Attualità

Torna il vento forte: la Protezione Civile raccomanda attenzione

Torna il vento forte: la Protezione Civile raccomanda attenzione

Allerta vento forte per la giornata di domani, mercoledì 27 dicembre, che riguarderà tutta la regione. La Protezione Civile ha pubblicato un bollettino di avviso di condizioni meteo avverse che durerà dalla mezzanotte di oggi alla mezzanotte di domani.  Particolare attenzione per chi vive nell'entroterra maceratese dove il vento soffierà più forte.

26/12/2017 17:00
Il Natale di nonna Peppina, aspettando la casetta

Il Natale di nonna Peppina, aspettando la casetta

Menù di Natale all'insegna della tradizione per nonna Peppina, che intervistata dal telegiornale di Mediaset, ha confessato essere composto principalmente da cappelletti in brodo. Un Natale per lei lontano dal suo amato paesino di San Martino di Fiastra, perché con l'arrivo del grande freddo e a causa di un grosso affaticamento i familiari hanno deciso di toglierla dall'angusto e freddo container per portarla a casa della figlia Gabriella, a Castelfidardo, decisamente più confortevole e soprattutto vicina all'affetto dei suoi cari. Consapevole che per i lunghi tempi della ricostruzione, non andrà più nella sua casa in muratura, la casetta di legno rimane in cima ai suoi pensieri anche a Natale e, nonostante l'emendamento che porta il suo nome sia già stato approvato, si attende la sua attuazione che dovrebbe avvenire a breve ma che purtroppo non è arrivato per Natale, come dice la figlia: "pensavamo che Babbo Natale portasse questo regalo, invece penso che dovremo attendere la Befana". Ancora pochi giorni di attesa quindi e finalmente, questa storia che ha appassionato tutta l'Italia, vedrà il suo lieto fine.      

26/12/2017 13:28
Rimasto chiuso in un bagno pubblico: Civitanoi denuncia la carenza dei servizi pubblici

Rimasto chiuso in un bagno pubblico: Civitanoi denuncia la carenza dei servizi pubblici

Da Civitanoi e Civitasvolta riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa riguardante la situazione dei bagni pubblici di Civitanova Marche. Può capitare di aver bisogno di un bagno, finire in quelli pubblici, sentirsi male e rimanere chiusi dentro tutta la notte. Questo fatto, successo a Civitanova Marche nella notte di Natale, ha dell’incredibile, ma verissimo. I servizi pubblici carenti da almeno un decennio non sono custoditi da nessuno e la manutenzione ordinaria, divenuta un miraggio, non viene effettuata nei tempi e nei modi opportuni. Alla vecchia amministrazione avevamo inviato un progetto relativamente ai bagni pubblici del lungomare sud (bagni fantasma) con il quale suggerivamo di affidare l’unico esistente a persone che avevano perso il lavoro e avrebbero potuto occuparsene facendo pagare a chi ne avesse avuto bisogno un’offerta che poteva essere incassata dallo stesso custode. Il comune avrebbe dovuto occuparsi di pagare l’assicurazione e basta, ma la città avrebbe avuto servizi efficienti. Lo stesso progetto è replicabile per tutte le zone centrali e periferiche della città, semplice e rivoluzionario. Lo suggeriamo ora alla nuova amministrazione di destra come lo avevamo suggerito (inascoltati) alla precedente amministrazione di sinistra.  

26/12/2017 12:38
Sisma a Camerino, lettera di una ragazza dell’Ist. Biondi: “Un anno lontana dalla musica”

Sisma a Camerino, lettera di una ragazza dell’Ist. Biondi: “Un anno lontana dalla musica”

Da A.B., una giovane studentessa dell’Istituto musicale ”Nelio Biondi” di Camerino, riceviamo e pubblichiamo questa lettera che racconta la sua testimonianza post sisma, un anno lontana da casa e dalla musica, e di continui ad essere difficile ancora oggi.  Il 26 Ottobre 2016 il terremoto ha colpito il centro Italia, in modo particolare le zone dell'alto maceratese, tra cui la città di Camerino. Una città d'arte, di cultura e di musica; infatti oltre all'università e all'importanza storica di Camerino, nell'Aprile del 2015 veniva inaugurato il Palazzo della Musica che comprendeva l'Istituto musicale "Nelio Biondi", la Banda Musicale città di Camerino (entrambi coordinati dal Maestro Correnti V.) e l'Accademia Italiana del Clarinetto (coordinato da Vincenti P.), che poneva Camerino al centro d'Europa nel panorama musicale. Tutto ciò fu possibile grazie all'aiuto del Comune di Camerino e in special modo nella figura del Sindaco Gianluca Pasqui che non ha mai sottovalutato la musica ma, anzi, ha sempre fatto di tutto per non farla sfiorire.  Il Palazzo della Musica perciò aveva contribuito alla fioritura economica del paese: l'Accademia del Clarinetto ospitava giovani musicisti da tutto il mondo nel  periodo estivo e l'Istituto musicale, durante tutto l'anno, vedeva oltre i 160 iscritti.   Ma questo sogno venne totalmente distrutto solo dopo un anno e mezzo in seguito alle forti scosse del 26 e 30 Ottobre dello scorso anno.  I giovani sono stati costretti ad allontanarsi dal proprio territorio e come me, si sono trasferiti sulla costa, senza svolgere le lezioni per un intero anno. Mi chiamo A. B. e sono del comune di Valfornace, allieva dell'Istituto musicale "Nelio Biondi" e componente della Banda che per un lungo periodo di tempo non ho potuto frequentare. Per me è stato veramente duro passare un anno lontana dalla mia città e dalla mia passione. Tutt'ora vivo comunque in una situazione precaria anche se sono tornata nel mio paese e ho ripreso tutte le mie attività musicali a Camerino; sia la Banda che l'Istituto non hanno ancora una sede, ma hanno ripreso le attività presso l'Istituto professionali "G. Ercoli", ma molti ragazzi ancora non possono frequentarle. Un grazie va a tutte le associazioni musicali e non che ci stanno aiutando nella costruzione di una nuova sede fuori dal centro di Camerino (che indicativamente non riaprirà prima dei 30 anni). E come dice il nostro Maestro Correnti #ILSISMANONFERMERALAMUSICA.                                                                                                                                                                     

26/12/2017 10:04
Tolentino, 230 i terremotati al pranzo di Natale del Rotary

Tolentino, 230 i terremotati al pranzo di Natale del Rotary

Venerdì 23 dicembre giorno di festa al villaggio dei moduli abitativi in contrada Colombo di Tolentino. Agli ospiti è stato offerto il pranzo di Natale grazie al Rotary di Tolentino, presieduto da Stefano Gobbi. Ai 230 sfollati, che hanno perso la casa con le forti scosse del novembre 2016, sono stati serviti piatti tipici natalizi: cappelletti in brodo, lesso, insalata russa, panettone. E non è mancato lo spumante per un brindisi augurale. L’auspicio per tutti gli sfollati, che passeranno il secondo Natale nei container, è quello di avere presto un’abitazione. Al pranzo era presente anche l’assistente al governatore del Rotary Renzo Tartuferi, nonché il sindaco Giuseppe Pezzanesi con altri amministratori. Il sodalizio tolentinate ha voluto essere vicino agli sfollati che vivono nei container “per condividere con loro il Natale – afferma Gobbi - e mostrare vicinanza”. E’ stato un modo per trascorrere con la gente terremotata qualche ora e per conoscere le esigenze essendo fuori casa ormai da più di un anno.        

