Si è svolta questa mattina, presso l’Auditorium dell’Università di Macerata, la cerimonia di consegna delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Gli insigniti, cui il Presidente della Repubblica ha conferito il titolo con decreto firmato in occasione dell’ultima Festa della Repubblica sono :
1. Ten.Col. Tullio Gerardo PALUMBO - COMMENDATORE
2. Sig. Emilio BELLA - CAVALIERE
3. Geom. Enzo CASADIDIO - CAVALIERE
4. Lgt. Arma Carabinieri Dott. Claudio FABBRIZIO - CAVALIERE
5. Vice Questore Dott. Edoardo POLCE - CAVALIERE
6. Ispettore Superiore P.S. Dott. Romeo RENIS - CAVALIERE
7. Commissario Capo P.S. Dott. Sandro TOMMASI - CAVALIERE
8. Sovrintendente Capo Cood. P.S. Michele BOCCHI - CAVALIERE
9 Sovrintendente Capo P.S. Dott.ssa Angela MAZZALI - CAVALIERE
10 Sovrintendente Capo P.S Dott.ssa Daniela MUZI - CAVALIERE
11 Vice Brigadiere Arma Carabinieri Pietro CANTELLI - CAVALIERE
La cerimonia si è aperta con l’inno nazionale italiano eseguito dal Coro Giovanile dell’ “Istituto Filelfo”, diretto dal Maestro Fabiano Pippa.
Il coro ha inoltre eseguito i brani con cui si è concluso l’evento. Hanno fatto da sfondo alla cerimonia gli abiti e l’albero di natale realizzati dai ragazzi del liceo artistico “G. Cantalamessa” di Macerata.
La seconda parte della cerimonia è iniziata con la proiezione di un estratto dal video “Tregua di Natale” in ricordo del centenario della fine del Primo conflitto Mondiale.
Il Prefetto, nel suo discorso, ha voluto ricordare le dinamiche relazionali, che quotidianamente si svolgono tra le istituzioni di questa provincia, ribadendo come rispetto, fiducia e maturità sociale sono elementi alla base della coesione e del vivere civile che dovrebbero contraddistinguere tanto le comunità quanto le Istituzioni che le rappresentano.
All’insegna della collaborazione e del massimo coinvolgimento dei giovani, in un percorso ideale che ha unito gli studenti di ogni età, da quelli dell’Università ai più piccoli, hanno partecipato all’evento i ragazzi del Liceo classico/linguistico “Giacomo Leopardi” di Macerata che hanno letto il brano “In Nativitate Domini: la città di Dio, la Città dell’Uomo” .
A conclusione della cerimonia è stata proiettata la cartolina natalizia realizzata dai bambini della scuola primaria del Convitto “Giacomo Leopardi” di Macerata.
Il Prefetto ha salutato le autorità gli insigniti e tutti i presenti con un aperitivo offerto dall’Istituto Professionale Statale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “G. Varnelli” di Cingoli che ha curato anche l’accoglienza.
L’Istituto di Istruzione Superiore “Garibaldi” di Macerata ha contribuito con vino olio e altri prodotti di propria produzione.
Su richiesta del Sindaco del Comune di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, personale del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Macerata, nella giornata odierna ha effettuato lo spostamento ed il montaggio delle Pale lignee “Lo sposalizio mistico di Santa Caterina tra i Santi Agostino Nicola e Apollonia”, “La Deposizione” e “L’Eterno”– opere attribuite a Marchisiano di Giorgio (1498-1534) dal museo del Santuario alla Basilica di San Nicola in Tolentino.
Tali opere saranno fruibili da tutta la cittadinanza a partire da domenica 16 dicembre, dalle ore 09.30, presso la Basilica di San Nicola che sarà riaperta, a seguito di interventi di messa in sicurezza, al culto ed ai turisti.
Il sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco ha annunciato l'imminente risoluzione del guasto al metanodotto, che aveva costretto gli abitanti delle casette Sae della località Pian di Pieca a trascorrere la notte all'Hotel Terme di Sarnano.
Il guasto si è verificato nella giornata di ieri a seguito di una trivellazione per dei lavori in corso nella "Casa del Cuore" (una struttura ad uso dell'Anfass), che ha prodotto dei dannegiamenti alle tubature del gas. Il problema è stato poi risolto celermente dai tecnici, perciò già da oggi le 19 famiglie sfollate, per un totale di una cinquantina di persone potranno tornare nelle Sae.
Primi fiocchi di neve (sui 3 cm circa) caduti durante la notte a Muccia e territori limitrofi. Non si sono riscontrati per ora episodi di particolare disagio, se non un rallentamento del traffico di percorrenza sulla statale 77 e naturalmente qualche problematica alla popolazione già colpita duramente dal sisma, soprattutto per quanto concerne gli abitanti delle Sae.
