vice sindaco Lucia Jajani, gli assessori Marco Fanelli e Giovanna Sartori con i commercianti del Vallicenter e gli ambulanti che lavorano al mercato settimanale (il sabato mattina) proprio per valutare soluzioni che possano favorire gli spostamenti e l’affluenza nel quartiere, incentivando un maggiore movimento. Il nuovo servizio, che partirà da sabato 18 gennaio, prevede una nuova corsa delle navette Contram che coprirà il tragitto dalle Sae nelle diverse zone della città, fino al mercato settimanale e, naturalmente, il ritorno.
Una soluzione che s’inserisce in un programma ben più ampio di valorizzazione del quartiere Vallicelle, fortemente voluto dal primo cittadino di Camerino e dalla sua Giunta, che si è concretizzato l’indomani l’insediamento scegliendo di collocare la nuova sede del Comune nell’area del quartiere, denominata Vallicelle B.
Sempre nel quartiere sorgeranno anche la nuova sede dei Carabinieri, che sarà ospitata in una parte dell’edificio dell’Unione Montana (deliberata da tutti i Comuni) nonché la nuova casa di riposo Casa Amica, il cui progetto è stato già discusso in Conferenza di Servizi.
Non solo. Il Comune ha vinto un bando a cui ha partecipato lo scorso giugno, grazie al quale potrà installare delle colonnine di ricarica elettrica. Queste saranno collocate nell’area antistante il Vallicenter, accanto alla fermata degli autobus, dove sorgerà la nuova stazione di ricarica elettrica per biciclette e auto confermando la politica green già manifestata nei mesi scorsi attraverso altre iniziative.
Una nuova stazione ferroviaria della linea Civitanova Marche – Albacina, nella zona commerciale Palas. È la proposta contenuta nella mozione del capogruppo Dem, Francesco Micucci il quale chiede alla Giunta regionale di intraprendere un dialogo con RFI ad integrazione del Piano di potenziamento infrastrutturale della linea Civitanova Marche- Albacina e a pensare ad una ricognizione di fondi qualora non fossero disponibili o sufficienti quelli individuati da RFI.
La mozione, depositata nel mese di ottobre dal consigliere Micucci è in seguito confluita in una risoluzione sottoscritta insieme alla consigliera Elena Leonardi (FI) e al consigliere Sandro Bisonni (Gruppo Misto), approvata nell’odierna seduta dell’Assemblea legislativa regionale.
“Trenitalia- spiega il capogruppo Micucci- sta mettendo in atto, ormai da anni, una ristrutturazione ed un potenziamento della rete infrastrutturale della nostra Regione. Il tema della nuova stazione ferroviaria è un tema vivo nella nostra realtà da molti anni.
La zona Palas è in continua evoluzione- continua il consigliere- è centro nevralgico dell’intera regione perché ospita il più grande centro commerciale, il più nuovo palazzetto e la squadra campione del mondo di pallavolo e questo investimento, non enorme, potrà dare una risposta importante. Civitanova è la prima città della costa uscendo dalla Superstrada SS77 e c’è un importante flusso di persone che, specie dopo gli eventi sismici si sposta in treno in tutta la vallata del Chienti. L’amministrazione comunale di Civitanova- continua il Capogruppo- ha avanzato, tramite lettera alla Regione Marche, soltanto il 19 settembre scorso la richiesta di prevedere una nuova stazione nell’area commerciale Palas. Se la richiesta fosse stata avanzata prima si sarebbero potuti trovare fondi ed opportunità nel progetto di elettrificazione della linea Civitanova Marche- Albacina (progetto finanziato con i fondi di sviluppo e coesione MIT- RFI 2017- 2022) ma ora è importante velocizzare l’iter, non c’è tempo per le polemiche. Le risorse necessarie d'altronde non sono così ingenti rispetto ai benefici dei quali la comunità beneficerebbe anche in termini ambientali. Infatti gli stessi vertici di RFI e Trenitalia si sono mostrati favorevoli a valutare l’opportunità di investire in tale opera”.
Revocato il regime fiscale come Onlus e costretti alla tassazione come ogni locale Profit. Un colpo economico impegnativo che ha portato alla scelta della chiusura del locale Reasonanz, attivo da oltre sei anni, nell'area dell'ex Tiro a Volo di Loreto.
Il circolo, come definito da molti, è stato un punto di riferimento per molti e un luogo dove far cultura e musica. Numerosi gli ospiti che si sono susseguiti sul palco del Reasonanz tra musicisti, attori, comici e gruppi come numerosissima la platea dei fruitori.