26/12/2017 09:40
Sae, anche Sarnano sul piede di guerra. Il sindaco: "Così si calpesta la dignità dei cittadini" - FOTO

Sae, anche Sarnano sul piede di guerra. Il sindaco: "Così si calpesta la dignità dei cittadini" - FOTO

Casette da consegnare a Sarnano dopodomani, mercoledì 27 dicembre, ma situazione ancora in alto mare. Almeno secondo il sopralluogo svolto il giorno di Natale nell'area di San Cassiano dal sindaco Franco Ceregioli e dall'assessore Luca Piergentili. Con conseguente sdegno da parte del primo cittadino che preannuncia che, a queste condizioni, non consegnerà le chiavi delle casette ai cittadini.  A raccontare i fatti è lo stesso Ceregioli. "Oggi è il giorno di Natale, un giorno da passare in serenità con i propri cari, cercando (se possibile) di lasciare per qualche ora da parte le preoccupazioni. Siccome però svolgiamo una funzione pubblica, anche se è Natale insieme all’assessore Luca Piergentili decidiamo di andare a visionare l’area SAE di San Cassiano che, come da programma, verrà consegnata agli assegnatari mercoledì 27 dicembre.   Quello che vedete nelle foto è la situazione desolante ad un giorno e mezzo dalla consegna: - all’esterno, vialetti ancora da sistemare, cumuli di terra, terrapieni da ultimare, reti da cantiere, asfaltatura rovinata, pezzi di catrame sulle aiuole etc.; - all’interno, oltre alla sporcizia, parte del mobilio e dei complementi d’arredi previsti nel capitolato (v. foto) non montati o addirittura assenti. In teoria i lavori delle casette (arredi compresi) sarebbero stati ultimati lo scorso 22 dicembre, ma lascio ad ognuno giudicare se sia possibile considerare terminati i lavori.   Premesso che ci era stato comunicato che avremmo potuto procedere alla consegna delle casette già il giorno della vigilia di Natale, la direzione dei lavori – subito contattata – ci ha informato che domani (26) sarà presente in cantiere la ditta che si occupa delle urbanizzazioni e degli esterni e che dopodomani (27) il personale del consorzio Arcale provvederà alla pulizia degli interni. Dubito fortemente che in un giorno e mezzo si riesca a fare quello che già alla data del 22 dicembre avrebbe dovuto essere stato ultimato, circostanza ancora più grave se solo si considera che il 24 in cantiere non ha lavorato nessuno. Il Comune non è committente delle opere di urbanizzazione e delle SAE, non ha predisposto la progettazione, non ha la direzione del lavori e non è responsabile del procedimento: in teoria, quando vengono consegnate le chiavi al Comune, tutto deve essere terminato, collaudato e funzionante. Tuttavia, siccome a questo punto non possiamo fidarci, se alle ore 15:00 di mercoledì 27 dicembre non sarà tutto ultimato e funzionante (in pratica e non solo sulla carta) in ognuna delle nove casette, non procederò alla consegna delle chiavi agli assegnatari, visto che la tempistica che era loro stata prospettata è stata già ampiamente disattesa; questi miei concittadini hanno già dovuto subire il fortissimo trauma di aver dovuto lasciare le loro abitazioni (che in alcuni casi sono crollate o sono state demolite) ed oggi meritano tutto il nostro rispetto: la loro dignità non può essere calpestata e nessuno può essere preso in giro. È del tutto evidente che ci sia una responsabilità diretta delle ditte che stanno operando in cantiere e domattina formalizzerò la questione alla Protezione Civile Nazionale e Regionale, affinché possano effettuare le necessarie verifiche, considerato che qualcuno ha attestato che i lavori delle casette erano ultimati, circostanza – come bene si evince dalle foto – non vera".  

25/12/2017 18:55
Civitanova, spese al centro commerciale anche la mattina di Natale

Civitanova, spese al centro commerciale anche la mattina di Natale

Discreto afflusso di compratori questa mattina all'Eco Mercatone di Civitanova Marche, l'unico centro commerciale aperto della città. Erano in tanti a girare tra gli scaffali del Civita Center, giovani e meno giovani ed anche diverse coppie. Contrariamente a quanto si possa pensare in questo giorno di festa, erano pochi quelli che giravano nel reparto di prodotti legati strettamente al Natale, come materiale per confezionare regali o i classici addobbi ma le persone giravano un po' per tutto il centro commerciale, dal reparto detersivi ai prodotti per l'auto. Nonostante le polemiche che ogni anno, puntuali, precededono questi giorni di festa ed in particolare quest'anno che qualche formazione politica ne ha fatto il suo cavallo di bataglia, la gente sembra apprezzare queste aperture e non si fa troppo problemi, tanto che per citare un numero, pochi minuti dopo le 11 (apertura alle 9) erano già stati battuti 97 scontrini. Purtroppo, anche il giorno di Natale, non mancano gli incivili che parcheggiano senza averne titolo negli spazi riservati ai disabili e nonostante i posti per lasciare l'auto abbondassero, in due hanno pensato bene di risparmiare quei 20/30 secondi e parcheggiare negli stalli di fronte all'ingresso.

25/12/2017 17:12
Visso, consegnate dodici Sae ma nessuna è abitabile. Pazzaglini: "Spero che qualcuno paghi per questo"

Visso, consegnate dodici Sae ma nessuna è abitabile. Pazzaglini: "Spero che qualcuno paghi per questo"

A Visso le Sae vengono consegnate alla vigilia di Natale, ma non sono abitabili.  A confermarlo è il sindaco Giuliano Pazzaglini che si scusa con gli assegnatari.  "Dodici Sae consegnate ieri e nessuna abitabile" spiega Pazzaglini, aggiungendo "Posso accettare che su una ci sia un problema, potrei anche capire se succedesse su due... Ma consegnarle in quelle condizioni, sporche, con danni alle pareti, con perdite da lavandini, sanitari o impianti di riscaldamento non è accettabile. Oggi la caldaia dell'unica che avrebbe potuto essere abitata (pulita dall'assegnataria) ha avuto una perdita che la renderà inutilizzabile.    È un caso? Può darsi, quando però su cinque persone presenti in cantiere nessuno riesce a rispondere ad una semplice domanda "dov'è il geometra?" perché nessuno parla italiano un dubbio mi viene. Mi sento mortificato, chiedo scusa agli assegnatari, mi era stato garantito che sarebbe stato tutto pronto per la consegna e mi sono fidato, anche perché avevo dovuto risolvere personalmente molti problemi.   Non sarà un pensiero natalizio ma spero proprio che qualcuno paghi per questo. Non voglio aggiungere altro, mi verrebbe voglia di affrancarmi da questo e non procedere più nemmeno con le assegnazioni (ci mettessero loro la faccia)... ma sarebbe un danno per i miei concittadini quindi ingoglierò anche questo rospo e andrò avanti. Chiaramente non mi fiderò più del consorzio Arcale, prima lo facevo poco, ora non lo farò più per niente quindi prima di consegnare chiederò all'ufficio tecnico di controllare il funzionamento di tutto. Non sarebbe una nostra competenza, credo che nemmeno potremmo chiederlo ma non mi importa, lo faremo lo stesso".