Mezzi spargisale dell'Anas al lavoro già dalle prime ore della mattinata per garantire una buona percorrenza a chi si trova a transitare da quelle parti. Neve non prevista dalle previsioni, ma comunque perfettamente in linea con il periodo per quei territori abituati a convivere con il freddo e con la coltre bianca che avvolge il paesaggio. "La neve non spaventa ci siamo abituati, anzi ci sarebbe da stupirsi quando non c'è in questi periodi" , queste le parole del sindaco di Muccia, Mario Baroni, che ha tranquilizzato sulla situazione odierna.
Basta 1 euro per donare 14 pasti a persone bisognose della nostra regione e dare al Natale di ognuno di noi un senso davvero solidale: si è svolta a Civitanova Marche, presso la Sala Giunta del Comune, la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “A Natale, c’è posto per tutti”, alla presenza dell’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Civitanova Marche, Barbara Capponi, del Presidente del Banco Alimentare Marche, Marco Montagna, di Roberto Del Baldo,Responsabile dei rapporti con la GDO della Fondazione “Banco Alimentare Marche Onlus”, di Angelo Gaglioppa, Responsabile Colletta Alimentare di Civitanova Marche, del Direttore dell’Iper di Civitanova Marche, Silvia Secciae di Massimo Capriotti, Responsabile del Banco Alimentare Marche, Magazzino di San Benedetto del Tronto.
L’iniziativa “A Natale, c’è posto per tutti”, dal 1° dicembre al 6 gennaio 2019, vedrà “Iper, La grande i” e Banco Alimentare Marche insieme per una causa davvero importante: l’obiettivo, per tutti coloro i quali faranno acquisti presso i punti vendita della “grande i” di Civitanova Marche (al Centro Commerciale “Il Cuore Adriatico”) e Pesaro (Centro Commerciale “Rossini Center”) è donare un euro in aggiunta alla spesa per recuperare e distribuire 7 kg di cibo, equivalenti a 14 pasti(secondo la stima della Fédération Européenne des Banques Alimentaires, 1 pasto corrisponde a 500 grammi di alimenti).
“La “Grande i” ed il Banco Alimentare – ricorda Roberto Del Baldo,responsabile del Banco Alimentare Marche per i rapporti con la GDO – hanno in comune la volontà di combattere la fame e lo spreco alimentare e dunque è stato semplice organizzare l’iniziativa che, grazie alla disponibilità della “Grande i” si svolge anche in un periodo favorevole alla riflessione sulle problematiche legate alla povertà ed alle carenze alimentari. Siamo certi che le Marche sapranno dimostrarsi come sempre solidali e speriamo che questa iniziativa faccia conoscere meglio il lavoro quotidiano del Banco Alimentare e dei suoi volontari nella nostra regione”.
Ogni giorno, nei due magazzini di Pesaro e San Benedetto del Tronto, il Banco Alimentare Marche distribuisce8.700 kg di cibo conun bilancio annuale di circa 100.000 euro. Per recuperare, stoccare e redistribuire un chilo di cibo, dunque, la sede marchigiana del Banco Alimentare spende meno di 5 centesimi di euro. Nelle Marche, complessivamente, il cibo recuperato viene distribuito a 310 strutture convenzionate e, attraverso queste ultime, a 41.000 persone assistite.
"Sosterremo in modo convinto, a livello promozionale - dichiara Silvia Seccia, direttrice Iper, La grande i di Civitanova Marche – questa iniziativa che riscuoterà il successo che merita perché con un gesto davvero semplice e di per sé quasi intangibile a livello economico si può contribuire in maniera decisiva a migliorare il Natale di molte persone. Il nostro ipermercato prosegue così la collaborazione con il Banco Alimentare Marche, al quale dona periodicamente le eccedenze alimentari, proprio per limitare gli sprechi”.
La generosità degli acquirenti della “Grande i” a Pesaro e Civitanova Marche sarà premiata con una cartolina gadget per ogni euro donato, simbolo tangibile dell’impegno profuso e, nel contempo, regalo originale in tema natalizio. Un premio è previsto anche per le tre cassiere dei due punti vendita che meglio sapranno promuovere l’iniziativa.
“Al 30 settembre 2018 UBI Banca ha erogato nelle Marchefinanziamenti per 530 milioni di euro, di cui oltre 320 milioni alle imprese e 210 aiprivati, un dato in sostanziale parità rispetto a quello del 2017”. E’ la fotografiascattata da Roberto Gabrielli, nuovo Responsabile della Macro Area Territoriale Marche e Abruzzo di UBI Banca, nel corso di una conferenza stampa a poco più di unanno dall’integrazione di Banca Adriatica, ex Nuova Banca Marche.