Tutto succede per un controllo dell'agenzia delle entrate dove, rilevando alcune irregolarità che rendevano incompatibile con il concetto associativo la struttura, ridefinisce la situazione fiscale, impostandola come un qualsiasi locale di intrattenimento. Da qui la richiesta di contributi e tasse non pagate in forma retroattiva, una pretesa economica tutt'altro che indifferente e che ha messo in ginocchio la gestione.
In particolare, l'occhio del fisco sottolinea anche come a loro parere le riunioni decisionali non fossero svolte coinvolgendo un numero adeguato di soci (come previsto dallo statuto) ma bensì in forma molto ridotta, troppo ridotta per poter ipotizzare una scelta assembleale.
Da qui la decisione, peraltro arrivata dopo una sofferenza della gestione esternata sulla propria pagna Facebook dove si lamentava la scarsa partecipazione "Energie, prospettive e affluenza: in netto calo.", di tirare la serranda, di cancellare quel mondo alternativo che il Reasonanz aveva creato.
Perchè il Reasonanz era un luogo di concerti, un luogo di confronti, un ristorante, un bar, un circoletto, un cinema, uno stadio era tutto quanto potesse essere negli occhi di chi ci arrivava.
Appuntamento dato quindi al 18 Gennaio, per l'addio al locale, con concerti e tanta nostalgia... ma l'evento è stato annullato. Le norme di sicurezza per i locali di intrattenimento impongono, per il locale, una capienza massima di 200 persone, troppo poco in virtù delle prenotazioni per la serata di addio.
Ed è così che si spegne un mondo, un luogo che ha sempre fatto sognare e che rimarrà inevitabilmente nella memoria di chi c'è stato, un po' come quelle leggende troppo fantastiche, che finiscono per non essere considerate vere da chi non ha avuto la fortuna di viverle
Si è svolto oggi il sopralluogo per verificare lo stato di avanzamento della ripulitura della foce del Chienti che se non opportunamente riqualificato potrebbe essere a rischio tracimazione. Un’iniziativa che sta vedendo la luce in questi giorni, caldeggiata dalla Protezione Civile, che da qualche anno aveva segnalato agli enti preposti, Regione, Provincia, Genio civile, Consorzio di Bonifica, Corpo Forestale dello Stato (oggi Carabinieri) e Legambiente, la necessità della ‘bonifica’ al fine di prevenire eventuali allagamenti in caso di determinate condizioni atmosferiche avverse.
A seguire i lavori sono stati presenti: il Sindaco, Fabrizio Ciarapica, il Coordinatore locale della Protezione Civile, Aurelio Del Medico, l’Ingegner Stefano Stefoni, del Genio Civile, (che ha illustrato nei particolari l’intervento), il progettista dell’azienda che si è aggiudicata la gara.
“Oggi siamo venuti a verificare i lavori di ripulitura degli isolotti di ghiaia e piante che si sono creati lungo l’alveo del fiume e che impediscono un corretto scorrimento delle acque verso il mare. Un lavoro che da tempo attendevamo e che ora finalmente va a segno, grazie anche alla Protezione Civile locale. L’impedimento del normale deflusso delle acque con il conseguente straripamento potrebbe essere un rischio per la città. Pertanto il lavoro di prevenzione che si sta facendo avanza su due fronti: quello della salvaguardia dell’ambiente e quello importantissimo della sicurezza dei cittadini”. Ha dichiarato il Sindaco, Ciarapica.
Soddisfatto Aurelio Del Medico per i lavori sull’area che destavano preoccupazione per la sicurezza di tutto il territorio circostante. “L’ente che determina il rischio idrogeologico (PAI) aveva catalogato, infatti, il Chienti con il rischio più alto”. Ha detto Del Medico.
I lavori - iniziati il 7 gennaio dovrebbero terminare entro fine febbraio - sono finanziati con risorse POR-FESR 2014-2020 per circa un totale di 800Mila euro. L’Azienda aggiudicataria dell’appalto è la D.F.C. S.R.L. Costruzioni. “Molto lavoro di ripulitura – ha dichiarato l’ingegner Stefoni - è stato già fatto all’apertura della sezione del fiume dal Ponte della Statale fino al Ponte dell’Autostrada mediante lo spostamento del materiale verso le sponde. Inoltre verrà ripristinata una scogliera che era stata apposta a difesa dell’innesto dell’Ete Morto nel Chienti”.