25/12/2017 11:52
“Favola di Natale 2017”: l’augurio per le feste del vescovo Marconi

“Favola di Natale 2017”: l’augurio per le feste del vescovo Marconi

Dal vescovo Nazzareno Marconi riceviamo e pubblichiamo la “Favola di Natale”, il suo augurio di un felice Natale. Nel mondo di oggi, tutto si sta trasformando in un grande mercato, e i consigli degli esperti sono sempre più ascoltati, anche nella Chiesa a volte accade di ragionare così.  Per questo, quando un frate priore, giovane e intraprendente, fu nominato direttore di un grande santuario, volendo aumentare tra i pellegrini il numero delle confessioni, contattò un gruppo di esperti. Si riunirono uno psicologo, un sociologo, un esperto di marketing, un teologo d’avanguardia ed un esperto di comunicazione. Dopo una dettagliata relazione si procedette a un restyling dei confessionali, come dissero gli esperti. Furono ampliati, ben illuminati, dotati di aria condizionata. Poi comparvero dei bei cartelli con il nome di ogni padre confessore e una lista delle competenze. Si scoprì che padre Giovanni poteva confessare in tre lingue. Che padre Arturo aveva competenze psicologiche. Che padre Mario aveva pubblicato tanti libri… e così via, con tanto di lauree in teologia e tutto quello che poteva incoraggiare i penitenti a scegliere l’uno o l’altro.   Da tanti anni confessava nel santuario anche padre Pacifico, affezionato al suo confessionale vecchio stile: un po’ scomodo, un po’ in penombra, senza altri cartelli che un cartoncino con il suo nome e una lampadina rossa, che si accendeva quando il penitente si stava confessando. Una piccola lampadina sbiadita, che ricordava tanto la lampada del Santissimo. Il direttore del santuario propose anche a lui di restaurare e modernizzare il confessionale, ma padre Pacifico disse: «Se non disturba troppo, preferirei continuare così» e fu esaudito.   Ci fu l’inaugurazione. Ci furono varie feste importanti. Passò qualche mese. Il direttore, da bravo manager, volle fare un controllo per verificare l’efficacia dell’operazione. Tornarono gli esperti, valutarono, contarono, verificarono e infine consegnarono la loro relazione. Le confessioni erano aumentate di numero, ma il confessionale più frequentato e con la fila notevolmente più lunga risultò quello di padre Pacifico.   Il direttore, incuriosito e anche un po’ contrariato chiese spiegazioni, ma nessuno sapeva darne di convincenti. Allora si studiò ci nuovo la situazione, si fece una indagine anonima tra i penitenti, ma ancora niente di rilevante. Il padre direttore era sempre più inquieto, per questo strano mistero.   Finché il sagrestano del santuario, un uomo semplice e concreto, che “conosceva i suoi polli”, gli spiegò. «Vede padre direttore, quando un fedele entra nel santuario non guarda i cartelli o la forma dei confessionali, ma guarda le facce di chi esce dalla confessione. E dal confessionale di padre Pacifico, qualcuno esce commosso, altri vanno subito a inginocchiarsi davanti al Crocifisso, molti si fermano in silenzio a pregare, ma tutti hanno un volto più sereno. La pubblicità migliore la fanno i volti dei penitenti che hanno davvero incontrato la misericordia di Dio».   Buon Natale, a tutti i fedeli e a tutti i confessori.

24/12/2017 16:05
Tolentino, avevano saccheggiato l’autogrill: i tifosi dell’Ascoli rimborsano la titolare

Tolentino, avevano saccheggiato l’autogrill: i tifosi dell’Ascoli rimborsano la titolare

Ricorderete l’episodio del 4 dicembre all’autogrill di Tolentino, quando alcuni tifosi dell’Ascoli lo saccheggiarono reduci dalla sconfitta a Perugia (leggi qui). Oggi pomeriggio quei tifosi bianconeri chiedono scusa. Insieme al legale Andrea Silvestri, i rappresentanti ascolani Gianni Luzi e Mirko Mancini si sono recati a Tolentino presso l'autogrill "Tolentino Sud", gestito da Carla Ferri in contrada Rancia, e a nome di tutta la tifoseria bianconera, che si è costantemente contraddistinta per iniziative di solidarietà e beneficenza, è stata consegnata una somma in denaro alla titolare dell'autogrill a titolo di risarcimento per tutti i danni subiti. La signora Carla Ferri ha apprezzato il gesto, ha accettato le scuse e, insieme al legale Silvestri ed ai rappresentanti della tifoseria, si è subito recata al Comando dei Carabinieri di Tolentino per ritirare formalmente la denuncia contro ignoti. 

24/12/2017 14:53
Inaugurato il mini centro commerciale a Caldarola, Giuseppetti: “Prossimo passo consegna Sae”

Inaugurato il mini centro commerciale a Caldarola, Giuseppetti: “Prossimo passo consegna Sae”

Taglio del nastro, questa mattina, del mini centro commerciale costruito a Caldarola per ospitare le attività economiche che a seguito del sisma dell'ottobre 2016 avevano visto danneggiate le loro sedi. Un progetto avviato dai commercianti coadiuvati da Lino Carlini, l'ex dirigente dell'Ufficio Ragioneria del Comune, spentosi pochi mesi fa, che aveva iniziato l'iter burocratico. Le strutture prefabbricate ospiteranno in totale 9 attività commerciali e due studi professionali.  "Uno dei tanti tasselli che ci fanno sperare in una ripresa completa della vita cittadina pre-sisma - ha detto il sindaco Luca Maria Giuseppetti - L’altro importante passo è la consegna delle prime 40 Sae". Proprio in queste ore si stanno facendo gli ultimi controlli e subito dopo Natale saranno affidate nelle mani di 40 famiglie le chiavi delle strutture abitative di emergenza. Le altre 64 sono in via di ultimazione. (ANSA)

24/12/2017 14:15
Sanità, lettera di una donna che racconta la sua storia: “L’Area Vasta 2 e... George Clooney”

