Una nuova stazione ferroviaria della linea Civitanova Marche – Albacina, nella zona commerciale Palas. È la proposta contenuta nella mozione del capogruppo Dem, Francesco Micucci il quale chiede alla Giunta regionale di intraprendere un dialogo con RFI ad integrazione del Piano di potenziamento infrastrutturale della linea Civitanova Marche- Albacina e a pensare ad una ricognizione di fondi qualora non fossero disponibili o sufficienti quelli individuati da RFI.
La mozione, depositata nel mese di ottobre dal consigliere Micucci è in seguito confluita in una risoluzione sottoscritta insieme alla consigliera Elena Leonardi (FI) e al consigliere Sandro Bisonni (Gruppo Misto), approvata nell’odierna seduta dell’Assemblea legislativa regionale.
“Trenitalia- spiega il capogruppo Micucci- sta mettendo in atto, ormai da anni, una ristrutturazione ed un potenziamento della rete infrastrutturale della nostra Regione. Il tema della nuova stazione ferroviaria è un tema vivo nella nostra realtà da molti anni.
La zona Palas è in continua evoluzione- continua il consigliere- è centro nevralgico dell’intera regione perché ospita il più grande centro commerciale, il più nuovo palazzetto e la squadra campione del mondo di pallavolo e questo investimento, non enorme, potrà dare una risposta importante. Civitanova è la prima città della costa uscendo dalla Superstrada SS77 e c’è un importante flusso di persone che, specie dopo gli eventi sismici si sposta in treno in tutta la vallata del Chienti. L’amministrazione comunale di Civitanova- continua il Capogruppo- ha avanzato, tramite lettera alla Regione Marche, soltanto il 19 settembre scorso la richiesta di prevedere una nuova stazione nell’area commerciale Palas. Se la richiesta fosse stata avanzata prima si sarebbero potuti trovare fondi ed opportunità nel progetto di elettrificazione della linea Civitanova Marche- Albacina (progetto finanziato con i fondi di sviluppo e coesione MIT- RFI 2017- 2022) ma ora è importante velocizzare l’iter, non c’è tempo per le polemiche. Le risorse necessarie d'altronde non sono così ingenti rispetto ai benefici dei quali la comunità beneficerebbe anche in termini ambientali. Infatti gli stessi vertici di RFI e Trenitalia si sono mostrati favorevoli a valutare l’opportunità di investire in tale opera”.
Revocato il regime fiscale come Onlus e costretti alla tassazione come ogni locale Profit. Un colpo economico impegnativo che ha portato alla scelta della chiusura del locale Reasonanz, attivo da oltre sei anni, nell'area dell'ex Tiro a Volo di Loreto.
Il circolo, come definito da molti, è stato un punto di riferimento per molti e un luogo dove far cultura e musica. Numerosi gli ospiti che si sono susseguiti sul palco del Reasonanz tra musicisti, attori, comici e gruppi come numerosissima la platea dei fruitori.
Tutto succede per un controllo dell'agenzia delle entrate dove, rilevando alcune irregolarità che rendevano incompatibile con il concetto associativo la struttura, ridefinisce la situazione fiscale, impostandola come un qualsiasi locale di intrattenimento. Da qui la richiesta di contributi e tasse non pagate in forma retroattiva, una pretesa economica tutt'altro che indifferente e che ha messo in ginocchio la gestione.
In particolare, l'occhio del fisco sottolinea anche come a loro parere le riunioni decisionali non fossero svolte coinvolgendo un numero adeguato di soci (come previsto dallo statuto) ma bensì in forma molto ridotta, troppo ridotta per poter ipotizzare una scelta assembleale.
Da qui la decisione, peraltro arrivata dopo una sofferenza della gestione esternata sulla propria pagna Facebook dove si lamentava la scarsa partecipazione "Energie, prospettive e affluenza: in netto calo.", di tirare la serranda, di cancellare quel mondo alternativo che il Reasonanz aveva creato.
Perchè il Reasonanz era un luogo di concerti, un luogo di confronti, un ristorante, un bar, un circoletto, un cinema, uno stadio era tutto quanto potesse essere negli occhi di chi ci arrivava.
Appuntamento dato quindi al 18 Gennaio, per l'addio al locale, con concerti e tanta nostalgia... ma l'evento è stato annullato. Le norme di sicurezza per i locali di intrattenimento impongono, per il locale, una capienza massima di 200 persone, troppo poco in virtù delle prenotazioni per la serata di addio.
Ed è così che si spegne un mondo, un luogo che ha sempre fatto sognare e che rimarrà inevitabilmente nella memoria di chi c'è stato, un po' come quelle leggende troppo fantastiche, che finiscono per non essere considerate vere da chi non ha avuto la fortuna di viverle
Si è svolto oggi il sopralluogo per verificare lo stato di avanzamento della ripulitura della foce del Chienti che se non opportunamente riqualificato potrebbe essere a rischio tracimazione. Un’iniziativa che sta vedendo la luce in questi giorni, caldeggiata dalla Protezione Civile, che da qualche anno aveva segnalato agli enti preposti, Regione, Provincia, Genio civile, Consorzio di Bonifica, Corpo Forestale dello Stato (oggi Carabinieri) e Legambiente, la necessità della ‘bonifica’ al fine di prevenire eventuali allagamenti in caso di determinate condizioni atmosferiche avverse.
