Dal Comitato Salviamo il punto di Primo Intervento dell’ospedale Santa Lucia di Recanati riceviamo
Sono 3386 i firmatari della petizione per la salvaguardia del Punto di Primo Intervento dell’ospedale Santa Lucia e per il ritiro della delibera 139 del 22 febbraio 2016 con la quale si stabilisce che le case della salute di tipo C, fra cui l’ospedale di Recanati, si trasformi in ospedale di comunità con la conseguente modifica dei posti letto da ospedalieri in cure intermedie.
A queste firme se ne aggiungono altre 1446 arrivate on line.Il risultato della petizione e delle battaglie condotte sino ad oggi dal Comitato è stato trasmesso alle più alte cariche dello stato (presidente della Repubblica, presidente del Consiglio e ministro della sanità) nonché al presidente della Regione e al sindaco di Recanati.Il fallimento di tale delibera è, peraltro, sotto gli occhi di tutti e non solo nella nostra “Area Vasta n. 3”: manca il personale sanitario (drasticamente ridotto), mancano i servizi e le strutture territoriali adeguate, non possono essere rispettati i tempi dell’emergenza, né quelli delle visite diagnostiche.
La permanenza del Punto di Primo Intervento è di vitale importanza perché dota l’ospedale recanatese di un servizio di emergenza indispensabile per una città meta costante di turismo (soprattutto religioso e culturale) e quindi non solo punto nevralgico per gli oltre 21.000 residenti e per il proprio ampio bacino d’utenza dei Comuni limitrofi (Porto Recanati, Montefano, Montelupone, Potenza Picena e altri comuni), pari a più di 90.000 persone, che nel periodo estivo raddoppiano.Il Punto di Primo Intervento di Recanati nell’anno 2016 ha effettuato quasi 8000 interventi tra “codici bianchi, verdi e gialli”, senza considerare peraltro i “codici rossi”, che hanno inevitabilmente transitato, e non conteggiando le innumerevoli uscite dell’ambulanza del 118; quest’anno 2017 siamo ad oggi già arrivati a più di 4500 interventi. Se tutta questa mole di lavoro dovesse ricadere nei vari Pronto Soccorso di Macerata, Civitanova Marche o dell’Ospedale regionale di Torrette, porterà a un vero ingolfamento degli interventi di urgenza.
26 ottobre 2016: la terra trema nuovamente nella linea di confine tra Marche e Umbria e del paese Castelsantangelo sul Nera, nel maceratese, non rimane quasi nulla se non poche case quasi tutte inagibili. Tra i tanti sfollati ospitati dalle strutture alberghiere delle località della costa, un gruppo di 11 persone è stato accolto all’hotel Velus di Civitanova Marche.
“E’ il primo albergo di Civitanova ad aver ospitato le vittime del terremoto il 27 ottobre dello scorso anno e da subito c’è stata una gara di solidarietà da parte della Caritas e di tutta cittadinanza” dice Stefano Mei, titolare dell’hotel e consigliere comunale pentastellato nel nuovo governo cittadino. Di quelle 11 persone, ora ne sono rimaste 9, due hanno trovato una occupazione e una casa a Civitanova. Per il mese di agosto, eccezion fatta per una coppia di anziani, i rimanenti 7 sono stati trasferiti in alcuni appartamenti nella vicina zona di Fontespina. La vacanza dall’hotel è prevista solo per un mese, il 29 agosto potranno riprendere possesso delle loro stanze al Velus.
“La regione c’aveva chiesto di accogliere gli sfollati e di tenerli fino ad aprile. Noi, in quanto struttura alberghiera, avevamo prenotazioni per il mese di agosto sin da febbraio. In seguito, la regione c’ha mandato la documentazione con la richiesta di tenerli ancora alloggiati da noi per il prolungarsi dell’emergenza e quindi abbiamo pensato di provvedere spostando questo gruppo di persone negli appartamenti, ma solo per 30 giorni” ci spiega Mei. Clima di grande umanità e calore si respira in questa struttura turistica del lungomare nord di Civitanova. Ma la situazione comunque disagevole presta il fianco anche a sentimenti di indignazione sia da parte di chi fornisce accoglienza sia da chi, vittima diretta del terremoto, non ha ancora ritrovato un piccolo punto di riferimento in una vita finita in mille pezzi.
“Si perde tutto in queste circostanze, gli oggetti e gli abiti non contano, bisogna dire addio ad abitudini, ad una casa costruita sui sacrifici e sull’amore, ai sogni nel cassetto, alla dignità di una vita privata e sociale normale che di solito si danno per scontate e che, per noi, sono diventate utopia” ci dice una signora ospite del Velus con sua figlia. Sconforto, diffidenza, rabbia, indignazione la fanno da padroni e il calore dei momenti passati insieme uniti al servizio impeccabile e generoso degli albergatori sono solo una rosa nel deserto. “La cosa peggiore è quando siamo sopraffatti da momenti di rassegnazione, è qui che si annida la depressione e ci sembra di vedere solo un baratro come prospettiva” racconta qualcuno del gruppo. Dopo un anno nulla è cambiato nei posti colpiti dal terremoto. Unico raggio di luce, il 28 luglio scorso l’inaugurazione della strada che da Visso va a Castelsantangelo sul Nera. Ci riferisce Stefano Mei: “Delle persone hanno trovato lavoro qua a Civitanova. Ma in questo modo si sta avallando la desertificazione dei paesi dell’entroterra. Deve esserci la volontà politica di sedersi a tavolino e trovare soluzioni concrete con dei progetti a breve. Inutile costruire le casette di legno se poi non ci sono le strutture ospedaliere e non c’è alla base un recupero economico dei paesi devastati dal sisma.