“Siamo l’istituto di credito leader nella regione: 520mila clienti, di cui 450mila privati, oltre 210 filiali sparse in maniera capillare su tutto il territorio regionale e circa 2500 dipendenti, un dato che ci rende il primo datore di lavoro privato nelle Marche”, ha aggiunto Gabrielli.Con la crescita di UBI Banca nell’area, imprese e famiglie della regione possonocontare su un Gruppo Bancario di dimensione nazionale che fa parte del gruppo delle grandi banche sottoposte alla vigilanza diretta della Banca Centrale Europea. Una scala dimensionale e qualitativa che permette a UBI di accedere a risorse eaccordi internazionali, per esempio sul fronte della raccolta, dell’Asset Management, delle strutture a supporto dell’internazionalizzazione, al fine di assicurare con continuità servizi allineati a più elevati standard.
“UBI Banca è solida, forte di uno standing internazionale ha comunque il proprio punto di forza nel radicamento territoriale. L’area marchigiana per noi è strategica: abbiamo una quota di mercato di oltre il 28 per cento, in alcune province supera il 30 per cento e i clienti ci confermano la loro fiducia, lo testimoniano i 13,6 miliardi di depositi nei primi nove mesi del 2018. Le piccole e medie imprese marchigiane, che costituiscono il tessuto economico del territorio, possono contare sulla consulenza specializzata di un grande gruppo bancario per crescere e competere sui mercati globali, accedendo a soluzioni di finanziamento innovative finora dedicate alle grandi imprese”.Il nuovo Responsabile della Macro Area Territoriale Marche e Abruzzo ha ricordato anche il supporto nei confronti delle popolazioni colpite dal terremoto del 2016“con circa 72 milioni di euro deliberati per interventi di ricostruzione, 82,5 milioni erogati per finanziare la moratoria dei tributi, oltre alle sospensioni del pagamento delle rate dei mutui dei nostri clienti per 264 milioni di euro. Abbiamo investito sulleprofessionalità dei dipendenti in quest’area con oltre 30mila giornate di formazione erogate, pari a una quota di circa 100 ore di lezione per dipendente”
BUON NATALE ! E' questo sicuramente il messaggio che avrà riecheggiato nella mente del fortunato giocatore che ha trovato la combinazione vincente.
Ignoto il vincitore che si è portato a casa 500 mila euro grattando un biglietto fortunato della lotteria istantanea "Nuova Battaglia Navale". La vincita, infatti è stata segnalata dai Monopoli alla tabaccheria di Patrizia Petroselli, in via Martiri di Belfiore a Civitanova, dove il biglietto era stato acquistato.
Nessuno ad ora ha reclamato la vincita ne ha comunicato l'importante regalo. Speriamo che il vincitore, o la vincitrice condivida un po della sua felicità con la gestrice, magari inviando, in forma anonima, una bottiglia di spumante per festeggiare
Il Consorzio Terroir Marche interviene sugli attacchi rivolti in questi giorni all’agricoltura biologica. “I benefici del bio sono dimostrati a livello scientifico in termini di biodiversità, difesa dei suoli e contrasto al riscaldamento globale”
Nelle ultime settimane sulla stampa e sui social media sono apparsi attacchi verso il mondo dell’agricoltura biologica tesi a metterne in dubbio i suoi numerosi benefici in termini di tutela ambientale rispetto all’agricoltura convenzionale. A controbattere a questi interventi sulla base della ricerca scientifica è il Consorzio Terroir Marche, che riunisce i vignaioli biologici delle Marche impegnati da anni a promuovere un approccio alla campagna rispettosa dell’ambiente.
“Non conosciamo le ragioni profonde di questa improvvisa levata di scudi” affermano i soci di Terroir Marche. “Forse a qualcuno dà fastidio il crescente successo dei prodotti agroalimentari bio (in Italia le vendite hanno segnato un +15% nel 2017e un +153% rispetto al 2008, mentre l’export del bio made in Italy vale quasi 2 miliardi grazie a un +408% rispetto al 2008 – Dati Nomisma). Possiamo anche ipotizzare una reazione del mondo del “biotech” alla bocciatura da parte della Corte di Giustizia Europea di tecniche come il genoma editing e la cisgenesi. Quel che è certo è che questi contributi sono pericolosi, a maggior ragione se provengono da personalità del mondo politico e accademico nei giorni della conferenza mondiale sul clima Cop24 in corso in Polonia, dove si discute di riscaldamento globale e futuro del pianeta”.
