Tolentino, accampamento preistorico in contrada Pace: "Scoperta straordinaria" (FOTO)
I risultati delle attività di scavo in contrada Pace sono stati illustrati nel corso del convegno ospitato al Castello della Rancia di Tolentino dal titolo “Archeologia preistorica a Tolentino. Nuove acquisizioni per lo studio del Mesolitico nelle Marche e in Italia”. Una gremita sala conferenze “Roberto Massi Gentiloni Silverj” ha ascoltato in maniera attenta la presentazione svolta dai quattro ragazzi che hanno condotto operativamente gli scavi archeologici. A dirigerli è stata Alessandra d’Ulizia della Cooperativa ArcheoLab, con il supporto indispensabile di personale specializzato dell’Università degli Studi di Ferrara, dell'Università di Roma La Sapienza e dell'Università di Firenze: Davide Visentin, Alessandro Potì e Arianna Cocilova.
Si tratta di una scoperta dal valore scientifico altissimo, per la quale ci si è avvalsi anche dell'utilizzo di ricostruzioni tridimensionali.
L’eccellente stato di conservazione e la grande ricchezza del sito in termini di materiale recuperato (diverse migliaia di manufatti litici e scarti di lavorazione) ne fanno sicuramente uno dei ritrovamenti più importanti e significativi a livello italiano ed europeo per la ricostruzione dei modi di vita dei nostri antenati preistorici, oltre ad essere il primo sito mesolitico scavato in maniera estensiva nelle Marche.
Lo spazio rinvenuto a Tolentino è diversicato, e può essere suddiviso in tre diverse aree: l'area di scheggiatura, dove venivano lavorate la pietra e la selce; il settore centrale, connesso alle attività alimentari in cui sono stati trovati resti di pasto con frammenti di ossi e una chiocciolaia dell'estensione di 7 metri quadrati tappazzata da diverse centinaia di esemplari di conchiglie terrestri; infine l'area "capanna", nella quale sono state rinvenute le tracce più consistenti di intervento umano con la presenza di strutture abitative (tende) poggianti su due alberi di grosse dimensioni rovesciati dal vento prima dell'arrivo degli antenati mesolitici nella zona.
I lavori di scavo non hanno in alcun modo rallentato quelli per il nuovo campus scolastico, come sottolineato dal sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi. "I due percorsi sono proseguiti in parallelo, non abbiamo perso neanche un giorno. Questa scoperta mi ha dato modo di cambiare il mio orientamento su molte cose - ha sottolineato Pezzanesi -, regalandomi una voglia di conoscere estrema. Il passato ci insegna molte cose e ci prepara al presente e al futuro. La mia intenzione è quella di avere un museo specifico nell'area del nuovo Campus. Si tratta di un'occasione di arricchimento unica per tutta la comunità".
Il lavoro è stato svolto in sinergia tra il Comune di Tolentino, la provincia di Macerata (rappresentata dal presidente Antonio Pettinari) e la Soprintendenza (rappresentata da Maria Mazza).
A dirigere scientificamente gli scavi sono stati Stefano Finocchi e Paola Mazzieri della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Entrambi hanno sottolineato come quello di Tolentino sia un unicum italiano.
"Si tratta di un sito all'aperto frequentato per circa un mese dagli antenati mesolitici e datato a 10 mila anni fa, quando ancora non vi erano stanziamenti fissi" ha evidenziato Finocchi
Paola Mazzieri, specialista in Archeologia Preistorica, ha aggiunto: "Questo progetto sarà seguito da un'equipe di almeno 10 persone. Il Mesolitico è uno dei periodi più affascinati della preistoria, caratterizzato da temi molto attuali. Si tratta del periodo della fine delle glaciazioni, contraddistinto da repentini cambiamenti climatici diffusi su larghissima scala e da una crescita demografica rilevante con presenza di migrazioni e spostamento delle popolazioni. Tematiche simili a quelle che affrontiamo oggi".
Presente al convegno anche il professore dell’Università degli Studi di Ferrara Marco Peresani, che ha illustrato le più antiche attestazioni dell'uomo di Neanderthal nella nostra regione a partire dal Paleolitico Inferiore; mentre a spiegare nel dettaglio le caratteristiche del periodo legato al Mesolitico è stata la professoressa Federica Fontana, anche lei proveniente dall’Università degli Studi di Ferrara.
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