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San Severino, bracieri nella faggeta di Canfaito: "Elevato rischio incendio, richiesta la rimozione"

San Severino, bracieri nella faggeta di Canfaito: "Elevato rischio incendio, richiesta la rimozione"

Legambiente Marche, Italia nostra Macerata, WWF Marche e il Circolo "il Grillo" di San Severino hanno inviato e consegnato una lettera aperta all'Unione Montana e - per conoscenza - al Comune di San Severino Marche in cui si fa esplicita richiesta di rimozione dei bracieri presenti nella faggeta di Canfaito. L'iniziativa vuole salvaguardare il prezioso ambiente naturale dall'elevato rischio di incendio. 

Si chiede "l’immediata rimozione dei suddetti bracieri dal complesso di Monte Canfaito, il che renderebbe automaticamente vietata l’accensione dei fuochi, in virtù dello stesso regolamento vigente. È evidente che tale divieto dovrà, almeno in una prima fase, essere ribadito da cartelli che lo rendano esplicito, indicando anche le sanzioni previste in capo ai trasgressori. È altrettanto evidente la necessità di un controllo che tale divieto sia effettivamente rispettato".

"Ciò costituirebbe un ulteriore importante passo per sensibilizzare i visitatori e i frequentatori della faggeta di Canfaito - si legge nella lettera -, obiettivo che è tra i prioritari proprio nell’istituzione di un’area protetta". 

Ecco il contenuto integrale della richiesta formulata da Legambiente Marche, Italia nostra Macerata, WWF Marche e dal Circolo "il Grillo" di San Severino all'Unione Montana: 

"Il complesso arboreo dell’altopiano annovera esemplari ultrasecolari, tra cui alcuni addirittura cinquecentenari e un incendio in quel contesto - è facile capirlo - non produrrebbe un danno paragonabile a quello che accade se bruciasse una delle tante pinete di rimboschimento messe a dimora negli anni passati: sarebbe una perdita di una gravità assoluta per il patrimonio arboreo della nostra regione.

Il sottobosco della faggeta è per sua natura privo di significativi arbusti, ma è cosparso di foglie secche e delle cosiddette “faggiole”, ovvero gli involucri legnosi del seme del faggio, che insieme alle foglie costituiscono un innesco pericolosissimo. Canfaito è notoriamente difficile da raggiungere - a maggior ragione per eventuali mezzi di soccorso - non c’è acqua disponibile sul pianoro, tanto meno nelle vicinanze dei barbecue in questione e il legno di faggio è uno di quelli più ricercati per le caratteristiche di pronta infiammabilità; sono tutti elementi questi che contribuiscono ad accrescere il rischio d’incendio accidentale e quello di una sua rapida propagazione. È evidente quanto ciò possa comportare anche un rischio elevato per la pubblica incolumità, in una località frequentata da centinaia di persone, attualmente in quasi tutti i mesi dell’anno.

Eppure nella faggeta continuano ad esistere dei bracieri costruiti in blocchi di cemento anni fa e, come se non bastasse, qualcuno ha pensato bene di aggiungerne altri in cemento armato, su basamenti del medesimo materiale, che permettono l’accensione addirittura di quattro fuochi contemporaneamente.

In tante sedute del Comitato d’Indirizzo della Riserva naturale regionale, costituita ormai dieci anni fa, si è più volte richiesto di eliminare queste strutture inopportune, ciò anche in considerazione che il Regolamento della riserva, all’articolo 11, capoverso 1 recita: “L’accensione di bracieri, al di fuori delle abitazioni, è consentita esclusivamente nelle aree appositamente individuate ed attrezzate salvo quanto diversamente stabilito dalle normative vigenti”. Dunque chi si reca nella faggeta e vede i bracieri si sente pienamente legittimato a ad accendervi il fuoco e c’è persino chi, non trovando bracieri disponibili, si è sente autorizzato ad accendere il fuoco a terra per cuocere il cibo.

Non ci si può affidare più alla buona sorte e permettere che ogni domenica o altro giorno festivo si moltiplichino in questa maniera i rischi di innescare un incendio in quel prezioso contesto". 

 

 

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