Già da diversi anni la ricerca scientifica, sottolinea il Consorzio Terroir Marche, ha identificato il metodo biologico come il più indicato ad affrontare i problemi del cambiamento climatico, del risparmio idrico, della fertilità del suolo. Già nel 2002 il paper della FAO “Organic agriculture, environment and food security” ha chiarito che: le emissioni di CO2 per ettaro nei sistemi di agricoltura biologica sono inferiori dal 48% al 66% rispetto ai sistemi convenzionali; l'agricoltura bio consente agli ecosistemi di adattarsi meglio agli effetti del cambiamento climatico e offre un notevole potenziale per ridurre le emissioni dei gas serra agricoli; i suoli a gestione biologica hanno un alto potenziale per contrastare il degrado del suolo poiché sono più resistenti sia allo stress idrico che alla perdita di nutrienti. A ciò va aggiunto che sono in costante crescita le ricerche che mostrano il maggiore valore nutritivo dei prodotti da agricoltura biologica e la maggiore conservazione di biodiversità.
Molti degli attacchi rivolti in questi giorni al mondo della viticoltura bio si concentrano sull’uso del rame. “A questo proposito – precisano gli agricoltori di Terroir Marche – è bene fare chiarezza su alcuni punti. Prima di tutto il rame è utilizzato anche in agricoltura convenzionale, ma è solo in agricoltura biologica che viene assoggettato a limiti stringenti. La recente normativa europea ha ulteriormente ridotto i limiti di utilizzo del rame fino a 4 kg per ettaro all’anno. I vignaioli biodinamici già oggi hanno un limite di 3 Kg ed è innegabile che è nel settore della viticoltura naturale che si è sviluppata negli anni la maggior sensibilità verso una progressiva riduzione del rame”.
Microbiologi di fama internazionale come Claude e Lydia Bourguignon hanno recentemente dichiarato che anche alle dosi precedenti l’uso del rame in viticoltura non ha effetti tossici riscontrabili. In terreni ricchi di humus, come generalmente quelli dove si coltiva in modo biologico o biodinamico, la dotazione di sostanza organica permette infatti di immobilizzare il rame riducendone la tossicità. Il rame è così assorbito dalla pianta solo in piccole dosi e quindi anche il contenuto nella pianta è basso. “Inoltre, come il ferro, anche il rame è un componente importante dei sistemi enzimatici del metabolismo respiratorio e della fotosintesi. Agisce sulla sintesi della lignina e sulla germinazione del polline, favorisce l’accrescimento apicale, aumenta la traspirazione ed è indispensabile nella formazione della clorofilla e dei complessi proteici che agiscono durante la fotosintesi. Eppure viene assimilato ai pesticidi di sintesi!”.
“Rigettiamo pertanto con forza il tentativo di equiparare convenzionale e biologico dal punto di vista dell’uso dei pesticidi – affermano con forza i soci del Consorzio Terroir Marche – e di ridurre il movimento biologico a nicchia di mercato che basa il suo successo solo su narrazioni rassicuranti o, peggio, a tendenza giovanilistica e radical chic. La viticoltura e l’agricoltura biologica sono un settore rilevante e trainante dell’agricoltura italiana e uno dei capisaldi della lotta al cambiamento climatico”.
Natale di nuovo a casa per sei famiglie e il titolare di un’attività commerciale di San Severino Marche dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016. Per i residenti in una palazzina di due abitazioni e un negozio di via Settempeda e per quelli di un immobile con quattro appartamenti sito in via Metauro sono arrivate in queste ore le revoche delle Ordinanze di inagibilità firmate in piena emergenza sisma.
Il sindaco, Rosa Piermattei, ha autorizzato dunque il rientro a casa a seguito dei lavori di ricostruzione leggera per un importo di 168mila euro per lo stabile di via Metauro e di 105mila euro per quello di via Settempeda.
Nei giorni scorsi sono stati consegnati a Roma due prestigiosi riconoscimenti a Doriano Marcucci da Urbisaglia, da trent’ anni creatore di calzature di altissima qualità, che ha mosso i primi passi nella bottega di Montegranaro, allievo del compianto Maestro Basilio Testella. Si tratta del Premio “100 Eccellenze Italiane - Partner d’Eccellenza” e “100 Mete d’Italia – Ambasciatore Virtuoso del Territorio”, svoltisi rispettivamente a Montecitorio, nella sala della Lupa e Palazzo Madama, nella sala Kock.