L’ospedale più prossimo a Castelsantangelo sul Nera è quello di Camerino. Impensabile soccorrere in tempi brevi qualcuno in situazioni di emergenza. Idem per gli altri paesi vicini. Pensiamo a Visso, Ussita, Frontignano e molte altre località intorno alla zona dei Sibillini. Ci deve essere un disegno comune tra politica ed imprenditoria, solo così si può mettere in cantiere un piano di recupero. Prendiamo come esempio il supporto fornito da Della Valle con il progetto dell’apertura di una fabbrica Tod’s ad Arquata del Tronto per la fine del 2017”.
(di Raffaella D’Adderio)
L'Amministrazione comunale di Appignano si schiera apertamente contro il gioco d'azzardo e lo fa, prima in tutta la provincia, con una delibera di consiglio, un Regolamento in cui pone in maniera chiara e decisa le regole da rispettare, ma anche i premi per le attività virtuose che decideranno di unirsi alla lotta contro il gioco d'azzardo.
Questa mattina in Provincia a Macerata si è tenuta una conferenza stampa per spiegare questo nuovo Regolamento: sono intervenuti il sindaco di Appignano Osvaldo Messi, Paolo Nanni, referente di "Stammi bene" per il dipartimento dipendenze patologiche dell'Asur Marche, Gianni Giuli, direttore del dipartimento dipendenze patologiche dell'Asur Marche e Natascia Compagnucci, consigliere con delega alle problematiche dell'età evolutive.
Il Regolamento (L. R. 7 febbraio 2017, n. 3) è stato approvato il 31 luglio 2017 ed entrerà in vigore il primo ottobre prossimo.
Prevede l'obbligo ad una limitazione negli orari in cui gli esercenti possono tenere accese le slot: ovvero esse non potranno essere in funzione dalle 7 alle 9, dalle 12 alle 14, dalle 17 alle 20 e dalle 23 alle 2. Dovrà poi essere rispettata la distanza, che non può essere inferiore a 300 metri, dai luoghi sensibili, identificati come Scuole di ogni genere e grado, luoghi dove si pratica lo sport e luoghi di aggregazione, sia per i giovani che per gli anziani. Sono previste inoltre azioni premianti nei confronti delle attività commerciali che decideranno di togliere tutte le slot e ogni dispositivo di gioco, anche cartaceo (come i gratta e vinci): esse usufruiranno infatti per ben 10 anni dell'azzeramento della Tari e riceveranno in donazione un "gioco sano" come un biliardino o 4 giochi da tavolo.
Per l'eventuale mancato rispetto di ciò che dispone il Regolamento all'art. 14 comma 2, sono previste aspre sanzioni amministrative.
Osvaldo Messi, in qualità di sindaco di Appignano ha dichiarato che l'atto nasce da un percorso di sensibilizzazione a 360° rispetto al problema del gioco d'azzardo come dipendenza patologica che ha richiesto tempo ed impegno poichè è un problema che sta assumendo giorno dopo giorno i connotati di una vera e propria piaga sociale, soprattutto a danno delle fasce più deboli e fragili della società. Ha concluso augurandosi particolare sensibilità nell'affrontare la situazione da parte delle attività commerciali e che le limitazioni previste dal Regolamento possano, pian piano, essere adottate anche dai comuni limitrofi.
Gianni Giuli ha infine concluso che la finalità di questo Regolamento è quella di far sentire la vicinanza delle istituzioni alla comunità cercando di non eliminare il gioco in quanto tale, ma incentivando il gioco "sano".
Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato a maggioranza una proposta di legge che prevede la semplificazione e l'accelerazione degli interventi di ricostruzione. "Le misure sono mirate e calibrate sulle aree terremotate, per dare procedure snelle i cittadini e alle amministrazioni.
Sul piano edilizio e urbanistico forniamo strumenti per ridurre i tempi, com'è giusto" in una situazione come quella provocata dal terremoto. E tutto questo "all'interno di limiti e vincoli", ha detto il presidente Luca Ceriscioli. La proposta prevede non soltanto riparazione e ricostruzione degli immobili danneggiati o distrutti dal terremoto, ma anche un contributo alla ripresa delle normali condizioni di vita delle popolazioni colpite.
Nel provvedimento si fa riferimento a un ruolo più marcato dei Comuni nell'adozione degli strumenti di pianificazione urbanistica e loro varianti, che potranno essere assunti con procedure più snelle e veloci, attraverso l'indizione di una Conferenza di servizi in sede decisoria. (Ansa)
E’ nato oggi, 1 agosto 2017, il Comitato operativo della Rete per la promozione e lo sviluppo culturale e turistico della Marca Maceratese. I primi comuni fondatori della Rete sono 30 : Macerata, Apiro, Bolognola, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Cessapalombo, Cingoli, Colmurano, Corridonia, Gualdo, Loro Piceno, Matelica, Montecassiano, Montecosaro, Montefano, Morrovalle, Montelupone, Monte San Giusto, Monte San Martino, Penna Samn Giovanni, Pollenza, recanati, San Ginesio, San Severino Marche, Sant’Angelo in Pontano, Sefro, Serravalle del Chienti, Tolentino e Treia a cui a mano a mano se ne stanno aggiungendo altri.
