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Sisma, la rivolta dei tecnici: "Siamo stati abbandonati dalle istituzioni e della politica"

Sisma, la rivolta dei tecnici: "Siamo stati abbandonati dalle istituzioni e della politica"

"In occasione del Decreto per il sisma dell’area etnea, che dovrebbe arrivare a metà marzo, si è persa l’occasione di tentare di spezzare una lancia in favore dei tecnici impegnati nella ricostruzione post sisma, come era stato promesso tempo fa da Cesare Spuri, il direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione Post Sisma 2016, in occasione dell’assemblea di Camerino della Rete Professioni Tecniche di Dicembre 2018” - lo sfogo dei tecnici che hanno dato vita alla pagina Facebook “Tutela professioni tecniche ricostruzione post sisma Centro Italia -. "Infatti la regione Marche avrebbe recentemente effettuato alcune proposte per semplificare e accelerare la ricostruzione, dopo aver coinvolto anche sindacati e categorie in un tavolo tecnico, da sottoporre al sottosegretario con delega alle aree sismiche, Vito Crimi, ma di proposte di soluzione alle problematiche note riguardanti i tecnici della ricostruzione, nemmeno l’ombra."

“Quando Spuri venne a Camerino – racconta l’Arch. Capriotti - prese una posizione netta sulla nostra situazione e avevamo avuto delle risposte molto rassicuranti in merito alla soluzione di tanti problemi che attanagliano la nostra categoria. Così invece non è stato. Siamo stati presi in giro; a chiacchiere tutti solidali e disponibili a risolvere i problemi poi quanto c’è occasione di ufficializzare qualcosa tutti zitti, questo vale per la politica quanto per le altre istituzioni."

"Viene poi da pensare perché un emendamento viene stilato alla presenza di sindacati e associazioni di categoria senza il coinvolgimento degli ordini professionali? Sono stati invitati? Non si sono presentati? C’erano ma non sono intervenuti? - sono alcune delle domande che si pongono i tecnici -. Era un’occasione importante quella dell’emendamento della Regione Marche, ne siamo certi di questo. Pretendiamo che la Regione inserisca tra gli emendamenti le misure risolutive tanto decantate dal Direttore Cesare Spuri."

"E’ proprio per questo atteggiamento passivo e non curante, che il 5 marzo i tecnici daranno un segnale, una serrata degli uffici che in quella giornata non lavoreranno per la ricostruzione ma lavoreranno per campare su altro, visto che con la ricostruzione non si sopravvive - spiegano -. Una situazione molto preoccupante la nostra. Molti di noi, a causa della burocrazia, non hanno ancora visto riconoscersi un euro di compenso."

“Per questa mancata tutela nasce la pagina Facebook - concludono i tecnici - perché a questo punto non ci sentiamo più rappresentati da politici e istituzioni che, ammettono sì i problemi, ma non li risolvono, mentre noi continuiamo a vivere in serie difficoltà che riguardano anche pesanti indebitamenti personali. Il nostro gruppo rappresenta uno stimolo alla riflessione e al confronto, per capire in tempo le situazioni dato che non ci possiamo più permettere di sbagliare, come non può sbagliare chi si trova a Roma e non conosce affatto le nostre realtà e le realtà che riguardano il sisma.  A breve lanceremo la proposta di raggrupparci in un sindacato dei tecnici della ricostruzione sperando che finalmente riusciremo ad avere la tutela che costituzionalmente ci spetta”.

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