A seguire i lavori sono stati presenti: il Sindaco, Fabrizio Ciarapica, il Coordinatore locale della Protezione Civile, Aurelio Del Medico, l’Ingegner Stefano Stefoni, del Genio Civile, (che ha illustrato nei particolari l’intervento), il progettista dell’azienda che si è aggiudicata la gara.
“Oggi siamo venuti a verificare i lavori di ripulitura degli isolotti di ghiaia e piante che si sono creati lungo l’alveo del fiume e che impediscono un corretto scorrimento delle acque verso il mare. Un lavoro che da tempo attendevamo e che ora finalmente va a segno, grazie anche alla Protezione Civile locale. L’impedimento del normale deflusso delle acque con il conseguente straripamento potrebbe essere un rischio per la città. Pertanto il lavoro di prevenzione che si sta facendo avanza su due fronti: quello della salvaguardia dell’ambiente e quello importantissimo della sicurezza dei cittadini”. Ha dichiarato il Sindaco, Ciarapica.
Soddisfatto Aurelio Del Medico per i lavori sull’area che destavano preoccupazione per la sicurezza di tutto il territorio circostante. “L’ente che determina il rischio idrogeologico (PAI) aveva catalogato, infatti, il Chienti con il rischio più alto”. Ha detto Del Medico.
I lavori - iniziati il 7 gennaio dovrebbero terminare entro fine febbraio - sono finanziati con risorse POR-FESR 2014-2020 per circa un totale di 800Mila euro. L’Azienda aggiudicataria dell’appalto è la D.F.C. S.R.L. Costruzioni. “Molto lavoro di ripulitura – ha dichiarato l’ingegner Stefoni - è stato già fatto all’apertura della sezione del fiume dal Ponte della Statale fino al Ponte dell’Autostrada mediante lo spostamento del materiale verso le sponde. Inoltre verrà ripristinata una scogliera che era stata apposta a difesa dell’innesto dell’Ete Morto nel Chienti”.
Sono progetti di opere pubbliche già in fase di fattibilità, ma non ancora in corso, quelli che rientrano nella proposta di Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione e relativi agli anni 2020-2022 che la giunta regionale ha adottato ieri, nella consueta seduta settimanale e che è stata trasmessa all’Assemblea legislativa per la definitiva approvazione. Una mole di risorse che complessivamente ammonta a 95 milioni e 400 mila euro e che si aggiunge ai fondi stanziati nei programmi degli anni precedenti.
“Si tratta di opere che la Regione segue direttamente, cioè con la gestione diretta dell’appalto- spiega la vicepresidente Anna Casini - e si basa sugli stanziamenti coerenti con il bilancio triennale di previsione 2020-2022. Riguardano varie tipologie di interventi nell’arco del triennio e l’elenco annuale dei lavori per il 2020. Un atto complesso e importante in incremento di ben 40 milioni rispetto al 2019-2021 e di 30 milioni del 2018-2020 e che disegna in dettaglio il quadro delle risorse necessarie alla realizzazione dei lavori, articolate per annualità e fonte di finanziamento. E’ un programma in linea con le priorità che il governo regionale si è dato in materia di opere pubbliche – conclude Anna Casini - - investendo sui territori in funzione di sviluppo degli stessi e di potenziamento di servizi essenziali come quello sanitario, di salvaguardia ambientale per il rischio idrogeologico, oltre alle ciclovie in chiave di sviluppo sostenibile e turistico-culturale. “
In particolare i 95,4 milioni saranno ripartiti per interventi in diversi settori: edilizia ospedaliera per 33,7 milioni; ciclovie per 30,4 milioni (dei quali 2,7 milioni sono previsti per il 2024); patrimonio per 3,86 milioni; rischio idrogeologico per 30,1 milioni.
Nei Piani triennali delle opere pubbliche confluiscono gli interventi gestiti direttamente dalla Regione Marche (investimenti diretti). A questi si aggiungono poi gli interventi, sempre in opere pubbliche, gestiti da altri soggetti pubblici o privati (es. Province, Comuni, Asur, Anas, Rfi), ai quali vengono trasferite le risorse di origine UE, Stato o Regione (investimenti indiretti).
Rimanendo in tema di edilizia sanitaria le opere pubbliche finanziate dal 2015 ad oggi, tra investimenti diretti ed indiretti, ammontano a circa 392 milioni (di cui 33,7 quelli inclusi nel Piano opere pubbliche appena approvato). Per le ciclovie, ai 30,4 del Piano 2020-2022 si aggiungono ulteriori risorse per circa 22 milioni.