Una fase importante e decisiva che prevede la sottoscrizione del protocollo d’intesa per l’attuazione del percorso avviato immediatamente dopo il grave sisma che ha colpito, ormai un anno fa, il Centro Italia e il territorio maceratese, provocando una crisi che ha avuto conseguenze gravi in termini di danni al patrimonio e all’economia culturale e turistica. Un percorso condiviso da tanti Comuni, affini per storia, tradizione, cultura, paesaggio e progettualità, che hanno immediatamente reagito avviando un confronto e un iter partecipativo per individuare idee e proposte finalizzate al rilancio del territorio sfociate nel MaMa – Manifesto della Marca Maceratese per ripartire dal patrimonio culturale.
“E’ un passaggio storico per il territorio maceratese – ha affermato Stefania Monteverde, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Macerata, ideatrice e coordinatrice del protocollo d’intesa oggi durante la conferenza stampa di presentazione -. Da decenni si parla della necessità di fare una rete per il turismo, ed ora ci siamo riusciti con spirito di partecipazione e con un movimento dal basso. Abbiamo lavorato in questi mesi per costruire un progetto insieme, assessori e sindaci. Abbiamo superato le diffidenze, perché sappiamo che la posta in gioco è vitale: lo sviluppo a base culturale e turistico di questa nostra terra. Noi con la Rete della Marca Maceratese abbiamo cominciato la ricostruzione. Adesso chiediamo alla Regione Marche di dare valore ai progetti dei Comuni, senza metterci in competizione e senza progetti calati dall’alto ma valorizzando la nostra autenticità di Marca Maceratese”.
Da queste premesse prende vita la Rete per la promozione e lo sviluppo culturale e turistico della Marca Maceratese che ha tra i sui obiettivi quelli di definire un piano strategico di durata triennale per la promozione integrata del territorio attraverso il coordinamento della programmazione e delle azioni per la valorizzazione del settore turistico, tenuto conto degli indirizzi strategici nazionali e regionali e rivitalizzare il tessuto economico e sociale favorendo le occasioni di aggregazione nei luoghi e nei centri urbani, rilanciando l’attrattività anche attraverso le iniziative culturali che storicamente manifestano la creatività e la capacità di impresa delle comunità locali e che hanno dimostrato di avere ricadute socio economiche sul territorio in termini di promozione turistica e di connessione con il patrimonio culturale anche attraverso progetti innovativi con le scuole e le università per il coinvolgimento delle nuove generazioni.
Altri obiettivi sono quelli di promuovere politiche di sviluppo del turismo sostenibile e responsabile che favorisca una positiva reciprocità tra comunità locali, industria del turismo e viaggiatori, attraverso la valorizzazione dei paesaggi, delle relazioni, delle tipicità, delle culture, dell’enogastronomia, dei cammini, degli itinerari ciclopedonali e favorire e promuovere la formazione di un Distretto Turistico della Marca, come previsto dal Decreto legge D.L. n.70/2011.
Carichi di positività ed energia i vari assessori alla Cultura e i sindaci che hanno partecipato alla conferenza stampa. Tutti indistintamente sono stati unanimi nell’affermare che la rete costituisca un’opportunità per costruire e creare un contenitore da portare avanti negli anni, come simbolo per il futuro, sottolineando come l’unità di intenti possa rendere il territorio più forte all’esterno facendolo pesare di più nei tavoli istituzionali. Posto l’accento anche sul fatto che il disagio, vissuto a causa del sisma, si sia trasformato in un’opportunità per scrivere un racconto a più mani, una storia armonica del territorio in grado attrarre i turisti non in un singolo luogo ma nella Marca Maceratese nella sua interezza.
La Rete, per raggiungere i suoi obiettivi, si muove su un modello organizzativo che prevede l’istituzione di una Cabina di regia strategica, costituita dai sindaci e dagli assessori alla Cultura e Turismo dei Comuni sottoscrittori del protocollo d’intesa, che determina gli indirizzi generali e approva un programma triennale, tenendo conto degli indirizzi strategici definiti dalla Regione Marche, l’istituzione di un Comitato Operativo nominato dalla Cabina di Regia Strategica, che ha il compito di attuare le linee di indirizzo, un Coordinamento e segreteria della Cabina di Regia e del Comitato organizzativo che sarà a cura del Comune di Macerata, che ha dato la disponibilità a farsi coordinatore del progetto mettendo a disposizione gli uffici dell’assessorato al turismo. Il protocollo prevede di individuare attraverso un avviso pubblico un soggetto gestionale che svolga il ruolo generale di direzione e coordinamento operativo di tutte le iniziative di promozione turistica e di marketing turistico. Tali iniziative congiunte possono essere realizzate dal soggetto gestionale su delega ovvero direttamente dagli Enti firmatari con l’assunzione diretta dei relativi oneri.
Si aprirà inoltre un Tavolo di collaborazione che amplia la rete agli Enti del territorio, pubblici e privati, dalla Uniuone Montana dei Monti Sibillini alle Università alle imprese, per avviare sinergie positive, progettualità per ricerca di risorse e percorsi di partecipazione, aperti anche ad altri territori regionali e non.
