Con la zona gialla sipari di nuovo su, ma resta il nodo coprifuoco: "Difficile fare spettacoli alle 19:30"
Le porte di cinema, teatri e live-club tornano ad aprirsi per accogliere il pubblico con nuove condizioni. Distanziamento tra i posti preassegnati. Capienza non superiore al 50% di quella massima autorizzata. Numero massimo di spettatori non superiore a 1.000 per gli spettacoli all'aperto e 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi.
Le linee guida sono definite ma le prossime settimane paiono ancora incerte. I nostri riflettori cercano le figure professionali del territorio, chi vive e lavora per lo spettacolo. Obiettivo: tracciare un primo contorno di luci e ombre.
Il Politeama di Tolentino, realtà dinamica e intraprendente, nella voce del direttore Massimo Zenobi, esprime relativo ottimismo: "Non parliamo di falsa partenza ma di segnale di ripartenza. Siamo chiaramente felici di queste riaperture perché possono rappresentare un primo passo nella ripresa delle attività ma credo che non saranno molti i teatri in grado di ripartire subito perché normalmente i teatri al coperto a maggio chiudono per la stagione estiva e anche perchè il teatro ha bisogno di un minimo di programmazione. Non possiamo aprire e aspettare che arrivi il pubblico. C’è bisogno di individuare gli spettacoli disponibili, di programmarli, di comunicarli adeguatamente e poi lo spettatore deve avere il tempo per conoscere un determinato evento e pre-acquistare il biglietto".
“Credo che una vera ripartenza nel settore teatrale, se le condizioni continueranno a migliorare dal punto di vista dei contagi, sarà non prima di ottobre 2021 con direttive che speriamo meno restrittive – ipotizza Zenobi - per alcuni teatri 500 spettatori non sono sufficienti a programmare spettacoli adatti (ad esempio parlo di teatri con 1500 posti) e non sarebbe nemmeno gestibile. Per il Politeama la limitazione del 50% è ancora un po' strettina perché abbiamo una capienza di 170 persone ma con file molto larghe e poltrone grandi. In caso di congiunti, che possono stare vicini, potremo utilizzare più del 50% della sala mantenendo il distanziamento necessario”.
“Non parliamo di una svolta, ma almeno i teatri possono tornare a programmare per quando ci saranno condizioni ancora migliori – e sul mese di maggio Zenobi dichiara - Il Politeama sta pensando, se non cambiano le condizioni, di programmare anche a maggio (soprattutto spettacoli che erano stati sospesi nella pandemia da riproporre) ma noi siamo fortunati. Abbiamo spazi grandi e possiamo accogliere in sicurezza il pubblico e soprattutto abbiamo un sistema di ricambio dell’aria nuovissimo. Il tutto unito all’uso della mascherina, alla sanificazione delle mani, alla mascherina e alla misurazione della temperatura fa sì che stare a teatro risulti davvero sicuro”.
Il coprifuoco alle 22 è un grande problema: “I rappresentanti di categoria stanno lavorando per chiedere al governo che il biglietto cinematografico possa servire da lasciapassare per il rientro a casa dopo le 22 ma non è ancora stato approvato. Al momento dovremmo fare gli spettacoli alle 19.30 ed è davvero difficile da immaginare”.
Angelo Cioci, del Teatro Don Bosco di Macerata, racconta come il nuovo provvedimento incide sulla sua realtà: “E’ una riapertura fittizia. Siamo un teatro privato convenzionato con il Comune quindi non ripartiamo con una nostra programmazione. Noi abbiamo attivato tutti i protocolli e aspettiamo di vedere se qualcuno ha necessità del teatro. Organizzare qualcosa è difficile per l’instabilità che ha contraddistinto gli ultimi periodi. Da venerdì, quindi dall’ufficialità del passaggio in zona gialla, avremmo dovuto organizzare qualcosa per ieri: impossibile tra permessi, gestione e comunicazione. Se programmi qualcosa di più ampio respiro a metà maggio, per esempio, non sei sicuro di poter poi fare lo spettacolo”.
“Aprire il teatro comporta parecchi costi vivi, devi gestire i protocolli, avere un presidio antincendio, organizzare il personale, attivare le utenze, rendere l’ambiente salubre e pulito. Non è di certo qualcosa che si improvvisa. Economicamente è difficile – evidenzia Cioci - per questo come programmazione ci orienteremo a ottobre, non ha senso fare qualcosa al chiuso perché maggio era il periodo dei saggi ma ovviamente non ci saranno”.
Ben altra prospettiva quella dei multisala. Marcello Perugini, responsabile del Multiplex 2000 di Piediripa, commenta rammaricato le disposizioni in vigore da oggi: “Rimarremo chiusi per il 26. Apriremo forse a giugno. Ora non ci sono le condizioni con il coprifuoco alle 22, aspettiamo decidano di spostarlo per permettere uno spettacolo serale. Per il momento no a spettacoli pomeridiani. Confido che per giugno riusciremo ad aprire per non richiudere più. Sempre attenti a che si mantengano mascherina, distanziamento, sistemi di filtraggio e areazione”.
Prosegue Perugini:” Vorremmo fare almeno uno spettacolo serale altrimenti diventa complicato. Le proiezioni pomeridiane nei giorni feriali hanno una bassa affluenza e non possiamo contare su questo”.
I grandi costi di gestione dell’industria dell’intrattenimento non permettono aperture lampo. Nell’ordine della gradualità le rappresentanze territoriali spingono per tornare a far emozionare le persone, ma fanno notare che il nodo coprifuoco può fare la differenza tra un inizio di stenti e una vera possibilità. Se saranno applausi o fischi, non è ancora possibile dirlo.
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