"È giunta l'ora di far capire ai cittadini della provincia di Macerata il particolare momento in cui ci troviamo". Così il Segretario Generale Provinciale Silp (Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia) Cgil Francesco Menichelli affronta tutte le problematiche che investono la categoria professionale da lui rappresentata.
"All'endemico bisogno di personale che caratterizza tutto il pubblico impiego, dovuto al mancato turn over, si è aggiunto il problema dell'aumentata età media dei lavoratori. Fattore che nel nostro campo crea enormi difficoltà - evidenzia Menichelli -. Il Ministero ha approntato, seppur in ritardo, un piano per risolvere queste criticità, ma fino ad ora il personale è arrivato solo in Questura e in Commissariato e non ha nemmeno sostituito quelli che sono andati in pensione. Senza rinforzi ci sono due settori come la Polizia Stradale e la Polizia Postale, che si trovano con una mole di lavoro al di sopra delle loro capacità".
Viene, inoltre, affrontato il problema legato al nuovo edificio da adibire ad Ufficio Stranieri, la cui soluzione si cerca da molti anni. La scelta è ricaduta su dei locali non utilizzati dalla Motorizzazione Civile in via Annibali, di proprietà del Demanio: "Fu fatta una gara di appalto - ricorda Menichelli - per riadattare e adeguare i locali alle nuove esigenze. Sembra, però,che la ditta vincitrice della gara abbia attraversato non meglio specificate difficoltà e che per portare a termine il lavoro abbia anche subappaltato ad una seconda ditta alcune opere.Tutto questo ha fatto sì che si superasse abbondantemente i termini stabiliti per la consegna, così che il Demanio ha applicato penali di legge alla prima ditta".
"Ad oggi i lavori sono stati ultimati e mancano solo da saldare gli onorari, da pagare le penali, consegnare le chiavi e le dichiarazioni di fine lavori. Ma sembra che non si giunga a un accordo tra le parti e - prosegue Menichelli - che si prospetti la rescissione del contratto da parte della ditta lasciando così una struttura pronta, ma non agibile per la mancanza delle dichiarazioni di fine lavori, con la beffa di fare una gara di appalto per certificare i lavori già completati. In tutta questa farsa, i lavoratori di Polizia dell'Immigrazione, gli immigrati che chiedono i permessi di soggiorno e tutti gli altri frequentatori di questi Uffici si devono districare nel cantiere in cui si è trasformata quella zona, sperando che le macchine movimento terra non danneggino per sbaglio le già provate strutture".
Tutto ciò si lega a doppio filo anche con la situazione della nuova Questura, la cui sede dovrà sorgere proprio su quella parte delle ex casermette dove ora c'è l'Ufficio Stranieri: "Ci sono sorte spontanee due domande - sottolinea il Sindacato -: come può proseguire lo stato dei lavori se non si sposta quest'ultimo Ufficio? L'accordo tra il Comune di Macerata, il Ministero dell'Interno, il CDR Investimenti SGR e l'Agenzia del Demanio, prevede una scadenza se non si dovesse proseguire i lavori?".
Problemi si ravvisano anche nella caserma della Polizia Stradale in via dei Velini, a Macerata, e nello stabile del Distaccamento della Polizia Stradale di Civitanova Marche. "Siamo sicuri che, sia il Questore che il Prefetto, nonostante gli sforzi profusi da questi ultimi, non siano più interlocutori attendibili - conclude Menichelli -, perchè lo stato di cose ha travalicato le loro possibilità, quindi chiederemo al più presto l'intervento del Capo della Polizia e del Ministro dell'Interno affinché risolvano questa situazione".
Dalla pista di pattinaggio tra le più grandi delle Marche inaugurata dalle pattinatrici di Ussita, all'Accademia della Cucina italiana per la festa del torrone passando per il concerto di Natale dell'Orchestra Filarmonica delle Marche e della Banda città di Camerino. È stato un Natale dalle tante presenze nella città ducale e i numeri portano sorriso e soddisfazione sul volto degli organizzatori, come conferma l'assessore alla cultura e al turismo del Comun di Camerino Giovanna Sartori che tira le somme dopo il ricchissimo cartellone natalizio: "È stato un Natale bellissimo per il quale non posso non ringraziare tutta la città che ha dimostrato costantemente grande partecipazione a tutte le iniziative - commenta - Un bel risultato raggiunto per Camerino, con una bella partecipazione anche dai paesi vicini, che non sarebbe stato possibile senza l'impegno davvero di tutti. C'è stato un lavoro corale di tante associazioni, la Proloco, i comitati di quartiere, i commercianti. Insomma una città intera che si è mossa e ha richiamato tante persone.
