I terremotati a Roma hanno vinto comunque: gli assenti hanno sempre torto. Anche quelli giustificati
Comunque ci avremo provato. E qualunque sarà stato il risultato, chi c'era ha vinto.
Ha vinto l'orgoglio di chi non vuol mollare di un centimetro, ha vinto il carattere di chi sceglie di battersi per la propria terra e per la propria casa, la dignità di chi ha perso tutto e vorrebbe solo tornare a una parvenza di vita normale, ha vinto la civiltà di una manifestazione pacifica, onesta, di gente stanca di vedere trascorrere il tempo senza che si veda ancora una parvenza non tanto di ricostruzione ma almeno di una idea di ricostruzione.
I numeri ve li diciamo senza problemi: cinque pullman, neanche tutti pieni, partiti un po' dovunque dalla provincia di Macerata e un centinaio di persone, forse qualcuna in più, che sono arrivate con mezzi propri. Trecento, quattrocento persone scarse. Sembrano poche? No, sono tante. Sono tantissime. Sono persone che hanno scelto di dedicare una giornata lavorativa a una causa, sono persone che si sono pagate la trasferta di tasca propria e hanno dovuto spendere anche qualcosina in più del previsto per le diverse defezioni dell'ultimo minuto che hanno costretto ad aumentare il costo dei pullman, sono persone che si sono pagate un panino per stare in piazza a difendere la propria identità e la propria terra.
E sono persone che non hanno voluto accanto alcun vessillo politico, di nessun tipo. E' stata una manifestazione senza nessuna strumentalizzazione, senza nessun simbolo di partito che abbia neanche provato a metterci il cappello. Giovani e anziani, operai e imprenditori, studenti e professionisti: anche se qualcuno pensa che la partecipazione sia stata scarsa, tutte le categorie erano rappresentate e praticamente tutti i Comuni terremotati. Tutti i Comuni, nessuna fascia tricolore. Gente arrivata grazie alla volontà di un gruppo di ragazzi che ha fatto tutto da soli: uno sforzo immane che deve essere loro riconosciuto, perchè tutto, ma proprio tutto è filato via liscio, alla perfezione.
Eravamo pochi? Forse sì, ma quei pochi sono riusciti a incontrare in più delegazioni i presidenti di Camera e Senato, sottosegretari, gruppi parlamentari, senatori della Repubblica, di tutti i colori e di tutte le estrazioni politiche.
Eravamo pochi? Forse sì, ma quei pochi sono riusciti a far parlare nuovamente i media (anche se qualcuno di loro ha scelto di eclissare la manifestazione) delle terre terremotate, travolte da un oblio giornalistico a volte imbarazzante e che si protrae da troppo tempo.
Abbiamo ascoltato storie incredibili, sprechi assurdi, colpevoli ritardi: abbiamo ascoltato, per esempio, la storia di una famiglia di tre persone che ha casa inagibile e oggi vive in albergo. Allo Stato, a noi, questa famiglia costa 120 euro al giorno, 3600 euro al mese, 43200 euro l'anno: gli interventi di cui avrebbe bisogno la casa per essere messa in sicurezza costerebbero al massimo 4-5mila euro. Capito di cosa stiamo parlando? Capito perchè era un dovere morale essere a Roma per raccontare queste cose a chi ha il potere di cambiarle?
Ci hanno ascoltato. Abbiamo spiegato in maniera chiara e semplice tutte quelle che sono le criticità, i ritardi, le incongruenze di quanto non sta avvenendo. Abbiamo fatto le nostre proposte le nostre richieste. Chiaramente, da parte di chi oggi governa, c'è stato l'impegno (confermato per il momento dal nuovo decreto) di un cambio di rotta deciso con il nuovo decreto legge varato proprio oggi dal governo: maggiori poteri ai sindaci, margini di manovra più ampi per il commissario straordinario, deciso abbattimento della burocratizzazione che finora ha strozzato sul nascere ogni parvenza di ricostruzione. I parlamentari marchigiani del Partito Democratico hanno assicurato anche che nei sessanta giorni che intercorreranno fino alla conversione del decreto in legge, cercheranno di mettere a punto tutte le ulteriori modifiche migliorative necessarie. E su una in particolare abbiamo chiesto di spingere: la possibilità di poter passare alla scheda Aedes attraverso le primissime ordinanze sindacali di inagibilità, così da consentire di partire subito con la ricostruzione leggera di far rientrare tanta gente nelle case nel giro di qualche mese.
Anche i parlamentari e i senatori di minoranza hanno preso nota delle richieste che sono state fatte e hanno promesso di farsene portavoce in aula. Il presidente del Senato Grasso ha dedicato un post all'incontro con la delegazione di terremotati: "Un dovere accogliere in Senato la delegazione dei terremotati delle Marche e ascoltare le loro esigenze e preoccupazioni. Mi hanno invitato alla posa della prima pietra, ho risposto che mi piacerebbe essere presente all'ultima perché vorrà dire che si è ricostruito tutto ciò che il terremoto ha distrutto. La mia personale attenzione non verrà meno". Ci sono stati incontri anche con Forza Italia (Brunetta), Fratelli d'Italia(Rampelli) e M5S(Di Maio)
Un incontro c'è stato anche con il commissario Errani al quale sono state chieste le motivazioni dei ritardi logistici, tecnici ed economici.
E' stato risposto che nell'emergenza purtroppo è accaduto, ma arriveranno a breve , ma "se nella ricostruzione mancheranno i soldi, mi dimettero'!". "Speriamo non sia costretto a farlo " ha dichiarato Francesco Pastorella, organizzatore della manifestazione, aggiungendo "Abbiamo ottenuto che si organizzeranno degli incontri periodici con le popolazioni del cratere al fine di informarci sullo stato di avanzamento lavori e sulle procedure da seguire" .
"Abbiamo chiesto ed ottenuto l'impegno di vigilare con estrema attenzione sullo stato di andamento della ricostruzione.
Speriamo che gli impegni presi non si fermino alle parole" ha affermato Ludvina Cinti, anche lei fra gli organizzatori della manifestazione.
Insomma, eravamo pochi? Forse sì, ma è stato fatto tutto il possibile e anche di più per portare la voce di tutti e farla sentire a chi deve ascoltarla. Con la promessa che se non saranno messi in campo tutti gli sforzi per far ripartire quanto prima questo nostro martoriato territorio, a Roma ci si tornerà. Ed è una promessa. Perchè? Ascoltate il video che segue.
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