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Civitanova, Sinistra Italiana: "L'Asur chiude Le Querce e nessuno ha chiesto il perchè"

Civitanova, Sinistra Italiana: "L'Asur chiude Le Querce e nessuno ha chiesto il perchè"

Dalla sezione di Civitanova Marche della Sinistra Italiana riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa riguardante la chiusura della Comunità Terapeutica Le Querce di Civitanova Alta.

 

Nessuno  ai vertici delle istituzioni  Comunali e Regionali si chiede o da spiegazioni plausibili dei motivi che sono alla base della chiusura da parte della ASUR della Comunità Terapeutica Le Querce a Civitanova Alta.

Se esiste questa Comunità lo si deve a quegli amministratori Comunali  lungimiranti che fra la fine degli anni '70 e inizi degli anni '80 diedero una risposta importante al fenomeno delle tossicodipendenze.

Ma cosa succede? Perché l’Asur è arrivata a questa decisione?

Alla base sembrerebbe esserci una riorganizzazione del servizio che - troppe volte abbiamo imparato - avviene attraverso la "riorganizzazione-razionalizzazione" che nei fatti consiste in dei tagli ai servizi socio-sanitari in settori dove invece servirebbero maggiori investimenti e qualità.

 

Da anni il servizio di gestione della Comunità è esternalizzato, gestito dalla Coop Sociale Pars. Questa chiusura porta con sè uno strascico amministrativo che andrebbe chiarito da parte dell’ASUR.

Dal 2013 è stato avviato, e probabilmente arrivato a conclusione, l’appalto per il rinnovo della gestione dei servizi  nella Comunità Terapeutica. Oggi a fine 2017 quell’appalto è diventato un oggetto misterioso, nel senso che non è dato sapere se concluso, se si chi eventualmente ha vinto la gara, se è stato sospeso. Perché?

L’Asur assicura che il servizio per le Tossicodipendenze  continuerà  presso altre strutture presenti nella Regione. In questo caso che fine farà la struttura Le Querce di proprietà comunale? Parcelizzare sul territorio questo  servizio equivale  a spezzare il concetto di Comunità come luogo della condivisione fra gli utenti di un obiettivo condiviso non solo oggetto  di  medicalizzazione,ecc. Una decisione burocratica ,una scelta questa  rispetto al recupero sbagliata. 

 

Impressionante è il silenzio che cade  sulla  discussione sull’Ospedale unico provinciale. Dà l’esatta misura di come la sanità pubblica sia in crisi e le ripercussioni ricadano sugli utenti e per primi su quelle fasce sociali più deboli. 

Quello della chiusura della Comunità Terapeutica è l’esempio calzante di inadeguatezze,sottovalutazioni errori politici  e di una burocrazia che le accompagna.

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