Abbiamo registrato una grande presenza ai mercatini di Natale, ma non solo. Questo è stato un primo passo, importante, verso la direzione che da diversi mesi stiamo cercando di portare avanti". Tantissime le iniziative promosse nel periodo natalizio appena trascorso a Camerino, pensate per grandi e piccoli. Una su tutte ha riportato la cittadinanza in piazza Cavour, nel cuore della città: l'albero della comunità addobbato dai bambini. "Non nascondo che è stato un momento molto emozionante - spiega l'assessore Sartori - fortemente voluto dal sindaco Sborgia, da me e tutta l'amministrazione per dare un segnale che lo sguardo è sempre rivolto al centro storico che non possiamo pensare di dimenticare. Naturalmente - prosegue - è stato un primo passo che, però, ci ha dato risposte importanti. Lo stesso gestore della pista di ghiaccio ci ha chiesto di poter rimanere a Camerino: questo significa che c'è stata una risposta molto positiva e i numeri stessi lo confermano. Basti guardare anche la navetta messa a disposizione dalla Contram che ringrazio per la collaborazione che si conferma sempre più forte e vincente". Sono state oltre 300 le persone trasportate nei weekend natalizi dal primo mezzo elettrico delle Marche, nella città ducale. Le feste sono passate, ma la novità è che resterà la grande pista di ghiaccio al Sottocorte Village fino al 2 febbraio: si potrà, dunque, approfittare ancora per divertirsi sui pattini”.
Nei giorni scorsi, venerdì 10 gennaio, si è tenuto un incontro convocato dal Comitato di Contrada Paterno, congiuntamente al Comune di Tolentino, Assessorato al Decentramento e Sicurezza, su richiesta del Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino per approfondire alcuni temi inerenti la sicurezza.
Hanno partecipato l’Assessore Giovanni Gabrielli, la Presidente Graziella Antonelli, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino Capitano Giacomo De Carlini e il Comandate della Polizia Locale Commissario David Rocchetti. Sono intervenuti anche il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e il Vicesindaco Silvia Luconi.
Alla riunione hanno partecipato molti cittadini che hanno potuto avere consigli utili su come collaborare con le Forze dell’Ordine per prevenire furti o ad esempio truffe alle persone anziane.
Il Comandante De Carlini, in qualità di relatore dell’incontro, ha sottolineato l’importanza di continuare a collaborare con i gruppi volontari dei cittadini che assicurano il Controllo del Vicinato e che consentono di avere un monitoraggio continuo di tutta la zona rurale, troppo spesso, in passato, vessata da furti. Il Capitano ha anche dato consigli molto utili come ad esempio, illuminare bene il perimetro di una casa isolata, installare telecamere private, tenere le siepi basse facilitando i controlli dall’esterno delle Forze dell’Ordine, non postare sui social foto di quando si è in vacanza, tenere sempre a disposizione il numero per chiamare telefonicamente i Carabinieri; in pratica tutti i principi base del Controllo del Vicinato che a tutt’oggi a Tolentino conta nove gruppi.
Va ricordato che l’Assessore Gabrielli e l’Amministrazione comunale si è prodigata per implementare il servizio di controllo mediante le telecamere su tutto il territorio comunale e per dotare gli agenti della Polizia Locale di strumentazione efficace atta a prevenire ogni situazione di pericolo. Nel corso dell’incontro, particolarmente partecipato con oltre 60 residenti, si è tenuto anche un dibattitto con domande e richieste di consigli al Comandante De Carlini e al Commissario Rocchetti.
L’Assessore Gabrielli ha espresso la sua soddisfazione e ha rimarcato l’importanza di avere una Comunità coesa e collaborativa. Insieme si può fare sistema e al di là delle iniziative solidali, si può anche attivare un efficace quanto funzionale controllo del territorio. Voglio ricordare – ha detto l’Assessore Giovanni Gabrielli – l’importanza e gli aspetti positivi scaturiti a seguito dei progetti di controllo notturno che vede una perfetta integrazione tra i Carabinieri e le altre Forze dell’Ordine con la Polizia Locale. Una sistematica presenza che garantisce una maggiore sicurezza oltre a un capillare controllo del nostro territorio tolentinate.
Molto soddisfatta anche la Presidente Graziella Antonelli che è stata ringraziata per aver promosso questo incontro che verrà replicato a livello cittadino.
In tema di ricostruzione post sisma, il comune di Pieve Torina ha avviato, da tempo, la possibilità di procedere tramite i cosiddetti "aggregati", ossia dispositivi urbanistici, previsti dalla normativa, che consentono lo svolgimento dei lavori di ricostruzione in modo coordinato evitando potenziali rallentamenti e garantendo incentivi ulteriori. Incontri periodici vengono organizzati con i proprietari degli immobili lesionati per verificarne lo stato di avanzamento.