L’attività di promozione turistica e marketing turistico avverrà tramite la promozione di un’immagine unitaria e complessiva del territorio tramite un branding turistico di destinazione per la rappresentazione di una più forte personalità identitaria della Marca Maceratese e l’individuazione di itinerari naturalistici, culturali, artistici, enogastronomici, storici, delle imprese per creare una infrastruttura materiale e immateriale che renda fruibile e comprensibile la narrazione della Marca. E ancora dovranno essere sviluppati progetti culturali per la crescita delle imprese culturali e creative del territorio con l’obiettivo di favorire anche il lavoro e le imprese dei giovani, attuati interventi per la qualificazione dell’offerta turistica mentre sono previste azioni di coordinamento e potenziamento degli uffici di informazione e di accoglienza dei turisti da trasformare in un vero e proprio sistema di promozione della destinazione, migliorando l’uniformità delle informazioni raccolte e diffuse su tutto il territorio. Infine dovranno essere individuate strategie per coinvolgere le principali istituzioni culturali, formative, scientifiche, economiche del territorio - Università, Centri di ricerca, musei, imprese, scuole, associazioni di volontariato - e creato un coordinamento di strumenti e canali digitali (social media, web, blog, totem, ecc.) per migliorare la fruibilità delle informazioni.
Per le adesioni e le informazioni scrivere a turismo@comune.macerata.it .
Montecassiano festeggia un’altra figlia centenaria. Nei giorni scorsi Gina Cerolini ha festeggiato il suo centesimo compleanno circondata dall’affetto dei suoi familiari. A renderle omaggio anche il sindaco Leonardo Catena: “Un traguardo importante per la signora Cerolini che da tantissimi anni vive a Montecassiano, segno anche dell’elevata salubrità della vita in paese e di quanto sia importante l'affetto dei cari, cosa che non hanno fatto mancare i figli e i nipoti di Gina”.
Classe 1917, Gina Cerolini è originaria di Camporota di Treia. Quarta di otto fratelli (quattro uomini e quattro donne), la centenaria ha sempre lavorato sia nei campi sia a casa. Alla fine degli anni ’30 lasciò il suo paese di origine per amore e si trasferì a Montecassiano dove sposò Oreste Giagante. Dalla loro unione nacquero due figli: Andro che oggi ha 74 anni e Gianmario, di 67. Quest’anno a festeggiarla c’erano anche i nipoti Lorenzo, Leonardo, Lucia, Romina e Fabrizio e i pronipoti Rachele di 7 anni e Federico, di 21. Con loro anche la sorella di Gina, Maria, di 87 anni, che vive a Recanati. La semplicità e un grande cuore hanno reso Gina Cerolini tanto amata dai familiari a cui, anche adesso, racconta qualche “strofella” della sua gioventù.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dalla Segreteria Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale Tolentino.
La tratta Fabriano-Civitanova che già penalizza , durante l’anno, gli abitanti dell’entroterra con molte corse che invece di raggiungere direttamente Civitanova terminano a Macerata con inevitabili e assurde perdite di tempo .
Per non parlare delle festività domenicali dove , in particolare , al mattino le corse si possono contare con il contagocce : solo 2 . Il massimo per il trasporto ferroviario si raggiunge in piena estate quando molti potrebbero usufruire di questo servizio per recarsi nelle spiagge della costa. La sinistra si riempie la bocca da sempre di incentivare il trasporto con mezzi pubblici , poi alla prova dei fatti non mette in condizione la gente di usufruirne , penalizzando in questo caso l’entroterra maceratese provato anche dalla criticità creata dal terremoto . Purtroppo le corse sono state tagliate e se , ad esempio da Tolentino per Civitanova si perde la corsa delle 7,59 si deve attendere quella delle 14,21 ( naturalmente Macerata , come per il resto dell’anno , beneficia di qualche corsa in più il perché lo chiediamo all’ Assessore Regionale ai Trasporti del Partito Democratico ). Per non parlare di chi ha la cattiva idea di fare il pendolare e di recarsi nelle spiagge del sud delle Marche. Potrebbe, al ritorno, non prendere la coincidenza delle 17,34 da Civitanova per l’entroterra (in quanto i ritardi del convoglio che proviene da sud sono frequenti ) e dover attendere il treno delle 19,26 con naturalmente la cervellotica e incomprensibile sosta a Macerata e arrivo a Tolentino , si spera , alle 20,42.
Si è chiuso con un successo sia di presenze che di apprezzamenti per la qualità del servizio offerto il terzo anno del Centro Estivo Mare organizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con la Uisp.
Ben 131 bambine e bambini dai 5 ai 16 anni (circa il 30% in più rispetto all’anno precedente) hanno trascorso un mese presso lo stabilimento balneare Solero di Porto Potenza Picena seguiti da assistenti qualificati che hanno organizzato loro un programma di sport, gioco, escursioni ed avventura. “Siamo davvero soddisfatti – ha commentato l’Assessore ai Servizi Sociali, Noemi Tartabini – il servizio, ormai consolidato, offerto dalla Uisp garantisce professionalità tant’è che la scelta del campo estivo comunale cresce di anno in anno. Prioritario per la nostra Amministrazione è fornire un supporto alle famiglie, anche sul piano economico, con tariffe agevolate oltre che dare ai ragazzi delle opportunità di socializzazione”.
Un progetto per far rivivere le antiche tecniche fotografiche tramite un percorso di apprendimento di base del bianco e nero con l’utilizzo di macchine analogiche.
