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Rialzo del 30% delle terapie intensive: l'andamento del virus nei grafici dell'Ingegner Petro

Rialzo del 30% delle terapie intensive: l'andamento del virus nei grafici dell'Ingegner Petro

Cari lettori perdonate il ritardo nell'uscita della mia consueta rubrica, ma per coerenza riporterò in ogni caso i dati aggiornati a lunedì 18 agosto, in modo da renderli facilmente paragonabili in base all'evoluzione settimanale. 

Nei 7 giorni scorsi è continuato il diffuso aumento dei contagi: l'indice nazionale staziona ad 1.3, con aumento del 30% dei contagi e una media giornaliera di 487 casi. 

La Lombardia, dopo il picco della scorsa settimana, ritorna sotto controllo e con contagi stabili, mentre il resto d'Italia continua il trend di rialzo. La regione Marche vede un ulteriore incremento dei contagi giornalieri di quasi il 50% che ci porta ad una media di 8 contagi per milione di abitanti medi giornalieri e ci avviciniamo alla soglia dei 1, che indica una situazione che inizia ad essere non molto rosea.

Nessuna regione oramai è sotto un contagio per milione di abitanti, purtroppo è brutto constatare come la situazione stia peggiorando. 

Aggiungo alcuni dati al grafico introdotto nella scorsa settimana, ovvero quello della variazione di ricoveri e terapie intensive: la variazione dei contagi e dei decessi.

 

Questo grafico ci fa vedere molte grandezze insieme: sono calcolate come rapporto fra la media degli ultimi 7 giorni e quella dei 7 giorni precedenti. 

Notiamo come la diminuzione di ricoveri e terapie intensive abbia rallentato quando si è avuto un rialzo dei contagi.  Via via il calo dei ricoveri è stato sempre più tenue fino alla puntata precedente dove si era notato un lieve rialzo (leggi qui). Purtroppo questa settimana notiamo un rialzo del 30% delle terapie intensive attive rispetto alla scorsa settimana. 

Possiamo, però, notare come il numero di decessi rimanga ancora tendente al ribasso, anche se questo incremento di terapie intensive temo che, con effetto ritardato, si farà sentire anche sui decessi. Lo so, il quadro non è molto incoraggiante, ma se guardiamo in occidente l'Italia attualmente è il Paese dove l'epidemia è maggiormente sotto controllo. 

Sarebbero da indagare meglio le motivazioni di questo "stato di grazia", forse il fatto che le maggior parte delle attività di aggregazione avvengono all'aperto ed uno screening efficace.

Recentemente il governo ha varato il provvedimento dell'obbligo delle mascherine anche all'aperto nei luoghi di assembramento dopo le 18 che, obiettivamente, non mi sembra sia molto rispettato.

L'ordinanza riguardante la chiusura delle discoteche era prevedibile guardando all'esempio migliore di contenimento dell'epidemia, ovvero il Sud Korea, dove la riapertura dei locali notturni aveva fatto registrare un sensibile incremento dei casi. 

Gli eventuali effetti della chiusura delle discoteche potremo iniziare ad apprezzarli fra 10-14 giorni.

 

Infine, buona parte dei nuovi casi che si registrano in Italia riguardano soggetti che rientrano dall'estero. Statisticamente significa che all'estero è molto più probabile essere contagiati, ma è anche molto più probabile essere identificati, mi auguro che si renda il tampone obbligatorio a chi arriva da paesi a rischio.

 

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