È un percorso non facile perché deve mettere insieme le esigenze di più soggetti, ma che si può rendere necessario proprio per consentire, soprattutto in contesti complessi come i piccoli centri storici, una organizzazione razionale degli interventi visto che diverse case condividono le stesse mura e si affacciano su vicoli stretti dove non possono coesistere più cantieri insieme contemporaneamente. "Abbiamo già fatto alcuni incontri con i proprietari, i tecnici ed i nostri funzionari preposti, ed altri ne faremo per riaffermare il concetto che, come amministrazione, puntiamo a valorizzare tutte quelle opportunità che possano ottimizzare la ricostruzione" sottolinea il sindaco Alessandro Gentilucci a margine di una assemblea tenutasi sabato mattina presso la sala Rubnez con oggetto gli immobili lesionati della zona Borgo capoluogo. "Alcune progettualità sono già ad un livello operativo, e ciò è positivo perché evidenzia finalmente uno scenario di ripartenza sul quale, però, vogliamo prevenire eventuali criticità ed implementare, ove possibile, le percentuali di contributo a favore dei nostri cittadini". Oltre quindi alla funzione di stimolo nei confronti delle istituzioni superiori, ossia Stato e Regione, perché la ricostruzione post sisma proceda celermente, e all'impegno diretto per il recupero di edifici di proprietà pubblica, residenziali e non, già avviato, "è fondamentale per l'amministrazione comunale - conclude il sindaco - fungere da elemento di raccordo delle progettualità in atto, ovviamente dove necessario, proprio per accelerarne al massimo il percorso e creare le migliori condizioni per un avvio funzionale dei lavori".
Cresce anche nelle Marche il desiderio di un posto nella pubblica amministrazione. Molte le richieste che giungono per ogni bando di selezione.
Oltre 7.000 infermieri entro le prossime settimane affronteranno la preselezione per infermieri a tempo indeterminato; quasi 6.000 persone hanno presentato domanda nelle settimane scorse per accedere alle preselezioni per dipendente amministrativo nel sistema sanitario regionale (funzionario e assistente); e aumenta sempre più il numero dei partecipanti alle varie selezioni indette dai singoli comuni.
Da una analisi condotta dal centro studi della Cisl Fp Marche, il rapporto tra candidati e posti messi a selezione è di almeno uno a cinquanta. Sono altresì migliaia i marchigiani che hanno inviato domanda di partecipazione a concorsi nazionali indetti per enti come Inps o Ministeri.
I dati non sorprendono, dal momento che nella nostra regione il tasso ufficiale di disoccupazione è del 7.5%, mentre sono in aumento le donne ed i laureati che evidenziano difficoltà a trovare un posto di lavoro adeguato al percorso di studio conseguito.
Molti i concorsi che saranno banditi nel primo semestre 2020 alla luce delle forti uscite per pensionamento dei lavoratori pubblici legate anche a quota 100. Il Comune di Ancona ha anticipato nei giorni scorsi bandi per assistenti e funzionari amministrativi , ma complessivamente gran parte dei comuni bandirà concorsi per molteplici profili professionali: dagli amministrativi, ai tecnici, alla polizia municipale.
Importante in questa fase per i tanti comuni colpiti dal sisma, che si proroghino i rapporti di lavoro degli oltre 200 lavoratori a tempo determinato in essere e si avviino procedure di stabilizzazione per il personale che sta operando per supportare la difficile opera della ricostruzione
Nell'immediato si prevedono centinaia di domande per il concorso, bandito nei giorni scorsi dalla Regione Marche, per collaboratore ai servizi di supporto, ed anche per l'avviso, a tempo determinato, per infermieri presso gli Ospedali Riuniti di Ancona: giunte quasi mille domande.
Per quest'ultima selezione è ancora possibile accedere al corso di formazione, organizzato dalla Cisl Fp Marche, che si avvierà il prossimo 17. Per informazioni è possibile contattare l'indirizzo di posta elettronica s.cristofanelli@cisl.it
Anche in questo inizio 2020 torna il progetto di sostegno in favore dei cittadini di Caldarola in collaborazione con Emergency e l’Area Vasta 3, denominato “Progetto Sisma”. Un programma di assistenza socio-sanitaria alla popolazione colpita dal terremoto nelle aree del Maceratese.
Uno psicologo-psicoterapeuta e un infermiere di Emergency forniranno sostegno gratuito con accesso libero a chiunque ne abbia bisogno.
Il programma vede coinvolti numerosi Comuni del maceratese, a Caldarola gli incontri si svolgeranno nella sede del Centro Servizi Sanitari, nella palazzina recentemente restaurata che attualmente ospita la guardia medica e il centro prelievi, tutti i venerdì, a partire dal 17 gennaio, dalle ore 9.30 alle ore 13.00
Per informazioni è possibile contattare il n. 342 3878443 e-mail progetto.sisma.mc@emergency.it o direttamente il sito internet www.emergency.it
L’Epifania tutte le feste si porta via, come recita l’antico adagio. La vecchina con la scopa anche quest’anno, a Cesolo di San Severino Marche, è comparsa per rinnovare una tradizione ormai antica: premiare i vincitori del concorso “Presepe in ogni casa”, arrivato ormai alla 23esima edizione. L’iniziativa, promossa dal Comitato di frazione in collaborazione con la parrocchia, ha coinvolto quest’anno una trentina di famiglie. Non proprio una gara ma un’occasione per socializzare e stare insieme animando un po’ la vita della frazione, una delle più popolose dell’intero territorio del Comune di San Severino Marche.
