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Civitanova-Foligno: quali effetti per l'entroterra?

Civitanova-Foligno: quali effetti per l'entroterra?

Riceviamo dall'associazione "Monti Sibillini, Terre di Parchi e di Incanti" una riflessione in merito alle possibili conseguenze che la superstrada Civitanova-Foligno potrebbe provocare.

Qualche decennio fa, molti cittadini maceratesi auspicavano la creazione di un collegamento sufficientemente veloce della nostra provincia con la costa tirrenica ed in particolare con Roma.

Questa aspirazione ha visto, da qualche anno, l'avvio e, con il c.d. progetto della "Quadrilatero", è stata prevista la realizzazione di alcuni tratti stradali che hanno fatto e fanno intravedere il completamento delle opere infrastrutturali ed il realizzarsi del sogno dei molti maceratesi.

Per la verità, le opere non sono ancora completate, ma si stanno ultimando alcuni accessi all'infrastruttura viaria principale, che permetterà di collegare, con notevole risparmio di tempi, la costa adriatica con Foligno. E' sicuramente il tratto viario più complesso, quello che ha richiesto i maggiori finanziamenti, per la realizzazione di una strada che, anche per motivi orografici, ha reso necessaria la realizzazione di molte gallerie e viadotti.

Speriamo che in un lasso di tempo oramai breve l'infrastruttura possa essere terminata e possa quindi essere accessibile per il miglioramento degli spostamenti umani e delle merci. Con il completamento della c.d. "superstrada" non si completa però, a nostro avviso, l'impegno di chi ha auspicato la realizzazione di queste infrastrutture, perché ora si rende necessario un maggiore sforzo per far si che l'infrastruttura diventi "produttiva" e diventi elemento "positivo" dell’intero territorio della provincia di Macerata.

La nostra è una piccola provincia, con un territorio facilmente attraversabile (in un'ora ci si collega dal mare alla montagna o, trasversalmente, tra i paesi posti a NO e quelli a SE) ed è abitata da poco più di 300.000 abitanti. Gli originari 57 comuni sono di piccole dimensioni e solo Macerata e Civitanova Marche si attestano attorno ai 40.000 abitanti. L'intera provincia è una sorta di territorio "metropolitano", inteso come territorio appartenente ad un unico agglomerato urbano, dove l'ambito territoriale è rappresentato dall'intera provincia; con Macerata al centro e tutti gli altri comuni, dal più grande al più piccolo, che rappresentano una sorta di irraggiamenti del centro maggiore.

Quindi, ora che sta per entrare in funzione l'infrastruttura principale, il collegamento stradale tra Civitanova Marche e Foligno, il rischio potrebbe essere rappresentato dalla sottovalutazione degli effetti che produrrà. Potrà produrre, come immaginato e come auspicato, effetti positivi dal punto di vista economico, per il miglioramento del trasporto su gomma delle merci da e per la capitale, per il miglioramento degli spostamenti dei nostri concittadini e per quelli che vorranno raggiungere la costa adriatica.

E' però necessario analizzare l'effetto che questa sorta di taglio "fisico" del territorio provinciale, dai monti alla costa, produrrà sull'economia provinciale ed eventualmente porre in atto quegli interventi che si riterranno opportuni per ridurre o annullare gli effetti non desiderati. Il rischio, con un'arteria di facile e veloce percorrenza, è rappresentato, a nostro avviso, soprattutto dal fatto che, chi attraversa il territorio dell'interno, lo "percorra" solamente senza fermarvisi, con immaginabili (e, forse, anche inimmaginabili) effetti negativi sul tessuto economico locale.

Se accadesse che il tanto auspicato collegamento viario fosse fonte o elemento di generazione di contraccolpi negativi per il territorio, sarebbe il colmo. Se si verificasse, ad esempio, che si accentuassero le dinamiche dell'abbandono dell'entroterra, con la diminuzione dei residenti e con le ricadute negative sul fronte dell'economia, su quello della gestione ambientale, di quella territoriale e sotto l'aspetto idrogeologico, solo per citare alcuni aspetti, se ciò accadesse starebbe a significare che si sta procedendo verso uno sviluppo non corretto del nostro territorio.

Per evitare ciò è necessario, secondo la nostra visione, che le forze sociali, economiche e politico-amministrative del nostro territorio, analizzino compiutamente le questioni che solleviamo, prendano eventualmente atto delle problematiche e pongano le basi per la soluzione delle stesse, utilizzandole come sollecitazione a far di più e meglio.

Per quanto ci riguarda vorremmo porre l'attenzione sulle tematiche turistiche, sulla individuazione delle probabili difficoltà di sviluppo del territorio provinciale e sulla individuazione di possibili soluzioni. Dovremmo evidenziare le attrattivitá del nostro territorio, ed in particolare focalizzare l'attenzione a quelle zone poste ai lati dell'infrattuttura stradale principale, per proporre uno sviluppo ordinato e sostenibile degli stessi. Pensiamo ai territori del vissano e dei comuni limitrofi, a quelli delle unioni montane dei Monti Azzurri, di Camerino e di San Severino Marche, perchè secondo la nostra visione risultano essere le aree più fragili sia dal punto di vista territoriale che economico.

Immaginiamo che dovranno essere studiate e sviluppate specifiche politiche, sul tipo della "Strategia Nazionale per le Aree Interne", per far si che i territori più fragili possano essere produttori di benessere economico per le proprie genti.

Con queste nostre, seppur generiche, osservazioni vorremmo tentare di sollecitare una riflessione, che riteniamo ineludibile, tra gli attori del nostro territorio, tra tutti quei soggetti, del settore sociale, dell'economia, dell'amministrazione e della politica, ai quali spettano le scelte di strategie ed azioni volte allo sviluppo dell'intero territorio.

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