Sono progetti di opere pubbliche già in fase di fattibilità, ma non ancora in corso, quelli che rientrano nella proposta di Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione e relativi agli anni 2020-2022 che la giunta regionale ha adottato ieri, nella consueta seduta settimanale e che è stata trasmessa all’Assemblea legislativa per la definitiva approvazione. Una mole di risorse che complessivamente ammonta a 95 milioni e 400 mila euro e che si aggiunge ai fondi stanziati nei programmi degli anni precedenti.
“Si tratta di opere che la Regione segue direttamente, cioè con la gestione diretta dell’appalto- spiega la vicepresidente Anna Casini - e si basa sugli stanziamenti coerenti con il bilancio triennale di previsione 2020-2022. Riguardano varie tipologie di interventi nell’arco del triennio e l’elenco annuale dei lavori per il 2020. Un atto complesso e importante in incremento di ben 40 milioni rispetto al 2019-2021 e di 30 milioni del 2018-2020 e che disegna in dettaglio il quadro delle risorse necessarie alla realizzazione dei lavori, articolate per annualità e fonte di finanziamento. E’ un programma in linea con le priorità che il governo regionale si è dato in materia di opere pubbliche – conclude Anna Casini - - investendo sui territori in funzione di sviluppo degli stessi e di potenziamento di servizi essenziali come quello sanitario, di salvaguardia ambientale per il rischio idrogeologico, oltre alle ciclovie in chiave di sviluppo sostenibile e turistico-culturale. “
In particolare i 95,4 milioni saranno ripartiti per interventi in diversi settori: edilizia ospedaliera per 33,7 milioni; ciclovie per 30,4 milioni (dei quali 2,7 milioni sono previsti per il 2024); patrimonio per 3,86 milioni; rischio idrogeologico per 30,1 milioni.
Nei Piani triennali delle opere pubbliche confluiscono gli interventi gestiti direttamente dalla Regione Marche (investimenti diretti). A questi si aggiungono poi gli interventi, sempre in opere pubbliche, gestiti da altri soggetti pubblici o privati (es. Province, Comuni, Asur, Anas, Rfi), ai quali vengono trasferite le risorse di origine UE, Stato o Regione (investimenti indiretti).
Rimanendo in tema di edilizia sanitaria le opere pubbliche finanziate dal 2015 ad oggi, tra investimenti diretti ed indiretti, ammontano a circa 392 milioni (di cui 33,7 quelli inclusi nel Piano opere pubbliche appena approvato). Per le ciclovie, ai 30,4 del Piano 2020-2022 si aggiungono ulteriori risorse per circa 22 milioni.
"È giunta l'ora di far capire ai cittadini della provincia di Macerata il particolare momento in cui ci troviamo". Così il Segretario Generale Provinciale Silp (Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia) Cgil Francesco Menichelli affronta tutte le problematiche che investono la categoria professionale da lui rappresentata.
"All'endemico bisogno di personale che caratterizza tutto il pubblico impiego, dovuto al mancato turn over, si è aggiunto il problema dell'aumentata età media dei lavoratori. Fattore che nel nostro campo crea enormi difficoltà - evidenzia Menichelli -. Il Ministero ha approntato, seppur in ritardo, un piano per risolvere queste criticità, ma fino ad ora il personale è arrivato solo in Questura e in Commissariato e non ha nemmeno sostituito quelli che sono andati in pensione. Senza rinforzi ci sono due settori come la Polizia Stradale e la Polizia Postale, che si trovano con una mole di lavoro al di sopra delle loro capacità".
Viene, inoltre, affrontato il problema legato al nuovo edificio da adibire ad Ufficio Stranieri, la cui soluzione si cerca da molti anni. La scelta è ricaduta su dei locali non utilizzati dalla Motorizzazione Civile in via Annibali, di proprietà del Demanio: "Fu fatta una gara di appalto - ricorda Menichelli - per riadattare e adeguare i locali alle nuove esigenze. Sembra, però,che la ditta vincitrice della gara abbia attraversato non meglio specificate difficoltà e che per portare a termine il lavoro abbia anche subappaltato ad una seconda ditta alcune opere.Tutto questo ha fatto sì che si superasse abbondantemente i termini stabiliti per la consegna, così che il Demanio ha applicato penali di legge alla prima ditta".