Alla premiazione del concorso sono intervenuti il sindaco, Rosa Piermattei, il parroco, don Luca Ferro, il presidente del Comitato di frazione, Sabrina Piantoni, e le componenti della commissione giudicatrice tra cui la presidente della Pro Loco settempedana, Paola Miliani.
Un premio speciale è andato agli alunni della scuola dell’Infanzia di Cesolo poi, per gli adulti, premi a Raffaele Fiorgentili, ex aequo con Cecilia Gianfelici, Patrizia e Francesca Piantoni, Nicolas ed Elena Rossetti ex aequo con Giacomo Salvatori, Alessandro Sigismondi, Silvia e Giulia Chirielli ex aequo con Maria Grazia Banfi, Rita Cetoretta, Anna Maria Valenti e Ludovica Meschini. Per i più piccoli, infine, premi a Tommaso Paciaroni ex aequo con Maria Sole Chirielli, Emy Sampaolo ex aequo con Benedetta e Martina Cardelli, poi Angelica Chiodi, Leonardo Sigismondi, Gioia Del Pupo, Gabriele Salvatori ex aequo con Davide e Valerio Aquili, Thomas ed Eleonora Carbonari ex aequo con Tommaso e Giovanni Zitelli e, ancora, Gessica, Ilenia e Cristian Marozzi, Mattia Settembrini e Noemi Pierino.
Una casa per le persone con disabilità prive di assistenza familiare. E’ quella che, il 20 gennaio prossimo, il Comune di San Severino Marche e l’Unione Montana Potenza Esino Musone inaugureranno nell’ex lazzaretto del santuario della Madonna del Glorioso. L’iniziativa, nell’ambito del progetto “Dopo di Noi”, è stata realizzata grazie alla generosità di coloro i quali, dopo il terremoto del 2016, hanno donato anche piccole cifre tramite il numero Sms solidale 45500.
Insieme alla consegna di un tetto a cinque soggetti con difficoltà, che potranno così coprire il tempo della loro vita, saranno inaugurati anche i lavori di sistemazione del chiostro concesso, come tutti gli altri spazi, in comodato d’uso gratuito dal Comune. Alla cerimonia, che sarà introdotta dai saluti del sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, prenderanno parte il presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, Matteo Cicconi, il coordinatore dell’Ambito Territoriale Sociale, Valerio Valeriani, il personale del Centro diurno socio educativo e riabilitativo “Il Girasole” cui la struttura sarà collegata.
Il progetto “Dopo di Noi”, partito a maggio, ha visto mettere in atto già diverse iniziative come escursioni e attività varie grazie al coordinamento di assistenti sociali dedicati. Alla fine dell’estate scorsa i coordinatori hanno anche incontrato le famiglie degli ospiti per pianificare interventi e attività future.
La nuova struttura si compone di tre camere da letto, per cinque posti letto in totale, ma anche di servizi e di una sala polifunzionale. Gli utenti cui sarà permesso di alloggiarvi sono stati individuati a seguito di apposita valutazione da parte dell’equipe integrata per la disabilità.
I Sindaci del cratere delle 4 regioni terremotate Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio si sono dati appuntamento per mercoledì 15 gennaio dalle ore 10 nella sala convegni del Pio Sodalizio dei Piceni a Roma. Alla riunione parteciperanno i presidenti delle 4 Anci regionali e sarà presieduta da Maurizio Mangialardi, coordinatore nazionale dei Presidenti delle Anci regionali.
“Se abbiamo un decreto terremoto dedicato al sisma del Centro Italia lo dobbiamo all’azione dell’Anci” – dice Mangialardi. “Lo consideriamo un punto di partenza anche se ridimensionato rispetto alle nostre aspettative e giuste rivendicazioni. Continuiamo a lavorarci contando di poter incidere con i decreti attuativi”.
Nell’assemblea alla quale oltre a Mangialardi, Prsidente di Anci Marche, interverranno Gianguido D’Alberto, Presidente di ANCI Abruzzo, Riccardo Variane, Presidente di ANCI Lazio e Francesco De Rebotti, Presidente di ANCI Umbria si cercherà una sintesi per proseguire il confronto col governo.
“L’incontro – ricorda Mangialardi – parte dal presupposto che il dialogo col Governo è aperto, ed è l’aspetto più positivo, anche se resta viva la necessità che tutti i parlamentari delle 4 regioni terremotate nell’interesse dei cittadini colpiti e indipendentemente dall’appartenenza politica, facciano pressione nell’interesse delle proprie comunità”.
Tra i nodi al centro dell’Assemblea c’è la questione del Commissario oggi in regime di prorogatio. “Occorre individuare una figura che oltre alla competenza tecnica abbia una visione politica ed amministrativa per far sì che le norme previste nella legge dedicata al sisma del Centro Italia abbiano i giusti decreti attuativi” – chiarisce il Presidente di Anci Marche.