E’ questo il progetto che l’Amministrazione Comunale insieme al Fotoclub Potenza Picena stanno imbastendo e che partirà a fine agosto. Il corso, che si terrà presso i locali della Sala Boccabianca in via Trento (attigua la Biblioteca Comunale), sarà tenuto dal fotografo professionista Luigi Anzalone: “Si tratta di un laboratorio che si dipanerà in dieci lezioni serali da circa un’ora e mezza ciascuna – ha sottolineato Anzalone – partiremo da brevi cenni sull’attrezzatura fotografica per proseguire, in maniera pratica, con il funzionamento delle macchine a rullino. Ovviamente si faranno delle foto che verranno sviluppate su negativo nella camera oscura appositamente realizzata per il corso, unitamente ad una sala di posa. Si proseguirà con le valutazioni dei singoli scatti, la provinatura, l’esame del provino a contatto, la stampa con ingranditore sia su carta fotografica tradizionale che su altri tipi di supporto con antiche tecniche utilizzando emulsioni fotosensibili. In un mondo sempre più digitale un ritorno al fascino e, se volete, al romanticismo del bianco e nero tenendo vive le antiche tecniche di sviluppo fotografico costituisce oltre che una forma di arte anche l’opportunità di tramandare tradizioni che altrimenti rischierebbero di andare nel dimenticatoio”.
Le lezioni si terranno ogni martedì e si protrarranno sino al mese di novembre. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per info Luigi Anzalone 368.439521 o presso Fotoclub Potenza Picena.
Domenica 30 luglio si è svolta la terza edizione dello jus sup 2017 organizzata dall' ordine degli avvocati di Macerata.
La manifestazione si e' svolta nel pomeriggio di domenica dalle ore 15 in poi nel tratto di mare fra gli stabilimenti balneari la Contessa ed il Veneziano presso il lungomare nord di Civitanova Marche. Gli avvocati sono stati sorteggiati in tre squadre diverse di colore: blu, verde e rosso. Ogni squadra dal numero di sei partecipanti, si e' cimentata in un' agguerrita staffetta per ben tre regate consecutive che ha portato alla vittoria della squadra verde composta dagli avvocati: Cellini, Greci, Montecchiarini, Verdicchio, Recchi e Angelo Broccolo. Terminata la competizione e' avvenuta la premiazione presso il club vela di civitanova marche alla presenza della presidente dell' ordine degli avvocati Avv. Maria Cristina Ottavianoni. La manifestazione si e' conclusa con una cena presso il club vela di circa 50 persone fra avvocati ed amici.
E' stata una manifestazione competitiva e allo stesso tempo divertente in cui gli avvocati si sono messi in gioco ed un momento importante di condivisione in allegria, sicuramente un' iniziativa ben riuscita da ripetere il prossimo anno.
"E' stato un incontro molto costruttivo. L'idea è di concentrare tutte le risorse in un unico progetto che sarà indicato dai sindaci". Così il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo sintetizza la riunione che si è svolta questa mattina a Palazzo delle Marche tra l'Ufficio di presidenza, il primo cittadino di Visso Giuliano Pazzaglini, quello di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci e il commissario straordinario prefettizio di Ussita Mauro Passerotti.
Ai tre comuni montani, tra i più colpiti dal sisma, saranno destinate le donazioni solidali arrivate da tutti i Consigli regionali italiani. La raccolta fondi per il Centro Italia era stata avviata, a pochi giorni dalla prime scosse, dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative. Le risorse, grazie alle donazioni non solo dei Consigli regionali, ma anche dei singoli consiglieri, ammontano a circa 580 mila euro, da ripartire tra Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche. (Ansa)
Nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il direttore dell'Area Vasta 3 Alessando Maccioni, il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, il presidente dell'Unione Montana di Camerino Alessandro Gentilucci e i direttori del Presidio Unico, del Personale e delle Professioni sanitarie infermieristiche, questa mattina è stata ufficializzato il nome del nuovo primario del reparto di Ortopedia dell'ospedale di Camerino.
Si tratta del dottor Remo Di Matteo, 41 anni, originario di San Benedetto del Tronto. Il dottor Di Matteo è specialista in Ortopedia e Traumatologia e da oltre undici anni è di ruolo all'ospedale di Macerata.
Dopo oltre due anni di vacanza, dal pensionamento nel marzo del 2015 del dottor Testiccioli, il reparto di Ortopedia camerte torna quindi ad avere il suo primario. Il dottor Di Matteo entrerà ufficialmente in servizio fra settembre e ottobre prossimi.
Oltre 34 milioni di euro in più, oltre ai 299 già stanziati, sul piano delle opere messi a disposizione per i territori colpiti dal sisma.
Questo pomeriggio, nella riunione con i sindaci del cratere che si è tenuta ad Ancona, il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha elencato le otto nuove opere inserite nel piano, tutte con destinazione sanitaria e che hanno ricevuto il via libera da tutti i sindaci tranne uno. "Si tratta di otto opere con destinazione sanitaria per acuti e per il territorio, strutture di proprietà dell'Asur e situate nei Comuni del cratere. La priorità è mantenere i servizi nelle aree interne con la ricostruzione delle strutture di Fabriano e Amandola, quest'ultima con un costo previsto di 18 milioni coperti per 5 milioni dalla donazione di una società russa".
Ceriscioli ha ricordato ai sindaci l'importanza dell'abbinamento delle Sae ai nominativi degli aventi diritto e la necessità di inviare alla Regione il prima possibile il cronoprogramma della rimozione delle macerie, per ora consegnato da 5 Comuni su 88.