Nel corso del primo evento, Marcucci ha ricevuto il premio di eccellenza “Pigna d’Onore” in pietra leccese, insieme ad altre personalità e imprese che si sono distinte nell’adempimento dei propri compiti o nella promozione di prodotti e servizi dei generi più diversi. Si sono succeduti sul palco insigni relatori : in particolare, il Presidente della Corte dei Conti Angelo Buscema ha sottolineato come in Italia vi siano moltissime eccellenze e che siano realmente tali solo quelle in grado di qualificarsi come modelli di riferimento, veri e propri esempi da seguire per le nuove generazioni cui è affidato il futuro dell’Italia. A moderare gli interventi la giornalista Alda D’Eusanio che, con spigliata ironia, ha sapientemente condotto lo svolgimento dei lavori. Ad entrambi le serate, erano presenti nomi illustri del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport : Lino Banfi, Bruno Conte, Gaetano Curreri, Beppe Vessicchio, Tullio de Piscopo, solo per citarne alcuni.
“Nel corso degli anni ho ricevuto vari premi, ma questi ultimi sono certamente i più importanti” ha dichiarato Doriano Marcucci.” Essere diventato Ambasciatore Virtuoso delle Marche nel mondo mi riempie di orgoglio e responsabilità”.
Un atto di "responsabilità collettiva" di un'intera comunità e delle istituzioni per un cambiamento strategico orientato alla ricostruzione e allo sviluppo del territorio, puntando sulla sostenibilità sociale, ambientale e culturale. È quanto prevede il "Patto per la ricostruzione e lo sviluppo della Regione Marche", firmato a Palazzo Raffaello dai rappresentanti istituzionali, sociali, economici e accademici. L'obiettivo è contrastare il rischio di impoverimento socio-demografico ed economico delle aree colpite dal sisma, valorizzando le risorse disponibili e promuovendo investimenti. "La cosa più importante è che il Patto è stato sottoscritto da tutte le categorie economiche, dall'Università e dalla Conferenza episcopale marchigiana. Una sottoscrizione e una condivisione ampia da parte di tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno lavorato durante il terremoto e, più in generale, per la crescita della comunità marchigiana" ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.
Fonte ANSA
Nelle Marche, sulla strada statale 77 “Della Val di Chienti”, è provvisoriamente chiusa al traffico la corsia in direzione Civitanova Marche a Tolentino (km 77,000) in provincia di Macerata.
Il provvedimento temporaneo è necessario per consentire la rimozione di un albero caduto sul piano viabile. Sul posto è presente il personale dell’Anas e delle Forze dell’Ordine per consentire la gestione della viabilità e per il ripristino della circolazione il prima possibile.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tutela degli animali tenuti dai rispettivi proprietari in condizioni non conformi. Ecco la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da una giovane lettrice di San Severino Marche, che chiede a quali responsabilità può andare incontro colui che costringa il proprio cane a vivere in condizioni inadeguate tali da mettere in pericolo la salute e la vita dell’animale stesso.
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo alla triste nonché attuale vicenda inerente al maltrattamento degli animali domestici, quali cani e gatti, che troppe volte, subiscono vere e proprie sevizie e crudeltà da parte dell’uomo, come avviene purtroppo quando gli stessi sono lasciati in isolamento legati ad una catena, con una cuccia non idonea a proteggerli dalle intemperie, all’interno di uno spazio insufficiente alla propria indole, o comunque carente di acqua, cibo e assistenza igienica.
Così come previsto e punito dall’art. 544 ter cod. pen., vengono sanzionati i comportamenti tali da realizzare danni all’animale, comprendendo sia le cosiddette sevizie, intese come tutte le forme di crudeltà verso l’animale e che sono offensive del sentimento di pietà e compassione per gli stessi, sia tutte le condotte capaci di sottoporre l’animale ad azioni insopportabili per le proprie caratteristiche comportamentali. Tale evenienza si rinviene, ad esempio proprio nel momento in cui l’animale venga lasciato solo in un ambiente totalmente inadeguato, sia per quanto riguarda le dimensioni del luogo, sia per la salubrità, situazione questa certamente idonea ad incidere sulle condizioni di salute dell’animale stesso.
A tal proposito, risulta dunque utile riportare una recente pronuncia resa dalla Suprema Corte di Cassazione, in riferimento alla vicenda di un padrone che si era comportato da aguzzino nei confronti del suo pastore tedesco, sottoponendolo a vere e proprie sevizie, obbligando l’animale a utilizzare una cuccia in cemento non funzionale a fronteggiare il freddo, statuendo quanto segue: “ai fini della configurazione dell’art. 544 ter c.p. è sufficiente tenere l’animale in isolamento, per periodi considerevoli di tempo, legato in uno spazio angusto, senza cure igieniche né somministrazioni alimentari, e senza un’adeguata protezione dalle intemperie”(Corte di Cassazione, Sez. III Penale, sentenza n. 8036/18; depositata il 20 febbraio 2018).