“Non è il momento di dividersi – conclude Mangialardi – e se gli animi sono esasperati le menti devono restare lucide perché le manifestazioni eclatanti il giorno dopo sono già dimenticate. Occorre il lavoro della politica, dell’Anci, nell’interesse delle nostre comunità”.
Sabato scorso, ad Ancona, si è svolto il Congresso regionale dell'associazione. Bianchini riconfermato Presidente all'unanimità. "Arci aumenta i circoli e le attività nei vari territori".
Si è svolto sabato 11 gennaio ad Ancona il Congresso regionale di Arci Marche, all'interno del quale sono stati eletti il Presidente ed i consiglieri, scelti tra i delegati territoriali di tutti i comitati Arci delle Marche. Alla Presidenza riconfermato all'unanimità Massimiliano Sport Bianchini, nel corso di un incontro molto partecipato.
Il Congresso è stato, come sempre, un'occasione di confronto tra gli enti, le istituzioni e le realtà del territorio. Sabato sono intervenuti Luca Ceriscioli (Presidente della Regione Marche), Piero Marcolini (Presidente Istao), Gianluca Carrabs (amministratore delegato della Svim), Simone Bucchi (Presidente Csv Volontariato Marche), Pietro Colonnella (Presidente Smart Piceno), Lorenzo Marconi (Presidente Anpi Marche) e Mario Papi (tesoriere nazionale Secours Populaire, associazione francese partner di Arci Marche per numerosi progetti a sostegno delle aree interne).
Nel corso del Congresso sono state sottolineate le numerose attività svolte da Arci proprio nelle zone colpite dal sisma del 2016, grazie alle quali si sono portati avanti progetti, relazioni sociali e si è lavorato per la ricostruzione delle comunità, tanto che proprio tra Camerino e San Severino è nata un'impresa sociale.
Arci Marche chiude l'anno con un aumento dei circoli e dei tesserati (il 30% in più per un totale di quasi 30.000 tesserati), in controtendenza rispetto alla situazione nelle altre regioni. «In questi anni abbiamo creato un nuovo gruppo dirigente che ha espresso competenze nuove», ha dichiarato Bianchini. «L'associazione regionale ha partecipato con successo a tutti i bandi dedicati, anche grazie alla costruzione di un nuovo gruppo progettuale».
Continua il presidente: "Va sottolineata la nostra capacità di organizzarci nei vari territori, sia con i circoli (all'interno dei quali l'età media è di 35 anni) che con le attività progettuali. I rapporti con gli enti e le istituzioni del territorio sono ottimi, creiamo continuamente reti di sviluppo sociale. Siamo, nelle Marche, il vero presidio della sinistra. Non va dimenticato, poi, che a livello regionale abbiamo costituito un nucleo di dirigenti e professionisti che tutela e accompagna i circoli, visto che le normative ed i vincoli sono sempre più stringenti".
"L'obiettivo per il futuro - ha concluso Bianchini - è proseguire e migliorare il patto politico e sociale che unisce Arci Marche, i comitati territoriali e l'Associazione nazionale, per rimarcare le linee guida che ci vedono protagonisti".
"Tre anni per presentare la domanda e ottenere le autorizzazioni e tre mesi per completare i lavori di ristrutturazione del negozio, questo spiega cosa significa avere a che fare con la burocrazia".
Sono le parole di Alessandro Morani, 46 anni commerciante di Visso, borgo tra i più colpiti dal terremoto, il primo - "e per ora unico" - ad aver riaperto la propria attività all'interno della "zona rossa" di questo borgo dei Sibillini.
"Ma dopo oltre 36 mesi dalla grande scossa è dura per noi commercianti che viviamo di turismo - continua Alessandro - La ricostruzione stenta a decollare, adesso sono iniziati i lavori per la nuova piazza di Visso e questo spero che possa dare un impulso positivo a questo paese, anche se tutti noi vogliamo riavere quanto prima la nostra storica piazza, quella del centro storico".
Per ora Alessandro, con il suo negozio di telefonia, è il primo commerciante che ha riaperto la propria attività nelle zone colpite dal sisma
Grande festa oggi pomeriggio (domenica 12 gennaio) alla Casa di Riposo di Treia per Ida Impecora.
La nonnina treiese più longeva in assoluto ha voluto festeggiare i suoi 105 anni con le nipoti Lucia e Karina, i pronipoti e i parenti. Nella classifica “made in Treia” Ida stacca l’omonima (Ida) Barbetta ferma a 104 anni (lo scorso mese di ottobre) e Rosa Balestra (festeggiata questa estate il 30 agosto); ai piedi del podio sono a 99 candeline con la speranza di raggiungere quota 100 nel 2020 Antonia Cesari e Anna Gentiletti.
Sposata con Ignazio Santancini, nata e vissuta a Valfornace, nella frazione di San Giusto, a Treia dal 1986, ha trascorso una vita basata sul lavoro in campagna, ma ha effettuato anche numerosi viaggi verso mete religiose come Lourdes e Medjugorje.