"Ad oggi i lavori sono stati ultimati e mancano solo da saldare gli onorari, da pagare le penali, consegnare le chiavi e le dichiarazioni di fine lavori. Ma sembra che non si giunga a un accordo tra le parti e - prosegue Menichelli - che si prospetti la rescissione del contratto da parte della ditta lasciando così una struttura pronta, ma non agibile per la mancanza delle dichiarazioni di fine lavori, con la beffa di fare una gara di appalto per certificare i lavori già completati. In tutta questa farsa, i lavoratori di Polizia dell'Immigrazione, gli immigrati che chiedono i permessi di soggiorno e tutti gli altri frequentatori di questi Uffici si devono districare nel cantiere in cui si è trasformata quella zona, sperando che le macchine movimento terra non danneggino per sbaglio le già provate strutture".
Tutto ciò si lega a doppio filo anche con la situazione della nuova Questura, la cui sede dovrà sorgere proprio su quella parte delle ex casermette dove ora c'è l'Ufficio Stranieri: "Ci sono sorte spontanee due domande - sottolinea il Sindacato -: come può proseguire lo stato dei lavori se non si sposta quest'ultimo Ufficio? L'accordo tra il Comune di Macerata, il Ministero dell'Interno, il CDR Investimenti SGR e l'Agenzia del Demanio, prevede una scadenza se non si dovesse proseguire i lavori?".
Problemi si ravvisano anche nella caserma della Polizia Stradale in via dei Velini, a Macerata, e nello stabile del Distaccamento della Polizia Stradale di Civitanova Marche. "Siamo sicuri che, sia il Questore che il Prefetto, nonostante gli sforzi profusi da questi ultimi, non siano più interlocutori attendibili - conclude Menichelli -, perchè lo stato di cose ha travalicato le loro possibilità, quindi chiederemo al più presto l'intervento del Capo della Polizia e del Ministro dell'Interno affinché risolvano questa situazione".
Dalla pista di pattinaggio tra le più grandi delle Marche inaugurata dalle pattinatrici di Ussita, all'Accademia della Cucina italiana per la festa del torrone passando per il concerto di Natale dell'Orchestra Filarmonica delle Marche e della Banda città di Camerino. È stato un Natale dalle tante presenze nella città ducale e i numeri portano sorriso e soddisfazione sul volto degli organizzatori, come conferma l'assessore alla cultura e al turismo del Comun di Camerino Giovanna Sartori che tira le somme dopo il ricchissimo cartellone natalizio: "È stato un Natale bellissimo per il quale non posso non ringraziare tutta la città che ha dimostrato costantemente grande partecipazione a tutte le iniziative - commenta - Un bel risultato raggiunto per Camerino, con una bella partecipazione anche dai paesi vicini, che non sarebbe stato possibile senza l'impegno davvero di tutti. C'è stato un lavoro corale di tante associazioni, la Proloco, i comitati di quartiere, i commercianti. Insomma una città intera che si è mossa e ha richiamato tante persone.
Abbiamo registrato una grande presenza ai mercatini di Natale, ma non solo. Questo è stato un primo passo, importante, verso la direzione che da diversi mesi stiamo cercando di portare avanti". Tantissime le iniziative promosse nel periodo natalizio appena trascorso a Camerino, pensate per grandi e piccoli. Una su tutte ha riportato la cittadinanza in piazza Cavour, nel cuore della città: l'albero della comunità addobbato dai bambini. "Non nascondo che è stato un momento molto emozionante - spiega l'assessore Sartori - fortemente voluto dal sindaco Sborgia, da me e tutta l'amministrazione per dare un segnale che lo sguardo è sempre rivolto al centro storico che non possiamo pensare di dimenticare. Naturalmente - prosegue - è stato un primo passo che, però, ci ha dato risposte importanti. Lo stesso gestore della pista di ghiaccio ci ha chiesto di poter rimanere a Camerino: questo significa che c'è stata una risposta molto positiva e i numeri stessi lo confermano. Basti guardare anche la navetta messa a disposizione dalla Contram che ringrazio per la collaborazione che si conferma sempre più forte e vincente". Sono state oltre 300 le persone trasportate nei weekend natalizi dal primo mezzo elettrico delle Marche, nella città ducale. Le feste sono passate, ma la novità è che resterà la grande pista di ghiaccio al Sottocorte Village fino al 2 febbraio: si potrà, dunque, approfittare ancora per divertirsi sui pattini”.
Nei giorni scorsi, venerdì 10 gennaio, si è tenuto un incontro convocato dal Comitato di Contrada Paterno, congiuntamente al Comune di Tolentino, Assessorato al Decentramento e Sicurezza, su richiesta del Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino per approfondire alcuni temi inerenti la sicurezza.
Hanno partecipato l’Assessore Giovanni Gabrielli, la Presidente Graziella Antonelli, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino Capitano Giacomo De Carlini e il Comandate della Polizia Locale Commissario David Rocchetti. Sono intervenuti anche il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e il Vicesindaco Silvia Luconi.