Questo l'elenco delle opere: Ospedale Fabriano, 10 milioni euro: l'obiettivo è ricostruire l'ala inagibile dopo il sisma; poliambulatorio di Offida, 3,3 milioni; Ospedale di Amandola, 13 milioni; ex Cras Macerata (parte attività sanitaria) 3 milioni, ospedale (malattie infettive, anatomia patologica, 118) 3,2 milioni euro; ospedale di Matelica (ala piano terra), 600mila euro; Rsa San Ginesio, 400mila euro ospedale/distretto San Severino, 800 mila euro. (Ansa)
Da Italia Nostra Onlus, sezione di Macerata, riceviamo
È passato quasi un anno dalla prima tremenda scossa di quel terremoto che ha messo in ginocchio i nostri territori. Un terremoto, è doveroso dirlo, tra i più intensi degli ultimi cento anni in Italia. Una tragedia per intere comunità del nostro entroterra, costrette ad abbandonare le proprie abitazioni per trasferirsi in residenze a termine a decine di chilometri di distanza. Una tragedia, e non un’opportunità, come invece in molti si affannano a sottolineare, legittimando sostanzialmente le risate telefoniche notturne in vista di possibili aumenti di profitti…
Una tragedia, dicevamo, in attesa di essere affrontata. È con questo spirito che ci siamo messi all’ascolto di chi deve governare questa emergenza, in attesa di direttive ed indicazioni, per iniziare a lavorare insieme, ognuno con le proprie responsabilità e le proprie competenze, alla ricostruzione del nostro entroterra martoriato. La politica, le amministrazioni, l’accademia sono gli ambiti da cui aspettiamo tali direttive.
In questa fase di ascolto, come sezione maceratese di Italia Nostra, abbiamo provato a lanciare degli spunti di riflessione. Non delle ricette belle e pronte da mettere in atto, ma, al contrario, delle domande legate alla situazione del nostro contesto, riunite sostanzialmente in “Dopo il terremoto… cosa fare?”, così come recitava il titolo della giornata di studi organizzata a Macerata lo scorso 3 marzo insieme ad Arco, ad Assorestauro e all’Ordine degli architetti di Macerata, con il fondamentale supporto scientifico dell’Università di Roma 3 e dell’Università di Macerata. In quella sede, diversi saperi si sono confrontati, ognuno con le proprie competenze, per provare a descrivere una situazione molto variegata, con insediamenti completamente rasi al suolo e altri centri, anch’essi gravemente danneggiati, ma con un’estensione di crolli decisamente inferiore. Un aspetto che venne rilevato, proprio in relazione al nostro territorio, fu che gli interventi di consolidamento del patrimonio storico realizzati dopo il sisma del 1997 avevano praticamente funzionato, salvando le vite degli abitanti, ma lasciando i vari edifici storici rimasti in una sorta di equilibrio precario, bisognosi, nonostante tutto, di forti interventi di restauro.
Questa prima istantanea ha trovato sostanziale conferma nei rilievi fatti nel nostro entroterra nei mesi successivi: centri storici fortemente danneggiati ma in buona parte ancora in piedi, con l’edilizia più recente (quella realizzata dagli anni 40 del secolo scorso) si inagibile ma, in grande misura, ancora in piedi.
A fronte di tale descrizione dello stato di fatto, il dibattito che stiamo ascoltando da allora in avanti sembra proporre un’unica risposta: demolizione e ricostruzione di nuovi edifici. Ma cosa si demolisce? Tutto il patrimonio danneggiato? Solo quello senza valore storico? Non si sa. Dal “dov’era, com’era” della prima ora si è passati all’inquietante “dov’era, come sarà”: dall’immagine ben definita (probabilmente anche troppo) ed univoca del borgo antico si è passati a quella evocativa e in progress della città del futuro (ma quale città del futuro?).
Abbiamo ascoltato tutto ed il contrario di tutto. Di borghi e paesaggi dall’alto valore identitario come patrimoni da valorizzare e, contemporaneamente, come presepi impolverati per cui non vale la pena sbattersi più di tanto. Secoli di storia e di progressi, anche nelle tecniche costruttive, per rispondere meglio alle sollecitazioni dei terremoti che da sempre si susseguono in queste terre, ma su cui si dovrebbe avere il coraggio di passarci sopra senza tanti complimenti per non rimanere invischiati nei vincoli che potrebbe porre il loro rispetto e la loro tutela…
Tutto questo per cosa? Per arrivare a proporre progetti in cui il patrimonio esistente, quando non demolito, è praticamente abbandonato a sé stesso, con la previsione di mirabolanti nuove parti di città da realizzarsi con fantomatiche nuove tecniche costruttive in legno ed acciaio. In sostanza, una riproposizione della tanto vituperata strategia delle new town, attualizzata con il linguaggio odierno: sostenibilità, sicurezza sismica, rigenerazione…
Noi invece vorremmo rilanciare il nostro approccio iniziale, convinti come siamo che qualsiasi proposta sia da fondare su di un’analisi credibile dello stato attuale: per affrontare il recupero dei nostri centri non abbiamo la oramai mitica ruspa come unico strumento attuatore. Ragionare sul reale recupero del patrimonio esistente significherebbe rinsaldare la nostra quotidianità alle radici delle nostre tradizioni, e creare le condizioni migliori per far tornare floride e vitali le comunità che torneranno ad abitarlo. E a trasformarlo, per affrontare le varie sfide che il futuro porterà.