Anche l’Amministrazione Comunale, con il vice sindaco David Buschittari e l’assessore ai servizi sociali Luana Moretti ha voluto omaggiare Ida con un piccolo dono per ricordare questa data memorabile: a lei vanno i migliori auguri di tutta la Città di Treia per questo grande traguardo raggiunto.
L‘Arcivescovo Prelato e Delegato Pontificio di Loreto, Mons. Fabio Dal Cin, ha voluto dedicare a Mattia Perini, alla sua famiglia, ai suoi amici e all’intero Istituto Einstein – Nebbia di Loreto un pensiero commosso prima della recita del Rosario di ieri sera nella Basilica della Santa Casa.
Dal Cin ha ricordato il giovane studente 16enne, vittima del tragico incidente verificatosi alla stazione di Loreto lo scorso giovedì con queste parole: "Vogliamo pregare per Mattia affinché il Signore lo accolga e lo introduca nella casa del Padre; vogliamo pregare per i suoi genitori, straziati dal dolore; per i parenti e per tutti gli studenti, gli insegnanti e sopratutto per i suoi amici che soffrono per la perdita del loro amico e compagno. Che la fede in Cristo, che ci vuole vivi, li aiuti a superare questa situazione e accogliere la vita che Dio ci ha dato in pienezza".
L'amministrazione comunale di CIvitanova Marche ha scelto di manifestare solennemente il proprio dolore e quello dell’intera comunità per la tragica perdita di Mattia Perini, il 16enne travolto e ucciso da un treno in corsa alla Stazione di Loreto lo scorso 9 gennaio.
Pertanto si è disposto che oggi, giornata in cui sarà celebrato il funerale del giovane presso la chiesa dell’Annunziata a Montecosaro, la bandiera del Comune - esposta dalla sede municipale - sarà listata a lutto.
L’Istat certifica un calo di 9.124 residenti, passati da 321.950 a 312.781 nella provincia di Macerata in meno di cinque anni, tra la fine del 2014 e la fine di agosto del 2019. Nei primi otto mesi di quest’ ultimo anno i nati sono stati 1.389, i morti 2.591: un saldo negativo di 1.202 unità. Tra immigrati ed emigrati segno ancora negativo: 5.443 contro 5.638, un saldo negativo di 15 residenti.
Anche gli stranieri se ne vanno: a fine 2014 erano 34.136, a fine 2018 sono scesi a 30.024, 4.112 in meno. Macerata è passata da 42.731 a 41.267 residenti, un crollo di 1.464 abitanti. Quadro preoccupante come lo è per Tolentino, passato da 20.318 a 18.918 residenti, 1.400 in meno.
Il calo rimane più limitato a San Severino, da 12.824 a 12.271, 553 abitanti in meno; e Camerino, da 6.986 a 6.740, 246 residenti in meno. Alcuni comuni ricadenti nel cratere del terremoto, hanno perso quasi un terzo dei residenti, come ad esempio Monte Cavallo, passato da 149 a 113 abitanti. Appare chiaro in questo scenario che la ricostruzione, se non accompagnata ad iniziative di rilancio economico, non basterà per ripopolare il territorio. Il ripensamento dello sviluppo riguarda tutta la realtà provinciale, visto il ridimensionamento anche nel settore manifatturiero, cuore pulsante del nostro territorio. Cresce, in senso opposto, Civitanova, che distanzia sempre di più Macerata: a fine 2014 aveva 41.778 abitanti, a fine agosto di quest’anno è arrivata a 42.638, 860 in più, 1.371 in più di Macerata.Sostanzialmente stabile la popolazione negli altri comuni della fascia costiera o dell’immediato entroterra, mentre continua a crescere Montecosaro, da 7.067 (fine 2014) a 7.332 (fine agosto 2019), 265 abitanti in più.
Ad Acquacanina ieri sera si è staccata una caldaia all'interno di una delle abitazioni di emergenza della Sae, realizzate dal consorzio Arcale con gli impianti di In.tech e gli elettrodomestici forniti dalla gervasi srl. la caldaia si è staccata dal muro del bagno rovinando fragorosamente sulla lavatrice. La famiglia che vi abita ha subito avvisato i vigili del fuoco, dopo aver chiuso acqua e gas per prevenire ogni ulteriore pericolo. vittima del freddo e dei numerosi disagi i residenti affermano : " Ce ne dobbiamo andare da queste case di cartone".
Nella legge di conversione al decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148 (cosiddetto decreto fiscale), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 5 dicembre 2017 era presente infatti presente l’articolo 8 bis della legge in questione, relativa a “Interventi eseguiti per immediate esigenze abitative”, indicante requisiti precisi in rispetto dei quali si può regolarizzare (temporaneamente) le strutture abitative realizzate in emergenza.
Tanta insoferenza e disagio per la famiglia in questione che indignata ora rimane senza acqua calda e al freddo.