Alla riunione hanno partecipato molti cittadini che hanno potuto avere consigli utili su come collaborare con le Forze dell’Ordine per prevenire furti o ad esempio truffe alle persone anziane.
Il Comandante De Carlini, in qualità di relatore dell’incontro, ha sottolineato l’importanza di continuare a collaborare con i gruppi volontari dei cittadini che assicurano il Controllo del Vicinato e che consentono di avere un monitoraggio continuo di tutta la zona rurale, troppo spesso, in passato, vessata da furti. Il Capitano ha anche dato consigli molto utili come ad esempio, illuminare bene il perimetro di una casa isolata, installare telecamere private, tenere le siepi basse facilitando i controlli dall’esterno delle Forze dell’Ordine, non postare sui social foto di quando si è in vacanza, tenere sempre a disposizione il numero per chiamare telefonicamente i Carabinieri; in pratica tutti i principi base del Controllo del Vicinato che a tutt’oggi a Tolentino conta nove gruppi.
Va ricordato che l’Assessore Gabrielli e l’Amministrazione comunale si è prodigata per implementare il servizio di controllo mediante le telecamere su tutto il territorio comunale e per dotare gli agenti della Polizia Locale di strumentazione efficace atta a prevenire ogni situazione di pericolo. Nel corso dell’incontro, particolarmente partecipato con oltre 60 residenti, si è tenuto anche un dibattitto con domande e richieste di consigli al Comandante De Carlini e al Commissario Rocchetti.
L’Assessore Gabrielli ha espresso la sua soddisfazione e ha rimarcato l’importanza di avere una Comunità coesa e collaborativa. Insieme si può fare sistema e al di là delle iniziative solidali, si può anche attivare un efficace quanto funzionale controllo del territorio. Voglio ricordare – ha detto l’Assessore Giovanni Gabrielli – l’importanza e gli aspetti positivi scaturiti a seguito dei progetti di controllo notturno che vede una perfetta integrazione tra i Carabinieri e le altre Forze dell’Ordine con la Polizia Locale. Una sistematica presenza che garantisce una maggiore sicurezza oltre a un capillare controllo del nostro territorio tolentinate.
Molto soddisfatta anche la Presidente Graziella Antonelli che è stata ringraziata per aver promosso questo incontro che verrà replicato a livello cittadino.
In tema di ricostruzione post sisma, il comune di Pieve Torina ha avviato, da tempo, la possibilità di procedere tramite i cosiddetti "aggregati", ossia dispositivi urbanistici, previsti dalla normativa, che consentono lo svolgimento dei lavori di ricostruzione in modo coordinato evitando potenziali rallentamenti e garantendo incentivi ulteriori. Incontri periodici vengono organizzati con i proprietari degli immobili lesionati per verificarne lo stato di avanzamento.
È un percorso non facile perché deve mettere insieme le esigenze di più soggetti, ma che si può rendere necessario proprio per consentire, soprattutto in contesti complessi come i piccoli centri storici, una organizzazione razionale degli interventi visto che diverse case condividono le stesse mura e si affacciano su vicoli stretti dove non possono coesistere più cantieri insieme contemporaneamente. "Abbiamo già fatto alcuni incontri con i proprietari, i tecnici ed i nostri funzionari preposti, ed altri ne faremo per riaffermare il concetto che, come amministrazione, puntiamo a valorizzare tutte quelle opportunità che possano ottimizzare la ricostruzione" sottolinea il sindaco Alessandro Gentilucci a margine di una assemblea tenutasi sabato mattina presso la sala Rubnez con oggetto gli immobili lesionati della zona Borgo capoluogo. "Alcune progettualità sono già ad un livello operativo, e ciò è positivo perché evidenzia finalmente uno scenario di ripartenza sul quale, però, vogliamo prevenire eventuali criticità ed implementare, ove possibile, le percentuali di contributo a favore dei nostri cittadini". Oltre quindi alla funzione di stimolo nei confronti delle istituzioni superiori, ossia Stato e Regione, perché la ricostruzione post sisma proceda celermente, e all'impegno diretto per il recupero di edifici di proprietà pubblica, residenziali e non, già avviato, "è fondamentale per l'amministrazione comunale - conclude il sindaco - fungere da elemento di raccordo delle progettualità in atto, ovviamente dove necessario, proprio per accelerarne al massimo il percorso e creare le migliori condizioni per un avvio funzionale dei lavori".