Inoltre, il caso di specie, ci offre la possibilità di richiamare l’art. 727 cod. pen., che punisce la deplorevole condotta di colui che abbandona un animale domestico o un animale che abbia acquisito abitudini della cattività; tuttavia deve essere precisato che nella nozione di abbandono di animali è da intendersi non solo la diretta volontà di abbandonare definitivamente l’animale, ma anche il non prendersene più cura, con la consapevolezza dell’incapacità dello stesso animale di non poter più provvedere a sé come quando era affidato alle cure del proprio padrone.
In merito, la Corte di Cassazione ha asserito quanto segue: “In tema di maltrattamento di animali, il reato permanente di cui all'art. 727 c.p. è integrato dalla detenzione degli animali con modalità tali da arrecare gravi sofferenze, incompatibili con la loro natura, avuto riguardo, per le specie più note (quali, ad esempio, gli animali domestici), al patrimonio di comune esperienza e conoscenza e, per le altre, alle acquisizioni delle scienze naturali” (Corte di Cassazione, Sez. III Penale, sentenza n. 37859/2014).
Nel consigliare di denunciare prontamente tali gravi reati, commessi ai danni dei nostri amici a quattro zampe, rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Ad ottobre il Consiglio di Stato, con provvedimento n. 5165/2018, aveva accolto le richieste delle associazioni LAC e WWF con cui si chiedeva la sospensione del calendario venatorio regionale che autorizzava la caccia nelle aree della rete Natura 2000 e nel mese di febbraio, in totale assenza di una pianificazione venatoria prevista dall'attuale normativa.
Il consigliere regionale Sandro Bisonni che in molte occasioni in Aula e con numerosi atti istituzionali si è battuto a difesa degli animali dichiara: “ho più volte chiesto la sospensione del calendario venatorio in attesa di modifiche che lo rendessero in linea con la normativa nazionale, la sentenza del Consiglio di Stato non ha fatto altro che dare conto alla mia posizione che è ragionevole prima che politica”.
Ma il Consiglio regionale delle Marche il 6 novembre, con il solo voto contrario di Bisonni e dei 5s, eludendo la sentenza aveva nuovamente permesso la caccia nelle aree della rete Natura 2000. L'assessore Pieroni subito dopo il voto si era pure preso la libertà di inviare ai cacciatori una “letterina di Natale” raccontando i fatti e creando una sorta di “lista di proscrizione” con i nomi dei cattivi (Bisonni e i 5s) che si erano opposti.
“Quella della lista di proscrizione – prosegue Bisonni – è stato uno degli atti più bassi e squalificanti della politica marchigiana di questi ultimi anni, l'atto di chi con arroganza e presunzione si permette di mettere sulla lista nera chi difende la propria posizione tra l'altro confermata dal Consiglio di Stato”.
A quella decisione immotivata di riaprire la caccia le associazioni hanno mosso ricorso e ora il TAR delle Marche ha accolto la sospensiva e discuterà il merito della causa il 23 gennaio prossimo.
“Ora che anche il TAR delle Marche - conclude Bisonni – sospende nuovamente la caccia è del tutto evidente e indiscutibile l'incapacità dimostrata dall'Assessore Pieroni su questo tema. Pieroni non ha ascoltato le mie numerose richieste e ora si ritrova nei guai, se poi il 23 gennaio prossimo il TAR dovesse confermare la decisione a Pieroni non rimarrebbe altro che rimettere la deroga in tema di caccia o meglio ancora dimettersi dal ruolo di Assessore.”
La direzione del Mia Clubbing comunica che in segno di rispetto e di lutto per quanto accaduto la scorsa notte a Corinaldo non svolgerà la serata programmata per questo sabato 8 dicembre, una scelta doverosa per il rispetto delle vittime e di una tragedia che ha profondamente colpito tutti.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Terre in Moto Marche
Alle mancanze governative e alla famigerata “strategia dell’abbandono” che stanno mettendo a dura prova la resistenza fisica e psicologica dei terremotati si stanno aggiungendo in questi mesi ulteriori problemi dovuti alle SAE (che, occorre ricordarlo, sono costate migliaia di €/mq), le oramai famose casette che ospitano le persone colpite dal sisma del 2016.
Muffa e funghi spuntano dai tetti e dai pavimenti costringendo persone già provate dalla precarietà dovuta al post sisma a vivere in condizioni insalubri, a sottostare a continui controlli e riparazioni (riparazioni spesso da rifare più volte nel giro di poche settimane) ed a continui traslochi. E tutto questo senza che nessuno se ne sia assunto fino ad ora la piena responsabilità.