In quest’ottica si riesce ad intuire l’importanza della gestione, ad oggi purtroppo deficitaria, delle macerie da rimuovere. Queste vengono trattate troppo spesso in termini quantitativi, raramente in quelli qualitativi. Tra di esse, infatti, ci sono parti importanti delle memorie dei nostri territori racchiuse nei resti delle cornici e dei materiali degli edifici storici, memorie che rischiano di essere cancellate per sempre. Ci risulta che i tecnici delle soprintendenze stiano operando al meglio delle possibilità, ma le disponibilità sono di molto inferiori alle necessità, soprattutto nell’entroterra della provincia di Macerata, tra i più colpiti dagli eventi sismici. In questa direzione andrebbero ricercate nuove risposte, capaci di mettere in campo ulteriori risorse e di utilizzare al meglio quelle già presenti ma in gran parte sottoutilizzate.
Recuperare non è nostalgia per il passato, come si vorrebbe o potrebbe far pensare, bensì è l’atto necessario di conoscenza per la costruzione di un futuro migliore. L’affermazione è quasi banale nella sua semplicità. Tanto semplice da non poter essere dimenticata.
Anche ieri a Civitanova, come accade molto spesso negli ultimi tempi, i vigili urbani sono passati a sanzionare le auto parcheggiate nell'ultimo tratto di via Regina Margherita, dove il parcheggio selvaggio, che spesso crea intralcio alla circolazione, è un'abitudine difficile da eliminare.
Purtroppo però, per quello che accade a pochi metri di distanza, sembra che ci si debba ancora organizzare, dato che è molto raro vedere multe sui passaggi pedonali, sul parcheggio riservato ai disabili, in doppia fila, e molto altro, vicino alla rotonda. Nel pomeriggio di ieri, per esempio, ma potete passare in qualsiasi orario a controllare e troverete sempre qualcuno, un'ingombrante Renault Espace ha sostato svariate ore sulle strisce (almeno dalle 15 alle 19) senza che sul lunotto fosse comparso il fatidico verbale. L'unica cosa presente sotto il tergicristallo era la solita fastidiosa pubblicità di un locale notturno.
Accanto alla macchina in questione, a rotazione, c'è stato sempre qualcuno e soprattutto la sera, al ritorno a casa, quel passaggio è fondamentale per evitare che gli scooter che vengono giù dalla pista ciclabile trovino difficoltà ad uscire dalla stessa. In realtà occorrerebbe che i motorini passassero sulla strada e nel giusto senso di circolazione, invece di usare la pista ed i sottopassi pedonali.
La Protezione Civile della Regione ha emesso un bollettino per le ondate di calore che andranno a colpire il territorio regionale almeno fino a mercoledì
Secondo la tabella diffusa dalla Protezione Civile (e che trovate in calce all'articolo), nella maggior parte delle Marche, martedì (livello 2) sono previste temperature elevate e condizioni meteorologiche a rischio in particolare per i sottosistemi di persone suscettibili. Allerta dei servizi sanitari e sociali. Mercoledì la situazione raggiungerà il livello 3 in particolare nel sud della regione: ondata di calore. Le condizioni meteorologiche a rischio persistono per tre o più giorni consecutivi. Allerta dei servizi sanitari e sociali.
Il Ministero della Salute ha pubblicato 20 consigli utili per fronteggiare il livello "rosso" di afa che travolgerà le dieci città nelle prossime ore. Ecco quali sono:
1) Consultate ogni giorno il bollettino della vostra città.
2) Evitate l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata (tra le 11.00 e le 18.00.
3) Evitate le zone particolarmente trafficate, ma anche i parchi e le aree verdi, dove si registrano alti valori di ozono, in particolare per i bambini molti piccoli, gli anziani, le persone con asma e altre malattie respiratorie, le persone non autosufficienti o convalescenti.
4) Evitate l’attività fisica intensa all’aria aperta durante gli orari più caldi della giornata.
5) Trascorrete le ore più calde della giornata nella stanza più fresca della casa, bagnandovi spesso con acqua fresca.
6) Utilizzate correttamente il condizionatore. Se avete solo un ventilatore, usatelo con i dovuti accorgimenti.
7) Trascorrete alcune ore in un luogo pubblico climatizzato, in particolare nelle ore più calde della giornata.
8) Indossate indumenti chiari, leggeri in fibre naturali (es. cotone, lino), riparatevi la testa con un cappello leggero di colore chiaro e usate gli occhiali da sole.
9) Proteggete la pelle dalle scottature con creme solari ad alto fattore protettivo.
10) Bevete liquidi, moderando l’assunzione di bevande gassate o zuccherate, tè e caffè.
11) Evitate, inoltre, bevande troppo fredde e bevande alcoliche.
12) Seguite un'alimentazione leggera, preferendo la pasta e il pesce alla carne, evitando i cibi elaborati e piccanti. Consumate soprattutto molta verdura e frutta fresca.
13) Fate attenzione alla corretta conservazione degli alimenti deperibili (es. latticini, carne,) in quanto elevate temperature possono favorire la proliferazione di germi patogeni causa di patologie gastroenteriche.
14) Se assumete farmaci, non sospendete autonomamente terapie in corso, ma consultate il medico curante per eventuali adeguamenti della terapia farmacologica.
15) Fate attenzione alla corretta conservazione dei farmaci, teneteli lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta e riponete in frigorifero quelli che prevedono una temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°C.
16) Se l’auto non è climatizzata, evitate di mettervi in viaggio nelle ore più calde della giornata (ore 11.00-18.00). Non dimenticate di portare con voi sufficienti scorte di acqua in caso di code o file impreviste.