Sanità, lettera di una donna che racconta la sua storia: “L’Area Vasta 2 e... George Clooney”

Una storia vera raccontata da M.C., una donna di 44 anni della provincia di Macerata, che ha scritto e spedito la seguente lettera indirizzandola al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, a tutti i distretti sanitari e i direttori e i presidi ospedalieri del maceratese. Una lettera che spiega che la Sanità funziona ma la burocrazia no. Avrei dovuto capirlo subito, tanti anni fa, quando il mio cartone preferito era Candy Candy. Vi ricordate quella dolce orfanella bionda con tante lentiggini che faceva l’infermiera? L’infermiera: quel mestiere dove devi contemporaneamente capire con uno sguardo il paziente, confortare i parenti, capire le indicazioni del dottore e fare a memoria incomprensibili calcoli sulle diluizioni dei medicinali. Già da allora avrei dovuto capire che in un qualche modo avrei frequentato molte volte gli ospedali.  Andando avanti con gli anni poi, vista la predisposizione al ricovero oserei dire innata, ho visto ogni singolo “Medical Drama” su questa Terra: E.R., Grey’s Anatomy, Chicago Hope.  Guardando queste serie TV, sembra tutto possibile – o quasi – con marginali episodi di malasanità: ecco, adesso immagino commenti come “Non è reale”, “Sono solo film”, “È l’America, lì funziona tutto bene”, “Da noi i medici non valgono nulla” “Gli infermieri? Tutti scansafatiche”.  Lasciatemi allora dire una sola cosa: avete torto.   Okay, è vero: purtroppo non mi è capitato mai di incontrare un dottore bello come George Clooney o Patrick Dempsey, però per quanto riguarda la professionalità non posso che elogiare la sanità marchigiana che conosco meglio e cioè la Zona di Jesi-Cingoli-Ancona.  Va precisato che non lavoro in prima persona nel settore, né sono parente di medici. Io sono stata una paziente, una che ha usufruito del Servizio Sanitario Nazionale molte volte. Sono stata una figlia di un padre che ha avuto una malattia degenerativa come il morbo di Parkinson, che a sua volta è stato in ospedale sotto diverse circostanze. Sono stata in vari reparti, anche per periodi prolungati, e posso dire che ho sempre avuto a che fare con un livello professionale medio-alto. Avevo 10 anni la prima volta che sono stata ricoverata, in uno stanzone da 8 letti: io giocavo con la palla sul muro e la vecchietta vicino al mio letto mi difendeva. Nell’agosto del 1994, quando sono stata un’urgenza nel reparto di Ginecologia di Jesi non conoscevo nessuno dei medici. Avevo 21 anni, in due giorni ho subito esami medici di cui non sapevo neanche l’esistenza e tutto il personale, dall’inserviente (che si chiamava così allora) al primario – il grande ed indimenticabile Prof. Grechi – non solo si sono dimostrati professionalmente validissimi ma hanno avuto cura anche della mia psiche. Sono rimasta in quel reparto per quasi due mesi: dopo poco conoscevo a memoria i turni di tutti ed il menù ospedaliero, e quando cambiava la compagna di stanza io dovevo fare gli onori di casa. Tutte le mattine il mio angelo personale, il Dott. Moroncini, mi veniva a trovare e mi diceva  sempre: “In gamba mi raccomando”. Quel reparto poi diventò quasi una seconda casa tra il 1997 ed  il 1999. Nel frattempo però cambiavano gli infermieri ed anche i dottori, ma mai una volta mi sono sentita un numero o un semplice caso clinico da studiare. Sempre nello stesso periodo a mio padre venne diagnosticato il morbo di Parkinson, quindi iniziammo a conoscere i reparti di Neurologia nella zona, di Torrette in particolare, ricevendo stesso buontrattamento.   Era il 1999 ed io ero convinta che la nostra sanità funzionasse. Dal 1999 ad oggi ne ho girati tanti di reparti perché paziente in prima persona oppure perché avevo un familiare ricoverato: la clinica ginecologica del Salesi, le malattie infettive di Jesi, la clinica ortopedica di Torrette, la chirurgia di Jesi, la clinica chirurgica di Torrette, la neuro-riabilitazione di Torrette, il pronto soccorso di Jesi, la neurologia di Jesi e l’ospedale di Cingoli. Per ogni reparto o ricovero ho un ricordo, un aneddoto, ed anche se sarebbe piuttosto divertente e spassoso raccontarli, non credo di poterli raccontare tutti. Ho mai visto OSS o infermieri scansafatiche? Sì, a volte, ma in percentuale non degna di nota. Ho visto dottori che battevano la fiacca o che non ci avevano capito nulla? Forse, ma poi c’era un’intera equipe di dottori a valutare: mai avuto problemi. Sono stata fortunata allora io? No, non credo. Oggi più che mai credo che la sanità, intesa come competenza di tutto il personale, funzioni perfettamente. Gli operatori sanitari funzionano anche troppo bene, quello che non funziona sono la parte burocratica ed economica. Insomma la Sanità funziona nonostante, passatemi il termine, i tanti burocrati.   Non funziona questo riassetto che si vuole fare. Io mi chiedo: voi, che avete il compito di riorganizzare la sanità, siete mai stati in un reparto di ospedale? E non come visitatori, ma come pazienti. Basta andare al pronto soccorso dell’ospedale di Jesi per quindici minuti per capire cosa non funziona: il personale lavora instancabile ma non può fronteggiare tutte le richieste che arrivano, non è matematicamente possibile. Sorvolando su come sia stata costruita la zona triage, che sembra quasi fatta per dispetto, il personale in servizio è troppo poco. Questo determina tempi di attesa eterni per tutte le prestazioni mediche giudicate “differibili”, cioè che non presentano rischi per la vita. Sì, attese interminabili per i pazienti non a rischio di vita, ma non mancanza di professionalità: per le prestazione mediche che presentano rischi per la vita sembra di essere finiti nel mezzo del set di E.R. Del reparto di Neurologia di Jesi, con annessa Stroke Unit, avete mai avuto bisogno? Quando mio padre è stato ricoverato nella Stroke Unit ho visto esserci due infermieri per turno. Mi sono detta “Bene, hanno capito finalmente che una semi-intensiva deve essere adeguatamente presidiata”. Poi però nella corsia di reparto ho visto circa 15 letti  ed 1 infermiere. “Sì, però ci sono le OSS”: magra consolazione, sono poche. Le OSS sono 2 e coprono reparto e Stroke. Quanti pazienti ci sono in Stoke? Potessimo saperlo, purtroppo le emergenze non si possono prevedere. A Cingoli siete mai stati? “Oh, Cingoli mia...” così inizia una vecchia canzone del gruppo folkloristico: oggi ti chiamano con i nomi più strani PAT, CI, DAP, PPI...neanche lo sceneggiatore di Grey’s Anatomy poteva arrivare a tanto! Cingoli, in barba alle sigle, funziona: riesce a gestire tutte le richieste di dimissione protette dell’ospedale di Jesi, i dottori e tutto il personale sanno gestire le emergenze. Ha una radiologia, dotata di TAC, con tecnici molto competenti: purtroppo da poco non ha più il medico radiologo, ed una soluzione va trovata al più ppresto. In questo modo, cioè senza dottore, si sta sprecando del denaro pubblico: è da pazzi avere a disposizione una struttura dotata di tutti i macchinari e non utilizzarla. Ad oggi non c’è il laboratorio analisi, ed è un gran male: ci sono degli apparecchi per fare le analisi di base e di emergenza per aiutare i medici in corsia e quelli del 118, tuttavia una macchinetta, oppure se preferite dispositivo POCT, non può sostituire un laboratorio analisi.“Ecco perché bisogna andare al Pronto Soccorso a Jesi!”: no, quel reparto non può coprire l’intero territorio: con i suoi 2 medici, di notte, copre già a malapena l’intera struttura del solo ospedale di Jesi. Anche il 118 funziona a Cingoli, non mi ricordo con che sigla lo chiamino oggi, ma la sostanza non cambia: medico ed infermiere ventiquattro ore su ventiquattro. Sono vestiti con quelle divise arancioni ricoperte di tasche e sono quelli che aspettano. Qualcuno mi ha detto se mi sembrasse giusto che “quelli” venissero pagati anche non lavorando. Io mi auguro sempre che quelli lavorino poco. “Quelli” quando suona il telefono della centrale non sanno mai cosa gli capiterà e sempre “quelli” in certi casi credo avrebbero volentieri pagato pur di non dover intervenire. Cingoli, nonostante si stia facendo di tutto per non farla funzionare, barcolla ma non molla!   È mercoledì 20 settembre 2017, ore 18.55. Mio padre si sente male. Capiamo subito che non è una cosa da niente. Alle 19.05 chiamo il 118, intervengono da Cingoli. Alle 21.45 è ricoverato in Stroke Unit a Jesi con consulto telematico già fatto con la neurochirurgia di Torrette. Prognosi nefasta: emorragia cerebrale,  ma il personale sanitario è stato evidentemente efficientissimo ed il servizio del 118 insostituibile. Mio padre poi è morto all’ospedale di Cingoli il 19 ottobre per le complicanze dovute all’emorragia. È stato dimesso dalla Stroke e poi è andato in corsia a Jesi. Quindi trasferimento a Cingoli, perché essendo Cingoli un reparto di ospedale a tutti gli effetti può trattare pazienti in condizioni gravi come erano quelle di mio padre.  Quindi Signori miei che state decidendo su questo riassetto della sanità, riflettete ed anche molto bene. Parlate con i dottori, con gli infermieri, con le OSS. Soprattutto parlate con i pazienti in reparto: fatevi spiegare da loro quello che potenzialmente è superfluo e quello che invece è indispensabile. Non ho purtroppo una ricetta magica, però non sono d’accordo sull’attuale politica che state attuando. Accentrare tutto è spesso sbagliato: diventa tutto più difficile da gestire e da controllare. Su un’azienda di 100 persone se ho un’unica linea di montaggio, i furbetti di turno si nascondono meglio. Se invece quelle 100 persone vengono distribuite in 5 stanze diventa più facile controllare, e di conseguenza più difficile fare i furbi. A livello nazionale si parla sempre più di decentramento e invece in questo settore andiamo verso l’accentramento? Ben venga, come ho già detto l’alta specializzazione dell’ospedale Regionale di Torrette o del dipartimento materno- infantile del Salesi, ma senza servizi sul territorio efficienti e competenti, i pazienti in pericolo di vita, che potrebbero risiedere per esempio in località Valcarecce di Cingoli, non arriverebbero vivi anche solo a farsi visitare!  Comunque anche senza essere in pericolo di vita un 118, un pronto soccorso efficiente, una radiologia ed un laboratorio analisi funzionante nei centri minori sono necessari. Inoltre se parliamo nello specifico di Cingoli tutto questo c’era ed è supportato anche da un reparto di ospedale vero e proprio.    Concludo dicendo che altro punto focale sono i Medici di Medicina Generale, cioè i nostri medici di famiglia: sono fondamentali nella cura del paziente. A Cingoli siamo fortunati, tutti i medici hanno degli orari di ambulatorio spalmati su tutto l’arco della settimana  e con delle fasce di orario diverse ed a volte alla più brutta andiamo a suonargli il campanello di casa. A Jesi , invece, oppure in altre città più grandi, non sono così fortunati ed a volte il Pronto Soccorso dell’Ospedale è preso d’assalto da pazienti che invece dovrebbero semplicemente andare dal proprio medico di famiglia. In un mondo social come quello di oggi immaginerete che questa lettera verrà anche diffusa via Internet ed agli organi di stampa. Non prendetela a male: è solamente perché per essere perfetti io sto ancora cercando un dottore con il fascino di Clooney… e chissà forse questa è la volta buona.      