Nel sito del CNS (Consorzio Nazionale Servizi), che nel 2015 è risultato il primo aggiudicatario della gara d’appalto indetta da Consip S.p.A. per conto del Dipartimento della Protezione Civile e che ha costruito gran parte delle casette con problemi, si legge a proposito dei prototipi delle SAE: “Le SAE sono adatte a qualsiasi condizione climatica e studiate per essere fruibili anche da persone disabili. Sono progettate nel rispetto della normativa antisismica e delle leggi in materia di sicurezza, igiene e ambiente. Il loro primo ciclo di vita è di sei anni ma sono destinate a durare in eterno […]”. Queste parole sono grottesche e inaccettabili se confrontate con le condizioni delle strutture a solo pochi mesi dalla consegna.
Oggi dall’Appennino marchigiano siamo a Bologna per questo: per consegnare al CNS parte di quell’immondizia che loro stessi hanno destinato ai terremotati in questi mesi. Con questo “regalo” vogliamo ribadire a chi pensa di speculare sui terremotati in qualsiasi forma, sia essa politica o economica, che non lo permetteremo. Gli abitanti dell’Appennino non lo permetteranno!
Abbiamo sempre criticato la scelta di chiamare “cratere” l’area interessata dal terremoto del 2016 nel centro Italia, ma più passano i mesi e gli anni più questo nome inizia ad essere calzante. L’immobilismo dei governi passati come di quello attuale sta trasformando le nostre zone interne in un vero e proprio cratere, in una buca in cui non solo ci si dimentica dei 77.000 edifici inagibili ma in cui tutto viene inghiottito, soprattutto la vita delle persone.
Ora basta, vogliamo un futuro degno di essere vissuto e niente e nessuno potrà negarci questo diritto.
INSERZIONE cod. Conf 158
Confindustria Macerata ricerca per azienda settore calzaturiero un/una IMPIEGATO/A che si occupi di fatturazione Italia ed estero, bollettazione, ddt e supporto in gestione spedizioni (cod. annuncio Conf 158). Si richiede diploma di ragioneria, buona conoscenza della lingua inglese e del pacchetto Office, esperienza nel settore calzaturiero. Titolo preferenziale conoscenza programma Futuro Olisistemi. Sede di lavoro: provincia di Macerata.
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Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
Dopo oltre due anni, il prossimo 23 dicembre Montelupone-capoluogo riavrà finalmente una chiesa, la millenaria San Francesco che, con ogni probabilità, resterà unica ancora per molto tempo, forse per decenni.
Oltre la storica chiesa di San Firmano, che sorge sulla riva destra del fiume Potenza, fino all’agosto del 2016 Montelupone contava su tre luoghi di culto – Collegiata, Santa Chiara, San Francesco - ma gli eventi sismici avevano risparmiato soltanto quello di San Firmano e resi inagibili tutti i tre del capoluogo.
Per una comunità, una chiesa non è solo luogo di culto, ma ha una forte e unificante valenza sociale: è dall’agosto del 2016 che il borgo non ha più un adeguato spazio per i matrimoni, per i funerali e, con evidente disagio, ci si è arrangiati con cerimonie all’aperto, come all’inizio, o in una ristretta sala parrocchiale.
Il pregiato centro storico di Montelupone, pur fuori cratere ma fragile per i movimenti franosi che si manifestarono con notevole evidenza nel 1980, ha subito molti danni dal sisma del 2016. Il Comune ha rapidamente messo tutto in sicurezza, ma i lavori di miglioramento sismico, pubblici e privati, saranno tanti e richiederanno tempi lunghi.
Per quanto riguarda gli edifici del patrimonio immobiliare comunale, dalla sede municipale al Palazzetto dei Priori e alla chiesa di San Francesco, per citarne alcuni, sono stati tutti riconosciuti ammissibili a riconoscimento, con precedenze graduate: prima le scuole, poi gli edifici strategici, infine quelli di culto. Mentre le scuole sono ok (salvo la materna privata, che però è stata finanziata) e gli edifici strategici sono in sicurezza, il sindaco Rolando Pecora ha deciso di utilizzare buona parte del risarcimento dell’assicurazione sul proprio patrimonio immobiliare (€ 350.000 su € 500.000) per miglioramenti sismici sulla chiesa di San Francesco (esclusa la torre, che resta in sicurezza). Fondamentale l’operato dell’Utc. Inoltre, l’edificio sarà dotato di nuovi arredi (€ 90.000 ottenuti dal finanziamento ArtBonus) progettati e realizzati rigorosamente dagli artigiani locali. Saranno una sorpresa! E pensare che la chiesa di San Francesco era destinata a diventare una sala polifunzionale, lasciando così il borgo senza alcun luogo di culto.