17) Non lasciate persone non autosufficienti, bambini e anziani, anche se per poco tempo, nella macchina parcheggiata al sole.
18) Assicuratevi che le persone malate e/o costrette a letto, non siano troppo coperte.
19) Offrite assistenza a persone a maggiore rischio (ad esempio anziani che vivono da soli) e segnalate ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento. Nelle persone anziane un campanello di allarme è la riduzione di alcune attività quotidiane (spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi) che può indicare un peggioramento dello stato di salute.
20) In presenza di sintomi dei disturbi legati al caldo contattate un medico.
Esprime rinnovamento e continuità il nuovo Consiglio direttivo del Collegio provinciale Geometri e Geometri laureati di Macerata.
Questa mattina la seduta di insediamento della squadra che fino al 2021 rappresenterà la categoria di professionisti tecnici e che esce forte, compatta e motivata dalle elezioni di luglio grazie alla massiccia partecipazione e al robusto consenso ottenuto.
Tre donne alle cariche istituzionali: Paola Passeri (Treia) è, ancora una volta, acclamata presidente, Elisabetta Sforza (Macerata) viene riconfermata tesoriere e Lucia Maria Rossi (Caldarola) diventa il nuovo segretario. Istituita per la prima volta la figura del vicepresidente, ricoperta da Fabio Mazza (Corridonia), un chiaro segnale di maggiore compartecipazione. Gli altri consiglieri: Massimiliano Alessiani (Civitanova), Luca Ricci (Tolentino), Gaetano Ripani (Macerata), Jimmy Stefoni (Gualdo) e Giuseppe Tamburini, attuale delegato Cassa (Civitanova).
Consiglio rinnovato, dunque, nella maggior parte dei componenti, per garantire nuove energie e vigore, ma anche consolidato per dare continuità all’azione intrapresa fino ad oggi, in particolare rispetto alla questione del terremoto, in sinergia con gli altri Ordini professionali tecnici del territorio, dell’equo compenso a seguito dell’abolizione della tariffa professionale e della formazione continua.
“Da presidente - afferma Paola Passeri - la mia responsabilità, quest’anno più che mai in questo complicato momento post terremoto, è portare avanti la battaglia che, nostro malgrado, come liberi professionisti, dobbiamo affrontare per la ricostruzione, senza tralasciare le problematiche relative alle nuove tecnologie e alla scuola, negli ultimi anni in sofferenza di iscrizioni. Staremo al fianco dei colleghi, che ringrazio per la fiducia, condividendo con loro le scelte da qui in avanti e il programma”. A questo proposito Passeri anticipa l’assemblea di settembre che sarà dedicata proprio a questi argomenti.
Sono già partiti nelle Marche i controlli per verificare la regolarità delle richieste di contributo una-tantum (decreto legge 189/2016 art.45, contributo di 5.000 euro per partite Iva e liberi professionisti) ammesse a finanziamento secondo le disposizioni emanate dal Governo.
Tutta la procedura - ricorda una nota - è stata stabilita dal Governo e la Regione ha emanato solo le linee guida sempre secondo il dettato del Governo. I controlli che la giunta regionale e l'assessore al Lavoro e alla formazione Loretta Bravi hanno già messo in campo, al momento a campione sul 5% delle domande, sono "di assoluto rigore, scrupolosità e rigidità e ogni irregolarità verrà puntualmente segnalata agli organi competenti".
"Con assoluta certezza - sottolinea Bravi - ogni contributo, ogni centesimo erogato dall'Inps regionale non dovuto, verrà richiesto indietro e si procederà con la denuncia penale. A brevissimo si terrà un incontro con i vertici dell' Inps per attivare una procedura di controllo a tappeto". (Ansa)
"Il video ce l'avevo io: è stato girato 4 anni fa e poi, a febbraio-marzo scorsi, rimosso da Youtube. Qualcuno lo ha scaricato prima, poi l'ha tenuto per rimetterlo in rete e sbugiardarmi. Una macchina del fango costruita a regola d'arte". Così si sfoga con l'ANSA Fabio Ragni, organizzatore regionale della Giovanile del Pd (dimissionario già prima che scoppiasse la bufera), autore del video omofobo rilanciato in queste ore dalla rete.
"Guarda caso - spiega - è successo tutto quando, con un gruppo di giovani, ma anche noti esponenti del Pd, ci siamo messi in moto in vista del rinnovo della segreteria provinciale, per rinnovare in maniera seria il partito. Una sfida, non per ambizione ma negli intenti, che a qualcuno evidentemente non è piaciuta". Le polemiche? "Se il partito si concentrasse sui problemi - chiosa Ragni, 25 anni - e non su vicende come questa, saremmo all'altezza delle scelte del domani".
(fonte Ansa)
"Il 'caso' delle indennità una tantum di 5.000 euro per sospensione delle attività professionali a causa del sisma richiede che le autorità competenti, a partire dalla Regione, conducano verifiche accuratissime sulla fondatezza e sulla legittimità delle richieste avanzate dai lavoratori autonomi che hanno voluto avvalersi di quanto stabilito all'articolo 45, comma 4, del D.L. 189/2016".
Così il sindaco di Ascoli Guido Castelli. "Questi controlli - aggiunge - dovranno essere svolti a tappeto, con rigore e inflessibilità, per evitare che avvenga la cosa più odiosa, e cioè che vengano messi sullo stesso piano i furbi in vena di sciacallaggio e coloro che, al contrario, si trovavano nel pieno diritto di conseguire l'indennità". (Ansa)