24/12/2017 11:31
Castelraimondo, Marinelli fa un bilancio del 2017 e augura a tutti buone feste

Castelraimondo, Marinelli fa un bilancio del 2017 e augura a tutti buone feste

Tradizionale scambio degli auguri questa mattina tra l'amministratore comunale di Castelraimondo ed i dipendenti. Un momento cordiale che culmina un anno intenso e impegnativo, che all'ordinario ha portato con sé la grande mole dello straordinario dovuto al sisma. “Pur essendo consapevoli che ci sono Comuni che hanno subito maggiormente questo terremoto – ha infatti detto il sindaco, Renzo Marinelli – anche il nostro comune ha fatto i conti con il dramma del sisma. Sono oltre 700 le persone che hanno perso la casa, e sono rilevanti i danni agli edifici, anche alle strutture di pubblico interesse e nelle frazioni. È stato un anno non facile, sotto numerosi punti di vista, ma la popolazione di Castelraimondo anche in questa occasione ha saputo dimostrare le vitalità e la forza di cui da sempre è capace, partecipando alle iniziative che abbiamo portato avanti ed accogliendo con entusiasmo le novità, come l'allestimento natalizio che abbiamo fortemente voluto per questo Natale. A loro rivolgo il mio ringraziamento. Allo stesso modo, il mio grazie va a tutti i dipendenti comunali, che hanno lavorato sempre, con disponibilità, volontà e passione, come una grande famiglia. Gli auguri, non da ultimo, per un sereno Natale ed un indimenticabile inizio del nuovo anno vadano all'intera cittadinanza di Castelraimondo e a tutti i nostri amici sparsi per il mondo”.   Un anno che porta con sé anche delle buone notizie per il patrimonio pubblico danneggiato dal sisma. Sono stati infatti stanziati i fondi per il rispristino della torre monumentale del Cassero e del palazzo municipale, del cimitero cittadino, dell'ex palazzo comunale di Castel Santa Maria e del Castello di Lanciano, tra i principali monumenti della cittadina. Sono in fase di ultimazione le opere esterne dell'area sae, che ospita 9 casette per le famiglie terremotate assegnatarie, e nei prossimi giorni gli enti competenti procederanno all'acquisto dei 19 appartamenti che saranno assegnati ad altrettanti nuclei famigliari con l'abitazione inagibile. Sono stati inoltre ultimati quest'anno anche i lavori di adeguamento energetico e riqualificazione delle scuole. Per quanto riguarda invece il calendario delle iniziative di Natale, in programma il tradizionale scambio di auguri natalizi dopo la Messa di Mezzanotte del 24 dicembre, sotto al porticato della mensa interscolastica.   Una bella giornata anche quella di martedì 26 dicembre. Dall'alba al tramonto torna il mercatino delle festività, a cura del Comitato Castelraimondo 2000. Alle 17 c'è il 30° “Natale in Concerto”, rassegna del coro polifonico Santa Cecilia di Castelraimondo, alla chiesa della Sacra Famiglia con la collaborazione delle sezioni locali delle associazioni Avis, Aido, Admo. A seguire, alle 21,30, tornano anche i “Giochi Sotto l’Albero”, a cura dell’associazione Pro Loco al Palazzetto dello sport, a partire dalle ore 21,30, con la partecipazione dei ragazzi della scuola di danza Joy Dance. Lunedì 1° gennaio il consueto “Gran Concerto di Capodanno”, giunto alla 25esima edizione del corpo bandistico “Ugo Bottacchiari” di Castelraimondo, con la partecipazione degli Opera Pop e la conduzione di Maurizio Socci, dalle ore 18 nella chiesa della Sacra Famiglia.     