Domenica 23 dicembre, dunque, ci sarà una gran festa. Alle ore 10, messa solenne presieduta dal Vescovo con i sacerdoti locali e i Cappuccini di Civitanova. Saranno presenti tanti gonfaloni, Mtv e, salvo improvvisi impegni, un personaggio di alto livello.
La chiesa di San Francesco, che svetta alta sul borgo e la si vede da lontano, sarà il simbolo della ripresa del post-sisma, della tenacia e della silenziosa risolutezza della Comunità locale e di tutti i Marchigiani
Se ne è discusso in un convegno a Camerino organizzato dalla Rete Professioni Tecniche, alla presenza del Commissario per la ricostruzione. Presentata una ricerca realizzata dal Centro Studi CNI per la Rete delle Professioni Tecniche che illustra lo stato del piano per la ricostruzione nel Centro-Italia. Nonostante i molti sforzi effettuati e le risorse finanziarie stanziate per i territori dell’Italia Centrale colpiti dal sisma del 2016, la strada per la ricostruzione di case ed edifici pubblici danneggiati appare ancora lunga. I tempi medi per la presentazione e la gestione delle pratiche risultano particolarmente lunghi: nove mesi per le pratiche di delocalizzazione, addirittura un anno per le pratiche di ricostruzione degli edifici privati! Così, a due anni dall’avvio delle attività del Commissario Straordinario per la Ricostruzione e dagli interventi di ricognizione dei danni coordinati dal Dipartimento per la protezione civile ed il numero cantieri aperti risulta piuttosto esiguo. Tuttavia, la situazione su dove e come intervenire per velocizzare i tempi della ricostruzione è sufficientemente chiara e molti ritardi possono essere recuperati.
Nell’ultima dettagliata Relazione del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, ad ottobre 2018, la stima complessiva degli edifici danneggiati dalle scosse del 2016 è di quasi 76.000, dei quali poco più di 42.000 nelle Marche. Gli Uffici Speciali per la Ricostruzione (USR), che operano nelle 4 regioni dell’Italia Centrale, ad oggi identificano la presenza di oltre 59.652 edifici privati con danni lievi o gravi. Si tratta di un dato parziale, destinato ad aumentare quando tutte le schede AEDES per la ricognizione esatta dei danni saranno completate. Attualmente risultano 66.575 schede con esito definito, ma si è in attesa ancora di circa 12.000 schede da completare.E’ questo il dato di partenza di uno studio effettuato dalla Rete delle Professioni Tecniche, coordinato dal Centro Studi CNI per fare il punto sullo stato della ricostruzione. Il rapporto è stato presentato venerdì 1 dicembre a Camerino (MC), alla presenza del Commissario Straordinario per la Ricostruzione Farabollini, ai rappresentanti degli USR e dei professionisti impegnati nella progettazione per la ricostruzione.
Sulla base dei dati pervenuti dagli USR, risulta che le pratiche per la Richiesta di Contributo per la Ricostruzione (RCR) rappresentano l’11% degli edifici privati per i quali è noto uno stato di danneggiamento grave o lieve. Le domande per le richieste di contributo fino ad oggi pervenute agli USR si avvicinano a 6.500, delle quali tuttavia risultano esaminate e con esito finale (rigetto o decreto di concessione del contributo) poco meno del 26%.
In centinaia hanno preso parte, ieri sera Martedì 7 Dicembre, alla manifestazione anti-fascista svoltasi a Macerata per le vie del centro, da piazza Vittorio Veneto per poi passare in via Gramsci e piazza della Libertà.
Una risposta della città alle manifestazioni organizzate da movimenti estrema destra, avvenute nell'ultimo anno soprattutto dopo i tragici fatti che vanno a cavallo tra gennaio e febbraio, fra l'omicidio di Pamela Mastopietro e il raid xenofobo di Luca Traini.
Tanti gli slogan urlati dai partecipanti quali: "Fuori i fascisti e i razzisti dalle città", "Odio la Lega", cori contro Salvini e Casa Pound. Numerosi anche i manifesti appesi in città che contenevano messaggi antifascisti. Tra i partecipanti anche Karim Franceschi, l'attivista marchigiano che ha guidato la liberazione di Raqqa, combattendo contro le truppe dell' Isis: "Sono qui per non lasciare mai sola la città alle violenze dei gruppi fascisti".
In molti tra studenti provenienti da tutte le Marche hanno sfilato per le vie del centro storico, blindato dalle forze dell'ordine, uniti dai valori dell'antifascismo. La manifestazione si è svolta sostanzialmente in maniera pacifica, anche se sono stati trovati imbrattati di vernice spray muri e vetrine di negozi, in Corso Cairoli e Via Maffeo Pantaleoni; la Digos si è attivata per trovare i responsabili.