Fusione delle Camere di Commercio, Bianchi: "La Regione ci dica cosa intende fare"
Il presidente della Camera di commercio di Macerata Giuliano Bianchi torna ad intervenire in merito al nuovo assetto degli Enti camerali delle Marche.
“L’intesa iniziale – chiarisce Giuliano Bianchi - era quella di procedere prima ad unificare le cinque Aziende speciali per l’internazionalizzazione. Ed infatti è auspicio comune partire con una sola “Azienda unica per l’internazionalizzazione” delle Marche. Ma anche qui siamo di fronte a realtà molto diverse e che svolgono, pur nello stesso ambito, servizi diversi, con Aziende speciali che per questo scopo operano esclusivamente con le forze camerali ed altre che hanno diversi dipendenti. E’ difficile mettere insieme queste realtà così variegate, anche perché chi non ha dipendenti sicuramente farà meno servizi di chi ne ha diversi: si tratta di decidere, rispetto alle cinque realtà ora esistenti, come ci si “ricompone” e chi paga chi e cosa”.
Per quanto riguarda le Camere ci sono novità dell’ultima ora?
“Come ho già detto il nostro Consiglio ha deliberato la fusione cosiddetta “Marche sud” addirittura ai tempi della precedente Giunta regionale Spacca; ora la nuova Giunta Ceriscioli, su spinta dell’assessore Bora, vorrebbe qualcosa di diverso. Noi maceratesi restiamo quindi in attesa di capire, sulla base però di un atto formale, la volontà della Regione: quale sia il progetto che la anima per il futuro ruolo del sistema camerale, gli impegni ed i compiti tecnici ed economici reciproci. A questo proposito ritengo essenziale che sia i componenti del Consiglio camerale che tutto il nostro personale abbiano il diritto di conoscere e condividere i propri destini lavorativi ed aderire o meno a determinate scelte. Certamente i primi segnali di attenzione che la Regione, nel proprio bilancio, sembra voler dedicare all’internazionalizzazione appaiono contraddittori e non certo incoraggianti”.
Presidente, nelle altre Regioni cosa succede?
“Da quel che mi risulta non esistono Regioni che siano intervenute a qualunque titolo sul rispettivo sistema camerale regionale. Ad oggi solo nelle Regioni composte da due sole province si è scelta la Camera unica regionale: in Umbria, Basilicata e Molise. Ma il problema vero di una Camera unica regionale è soprattutto quello di “allontanarsi” troppo dal territorio, di perderne alcuni contorni e le specificità: sono anni che gli studiosi ci dicono di vedere nel territorio il simbolo di uno sviluppo sostenibile, a misura d’uomo, capace di competere mettendo a fattor comune le sue molteplici opportunità; io condivido queste tesi e in questo senso la Camera maceratese ha sempre operato”.
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