23/12/2017 18:47
A San Ginesio consegnate le ultime 26 Sae

A San Ginesio consegnate le ultime 26 Sae

Natale a casa per altre ventisei famiglie sanginesine di Pian di Pieca e Santa Maria in Altocielo. Con la consegna, stamattina, delle casette nelle due frazioni, rispettivamente diciannove e sette, si chiude definitivamente la partita delle Strutture abitative d’emergenza (SAE) del Comune di San Ginesio, che a gennaio muoverà i primi passi nella ricostruzione degli edifici pubblici. Al taglio del nastro dei due nuovi nuclei abitativi il capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, l’assessore regionale alla Protezione Civile, Angelo Sciapichetti, e i rappresentanti delle associazioni che sono state vicine alla popolazione sanginesina nell’emergenza.   “Oggi abbiamo consegnato l'ultima  casetta a San Ginesio - ha commentato il presidente Ceriscioli - e siamo contenti di averlo fatto prima di Natale con l'Amministrazione comunale, la Regione e il Dipartimento nazionale della protezione civile. Tutto ciò ci fa comprendere che le istituzioni unite riescono a dare risposte importanti alla comunità. Un obiettivo  raggiunto con la volontà di far rientrare tutte le persone e questo lo abbiamo visto nella gioia e commozione sui loro visi poter tornare vicino ai luoghi dove vivono". Particolarmente emozionato il vicesindaco, Eraldo Riccucci, che dopo aver consegnato le chiavi a trentasei famiglie di suoi concittadini, ha visto arrivare il turno dei suoi genitori e poi il suo e della sua famiglia. “È una giornata davvero bellissima ed emozionante - ha dichiarato commosso - Tutti noi siamo davvero contenti. In questi momenti abbiamo visto soltanto grandi sorrisi, finalmente, dopo tanti momenti difficili. Aver completato le casette prima di Natale è stato il modo dell’amministrazione comunale per dare un augurio speciale per il futuro a tutti i sanginesini”.   A oggi nei comuni di Arquata, Cessapalombo, Fiastra, Gualdo, Montecavallo, San Ginesio e Serrapetrona sono state consegnate tutte le casette. Nelle Marche complessivamente sono state consegnate 748 SAE.

23/12/2017 17:21
Il sindaco di Pieve Torina ricorda il 2017 e augura un buon 2018

Il sindaco di Pieve Torina ricorda il 2017 e augura un buon 2018

Dal sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa sull’anno che sta terminando. Sta per chiudersi uno degli anni più difficili della storia di Pieve Torina e del nostro territorio, martoriato dal sisma. Un anno impossibile da riassumere in poche parole. Non è stato facile traghettare la comunità pievetorinese lungo questo 2017, ma la macchina comunale non si è mai fermata, con disponibilità, competenza, puntualità, ed i risultati parlano da soli e possiamo vederli con i nostri occhi tutti i giorni. Come ho già in precedenza affermato, queste esperienze drammatiche impongono a chi si trova ad amministrare, il coraggio, l'audacia e la dignità di dover fare delle scelte pensando unicamente al bene della propria gente e alla riconquista di un futuro reale e concreto.   Prima della fine dell'anno consegneremo la 180esima casetta, e ne mancheranno così soltanto 28, che saranno consegnate nelle prossime settimane. È motivo di orgoglio sapere che le famiglie di Pieve Torina trascorreranno le festività natalizie con un tetto sopra alla testa, seppure il nostro primo obiettivo resta quello di rientrare nelle abitazioni oggi distrutte. Soltanto una settimana fa, ad un anno dal terremoto, Pieve Torina ha inaugurato la nuova scuola, la prima in muratura ricostruita in tutto il cratere sismico. Un grande traguardo, un sogno che si è realizzato, possibile unicamente grazie alla infinita solidarietà di cui l'Italia è capace e di cui possiamo fregiarci. Già a luglio inauguravamo la nuova struttura in legno nel parco Rodari, che oggi ospita provvisoriamente la scuola dell'infanzia. Sì, provvisoriamente. Perché pochi giorni fa, a Milano, è stato presentato ufficialmente il progetto per la nuova scuola materna di Pieve Torina, dono della Fondazione Rava per i nostri piccoli bambini (i cui arredi saranno finanziati con una donazione di 13.500 euro dal Comune di Novedrate (Como), grazie alla sensibilità del sindaco Serafino Grassi). Un altro tassello che mettiamo alla parola futuro. Così come è stato anche per i nostri commercianti e le attività che hanno potuto riaprire nella nuova area commerciale, costruita sfruttando un'idea unica e innovativa e resa ancora più speciale dai murales realizzati sulle pareti esterne. È stato un anno difficile, ma pieno di soddisfazioni. Per questo devo ringraziare tutti, in primis i miei concittadini di Pieve Torina, per la dignità e la forza che hanno dimostrato in ogni momento, i dipendenti comunali, tutti i donatori, i collaboratori e chi è stato solidale con il nostro paese.   Mi si permetta di spendere però una parola in più per le Forze dell'ordine, che senza sosta da quel tremendo 26 ottobre 2016 vegliano su di noi e garantiscono, notte e giorno, l'ordine e la sicurezza su tutto il territorio ferito, grazie al supporto del V Reggimento Emilia Romagna. Un'attività che non ha conosciuto riposo e che ha permesso di prevenire furti e fenomeni di sciacallaggio ma soprattutto ha garantito una solida tranquillità sociale che è stata la ciliegina sulla torta. Non possiamo negare le difficoltà, ma è nostro dovere guardare avanti e saper cogliere il meglio, per trasformarlo in energia per il futuro di Pieve Torina. Come ho detto è impossibile riassumere il 2017 in poche parole. Ma sicuramente non lo dimenticheremo mai. Approfitto da ultimo per augurare a tutti i cittadini e alle persone che hanno avuto Pieve Torina nel cuore di trascorrere serenamente le imminenti festività natalizie e di aprire il nuovo anno con gioia e speranza per il futuro. 

23/12/2017 16:30
Civitanova, Corso Dalmazia come una piccola Rambla stamattina - VIDEO

Civitanova, Corso Dalmazia come una piccola Rambla stamattina - VIDEO

Sempre molto gettonato il mercato del sabato di Civitanova Marche, soprattutto in questa antivigilia di Natale soleggiata e non particolarmente fredda, dove sono stati in tanti a girare tra negozi e bancarelle, in cerca degli ultimi regali o semplicemente di qualche buon affare. Particolarmente piacevole passeggiare per il rinato Corso Dalmazia, dove grazie ai controlli sempre più serrati, si è riusciti a recuperare il marciapiede alla fruizione pubblica, togliendolo ai venditori abusivi che in passato l'avevano monopolizzato. Si è passati così dalla lunga distesa di teli che formavano un lungo bazar di prodotti contraffatti di qualche tempo fa, alla presenza di diversi artisti di questa mattina.   A parte il signore che modellava palloncini per i bambini, trasformandoli nei classici spade, fiori e cagnolini, c'erano anche due bravissimi musicisti, un percussionista che suonava uno strano strumento chiamato handpan, nell'angolo di piazza e qualche metro più all'interno nella via, un ragazzo con la chitarra che durante il nostro passaggio eseguiva una bella canzone di Amy Winehouse. A parte questi artisti con postazione stabile, data la loro strumentazione, si poteva incontrare anche un Babbo Natale itinerante con lo stereo a tracolla che diffondeva la classica Jingle Bells e lui con la tromba che ogni tanto ne suonava qualche nota, quando non era impegnato ad allungare la mano per chiedere un "contributo".   Gli abusivi, lontano dall'essere debellati, ogni tanto facevano capolino dalle vie interne cercando di attrarre potenziali compratori ma fino a che era presente la polizia municipale non hanno messo piede su Corso Dalmazia che questa mattina sembrava davvero, con le dovute proporzioni, una piccola Rambla.

23/12/2017 15:59
San Severino, “Natale insieme”: tante iniziative per le feste

San Severino, “Natale insieme”: tante iniziative per le feste

Un Natale carico di iniziative ma anche di tanti doni che gli alunni delle scuole di Riccione hanno deciso di inviare ai piccoli colleghi settempedani. E’ magica la festa che si appresta a vivere la Città di San Severino Marche grazie a un ricco calendario di eventi in programma sia per Natale che per Capodanno. Intanto nel salone dei ricevimenti del Grand Hotel des Bains di Riccione il vice sindaco della città romagnola, Laura Galli, e l’assessore alle Politiche Educative, Alessandra Battarra, hanno consegnato, anche a nome del sindaco, Renata Tosi, all’assessore alle Politiche Sociali del Comune di San Severino Marche, Vanna Bianconi, i giocattoli raccolti grazie anche alla collaborazione della Sunrise Management, del comitato Marina Centro, del comitato di Viale Gramsci, dell’associazione culturale Noi per la Famiglia e degli istituti comprensivi della città.   Per settimane gli alunni riccionesi hanno portato in alcuni punti di raccolta e in classe giochi nuovi e usati ma in ottimo stato. Il numero dei doni ha superato ogni più rosea aspettative e la partecipazione, a partire dalle direzioni scolastiche, è stata immediata e diffusa. Un carico di giochi e, soprattutto, solidarietà quello partito alla volta di San Severino Marche che renderà felici tanti bambini settempedani attesi per martedì 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, al teatro Feronia a partire dalle ore 17,30 in occasione dell’evento “Festeggiamo Nicole e il suo Nunù!” con la partecipazione straordinaria della piccola Nicole Marzaroli, seconda classificata al 60esimo Zecchino d’Oro. Alle ore 19 consegna dei regali da parte di Babbo Natale che arriverà con una renna carica di pacchetti per tutti.   Intanto domani (domenica 24 dicembre) si festeggia il Natale in piazza Del Popolo, dopo la messa di mezzanotte, con “Vin brulè sotto l’Albero” a cura dell’associazione Scout di San Severino Marche. Mercoledì 27 dicembre, dalle ore 18 alle 20, “Aperitivo sotto l’Albero” con le musiche di Max Ruggeri e Kabubi e dj set. Per chiudere in bellezza il 2017 domenica 31 dicembre gran veglione al Palasport comunale “Star Dust” con l’animazione di Mas Flow e Free Monkey. Una serata all inclusive con live performance by Andrea Cioli e poi il the big show di Rabiosa con JaynAr. Cena dalle ore 21,30 servita con tavolo dedicato con menù della tradizione, bevande incluse ed estrazione di una lotteria. Disponibile anche servizio bus navetta, su prenotazione, da diverse città del Maceratese. Per salutare il nuovo anno anche brioches del mattino. Tante altre le iniziative in programma, info tel. 0733638414.

23/12/2017 15:51
Matelica, la Corimac compie 30 anni

Matelica, la Corimac compie 30 anni

“Trent’anni di obiettivi mirati, scelte e cambiamenti; talvolta audaci - ha dichiarato  l’amministratore Fabrizio Coicchio - Trent’anni di impegno costante e tante soddisfazioni, ma anche momenti difficili affrontati con serietà e rigore. Una grande festa per celebrare i nostri partners, i nostri collaboratori e tutti coloro che hanno fatto parte della storia di Corimac. Insieme per guardare al futuro con passione e determinazione”.  Una grande festa per celebrare i 30 anni di successi di Corimac s.p.a., azienda leader dell'acquisizione e gestione assets industriali internazionali. L'impresa, che ha sede operativa a Matelica ma è dislocata su tutto il territorio nazionale, è nata il 23 dicembre del 1987, dall'intuizione dei tre soci, Fabrizio Coicchio, Francesco Porcarelli e Roberto Porcarelli, e da quel momento non ha mai smesso di crescere. Un gruppo coeso, ma soprattutto una grande famiglia, festeggiata al Relais Villa Fornari venerdì 15 dicembre; un momento per celebrarne la storia, e allo stesso tempo ricordare tutti coloro che ne hanno fatto parte. Il pensiero di tutti, in particolare, è andato a Piero Porcarelli, Uomo di veri principi e sani valori, pronto ad aiutare tutti senza mai tirarsi indietro, vero leader a cui si deve parte del successo raggiunto oggi. Una serata all'insegna dello stare insieme, grazie anche all'inconfondibile energia dei Parodia, che hanno allietato la festa alla quale ha presenziato anche il sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori. “Sono felice di condividere con la grande famiglia di Corimac questo importante traguardo – ha detto il primo cittadino – questa azienda è per noi un partner, con il quale abbiamo più volte collaborato, e non posso che ringraziarli, a nome di tutta la cittadinanza, di continuare a credere in queste terre e creare opportunità di lavoro da oltre 30 anni”.   “Trent’anni di attività aziendale, iniziata nel 1987 – ha detto l'amministratore, Fabrizio Coicchio – rappresentano una conquista per un imprenditore, un esempio e una testimonianza di capacità e dedizione professionale. Ciò assume ancora maggiore rilevanza in un contesto economico complesso, in cui è sempre più arduo il “Fare Impresa”. Per reggere l’urto del cambiamento è necessario dimostrare e ricercare ogni giorno creatività, innovazione a livello strategico, produttivo ed organizzativo. Ma proprio per questo “fare impresa” oggi vuol dire grande serietà, impegno professionale e passione. Impossibile farne a meno se si vuole perseguire l’eccellenza e competere con successo. Sono sfide cruciali e difficili ma il coraggio, la determinazione e l’ottimismo fanno degli imprenditori italiani quella parte della classe dirigente più attrezzata a superare momenti così critici. Tutti questi valori hanno identificato nel tempo la Corimac s.p.a.”.   Migliorare e progredire, sono due concetti ereditati che oggi rimbalzano nella mente dell'amministratore Coicchio e dello staff di Corimac. Questo, del resto, è il compito principale dell’imprenditore: identificare la strada, indicarla chiaramente ai collaboratori e percorrerla, consapevole che è quella giusta, anche se piena di ostacoli e difficoltà. “In tutti questi anni non sono mancati momenti difficili, affrontati sempre con lucidità e con rigore. - ha aggiunto -. E di questo comportamento lineare e virtuoso andiamo particolarmente fieri. Mi guardo indietro e penso a quanta strada abbiamo fatta. Certamente tanta. Sono orgoglioso di guidare un gruppo di persone serie, affidabili e professionali. Donne e uomini che ogni mattina vendono a lavoro con la convinzione di far parte di un progetto importante nel quale il ruolo di ognuno è riconosciuto, rispettato e valorizzato. Sono stati 30 anni di obiettivi mirati, scelte e cambiamenti; talvolta audaci. Trent’anni di impegno costante e tante soddisfazioni. Tuttavia voglio considerare questo anniversario solo una straordinaria tappa del nostro percorso che abbiamo intrapreso, convinti che ve ne siano molte altre da raggiungere, con la stessa tenacia che ci ha motivato fin dagli inizi e che ci ha permesso di arrivare fino a qui”. Un ringraziamento doveroso, infine, è stato rivolto a tutti i partners, i collaboratori e a tutti quelli che hanno contribuito a rendere possibile il raggiungimento di questo traguardo. “Un pensiero speciale alla mia famiglia, a mia moglie e ai miei due figli, che condividono ogni giorno con me preoccupazioni e soddisfazioni. Guardiamo con entusiasmo al futuro, certi che questa ricorrenza possa diventare un nuovo punto di partenza”, ha concluso Coicchio.         

23/12/2017 15:45
Macerata, Bando Fiere: stanziati altri 100mila euro dalla Camera di Commercio

Macerata, Bando Fiere: stanziati altri 100mila euro dalla Camera di Commercio

La Giunta della Camera di Commercio, con provvedimento n. 134 del 21 dicembre 2017, ha aumentato il plafond previsto per il “bando fiere” di ulteriori 100mila euro. Lo stanziamento complessivo ammonta dunque ad euro 300mila euro. La scadenza per la presentazione delle domande resta comunque fissata al 31 dicembre 2017. E’ obbligatoria l’indicazione di un indirizzo PEC, presso il quale l’impresa elegge il domicilio ai fini della procedura e tramite cui saranno gestite tutte le comunicazioni successive all’invio della domanda.   La domanda di contributo dovrà essere inviata esclusivamente per via telematica al seguente indirizzo di posta elettronica certificata della Camera di commercio: ccia.macerata@mc.legalmail.camcom.it indicando nell’oggetto “Bando per la concessione di contributi per la partecipazione a manifestazioni fieristiche nazionali ed internazionali”. E’ esclusa qualsiasi altra modalità di invio, pena l’inammissibilità della domanda. Saranno ritenute ammissibili esclusivamente le domande inviate da una casella di posta elettronica certificata e in formato non modificabile (tiff o pdf) sottoscritte dal legale rappresentante e allegata copia di un suo documento di identità in corso di validità.    

23/12/2017 15:40
San Severino, gli auguri del sindaco a tutte le famiglie

San Severino, gli auguri del sindaco a tutte le famiglie

“Auguro a tutti i settempedani di poter vivere un Natale sereno e un 2018 pieno di speranza e felicità - dichiara il sindaco di San Severino Marche Rosa Piermattei - Gli eventi dell’ultimo anno ci hanno travolto ma non sono riusciti a piegarci. La nostra comunità sta reagendo bene. So che non è facile, so che occorre portare pazienza ma sono certa che sapremo uscire da questo momento di difficoltà. Servono unione e condivisione, dobbiamo aiutarci l’uno l’altro e imparare ad ascoltare ogni giorno chi ci sta vicino. Solo così potremo rialzarci con la forza delle nostre stesse gambe. Solo così potremo tornare a camminare. Vi chiedo di farlo insieme”. Con queste parole il primo cittadino settempedano ha voluto ringraziare e salutare i propri concittadini in occasione del tradizionale incontro delle festività natalizie e di fine anno.    La Piermattei ha anche incontrato i dipendenti dell’Amministrazione comunale nel corso di una breve ma intensa cerimonia tenutasi al teatro Italia alla presenza della maggioranza consiliare, dei rappresenti di enti e associazioni che collaborano col Comune.  “Il 2018 sarà l’anno della svolta, rimbocchiamoci le maniche tutti quanti e facciamo un bel lavoro. Il vostro successo non sarà solo il successo dell’Amministrazione ma il successo di chi, per lavoro, si trova a gestire la comunità locale. Siete missionari a servizio della gente - ha sottolineato il sindaco a nome dell’Amministrazione prima di aggiungere, rivolta ancora a tutti i dipendenti – Vi chiedo di sorridere sempre mettendovi a disposizione di tutti. Quando un cittadino ci dice grazie dobbiamo essere tutti soddisfatti e felici per quello che siamo riusciti a fare”.  Al termine dello scambio degli auguri la Piermattei ha poi consegnato ai dipendenti un pacco di Natale.        

23/12/2017 14:54
Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.